Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: CONCORSO PROFESSIONISTI LEGALI – RICHIESTA ALLINEAMENTO PROCEDURA INFORMATICA AL BANDO
Pervengono diverse segnalazioni in merito a una possibile incongruenza tra quanto scritto nel bando di concorso per 16 professionisti legali di I livello e la procedura online di inoltro della domanda sul portale inPA.
Nello specifico, contrariamente a quanto esposto nel bando, chi presenta la propria candidatura sarebbe chiamato a dichiarare la struttura per la quale intende partecipare alla procedura concorsuale (direzione regionale/coordinamento metropolitano).
Tale indicazione, in realtà, risulta prevista nel bando relativo al concorso per 781 unità di Specialisti delle aree Psicologiche e Sociali, che all’art. 3 c. 12 lett. r) richiede espressamente di indicare “una sola struttura (direzione regionale/di coordinamento metropolitano/Coordinamento generale medico-legale) fra quelle elencate nella tabella di cui all’art.1, comma, 2)”.
Non così l’articolo 3 del bando per professionisti legali, relativo alle modalità di presentazione dell’istanza, ove nulla viene previsto in merito a tale indicazione.
Atteso quanto sopra, si chiede che codesta Amministrazione verifichi la congruenza tra portale e bando e, nel caso, rettifichi la procedura di inserimento delle istanze.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
AVVISO A TUTTO IL PERSONALE DELL’AREA ASSISTENTI
In riferimento alle graduatorie pubblicate per le Progressioni Economiche Orizzontali dell’Area Assistenti in data 31 dicembre u.s., vi invitiamo ad inviare le contestazioni alla mail indicata sulla pagina Intranet, come previsto:
Area assistenti: progressionieconomiche2@corteconti.it
Con la presente, in riferimento alla graduatoria pubblicata per l’Area Assistenti in data 31 dicembre u.s., si contesta il punteggio ottenuto nella prova selettiva che si è svolta il 3 dicembre 2024, perché le domande, di seguito elencate, vertevano su una materia non prevista per l’Area Assistenti, né nelle video lezioni, né nelle slides:
In che consiste il principio contabile dell’integrità del bilancio?
In che consiste il principio contabile dell’equilibrio di bilancio in senso strutturale?
Nel sistema di contabilità finanziaria, il bilancio di previsione di competenza riguarda….
A quale tipo di classificazione delle spese di bilancio appartiene la distinzione tra spese correnti e spese in conto capitale o d’investimento?
Si contesta, altresì, la domanda riguardante il controllo concomitante (“Il controllo concomitante è….”), che prevedeva una risposta non contenuta all’interno né della video lezione, né delle slides del Presidente Antonio Mezzera.
Pertanto, si chiede di considerare le 5 domande succitate valide, attribuendo a tutte il punteggio di +0,40 e contestualmente di annullare il punteggio negativo di -0,15, in caso si sia risposto in maniera errata.
Contestualmente si chiede, inoltre, l’accesso agli atti per verificare il punteggio assegnato al titolo di studio e ai corsi di formazione comunicati nell’istanza di partecipazione.
Cordialmente
Nome e cognome
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
L’anno scorso l’operazione chirurgica con cui sono stati sottratti al Fondo 20 milioni di euro, denunciata con forza dalla nostra organizzazione nel silenzio dei vertici; quest’anno il blocco del contratto integrativo da parte del MEF. È inutile girarci attorno. L’autonomia negoziale dell’INPS è ormai ostaggio dei Ministeri vigilanti e ciò per una precisa ragione: l’incapacità politica dell’Istituto di difendere la propria comunità, accettando supinamente qualunque offensiva governativa.
La riunione sindacale di oggi non è servita alla sottoscrizione del contratto, ma alla definizione di un accordo stralcio per preservare almeno il riconoscimento dei differenziali stipendiali, operazione minima da cui ovviamente non ci siamo sottratti e che dovrebbe consentire il riconoscimento di una progressione economica a una platea di 5.000 dipendenti (249 in meno rispetto all’ipotesi originaria, tutte nell’area Assistenti).
Il condizionale è d’obbligo: l’accordo a stralcio sottoscritto oggi, secondo quanto affermato dall’Amministrazione, non dovrebbe infatti passare dai Ministeri vigilanti per via di una formulazione presente nei rilievi (“con riferimento alla parte dell’ipotesi di accordo concernente le progressioni economiche, si ritiene […] possa avere ulteriore corso con le condizioni indicate”). INPS assicura, insomma, di avere copertura, ma alle rassicurazioni dell’Istituto crediamo poco.
La prassi è consolidata: i Ministeri intervengono, INPS annaspa; si salva il salvabile, si naviga a vista, e si rimanda ai posteri il ragionamento sugli altri istituti, che per noi costituiscono invece parte fondamentale dell’accordo.
Un accordo su cui avevamo espresso tutte le nostre riserve (in primo luogo temporali, con la tardiva presentazione del testo nel mese di ottobre), ma cui abbiamo lavorato nell’interesse di chi opera per l’Istituto.
E ora? Che ne sarà delle maggiorazioni previste per i titolari di posizione organizzativa che dal 2021 aspettano un riconoscimento da parte dell’Istituto?
Per quanto tempo ancora gli assunti del 2023 dovranno attendere l’erogazione del TEP, di cui noi avevamo chiesto la liquidazione nel mese di luglio, con un accordo stralcio respinto dai ragionieri fiscalisti esperti in esoneri e previsioni future (“tranquilli, risolveremo tutto con il CCNI”) appartenenti ad altre organizzazioni sindacali?
Qui va fatta una specifica. Le altre organizzazioni, le stesse che erano contrarie all’erogazione anticipata del TEP, adesso – dopo aver determinato un danno evidente – per prevenire gli strali degli iscritti invocano tutto, anche un verbale d’intesa, pur di procedere a una liquidazione immediata: una sorta di patto tra gentiluomini (sic!) per la l’erogazione del trattamento.
E se i Ministeri poi pongono rilievi, come peraltro traspare dalle note indirizzate a INPS? L’Istituto chiede la restituzione agli interessati? Noi a queste trappole non ci stiamo! Basta fare giochini sulla pelle di chi lavora! Siamo disponibili solo a eventuali accordi stralcio che blindino il riconoscimento del TEP!
Adesso, al 31 dicembre, all’ultimo giorno dell’anno, le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto scoprono così quello che andiamo predicando da tempo: che la platea del pubblico impiego è vista dal Governo come un bancomat; che qualcuno fa finta di non vedere e mentre dentro l’Istituto urla, fuori si limita a sussurrare; che l’INPS stesso non è apprezzato nei suoi sforzi.
Non va dimenticato, in tal senso, che mentre le agenzie fiscali hanno beneficiato di una deroga al tetto al Fondo, per noi neanche quella opzione è stata presa in considerazione. E l’unico richiamo presente nella legge di bilancio per dare ossigeno alle casse dell’INPS sembra essere naufragato miseramente.
È una situazione incresciosa e imbarazzante, che merita una sola risposta a nostro avviso, quella che abbiamo messo in atto già nell’anno che si conclude: MOBILITAZIONE!
A voi ci rivolgiamo, quindi, alla vigilia di un capodanno che ha il sapore della beffa per chi dedica anima e corpo a questo ente: partecipate al confronto, lottate. Chi vuole un clima anestetizzato in Istituto ha già fatto troppi danni e a pagare il conto è sempre e solo chi lavora!
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Nella tarda mattinata di oggi 30 dicembre 2024 si è svolto al MUR l’incontro con l’amministrazione al quale erano presenti: il Direttore Generale Dott. Emanuele Fidora, la Dott.ssa Silvia Nardelli, il Dott. Maurizio Trimaldi, le OO.SS e la RSU del dicastero.
La riunione aveva all’ordine del giorno:
Sottoscrizione definitiva accordo sulle progressioni orizzontali 2024;
Ipotesi di accordo sul Fondo risorse decentrate 2023.
Oltre ai suddetti punti si sono aggiunte delle “varie ed eventuali” che troverete nel presente comunicato.
SOTTOSCRIZIONE DEFINITIVA ACCORDO SULLE PROGRESSIONI ORIZZONTALI 2024
Abbiamo sottoscritto in modo definitivo l’Ipotesi di contratto sulle progressioni orizzontali (differenziali stipendiali) avendo, l’amministrazione, ricevuto la certificazione da parte degli Organi di controllo che è avvenuta con delle piccole modifiche; tra le più significative vi è un aumento del numero delle unità di personale che beneficeranno di tali progressioni che, rispetto alle 67 previste, sarà di 70.
Il numero delle progressioni economiche sarà effettuato su non oltre il 50% degli aventi diritto alla partecipazione alle procedure che, rispetto alla platea di riferimento, si attesta a 70 unità come di seguito specificato:
Non potranno partecipare coloro che nel triennio precedente alla data del 1° gennaio 2024, abbiano beneficiato di progressione economica, comprese quelle relative al precedente sistema classificatorio.
Siamo soddisfatti che la nostra richiesta è stata recepita e certificata, è stato infatti inserito in questo contratto quanto previsto dal CCNL vigente, ossia la previsione di un punteggio aggiuntivo per il personale che non aveva conseguito progressioni economiche da più di 6 anni.
I TEMPI: Il bando dovrebbe uscire verosimilmente tra gennaio/febbraio 2025 e concludersi in tempo per vedere corrisposti gli emolumenti arretrati che sono a decorrere dal 1-1-2024 entro l’estate, rimaniamo fiduciosi che tali tempi possano ridursi.
IPOTESI DI ACCORDO SUL FONDO RISORSE DECENTRATE 2023
Abbiamo finalmente aperto il tavolo di contrattazione in merito ai “Criteri e modalità di utilizzazione delle risorse del Fondo risorse decentrate per l’anno 2023, destinate alla retribuzione di produttività connessa alla valutazione della performance del personale delle aree del Ministero dell’Università e della Ricerca”, fondo che si attesta ad € 2.711.939,63 in considerazione dell’incremento di € 2 ML stanziati per l’anno di riferimento. La platea dei beneficiari dovrebbe essere di 220 unità.
Rispetto alla bozza di Accordo che ci è stata presentata, che di fatto è simile all’Accordo FRD 2022, abbiamo accolto positivamente le proposte dell’Amministrazione che in sintesi sono:
il finanziamento dell’indennità di rischio € 1.100,00 che viene riconosciuta ai dipendenti con mansioni di autista in quanto esposti a molteplici sorgenti di rischio. Al riguardo abbiamo espresso che tale importo non sia congruo rispetto ai rischi collegati a tale attività: ci è stato spiegato che non è stato possibile applicare un importo superiore in quanto i parametri di calcolo sono previsti da apposite norme di legge;
il finanziamento per la retribuzione della performance organizzativa di € 1.794.289,91, ossia il 70% dell’importo di € 2.563.271,30;
Sulla base del punteggio conseguito in sede di valutazione il personale è inserito nelle classi indicate di seguito; a dette classi è attribuito, in termini percentuali, il peso della retribuzione relativa alla performance individuale da cui deriva il compenso spettante:
maggiore di 90 sino a 100 punti – 100,00%
maggiore di 80 sino a 90 punti – 90,00%
maggiore di 70 sino a 80 punti – 80,00%
maggiore di 50 sino a 70 punti – 70,00%
maggiore di 30 sino a 50 punti – 50,00%
da 0 sino a 30 punti – 0,00%
l’attribuzione di una maggiorazione del premio individuale pari al 30% del valore medio pro-capite distribuito, per un valore complessivo di € 12.436,36 per complessive 12 unità di personale. Tale maggiorazione è in applicazione di quanto previsto dal comma 2, dell’art. 78 del CCNL Funzioni centrali 2016-2018, che prevede che tale premio debba essere destinato ai dipendenti che abbiano conseguito le valutazioni più elevate nell’anno di riferimento, nel 2023 sono 119 unità (119 x10% = 11,9).
Al riguardo, abbiamo chiesto ancora una volta all’amministrazione che ci sia trasparenza rispetto a tale attribuzione che, come noto, viene corrisposta per i pari merito utilizzando sempre il criterio della maggiore età anagrafica. Siamo consapevoli che gli organi di controllo hanno più volte contestato gli altri criteri proposti, tuttavia non riteniamo giusto che debbano essere sempre le stesse persone a percepire tale maggiorazione solo per il fatto di essere “più grandi” anagraficamente parlando. Su questo aspetto abbiamo chiesto vengano fatte le dovute riflessioni per il futuro al fine di capire se vi sono spazi per una “rotazione” di tali beneficiari.
il finanziamento delle “turnazioni” per un valore complessivo di € 12.130,37 da destinarsi a 8 unità di personale. Su tale voce, oltre ad aver ricevuto chiarimenti sul personale beneficiario di tale trattamento, abbiamo chiesto che venga attivato – quanto prima – un apposito tavolo utile alla definizione e alla programmazione di tale istituto da adottarsi per l’anno 2025.
Rispetto all’argomento Accordo FRD 2023, vi rendiamo noto che i lavori sono stati rimandati a gennaio 2025.
REGOLAMENTO LAVORO AGILE: abbiamo chiesto all’amministrazione informazioni in merito al documento relativo alla “Nuova policy sul lavoro agile” che, oltre ad avere avuto il nostro dissenso in quanto ritenuto restrittivo, ha ricevuto il parere negativo sia da parte del Comitato Unico di Garanzia (CUG), sia dall’Organismo Paritetico dell’Innovazione (OPI) del MUR: il dott. Fidora ci ha risposto che stanno prendendo in esame tali pareri e facendo le dovute riflessioni.
Siamo fiduciosi che l’amministrazione non sarà sorda e che accolga con favore le numerose critiche al testo della nuova Policy che sono arrivate come ben sapete da tutte le OO.SS, dalla RSU, nonché dai suddetti Organismi del MUR. Ciò a cui teniamo è che il lavoro agile al MUR sia un valido strumento organizzativo che abbia come “effetto collaterale” una vera conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata, ciò contribuirebbe al tanto decantato “benessere del personale” inteso soprattutto come soddisfazione sul lavoro ed impegno effettivo.
POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Come FP CGIL abbiamo chiesto all’amministrazione di aprire un tavolo – a gennaio 2025 – per la definizione delle posizioni organizzative previste dal CCNL in vigore.
REGOLAMENTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL MUR
Rispetto alla bozza di Regolamento del MUR, che prevede 10 direzioni generali, sulle 6 attualmente esistenti, compreso il Segretario Generale, abbiamo richiesto al Direttore Fidora che si faccia portavoce con il Ministro Bernini della nostra richiesta di rivedere la pianta organica che, a fronte di tale riorganizzazione, è incrementata di 25 unità, e che avvii – da subito – una campagna di assunzioni massiccia al fine di coprire, finalmente, un vuoto di organico che si è “cronicizzato” e che si è attestato al 40%, ciò anche al fine di evitare di ricorrere in modo così massiccio all’utilizzo di personale esterno che costa all’amministrazione svariati milioni di euro.
* * *
Cogliamo l’occasione per AUGURARE A VOI E AI VOSTRI CARI UN FELICE 2025, e ci lasciamo come sempre con il proposito di tenervi aggiornati sugli sviluppi di tutte le questioni affrontate.
FP CGIL MUR
DELEGAZIONE TRATTANTE
Roberta Sorace – Carmen Di Santo – Nadia Pistoia
Nella giornata di oggi abbiamo avuto incontro del tavolo nazionale per siglare l’accordo definitivo sui differenziali stipendiali con decorrenza 1° gennaio 2024.
In particolare, sono state stanziate risorse per 546 differenziali nell’area dei Funzionari, 292 nell’area degli Assistenti e 2 in quella degli Operatori, per un totale di 841 progressioni economiche.
Prosegue, in questo modo, il cammino di valorizzazione del personale, che abbiamo inteso mettere in piedi al fine di dare delle risposte alle lavoratrici e ai lavoratori dell’INL. Considerato che la procedura informatica per le progressioni è già stata utilizzata, abbiamo chiesto all’Amministrazione di far uscire i nuovi bandi per inizio anno nuovo e abbiamo ricordato che nell’accordo FRD 2023 c’è una dichiarazione congiunta che impegna l’Amministrazione a ulteriori progressioni con decorrenza 1° gennaio 2025, di cui chiederemo il rispetto a tempo debito.
I criteri di attribuzione del punteggio sono quelli previsti dal CCNL:
Fino a un massimo di 40 punti, considerando la media delle ultime tre valutazioni individuali;
Fino a un massimo di 40 punti, considerando l’esperienza professionale maturata;
Fino a un massimo di 20 punti, considerando i titoli di studio.
Punteggio massimo totale raggiungibile: 100 punti.
In questo accordo, al fine di garantire il differenziale a coloro che da più tempo non abbiano ricevuto una progressione economica, si è convenuto di dare maggior peso a chi si trovi in questa situazione.
Riguardo ai titoli di studio, il tavolo aveva concordato all’unanimità di attribuire il medesimo punteggio al diploma quadriennale e quinquennale di scuola secondaria di secondo grado, così da superare una criticità che era stata segnalata rispetto all’accordo dei differenziali 2023.
Anche stavolta non sono mancate alcune osservazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica (di cui non si sentiva affatto né il bisogno né la mancanza), a causa delle quali l’ipotesi che avevamo sottoscritto lo scorso 13 novembre è stata ritoccata. In particolare, segnaliamo che si è dovuta introdurre una fascia di valutazione della performance individuale al di sotto della quale non viene attribuito alcun punteggio, in quanto il Dipartimento della Funzione Pubblica ribadisce “la finalità premiale e meritocratica dell’istituto delle progressioni economiche”. Si tratta di un’affermazione ridicola che contestiamo, soprattutto alla luce di un rinnovo del CCNL che non garantisce nemmeno il recupero del potere di acquisto delle retribuzioni.
Ricordiamo, a tal proposito, che fino al 31 dicembre è ancora possibile votare (e votare NO) al referendum sul CCNL delle Funzioni Centrali 2022-24, andando sulla piattaforma www.votofc.org. Invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che non l’abbiano ancora fatto, a cliccare sul link e votare.
Da ultimo, l’Amministrazione ha ribadito che la graduatoria definitiva delle progressioni dei funzionari, con decorrenza gennaio 2023, sarà pubblicata a gennaio e che da febbraio saranno corrisposti gli arretrati. Sempre a febbraio sarà pagato l’FRD, mentre si sta lavorando per pagare a marzo il nuovo fondo di 20 milioni.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Il Natale è alle porte ma c’è poco da stare tranquilli: siamo in attesa della certificazione del CCNI, senza la quale non sarà possibile riconoscere i differenziali stipendiali. I tempi stringono e i segnali di fumo sono ancora indecifrabili.
Dal momento della sottoscrizione dell’impianto abbiamo investito l’Amministrazione della responsabilità di portare il risultato a casa: non può essere certo imputata alle organizzazioni sindacali la trasmissione della prima vera bozza organica nel mese di ottobre.
Adesso, come ogni anno, si susseguono gli appelli e cresce l’ansia: ma è seria un’Amministrazione in cui il riconoscimento professionale delle competenze dei dipendenti si lega costantemente ai tour de force in Funzione Pubblica?
Come se non bastasse, l’impianto di garanzia che i vertici avevano proposto per dare una boccata d’ossigeno alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Ente sembra destinato a naufragare.
La pessima legge di Bilancio sembra infatti non prevedere più richiami al potenziamento del Fondo: le risorse frutto dell’operato del nostro personale ispettivo potrebbero essere destinate al “potenziamento amministrativo” dell’Istituto. Una dicitura molto distante da quanto era lecito aspettarsi. Né danno particolari garanzie le ventilate risorse, pari ad appena un milione e mezzo di euro, per il welfare aziendale.
È evidente che il grande sforzo profuso da questo Ente non viene apprezzato e valorizzato da chi governa.
Guai, però, a fare di tutta l’erba un fascio: perché se è vero che le agenzie fiscali, a differenza nostra, hanno avuto una deroga al tetto imposto sul fondo dal d.l. 75/2017, è anche vero che non di mere deroghe può vivere un comparto come quello delle Funzioni Centrali, che merita dignità e rispetto.
Abbiamo chiesto, a più riprese, la cancellazione di quella disposizione per liberare risorse: lo abbiamo fatto nelle interlocuzioni istituzionali e in sede di contrattazione collettiva, laddove la firma rapidamente posta al contratto da altre organizzazioni ha impedito perfino un confronto sull’impoverimento di chi lavora al servizio dello Stato, una perdita di potere d’acquisto che stiamo denunciando da anni.
Non è possibile continuare in questo modo, con la politica che adotta un approccio punitivo, con l’Istituto che non tutela la sua comunità, con le organizzazioni sindacali che dentro l’INPS ruggiscono e ai tavoli nazionali si limitano a miagolare.
Serve serietà, serve coerenza, serve rispetto!
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
📢 𝗥𝗘𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗗𝗨𝗠 𝗦𝗨 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗔𝗧𝗧𝗢 𝗙𝗨𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡I 𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗔𝗟𝗜
Hai votato? Non ancora?
Sai che puoi votare in qualsiasi orario, da smartphone o dal pc, in ufficio, a casa, in qualsiasi luogo?
👉 Ti basta andare su http://www.votofc.org e inserire la tua mail. In pochi minuti potrai esercitare il diritto a dire la tua sul Contratto.
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In data 20 dicembre 2024, dopo oltre due anni di trattativa, la proclamazione dello stato di agitazione presso il Ministero del lavoro e delle Politiche sociale e l’indizione di uno sciopero tenutosi lo scorso 16 settembre, è stata siglata l’ipotesi di rinnovo del CCNL Uneba 2023-2025 che riguarderà una platea di oltre 130 mila lavoratori, con un aumento a regime al livello medio 4S, di 145 euro, pari al 10.4% in linea con gli altri contratti di settore, da riparametrare per gli altri livelli .
Un aumento tabellare di 145 euro in tre tranches: la prima di 70 euro con la mensilità di ottobre 2024; la seconda tranche di 50 euro con la mensilità di luglio 2025 e la terza tranche di 25 euro a marzo 2026;
Previsto, inoltre un aumento di 2 euro, a carico del datore di lavoro, da destinare all’Assistenza Sanitaria Integrativa (ASI) a partire dal 1° gennaio 2026. Sempre sul fronte dell’ASI, a far data dal 1° gennaio 2025 l’Ente che ometta il versamento delle quote di assistenza sanitaria è tenuto ad erogare al lavoratore, per i mesi di mancata copertura, un elemento distinto della retribuzione di importo pari ad euro 21 lordi, che non subirà alcun riproporzionamento anche in caso di part time, da corrispondere per 14 mensilità in aggiunta alla retribuzione di fatto di cui all’art. 43.
TEP (Trattamento Economico Progressivo) a far data dal 1 febbraio 2025, viene abolito il Tep che prevedeva la maturazione di Rol, scatti di anziantià e 14esima mensilità dopo tre anni dalla data di assunzione; Per quanto attiene la maturazione degli scatti, farà fede la data di assunzione. In virtù dell’abrogazione del Tep sono stati rivisitati gli artt. 46, 48 e 50 (quattordicesima mensilità, scatti di anzianità e orario di lavoro)
Tempi di vestizione: il nuovo contratto introduce e quantifica il tempo necessario alla vestizione e svestizione in 15 minuti.
Classificazione del personale: è stato raggiunto l’obiettivo di una importante revisione della classificazione del personale, in particolare rispetto all’Educatore e all’OSS. Nello specifico, rispetto al profilo educativo, è stato ottenuto l’inquadramento dell’educatore al livello 3S,
cancellando le previsioni legate all’anzianità di sevizio. In merito, invece, all’Operatore Socio Sanitario, è stato deciso l’inquadramento unico in 4S eliminando la distinzione di livello in base al tipo di attività svolta nei riguardi di persone autosufficienti o meno. Ottenuta, infine, l’abolizione del 7°livello, con il contestuale reinquadramento del personale al 6° livello e la conseguente nuova riparametrazione degli scatti maturandi con l’entrata in vigore del CCNL;
Rafforzata la tutela rispetto all’istituto della maternità, prevedeno l’integrazione al 100% della retribuzione nel periodo di maternità obbligatoria; Inoltre, al fine di rendere maggiormente chiara la disciplina dei congedi, si è voluto esplicitare la normativa anche predisponendo un allegato di sintesi (allegato 7).
Sul fronte del mercato del lavoro, si è proceduto all’individuazione delle causali per la sottoscrizione di contratti a tempo determinato ed è stata rafforzata la clausola di stabilizzazione elevandola al 30%.
Contrasto alle molestie e violenze sui luoghi di lavoro e congedi per le vittime di violenza di genere: con il presente contratto le parti hanno introdotto due articolati specifici volti a contrastare una piaga sociale deplorevole e supportare eventuali vittime. Maggiore impegno verrà profuso anche in ordine ad attività formative specifiche.
Gradualità: infine si è convenuto un articolato in merito alle strutture/Enti in cui, con l’entrata in vigore del CCNL si dovessero incontrare difficoltà tali da mettere in discussione la tenuta occupazionale.
Nei prossimi giorni le lavoratrici ed i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di accordo, nelle assemblee di consultazione organizzate su tutti i territori, che dovranno svolgersi entro e non oltr mercoledì 22 gennaio 2025 p.v. utilizzando il verbale allegato alla presente nota.
In allegato vi trasmettiamo anche il testo con gli articoli modificati e abrogati del nuovo CCNL Uneba 23/25, a seguito dell’ipotesi di accordo sottoscritta il 20 Dicembre 2023 unitamente alle nuove tabelle retributive.
I verbali delle consultazioni dovranno pervenire alle strutture nazionali entro giovedi 23 Gennaio 2025 p.v. in modo da poter sciogliere la riserva.
Cogliamo l’occasione per augurare buone feste a tutte/i
FP CGIL CISL FP FISASCAT CISL UIL FPL UILTuCS
Michele Vannini Franco Berardi Aurora Blanca P.Bardoscia/C.Chietti Paolo Proietti
Nella giornata del 19 dicembre abbiamo incontrato il nuovo Direttore Generale dell’INL, cui abbiamo rivolto i nostri auguri di buon lavoro.
Nel suo intervento iniziale, il Direttore ha comunicato che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha validato i fondi per l’efficientamento dell’INL derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il 2024. Questo consentirà lo sblocco dei primi venti milioni di euro da poter distribuire a tutto il personale, su base annua. Presumibilmente le somme (l’equivalente di una ulteriore mensilità) dovrebbero essere pagate in busta paga marzo.
Ricordiamoci che queste somme non sono un regalo o una concessione, ma sono uno dei “frutti sudati” di ben tre scioperi nazionali dei lavoratori dell’INL, che dobbiamo rivendicare.
Il Direttore ha poi affrontato il tema dell’attrattività dell’INL e ha ribadito l’impegno – già garantito anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – a una polizza sanitaria integrativa per il personale, unitamente ad altre convenzioni assieme a Ministero, INPS e INAIL. Questo tema è strettamente collegato con quello della carenza di personale nell’Ente: rispetto a questo, ci è stata ribadita la volontà di proseguire la strada di concorsi su base regionale e non più nazionale, ma anche di verificare la possibilità di attingere da altre graduatorie presenti, per accelerare in particolare l’ingresso di personale amministrativo, di cui c’è estremo bisogno.
Riguardo alla vigilanza, la novità più importante che sembra delinearsi appare il superamento della regionalizzazione della vigilanza tecnica, con futuri assetti che non ci sono stati ancora definiti.
Visto che il Direttore ha chiesto a ciascuna sigla di esprimere le proprie opinioni riguardo ai temi trattati e anche ad ulteriori, come FP CGIL abbiamo posto diverse questioni sul tavolo:
FONDI PER L’EFFICIENTAMENTO 2025: riteniamo importante provare a ragionare seriamente sulla sussidiarietà/solidarietà tra uffici, in una logica per cui chi ha più personale a disposizione dà una mano agli uffici con maggiore carenza di lavoratori. Per fare questo, riteniamo essenziale impostare un serio ragionamento sulla creazione di un controllo di gestione delle attività dell’Ente, dei singoli uffici e dei singoli processi, così che si sia nelle condizioni di comprendere se si è in linea con gli obiettivi assegnati e, ancor prima, ragionare sulla misurazione di questi. Sulla base di questo, si potrà quindi capire come “dividere” e assegnare quote di obiettivi ai vari Uffici in base al personale di cui dispongono.
CARENZA DI PERSONALE: nell’apprezzare le iniziative delineate per rendere più attrattivo l’Ente, abbiamo però evidenziato come di recente siano state assegnate ulteriori competenze all’INL in materia di flussi migratori, che hanno creato non poco scompiglio nei territori, per la grave carenza di personale già alle prese con gli altri obiettivi da raggiungere. Rispetto a questo, abbiamo chiesto che l’INL apra, nel futuro, una “contrattazione di anticipo” con il decisore politico, rendendosi disponibile a ricevere eventuali ulteriori competenze solo in cambio di risorse umane ed economiche adeguate e non a costi (economici e umani) invariati.
Ulteriore elemento che potrebbe scongiurare il rischio di fughe di lavoratori dall’Ente è un atteggiamento verso lo smart-working che non sia di arretramento rispetto alla situazione attuale, come alcune voci parrebbero ipotizzare. Qualsiasi forma di indietreggiamento sul lavoro agile rappresenterebbe un pericoloso deterrente per chi intende prendere servizio in INL o un incentivo ad andarsene per chi già c’è.
VIGILANZA: la prefigurazione del superamento della regionalizzazione della vigilanza tecnica è, per noi, ciò che chiedevamo da tempo. Sin dalla creazione della vigilanza tecnica regionale avevamo messo in guardia l’INL dalle disfunzioni organizzative che questo avrebbe creato. L’ulteriore passo che riteniamo importante compiere è superare la cesura tra vigilanza tecnica e vigilanza del lavoro (al netto di attività di vigilanza specifiche), per garantire una reale vigilanza “integrata” del lavoro.
Sempre riguardo alla vigilanza, abbiamo evidenziato che ci aspettiamo che per il 2025 non ci sia la rincorsa ai numeri che ha caratterizzato il 2024, in cui sono state realizzate oltre centomila ispezioni su tutto il territorio, ma dubitiamo che siano state tutte attività in grado di aggredire e scalfire i macrofenomeni di illegalità del lavoro. Ciò che riteniamo essenziale far comprendere, in particolare al decisore politico, è che i numeri delle ispezioni non possono essere il primo indicatore della vigilanza, mentre appare probabilmente più importante considerare ciò che c’è dentro quei numeri (ad es., quanti lavoratori tutelati, che tipo di fenomeni illegali sono stati indagati e molto altro). Questo consentirebbe all’INL di fare davvero la differenza nella vigilanza sul lavoro, già a livello di programmazione.
Abbiamo poi chiesto che il 2025 sia finalmente l’anno che porti in dotazione, al personale ispettivo e non solo, il famoso programma di elaborazione delle buste paga che, come FP CGIL, chiediamo da tempo immemore.
Riguardo alla vigilanza, l’ulteriore tema che abbiamo posto riguarda la strutturazione del contingente Sicilia: abbiamo ribadito l’importanza di ampliare ulteriormente i numeri dei partecipanti, considerandone prioritariamente esperienza e competenza e non i carichi familiari, anche ottimizzandone la presenza su tutto il territorio siciliano, così da garantirne una presenza più omogenea. Anche la programmazione della vigilanza nel territorio, ora che è finalmente autonoma, deve affinarsi sempre di più.
Si è trattato, con ogni evidenza, di un primo incontro interlocutorio, ma comunque utile. Restiamo in attesa degli sviluppi di quanto evidenziato oggi.
Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione ci ha altresì informato che l’ipotesi di accordo sulle progressioni orizzontali 2024 è stata certificata dagli organi di controllo e che quindi a breve arriverà convocazione per la sottoscrizione dell’accordo definitivo, molto probabilmente il 27 dicembre.
Siamo stati inoltre informati che l’FRD 2023 e gli arretrati delle progressioni orizzontali 2023 saranno messi in pagamento a febbraio, mentre i benefici assistenziali andranno in busta paga marzo.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Comprendiamo il disagio di chi, in queste ore, deve difendere un contratto che impedisce alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali di recuperare perfino le risorse perse con l’inflazione, proprio mentre il Governo aumenta di 7.000 euro lordi le retribuzioni dei Ministri non eletti in Parlamento.
Deve essere difficile, troppo difficile, salvare la faccia dopo aver apprezzato pubblicamente – e a più riprese – la legge di bilancio dei Robin Hood al contrario: quelli che tolgono a chi ha meno per redistribuire verso l’alto.
Per amore di dignità sindacale, però, bisognerebbe evitare di inciampare in discussioni che peggiorano ulteriormente la situazione, dimostrando un’inconsistenza delle argomentazioni che stupisce e imbarazza.
Il CCNL 2016/2018, come quello successivo del 2019/2021, ha consentito di recuperare non solo l’inflazione registrata nel periodo di riferimento, ma qualcosa in più. A dirlo non sono le “pericolose sigle”, piene zeppe di “compagni”, che non hanno sottoscritto la sciagurata ipotesi del 6 novembre preferendo rimettere il giudizio sul contratto ai lavoratori. È l’ARAN, normalmente molto popolare a certe latitudini.
Il periodo di riferimento indicato nei contratti, del resto, non è messo lì per caso: serve a delimitare l’arco temporale cui l’accordo afferisce. E qui arriva il bello: perché la sedicente organizzazione, che almeno in INPS sta virando dal verde al giallo adottando certi toni, fa un ragionamento a ritroso nel tempo dimenticando un piccolo dettaglio, marginale nel nostro sistema:
UNA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DEL LUGLIO 2015, CHE HA IMPEDITO DI RECUPERARE LE RISORSE PERDUTE, SPECIFICANDO CHE IL BLOCCO DEI RINNOVI ERA SÌ ILLEGITTIMO MA CHE LA RIPRESA DELLA CONTRATTAZIONE NON POTEVA DETERMINARE EFFETTI RETROATTIVI.
Se poi la sedicente organizzazione ritiene, a torto o a ragione, che quella sentenza ha prodotto danni, che ha impedito di ottenere risorse per recuperare l’inflazione del passato, può tranquillamente rivolgere le consuete ingiurie agli amici che quella sentenza hanno promosso, gli stessi con cui ha firmato l’ultima ipotesi di contratto.
Se la cantano e se la suonano da soli.
Tra un selfie e l’altro con Salvini.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Ci siamo: all’ingresso in aula del testo definitivo della legge di bilancio 2025, che vedrà quasi certamente il Governo porre la questione di fiducia ed evitare quindi qualsiasi discussione sul contenuto della manovra, per l’ennesima volta ci troviamo ad affrontare le montagne russe della preoccupazione a fronte dell’ultimo attacco al servizio pubblico fornito da Aci.
Siamo partiti, ad ottobre, dal testo dell’art. 116 che prevede dal 2025 un prelievo di 50 milioni di euro a carico del bilancio dell’ente.
Si sono succeduti emendamenti soppressivi, pospositivi (inizio prelievo spostato dal 2025 al 2032), semi- restitutivi (prelievo di 50 milioni e restituzione dei 20 necessari per pagare il GP di Monza) per arrivare all’emendamento che mina alle fondamenta l’autonomia di ACI, entrando a gamba tesa nella struttura del bilancio dell’Ente.
Voci si susseguono : è stato ritirato, sì, no, sì, condite dall’ostentata sicurezza (“andrà tutto bene,garantisco io”) di chi si ostina a disconoscere la realtà : ACI è nel mezzo di un braccio di ferro tra le forze politiche di maggioranza, o addirittura tra correnti interne ad un partito di maggioranza, con il Governo che lascia campo libero alle sue varie componenti in questo gioco a scacchi dove il premio è forse l’ennesima poltrona da occupare (la Presidenza Aci), un bel malloppo da utilizzare a vantaggio di vari Ministeri, lo smantellamento di un servizio pubblico (il Pubblico Registro Automobilistico) a tutto vantaggio di soggetti privati e la prospettiva di una possibile crisi occupazionale nelle società collegate.
Come FP CGIL valuteremo il testo definitivo che sarà approvato nelle prossime ore, perché nessuno ci convince che fino all’ultimo una o più manine avranno tentato di inserire ulteriori emendamenti.
Nella “migliore” delle ipotesi in votazione andrà il testo originario che, ammantando la decisione sotto l’aura del raggiungimento di obiettivi di bilancio della finanza pubblica, applica un prelievo annuo predeterminato (50 milioni) sul bilancio dell’ente.
Ma gli utili della gestione Pra non hanno un andamento costante, sono legati al mercato automotive di cui tutti lamentano la crisi, e negli ultimi anni hanno subito forti oscillazioni .
Questo prelievo è unico nel panorama delle Pubbliche Amministrazioni, a ribadire – se fosse
necessario – la natura punitiva del provvedimento nei confronti dell’ente : il risultato pratico è che per mantenere il bilancio in pareggio saranno necessari interventi di razionalizzazione tali da far sfumare la possibilità di procedere ad assunzioni (ferme ormai dal 2000), a iniziative di valorizzazione del personale e ad investimenti in innovazione tecnologica , manutenzione e miglioramento delle sedi ; e potrebbe essere a rischio la tenuta dei livelli occupazionali nelle società collegate della galassia Aci.
Non accettiamo che lavoratrici e lavoratori ACI subiscano le conseguenze di uno scontro politico che nulla ha a che vedere con la qualità e le modalità di erogazione dei servizi pubblici resi dall’ente, quanto piuttosto sembra essere teso esclusivamente al soddisfacimento di interessi di parte.
Non ci rassicura chi si ricorda di lavoratrici e lavoratori Aci soltanto per ammansirli quando la situazione si fa fibrillante, ma si dimentica poi del loro lavoro quotidiano e delle loro richieste.
Noi saremo sempre al fianco di chi è “invisibile” ma si impegna tutti i giorni, di chi non compare nei grandi eventi sportivi o siede a palazzo Chigi, ma onestamente e con dedizione sa ancora essere al servizio dei cittadini.
Non accettiamo questo ennesimo attacco al servizio pubblico, e saremo in campo con
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo
Il Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto ha adottato la determina che porterà INPS a indire un concorso pubblico destinato all’assunzione di 781 unità da inquadrare tra i funzionari sanitari, con profilo – appena istituito – di Specialista nelle aree psicologiche e sociali.
I posti a concorso saranno ripartiti a livello territoriale, con una distribuzione tarata sulle esigenze delle diverse regioni.
ABRUZZO |
17 |
BASILICATA |
9 |
CALABRIA |
37 |
CAMPANIA |
48 |
EMILIA ROMAGNA |
57 |
FRIULI VENEZIA GIULIA |
13 |
LAZIO |
23 |
LIGURIA |
20 |
LOMBARDIA |
75 |
MARCHE |
19 |
MOLISE |
4 |
PIEMONTE |
52 |
PUGLIA |
65 |
SARDEGNA |
20 |
SICILIA |
71 |
TOSCANA |
41 |
UMBRIA |
15 |
VENETO |
51 |
MILANO |
35 |
NAPOLI |
46 |
ROMA |
63 |
Si aspetta, a questo punto, la pubblicazione del bando per l’indizione ufficiale del concorso.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo