Nel mese di luglio dello scorso anno l’Agenzia inviava alle OO.SS. l’informativa inerente la sperimentazione del nuovo profilo di accesso all’applicativo informatico Serpico e il giorno seguente la FP CGIL scriveva immediatamente una nota al Capo Divisione Risorse e alla Direttrice Centrale delle Risorse Umane evidenziando che le modalità operative che venivano configurate per l’accesso all’Anagrafe Tributaria avrebbero causato un aggravio del tutto ingiustificato rispetto ai tempi di lavorazione e al raggiungimento degli obiettivi, così come denunciava che il clima di caccia alle streghe nei confronti del personale non avrebbe certamente giovato all’amministrazione e tanto meno alla collettività.
Nel mese di agosto la FP CGIL, in un contesto di unitarietà con le altre OO.SS. poi venuto meno per la sciagurata scelta di alcune di esse di sottoscrivere il rinnovo a perdere del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, aveva richiesto l’apertura di un tavolo di contrattazione e presentato la dichiarazione dello stato di agitazione del personale.
Ancora una volta oggi, ribadisce che gli accessi ai sistemi informatici e alle banche dati e che le misure di prevenzione e di contrasto agli accessi abusivi risultano efficaci ed esaustivi come peraltro dichiarato ufficialmente alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria dallo stesso Direttore dell’Agenzia e che l’implementazione della procedura determinerà l’effetto nefasto di allungare inutilmente i tempi di erogazione dei servizi e di appesantire ulteriormente molte tra le attività lavorative svolte con conseguenze negative rispetto all’efficacia e all’efficienza dell’azione amministrativa.
La FP CGIL ritiene che in questo modo, inoltre, il conseguimento continuamente decantato e rivendicato da parte dell’Agenzia dell’obiettivo del benessere lavorativo si allontani sensibilmente e che invece ed inesorabilmente aumenterà lo stress correlato lavoro dei dipendenti.
La FP CGIL, pertanto, in assenza quanto meno dell’immediata sospensione delle indicazioni operative impartite dall’Agenzia e della riapertura della contrattazione ai sensi dell’articolo 7, comma 6, lettera ad), del CCNL Funzioni Centrali. valuterà tutte le azioni che riterrà opportuno e necessario mettere in atto a tutela dei dipendenti.
Per il Coordinamento Naz.le Ag Entrate FP CGIL
Florindo Iervolino
Nel pomeriggio di oggi, le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto il testo del contratto integrativo per il 2024. L’accordo, finalmente validato dai Ministeri vigilanti, consente di raggiungere due obiettivi che la FP CGIL ha definito nella propria linea contrattuale ormai un anno fa, quando partì la negoziazione. L’impianto riconosce infatti:
una maggiorazione dell’indennità pari al 10% per quelle posizioni organizzative per cui non era mutata l’attribuzione economica dal 2021;
l’erogazione del TEP, maturato dopo un anno continuativo di servizio al 31 dicembre 2024, per gli assunti 2023, comprensivo di arretrati.
Si sana così, con quest’ultima disposizione, una disparità evidente che pochissime organizzazioni hanno tentato di risolvere nei mesi passati, quando un blocco maggioritario impedì la ratifica di un accordo stralcio procrastinando la liquidazione dell’indennità. Essa sarà erogata con la retribuzione di marzo.
Ma c’è di più: perché una revisione verso l’alto del TEP scaturirà a seguito della costituzione delle Famiglie professionali, frutto del CCNL 2019/2021 (l’ultimo sottoscritto dalla FP CGIL).
Già nel maggio del 2023, quest’organizzazione sottolineò una palese anomalia. Scrivemmo allora: “l’area Funzionari è un’area unica, pertanto, non può riportare una classificazione (del TEP) diversa legata ai vecchi profili (F1/F5)”.
L’Amministrazione non volle ascoltarci: ORA, A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA, È COSTRETTA A TORNARE SUI SUOI PASSI DA MEF E FUNZIONE PUBBLICA!
Nelle more del contratto, rileviamo, inoltre, l’impegno sull’attuazione della Quarta Area (dichiarazione congiunta n. 5) e la volontà di approfondire gli elementi che caratterizzeranno le figure professionali dei funzionari appartenenti alle aree psicologiche e sociali (dichiarazione congiunta n. 3).
Non è tutto oro, però, quello che luccica: con il nuovo contratto collettivo – di cui abbiamo già apprezzato le miserie (qui il link: https://www.fpcgil.it/2025/02/21/inps-due-spicci-e-quattro-compari-il-conto-del-ccnl/) – considerata anche la persistenza del tetto imposto al Fondo, rischiamo di trovarci di fronte a una tragica alternativa: ridurre ai minimi termini gli incentivi o arrestare il riconoscimento dei differenziali stipendiali dal 2025, ormai unica leva per recuperare il potere d’acquisto al netto delle risorse irrisorie stanziate dal Governo.
La FP CGIL continuerà a contrastare questo approccio punitivo verso chi opera al servizio del Paese, convinti – come siamo – che i lavoratori di questo ente e del comparto tutto meritino un trattamento di assoluto riguardo.
Guai, insomma, a chi pensa di non far ripartire il processo per una nuova attribuzione dei differenziali stipendiali: il pensiero va tanto a chi ha avuto una PEO nel 2022, quanto a chi è rientrato – dopo un lungo ed estenuante cammino – in una nuova famiglia professionale attraverso le progressioni in deroga.
Respingiamo al mittente qualsiasi ragionamento che non tenga in debita considerazione le esigenze di chi è rimasto fermo al vecchio ordinamento professionale.
Ripartiamo da qui: da quanto è stato fatto, per creare un Istituto che valorizzi le competenze e non ostacoli i percorsi di crescita.
Cambio famiglie professionali e Trattenimento in servizio
Nel corso della riunione, l’Amministrazione ha anticipato che entro marzo sarà autorizzato il cambio di famiglia professionale verso gli informatici per un totale di 47 funzionari. Successivamente sarà la volta della famiglia degli ispettivi, per cui si prevedono 69 immissioni.
Per quanto concerne invece il trattenimento in servizio, l’Amministrazione ha preannunciato la prossima pubblicazione della disciplina generale. L’obiettivo è evitare che i pochi posti a disposizione possano andare rapidamente esauriti: INPS ha infatti scelto di restare sotto la soglia del 10% indicata dal Legislatore, limitandosi al trattenimento in servizio del 2% del personale, appartenente solo all’Area Funzionari (quindi non dirigenti o professionisti). Tra gli aspetti considerati per individuare i profili ci saranno:
la non sostituibilità nell’immediato della risorsa;
la disponibilità a formare colleghe e colleghi.
A livello centrale si indicheranno alle singole Direzioni Regionali/Direzioni Centrali i nominativi dei dipendenti prossimi alla pensione: tali strutture dovranno vagliare le professionalità in uscita sulla scorta dei parametri indicati e previa disponibilità degli interessati. Dovrà quindi essere data una motivazione formale sul nominativo individuato, per capire il perché della specifica selezione. Confidando nella volontà di garantire la massima trasparenza, aspettiamo la pubblicazione del documento per esprimere la nostra posizione.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Dipartimento Giustizia Minorile e di comunità
Alla Direzione Generale del Personale e delle risorse
Dott.ssa Silvia Mei
Alla Direzione Generale per la Giustizia di comunità
Dott. Ssa Anna Internicola
prot.dgmc@giustiziacert.it
e p.c. Alla Direzione
UIEPE Milano
Dott.ssa Teresa Mazzotta
prot.uepe.milano@giustiziacert.it
Oggetto: grave situazione Uiepe di Milano. Richiesta scorrimento graduatoria concorso per funzionari di servizio sociale,
La scrivente FP CGIL, si vede costretta ancora una volta a richiamare l’attenzione di codesti Uffici superiori sulla grave situazione dell’Uiepe di Milano, già da tempo e più volte rappresentata, vedi ultima comunicazione del 4.12 us.
Nonostante varie rassicurazioni da parte dell’Amministrazione, non ci risulta siano stati messi in atto interventi concreti per superare le gravi criticità che affliggono il servizio in argomento, tra le quali, la forte carenza di funzionari di servizio sociale, amministrativi e contabili, carichi di lavoro insostenibili, un’inappropriata gestione del personale e l’inadeguatezza della sede.
Le difficoltà operative quotidiane, i carichi di lavoro e il malessere più volte rappresentato hanno determinato un fenomeno di “fuga” da un contesto lavorativo divenuto insostenibile, inducendo molti lavoratori a partecipare all’interpello di mobilità. Con riferimento a quanto sopra è stato richiesta, così come previsto dalla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una valutazione del rischio da stress lavoro correlato, richiesta che finora ha visto silente l’amministrazione.
Attualmente, come noto, in servizio presso l’Uiepe di Milano si contano 56 funzionari di servizio sociale su 79 previsti in dotazione organica. Considerati coloro che ricoprono incarichi a vario titolo o che sono assenti perché fruiscono di alcuni istituti contrattuali – maternità, aspettative o altro – e degli 11 funzionari distaccati, le unità di personale che lavorano sui casi sono 35. Tra questi ultimi, 15 funzionari hanno vinto l’interpello di mobilità.
A seguito dell’ultimo concorso per funzionari di servizio sociale, solo 4 vincitori hanno preso servizio presso l’ufficio di Milano e il Dipartimento ha bloccato per tre mesi l’applicazione della mobilità dei funzionari di Servizio Sociale prevista per il 13.01. u.s.
Come organizzazione sindacale, non possiamo tacere di fronte al grave disagio dei lavoratori dell’Uiepe di Milano rispetto a una situazione che sembra essere senza soluzioni e destinata a deteriorarsi ulteriormente.
Stante quanto rappresentato, al fine di garantire una piena attuazione del mandato istituzionale degli uffici di esecuzione penale esterna, si rinnova la richiesta all’Amministrazione di procedere – senza ulteriori indugi – allo scorrimento della graduatoria di ulteriori 204 Funzionari di Servizio sociale, attribuendo criteri di priorità a quelle sedi – quali Milano, Gorizia, uffici del Nord e di parte del Centro Italia – che presentano le più importanti scoperture di personale.
Contestualmente, si chiede a codeste Direzioni – ai sensi dell’art.7 dell’Accordo di mobilità del 10 maggio 2019 – di dare luogo, senza ulteriore indugio, ai trasferimenti dei funzionari vincitori dell’interpello presso le sedi di nuova destinazione entro e non oltre il 13 aprile 2025.
Nell’ipotesi di ulteriori differimenti che non sono previsti dall’Accordo di mobilità, questa organizzazione si riserva ogni ulteriore iniziativa, a tutela del diritto dei lavoratori alla mobilità.
Restando in attesa di urgente riscontro, si porgono distinti saluti.
Per la FP CGIL
la Coordinatrice Nazionale
Paola Fuselli
Nonostante le pubbliche rassicurazioni offerte dai vertici dell’Istituto, continuano a pervenire segnalazioni di difficoltà dalle sedi che stanno sperimentando la Riforma della Disabilità (d.l n. 62 del 3 maggio 2024). Segnalazioni che sembrano assolutamente coerenti col quadro nazionale, se è vero che il decreto Milleproroghe – da poco convertito in legge – ha portato a un’estensione della sperimentazione della nuova disciplina a 24 mesi, con l’interessamento di altre undici province.
Alla volontà di semplificare l’iter non sembra corrisponda, almeno per il momento, un seguito operativo. In particolare, si registrano:
difficoltà nell’invio telematico del certificato medico introduttivo, che producono – a loro volta – ritardi sulla decorrenza delle richieste inviate dai soggetti portatori di disabilità;
incomprensioni sul ruolo dei medici certificatori, in assenza di un elenco/registro istituito presso l’Ordine.
Se a ciò aggiungiamo l’aumento esponenziale dei costi di certificazione, ormai documentato anche dalla cronaca, è evidente come l’affresco sia meno roseo di quanto traspare.
Il termine ultimo di questo potenziale malcontento è chiaramente il personale dell’Istituto, le lavoratrici e i lavoratori che si stanno spendendo, tanto al centro quanto sui territori, per la risoluzione di ogni criticità.
È qui che subentra la nostra preoccupazione: perché troppo spesso le sperimentazioni sono andate bene per definizione e, con altrettanta frequenza, chi svolgeva con abnegazione il proprio compito si è trovato ad arginare il mare con le mani.
Come FP CGIL rileviamo la necessità di un confronto trasparente, aperto a tutte le organizzazioni sindacali, sullo stato dell’arte nell’attuazione delle nuove direttive.
Consapevoli della mole di lavoro che in questo momento viene rovesciata sull’Istituto e sul personale coinvolto nella sperimentazione, tanto a Roma quanto nelle sedi interessate, ci spaventa, in particolare, proprio l’assenza di risorse destinate ai nuovi adempimenti, non solo per il presente ma anche per l’immediato futuro, stante il dettato del Piano dei Fabbisogni per il prossimo triennio.
Quante unità tra medici, infermieri e personale amministrativo l’Ente conta di destinare alla riforma? E dove ha intenzione di reperire gli amministrativi se ormai i “tuttofare”, cioè chi gestisce in solitudine uno o più servizi/prodotti, aumentano di mese in mese? E quale investimento sta tenendo INPS a livello infrastrutturale per adempiere al nuovo mandato del Legislatore? Sono domande inevase che richiedono un chiarimento.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
*
Tempo trascorso da quando la FP CGIL HA PROPOSTO UN ACCORDO STRALCIO PER LIQUIDARE IL TEP AGLI ASSUNTI 2023 |
217 GIORNI |
Al Segretario generale Pres. Franco Massi
Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia
Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane Dott.ssa Daniela Greco
Alla Dirigente Trattamento Giuridico Amm.vi Dott.ssa Pinuccia Montalto
Al Dirigente del Trattamento Economico Amm.vi Dott. Mauro Cardarelli
e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
A tutto il Personale della Corte dei conti
Oggetto: Inquadramento ex Personale comandato presso la Corte dei conti – Diffida.
In riferimento alla nota inviata in data 30 gennaio u.s., che si allega in copia e di cui non è pervenuto alcun riscontro, la scrivente Organizzazione Sindacale, a tutela del Personale comandato e successivamente inquadrato nei ruoli della Corte dei conti, a decorrere dall’anno 2023, diffida codesta Amministrazione, all’applicare il giusto inquadramento giuridico ed economico.
Tale Personale, infatti, proveniente sia dal Comparto delle Funzioni Centrali che da altri Comparti, non ha visto riconosciuto a tutt’oggi il previsto differenziale stipendiale ed il relativo inquadramento, subendo un danno economico rilevante e di cui l’Amministrazione ha per le vie brevi riconosciuto l’errore.
In attesa di una rapida soluzione si inviano cordiali saluti.
Susanna Di Folco Coordinatrice
FP CGIL Corte dei conti
Il CCNL Funzioni Centrali 2019/21 ha stabilito che le tre aree professionali, in cui era suddiviso il personale della pubblica amministrazione, divenissero quattro, con l’istituzione della nuova area delle elevate professionalità.
A seguito del confronto del 23 settembre 2023, relativo al nuovo sistema di classificazione, al MIT si è data attuazione a quanto previsto nel CCNL: ora si tratta di dare seguito a quanto pattuito.
In tal senso diviene fondamentale il nuovo piano triennale per il fabbisogno del personale che, oltre a stabilire i posti disponibili, definisce le modalità che saranno adottate per la copertura (concorso/utilizzo di graduatorie, progressioni verticali e quant’altro previsto dalle norme).
Per la Fp Cgil diventa strategico consentire al personale, già in forza al MIT, di poter concorrere per tutte le aree (dall’area degli operatori a quella degli assistenti, da quella degli assistenti a quella dei funzionari, da quella dei funzionari a quella delle elevate professionalità), nella misura massima consentita dalla legge (50%), alla copertura dei posti che verranno messi a disposizione per ciascuna area.
Questo, per noi, vuol dire consentire a tutti i lavoratori del MIT, in possesso dei titoli culturali di
accesso all’area superiore, di migliorare le proprie condizioni di lavoro.
Questo, per noi, vuol dire riconoscimento delle competenze acquisite e delle esperienze pregresse. Questo, per noi, vuol dire valorizzare nel concreto i lavoratori del MIT.
FP CGIL
Luigi Gianfreda Carmen Sabbatella
Nel corso di una delle ultime riunioni, l’amministrazione ha comunicato che – per effetto delle modifiche normative intervenute al cd. Decreto Incentivi – starebbero per entrare sette milioni di euro da destinare alla strumentazione del personale.
Lanciamo qualche idea in proposito:
Anzitutto, ribadiamo anzitutto l’urgenza di acquistare la licenza di un software per l’elaborazione di una busta paga, con calcolo di contributi e premi assicurativi, strumento che – come ripetiamo da anni – potrà servire al personale ispettivo e non solo.
In secondo luogo, riteniamo utile procedere all’acquisto di pettorine, caschi, giubbotti (differenti in base alla stagione) uguali per tutto il personale ispettivo di tutta Italia. Questo creerebbe altresì una riconoscibilità e una omogeneità di “divise” del personale ispettivo.
Infine, valutare l’aggiornamento dei portatili dati al personale ispettivo, in particolare non acquistandone nuovi, ma utilizzando la più vantaggiosa formula del “leasing”, che consente di cambiare i dispositivi man mano che diventano obsoleti.
Chiederemo comunque conto di come sono spesi questi soldi, per essere certi che siano interamente destinati alla strumentazione.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Si è tenuto oggi l’incontro con la Ministra avente ad oggetto l’organizzazione logistica, l’incremento del fondo risorse decentrate ed il lavoro agile e da remoto.
La Ministra ci ha innanzitutto comunicato che, come sappiamo, la sede di via Fornovo deve essere lasciata a settembre e che si tratta di un problema che l’Amministrazione avrebbe dovuto risolvere negli ultimi 20 anni. La sede dell’Eur è quella su cui ad oggi è stata espressa la valutazione di congruità dell’Agenzia del demanio, ma l’Amministrazione sta verificando ulteriori sedi disponibili nel perimetro del centro della città.
Abbiamo ribadito che i lavoratori hanno ampiamente negato la possibilità che sia di loro interesse una sede all’Eur, come non lo sarebbe un’altra sede dislocata rispetto alle sedi al centro.
Abbiamo chiesto di continuare a cercare soluzioni esclusivamente al centro della città per rendere effettivamente possibile il coordinamento tra uffici e non stravolgere la vita dei lavoratori, laddove non si vogliano adeguare gli impianti antincendio di Via Flavia che ha una capienza originaria molto elevata e che ospita meno della metà del personale che potrebbe ospitare. Abbiamo chiesto perché l’Amministrazione non investe su questo tipo di intervento piuttosto che utilizzare denaro pubblico per l’affitto di altra sede.
Noi continuiamo a chiedere, inoltre, un regolamento che allarghi le maglie del lavoro agile e da remoto, non solo per essere un Ministero davvero innovativo e dare pari diritti a tutti i dipendenti, ma anche per risolvere definitivamente il problema delle sedi perché dobbiamo fare in modo che non ci siano lavoratori o Direzioni Generali di serie A e di serie B.
Nel nostro intervento abbiamo voluto anche ribadire che i dipendenti di questo Ministero sono schiacciati sotto il peso di enormi carichi di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi posti ai Direttori Generali e ai Dirigenti; eppure svolgono le loro mansioni ordinarie e straordinarie con grande spirito di sacrificio e abnegazione, con un’altissima etica professionale, senza ricevere alcun riconoscimento per il lavoro svolto, ma consapevoli del peso del loro lavoro per l’intero Paese: per i lavoratori, per chi un lavoro non ce l’ha e per le persone più fragili a cui si riferiscono gli interventi di alcune delle nostre Direzioni Generali.
A tutti questi lavoratori, lo scorso dicembre, è stato detto che in mancanza dell’approvazione dell’emendamento per l’aumento dei 5 milioni del FRD in legge di bilancio, si sarebbe rimediato a febbraio. Avevamo già manifestato la nostra contrarietà di fronte a quelle affermazioni, perché sapevamo sarebbe andata così: a febbraio i 5 milioni sono spariti anche dal DL PA, ma non sono spariti anche quelli destinati ad altri Enti. Abbiamo chiesto quanto debbano essere ancora discriminati i lavoratori di questa Amministrazione rispetto ai colleghi dello stesso comparto.
Di fronte agli aumenti contrattuali previsti dal nuovo CCNL assolutamente inadeguati, l’unica possibilità che abbiamo è retribuire almeno la produttività dei dipendenti di questo Ministero attraverso il salario accessorio.
Aumentare il fondo risorse decentrate, l’abbiamo ricordato, vuol dire dare possibilità di crescita professionale ai dipendenti: lo scorso 30 dicembre abbiamo firmato un accordo per le progressioni orizzontali del personale ma, a fronte di 180 posizioni inizialmente previste, siamo stati costretti a sottoscrivere un accordo per la crescita di soli 80 dipendenti che sono un numero assolutamente esiguo se consideriamo che paghiamo anche la mancata progressione dei colleghi ex Anpal a cui non è stata garantita alcuna crescita professionale a suo tempo. E invece dobbiamo poter assicurare ai dipendenti di questa amministrazione ulteriori progressioni economiche orizzontali e verticali e dobbiamo bandire posizioni per le elevate professionalità come già fatto, ovviamente, in altre amministrazioni del comparto.
Abbiamo chiesto con forza prima di rendere questo Ministero più attrattivo e, poi, di procedere a nuove assunzioni e farlo in fretta perché ogni Direzione Generale ha la metà del personale di cui dovrebbe disporre e la situazione è ormai insostenibile.
La Ministra ci ha comunicato che effettuerà le opportune verifiche su quanto espresso in merito alla sede di Via Flavia, sulla possibilità di introdurre la prenotazione delle scrivanie e sul miglioramento del regolamento del lavoro agile e da remoto. Sui 5 milioni di FrD ci ha comunicato che l’Amministrazione ha presentato un emendamento al DL PA per riconoscere ai lavoratori quel che, da tempo, gli spetta e garantire la loro crescita professionale; intanto l’Amministrazione sta lavorando all’adesione alla polizza sanitaria integrativa (ASDEP) a favore dei dipendenti del Ministero come annunciato nel mese di dicembre.
La Ministra si è impegnata ad aggiornare il tavolo tra 15 giorni; nell’arco di quell’incontro ci auguriamo di ricevere risposte ottimali rispetto alle questioni poste.
FP CGIL UILPA
Matteo Ariano Ilaria Casali
Alessandra Pone Orlando Grimaldi
Da qualche anno, in INPS, lo smaltimento delle ferie arretrate è diventato un tema:
Tale mix, insieme con una fisiologica resistenza a restare “scoperti” in caso di necessità, ha creato quel disallineamento tra CCNL e normativa che determina, a fasi alterne, l’intervento brusco dell’Amministrazione.
Ora, pur avendo posto la pregiudiziale economica, al tavolo del CCNL avevamo provato – sotto il profilo negoziale – a risolvere tale criticità.
Qual era l’obiettivo? Evitare che il diverso lasso temporale riconosciuto dal Legislatore potesse essere interpretato in maniera restrittiva, cioè a danno dei dipendenti.
Sfortunatamente la fretta delle sigle sindacali firmaiole (CISL, CONFSALUNSA, FLP e CONFINTESA) ha confermato lo stallo in cui è chiamata a muoversi Risorse Umane.
È un vecchio leitmotiv: qualcuno crea il problema per porsi poi come risolutore. E gli strepiti delle ultime ore, tra messaggi di chat e comunicati bizzarri, lo testimoniano.
Per fortuna c’è il testo del contratto collettivo a riportare tutti coi piedi per terra, a far capire come le difficoltà siano aumentate, e non diminuite, col nuovo impianto.
Nel contratto 2019-2021 la formula che disciplinava le ferie riportava: “L’Amministrazione pianifica le ferie dei dipendenti al fine di garantire la fruizione delle stesse nei termini previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti”. C’erano le consuete eccezioni, esigenze di servizio o motivate ragioni personali, a introdurre quegli elementi di flessibilità che tutti a parole oggi invocano.
Col nuovo impianto l’Amministrazione ha un compito in più: “monitora nel corso dell’anno l’effettiva fruizione delle ferie programmate. Ove si verifichino le ipotesi di cui ai commi 11 e 12 (esigenze personali o di servizio, ndr), le ferie dovranno essere ripianificate entro il mese di febbraio dell’anno successivo a quello di maturazione ed il datore di lavoro dovrà assicurarsi che il lavoratore ne fruisca invitandolo formalmente a farlo nel rispetto dei termini previsti”.
Altro che elasticità! Altro che volontà di risolvere un problema! Quando c’era da sciogliere il nodo, i firmatari dove stavano? In ferie?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
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Tempo trascorso da quando la FP CGIL HA PROPOSTO UN ACCORDO STRALCIO PER LIQUIDARE IL TEP AGLI ASSUNTI 2023 |
213 GIORNI |
Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Cons. Roberto Alesse
Al Direttore del Personale ADM Dott. Simone D’Ecclesiis
Al Direttore della Direzione Organizzazione e Trasformazione Digitale
Dott. Stefano Saracchi
OGGETTO: Riorganizzazione e pesatura Uffici. Richiesta di modifica e riapertura del Confronto
Le scriventi OO.SS. stanno raccogliendo dai territori molte sollecitazioni in merito a forte criticità sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sulla pesatura degli Uffici.
Abbiamo anche preso atto che molte osservazioni sono state poste in ambito parlamentare e dalle Istituzioni locali in quanto il nuovo assetto organizzativo inciderebbe anche sulle scelte politico economiche di realtà importanti del territorio nazionale oltre che sulla ricaduta che avrà sull’organizzazione degli Uffici
Poco ci convincono le dichiarazioni di ADM che tendono ad assicurare che la nuova mappatura non avrà ripercussioni sul personale. Non sfuggirà infatti che di fatto cambieranno le retribuzioni variabili dei Dirigenti rispetto all’incarico assegnato e che avrà ricadute anche sulle scelte relative alle POER e PO dei singoli Uffici con il rischio che non venga garantito il livello di equilibrio e omogeneità tra gli incarichi nei vari Uffici sul territorio Nazionale.
E’ palese che il forte malcontento che si sta creando, che sia esso reale o che sia esso percepito, come asserisce l’Agenzia, di fatto esiste e sta creando un profondo malcontento tra il personale tutto (Dirigenti e funzionari) e tra gli operatori economici di settore.
Come FP CGIL e UIL PA in sede di confronto sui criteri di pesatura degli Uffici, come anche espressamente dichiarato nei relativi verbali, abbiamo dato atto di alcuni passi avanti che l’Amministrazione ha messo in campo a seguito delle proposte delle OO.SS., ma già in quella sede avevamo dichiarato la non totale soddisfazione sul risultato finale annunciando che, con molta probabilità, si sarebbero create situazioni di sofferenza e di criticità. Infatti avevamo chiesto che venisse anche prevista una rivisitazione nel breve periodo della pesatura degli Uffici proprio per colmare queste situazioni.
Sta di fatto che il malcontento oramai risulta diffuso e sentito in molte Regioni dove risiedono vari Uffici Doganali e, a nostro avviso, non porta da nessuna parte il muro contro muro tra Amministrazione e controparti interessate.
Non può esistere una Riorganizzazione epocale e di ampio respiro, per quanto possa sembrare perfetta, se la stessa non è condivisa con il personale interno, con gli utenti di riferimento e con i territori dove insistono gli Uffici di Dogane e Monopoli.
Al riguardo riteniamo quindi utile che si debba riaprire subito un nuovo confronto serrato tra Amministrazione e OO.SS. affinché si faccia una analisi accurata della situazione organizzativa e della mappatura degli Uffici, dove si possa tenere conto di quanto nel frattempo rappresentato dal personale, dagli Operatori Economici e dai rappresentanti politici e delle Istituzioni (Comuni, Regioni e Province), per trovare una maggiore condivisione con possibili correttivi utili volti a mettere a terra una Riorganizzazione funzionale ed efficiente rispetto all’azione amministrativa ed economica dell’Agenzia.
Infine non sfuggirà comunque l’urgenza di affrontare da subito la fase di sperimentazione prevista per la DT Emilia Romagna e Marche con il coinvolgimento diretto di tutte le parti sindacali rappresentative per affrontare le ricadute dei nuovi processi lavorativi.
In ultimo, ma non meno importante, è necessario mettere in atto un Piano nazionale di programmazione strutturale e di logistica dei nuovi Uffici che si creeranno sul territorio nazionale con la nuova organizzazione, e che dovranno essere pronti già al 01.11.2025.
In attesa di cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.
p.la FP CGIL p.la UIL PA
Florindo Iervolino Procopio Raffaele
Nel corso delle assemblee che stiamo tenendo in questo periodo, ci è stato posto di frequente il tema del “tetto” previsto per l’accesso alle 7 ore e 12 minuti che, sulla base di indicazioni fornite qualche anno fa dalla Direzione Centrale Risorse Umane, è fissato nel 50% del personale della sede.
Tale disposizione, concordata al tavolo nazionale, rappresentò un primo passo in avanti rispetto alla situazione ereditata dal Ministero del Lavoro, che fissava quel tetto al 30%.
Ora riteniamo che i tempi siano maturi per eliminare definitivamente anche il tetto del 50% e prevedere che possano accedere all’orario di 7 ore e 12 minuti (più i 30 minuti di pausa) tutti coloro che lo chiedono all’interno di una sede, anche se rappresentano più del 50% del personale della sede.
Sappiamo bene che questi limiti erano stati pensati per mere ragioni di sostenibilità della spesa da parte dell’Amministrazione ma, visto che il bilancio dell’INL lo consente, riteniamo possano essere agilmente superati, dando disposizione agli uffici territoriali di accettare tutte le domande di passaggio alle 7 ore e 12’ che dovessero arrivare, dichiarando espressamente superato il pregresso limite del 50%.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |