Al Direttore Generale del Personale
Dott. Massimo Parisi
Oggetto: Interpelli straordinari per Funzionari Contabili, Contabili, Assistenti Tecnici. Interpello Ordinario per Assistente Amministrativo
In vista dell’espletamento a breve termine delle procedure concorsuali per i profili tecnici in oggetto descritti, si chiede la pubblicazione degli interpelli straordinari per i profili di Funzionario Contabile, Contabile ed Assistente Tecnico, in applicazione dell’accordo sulla mobilità nazionale del Novembre 2020, che prevedeva tale pubblicazione prima dell’assunzione di nuovo personale.
La scrivente O.S. chiede, vista la criticità della situazione nazionale dei profili citati, di prendere in esame l’ipotesi di un abbassamento del vincolo quinquennale per la partecipazione ai bandi. Tale decisione dovrà essere presa sentito il parere delle OO.SS.
Si fa inoltre presente la necessità estrema di un interpello ordinario immediato per il profilo di Assistente Amministrativo che non avviene da parecchi anni, al cui interno grava la situazione degli art.75, riformati dal Corpo di Polizia Penitenziaria, per cui l’Amministrazione non ha mai proposto delle soluzioni adeguate e per la quale la FPCGIL chiede immediata convocazione
In attesa di cortese sollecito riscontro si porgono distinti saluti
per la FP CGIL
il Coordinatore Nazionale DAP FC
Roberto Mascagni
Nell’incontro sindacale di mercoledì 12 marzo è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per la ripartizione del Fondo Risorse Decentrate dell’anno 2023, assente al tavolo la FP CGIL a seguito della scelta dell’Agenzia di non convocare le sigle sindacali che non hanno sottoscritto il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali 2022-2024.
Le risorse disponibili alla contrattazione aumentano rispetto all’anno 2022 di circa 26 milioni di euro, conseguenza diretta dello stato di agitazione e della mobilitazione del personale che alla fine del 2023, nell’ambito della vertenza unitaria in atto ormai da anni per il superamento del taglio e dei tetti al Fondo aveva ottenuto il riconoscimento di 38 milioni di euro per gli anni di attività 2023 e 2024 (certamente non per il merito di singole sigle sindacali, come invece qualcuno piuttosto maldestramente vorrebbe lasciar intendere considerando il periodo di campagna elettorale).
A parte questo dato certamente positivo, l’impianto dell’accordo è sostanzialmente lo stesso del precedente se non per un paio di marginali modifiche inerenti una la modalità di calcolo dell’attività svolta ai fini della remunerazione delle pre-chiamate (valore medio unitario pari a 10 minuti) e l’altra l’aumento dell’indennità di rappresentanza in Commissioni Tributarie di cui al punto 1. dell’allegato D (passa da 13 a 18 euro), che accoglie seppur parzialmente la richiesta della FP CGIL di equiparazione all’indennità per la rappresentanza in Magistratura.
La FP CGIL rileva pertanto che le sollecitazioni e le richieste ripetutamente presentate all’Agenzia, da ultimo proprio con la nota di martedì 11 ancora una volta non sono state minimamente prese in considerazione dall’amministrazione e tanto meno dalle sigle sindacali che hanno ritenuto di condividere l’ipotesi di accordo nonostante le evidenti e manifeste criticità che ne conseguono.
La FP CGIL, considerando l’impatto che inevitabilmente avrà sul Fondo il sistema di valutazione, ritiene infatti ineludibile un complessivo adeguamento della sua struttura e delle modalità di attribuzione delle varie voci che lo compongono, per poter cogliere adeguatamente la mutata realtà organizzativa e gestionale dell’Agenzia.
Nell’immediato, inoltre, è ormai indispensabile procedere ad una puntuale verifica dei parametri utilizzati per il riconoscimento della produttività individuale che, come reso palese dalla procedura di passaggio tra le aree in deroga, non rispondono più all’esigenza di individuare e valorizzare le attività lavorative effettivamente svolte ed è pertanto necessario valutare e adottare una nuova classificazione (per esempio il superamento dell’anacronistica distinzione tra contenzioso seriale e contenzioso complesso).
Inoltre, riteniamo fondamentale affrontare, sul tavolo nazionale, la costituzione di una tabella di raccordo tra le attività assegnate ai lavoratori, presenti in Area, e i processi presenti nell’allegato B; in quanto abbiamo assistito, nella contrattazione del FRD 2021, che ogni ufficio ha costituito una propria tabella di raccordo creando disparita tra i lavoratori, sia in positivo che in negativo, a seconda dell’ufficio di appartenenza.
La FP CGIL evidenzia ancora che, con il mantenimento dell’attuale impostazione per l’attribuzione del compenso per le attività di assistenza e informazione, anche per l’anno 2023 come già per l’anno 2022 saranno riconosciuti importi a dire poco esagerati (addirittura maggiori rispetto all’anno precedente considerando l’aumento della quota attribuita) e che occorra necessariamente da una parte valorizzare la cosiddetta modalità semplificata e dall’altra apprezzare esclusivamente il tempo effettivamente dedicato allo svolgimento delle attività senza l’applicazione di astrusi parametri.
Allo stesso modo, è opportuno procedere ad una corretta rilevazione delle attività lavorative riconducibili all’area Territorio, dove non sono attivi sistemi gestionali di rilevazione, e prevedere l’esplicito riferimento anche all’attività di prima informazione, che i sistemi gestionali non tracciano.
La FP CGIL, infine, ritiene che la sola modifica dell’indennità di rappresentanza presso le Commissioni tributarie sia insufficiente. Già quando abbiamo sottoscritto l’accordo sul FRD 2020, dove modificammo le indennità dei gestori dei sistemi e del RSPP, in virtù del lavoro effettuato durate l’epidemia COVID, facemmo presente che era necessario una rivisitazione dell’intera Tabella D: dal superamento delle differenze di indennità per le attività di rappresentanza presso la magistratura ordinaria e la magistratura tributaria; la rivalutazione delle indennità per i gerenti (visto che i Conservatori erano diventate POER o art. 17, salvo le sezioni staccate); la rivalutazione dell’indennità per attività esterne di sopralluogo, verifica e direzione dei lavori; la rivalutazione dell’indennità di agente contabile (visto che la normativa vigente ha previsto la costituzione dell’anagrafe degli agenti contabili presso la Corte dei Conti con relativa responsabilità personale); e l’adozione di una clausola di salvaguardia per gli incentivi delle funzioni tecniche.
Riteniamo necessario rivedere la Tabella D, cosa ancora possibile visto che non incide sui capitoli di ripartizione e finanziamento del salario accessorio.
E’ palese a tutti che le sigle firmatarie del nuovo CCNL, uniche a partecipare a questo tavolo, hanno perso un’occasione, a differenza di quanto ci eravamo riproposti lo scorso anno, di rendere più moderno e attinente l’Accordo sull’ FRD ripiegando sulla fotografia precedente presentata all’Amministrazione che già troppe criticità ha messo in evidenza.
Le conseguenze le decidano le lavoratrici e i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
Negli ultimi mesi alcune sedicenti organizzazioni sindacali hanno ingolfato i canali di comunicazione digitali promettendo una repentina procedura di mobilità in entrata per nuovi “comandati”.
Forti delle carenze d’organico in Istituto, gli ambasciatori di certo sindacalismo si sono spinti oltre, redigendo un fac-simile da trasmettere via PEC e promettendo uno sblocco immediato degli ingressi.
Il metodo lo conosciamo bene: è quello della vendita della Fontana di Trevi, celebre sketch cinematografico ritornato in auge in questi giorni nella letteratura sindacale. La stessa identica litania ha già colpito gli assunti del 2023, cui erano state promesse corsie preferenziali per tornare facilmente al luogo natìo.
I novelli Totò sono stati però smentiti dall’Amministrazione, questa volta in maniera formale, con una PEI trasmessa dalla Direzione Centrale Risorse Umane a tutte le sedi.
In essa vengono chiariti due elementi:
“nessuna modulistica è stata predisposta da questa Direzione centrale né risulta autorizzato l’utilizzo di fac-simile predisposto da alcune strutture territoriali o, tantomeno, da organizzazioni sindacali”;
si procederà ad attivare l’iter volto ad acquisire personale in assegnazione temporanea da altre Pubbliche Amministrazioni a seguito di bandi pubblicati dalla DCRU.
Una presa di posizione netta, di cui vengono articolate anche le eccezioni in riferimento alle sedi che stanno sperimentando la riforma della Disabilità o alle realtà territoriali che presentano, tramite Direzioni territoriali!, rilevanti carenze con espressa motivazione di necessità.
Un’operazione di chiarezza che smentisce, ancora una volta, chi ha l’abitudine di promettere e non mantenere.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Marina Calderone
e p.c. Al Direttore dell’INL
Dott. Danilo Papa
La scrivente sigla chiede un incontro urgente di chiarimento in relazione all’art. 14 co. 1 del DL. 25/2025, cd. “Decreto-Legge PA”.
In particolare, dato il carattere eccessivamente generico della norma, non appare chiaro se essa si riferisca a un incremento dei Fondi Risorse Decentrate dei singoli Enti ovvero all’indennità di amministrazione.
Inoltre, non si comprende, dal testo della norma – che rinvia a uno o più Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per la successiva ripartizione – quali siano gli Enti direttamente interessati e se l’Ispettorato Nazionale del Lavoro sia ricompreso o no.
Considerato che proprio con lo stesso DL 25/2024 e con il medesimo articolo, al comma 4, si chiude finalmente l’annosa vicenda della mancata perequazione dell’indennità di Amministrazione, questa sigla chiede immediata chiarezza sul tema e, nel caso, un intervento urgente – anche con una modifica normativa in sede di conversione del DL – per chiarire che l’INL è tra gli Enti ricompresi nell’incremento.
Infatti, apparirebbe singolare che, mentre da un lato il Governo rivendichi l’aumento di controlli e sanzioni e quindi la centralità della vigilanza sul lavoro, dall’altro, non inserisca l’Ente preposto a quei controlli fra i destinatari e beneficiari.
Da ultimo, considerando che la norma in esame riguarda i trattamenti accessori del personale, chiediamo che – in sede di conversione del DL – sia considerata la possibilità di inserire una specifica indennità per il personale ispettivo dell’INL, in virtù delle responsabilità ricoperte nell’esercizio dell’attività quali, a titolo esemplificativo, la sospensione dell’attività imprenditoriale o le attività di polizia giudiziaria, utilizzando i fondi di bilancio dell’Ente e quindi senza ulteriore aggravio di spesa per il bilancio dello Stato.
Si resta in attesa di riscontro urgente e si porgono cordiali saluti.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano
Siamo arrivati a metà marzo; eppure, della direttiva di secondo livello – la direttiva che disciplina gli obiettivi che l’INL deve svolgere e realizzare nel corso dell’anno, sulla base delle indicazioni ricevute dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – non v’è ancora traccia.
Intanto, mesi addietro l’Amministrazione ci comunicò che vi sarebbe stato un ulteriore aumento dei numeri dell’attività ispettiva. Ribadiamo in proposito quanto dicemmo e scrivemmo allora: bisogna riconoscere che non possono essere solo i numeri delle ispezioni l’unico indicatore della presenza della vigilanza sul territorio e dell’efficacia dell’azione ispettiva. Anzi, superato un certo limite, qualità e quantità non vanno più d’accordo e i numeri diventano gusci vuoti. Quindi, chiediamo una particolare attenzione ad aumentare ancora i numeri delle ispezioni.
Ancora: visto che l’attività di vigilanza comprende anche attività non strettamente di vigilanza, ma di accertamento e verifica, ribadiamo la nostra richiesta affinché anche queste siano inserite tra gli obiettivi e siano considerate nell’ambito dell’eventuale aumento, non un’attività ulteriore da svolgere.
Infine, la programmazione degli obiettivi dovrebbe tener conto delle peculiarità dei singoli territori: ad esempio, in alcune realtà italiane il lavoro nero è sempre meno diffuso, perché il contesto socioeconomico si è evoluto verso diverse forme di lavoro grigio. Di questo non si può non tener conto ma, per farlo, occorre una programmazione di obiettivi frutto di un dialogo fecondo coi territori e non di obiettivi “calati dall’alto”. Speriamo vivamente che ci sia stata!
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano
Grazie al lavoro svolto dalla FP CGIL è stata scongiurata l’ipotesi di disperdere le competenze del personale apprendista assunto presso le sedi di Agenzia Industrie Difesa.
La mancata pubblicazione del decreto-legge PA 2025 (n. 25 del 14/03/2025) in concomitanza con l’approvazione del decreto nel Consiglio dei Ministri lo scorso 19 febbraio ha determinato notevole disagi al personale, vista la cessazione formale dei rapporti di lavoro. Chiediamo quindi che l’amministrazione si muova senza indugi nella direzione della proroga senza soluzione di continuità dei rapporti di lavoro del personale apprendista come stabilito dalla norma e che si apra il confronto in merito all’avvio delle procedure di stabilizzazione, onde evitare l’avvicinarsi della nuova scadenza dei contratti che, a questo punto, ci auguriamo sarà l’ultima prima della definitiva conversione in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL del Ministero della Difesa
Marco Campochiaro
Avv. Gabriele Fava
Alla Direttrice Generale
Dott.ssa Valeria Vittimberga
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: Misure di sostegno al personale colpito da eventi cataclismatici
Prima il terremoto nell’area dei Campi Flegrei, poi gli eventi alluvionali in Emilia-Romagna e in Toscana: tre aree del paese, densamente popolate, colpite da eventi cataclismatici si sono trovate, nelle ultime ore, a vivere momenti di forte angoscia.
Tra i cittadini che possono aver registrato danni alle proprie abitazioni potrebbero figurare lavoratrici e lavoratori di quest’Istituto, parte di una comunità umana cui non soltanto riteniamo necessario rivolgere un pensiero, ma per cui richiediamo un sollecito intervento dell’Amministrazione.
Insieme ad altre organizzazioni sindacali, che in queste ore hanno sollevato un tema condiviso, riteniamo sia necessaria un’azione tempestiva dell’Istituto, che passi da:
una ricognizione territoriale, per comprendere eventuali criticità agli immobili delle colleghe e dei colleghi, con l’attivazione contestuale e mirata di una raccolta fondi di mutua solidarietà;
la sospensione delle rate di mutui e prestiti per coloro che hanno subito danni alle proprie abitazioni;
l’accesso immediato al lavoro a distanza nelle prossime settimane, anche in deroga agli accordi AULA vigenti.
Certi che l’Amministrazione dimostrerà la giusta vicinanza al personale interessato, rimaniamo in attesa di riscontro
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Al Capo Divisione Risorse
dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Alla Direttrice Centrale Risorse Umane
Dell’Agenzia delle Entrate
Dott.ssa Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa O. Oliveri
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: Passaggi economici anno 2024. Richiesta inclusione del personale che ha fruito del passaggio verticale nel 2022.
Premesso che in data 23 dicembre 2024 è stato sottoscritto l’Accordo definitivo per i passaggi economici anno 2024, come da noi già richiamato nella nota a verbale in sede di sottoscrizione, siamo a chiedere a codesta Agenzia se nelle graduatorie che saranno predisposte all’atto dell’avvio della procedura saranno inclusi i vincitori della progressione dalla II alla III Area prevista dall’atto n. 244922 del 27 settembre 2021.
Ai predetti vincitori era già stata inibita la partecipazione alla procedura di sviluppo economico avviata nel 2022 e nel 2023.
A parere della scrivente O.S. appare evidente che non vi sia nessun limite contrattuale rispetto alla possibile partecipazione a procedure di passaggi economici per dipendenti che nel frattempo abbiano effettuato un passaggio di Area fermo restando il requisito che nei tre anni precedenti (diminuibili a 2 o aumentabili a 3 dalla contrattazione integrativa) non abbiano beneficiato di alcuna progressione economica .
È evidente che tale esclusione penalizzerebbe il personale interessato che, tra l’altro, avrebbe anche avuto diritto alla progressione economica già con le procedura del 2022 e del 2023 non vedendosi in tal modo riconosciuto alcun miglioramento economico, dall’ultima progressione, pur essendo trascorsi i numeri di anni necessari per ottenere il passaggio.
Tra l’altro, seppur il CCNL precisi che l’aumento del differenziale stipendiale sia collegato al maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti nello svolgimento delle funzioni proprie dell’Area e della Famiglia Professionale, è inconfutabile che la pluriennale esperienza acquisita nell’arco temporale del servizio prestato nell’Area degli Assistenti e quella già acquisita fino ad oggi nell’Area dei Funzionari risponde esaustivamente al suddetto principio enunciato dall’articolato del Contratto Nazionale, in quanto tutto facente riferimento alla stessa Famiglia Professionale.
Pertanto si diffida l’Amministrazione affinchè si proceda all’inclusione di questi dipendenti nella procedura 2024 e qualora tale richiesta non venga presa in considerazione dall’Agenzia in quanto allineata ad un parere ARAN di natura prettamente unilaterale, questa O.S. valuterà di poter tutelare il personale interessato anche con l’apertura di un possibile contenzioso legale.
Restiamo in attesa di Vostro cortese riscontro e si inviano cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
La FP CGIL non condivide il modo rigido e privo di ogni buon senso con cui in molti Uffici dell’Agenzia si sta traducendo il contenuto della Direttiva prot. R.U. n. 114355 del 12 marzo 2024 – “Direttiva sull’utilizzo delle ferie in conformità alle disposizioni legislative e contrattuali, anche a seguito della sentenza del 18 gennaio 2024 della Corte di giustizia nella causa C-218/22”, e della recente Direttiva prot. R.U. n. 82883 del 26 febbraio 2025 – “Indicazioni operative sulla pianificazione delle ferie dei dipendenti (comma 13 articolo 21 CCNL FC relativo al triennio 2022 – 2024) – integrazione della nota prot. RU n. 114355 del 12 marzo 2024”.
Il nuovo CCNL, che questa O.S. non ha sottoscritto non condividendone la maggior parte dei principi introdotti né, tantomeno, il trattamento economico perché penalizzanti e svantaggiosi nei confronti di lavoratrici e lavoratori, reca la “novità” della pianificazione delle ferie entro il mese di aprile di ciascun anno e della ripianificazione, entro il mese di febbraio dell’anno successivo, dei giorni di ferie non fruiti entro il 31 dicembre di ogni anno.
Con grande celerità gli Uffici hanno invitato alla compilazione dei piani ferie anno corrente e anno passato dando indicazioni diverse e, spesso, inflessibili e prive di equilibrio.
Abbiamo appreso di Direzioni che hanno chiesto la pianificazione entro i primi giorni di aprile; in alcuni casi addirittura entro fine marzo quando, dalla lettura della norma, ci pare chiaro che il termine finale sia lo spirare del mese di aprile.
Alcuni responsabili, poi, a fronte di legittime richieste, hanno definito la pianificazione rigida e vincolante e hanno escluso la possibilità di stravolgimenti futuri a meno di ragguagli da parte dei vertici, creando comprensibilmente ansia e apprensione tra i lavoratori.
Sappiamo che la ragione di questa novità è dettata, prima che da esigenze di funzionalità e qualità del servizio, dall’intenzione di non voler corrispondere indennità sostitutive a chi cessa il rapporto di lavoro e non ha fruito dei giorni di ferie maturate. Tuttavia, il rigore che quest’Agenzia sta dimostrando in fase di prima applicazione del nuovo principio appare davvero eccessivo e penalizzante.
Per quanto sopra chiediamo un Vostro immediato intervento affinché tutto il personale venga rassicurato sulla auspicabile flessibilità nella gestione delle ferie, nel rispetto dei termini previsti dal contratto, del buon andamento degli Uffici ma, soprattutto, del benessere di lavoratrici e lavoratori.
Certi della Vostra attenzione, in attesa di cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
L’ennesimo grande successo del “contratto della vergogna” – siglato da Cisl, Confsalunsa, Flp e Confintesa – si sta registrando in Istituto, laddove la rigidità delle disposizioni concernenti le ferie pare stia spingendo più di un dirigente a inibire la fruizione delle prestazioni a recupero in modalità giornaliera.
Il ragionamento è questo: il contratto vincola la parte datoriale a vigilare sullo smaltimento delle ferie e INPS ha lasciato intendere che tale prerogativa sarà fatta valere con fermezza dal 2024 (link: https://www.fpcgil.it/2025/02/27/inps-il-nodo-delle-ferie-arretrate/).
A questo punto, in diversi casi, chi dirige la struttura pare stia operando una stretta: anziché riconoscere il REC0 per un recupero giornaliero compensativo, i lavoratori vengono “esortati” ad attingere prima al monte ferie, utilizzando il suddetto giustificativo solo in modalità oraria.
È un effetto domino che impatta su ogni dipendente: non c’è solo l’obbligo di programmazione sotto l’occhio vigile del Grande Fratello datoriale; c’è una sostanziale riduzione nell’acceso a permessi che finora erano stati garantiti alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto.
Di più. Perché alcuni dirigenti, particolarmente zelanti, pare si stiano spingendo perfino oltre, scoraggiando in maniera più o meno formale l’accesso alla banca ore, sempre per la richiamata esigenza di adeguamento al disposto del CCNL.
Un trionfo senza precedenti, quello del “migliore contratto possibile”. E tutto sulle spalle di chi lavora. Siamo al paradosso: le indicazioni sulle ferie finiscono così per limitare lo spazio destinato al riposo!
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo