Al Ministro della Salute On. Le Orazio Schillaci
E pc Al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
On. Le Massimiliano Fedriga
Oggetto: Sollecito richiesta incontro urgente e presidio di protesta presso la sede del Ministero della Salute, per le lavoratrici e i lavoratori della Sanità privata Aris Aiop e per il contratto unico RSA Aris Aiop.
Egregio Ministro,
in data 2 dicembre u.s., le scriventi OO.SS FP CGIL CISL FP e UIL FPL hanno inviato un sollecito per l’incontro che il Ministero aveva preannunciato alle scriventi negli incontri del 16 e 28 ottobre , nei quali era stata preannunciata una convocazione nei successivi 15 gg con tutte le parti in causa, sindacali e datoriali, per affrontare le problematiche legate al mancato rinnovo del CCNL Sanità Privata Aris Aiop e al mancato avvio di un tavolo volto a procedere ad un CCNL unico delle rsa Aiop ed Aris, ci duole constatare purtroppo che sino ad ‘oggi non abbiamo avuto alcun riscontro da parte Vostra.
Ricordiamo che la grave situazione in cui versano oltre 200.000 professionisti ci ha portato alla proclamazione uno sciopero generale nel settembre 2024 su tutto il territorio nazionale con una grande partecipazione dei lavoratori che operano nel settore sanitario, sociosanitario e socio assistenziale e ad oggi è ancora attivo lo stato di agitazione.
Ritenendo ormai improcrastinabile per noi un confronto con il Ministero della Salute e con la Conferenza delle Regioni e delle province autonome per definire e stabilire regole rigide sui vincoli negli accreditamenti regionali al fine di penalizzare quelle associazioni datoriali che non rinnovano i CCNL di settore con le OO.SS maggiormente rappresentative del settore, o peggio che siglano CCNL peggiorativi sotto il punto di vista economico e normativo rispetto ad altri CCNL di riferimento del settore recentemente rinnovati dalle OO.SS Confederali, e non potendo permettere che venga lesa la dignità di queste lavoratrici e lavoratori che con abnegazione svolgono un servizio essenziale ai cittadini di questo paese, pertanto ci troviamo costretti visto il mancato confronto sollecitato più volte ad indire un presidio di protesta del personale di questo settore per il 31 Gennaio 2025, sotto la sede del Ministero della Salute Lungotevere Ripa, 1.
Rimanendo in attesa di un urgente riscontro, porgiamo distinti saluti.
FP CGIL |
CISL FP |
UIL FPL |
Barbara Francavilla |
Roberto Chierchia |
Ciro Chietti |
Il tavolo sindacale del comparto potrebbe non essere convocato prima del 27 gennaio. Salvo novità, dunque, il confronto sul contratto integrativo 2024 e sugli istituti non ancora erogati, come il TEP per il personale di ultima assunzione, sarà calendarizzato almeno a fine mese.
Un ritardo fisiologico? Probabilmente sì, se guardiamo alla mazzata ricevuta sul finire dell’anno passato, quando – nel silenzio dei vertici – INPS ha dovuto ripiegare su un accordo stralcio per salvare la faccia e il riconoscimento dei differenziali stipendiali.
I rilievi al testo hanno mostrato la fragilità politica di un Istituto che non è stato neppure in grado di blindare un accordo negoziale raggiunto da tutti gli attori al tavolo.
Servirà, quindi, all’Amministrazione il tempo necessario per fornire una risposta ai ministeri vigilanti, il cui operato continua a destare perplessità: da tempo, ormai, questi non si limitano ai controlli previsti dalla normativa, ma entrano pesantemente nel merito di ciò che viene liberamente determinato dalle parti in sede di contrattazione di secondo livello. Con il placet dell’Ente.
Tutto bene quindi? Dobbiamo aspettare col rosario in mano? Assolutamente no! Perché nel frattempo in INPS c’è un’ampia platea di lavoratrici e lavoratori che ancora aspetta di ottenere il TEP, allineando la propria retribuzione a quella degli altri colleghi in servizio.
Da aprile 2023 è passata tanta acqua sotto i ponti e ogni giorno di attesa è una promessa infranta.
Una questione di tale impatto, che poteva essere risolta nel luglio scorso con una presa di coscienza collettiva, è diventata un fronte di discriminazione per la miopia ragionieristica di alcune sedicenti organizzazioni sindacali.
Intanto, però, le bollette arrivano e continuano ad aumentare, il costo degli immobili (in vendita o in affitto) cresce ogni trimestre, il peso del carrello della spesa è sempre più gravoso. Non è possibile andare avanti così.
Per questa ragione esortiamo ancora una volta l’Amministrazione a muoversi tempestivamente, liquidando in autonomia il trattamento o presentando in subordine un accordo stralcio che possa determinare un riconoscimento certo, senza alcun rischio per il futuro in capo alle lavoratrici e ai lavoratori.
Serve una data ufficiale in cui gli importi saranno liquidati.
Non ci fermeremo fino ad allora.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Al contrario delle arbitrarie interpretazioni su chi ha firmato, le 40mila espressioni di voto, a cui si aggiungono una pluralità di strumenti e iniziative sindacali, dagli scioperi che hanno caratterizzato questo autunno alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno affollato le assemblee di CGIL, UIL e USB, costituiscono un NO chiaro e inequivocabile sul merito di un contratto che, per la prima volta, non recupera neanche l’inflazione determinando quindi una diminuzione del salario reale.
In questo scenario, nel quale la contrattazione decide sempre meno – vedi l’erogazione di larga parte degli aumenti per decreto – c’è il serio pericolo che anche nei successivi rinnovi contrattuali, per i quali il Governo ha già predeterminato l’entità degli aumenti salariali, si arrivi a realizzare ulteriori diminuzioni dei salari reali. Per questo la partita che si sta giocando non è limitata al triennio 2022-2024 e alle sole Funzioni centrali, ma più in generale riguarda l’agibilità del sindacato a svolgere la propria funzione di difesa dei diritti dei lavoratori, a partire dal diritto ad un salario adeguato, in un contesto in cui il Governo, con l’appoggio palese di alcune Organizzazioni Sindacali, sta sterilizzando la contrattazione, sottraendo totalmente ai tavoli il tema salariale, in funzione di una politica di riduzione del costo del lavoro pubblico.
Proprio in virtù di tutto questo, non intendiamo alimentare sterili polemiche, ricordando che andrebbero rispettati tutti coloro che hanno deciso di partecipare ai vari momenti di condivisione esprimendo la loro opinione. Riteniamo doveroso, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici continuare a lottare per difendere diritti e salari da un attacco senza precedenti. C’è chi ha accettato di rinunciare al 10% di recupero dell’inflazione sacrificando i dipendenti delle funzioni centrali per assecondare la volontà del datore di lavoro e chi legittimamente sceglie di dire che i dipendenti pubblici meritano di più su salario, carriera e diritti.
Roma, 9 gennaio 2025
FP CGIL UIL PA USB PI
Nella giornata odierna abbiamo siglato l’accordo sulla mappatura delle sedi per le elezioni RSU che si terranno dal 14 al 16 aprile.
L’accordo identifica le sedi RSU nella sede della struttura centrale di Roma, nelle Direzioni interregionali (DIL), negli Ispettorati d’area metropolitana (IAM) e negli Ispettorati territoriali del lavoro (ITL). Nelle prossime settimane, ciascuna commissione elettorale riceverà l’elenco dei lavoratori aventi diritto al voto.
Come FP CGIL abbiamo sollevato due questioni: la prima concerne le sedi accorpate. Sono molti i casi in cui la contrattazione decentrata ha creato inutili conflittualità tra sedi. Ricordiamo che, come sigla, ci esprimemmo in senso contrario al processo di accorpamento che da tempo si porta avanti e che nell’ultima riorganizzazione ha addirittura coinvolto intere Regioni come nel caso della Valle d’Aosta. Sarebbe ora di avviare un ripensamento, almeno rispetto ad alcune situazioni.
La seconda criticità da noi espressa riguarda le colleghe e i colleghi del contingente Sicilia, cui riteniamo debba essere effettivamente garantito il diritto di voto con modalità organizzativa adeguate.
A margine dell’incontro, sono state affrontate anche altre tematiche: proprio rispetto all’interpello per il nuovo contingente Sicilia, abbiamo chiesto che il prossimo incontro sindacale (programmato per il 29 gennaio) affronti il tema, considerando l’approssimarsi della scadenza del termine prorogato dall’Amministrazione.
Sul cambio di famiglia professionale si stanno facendo ulteriori verifiche, ma per il tavolo del 29 gennaio l’Amministrazione ha garantito di poter presentare un quadro completo, anche in vista della presentazione del Piano Triennale del Fabbisogno di Personale.
Sul versante delle assunzioni ci sono state riferite le seguenti novità:
concorso per ispettori tecnici in svolgimento: le prove dovrebbero tenersi tra marzo e aprile; inoltre, la previsione nella legge di bilancio dell’assunzione di ulteriori 250 ispettori tecnici verrà realizzata mediante scorrimento della graduatoria del concorso in essere, così da arrivare (si spera, aggiungiamo noi) all’assunzione di mille ispettori tecnici.
Assistenti amministrativi: è stato richiesto al Formez di procedere allo scorrimento per duecento posti.
Funzionari statistici: a giorni è previsto l’ingresso di ulteriori cinque funzionari, tutti in sedi del Nord (DIL Nord, Verona e Milano).
Infine, nota dolente riguarda le somme del quinto bimestre 2023 del Decreto Incentivi: l’INL ci ha comunicato di non sapere nulla a riguardo. Considerate le rassicurazioni sul punto ricevute da parte del Ministero del Lavoro, sarà probabilmente il caso di chiedere loro adeguate spiegazioni …
FP CGIL |
MATTEO ARIANO |
Dal primo gennaio è entrata in vigore la riforma della Disabilità. La Ministra, Alessandra Locatelli, ha voluto rivendicarne la titolarità, evidenziando come la scelta di individuare INPS quale unico ente accertatore della valutazione di base risponda al tentativo di semplificare il processo di riconoscimento.
L’intento, pur nobile e condivisibile, porterà un nuovo carico di attribuzioni sulle spalle dell’Istituto, chiamato a verificare tanto l’ambito previdenziale quanto quello assistenziale. Non a caso il percorso di riforma parte da una sperimentazione in nove sedi-pilota (Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste). Una sperimentazione che sarà giudicata non da INPS, sulla scorta dell’esperienza delle sedi, ma in virtù di alcuni “regolamenti interministeriali, su iniziativa del Ministero della Salute“, come ha chiarito lo stesso Istituto in un recente comunicato.
Ora, come FP CGIL eserciteremo un costante ruolo di vigilanza, ma possiamo anticipare due temi che INPS continua ad ignorare.
Il personale medico dell’Istituto da anni si sobbarca attribuzioni e compiti via via crescenti, operando in costante riserva di energie. A fronte di ciò, non soltanto non c’è stato alcun apprezzamento economico delle professionalità presenti in INPS (il cui salario, anzi, si è progressivamente eroso per via del tetto ai Fondi ancora vigente), ma addirittura – con l’adozione della legge di bilancio – i medici dell’Ente sono rimasti gli unici cui è inibito il riconoscimento dell’indennità di esclusività. Permane, così, una distinzione rispetto ad altre realtà pubbliche che trova spiegazione solo nella debole difesa politica che questo Ente opera nei confronti del proprio personale. È un danno economico, nonché un insulto alla dignità professionale dei medici INPS, considerati eccellenti solo quando c’è da chiedere un ulteriore sforzo lavorativo. Ricordiamo, alla parte datoriale, che le eccellenze vanno pagate!
Il deficit d’organico riguarda anche il personale amministrativo che dovrà svolgere una funzione di supporto rispetto al mandato del Legislatore. Anche qui non c’è soltanto una vertenza salariale in atto, poiché il nuovo CCNL destinerà pochi spicci al personale delle Funzioni Centrali a fronte dell’inflazione registrata; c’è un problema di risorse più generale, di assunzioni, di carenza di personale soprattutto in alcune aree del Paese (laddove, peraltro, diverse colleghe e colleghi sappiamo già che attendono una mobilità). Non ci scordiamo i freddi numeri: ad ottobre mancavano infatti all’appello 2.747 funzionari, 1.315 assistenti, 640 operatori. Un dato che l’INPS ignora da tempo, recitando la parte dello struzzo e rifiutandosi perfino di procedere a una mappatura delle carenze d’organico sede per sede, agenzia per agenzia.
Questi elementi non fanno parte della “polemica interna”, come qualcuno definisce superficialmente le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Denunciano una situazione di grave criticità.
Siamo ancora in attesa di una stabilizzazione dei medici che operano in comando in INPS, cioè di chi ha speso risorse ed energie in questi anni e non è ancora neppure inquadrato all’interno dell’organico dell’Istituto!
Se non si interviene, e in maniera decisa, il rischio evidente è che le criticità organizzative finiscano presto o tardi col condizionare l’erogazione del servizio, andando a penalizzare proprio quei cittadini con elevata fragilità.
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Francesco Reali
Al Segretario generale Pres. Franco Massi
Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia
Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane
Dott.ssa Daniela Greco
e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
A tutto il Personale della Corte dei conti
Oggetto: Contestazione punteggio complessivo graduatoria PEV.
In merito alla pubblicazione della graduatoria per le Progressioni Economiche Verticali, da Assistenti a Funzionari, avvenuta in data 31 dicembre u.s., con decorrenza 1° gennaio 2025, si contesta l’indicazione del punteggio complessivo, senza la dovuta distinzione per le varie categorie dei titoli e delle prove sostenute.
Da ciò ne deriva che ogni candidato non ha la contezza dei propri punteggi e neanche di quelli degli altri candidati, per avere una visione complessiva e per eventualmente proporre ricorso e/o eventuali impugnative.
Inoltre, non rappresenta un segnale di trasparenza a cui sembra tanto tenere l’Amministrazione.
Pertanto, con la presente, si chiede una nuova pubblicazione della graduatoria con l’indicazione dei punteggi distinti per tutte le categorie (titoli e prove) per ogni candidato.
La Coordinatrice FP CGIL
Corte dei conti Susanna Di Folco
Nel luglio scorso avevamo chiesto di erogare il TEP al personale di ultima assunzione, per equiparare la posizione di tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto. Trascorso un anno dall’immissione in ruolo, l’uniformazione del trattamento economico ci sembrava un atto dovuto.
Alcune organizzazioni sindacali bloccarono la nostra proposta di accordo stralcio, adducendo questioni fiscali e promettendo che entro l’anno si sarebbe tutto risolto. Del resto, si sa, sono tutti fiscalisti con il TEP degli altri…
Ora, dal 31 dicembre, con il CCNI fermato dai ministeri vigilanti, il pagamento rimane congelato fino a nuova intesa: non per assenza di risorse, ma perché manca la disposizione contrattuale di riferimento.
È una situazione INAMMISSIBILE, che arreca un grave pregiudizio a cinquemila lavoratrici e lavoratori che ogni giorno consentono all’Istituto di tirare avanti.
Gli stipendi dell’INPS in alcune aree del Paese sono già insufficienti a vivere dignitosamente. Se a ciò aggiungiamo una riduzione del salario per alcune colleghe e colleghi, il rischio è duplice: creare una disparità intollerabile (minando la serenità sui posti di lavoro); e ledere l’ormai poca attrattività ancora esercitata dall’Ente.
Quell’attrattività che, alla vigilia dell’ultimo concorso, veniva peraltro sbandierata dall’INPS come valore aggiunto: con tanto di trasmissione della busta paga che i futuri funzionari avrebbero potuto ottenere dopo l’ingresso, accettando di prendere servizio anche nelle aree in cui il caro-vita pesava di più.
Vogliamo rimediare?
Nel corso della riunione del 31 dicembre l’Amministrazione si è riservata un approfondimento sul tema, mettendo all’ordine del giorno, già nel mese di gennaio, le possibili soluzioni. Si è parlato di un verbale d’intesa o di una decisione “unilaterale”.
Se quest’ultima prospettiva, ventilata dalla stessa Amministrazione, è fattibile, la controparte deve spiegare soltanto due cose: COME e QUANDO intende pagare.
La prima opzione, invece, continua a sembrarci non soltanto impervia, ma estremamente pericolosa.
Se non esistono colleghi di serie A e colleghi di serie B, ci chiediamo perché – all’interno dello stesso Ente – alcuni debbano ottenere risorse in forza di un “accordo ombra”, non ufficiale, nell’attesa di future disposizioni che traducano il tutto in un atto formale.
Il rischio concreto è che prima INPS liquidi le somme e poi, se qualcosa va storto, bussi alla porta dei beneficiari dicendo “ci spiace, abbiamo sbagliato”.
Noi non siamo un sindacato che crea problemi per presentarsi come l’unico risolutore delle difficoltà insorte. Se l’Amministrazione è in grado di pagare in autonomia, proceda. Se deve formalizzare il tutto, si ratifichi subito un accordo stralcio.
A luglio la strada battuta da questa e da poche altre organizzazioni (basta vedere i comunicati dell’epoca per capire chi si mise di traverso) fu respinta: il conto è stato presentato come sempre a chi lavora.
Siamo ancora in tempo per rimediare, ma senza ricorrere a formule bizantine.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la comunicazione relativa all’approvazione della graduatoria inerente la procedura di progressione tra le aree per il passaggio di personale appartenente ai ruoli dell’Amministrazione civile dell’Interno, dall’area di appartenenza a quella immediatamente superiore per l’ Anno 2024 indetta con decreto ministeriale del 7 agosto 2024 a seguito di confronto sindacale avviato a partire dallo scorso mese di marzo 2024.
Pubblichiamo inoltre la circolare relativa alla procedura di passaggio con i relativi punteggi attribuiti.
La procedura in deroga prevede il passaggio complessivo di 653 unità di personale dall’area di appartenenza a quella immediatamente superiore e precisamente 250 posti dall’Area degli operatori a quella degli assistenti ed a 403 posti dell’Area degli assistenti a quella dei funzionari.
Fp Cgil Ministero Interno
Adelaide Benvenuto
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: CONCORSO PROFESSIONISTI LEGALI – RICHIESTA ALLINEAMENTO PROCEDURA INFORMATICA AL BANDO
Pervengono diverse segnalazioni in merito a una possibile incongruenza tra quanto scritto nel bando di concorso per 16 professionisti legali di I livello e la procedura online di inoltro della domanda sul portale inPA.
Nello specifico, contrariamente a quanto esposto nel bando, chi presenta la propria candidatura sarebbe chiamato a dichiarare la struttura per la quale intende partecipare alla procedura concorsuale (direzione regionale/coordinamento metropolitano).
Tale indicazione, in realtà, risulta prevista nel bando relativo al concorso per 781 unità di Specialisti delle aree Psicologiche e Sociali, che all’art. 3 c. 12 lett. r) richiede espressamente di indicare “una sola struttura (direzione regionale/di coordinamento metropolitano/Coordinamento generale medico-legale) fra quelle elencate nella tabella di cui all’art.1, comma, 2)”.
Non così l’articolo 3 del bando per professionisti legali, relativo alle modalità di presentazione dell’istanza, ove nulla viene previsto in merito a tale indicazione.
Atteso quanto sopra, si chiede che codesta Amministrazione verifichi la congruenza tra portale e bando e, nel caso, rettifichi la procedura di inserimento delle istanze.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
AVVISO A TUTTO IL PERSONALE DELL’AREA ASSISTENTI
In riferimento alle graduatorie pubblicate per le Progressioni Economiche Orizzontali dell’Area Assistenti in data 31 dicembre u.s., vi invitiamo ad inviare le contestazioni alla mail indicata sulla pagina Intranet, come previsto:
Area assistenti: progressionieconomiche2@corteconti.it
Con la presente, in riferimento alla graduatoria pubblicata per l’Area Assistenti in data 31 dicembre u.s., si contesta il punteggio ottenuto nella prova selettiva che si è svolta il 3 dicembre 2024, perché le domande, di seguito elencate, vertevano su una materia non prevista per l’Area Assistenti, né nelle video lezioni, né nelle slides:
In che consiste il principio contabile dell’integrità del bilancio?
In che consiste il principio contabile dell’equilibrio di bilancio in senso strutturale?
Nel sistema di contabilità finanziaria, il bilancio di previsione di competenza riguarda….
A quale tipo di classificazione delle spese di bilancio appartiene la distinzione tra spese correnti e spese in conto capitale o d’investimento?
Si contesta, altresì, la domanda riguardante il controllo concomitante (“Il controllo concomitante è….”), che prevedeva una risposta non contenuta all’interno né della video lezione, né delle slides del Presidente Antonio Mezzera.
Pertanto, si chiede di considerare le 5 domande succitate valide, attribuendo a tutte il punteggio di +0,40 e contestualmente di annullare il punteggio negativo di -0,15, in caso si sia risposto in maniera errata.
Contestualmente si chiede, inoltre, l’accesso agli atti per verificare il punteggio assegnato al titolo di studio e ai corsi di formazione comunicati nell’istanza di partecipazione.
Cordialmente
Nome e cognome
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
L’anno scorso l’operazione chirurgica con cui sono stati sottratti al Fondo 20 milioni di euro, denunciata con forza dalla nostra organizzazione nel silenzio dei vertici; quest’anno il blocco del contratto integrativo da parte del MEF. È inutile girarci attorno. L’autonomia negoziale dell’INPS è ormai ostaggio dei Ministeri vigilanti e ciò per una precisa ragione: l’incapacità politica dell’Istituto di difendere la propria comunità, accettando supinamente qualunque offensiva governativa.
La riunione sindacale di oggi non è servita alla sottoscrizione del contratto, ma alla definizione di un accordo stralcio per preservare almeno il riconoscimento dei differenziali stipendiali, operazione minima da cui ovviamente non ci siamo sottratti e che dovrebbe consentire il riconoscimento di una progressione economica a una platea di 5.000 dipendenti (249 in meno rispetto all’ipotesi originaria, tutte nell’area Assistenti).
Il condizionale è d’obbligo: l’accordo a stralcio sottoscritto oggi, secondo quanto affermato dall’Amministrazione, non dovrebbe infatti passare dai Ministeri vigilanti per via di una formulazione presente nei rilievi (“con riferimento alla parte dell’ipotesi di accordo concernente le progressioni economiche, si ritiene […] possa avere ulteriore corso con le condizioni indicate”). INPS assicura, insomma, di avere copertura, ma alle rassicurazioni dell’Istituto crediamo poco.
La prassi è consolidata: i Ministeri intervengono, INPS annaspa; si salva il salvabile, si naviga a vista, e si rimanda ai posteri il ragionamento sugli altri istituti, che per noi costituiscono invece parte fondamentale dell’accordo.
Un accordo su cui avevamo espresso tutte le nostre riserve (in primo luogo temporali, con la tardiva presentazione del testo nel mese di ottobre), ma cui abbiamo lavorato nell’interesse di chi opera per l’Istituto.
E ora? Che ne sarà delle maggiorazioni previste per i titolari di posizione organizzativa che dal 2021 aspettano un riconoscimento da parte dell’Istituto?
Per quanto tempo ancora gli assunti del 2023 dovranno attendere l’erogazione del TEP, di cui noi avevamo chiesto la liquidazione nel mese di luglio, con un accordo stralcio respinto dai ragionieri fiscalisti esperti in esoneri e previsioni future (“tranquilli, risolveremo tutto con il CCNI”) appartenenti ad altre organizzazioni sindacali?
Qui va fatta una specifica. Le altre organizzazioni, le stesse che erano contrarie all’erogazione anticipata del TEP, adesso – dopo aver determinato un danno evidente – per prevenire gli strali degli iscritti invocano tutto, anche un verbale d’intesa, pur di procedere a una liquidazione immediata: una sorta di patto tra gentiluomini (sic!) per la l’erogazione del trattamento.
E se i Ministeri poi pongono rilievi, come peraltro traspare dalle note indirizzate a INPS? L’Istituto chiede la restituzione agli interessati? Noi a queste trappole non ci stiamo! Basta fare giochini sulla pelle di chi lavora! Siamo disponibili solo a eventuali accordi stralcio che blindino il riconoscimento del TEP!
Adesso, al 31 dicembre, all’ultimo giorno dell’anno, le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto scoprono così quello che andiamo predicando da tempo: che la platea del pubblico impiego è vista dal Governo come un bancomat; che qualcuno fa finta di non vedere e mentre dentro l’Istituto urla, fuori si limita a sussurrare; che l’INPS stesso non è apprezzato nei suoi sforzi.
Non va dimenticato, in tal senso, che mentre le agenzie fiscali hanno beneficiato di una deroga al tetto al Fondo, per noi neanche quella opzione è stata presa in considerazione. E l’unico richiamo presente nella legge di bilancio per dare ossigeno alle casse dell’INPS sembra essere naufragato miseramente.
È una situazione incresciosa e imbarazzante, che merita una sola risposta a nostro avviso, quella che abbiamo messo in atto già nell’anno che si conclude: MOBILITAZIONE!
A voi ci rivolgiamo, quindi, alla vigilia di un capodanno che ha il sapore della beffa per chi dedica anima e corpo a questo ente: partecipate al confronto, lottate. Chi vuole un clima anestetizzato in Istituto ha già fatto troppi danni e a pagare il conto è sempre e solo chi lavora!
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo