Al Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
Dott. Danilo Papa

 

Al Direttore Centrale Risorse Umane, Amministrazione e Bilancio
Dott. Giuseppe Diana

 

Oggetto: Diritto di informativa sindacale convocazione del 5 marzo

Con riferimento alla convocazione in oggetto le scriventi OO.SS. considerano lesiva dei diritti e delle libertà sindacali tutelati dalla legge la condotta tenuta dall’Amministrazione in occasione della riunione sindacale tenuta in data odierna con le altre OO. SS.

In particolare, evidenziamo che su argomenti che riguardano attività anteriori alla firma del vigente CCNL quali i cambi di famiglia professionale, vada garantito il diritto all’informativa preventiva in tempo utile a garantire lo svolgimento dell’attività sindacale.

Invece, abbiamo preso atto, con grave rammarico, che la riunione odierna si è svolta senza aver invitato le scriventi OO.SS. neppure limitatamente ad attività precedenti, che l’informativa è stata fornita alle sole sigle firmatarie e che alle scriventi non è stato garantito lo stesso diritto, in palese violazione dell’esercizio della libertà sindacale e creando una illegittima e indebita discriminazione, sul punto, tra sigle firmatarie e non firmatarie del CCNL, non considerando la rappresentatività che le scriventi sigle mantengono.

Ad avviso delle scriventi, non ricevere le informative in tempo utile ovvero riceverle dopo che i contenuti delle stesse siano stati ampiamente illustrati e discussi in riunione, pregiudica gravemente prerogative e diritti dei lavoratori rappresentati dalle sottoscritte OO.SS. che, come è noto all’Amministrazione, possiedono un grado di rappresentatività all’interno dell’INL pari al 50,75%.

Giova ricordare come le vigenti ed inderogabili disposizioni legislative configurino le relazioni sindacali e, nello specifico, il diritto di essere informati preventivamente, come dovere di parte datoriale, senza altro distinguo che non sia la rappresentatività delle organizzazioni dei lavoratori, così come sancito dagli artt. 42 e 43 del D.Lgs. n. 165/2001.

Diversamente opinando, si avallerebbe un’interpretazione del quadro normativo ingiustificatamente premiale per alcuni sindacati e illegittimamente discriminatoria ed impeditiva per altri.

In aggiunta al dato normativo che tutela il diritto a ricevere informative preventive, vi invitiamo a riflettere sulle conseguenze della mancata o tardiva informazione nel contesto dato: tre sigle sindacali non convocate ai tavoli, una contrattazione non più espressione di un pluralismo di voci che si traduce in arricchimento del confronto e una modalità informativa che integra una vera e propria violazione di diritti sanciti dalla legge.

Di fronte a questo atteggiamento ampiamente lesivo dei diritti sindacali vogliamo essere chiari: noi non rinunceremo a continuare a svolgere la nostra funzione che trova tutela nella legge e rilevanza negli interessi delle lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo.

Cordiali saluti

FP CGIL                  UIL PA                       USB PI

      Matteo ARIANO       Ilaria CASALI          Giorgio DELL’ERBA

Il Governo che prometteva scivoli e tuonava contro la Fornero alla fine è tornato sui suoi passi. Come annunciato nelle settimane passate, l’Istituto si riserva – previa disponibilità degli interessati (troppa grazia) – la possibilità di trattenere in servizio il personale prossimo alla pensione. La scelta terminologica imposta dall’Esecutivo non è casuale: il termine “trattenimento” ha un carattere vincolante, che rende bene l’idea del voltafaccia completo compiuto dalla maggioranza.

Con la circolare n. 52/2024, INPS ha provato a disciplinare il processo di selezione, ma il metodo sconta i dettami della direttiva ministeriale: è stato Zangrillo stesso ad aver chiarito a più riprese che la selezione deve essere arbitraria. Spetta ai dirigenti individuare le risorse, considerata la non sostituibilità nell’immediato e il ruolo formativo assunto. 

