Al Segretario generale Pres. Franco Massi
Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia
Alla Dirigente generale Risorse Umane Dott.ssa Daniela Greco
Alla Dirigente Trattamento Giuridico Dott.ssa Pinuccia Montalto
e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
Al Personale della Corte dei conti
Oggetto: Art. 22, comma 1 bis CCNL FF.CC. 2022/2024 – Ulteriori due ore permessi.
Premesso che l’art. 22 del CCNL Funzioni Centrali vigente dispone che:
1. Ai dipendenti sono riconosciuti specifici permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, fruibili su base sia giornaliera che oraria, nella misura massima di 18 ore annuali, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro.
1-bis. A decorrere dal compimento del 60° anno di età, in aggiunta a quanto previsto al comma 1, ai dipendenti sono riconosciute ulteriori due ore annuali.
Alla scrivente Organizzazione Sindacale non risulta che il Sistema SIAP a tutt’oggi sia stato adeguato a quanto disposto dall’art. 22 comma 1-bis.
Pertanto, si chiede l’immediata e tempestiva istituzione del codice relativo al permesso di cui all’oggetto, o comunque prevedere l’aumento di due ore di permessi da usufruire, dal compimento del 60° anno di età del Personale.
Cordialmente
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
Al Segretario generale Pres. Franco Massi
Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia
Alla Dirigente generale Risorse Umane Dott.ssa Daniela Greco
e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
Al Personale della Corte dei conti
Oggetto: Estensione lavoro agile a tre giorni, ai sensi dell’Art. 13 CCNL FF.CC. 2022/2024.
Proposta.
Premesso che l’art. 13 del CCNL Funzioni Centrali vigente dispone che:
L’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori, siano essi con rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale e indipendentemente dal fatto che siano stati assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato – con le precisazioni di cui al presente articolo e al Capo I del Titolo V del CCNL 9 maggio 2022; […] avrà cura di facilitare l’accesso al lavoro agile ai lavoratori che si trovino in condizioni di particolare necessità, non coperte da altre misure.
In particolare, per i lavoratori che documentino particolari esigenze di salute o che assistano familiari con disabilità in 21 situazione di gravità ai sensi della legge n. 104/1992 o che godano dei benefici previsti dal d.lgs. n. 151/2001 a sostegno della genitorialità e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa, con l’accordo individuale di cui all’art. 38 (Accordo individuale) del CCNL 9 maggio 2022 è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale. Il presente articolo disapplica e sostituisce l’art. 37 del CCNL 9 maggio 2022.
La scrivente Organizzazione Sindacale, pertanto, propone l’estensione a tre giorni di lavoro agile per le sottoindicate categorie:
Personale che usufruisce dei benefici della Legge 104/92, per sé o per assistere un familiare;
Personale che goda dei benefici previsti dal d.lgs. n. 151/2001 a sostegno della genitorialità;
Personale pendolare con distanza superiore dalla residenza al posto di lavoro superiore a 50 km o con tempi superiori ad un’ora e trenta minuti per ogni tratta;
Personale con invalidità superiore al 76%, che non usufruisca dei benefici della Legge 104/92.
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
Mai avremmo pensato di dover scrivere, a ridosso di maggio 2025, una riflessione sulla MANCATA EROGAZIONE DEL TEPI DEL 2023!
Eppure l’INPS conserva e custodisce, almeno da qualche anno, la straordinaria capacità di spiazzare le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno portano in alto il buon nome dell’Istituto.
Che fine ha fatto, allora, il trattamento di performance individuale? Dobbiamo contattare Rai 3 per trovarne le tracce? Siamo abituati a usare l’ironia, ma la situazione qui è maledettamente seria.
Qual è esattamente l’inghippo che impedisce all’Amministrazione di erogare tale compenso? Quanto ancora dobbiamo attendere per avere questi benedetti spicci?
Sono domande che abbiamo già rivolto alla controparte in altre occasioni: ad esempio quando alcune lavoratrici e alcuni lavoratori, assunti nel 2023, per un errore formale non ricevettero il pagamento degli arretrati del TEP. Non basta sanare la situazione, se poi gli errori si ripetono nel tempo: bisogna chiarire il contesto, spiegare.
È possibile, allora, comprendere il motivo di tale ritardo? Oltre al mancato recupero dell’inflazione, legato a un contratto penalizzante, dobbiamo scontare anche la mancata liquidazione di trattamenti dovuti?
E per essere ancor più chiari (meglio portarsi avanti…): a che punto è l’iter per la liquidazione del saldo incentivi 2024?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
DIRIGENZA: TAVOLO DEL 22 APRILE 2025
Ieri si è svolto il confronto sullo schema di D. M. di graduazione delle posizioni variabili, già avviato il 14 scorso. In quella sede – premesso che in mancanza della determinazione delle risorse per la dirigenza spettanti al MiC sui 190 milioni stanziati dalla PCM non ci sono i necessari margini per un più equilibrato adeguamento delle posizioni variabili a seguito della riforma organizzativa – avevamo già contestato la relativa disomogeneità della ripartizione, dovuta alla propensione nel privilegiare diversi uffici centrali rispetto agli istituti periferici e a trascurare gli effettivi carichi di non pochi di questi, fra cui alcune Direzioni Regionali Musei e Soprintendenze Archivistico Bibliografiche, alle quali sono stati conferiti gli Archivi di Stato non dirigenziali, in alcune regioni anche numerosi. Tali arbitrarie disparità di trattamento derivano palesemente dalla carenza di criteri di valutazione oggettiva dei carichi di lavoro dirigenziali basati su predeterminati parametri quantitativi e sull’attribuzione di rispettivi ‘punteggi’ oggettivi ai singoli uffici e istituti (come praticato da altri Ministeri), esigenza sulla quale nella riunione in questione siamo tornati ad insistere. Abbiamo dovuto prendere atto che l’Amministrazione ha dichiarato che lo schema di D.
M. non poteva essere ulteriormente modificato per l’urgenza di attuare il cronoprogramma della riforma (interpello generale per la II fascia per giugno prossimo), ma su nostra specifica richiesta il Capo Dipartimento DIAG ha dichiarato la disponibilità, una volta determinatesi nelle prossime settimane le predette risorse MiC sul fondo dei 190 milioni, a un riesame della ripartizione complessiva del fondo Dirigenza, incluse le posizioni variabili, nel quale abbiamo chiesto che vengano considerate le esigenze da noi prospettate, registrate come da noi richiesto nel verbale della riunione.
Nella mattinata di oggi siamo stati chiamati a sottoscrivere l’accordo sulle indennità di turnazione
A. F. 2025. La struttura del testo, molto snello, richiama quella delle annualità precedenti e prevede lo stanziamento di 31 milioni di euro, a testimonianza dell’accresciuta platea di lavoratrici e lavoratori in regime di turnazioni. Abbiamo colto l’occasione per chiedere notizia del monitoraggio della spesa (previsto dall’accordo 2024) nel caso in cui vi fossero risparmi e per chiedere se vi fosse la possibilità di appostare ulteriori somme sul capitolo; purtroppo la risposta è stata negativa.
A margine abbiamo chiesto conto dei due tavoli di raffreddamento più recenti che abbiamo affrontato. Per Ancona l’Amministrazione ha dimostrato di aver ricevuto la nota di segnalazione con cui si evidenziava l’inutilità (rispetto al metodo adottato) della nuova bandizione degli interpelli da RUP e ha provveduto ad aggiornarci sulle misure adottate centralmente per aiutare gli uffici anconetani a rispettare le procedure corrette. Per Napoli ancora oggi il Direttore Generale Archivi avrebbe approfondito i temini della vicenda; plausibilmente nella prima settimana di maggio potrebbe essere convocata una riunione nazionale alla presenza del Capo Dipartimento e della stessa Direttrice dell’Archivio napoletano.
FP CGIL UIL PA
V. Giunta F. Ferruzzi
F. Trastulli
Lo scorso 21 aprile è venuto a mancare Papa Francesco, autorità religiosa e Capo di Stato. Il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ha deliberato 5 giorni di lutto nazionale che hanno comportato, fra i vari aspetti, che «(…) tutte le manifestazioni pubbliche si svolgeranno in modo sobrio e consono alla circostanza».
Mercoledì 23 aprile scorso la Segreteria del Direttore Generale Archivi, dott. Antonio Tarasco, ha inoltrato una e-mail alle strutture centrali e periferiche con cui «(…) su indicazione del Direttore generale si dispone, in segno di cordoglio per la morte di Sua Santità Papa Francesco, l’annullamento o rinvio di ogni evento o manifestazione previsti in tutti i nostri Istituti nei giorni di lutto nazionale». Nella medesima giornata, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute alle scriventi, abbiamo chiesto alla delegazione di parte pubblica, a latere di un tavolo nazionale, se la DG Organizzazione avesse avuto contezza di tale disposizione e se vi fosse parimenti contezza di disposizioni analoghe ad opera di altre Direzioni Generali. E ciò in considerazione della produzione culturale “a ciclo continuo” che caratterizza gli Uffici del nostro Ministero. La risposta è stata negativa ad entrambe le domande.
Evidentemente la diffusa incredulità e incertezza deve aver spinto lo stesso Direttore Generale a inoltrare una e-mail di chiarimento, inviata alle 16:35. Siamo, altresì, convinti che anche l’aver sollevato noi la questione ad un tavolo nazionale abbia contribuito al prosieguo della vicenda. Nella e-mail pomeridiana si specifica che l’annullamento è riferito ad «(…) inaugurazioni di mostre, alle conferenze-stampa, alle presentazioni pubbliche di volumi e in generale a tutte le manifestazioni che prevedono cerimonie pubbliche». Ma per il fatto che il lutto nazionale non impatta sull’apertura degli Archivi di Stato, subito dopo si precisa che si possono aprire mostre (purché senza inaugurazione!) e proseguire attività didattiche già calendarizzate, senza mai perdere di vista la sobrietà che si addice al momento di cordoglio che tutti stiamo vivendo.
Ora, lungi dalle scriventi Organizzazioni intervenire su temi al di fuori delle proprie prerogative. Non ci soffermeremo sui 5 giorni di lutto nazionale deliberati dal CDM, vero e proprio hapax nella storia repubblicana moderna, anche se è impossibile non notare come tale durata assorba l’Ottantesimo anniversario della Resistenza. Che poi quest’anno è il tema delle celebrazioni degli Archivi di Stato, strutture nelle quali il personale ha lavorato per arrivare a questo appuntamento socio-culturale con iniziative qualificate.
Interveniamo, invece, sulle due e-mail del Direttore Generale Archivi, che riteniamo fuori luogo. In primis, perché anziché dare disposizioni relative all’annullamento/rinvio delle iniziative sarebbe stato sufficiente richiamare il decoro e invitare a sacrificare tutti gli aspetti legati all’intrattenimento (come infatti ha fatto Roma Capitale); in tal modo non si sarebbe neanche adombrato il sospetto di un contenimento rispetto al tema della Resistenza.
In secondo luogo, perché un’articolazione di un’Amministrazione statale – a maggior ragione se Direzione Generale – dovrebbe essere soggetto terzo e aconfessionale, pur rispettando indicazioni gerarchicamente sovraordinate.
FP CGIL MIC UIL PA MIC
V. Giunta F. Trastulli
Le lavoratrici ed i lavoratori del Ministero della Cultura hanno ribadito il proprio consenso alla FP Cgil con il voto delle RSU 2025, aumentando ad oltre il 31% il sostegno all’Organizzazione e confermandosi, ancora una volta e con maggiore determinazione, come primo sindacato incrementando di oltre 900 voti il successo ottenuto nella tornata del 2022.
Hanno trovato il riconoscimento le nostre battaglie in favore dei precari e dei nuovi assunti, il sostegno ai diritti di tuttə, la primarietà dei temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Abbiamo spiegato le ragioni del no al contratto nazionale ingiusto e ci siamo fatti carico delle tante vertenze locali.
Continueremo le nostre battaglie sui tavoli territoriali grazie alle nuove RSU
Valeria Giunta
Coordinatrice Nazionale MIC Fp Cgil
La scomparsa di Papa Francesco ha generato un clima di commozione generale, cui ci uniamo col nostro cordoglio, nei confronti dell’uomo prima ancora che della figura religiosa.
L’evento ricade altresì in un momento particolare per la storia di questo paese, in concomitanza con l’Ottantesimo Anniversario della Liberazione. Un appuntamento che in INPS, anche quest’anno, si è teso a celebrare un po’ in sordina: prima con il richiamo istituzionale alla sobrietà, già menzionata dal Ministro Musumeci, come se per onorare il fondamento della nostra Repubblica sia diffuso l’adagio di salire sui carri in maschera; poi con uno spazio sulla intranet, in cui si menziona la capacità di risorgere dell’Italia, ma si omettono alcune parole chiave quali “fascismo” e “nazismo”, cioè quelle componenti criminali che hanno soggiogato vent’anni della nostra Storia mandando a morire migliaia di giovani in nome di valori antitetici alla libertà e alla democrazia, cui la nostra Costituzione si ispira.
Ecco: volevamo ricordare che cos’è il 25 aprile, volevamo appuntare la parola Resistenza alla vigilia di questa celebrazione, volevamo ricordare il sacrificio di chi si è battuto per la nostra Liberazione. E lo volevamo fare per amor di verità storica, a beneficio di tanti, forse troppi, smemorati presenti anche in Istituto.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno creduto in noi e hanno votato la nostra lista e le nostre ed i nostri candidati.
Abbiamo cercato di portare le nostre idee e le nostre battaglie con la voce e l’entusiasmo di chi si è messo in gioco con la FP CGIL. Risultati straordinari sono stati ottenuti a Bologna, Cagliari, Bari, Torino/Aosta e Trieste.
Siamo presenti dove non lo eravamo ovvero a Milano, Catanzaro, Genova, Napoli e Potenza.
Confermata la nostra presenza a Roma, Firenze, Bolzano, L’Aquila, Campobasso, Palermo, Ancona e Perugia.
Alla Corte dei conti cresce la FP CGIL Faremo del nostro meglio per rappresentarvi e tutelare i vostri diritti
Grazie
La Coordinatrice FP CGIL
Susanna Di Folco
È il tempo dei ringraziamenti.
GRAZIE ad ognuno di voi perché ogni voto ha fatto la differenza in un momento che richiedeva più di altri un segnale forte e chiaro: la fiducia i lavoratori la attribuiscono a chi fa il Sindacato per davvero e non si accontenta delle briciole che qualcuno è disposto a raccogliere.
Ora avanti tutta, con energie rinnovate e la solita costanza per realizzare gli impegni presi e chiudere le questioni aperte.
Non arretreremo di un centimetro rispetto alle richieste già avanzate ed ai tavoli da aprire sugli impegni più recenti.
Perché il Sindacato per davvero noi lo facciamo così!
Coordinatrice nazionale MLPS FP CGIL FP CGIL Nazionale
Alessandra Pone Matteo Ariano
Il 14, 15 e 16 aprile si sono svolte le elezioni per le RSU, il risultato che ne è scaturito è, per quanto ci riguarda, assolutamente straordinario.
La Fp CGIL conquista 1673 voti, con un aumento rispetto alla precedente tornata elettorale di 404 voti e di una percentuale pari a 7,46%.
Questo risultato ci carica di una grandissima responsabilità e ci convince sempre di più che gli obiettivi da noi perseguiti negli anni (valorizzazione delle competenze ed esperienze, effettività del lavoro agile, del lavoro da remoto e coworking, perseguimento del benessere lavorativo e di una formazione continua e ricorrente) godano di una larga condivisione.
Pertanto non possiamo che ribadire che ognuno dei voti conquistati peserà e verrà speso nella direzione della tutela dei diritti di tutti i lavoratori del MIT.
FP CGIL
Luigi Gianfreda Carmen Sabbatella
Un interessante articolo di Repubblica, diffuso nella giornata di ieri e intitolato “Evasione, lo Stato incassa ma fa pochi accertamenti“, ha ripreso le osservazioni della Corte dei Conti che riconduce le maggiori entrate a controlli automatizzati, non già a una sostanziale attività delle realtà preposte.
Una situazione evidente, che ha degli strascichi anche in casa nostra.
Dopo i roboanti annunci del Governo, infatti, lo scorso 17 settembre – rappresentando una sorta di cronoprogramma dei concorsi in agenda – l’Amministrazione mise in chiaro il primo obiettivo: pubblicare, entro il 2024, il bando per l’assunzione di 403 ispettivi, in regime congiunto con INAIL e attraverso un concorso su base regionale via RIPAM.
Siamo arrivati ad aprile 2025 e non soltanto la cifra è stata rivista a ribasso, l’ultima stima si aggirava sulle 386 unità, ma il concorso sembra ancora di là da venire.
Nel frattempo, però, il numero degli ispettori in servizio scema mese dopo mese, compromettendo la capacità di risposta dell’Istituto. Né si hanno notizie del bando per cambiare famiglia professionale, altro strumento annunciato lo scorso 3 marzo e rimasto finora inevaso. Lo stesso avrebbe dovuto consentire celermente il passaggio di 69 amministrativi nella famiglia degli ispettori.
Quando passeremo dalle parole ai fatti?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo