Sono passati venticinque anni dalla pubblicazione della direttiva 2000/78/CE riguardante le pari opportunità sui luoghi di lavoro, ma l’INPS rispetto ai percorsi di carriera appannaggio delle persone con disabilità continua a nascondere la testa come gli struzzi.

Il riferimento è alle selezioni per Posizioni Organizzative che, come abbiamo evidenziato a inizio settimana, sono ancora strettamente correlate al colloquio.

Non una riga del regolamento viene dedicata a garantire la possibilità di affermarsi alle lavoratrici e ai lavoratori con disabilità, siano essi sordi, afasici, disartrici o comunque con disturbi nell’articolazione e/o nella produzione del linguaggio. A questi è ipso facto ostacolata la possibilità di far valere la propria professionalità per via di un’interpretazione penalizzante del quadro regolatorio.

L’assenza di una disposizione che richiami la possibilità di concordare modalità diverse per lo svolgimento della prova, anche con il parere del Medico Competente, evidenzia una grave criticità organizzativa. Il fatto che la regola non sia codificata rende l’ipotesi stessa un’eccezione, fungendo da implicito scoraggiamento.

Qualora, poi, la persona con disabilità sia in possesso di P.O., non esiste – in caso di interpello – la possibilità di esprimere una preferenza correlata allo stato di salute. Ne consegue, per fare un esempio, che una persona affetta da patologie oncologiche o immunocompromessa potrebbe trovarsi al front-office pur essendoci posizioni di back-office disponibili, semplicemente perché non è prevista un’apposita tutela.

Non è il caso che l’Istituto rifletta sulla mancanza di pari opportunità per le dipendenti e i dipendenti con disabilità? Non è il caso di riformulare il regolamento prima che sia la neo-insediata Autorità Garante nazionale a emendarlo (peraltro proprio mentre assolviamo un ruolo guida in materia)?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Nei mesi scorsi l’INL ha attivato la procedura per le progressioni verticali in deroga, grazie alla quale 150 assistenti amministrativi sono diventati funzionari.


Nel corso delle assemblee che stiamo tenendo sui territori, molti ci chiedono se
si terranno nuove progressioni verticali in deroga. La risposta è: no, non sarà possibile.


Perché non sarà possibile? Perché
il nuovo CCNL, quello firmato da CISL FP, FLP, CONFINTESA FP e CONFSAL-UNSA, non prevede un nuovo finanziamento per queste procedure, come invece era accaduto nel CCNL 2019-21.


Come FP CGIL avevamo proposto all’ARAN un nuovo finanziamento per le progressioni verticali in deroga, che avrebbe consentito ulteriori passaggi dalla seconda alla terza area, ma la fretta di chiudere un brutto CCNL ha impedito di proseguire la trattativa e ha regalato una delle tante “perle” di questo nuovo CCNL.


Le colleghe e i colleghi di seconda area che rimarranno lì e probabilmente andranno in pensione da assistenti, potranno ringraziare le sigle firmatarie
non votando per loro ma dando forza a chi, come la FP CGIL, si è opposta fino all’ultimo alla firma di un CCNL “a perdere”.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

Al Segretario generale Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane

Dott.ssa Daniela Greco

Al Dirigente del Servizio Concorsi Dott. Enrico De Vito

e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

A tutto il Personale della Corte dei conti

Oggetto: Stipula contratti individuali PEV 2024.

La scrivente Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza, su segnalazione del Personale interessato alla sottoscrizione del contratto individuale, a seguito della procedura delle Progressioni Economiche Verticali (PEV 2024), che il contratto al suo interno, presenta alcune anomalie ed omissioni.

La principale è sicuramente contenuta nel testo, in cui è previsto un periodo di prova di quattro mesi, quando l’art.12 del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2022/2024 recita: “Sono, altresì, esonerati dal periodo di prova, con il consenso degli stessi, i dipendenti che risultino vincitori di procedure selettive per la progressione tra le aree o categorie riservate al personale di ruolo, presso la medesima amministrazione”; pertanto, il contratto deve prevedere l’opzione di esonero per il Personale interessato.

Inoltre, manca l’allegato al contratto relativo al prospetto della retribuzione lorda e per il trattamento economico non viene fatto riferimento alle eventuali competenze accessorie previste dalla legge, come ad esempio, il differenziale stipendiale.

Infine, per il personale comandato e successivamente inquadrato nei ruoli della Corte dei conti, manca un riscontro relativo alla giusta attribuzione e riconoscimento del differenziale stipendiale, come previsto dalla vigente normativa.

A seguito di quanto suesposto, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede la modifica ed integrazione dei contratti individuali de quo, essendo prevista la sottoscrizione la settimana prossima.

Si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco

Alla Direzione generale del Personale e risorse

Dott. ssa Silvia Mei prot.dgmc@giustiziacert.it

Alla Direzione CGM di Torino Dott. Antonio Papalardo prot.cgm.torino@giustiziacert.it

Oggetto: gravi criticità operative Ussm Genova

La scrivente O.S. FP CGIL, con la presente torna ancora una volta a rappresentare le gravi criticità nelle quali si trovano ad operare i lavoratori dell’Ussm di Genova.

Dal luglio 2024, a causa di lavori di ristrutturazione dei locali siti in Passo Frugoni n.4/3, lavori che hanno comportato pesanti opere di demolizione, si è reso necessario il trasferimento immediato della sede U.S.S.M. negli uffici di via Corsica, che già ospitavano il servizio tecnico del CGM di Torino.

Ad oggi, a distanza di 9 mesi, il personale dell’ USSM di Genova si trova ancora in via Corsica. Tale struttura, nonostante gli interventi realizzati per migliorare le condizioni di lavoro, non appare adatta ad accogliere tutte le attività svolte dagli operatori dell’USSM.

Sì fa qui riferimento alla ristrettezza degli spazi che rendono faticosa l’organizzazione del lavoro, l’affollamento nelle stanze, la mancanza di arredi adeguati e della strumentazione (linee telefoniche sufficienti, lentezza della linea di rete sovraccarica di pc, carenza di scanner e fotocopiatrice). Gli operatori segnalano inoltre la difficoltà quotidiana ad accedere all’ufficio per mancanza di chiavi sufficienti a tutto il personale.

L’attuale sistemazione, inoltre, non consente di svolgere nella stessa sede tutti i colloqui con gli utenti, la maggior parte dei quali, invece, si tengono presso il Cpa/Cdp o sul territorio, dove i funzionari sono costretti a spostarsi con notevole dispendio di tempo ed energie.È evidente, dunque, che la soluzione individuata quale risposta ad un’emergenza non può diventare la sede definitiva degli uffici in questione.

Stante quanto rappresentato, perciò, la scrivente FP CGIL sollecita l’amministrazione a reperire, in tempi brevi, una sede Idonea ad ospitare tutto il personale in servizio presso l’USSM nel rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e il Dipartimento a mettere a disposizione i fondi necessari per una soluzione adeguata.

In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti

Per la FP CGIL

La Coordinatrice Nazionale

Paola Fuselli

Tra gli incomprensibili fenomeni che caratterizzano la vita dell’Istituto, merita attenzione il tema dell’attribuzione delle posizioni organizzative.

Con spirito corporativo degno di nota, a dispetto delle annunciate modifiche al regolamento per il conferimento degli incarichi (le ultime deliberate nel febbraio di quest’anno), l’Amministrazione si ostina a salvaguardare lo status quo, evitando di normare in maniera equilibrata il processo di selezione.

Il perché è presto detto: non c’è un interesse reale nel mettere in discussione un modello forse disfunzionale, ma certamente comodo per chi siede in cabina di regia.

Così, nonostante la professata apertura all’innovazione, nonostante i richiami ai percorsi di carriera chiari e competitivi, la ridefinizione dei pesi all’interno della procedura selettiva diventa un tabù, almeno per il momento.

Permane, cioè, la totale discrezionalità dei dirigenti, chiamati a individuare la risorsa competente sulla base di “suggestioni”: con 65 punti correlati a un colloquio, la commissione può decidere di fatto vita, morte e miracoli dei singoli candidati. L’impressione, a esser maliziosi, è che talora sia maggiormente premiata l’accondiscendenza al capo che non la competenza.

Il nodo più disarmante, però, è l’incapacità di rendere meno opaca la procedura di assegnazione di un incarico. Che sia interpello o posizione a bando, è talvolta difficile capire:

  1. chi siano i candidati;

  2. quanti abbiano presentato domanda;

  3. perfino chi sia stato selezionato e quando.

Le segnalazioni dai territori non mancano. Ci troviamo così nella paradossale situazione in cui il merito viene declinato come una clava quando c’è da esprimere un giudizio individuale sulle lavoratrici e sui lavoratori (vedasi le valutazioni annuali) mentre, quando invece c’è da riconoscere una professionalità per l’assunzione di responsabilità gestionali, diventa una musica di sottofondo, anzi un conciliante rumore bianco.

E cosa si dice sul sonno della ragione?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Più volte abbiamo scritto a proposito della grave carenza di personale che attanaglia molte sedi. Il problema, ormai, non riguarda più solo gli uffici del Nord Italia ma si sta allargando al resto dei territori, ad esempio agli uffici più piccoli e lontani da grandi vie di comunicazione, ovvero a realtà in cui il costo della vita è alto.

Sappiamo che l’INL è tra le Amministrazioni destinatarie di un “concorsone” per assistenti amministrativi che, però, essendo su base nazionale e riguardando parecchi enti del comparto, sta dando esiti incerti rispetto ai numeri di personale che sarebbero invece necessari. Sappiamo bene il lavoro che si è fatto in questi mesi per lo scorrimento delle graduatorie in corso ma, per varie ragioni, non è stato purtroppo sufficiente.

Per questo chiediamo all’Amministrazione di attingere – previa convenzione – anche alle graduatorie di enti locali per assistenti e funzionari amministrativi. Tali graduatorie hanno il vantaggio di fare riferimento a persone del territorio e quindi rendono meno complessa la scelta per i candidati in graduatoria.

Esiste, ad esempio, la graduatoria di un concorso gestito da ASMEL, associazione che raggruppa diversi Comuni, con decine di idonei da cui INL potrebbe attingere per provare a dare un po’ di ossigeno a diverse realtà del territorio.

Perché non si avviano subito contatti con questo soggetto per una successiva convenzione?

Il rischio è che, di questo passo, lo stesso lavoro sui cambi di famiglia professionale che ha impegnato l’Amministrazione in questi mesi venga vanificato, obbligando a nuove “percentualizzazioni” di funzionari, in particolare ispettivi.

È fondamentale agire per tempo: chiediamo, per questo, all’INL un intervento urgente, avviando i contatti necessari per stipulare le convenzioni prima che quelle graduatorie scadano.

Coordinatore nazionale FP CGIL INL

Matteo Ariano

A distanza di circa due anni dalla circolare che chiarisce puntualmente la procedura che ogni sede di Provveditorato deve seguire per il pagamento degli incentivi tecnici, maturati precedentemente all’approvazione del nuovo Codice degli appalti, molte sono ancora le difficoltà riscontrate e gli incentivi non erogati. Tutto ciò a dimostrazione che, come più volte noi della FP CGIL abbiamo sottolineato, la cervellotica procedura dettata dall’UCB risulta assai complessa e farraginosa, determinando fortissimi ritardi nei pagamenti e tantissimo malumore tra i lavoratori. E non solo, se i pagamenti avvengono nella stessa annualità si rischia il superamento del plafond di riferimento, pertanto i lavoratori, oltre ad essere pagati con notevole ritardo, rischiano di perdere alcune somme. Anche per quanto riguarda le modalità di erogazione degli incentivi, ai sensi dall’art.45 del D.lvo 36/2023, siamo ancora in attesa che il “Gruppo di lavoro interdipartimentale di studio”, annunciato dal Capo Dipartimento a metà ottobre, completi rapidamente i lavori per attivare il tavolo di confronto più volte richiesto

Ricordiamo che l’incentivo per funzioni tecniche è, per i lavoratori del MIT, un’importante risorsa che compensa l’attività professionale svolta, con grande senso di responsabilità e dedizione, dai nostril lavoratori.

Come Fp Cgil chiediamo che si dia impulso all’attività di ricognizione dei lavori, per i quali non è stato ancora erogato l’incentivo, procedendo celermente all’avvio dell’iter indicato nella circolare n.25725 del 31/5/2023 e si attivi contestualmente il confronto per definire le modalità di erogazione dell’incentivo previsto dall’art.45 del Nuovo Codice dei contratti pubblici.

FP CGIL

Luigi Gianfreda   Carmen Sabbatella

Nel giro di assemblee che stiamo conducendo sui territori, un tema si rincorre in modo sempre più netto: la necessità di avere una indennità fissa per il personale ispettivo.


Come FP CGIL ricordiamo che non solo non siamo contrari a questa richiesta, ma
la proponemmo noi stessi anni addietro, immaginando un sistema di indennità per figure professionali che assumono rischi nello svolgimento della propria attività, tra cui il personale ispettivo.


Un primo passo avanti è stato fatto con la trasformazione dei criteri di erogazione del decreto incentivi al personale ispettivo: anche questo è stato frutto della mobilitazione di questi anni, uno dei primi ad essere colto dai lavoratori. Non è più necessario dover fare i doppi salti mortali per avere l’incentivo, basta l’adibizione effettiva all’attività ispettiva per almeno il 75%.

Tuttavia, come l’esperienza COVID ha dimostrato, quegli importi non sono immutabili, mentre crediamo sia arrivato il momento di istituire formalmente un’indennità ispettiva, legata all’effettivo svolgimento dell’attività di vigilanza e ai rischi connessi.

A tal fine, però, occorre avere delle somme fisse e stabili destinate a questo e l’avanzo di bilancio dell’INL potrebbe venire in aiuto, destinandone una quota a questo scopo specifico.
Per far questo è necessaria una modifica normativa, ma l’esperienza dimostra che non è affatto impossibile: il decreto efficientamento ha autorizzato l’INL a usare una parte del proprio bilancio, pari a 20 milioni di euro annui, per l’efficientamento; il DL PA ha autorizzato INL ad attingere 11 milioni del proprio bilancio per restituire le somme illegittimamente sottratte ai lavoratori negli arretrati della perequazione.

Una norma di legge potrebbe autorizzare l’INL a riconoscere una indennità al personale ispettivo, in virtù delle responsabilità ricoperte nell’esercizio dell’attività quali, a titolo esemplificativo, la sospensione dell’attività imprenditoriale o le attività di polizia giudiziaria.

È giusto che il personale ispettivo, per le competenze e le responsabilità richieste, riceva corrispettivi economici adeguati; rivendichiamo questo non nell’ambito di una mera visione corporativa dell’attività ispettiva (che lasciamo volentieri ai sindacati di mestiere), ma come riconoscimento di un’adeguata corrispondenza tra retribuzione e responsabilità.


A proposito di fondi: abbiamo letto che, nella riunione del 5 marzo al tavolo nazionale, si è discussa la possibilità di inserire normativamente le somme del Decreto Incentivi all’interno del FRD. Lo scriviamo chiaramente:
se l’idea è di far confluire quelle somme all’interno di un calderone più grande, senza alcun vincolo di destinazione – con l’aggravante che l’INL non ha mai voluto fornire il dettaglio delle somme che compongono il totale del FRD – noi siamo assolutamente contrari, perché non si avrebbe più contezza dell’entità degli importi specifici e della loro destinazione.

 

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

 

Si è tenuto nella giornata del 5 marzo 2025 il tavolo di raffreddamento nazionale sulle criticità dell’Archivio di Stato di Napoli, più volte sollecitato da questa Organizzazione alla Direzione Generale Organizzazione (DG-OR) e alla Direzione Generale Archivi (DG-A), a seguito dell’inefficacia degli interventi presso la prefettura locale.

Fin dall’inizio dei lavori, la FP CGIL, nel ricordare di aver rappresentato anche al Ministro Giuli lo scorso 12 dicembre le criticità dell’Archivio, ed avendo stigmatizzato l’assenza della dottoressa Carrino dal tavolo, ha chiarito all’Amministrazione che non avrebbe sottoscritto alcun accordo conciliativo privo di una chiara e decisa presa di posizione dell’Amministrazione nei confronti dell’attuale Dirigenza.

Nel corso dell’incontro, le varie testimonianze espresse hanno rappresentato un grave scollamento tra la direzione e la missione istituzionale dell’Archivio, oltre al mancato riconoscimento del ruolo e del lavoro del personale, nonché atteggiamenti ritorsivi nei confronti dei dipendenti che hanno partecipato alle assemblee sindacali, fino ad arrivare a episodi di minacce e insulti personali.

Le Organizzazioni Sindacali ascoltata la replica immediata della Dirigente, la quale non è stata in grado di addurre valide argomentazioni agli episodi a lei contestati, hanno accettato la proposta dell’Amministrazione di aggiornamento del tavolo richiedendo per la prossima data la presenza della Dirigente, alla luce della gravità dei fatti emersi. Spiace dover sottolineare l’inopportunità delle affermazioni della dottoressa Carrino di conoscere nomi, cognomi e indirizzi di residenza dei delegati sindacali, affermazione evidentemente apparsa come una minaccia velata, che non ha fatto altro che alimentare ulteriormente un clima già fortemente compromesso.

L’incontro si è quindi concluso con la richiesta di interventi tempestivi e risolutivi da parte dell’Amministrazione nei confronti della dirigenza dell’Archivio di Stato di Napoli. La FP CGIL ha inoltre dichiarato che, qualora non venissero adottate le misure necessarie, l’Organizzazione Sindacale è pronta a intraprendere tutte le azioni opportune, incluse eventuali denunce nelle sedi competenti, per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori al fine di assicurare il corretto ripristino dell’attività istituzionale.

La Coordinatrice Nazionale                Il Coordinatore A.M.Napoli

     Valeria Giunta                                 Graziano Pagnotta

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