INPS ha dovuto così agire in questo solco. La sintesi fornita rappresenta un quadro a tinte fosche del modo di concepire il lavoro pubblico che ancora taluni sindacati difendono: l’impianto, infatti, “non riconosce al lavoratore alcun diritto o automatismo al trattenimento in servizio e non ipotizza, in alcun modo, la presentazione, da parte sua, di richieste/istanze in tal senso; attribuisce esclusivamente alla parte datoriale il potere di individuare il personale di cui ritiene necessario il trattenimento”.

L’INPS, da par suo, ha perfino provato a normare il processo selettivo, vincolando i dirigenti territoriali a motivare le proprie scelte in virtù di una data situazione organizzativa, chiamandoli a rappresentare le finalità dell’azione che la lavoratrice o il lavoratore dovrà porre in essere.

Certo, poi il giudizio è rimesso alla valutazione della Direttrice Generale: e qui c’è sempre un elemento discrezionale che non può essere accettabile. È la stessa discrezionalità, del resto, inserita nel sistema di valutazione della performance individuale (link: https://www.fpcgil.it/2025/01/17/inps-valutazione-individuale-un-altro-passo-nella-direzione-sbagliata/), che alla lunga rischia di causare inefficienze.

Il problema è però a monte: in una concezione aziendalistica della struttura pubblica che ha già inflitto infiniti danni e che perpetua un modello che sta snaturando la funzione della PA. Lo ribadiamo ancora una volta, allora: noi siamo lavoratrici e lavoratori, non clienti interni; eroghiamo servizi, non prodotti; garantiamo diritti, non mera performance; serviamo i cittadini, non gli utenti.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Nelle indennità previste per i particolari compiti, i contratti integrativi hanno stanziato risorse per la primaria e peculiare attività svolta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’INPS: la consulenza allo sportello.

La maggiorazione, nata per valorizzare l’impegno del front end e il presidio fisico delle sedi e delle agenzie, deve mantenere questa funzione; tuttavia, oggi la diversificazione e telematizzazione dei canali di contatto a disposizione dell’utenza richiede un aggiornamento di questo istituto contrattuale.

Al 31 dicembre 2023, secondo gli ultimi dati forniti dall’Amministrazione, la maggiorazione oraria del 20% della retribuzione base mensile collegata all’attività di front-office interessava 10.036 unità, cubando quasi 3 milioni di euro dal Fondo.

Una cifra che è destinata a diminuire, se è vero che l’Amministrazione sembra sempre più propensa a incentivare la consulenza telefonica o digitale.

E qui casca l’asino: perché mentre per l’attività di sportello tradizionale è riconosciuta l’indennità, per quanti anticipano gli appuntamenti evitando all’utenza l’onere di presentarsi in sede – rispondendo, in tal modo, a precise direttive imposte dall’alto – la stessa non viene liquidata.

Ci troviamo di fronte a un contro-senso evidente, a un cortocircuito all’insegna dell’inefficienza: se andiamo incontro ai cittadini, programmando l’attività lavorativa per garantire un’assistenza a distanza, gli unici a rimetterci qualcosa di tasca propria sono le lavoratrici e i lavoratori impegnati nell’erogazione del servizio.

Così l’approccio utente-centrico si scioglie come neve al sole: si fa, semmai, economia su chi supporta la cittadinanza in ogni territorio.

Non sarebbe l’ora di far saltare questa disposizione iniqua? Di riconoscere la consulenza in quanto tale? L’Amministrazione che rivendica lo smart working come asset strategico “per la competitività del settore pubblico” può ancora pensare che l’unica consulenza economicamente apprezzabile sia quella svolta in uno stabile dell’Istituto?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Nel mese di luglio dello scorso anno l’Agenzia inviava alle OO.SS. l’informativa inerente la sperimentazione del nuovo profilo di accesso all’applicativo informatico Serpico e il giorno seguente la FP CGIL scriveva immediatamente una nota al Capo Divisione Risorse e alla Direttrice Centrale delle Risorse Umane evidenziando che le modalità operative che venivano configurate per l’accesso all’Anagrafe Tributaria avrebbero causato un aggravio del tutto ingiustificato rispetto ai tempi di lavorazione e al raggiungimento degli obiettivi, così come denunciava che il clima di caccia alle streghe nei confronti del personale non avrebbe certamente giovato all’amministrazione e tanto meno alla collettività.

Nel mese di agosto la FP CGIL, in un contesto di unitarietà con le altre OO.SS. poi venuto meno per la sciagurata scelta di alcune di esse di sottoscrivere il rinnovo a perdere del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, aveva richiesto l’apertura di un tavolo di contrattazione e presentato la dichiarazione dello stato di agitazione del personale.

Ancora una volta oggi, ribadisce che gli accessi ai sistemi informatici e alle banche dati e che le misure di prevenzione e di contrasto agli accessi abusivi risultano efficaci ed esaustivi come peraltro dichiarato ufficialmente alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria dallo stesso Direttore dell’Agenzia e che l’implementazione della procedura determinerà l’effetto nefasto di allungare inutilmente i tempi di erogazione dei servizi e di appesantire ulteriormente molte tra le attività lavorative svolte con conseguenze negative rispetto all’efficacia e all’efficienza dell’azione amministrativa.

La FP CGIL ritiene che in questo modo, inoltre, il conseguimento continuamente decantato e rivendicato da parte dell’Agenzia dell’obiettivo del benessere lavorativo si allontani sensibilmente e che invece ed inesorabilmente aumenterà lo stress correlato lavoro dei dipendenti.

La FP CGIL, pertanto, in assenza quanto meno dell’immediata sospensione delle indicazioni operative impartite dall’Agenzia e della riapertura della contrattazione ai sensi dell’articolo 7, comma 6, lettera ad), del CCNL Funzioni Centrali. valuterà tutte le azioni che riterrà opportuno e necessario mettere in atto a tutela dei dipendenti.

Per il Coordinamento Naz.le Ag Entrate FP CGIL

Florindo Iervolino

Nel pomeriggio di oggi, le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto il testo del contratto integrativo per il 2024. L’accordo, finalmente validato dai Ministeri vigilanti, consente di raggiungere due obiettivi che la FP CGIL ha definito nella propria linea contrattuale ormai un anno fa, quando partì la negoziazione. L’impianto riconosce infatti:

  • una maggiorazione dell’indennità pari al 10% per quelle posizioni organizzative per cui non era mutata l’attribuzione economica dal 2021;

  • l’erogazione del TEP, maturato dopo un anno continuativo di servizio al 31 dicembre 2024, per gli assunti 2023, comprensivo di arretrati.

Si sana così, con quest’ultima disposizione, una disparità evidente che pochissime organizzazioni hanno tentato di risolvere nei mesi passati, quando un blocco maggioritario impedì la ratifica di un accordo stralcio procrastinando la liquidazione dell’indennità. Essa sarà erogata con la retribuzione di marzo.

Ma c’è di più: perché una revisione verso l’alto del TEP scaturirà a seguito della costituzione delle Famiglie professionali, frutto del CCNL 2019/2021 (l’ultimo sottoscritto dalla FP CGIL).

Già nel maggio del 2023, quest’organizzazione sottolineò una palese anomalia. Scrivemmo allora: “l’area Funzionari è un’area unica, pertanto, non può riportare una classificazione (del TEP) diversa legata ai vecchi profili (F1/F5)”.

L’Amministrazione non volle ascoltarci: ORA, A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA, È COSTRETTA A TORNARE SUI SUOI PASSI DA MEF E FUNZIONE PUBBLICA!

Nelle more del contratto, rileviamo, inoltre, l’impegno sull’attuazione della Quarta Area (dichiarazione congiunta n. 5) e la volontà di approfondire gli elementi che caratterizzeranno le figure professionali dei funzionari appartenenti alle aree psicologiche e sociali (dichiarazione congiunta n. 3).

Non è tutto oro, però, quello che luccica: con il nuovo contratto collettivo – di cui abbiamo già apprezzato le miserie (qui il link: https://www.fpcgil.it/2025/02/21/inps-due-spicci-e-quattro-compari-il-conto-del-ccnl/) – considerata anche la persistenza del tetto imposto al Fondo, rischiamo di trovarci di fronte a una tragica alternativa: ridurre ai minimi termini gli incentivi o arrestare il riconoscimento dei differenziali stipendiali dal 2025, ormai unica leva per recuperare il potere d’acquisto al netto delle risorse irrisorie stanziate dal Governo.

La FP CGIL continuerà a contrastare questo approccio punitivo verso chi opera al servizio del Paese, convinti – come siamo – che i lavoratori di questo ente e del comparto tutto meritino un trattamento di assoluto riguardo.

Guai, insomma, a chi pensa di non far ripartire il processo per una nuova attribuzione dei differenziali stipendiali: il pensiero va tanto a chi ha avuto una PEO nel 2022, quanto a chi è rientrato – dopo un lungo ed estenuante cammino – in una nuova famiglia professionale attraverso le progressioni in deroga.

Respingiamo al mittente qualsiasi ragionamento che non tenga in debita considerazione le esigenze di chi è rimasto fermo al vecchio ordinamento professionale.

Ripartiamo da qui: da quanto è stato fatto, per creare un Istituto che valorizzi le competenze e non ostacoli i percorsi di crescita.

Cambio famiglie professionali e Trattenimento in servizio

Nel corso della riunione, l’Amministrazione ha anticipato che entro marzo sarà autorizzato il cambio di famiglia professionale verso gli informatici per un totale di 47 funzionari. Successivamente sarà la volta della famiglia degli ispettivi, per cui si prevedono 69 immissioni.

Per quanto concerne invece il trattenimento in servizio, l’Amministrazione ha preannunciato la prossima pubblicazione della disciplina generale. L’obiettivo è evitare che i pochi posti a disposizione possano andare rapidamente esauriti: INPS ha infatti scelto di restare sotto la soglia del 10% indicata dal Legislatore, limitandosi al trattenimento in servizio del 2% del personale, appartenente solo all’Area Funzionari (quindi non dirigenti o professionisti). Tra gli aspetti considerati per individuare i profili ci saranno:

  • la non sostituibilità nell’immediato della risorsa;

  • la disponibilità a formare colleghe e colleghi.

A livello centrale si indicheranno alle singole Direzioni Regionali/Direzioni Centrali i nominativi dei dipendenti prossimi alla pensione: tali strutture dovranno vagliare le professionalità in uscita sulla scorta dei parametri indicati e previa disponibilità degli interessati. Dovrà quindi essere data una motivazione formale sul nominativo individuato, per capire il perché della specifica selezione. Confidando nella volontà di garantire la massima trasparenza, aspettiamo la pubblicazione del documento per esprimere la nostra posizione.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Dipartimento Giustizia Minorile e di comunità

Alla Direzione Generale del Personale e delle risorse

Dott.ssa Silvia Mei

Alla Direzione Generale per la Giustizia di comunità

Dott. Ssa Anna Internicola

prot.dgmc@giustiziacert.it

e p.c. Alla Direzione

UIEPE Milano

Dott.ssa Teresa Mazzotta

prot.uepe.milano@giustiziacert.it

Oggetto: grave situazione Uiepe di Milano. Richiesta scorrimento graduatoria concorso per funzionari di servizio sociale,

La scrivente FP CGIL, si vede costretta ancora una volta a richiamare l’attenzione di codesti Uffici superiori sulla grave situazione dell’Uiepe di Milano, già da tempo e più volte rappresentata, vedi ultima comunicazione del 4.12 us.

Nonostante varie rassicurazioni da parte dell’Amministrazione, non ci risulta siano stati messi in atto interventi concreti per superare le gravi criticità che affliggono il servizio in argomento, tra le quali, la forte carenza di funzionari di servizio sociale, amministrativi e contabili, carichi di lavoro insostenibili, un’inappropriata gestione del personale e l’inadeguatezza della sede.

Le difficoltà operative quotidiane, i carichi di lavoro e il malessere più volte rappresentato hanno determinato un fenomeno di “fuga” da un contesto lavorativo divenuto insostenibile, inducendo molti lavoratori a partecipare all’interpello di mobilità. Con riferimento a quanto sopra è stato richiesta, così come previsto dalla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una valutazione del rischio da stress lavoro correlato, richiesta che finora ha visto silente l’amministrazione.

Attualmente, come noto, in servizio presso l’Uiepe di Milano si contano 56 funzionari di servizio sociale su 79 previsti in dotazione organica. Considerati coloro che ricoprono incarichi a vario titolo o che sono assenti perché fruiscono di alcuni istituti contrattuali – maternità, aspettative o altro – e degli 11 funzionari distaccati, le unità di personale che lavorano sui casi sono 35. Tra questi ultimi, 15 funzionari hanno vinto l’interpello di mobilità.

A seguito dell’ultimo concorso per funzionari di servizio sociale, solo 4 vincitori hanno preso servizio presso l’ufficio di Milano e il Dipartimento ha bloccato per tre mesi l’applicazione della mobilità dei funzionari di Servizio Sociale prevista per il 13.01. u.s.

Come organizzazione sindacale, non possiamo tacere di fronte al grave disagio dei lavoratori dell’Uiepe di Milano rispetto a una situazione che sembra essere senza soluzioni e destinata a deteriorarsi ulteriormente.

Stante quanto rappresentato, al fine di garantire una piena attuazione del mandato istituzionale degli uffici di esecuzione penale esterna, si rinnova la richiesta all’Amministrazione di procedere – senza ulteriori indugi – allo scorrimento della graduatoria di ulteriori 204 Funzionari di Servizio sociale, attribuendo criteri di priorità a quelle sedi – quali Milano, Gorizia, uffici del Nord e di parte del Centro Italia – che presentano le più importanti scoperture di personale.

Contestualmente, si chiede a codeste Direzioni – ai sensi dell’art.7 dell’Accordo di mobilità del 10 maggio 2019 – di dare luogo, senza ulteriore indugio, ai trasferimenti dei funzionari vincitori dell’interpello presso le sedi di nuova destinazione entro e non oltre il 13 aprile 2025.

Nell’ipotesi di ulteriori differimenti che non sono previsti dall’Accordo di mobilità, questa organizzazione si riserva ogni ulteriore iniziativa, a tutela del diritto dei lavoratori alla mobilità.

Restando in attesa di urgente riscontro, si porgono distinti saluti.

Per la FP CGIL

la Coordinatrice Nazionale

Paola Fuselli

Nonostante le pubbliche rassicurazioni offerte dai vertici dell’Istituto, continuano a pervenire segnalazioni di difficoltà dalle sedi che stanno sperimentando la Riforma della Disabilità (d.l n. 62 del 3 maggio 2024). Segnalazioni che sembrano assolutamente coerenti col quadro nazionale, se è vero che il decreto Milleproroghe – da poco convertito in legge – ha portato a un’estensione della sperimentazione della nuova disciplina a 24 mesi, con l’interessamento di altre undici province.

Alla volontà di semplificare l’iter non sembra corrisponda, almeno per il momento, un seguito operativo. In particolare, si registrano:

  • difficoltà nell’invio telematico del certificato medico introduttivo, che producono – a loro volta – ritardi sulla decorrenza delle richieste inviate dai soggetti portatori di disabilità;

  • incomprensioni sul ruolo dei medici certificatori, in assenza di un elenco/registro istituito presso l’Ordine.

Se a ciò aggiungiamo l’aumento esponenziale dei costi di certificazione, ormai documentato anche dalla cronaca, è evidente come l’affresco sia meno roseo di quanto traspare.

Il termine ultimo di questo potenziale malcontento è chiaramente il personale dell’Istituto, le lavoratrici e i lavoratori che si stanno spendendo, tanto al centro quanto sui territori, per la risoluzione di ogni criticità.

È qui che subentra la nostra preoccupazione: perché troppo spesso le sperimentazioni sono andate bene per definizione e, con altrettanta frequenza, chi svolgeva con abnegazione il proprio compito si è trovato ad arginare il mare con le mani.

Come FP CGIL rileviamo la necessità di un confronto trasparente, aperto a tutte le organizzazioni sindacali, sullo stato dell’arte nell’attuazione delle nuove direttive.

Consapevoli della mole di lavoro che in questo momento viene rovesciata sull’Istituto e sul personale coinvolto nella sperimentazione, tanto a Roma quanto nelle sedi interessate, ci spaventa, in particolare, proprio l’assenza di risorse destinate ai nuovi adempimenti, non solo per il presente ma anche per l’immediato futuro, stante il dettato del Piano dei Fabbisogni per il prossimo triennio.

Quante unità tra medici, infermieri e personale amministrativo l’Ente conta di destinare alla riforma? E dove ha intenzione di reperire gli amministrativi se ormai i “tuttofare”, cioè chi gestisce in solitudine uno o più servizi/prodotti, aumentano di mese in mese? E quale investimento sta tenendo INPS a livello infrastrutturale per adempiere al nuovo mandato del Legislatore? Sono domande inevase che richiedono un chiarimento.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

*

Tempo trascorso da quando la

FP CGIL HA PROPOSTO UN ACCORDO STRALCIO PER LIQUIDARE IL TEP AGLI ASSUNTI 2023

217 GIORNI

Al Segretario generale Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane Dott.ssa Daniela Greco

Alla Dirigente Trattamento Giuridico Amm.vi Dott.ssa Pinuccia Montalto

Al Dirigente del Trattamento Economico Amm.vi Dott. Mauro Cardarelli

e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

A tutto il Personale della Corte dei conti

Oggetto: Inquadramento ex Personale comandato presso la Corte dei conti – Diffida.

In riferimento alla nota inviata in data 30 gennaio u.s., che si allega in copia e di cui non è pervenuto alcun riscontro, la scrivente Organizzazione Sindacale, a tutela del Personale comandato e successivamente inquadrato nei ruoli della Corte dei conti, a decorrere dall’anno 2023, diffida codesta Amministrazione, all’applicare il giusto inquadramento giuridico ed economico.

Tale Personale, infatti, proveniente sia dal Comparto delle Funzioni Centrali che da altri Comparti, non ha visto riconosciuto a tutt’oggi il previsto differenziale stipendiale ed il relativo inquadramento, subendo un danno economico rilevante e di cui l’Amministrazione ha per le vie brevi riconosciuto l’errore.

In attesa di una rapida soluzione si inviano cordiali saluti.

Susanna Di Folco Coordinatrice
FP CGIL Corte dei conti

Il CCNL Funzioni Centrali 2019/21 ha stabilito che le tre aree professionali, in cui era suddiviso il personale della pubblica amministrazione, divenissero quattro, con l’istituzione della nuova area delle elevate professionalità.

A seguito del confronto del 23 settembre 2023, relativo al nuovo sistema di classificazione, al MIT si è data attuazione a quanto previsto nel CCNL: ora si tratta di dare seguito a quanto pattuito.

In tal senso diviene fondamentale il nuovo piano triennale per il fabbisogno del personale che, oltre a stabilire i posti disponibili, definisce le modalità che saranno adottate per la copertura (concorso/utilizzo di graduatorie, progressioni verticali e quant’altro previsto dalle norme).

Per la Fp Cgil diventa strategico consentire al personale, già in forza al MIT, di poter concorrere per tutte le aree (dall’area degli operatori a quella degli assistenti, da quella degli assistenti a quella dei funzionari, da quella dei funzionari a quella delle elevate professionalità), nella misura massima consentita dalla legge (50%), alla copertura dei posti che verranno messi a disposizione per ciascuna area.

Questo, per noi, vuol dire consentire a tutti i lavoratori del MIT, in possesso dei titoli culturali di

accesso all’area superiore, di migliorare le proprie condizioni di lavoro.

Questo, per noi, vuol dire riconoscimento delle competenze acquisite e delle esperienze pregresse. Questo, per noi, vuol dire valorizzare nel concreto i lavoratori del MIT.

FP CGIL

Luigi Gianfreda     Carmen Sabbatella

Nel corso di una delle ultime riunioni, l’amministrazione ha comunicato che – per effetto delle modifiche normative intervenute al cd. Decreto Incentivi – starebbero per entrare sette milioni di euro da destinare alla strumentazione del personale.

Lanciamo qualche idea in proposito:

Anzitutto, ribadiamo anzitutto l’urgenza di acquistare la licenza di un software per l’elaborazione di una busta paga, con calcolo di contributi e premi assicurativi, strumento che – come ripetiamo da anni – potrà servire al personale ispettivo e non solo.

In secondo luogo, riteniamo utile procedere all’acquisto di pettorine, caschi, giubbotti (differenti in base alla stagione) uguali per tutto il personale ispettivo di tutta Italia. Questo creerebbe altresì una riconoscibilità e una omogeneità di “divise” del personale ispettivo.

Infine, valutare l’aggiornamento dei portatili dati al personale ispettivo, in particolare non acquistandone nuovi, ma utilizzando la più vantaggiosa formula del “leasing”, che consente di cambiare i dispositivi man mano che diventano obsoleti.

Chiederemo comunque conto di come sono spesi questi soldi, per essere certi che siano interamente destinati alla strumentazione.

Coordinatore nazionale FP CGIL INL

Matteo Ariano

Si è tenuto oggi l’incontro con la Ministra avente ad oggetto l’organizzazione logistica, l’incremento del fondo risorse decentrate ed il lavoro agile e da remoto.

La Ministra ci ha innanzitutto comunicato che, come sappiamo, la sede di via Fornovo deve essere lasciata a settembre e che si tratta di un problema che l’Amministrazione avrebbe dovuto risolvere negli ultimi 20 anni. La sede dell’Eur è quella su cui ad oggi è stata espressa la valutazione di congruità dell’Agenzia del demanio, ma l’Amministrazione sta verificando ulteriori sedi disponibili nel perimetro del centro della città.

Abbiamo ribadito che i lavoratori hanno ampiamente negato la possibilità che sia di loro interesse una sede all’Eur, come non lo sarebbe un’altra sede dislocata rispetto alle sedi al centro.

Abbiamo chiesto di continuare a cercare soluzioni esclusivamente al centro della città per rendere effettivamente possibile il coordinamento tra uffici e non stravolgere la vita dei lavoratori, laddove non si vogliano adeguare gli impianti antincendio di Via Flavia che ha una capienza originaria molto elevata e che ospita meno della metà del personale che potrebbe ospitare. Abbiamo chiesto perché l’Amministrazione non investe su questo tipo di intervento piuttosto che utilizzare denaro pubblico per l’affitto di altra sede.

Noi continuiamo a chiedere, inoltre, un regolamento che allarghi le maglie del lavoro agile e da remoto, non solo per essere un Ministero davvero innovativo e dare pari diritti a tutti i dipendenti, ma anche per risolvere definitivamente il problema delle sedi perché dobbiamo fare in modo che non ci siano lavoratori o Direzioni Generali di serie A e di serie B.

Nel nostro intervento abbiamo voluto anche ribadire che i dipendenti di questo Ministero sono schiacciati sotto il peso di enormi carichi di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi posti ai Direttori Generali e ai Dirigenti; eppure svolgono le loro mansioni ordinarie e straordinarie con grande spirito di sacrificio e abnegazione, con un’altissima etica professionale, senza ricevere alcun riconoscimento per il lavoro svolto, ma consapevoli del peso del loro lavoro per l’intero Paese: per i lavoratori, per chi un lavoro non ce l’ha e per le persone più fragili a cui si riferiscono gli interventi di alcune delle nostre Direzioni Generali.

A tutti questi lavoratori, lo scorso dicembre, è stato detto che in mancanza dell’approvazione dell’emendamento per l’aumento dei 5 milioni del FRD in legge di bilancio, si sarebbe rimediato a febbraio. Avevamo già manifestato la nostra contrarietà di fronte a quelle affermazioni, perché sapevamo sarebbe andata così: a febbraio i 5 milioni sono spariti anche dal DL PA, ma non sono spariti anche quelli destinati ad altri Enti. Abbiamo chiesto quanto debbano essere ancora discriminati i lavoratori di questa Amministrazione rispetto ai colleghi dello stesso comparto.

Di fronte agli aumenti contrattuali previsti dal nuovo CCNL assolutamente inadeguati, l’unica possibilità che abbiamo è retribuire almeno la produttività dei dipendenti di questo Ministero attraverso il salario accessorio.

Aumentare il fondo risorse decentrate, l’abbiamo ricordato, vuol dire dare possibilità di crescita professionale ai dipendenti: lo scorso 30 dicembre abbiamo firmato un accordo per le progressioni orizzontali del personale ma, a fronte di 180 posizioni inizialmente previste, siamo stati costretti a sottoscrivere un accordo per la crescita di soli 80 dipendenti che sono un numero assolutamente esiguo se consideriamo che paghiamo anche la mancata progressione dei colleghi ex Anpal a cui non è stata garantita alcuna crescita professionale a suo tempo. E invece dobbiamo poter assicurare ai dipendenti di questa amministrazione ulteriori progressioni economiche orizzontali e verticali e dobbiamo bandire posizioni per le elevate professionalità come già fatto, ovviamente, in altre amministrazioni del comparto.

Abbiamo chiesto con forza prima di rendere questo Ministero più attrattivo e, poi, di procedere a nuove assunzioni e farlo in fretta perché ogni Direzione Generale ha la metà del personale di cui dovrebbe disporre e la situazione è ormai insostenibile.

La Ministra ci ha comunicato che effettuerà le opportune verifiche su quanto espresso in merito alla sede di Via Flavia, sulla possibilità di introdurre la prenotazione delle scrivanie e sul miglioramento del regolamento del lavoro agile e da remoto. Sui 5 milioni di FrD ci ha comunicato che l’Amministrazione ha presentato un emendamento al DL PA per riconoscere ai lavoratori quel che, da tempo, gli spetta e garantire la loro crescita professionale; intanto l’Amministrazione sta lavorando all’adesione alla polizza sanitaria integrativa (ASDEP) a favore dei dipendenti del Ministero come annunciato nel mese di dicembre.

La Ministra si è impegnata ad aggiornare il tavolo tra 15 giorni; nell’arco di quell’incontro ci auguriamo di ricevere risposte ottimali rispetto alle questioni poste.

FP CGIL                          UILPA

Matteo Ariano                Ilaria Casali

Alessandra Pone           Orlando Grimaldi

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto