In data 4 dicembre 2024 rappresentanti sindacali della federazione nazionale FP CGIL e una delegazione di lavoratori delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e della Commissione Nazionale per il diritto d’asilo sono stati ricevuti dal Presidente della stessa Commissione nazionale, Prefetto Fabrizio Gallo.

L’incontro è stato richiesto dai lavoratori unitamente alla struttura nazionale di categoria FP CGIL per fare chiarezza sulle insistenti voci che riferivano di possibili interventi legislativi di modifica dei processi decisionali delle Commissioni territoriali consistenti in un de-mansionamento dei funzionari e nell’eliminazione del gettone di presenza previsto dalla legge. Sul punto il Prefetto Gallo ha rassicurato i lavoratori escludendo che vi sia intenzione di eliminare l’emolumento accessorio ma ha chiarito che a breve sarà effettivamente necessario modificare talune disposizioni della disciplina applicabile ai procedimenti di esame delle domande di protezione in vista dell’entrata in vigore del Patto asilo e immigrazione, prevista per il 2026. Si è allora convenuto sull’importanza di creare dei meccanismi che permettano a tutto il personale in servizio nel sistema delle Commissioni di formulare compiute proposte di modifica che tengano fermo il carattere collegiale della fase decisionale – quale garanzia di approfondimento e riflessione – e la corresponsione del gettone di presenza – al fine di salvaguardare i livelli retributivi raggiunti nei sei anni e mezzo di servizio. Tali proposte saranno poi trasmesse all’ufficio legislativo del Ministero dell’Interno.

Quanto al tema dei carichi di lavoro, la delegazione dei lavoratori ha riportato al Prefetto Gallo il malcontento generato dalle pressanti richieste di performance. In particolare si è osservato che gli obiettivi richiesti (solitamente verificati su base settimanale e consistenti in un numero di decisioni che, secondo le indicazioni fornite dalla Commissione nazionale per il diritto d’asilo scaturisce dal prodotto fra il numero dei funzionari in servizio, il numero dei giorni lavorativi della settimana e l’obiettivo di due decisioni stabilito quotidianamente per ciascuno di essi) dovrebbero essere sempre commisurati alle presenze giornaliere effettive dei funzionari, con la conseguenza che in caso di assenza (per malattia, ferie, congedi, e qualsivoglia motivo) l’obiettivo settimanale dovrebbe essere proporzionalmente ridotto, al fine di non gravare indebitamente sulle persone rimaste in servizio.

A tal fine, si è condivisa la necessità di predisporre meccanismi di confronto che, partendo dai livelli territoriali maggiormente vessati dai carichi di lavoro attuali, consentano di giungere ad adeguate mediazioni tra le necessità di celerità amministrativa e le esigenze di benessere psicofisico dei lavoratori coinvolti, tramite il supporto delle strutture territoriali del sindacato e con il necessario intervento della stessa Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo.

Abbiamo colto, in questa rinnovata disponibilità, un’apertura importante che necessiterà di un’effettiva e immediata “messa a terra” nel prossimo futuro; così come reputiamo altrettanto significativa l’intenzione dichiarata di predisporre un confronto periodico con rappresentanti dei lavoratori (e, anzi, con l’intera platea dei lavoratori del sistema), al fine di verificare e monitorare il funzionamento dei meccanismi su evidenziati.

Restando ferma la nostra adesione alla piattaforma dello sciopero dello scorso 29 novembre, nonché la ferma opposizione a qualsiasi soluzione che faccia pagare ai lavoratori le inefficienze del sistema, confidiamo nella possibilità che l’Amministrazione ponga in essere i preannunciati passi, generando un circolo virtuoso che, tramite l’ascolto e il rispetto dei lavoratori, consenta anche una migliore garanzia dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

p.la FP CGIL Nazionale Min. Interno

Malatesta/Benvenuto/Indolfi

Si è tenuta nella mattinata odierna un tavolo con all’ordine del giorno la prosecuzione della discussione in merito all’accordo sui passaggi fra le aree. In apertura è stata sottolineata l’urgenza di chiudere il testo, pertanto, al netto di alcuni correttivi proposti dalle scriventi Organizzazioni, non è stato possibile introdurre meccanismi di migliore valorizzazione delle attività svolte. Il testo, che riceveremo depurato dei refusi e aggiornato con i contenuti odierni, ci verrà inviato per la sottoscrizione domani mattina, prima dell’incontro con il Ministro.

Nella seconda parte della mattinata c’è stato il tavolo politico per l’adozione dell’accordo che consentirà l’apertura dei siti, su base volontaria, per la giornata del 1° gennaio 2025. La struttura del testo ricalca esempi di anni precedenti. Il metodo di determinazione dei budget di sede ha comportato la valutazione dello “storico” e la consistenza del personale presente alla data dello scorso novembre. Abbiamo introdotto un meccanismo di maggiore elasticità nella definizione oraria dei turni in quanto la fruibilità di alcune tipologie di Istituti – parchi, giardini, aree archeologiche – risente della luce solare e cristallizzare il modulo di apertura tarato sulle 4 ore; in ogni caso saranno le contrattazioni decentrate d’Istituto a meglio definire le condizioni di apertura e il personale coinvolto, stante l’immutabilità del budget a disposizione.

Spiace constatare – ma ormai siamo abituati a “prendere le misure” in modo abbastanza puntuale – che i promessi 2 milioni di euro per la valorizzazione da sommare ai 5 milioni già previsti non è nella disponibilità delle nostre casse. Ovviamente l’emendamento è in discussione all’interno della Legge di Bilancio. Non che fosse dirimente, lo scorso anno, rispetto alla sottoscrizione dell’accordo per l’apertura straordinaria di Natale ’23 e 1° gennaio 2024 (non firmammo per motivi diversi da questo), ma teniamo a precisarlo perché non tutto, nella vita, è monetizzabile.

FP CGIL MIC             UIL PA MIC

V. Giunta                  F. Trastulli

 

 

Riceviamo da numerosissimi colleghi la domanda: perché le video lezioni e le slides sono scomparse dalla piattaforma già dal 4 dicembre, giorno successivo alla prova selettiva?

Di cosa ha paura l’Amministrazione? Che possiamo fare una verifica tra le video lezioni e le slides con le domande somministrate alla prova?

Non ci risulta che altri format di formazione siano stati disapplicati, allora, perché proprio quei percorsi formativi previsti per le Progressioni Economiche Orizzontali non sono più disponibili?

Ad essere maligni, si potrebbe pensare che l’Amministrazione tema il confronto tra il contenuto delle lezioni e delle slides con le domande effettivamente assegnate alla prova.

Se invece pensa di essere nel giusto ed in buonafede, RIMETTA DISPONIBILI I PERCORSI FORMATIVI SULLA PIATTAFORMA.

Perché non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta, né convocazione, nonostante la nota e la lettera aperta al Segretario generale?

IL PERSONALE ASPETTA RISPOSTE

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti

Susanna Di Folco

Cari colleghi, è ormai iniziato dicembre e non abbiamo notizie certe dell’aumento del Fondo Risorse Decentrate che, come sapete, chiediamo da tempo.

Entro questo mese riceveremo le risorse del Fondo risorse decentrate 2023 e le schede di valutazione ci hanno già mostrato a settembre l’importo che non potremmo considerare decente neanche al lordo d’Amministrazione.

Negli ultimi anni siamo riusciti a sottoscrivere diversi accordi per consentire l’accesso alle progressioni economiche, dopo un blocco durato troppi troppi anni; ancora oggi ci sono colleghi del MLPS che aspettano la progressione economica e colleghi ex Anpal che lo scorso anno non si sono visti riconoscere questo diritto.

Al fine di consentire che le progressioni economiche non siano un lontano miraggio per molti altri anni, è da tempo che chiediamo l’aumento del fondo risorse decentrate che alimenta anche il salario accessorio.

Non riteniamo che i lavoratori di questa Amministrazione debbano scegliere se progredire rispetto al profilo ricoperto o percepire un premio per la produttività adeguato al lavoro svolto spesso in condizioni di pressione, sotto gli enormi carichi di responsabilità imposti dai troppi obiettivi necessari ad offrire risposte serie e servizi adeguati ai cittadini, destinatari degli sforzi profusi negli uffici dell’amministrazione.

È da tempo che chiediamo risposte e adesso non abbiamo alcuna intenzione di restare a guardare mentre la Legge di bilancio viene approvata senza lo stanziamento delle risorse necessarie a riconoscere le giuste condizioni economiche ai lavoratori di questa Amministrazione.

Ci vediamo giovedì, dalle ore 10:30 alle 12:30,

a Via Flavia per un’assemblea esterna!

FP CGIL UILPA

Matteo Ariano                  Ilaria Casali

Alessandra Pone           Orlando Grimaldi

Il Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto ha deliberato un nuovo “Regolamento di attuazione del decentramento territoriale”. Le modalità di adozione dell’atto lasciano a dir poco esterrefatti: l’Amministrazione, senza passare dal tavolo sindacale, ha deciso di modificare i criteri per la costituzione (o la sopravvivenza) delle Agenzie e dei punti INPS, con un’indicazione di nuovi elementi su cui incentrare la ricognizione.

Si tratta di un atto grave, a prescindere dal merito, perché rappresenta uno strappo istituzionale con pochi precedenti e ha un impatto sui territori di non poco conto.

Eppure le premesse erano diverse. All’indomani dell’insediamento, i vertici vollero incontrare le rappresentanze sindacali garantendo momenti di ascolto continuo e un orientamento generale alla valorizzazione della dimensione territoriale.

Oggi, invece, viene disposta una revisione che parte da una premessa (“il consolidamento dei canali di interazione con l’utenza alternativi allo sportello tradizionale“) e porta a una profonda revisione del modello vigente, quasi un potenziale svuotamento di alcune realtà.

Dov’è finita la centralità di chi opera in Istituto? Che peso hanno le campagne di ascolto delle lavoratrici e dei lavoratori se poi si va avanti a suon di strappi?

È un caso grave, ma non isolato. Nel pomeriggio di ieri si è tenuta un’altra riunione tra Amministrazione e organizzazioni sindacali: nel corso del confronto sono state nuovamente discusse le modifiche che l’Amministrazione intende apportare al sistema della performance individuale.

Nessuna obiezione sollevata nei precedenti incontri è stata fatta propria dalla controparte, con la sola eccezione della possibilità di attivare una conciliazione in caso di valutazione individuale mal digerita dal dipendente (opzione peraltro già oggi percorribile).

Nonostante una convergenza quasi unanime del tavolo, l’Amministrazione intende:

  • ridimensionare il peso dell’obiettivo di gruppo;

  • continuare ad alimentare un sistema che porta a diramare la valutazione intermedia almeno a settembre;

  • profilare un modello in cui si schedano i dipendenti. Con il nuovo portfolio, infatti, il dirigente potrebbe non dare incarichi al singolo e registrare, poi, un giudizio negativo sul coinvolgimento dello stesso.

In tutto questo, le richieste espresse al tavolo restano lettera morta, i documenti vengono inviati a ridosso dell’incontro, senza che siano segnalate in evidenza le modifiche (nonostante i corsi sulle competenze digitali…).

L’elemento di debolezza nelle valutazioni individuali, lo ripetiamo ancora una volta, non sta solo nell’ingaggio dei dipendenti, ma nelle modalità con cui si attua la valutazione, troppo spesso simile a un arbitrio.

I giudizi sono sommari, disancorati da elementi oggettivi; la sintesi finale nella migliore delle ipotesi si articola in tre righe che esprimono gli umori del momento; di contro si chiede, in fase di conciliazione, l’esibizione di documenti con carattere “probatorio” ai valutati. Lo squilibrio è evidente.

Il confronto, insomma, o non viene contemplato o diventa una farsa.

Se la situazione non muta, neanche di fronte a proposte che hanno un pur vago carattere unitario, se cioè manca la volontà di trovare un punto d’incontro, la FP CGIL tirerà le somme perché non intende legittimare un modo di rapportarsi con le lavoratrici e i lavoratori profondamente irrispettoso.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Care/i compagne/i e amiche/i,

come anticipato nelle precedenti note, nell’ambito delle trattative per il rinnovo del CCNL Uneba, nelle giornate del 4 e 5 dicembre si sono svolti due ulteriori incontri tra le OO.SS. FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS e l’Associazione datoriale.

Dopo un confronto, quello di giorno 4, in cui le parti hanno sostanzialmente ribadito le rispettive posizioni rispetto ai possibili obiettivi economici da raggiungere, da cui sembrava emergere un quadro abbastanza complesso, nella giornata successiva, la delegazione trattante Uneba ha proposto di analizzare l’articolato relativo al sistema di classificazione del personale, argomento che fino ad ora la controparte si era detta non disponibile ad affrontare. In particolare è stata concordata l’eliminazione del 7° livello, è stato ricomposto il profilo dell’educatore (attualmente presente in più livelli) ed è stato unificato l’inquadramento degli OSS.

Abbiamo inoltre discusso di TEP (Trattamento Economico Progressivo), ribadendo nuovamente le nostre posizioni su questo articolato e cogliendo per la prima volta una disponibilità da parte datoriale. Ricordiamo anche quanto già precedentemente stabilito su maternità, causali per il termine e tempi di vestizione quantificati in 15 minuti sul livello nazionale.

Sul fronte economico, la controparte ha dichiarato la disponibilità a superare la cifra di 120 euro a regime, e per parte nostra, unitariamente, abbiamo ribadito la necessità di incrementare la parte tabellare per portarla all’interno del range relativo ai contratti che abbiamo fino ad ora sottoscritto nel comparto in termini di incrementi percentuali.

E’ stato fissato un ulteriore incontro per il giorno 20 dicembre.

Vi terremo aggiornati

FP CGIL             CISL FP           FISASCAT CISL UIL FPL                      UILTuCS

Michele Vannini Franco Berardi Aurora Blanca     P.Bardoscia/C.Chietti Paolo Proietti

Ciò che mancava al confronto sindacale era l’accusa di “assalto alla democrazia” per la definizione di un regolamento destinato a determinare le Sedi di elezione RSU.

Nel corso di due incontri, che si sono tenuti nell’arco dell’ultima settimana, sul Protocollo di riferimento, come FP CGIL abbiamo evidenziato un dato: la scelta di andare alle elezioni nella Settimana Santa renderà difficoltoso il processo elettorale.

Poiché l’intento di chi partecipa al sistema democratico dovrebbe essere quello di garantire la più ampia partecipazione, abbiamo cercato di definire nel Protocollo elettorale tutti gli elementi di garanzia che consentano di raggiungere l’obiettivo.

Nel testo presentato dall’Amministrazione è stato così esplicitato un invito rivolto alle commissioni elettorali affinché possano organizzare “seggi volanti” nelle agenzie territoriali, ivi comprese le Agenzie complesse, con una copertura dell’Istituto in termini di servizio esterno.

La formula utilizzata ci sembra particolarmente calzante, anche perché lascia alle Commissioni la facoltà di deliberare l’installazione di seggi permanenti per le sedi territorialmente più distanti dalle Direzioni provinciali/Filiali metropolitane di riferimento.

Ci chiediamo, a questo punto, leggendo gli strampalati comunicati di qualche organizzazione, dove sia la minaccia alla partecipazione in un simile impianto? Non sarà che qualcuno strilla al golpe per raccattare consenso?

Il sospetto viene, anche perché nella contesa dapprima è stata coinvolta l’Amministrazione, teoricamente arbitro della partita, chiamata ad avocare a sé la decisione; in seguito, con originarie letterine rivolte ai Comitati regionali e provinciali, si è tentato di tirare in ballo soggetti terzi, incompetenti a entrare sulla materia.

E del resto perché mai un Comitato provinciale dell’INPS dovrebbe discutere il sistema di voto in Istituto o la mappatura delle sedi RSU?

Un’ingerenza di questo tipo, peraltro promossa da un’organizzazione sindacale (sic!), rappresenterebbe non solo un atto sgrammaticato, ma il tentativo (grave) di creare un precedente e un’autentica interferenza nel processo democratico.

Qui l’unico attacco alla legittimità del regolamento elettorale è quello scalmanato condotto da chi invoca l’allerta quando gli fa comodo.

Se poi qualcuno vuole difendere il principio di libera espressione, riscoprendo Tocqueville e i classici greci, la strada maestra l’abbiamo già indicata: cominciamo col chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori che cosa pensano del “contratto della vergogna” adottato per le Funzioni Centrali!

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Lettera aperta al Segretario Generale della Corte dei conti riguardo alle PEO 2024

Siamo una grande famiglia o la famiglia Addams?

Egregio Sig. Segretario generale,

la scrivente Organizzazione Sindacale Le rappresenta la grave situazione che si è venuta a verificare durante le prove selettive per le Progressioni Economiche Orizzontali, che si sono svolte il giorno 3 dicembre u.s., presso la Caserma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto sita in Viale Tor di Quinto 153.

Vogliamo rappresentare a Lei, che si è sempre speso per il Personale Amministrativo, (cosa della quale Le diamo merito) e che ha sempre definito la Corte dei conti una Grande Famiglia, che il giorno delle prove, il Personale interessato alla selezione ha provato sulla propria pelle, mortificazioni ed umiliazioni, per le ragioni che di seguito vengono descritte.

Le scriviamo nonostante la mancata sottoscrizione da parte della FP CGIL del FRD 2024 e delle relative PEO, perché non possiamo esimerci dal rappresentare e tutelare il Personale.

  1. In primo luogo, tutti le colleghe e i colleghi, Funzionari, Assistenti e Operatori, sono stati costretti, per ore, ad attendere fuori in piedi, sotto la pioggia, al freddo e all’umidità; parliamo soprattutto, ma non solo, di colleghe e colleghi ultrasessantenni. Tutti sono stati sottoposti al controllo con il metal detector dopo essere stati privati degli effetti personali; mancavano solo le ispezioni corporali e ci saremmo trovati in una casa circondariale.

  1. Nel corso dell’estenuante attesa per l’ingresso in sala prima dell’inizio della prova, è stato notato che sui distributori per l’acqua erano stati affissi dei cartelli con scritto “Guasto” mentre erano perfettamente funzionanti. Alla richiesta di spiegazioni, una dipendente della Società che gestiva la prova, ha risposto che “era per evitare assembramenti”, come se l’acquisto di una bottiglietta di acqua, provocasse chissà quale insurrezione da parte di pericolosissimi criminali.

  1. Solo prima della prova era consentito andare alle toilette e non era più possibile usufruirne fino alla conclusione dell’esame; il che considerando il numero di persone presenti, è anche una condizione forzata che poteva essere altrimenti risolta per i casi effettivamente urgenti. Tra l’altro, i bagni non erano igienicamente raccomandabili e le porte non avevano le chiavi come avviene per i bambini all’asilo; si sono registrati non pochi episodi in cui qualcuno, inavvertitamente ed in buona fede, ha aperto la porta del bagno, credendolo libero, con conseguente imbarazzo da parte di entrambe le persone.

  1. Veniamo alla prova: una volta estratte le buste, per l’Area Assistenti, ben 4 domande presenti, non erano pertinenti al relativo percorso formativo, ovvero che il “Bilancio” non era materia prevista per questa Area:

1) In che consiste il principio contabile dell’integrità del bilancio?

2) In che consiste il principio contabile dell’equilibrio di bilancio in senso strutturale?

3) Nel sistema di contabilità finanziaria, il bilancio di previsione di competenza riguarda….

4) A quale tipo di classificazione delle spese di bilancio appartiene la distinzione tra spese correnti e spese in conto capitale o d’investimento?

Inoltre, era altresì presente la domanda riguardante il controllo concomitante (“Il controllo concomitante è”), che prevedeva una risposta non contenuta all’interno né della video lezione, né delle slides fornite.

Per questi motivi, la scrivente Organizzazione Sindacale ha formalmente inviato una nota di contestazione, chiedendo di applicare a tutto il Personale dell’Area Assistenti, il punteggio di +0,40 per le domande suindicate e contestualmente annullare il punteggio negativo -0,15 per coloro che avessero risposto erroneamente.

  1. Dopo la fine della prova, la scrivente riceveva numerose telefonate da parte di colleghi delle sedi regionali, che pervenuti all’hotel prenotato, venivano rifiutati dallo stesso perché il loro nominativo non era stato comunicato dalla Cisalpina. I colleghi sono stati obbligati, quindi, ad anticipare la spesa del pernottamento e saranno, di conseguenza, costretti a chiedere, solo successivamente, il rimborso all’Amministrazione. Un comportamento da parte di Cisalpina inefficiente, negligente e pernicioso, nonché poco professionale.

Per tutto ciò esposto, abbiamo chiesto un incontro URGENTISSIMO alla delegazione di parte pubblica, che ad oggi non è stato convocato.

Avevamo previsto che sarebbe accaduto tutto ciò ed è per questi motivi che la FP CGIL NON HA SOTTOCRITTO L’ACCORDO SUL FRD 2024 E LE RELATIVE PEO, perché siamo convinti che una prova ESCLUSIVAMENTE CURRICULARE, come avviene in tutte le altre Amministrazioni, avrebbe evitato tutto il disagio rappresentato, errori nella somministrazione dei quiz ed una spesa verosimilmente ingente per l’Amministrazione.

Per questo ci rivolgiamo a Lei, che rappresenta tutto il Personale Amministrativo, affinché venga risolta l’incresciosa situazione nella quale ci troviamo e che questa esperienza, sicuramente negativa per le colleghe ed i colleghi, non si ripeta in futuro ma che le PEO rappresentino un momento di crescita e di soddisfazione professionale.

Cordialmente

FP CGIL Corte dei conti

Susanna Di Folco

Qualcuno pensa che le lavoratrici e i lavoratori di questo ente abbiano l’anello al naso e una scarsa capacità di comprensione.

Lo sanno bene i neoassunti, che se alla vigilia del concorso vedevano i propri nomi sbattuti nelle chat Telegram, subito dopo sono stati catturati dalle sirene di una promessa mobilità repentina. Com’è andata poi?

Hanno accettato sacrifici personali, spostamenti, e adesso stanno per celebrare il secondo Natale in INPS, ovviamente nella sede di originaria destinazione. Spiace sia stata questa la vergognosa accoglienza.

Nel frattempo, col passare del tempo, è mutata la promessa: il nuovo oggetto del desiderio venduto dai padroni del vapore sono stati gli interpelli verso la Direzione generale. E qui viene ancora una volta da chiedersi dove finiscono le sedicenti organizzazioni sindacali e dove comincia l’Amministrazione, se questa non ritiene mai di dover battere un colpo (peraltro pagando anche il dazio alla propaganda altrui).

Chi in INPS c’è da più tempo sta invece sentendo un’altra sinfonia, quella del “miglior contratto possibile”, lo stesso che ci impedisce perfino di recuperare l’inflazione maturata nel triennio: fatto mai accaduto in passato. Come le ciliegie, una bugia tira l’altra: “ci sono più risorse, ci siederemo subito a contrattare il nuovo impianto”. Ma le bollette, intanto, chi le paga?

Sono spartiti diversi, diretti con lo stesso stile, quello di chi rilancia per creare confusione.

Il nuovo fronte sono i benefici assistenziali: si contesta il mancato aggiornamento del bilancio preventivo, che avrebbe forse permesso l’aumento di appena uno o due punti percentuali sui capitoli di spesa, ma si omette di dire che il problema reale è l’insufficienza di risorse. Contro il quale non si è mosso un dito, anzi: si è allargato il perimetro delle voci di spesa, ma mica sono stati discussi gli stanziamenti.

Il Governo programma il nostro impoverimento e c’è chi applaude!

Ma allora con chi ce l’ha, esattamente, la sedicente organizzazione? Anche solo per capire contro chi sta lanciando gli strali, altrimenti viene il sospetto: non è che in INPS si fa la voce grossa e fuori dall’ingresso di via Ciro il Grande si torna ad accettare ogni elemosina ministeriale?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Dipartimento Giustizia Minorile e di comunità

Alla Direzione Generale del Personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Alessandro Buccino Grimaldi

prot.dgmc@giustiziacert.it

OGGETTO: Osservazioni Schema di decreto del Ministro della giustizia di definizione della diversa rilevanza degli Uffici centrali e territoriali di livello dirigenziale non generale della dirigenza penitenziaria del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

La scrivente FP CGIL a seguito della disamina dello schema di decreto di cui all’oggetto, osserva quanto segue:

  • I livelli di incarico superiore sono attribuiti solo agli istituti di Milano e di Napoli/ Nisida. La mancata inclusione dell’istituto di Roma non è comprensibile in

considerazione che i numeri degli ospiti, il personale assegnato e anche il budget attribuito nonché la complessità di gestione sono di pari entità e complessità degli istituti di Milano e di Napoli/ Nisida.

Registriamo pertanto scelte che appaiono non coerenti con i criteri identificati per definire il “peso” degli istituti penitenziari e non vorremmo pensare che la definizione dei “pesi” sia condizionata da altre motivazioni non legate alla complessità degli istituti in questione.

A questo proposito si chiede all’amministrazione di rendere edotte le OOSS circa il piano assunzionale che intende mettere in campo per assolvere all’esigenza di coprire le future vacanze del prossimo biennio dovute alla quiescenza che interesserà almeno metà degli attuali direttori d’istituto minorile appartenenti ai ruoli delle Funzioni centrali, che attualmente dirigono gli altri istituti minorili (assumendone la piena responsabilità amministrativa e finanziaria) per i quali alcun riconoscimento economico è stato fino ad oggi previsto ed elargito.

  • Nel decreto sono previsti anche uffici per quali il posto di funzione viene assegnato ad un dirigente penitenziario, ci riferiamo all’istituendo Uff.IV della Direzione generale dei servizi minorili e di giustizia riparativa. Scelta questa che non si condivide. Si sottolinea infatti che i primi provvedimenti di natura riparativa, sono stati introdotti dal codice penale minorile che rappresenta un modello operativo apprezzato anche in contesti europei ed internazionali rispetto al quale è stata prodotta molta letteratura e giurisprudenza.

Pertanto vorremmo conoscere le motivazioni in base alle quali si opta per il profilo professionale di un dirigete penitenziario invece di selezionare e quindi assegnare la direzione del nuovo ufficio ad un dirigente contrattualizzato di II fascia che per competenza ed esperienza può sicuramente essere in grado e meglio promuovere il mandato che tra gli altri viene novellato nel d.lgs. 150/2022. Si tratta di una scelta cruciale e di fondamentale importanza che in caso contrario mortifica il ruolo della dirigenza contrattualizzata che opera all’interno di questo Dipartimento già non valorizzata e relegata a ruoli residuali e di cornice.

Restando come sempre disponibili ad un confronto con la parte pubblica per fornire un nostro contributo costruttivo, si porgono distinti saluti.

Per la FP CGIL
la Coordinatrice Nazionale
Paola Fuselli

Tra le tante bugie che circolano in Istituto, una più delle altre ha fatto rumore: quella di chi strepita contro INPS ricordando che le ferie devono essere godute secondo legge.

Bene, bravi, bis! Il problema della più favorevole condizione per lavoratrici e lavoratori di questo Ente poteva essere risolto. Sapete come? Con un contratto collettivo degno di questo nome!

Abbiamo sempre lanciato un monito all’Amministrazione e nelle assemblee: le ferie sono un diritto fondamentale di chi lavora; e chi è chiamato a organizzare l’attività deve essere flessibile per contemperare le esigenze dei singoli e la necessità di garantire il servizio.

Per questa ragione la FP CGIL aveva presentato al tavolo di contrattazione nazionale due proposte per superare ogni stortura:

  • la soppressione della riduzione di due giornate di ferie per i neoassunti, ormai anacronistica;

  • la possibilità di riprogrammare in 18 mesi le giornate di ferie non godute, per motivi personali o per le esigenze di servizio come stabilito dalla normativa.

Un modo per evitare la discrezionalità del singolo dirigente e quindi il potenziale arbitrio nelle strutture.

Era una questione aperta, che si poteva e si doveva discutere in sede negoziale, anziché chiedere a INPS di richiamare i dirigenti sul territorio con la preghiera di garantire un’omogenea applicazione delle deroghe.

Purtroppo qualcuno aveva la penna in mano e dopo aver tanto scritto ha dimenticato un passaggio: la storia, e soprattutto le Amministrazioni, presentano sempre il conto.

Il guaio è che a pagarlo sono le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto