È finalmente uscita la graduatoria per le progressioni verticali in deroga, grazie alla quale 150 dipendenti dell’INL attualmente collocati in seconda area potranno diventare funzionari.
Si tratta di uno dei tanti risultati positivi frutto del CCNL 2019-2021 e, nonostante noi avremmo voluto una procedura più snella, come prevede il CCNL 2019-21, facciamo comunque i nostri auguri alle colleghe e ai colleghi che hanno superato le prove e nei prossimi giorni firmeranno il contratto individuale come funzionari.


Alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori esclusi che ci continuano a chiedere se ci saranno ulteriori procedure di progressioni verticali in deroga rispondiamo di no, purtroppo.

Fosse stato per noi della FP CGIL, le avrebbero avute, perché ci eravamo battuti all’ARAN per farle rifinanziare nel nuovo CCNL 2022-24.


Invece, lo strepitoso risultato ottenuto dai firmatari della pre-intesa (CISL FP, FLP, CONFINTESA e CONFSAL-UNSA) prevede solo una proroga del termine per le amministrazioni che non abbiano ancora fatto progressioni verticali in deroga, senza un nuovo finanziamento della procedura.


Morale della favola: gli Enti come INL che hanno concluso le progressioni verticali in deroga, non potranno farne altre in futuro.


Colleghe e colleghi di seconda area che resterete bloccati lì, sapete chi ringraziare per questo “ottimo” risultato a tutela dei lavoratori! 

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

Al Capo Divisione Risorse dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it

Alla Direttrice Centrale Risorse Umane dell’Agenzia delle Entrate

Dott.ssa Laura Caggegi

dc.risorseumane@agenziaentrate.it

OGGETTO: Richiesta incontro – Informativa in tema di soppressione dei mini call center

A seguito dell’informativa del 28 novembre 2024 riferita alla chiusura dei mini call center con l’esclusione dei call center di Aosta e Brunico-Bressanone, riteniamo sia utile un momento di confronto in merito.

La chiusura di queste strutture impoverisce i flussi di lavoro delle direzioni provinciali di provenienza, ma riduce ampiamente anche la flessibilità organizzativa dell’intero servizio nazionale.

L’analisi dei numeri di contatto dei mini call center indica strutture ad elevata produttività e con la capacità di far fronte in modo più elastico alle emergenze dell’intero sistema di contatto remoto nazionale. La mera chiusura di queste strutture non può che ridurre sia il numero degli operatori complessivi, operatori già formati ed ampiamente verificati, sia le possibilità di far fronte a specifici picchi di utenti o carenze improvvise di personale nei SAM.

Inoltre il disimpegno di operatori da anni applicati ad un servizio estremamente tecnico e delicato sotto il profilo del contatto, è una perdita secca di professionalità specifiche che è molto difficile riformare altrove e comporta quindi una riduzione stabile delle capacità del servizio nazionale in un momento in cui mission dell’Agenzia è quella di intensificare i contatti telematici e remoti con i contribuenti, allungando i complessivi tempi di attesa e scaricando una parte di questi servizi sulle singole Direzioni Provinciali non sempre nelle condizioni di affrontare questo specifico carico di lavoro.

Riteniamo quindi che la chiusura di questi call center sia un progetto non completamente ponderato e che sarebbe più utile pensare ad una dismissione ad esaurimento di queste professionalità dopo una verifica delle anzianità residue dei dipendenti ad oggi applicati alle strutture che si intendono chiudere in modo da massimizzare l’ottimizzazione delle competenze già presenti negli uffici.

Per tali motivi riteniamo che debba instaurarsi un confronto con le OO.SS. nel merito dell’informativa ricevuta.

In attesa di un cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Agenzia delle Entrate

Florindo Iervolino

Nella giornata di ieri, mercoledì 4 dicembre, si è riunito l’OPI dell’Area Funzioni Centrali per discutere la nuova organizzazione interna derivante dall’applicazione del D.L.vo n. 62 del 2024Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.

In apertura dei lavori, l’Amministrazione ha chiarito le differenze “epocali” fra l’attuale accertamento medico legale e la nuova valutazione, evidenziando la sussistenza di alcune criticità non addebitabili all’Istituto: si pensi alla mancanza dei decreti attuativi necessari al completamento dell’impianto riformatore.

Abbiamo apprezzato lo sforzo che le varie strutture dell’Istituto stanno facendo per far in modo che, dal 1° gennaio 2025, le 9 sedi pilota possano iniziare la sperimentazione della nuova Valutazione di Base (circoscritta per ora soltanto a tre patologie).

Abbiamo, quindi, esposto alcune nostre perplessità in ordine ad alcuni passaggi di natura organizzativa:

  1. COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE (unità di valutazione di base UVB): considerato che le associazioni di categoria potrebbero mandare un professionista sanitario non medico e visto che la Commissione è valida anche con tre persone, si configura il rischio che il medico INPS possa essere l’unico medico in commissione (svolgendo tutti i compiti del caso: scrivere sul computer, visionare e valutare tutta la documentazione sanitaria, completare la visita!). Considerato che questo nuovo accertamento presenta una complessità sicuramente superiore rispetto all’invalidità previdenziale (legge 222/84), chiediamo la presenza obbligatoria di due medici INPS in commissione. Rimaniamo delusi da alcune valutazioni espresse al tavolo sindacale da un’altra organizzazione, atte a giustificare, per analogia, la presenza di un solo medico. Ricordiamo a tutti che si tratta di compilare un verbale complesso dove si dovranno valutare tutte le minorazioni e disabilità del cittadino, compresa la cecità e la sordità, nonché se richiesta la valutazione prevista dalla legge n. 68/99.

  2. RIVEDIBILITÀ DEL GIUDIZIO ESPRESSO. Anche su questo argomento, complesso e che richiederebbe una riunione a parte, le perplessità emerse al tavolo sono state numerose. Giustamente è stato fatto rilevare che l’eccezionalità della revisione contrasta con la frequente valutazione di patologie non stabilizzate che possono sicuramente migliorare col tempo. Sarà difficile, a nostro avviso, convincere la commissione e il medico presente circa l’applicazione di questa nuova “regola”. Non da trascurare, inoltre, l’eventuale esborso per lo Stato in termini economici: il rischio è che le poche risorse presenti vadano a cittadini non più meritevoli, penalizzando invece quelli più bisognosi.

  3. ACCERTAMENTO E SOSPENSIONE CON RICHIESTA DI NUOVA DOCUMENTAZIONE: l’Amministrazione ha chiarito che la richiesta di documentazione è utile sia per migliorare il grado di giudizio, sia per determinare una riduzione.

  4. CONCORSI e COMANDI: L’Amministrazione ha illustrato tutte le iniziative e gli strumenti attivati per implementare con urgenza le dotazioni di personale sanitario. Saremo vigili sui tempi di gestione, perché una corretta dotazione è indispensabile per il successo della riforma. Abbiamo chiesto una decisa accelerazione per non farci trovare impreparati nel 2026 e la stabilizzazione dei medici già in comando presso il nostro Istituto. Su quest’ultimo tema non si comprendono i ritardi nell’attuare una scelta necessaria e di buon senso.

  5. STRUTTURE, LOGISTICA: abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni per gli aspetti logistici, in particolare per tutte le sedi attualmente non in CIC, che dovranno affrontare un carico di lavoro enorme rispetto all’attuale. Tali preoccupazioni divengono allarme, pensando ad alcune aree metropolitane – ad esempio Napoli e Palermo – connotate contestualmente da volumi notevolissimi di visite e di contenzioso, complessità socio-ambientali ed ASL “problematiche”.

Un’attenzione particolare dovrà essere riservata al periodo di tempo in cui vi sarà il “doppio binario”, ovvero sistema attuale e nuova valutazione, a seconda del momento di presentazione della domanda, considerato il rischio concreto di tempi di gestione molto diversi nei territori in cui le ASL/ASP calendarizzano con grande ritardo le visite.

È stato anche evocato da parte nostra il tema dell’urgenza delle scelte di polarizzazione/polverizzazione delle visite nei territori provinciali più grandi o più articolati dal punto di vista morfologico (ad esempio comuni montani), tenuto conto che oggi i luoghi di visita sono spesso prossimi all’utenza. Tali scelte comporteranno valutazioni non solo logistiche, ma anche di allocazione/spostamento del personale sanitario ed amministrativo.

L’Amministrazione ha confermato sui predetti argomenti il pieno coinvolgimento da subito del Coordinamento Generale Tecnico Edilizio e dei coordinamenti regionali.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Fabrizio Innaimi

Francesco Reali

Con il messaggio Hermes 4092/2024, INPS ha finalmente riconosciuto l’erogazione del buono pasto in regime di Smart Working. Non è passato un minuto dalla pubblicazione dell’atto che già in Istituto il partito dei firmaioli gridava alla vittoria. “È merito del contratto collettivo! Guardate tutti, lo scrive l’Istituto!”.

Quando si confonde l’attività sindacale con quella di portavoce della controparte capita, in effetti, di cadere in simili strafalcioni.

Guardiamo però ai fatti. Il contratto collettivo sottoscritto dalla più striminzita maggioranza che la storia ricordi non è ancora stato certificato. Non può, quindi, dispiegare i suoi effetti.

L’INPS ha deciso di erogare i ticket in regime di lavoro agile da subito, quindi tecnicamente con la vecchia disciplina vigente.

Come si fa a sostenere che prima non fosse possibile senza arrossire? Ma c’è di più. Perché a ribadire le ragioni della Duplice, come è stata sarcasticamente definita la convergenza a tutela dei lavoratori tra Cgil e Uil, è perfino la stessa sigla!

Appena il 24 ottobre, cioè prima della firma dell’ipotesi di CCNL, in un comunicato dal titolo criptico “Smart working ed erogazione del buono pasto: si può fare”, la sigla in questione precisava testualmente:

«non sussiste alcun impedimento giuridico all’erogazione del buono pasto nei confronti di chi opera in regime di lavoro agile, così come stabilisce, del resto, la famosa direttiva n.3/2017 del Dipartimento della Funzione Pubblica che, al paragrafo 3, lettera D), rimette agli atti interni delle singole Amministrazioni, la regolamentazione anche degli “eventuali riflessi sull’attribuzione del buono pasto”».

Sarà stato un lapsus o il ricordo di una piattaforma negoziale comune, tradita pochi giorni dopo per fare la stampella del Governo?

E chi risarcirà i lavoratori delle risorse perse in questi anni? Quando sarà adeguato il valore del ticket? E quando sarà riconosciuto il medesimo diritto a chi opera in regime di telelavoro, essendo perfino vincolato a un orario per lo svolgimento della prestazione?

Questo INPS non lo dice. E di conseguenza neanche l’altra organizzazione.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Coordinatore nazionale UILPA INPS

Giuseppe Lombardo

Sergio Cervo

Dipartimento Giustizia Minorile e di comunità

Alla Direzione Generale del Personale, delle risorse e

per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Alessandro Buccino Grimaldi

Alla Direzione Generale dell’Esecuzione penale esterna

e della messa alla prova

Dott. Domenico Arena

prot.dgmc@giustiziacert.it

e p.c. Alla Direzione

UIEPE Milano

Dott.ssa Teresa Mazzotta

prot.uepe.milano@giustiziacert.it

La scrivente FP CGIL torna nuovamente a rappresentare la grave situazione operativa dell’Uiepe di Milano, già denunciata da tempo e che ha portato all’indizione dello stato di agitazione il 16 febbraio 2024.

Le criticità dell’Interdistretto di Milano, tra le quali la carenza di personale di servizio sociale, amministrativo e contabile, carichi di lavoro insostenibili, un’inappropriata gestione del personale, l’inadeguatezza della sede, sono note da tempo e non avendo ricevuto risposte incisive da parte dell’amministrazione si sono aggravate. Tale condizione lavorativa ha generato un forte malessere tra i lavoratori, una parte dei quali ha deciso di partecipare all’interpello di mobilità quale via di fuga da un contesto lavorativo divenuto insostenibile, alcuni anche al costo di effettuare dei tragitti casa-lavoro più lunghi. In riferimento alla situazione descritta è stato richiesta, così come previsto dalla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una valutazione del rischio da stress lavoro correlato, richiesta che finora ha visto silente l’amministrazione.

Attualmente in servizio presso l’Uiepe di Milano si contano 56 funzionari di servizio sociale su 79 previsti in dotazione organica. Considerati coloro che ricoprono incarichi a vario titolo o che sono assenti perché fruiscono di alcuni istituti contrattuali – maternità, aspettative o altro- e degli 11 funzionari distaccati, le unità di personale che lavorano sui casi sono 35. Tra questi ultimi, 15 funzionari hanno vinto l’interpello di mobilità.

A seguito dell’ultimo concorso per funzionari di servizio sociale, solo 4 persone hanno scelto e preso servizio presso la sede di Milano su 46 posti messi a disposizione dall’amministrazione.

E’ evidente, dunque, che neppure l’ultimo concorso ha portato un’immissione di personale tale da coprire in modo significativo la grave scopertura di organico a fronte di un carico di lavoro in continua crescita, al 30 novembre 2024 il numero dei casi lavorati dall’inizio dell’anno dall’UIEPE di Milano sono 13.269.

Come organizzazione sindacale, non possiamo tacere di fronte al grave disagio che quotidianamente vivono i lavoratori dell’Uiepe di Milano rispetto ad una situazione che sembra essere senza soluzioni e destinata a deteriorarsi ulteriormente.

Si chiede, pertanto, all’amministrazione in vista del prossimo scorrimento della graduatoria di ulteriori 104 Funzionari di Servizio sociale, quali tempestivi interventi intenda porre in essere in merito alla grave carenza di personale al fine di garantire il mandato istituzionale e contestualmente il diritto alla mobilità dei funzionari dell’Uiepe di Milano, non impedendone la presa di servizio presso le nuovi sedi.

Restando in attesa di urgente riscontro, si porgono distinti saluti.

                                          Per la FP CGIL                         Per la FP CGIL Milano

                                          la Coordinatrice Nazionale                Cesare Bottiroli               

               Paola Fuselli                                   

In data odierna, abbiamo inviato ai vertici le nostre contestazioni per le prove selettive per le PEO 2024, che si sono svolte ieri 3 dicembre (in allegato la nota).

Abbiamo contestato per l’Area Assistenti:

Quattro domande che afferivano alla materia “Bilancio”, non pertinenti all’Area Assistenti, la cui lezione e relative slides erano a cura della Dott.ssa Rossella Zaino, come di seguito elencate:

1) In che consiste il principio contabile dell’integrità del bilancio?

2) In che consiste il principio contabile dell’equilibrio di bilancio in senso strutturale?

3) Nel sistema di contabilità finanziaria, il bilancio di previsione di competenza riguarda….

4) A quale tipo di classificazione delle spese di bilancio appartiene la distinzione tra spese correnti e spese in conto capitale o d’investimento?

Abbiamo altresì, contestato la domanda riguardante il controllo concomitante (“Il controllo concomitante è”), che prevedeva una risposta non contenuta all’interno né della video lezione, né delle slides del Presidente Antonio Mezzera.

Inoltre, abbiamo segnalato che, alcuni colleghi delle sedi regionali, avendo avuto riscontro della prenotazione, tramite la piattaforma della “Cisalpina”, si presentavano alla reception dell’Hotel, ma ricevevano una risposta negativa della loro presenza per la notte del 3 dicembre; gli stessi, contattavano immediatamente Cisalpina, ma senza ricevere alcuna soluzione al problema, mentre l’Hotel, contestualmente, sosteneva che Cisalpina non aveva inviato loro la conferma della prenotazione. Un comportamento da parte di Cisalpina inefficiente, negligente e pernicioso, nonché poco professionale.

Infine, il forte disagio subìto per l’attesa di ore, all’esterno, con temperature basse e forte umidità, soprattutto da parte di quei colleghi ultrasessantenni, con problemi di salute.

ABBIAMO CHIESTO:

1) Di considerare le 4 domande succitate valide, attribuendo il punteggio di +0,40 e contestualmente di annullare il punteggio negativo di -0,15 per coloro che avessero risposto in maniera errata, per tutto il Personale dell’Area Assistenti che ha sostenuto la prova;

2) Di censurare la condotta della società “Cisalpina” che non ha operato correttamente per le prenotazioni del Personale delle sedi regionali.

CI SIAMO RISERVATI, IN CASO DI MANCATO ACCOGLIMENTO, DI TUTELARE TUTTO IL PERSONALE COINVOLTO NELLA PROVA SELETTIVA PER L’AREA ASSISTENTI, METTENDO A DISPOSIZIONE I NOSTRI LEGALI

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti

Susanna Di Folco

Si sono svolti, nell’ultima settimana, due incontri dell’OPI (Organismo paritetico per l’innovazione) aventi i seguenti ordini del giorno:

  • l’avanzamento dei lavori del PNRR;

  • il piano della Formazione 2025 – 2027.

Entriamo nel dettaglio.

PNRR

L’incontro era stato richiesto dalla nostra organizzazione per avere un aggiornamento complessivo sullo stato dei lavori e per capire quali benefici i progetti avrebbero portato sia in ordine ai servizi forniti alla cittadinanza, sia al personale dell’Istituto, che giornalmente opera su procedure non sempre al passo coi tempi (eufemismo).

La delegazione datoriale ha presentato una nutrita documentazione che ha raffigurato lo stato dell’arte. Nel nostro intervento abbiamo espresso un apprezzamento globale rispetto al lavoro svolto e ai risultati che le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto hanno saputo portare a casa.

Abbiamo, però, anche chiesto una documentazione di maggior dettaglio in ordine ai singoli progetti elencati (ben 142), per comprendere il percorso intrapreso dall’Istituto. Riteniamo, in tal senso, sia necessaria la stesura di un paper che ponga l’accento soprattutto sugli impatti che le singole operazioni di reingegnerizzazione avranno sull’utente interno, ossia sul lavoro e le responsabilità dei colleghi in INPS.

Riteniamo, altresì, che i processi che coinvolgono l’Intelligenza artificiale debbano essere adeguatamente governati affinché, oltre ad incrementare la produttività, non depauperino le professionalità e le risorse umane esistenti in Inps. Su questo aspettiamo un feedback.

PIANO DELLA FORMAZIONE

È stata presentata anche quest’anno la Relazione delle attività svolte nel 2024: al 15 novembre 19.839 colleghe e colleghi risultavano essere stati coinvolti in processi di formazione (pari all’82% del personale in servizio), per un totale di 443.738 ore fruite. Un dato non banale, se consideriamo le pressanti esigenze produttive che condizionano l’attività dell’Istituto.

Tra i punti più importanti del nuovo piano figurano:

  • la facoltà per l’Amministrazione di aggiornare e integrare in corso d’anno, mediante una rilevazione rolling dei fabbisogni, il numero e le tematiche delle attività programmate;

  • l’opportunità per ciascun dipendente di manifestare il proprio interesse a partecipare a un’iniziativa formativa, una dimensione attiva che rende il processo più condiviso e meno autoreferenziale;

  • la possibilità di avere momenti di formazione su tutti i canali possibili, dal webinar all’e-learning passando per l’attività in presenza, evitando così dispersione ed esclusione;

  • la maggiore attenzione rivolta agli interventi formativi demandati alla docenza interna, considerati prioritari, ma su cui va fatto un maggior investimento economico.

Come FP CGIL abbiamo approfittato del confronto in sede OPI per avanzare altre proposte:

  • in relazione agli interventi formativi “esterni”, organizzati tramite la stipula di apposite convenzioni con SNA o per mezzo di Master garantiti dall’Istituto, sarebbe opportuno prevedere meccanismi di rotazione del personale, onde evitare che possano esserci gap storici e individualità che invece crescono asimmetricamente. È interesse dell’Istituto diffondere il sapere per creare una cultura condivisa, non premiare sempre gli stessi attori;

  • riteniamo debba essere dato risalto al tema della sicurezza IT, prevedendo una formazione interna e, ove possibile, degli specifici corsi esterni di approfondimento tematico. Sul punto, l’Amministrazione ha replicato che la nostra richiesta troverà rapidamente risposta tramite la definizione di corsi in e-learning.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Michele Cascino

Angelantonio Viscione

Al Segretario generale

Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale

Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane

Dott.ssa Daniela Greco

e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Prova selettiva PEO 2024 – Contestazioni

In riferimento all’oggetto, la scrivente Organizzazione Sindacale, ha potuto appurare che, nelle Prove Selettive per le PEO 2024, che si sono svolte il giorno 3 dicembre, in riferimento all’Area Assistenti, nella prova erano presenti ben 3 domande che afferivano alla materia “Bilancio”, non pertinenti all’Area, la cui lezione e relative slides erano a cura della Dott.ssa Rossella Zaino, come di seguito elencate:

1) In che consiste il principio contabile dell’integrità del bilancio?

2) In che consiste il principio contabile dell’equilibrio di bilancio in senso strutturale?

3) Nel sistema di contabilità finanziaria, il bilancio di previsione di competenza riguarda….

Tutte le citate domande NON sono afferenti al percorso formativo dell’Area Assistenti.

Inoltre, la domanda riguardante il controllo concomitante (“Il controllo concomitante è”), prevedeva una risposta che non era contenuta all’interno né della video lezione, né delle slides del Presidente Antonio Mezzera.

Segnaliamo, inoltre che, alcuni colleghi delle sedi regionali, avendo avuto riscontro della prenotazione, tramite la piattaforma della “Cisalpina”, si presentavano alla reception dell’Hotel, ma ricevevano una risposta negativa della loro presenza per la notte del 3 dicembre; gli stessi, contattavano immediatamente Cisalpina, ma senza ricevere alcuna soluzione al problema, mentre l’Hotel, contestualmente, sosteneva che Cisalpina non aveva inviato loro la conferma della prenotazione.

I colleghi, quindi, sono stati obbligati ad anticipare la spesa del pernottamento e saranno di conseguenza, costretti a chiedere, successivamente, il rimborso all’Amministrazione.

Un comportamento da parte di Cisalpina inefficiente, negligente e pernicioso, nonché poco professionale.

Segnaliamo, infine, il forte disagio subìto per l’attesa di ore, all’esterno, con temperature basse e forte umidità, soprattutto da parte di quei colleghi ultrasessantenni, con problemi di salute.

PERTANTO, QUESTA ORGANIZZAZIONE SINDACALE CHIEDE:

1) Di considerare le 4 domande succitate valide, attribuendo il punteggio di +0,40 e contestualmente di annullare il punteggio negativo di -0,15 per coloro che avessero risposto in maniera errata, per tutto il Personale dell’Area Assistenti che ha sostenuto la prova;

2) Di censurare la condotta della società “Cisalpina” che non ha operato correttamente le prenotazioni del Personale delle sedi regionali.

La scrivente Organizzazione Sindacale, pertanto, si riserva, in caso di mancato accoglimento del suindicato punto 1), di tutelare tutto il Personale coinvolto nella prova selettiva dell’Area Assistenti, mettendo a disposizione i propri legali.

Si resta in attesa di un urgentissimo riscontro e si inviano cordiali saluti.

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti

Susanna Di Folco

A seguito dell’ulteriore confronto che l’Amministrazione ha tenuto con i Capi Dipartimento e i Direttori Generali a fronte delle numerose osservazioni e i rilievi sollevati ieri al tavolo sindacale, oggi pomeriggio si è tenuto un ulteriore incontro per discutere del nuovo regolamento del lavoro agile/da remoto per l’annualità 2025.

In merito occorre precisare che rispetto alla proposta iniziale, come già comunicato, sono state apportate delle migliorie al regolamento, ma ci saremmo aspettati di fare passi avanti rispetto al precedente invece che passi indietro in un momento storico in cui, è evidente, si dovrebbe investire ulteriormente su forme di lavoro agile e da remoto, ampliandolo e rafforzandolo per far fronte all’anno complicato che la città si troverà a vivere, sorte che dovranno condividere i lavoratori per attraversarla nell’intento di raggiungere gli uffici.

Di seguito riassumiamo quanto ulteriormente emerso nella riunione odierna:

Accesso al telelavoro:

In merito ai km di distanza dal luogo di lavoro rispetto alla dimora abituale l’Amministrazione ci ha comunicato di aver ridotto la distanza a 70 Km rispetto agli 80/100 previsti nelle precedenti bozze del regolamento. Nonostante le ulteriori richieste poste al tavolo, l’Amministrazione non ha inteso ulteriormente ridurre a 60 i km di distanza per l’accesso al lavoro da remoto, senza fornire numeri o motivazioni relativamente a questa riduzione. Al riguardo, si precisa che nel precedente comunicato è stata invertita per mero errore materiale l’indicazione dei km di distanza utili all’accesso al telelavoro.

Caregiver: l’Amministrazione non intende fare alcun passo indietro rispetto all’elemento della convivenza del caregiver, abbiamo ulteriormente segnalato quanto sia penalizzante l’eliminazione di questo strumento per i lavoratori che abbiano esigenze di vita più delicate a cui far fronte. Continuiamo a non capire come mai sia stata effettuata questa scelta e come mai non ci siano margini di ripensamento da parte dell’Amministrazione per consentire ai colleghi in telelavoro in qualità di caregiver di continuare ad usufruire di un’organizzazione del lavoro importante per conciliare esigenze di lavoro e di vita.

Rispetto all’orario di lavoro per i telelavoratori l’Amministrazione ha comunicato che avrà inizio dalle ore 8, specificando che la flessibilità in ingresso è assicurata dall’accordo sull’orario di lavoro per garantire l’arrivo in sede. Nonostante le argomentazioni espresse, abbiamo segnalato che questa previsione ci sembra soltanto un irrigidimento inutile e dà vita ad una disparità di trattamento che non ci sembra giustificabile.

Fascia di contattabilità in lavoro agile: l’Amministrazione ha proposto di indicare “6 ore” invece che “almeno 6 ore”. Abbiamo ribadito che per noi non è utile aumentare la fascia di contattabilità, al massimo avremmo potuto comprendere una rimodulazione della fascia oraria di contattabilità in riferimento alla giornata oraria di lavoro dei dipendenti non riuscendo l’Amministrazione ad intendere lo smart working come lavoro per obiettivi.

Abbiamo inoltre chiesto, nuovamente, di rendere recuperabili le giornate di lavoro agile qualora il dirigente richiami in servizio il lavoratore, nonché di consentire il lavoro agile in deroga laddove sia

impossibile l’accesso alla sede di lavoro per qualunque motivo legato a ragioni di salute e sicurezza ed a seguito di indicazione del RSPP ai Direttori/dirigenti competenti.

L’Amministrazione al termine della riunione ci ha comunicato che al momento si provvederà alla proroga degli accordi precedenti sino ad inizio gennaio 2025, entrerà poi in vigore il nuovo regolamento.

Ci auguriamo si tenga conto di quanto emerso in questa sede di ulteriore confronto per evitare inutili passi indietro rispetto sia al lavoro agile che da remoto.

  FP CGIL                                   UILPA
    Matteo Ariano                         Ilaria Casali
       Alessandra Pone                    Orlando Grimaldi

Durante la riunione del 2 dicembre 2024, abbiamo ribadito l’importanza di mantenere linearità e coerenza nelle nostre azioni sindacali. Come FP CGIL, abbiamo sempre operato in conformità a questi principi, fornendo contributi concreti e tangibili per la tutela dei lavoratori. Un esempio significativo è stato l’aumento dell’indennità di specificità per la Polizia Penitenziaria. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, questo incremento resta insoddisfacente: non si raggiunge nemmeno il 7,92% sulla retribuzione tabellare previsto per le Funzioni Centrali, con il comparto sicurezza e difesa fermo a poco sopra il 6%. Questi risultati sono lontani dal compensare l’impatto dell’inflazione cumulata nel triennio 2022/2024, ferma al 16,5%.

Sul tema delle retribuzioni e della perdita del potere d’acquisto, abbiamo sottolineato che i lavoratori in divisa stanno subendo una riduzione reale pari a circa il 10%, pari a – 289,35 € al mese. Tale situazione richiede un intervento urgente, del Governo e del Parlamento che in questo momento sta discutendo la Legge di bilancio per il 2025: anche per queste ragioni chiediamo che il tavolo delle trattative rimanga aperto e che vengano messe a disposizione del contratto maggiori risorse, a partire da quelle individuate per le prossime tornate contrattuali, in modo da favorire la chiusura del contratto attuale, senza ulteriori rinvii o dilazioni.

Previdenza complementare e pensione dedicata

Un ulteriore tema critico è quello della previdenza complementare e della pensione dedicata. Malgrado le risorse previste dalla legge di bilancio 2022, anche grazie alla nostra mobilitazione e agli impegni specifici assunti dall’allora Ministro Brunetta, queste non sono state utilizzate e, ad oggi, non è previsto alcun intervento concreto in materia previdenziale. Invece, si continua a discutere di un allungamento della carriera lavorativa, senza considerare adeguate soluzioni per garantire un futuro dignitoso ai lavoratori, tra l’altro con una legge di bilancio proposta dal Governo che vede un taglio lineare delle facoltà assunzionali per tutto il pubblico impiego, bloccandole al 75% del turnover. È questa la valorizzazione delle forze dell’ordine tanto sbandierata da tutta la compagine governativa e dalla Presidente Meloni in primis?

Figura del negoziatore

In merito all’istituzione della figura del negoziatore, abbiamo espresso forti perplessità sull’avvio dei corsi di formazione prima che tale ruolo sia formalmente istituito e definito. Riteniamo necessario procedere con una chiara definizione del profilo prima di intraprendere iniziative formative, per evitare confusione e spreco di risorse.

Conclusioni

L’attuale contratto si dimostra inadeguato nel rispondere alle reali necessità dei lavoratori del comparto. FP CGIL continuerà a battersi con determinazione per ottenere migliori condizioni economiche e normative, tutelando per intero il potere d’acquisto e non accontentandoci di un piccolo ristoro come qualcuno ha detto al tavolo, per il diritto a una pensione dignitosa e per una formazione strutturata e coerente con le esigenze operative. Confidiamo che il dialogo e il confronto possano portare a risultati concreti e significativi per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del Corpo della Polizia Penitenziaria.

Donato Nolé                                Florindo Oliverio

Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra organizzazioni sindacali e Amministrazione: all’ordine del giorno, ancora una volta, il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance che INPS adotterà l’anno venturo.

Rispetto ai precedenti incontri, per la prima volta la controparte ha presentato un testo su cui ragionare, rispondendo così a una sollecitazione che più volte avevamo presentato al tavolo.

Il documento ha il merito di ricordare come la valutazione individuale consti di due elementi: gli obiettivi di gruppo e quelli propri del singolo, muovendosi nel solco delle richiamate linee di Funzione pubblica che vedono nella valutazione stessa una “leva gestionale di accompagnamento nel complesso processo di cambiamento organizzativo“.

Definita la cornice, non mancano i punti di caduta che abbiamo sottoposto all’attenzione della controparte.

  1. Il documento non fornisce alcuna informazione sui criteri per la misurazione del contributo individuale e delle abilità. Nel testo si legge che “gli elementi della prestazione individuale ottimale e i relativi descrittori sono indicati ad opera del Direttore generale nei documenti prodromici al processo valutativo“. In assenza di un qualsiasi richiamo, ci muoviamo al buio. Ci chiediamo, quindi, come le organizzazioni sindacali dovrebbero confrontarsi sulla proposta dell’Amministrazione;

  2. con riferimento alle dimensioni della valutazione, tutte le organizzazioni sindacali – ad eccezione di una – hanno chiesto di preservare il sistema vigente che salvaguarda gli obiettivi di gruppo e che è già stato pesantemente rivisitato a ribasso negli anni passati. Ciononostante, l’Amministrazione insiste in questa direzione, rendendo l’obiettivo di gruppo la dimensione di minor valore nel sistema INPS (appena il 30% rispetto a contributo individuale e abilità, entrambe al 35%). Continuiamo a ritenere che una simile declinazione non solo non avrà effetti positivi, ma alimenterà la conflittualità nelle sedi, considerata anche l’assenza di trasparenza e condivisione sugli altri due elementi;

  3. Sulle diverse fasi temporali del processo valutativo abbiamo chiesto di allineare il modello INPS al calendario gregoriano: la valutazione intermedia va fatta entro luglio, non a settembre, sulla base del primo semestre d’attività; quella definitiva entro febbraio dell’anno successivo, non entro aprile;

  4. Sulla possibilità dei valutatori di raccogliere informazioni utili a ricostruire una panoramica del contributo lavorativo, e quindi sulla definizione di un portfolio, abbiamo espresso ferma perplessità. INPS è una struttura gerarchizzata, in cui i dirigenti possono comunicare coi funzionari ma il percorso inverso non è sempre incoraggiato. La possibilità d’iniziativa di un dipendente rischia di essere predeterminata dall’alto. Se è questa la direzione che si intende adottare, riteniamo debba almeno essere fornita prova che il dirigente ha coinvolto il singolo nelle attività per cui viene profilato e non ha avuto successo, altrimenti salta qualsiasi oggettività e si profila un sistema che assomiglia a una “schedatura del dipendente“;

  5. Sulle conciliazioni, abbiamo espresso netta contrarietà all’impossibilità di ricorrere a esse per chi ha una valutazione sufficiente. Il sistema lega la valutazione al riconoscimento dei differenziali, dunque non può in alcun modo essere inibita ai dipendenti la possibilità di ricorrere al confronto nel momento in cui si ritiene il giudizio ingiusto. Sembra più il tentativo di impedire una protesta, insensato se è vero che i ricorsi – come l’Amministrazione ha più volte ribadito – non sono poi tantissimi.

Su quest’ultimo aspetto, il problema che poniamo come FP CGIL non è ridurre all’osso le conciliazioni, ma dargli valore e significato: in altre Amministrazioni viene redatto un verbale della conciliazione, viene formulato un giudizio finale compiuto e dettagliato; in INPS la parte ricorrente ha l’onere della “indicazione precisa” degli aspetti contestati, ma l’Amministrazione fornisce solo una traccia di giudizio, tanto nella scheda quanto al termine delle conciliazioni. Tutto questo, oltre a rendere opaco il modello, trasforma il ricorso alle conciliazioni in un esercizio stanco, uno sforzo che i dipendenti vedono come inutile. Spia di un disagio organizzativo che minaccia l’intero impianto.

Rileviamo, infine e ancora una volta, che manca tutta la parte che prevede la valutazione dal basso dei dirigenti: segno di un’interpretazione molto parziale delle raccomandazioni ministeriali.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Si è tenuta il 2.12 la riunione con l’Amministrazione avente ad oggetto la sottoscrizione dell’accordo relativo alle Progressioni economiche orizzontali 2024 e lavoro agile/da remoto per l’ annualità 2025.

L’Amministrazione in apertura della riunione ci ha comunicato che è in pagamento il FUA 2023.

In riferimento all’accordo PEO 2024 l’Amministrazione ha recepito nel testo quanto segnalato dagli organi di controllo e spiegato che per un errore del MEF dovrà procedere ad anticipazione di cassa per chiudere l’accordo entro l’anno. Come CGIL e UIL, nonostante le criticità emerse in chiusura dell’accordo e la riduzione delle risorse disponibili, abbiamo ritenuto di firmare l’accordo per dare la possibilità ad 80 colleghi che attendono da troppo tempo di progredire e percepire il differenziale stipendiale. L’amministrazione si è inoltre impegnata ad avviare nuove procedure nel 2025 compatibilmente all’aumento del fondo risorse decentrate.

Rispetto all’incremento delle risorse del FRD, non avendo ricevuto neanche stavolta una risposta dall’Onorevole Ministra né da altri vertici di questa Amministrazione e prendendo atto della poca attenzione che anche stavolta si è ritenuto di dover riservare al personale di questo Ministero, proclamiamo lo stato di agitazione le cui modalità saranno comunicate ai colleghi a stretto giro.

Di seguito quanto emerso in merito al lavoro agile e da remoto:

Lavoro Agile

Lavoro agile dipendenti: 8 gg/mese per tutti e 9 gg/mese per i lavoratori di cui all’art. 18, comma 3, della Legge 81/2017. Reintrodotto il nono giorno per alcuni lavoratori come da noi richiesto. Continuiamo a segnalare che ci aspettavamo un’apertura ulteriore da parte dell’Amministrazione per consentire a tutti di usufruire di un ampliamento delle giornate di lavoro agile in vista del Giubileo.

Ribadiamo che non siamo d’accordo, inoltre, con l’impossibilità di rendere la programmazione non modificabile dal lavoratore per la fruizione degli istituti contrattuali e legali: un’inutile rigidità che rende poco agile proprio lo smart working.

Chiediamo, a questo punto, che al massimo la programmazione del lavoro agile richiesta sia mensile per consentire ai colleghi una vera programmazione ed organizzazione del lavoro.

In riferimento al criterio della prevalenza in presenza, abbiamo chiesto e ottenuto dall’Amministrazione di specificare che a tal fine sono fatti salvi gli istituti contrattuali e legali.

Lavoro da Remoto

Caregiver: sarà concesso il telelavoro solo se il familiare è convivente: ribadiamo che in discussione sembra essere la natura stessa del ruolo svolto dal caregiver che, se non convivente per l’Amministrazione non svolge allo stesso modo le funzioni di cura. La previsione non ci pare in linea con quanto previsto dalla normativa vigente in materia di tutela e assistenza delle persone con disabilità, né con la FAQ n. 1 al regolamento in scadenza secondo cui:

I caregiver che presentano l’istanza di telelavoro domiciliare devono possedere il requisito della convivenza con la persona che assistono, quale requisito indispensabile ai fini della sua accettazione? Il requisito della convivenza non si configura quale requisito indispensabile ai fini della presentazione e, quindi, dell’accettazione dell’istanza di telelavoro domiciliare non essendo tale requisito richiesto dal tenore letterale della norma che definisce il caregiver (articolo 1, commi 254-256, Legge n. 205 del 2017) come “persona che assiste e si prende cura di specifici soggetti.

Dimora abituale: Distante ≥ 80 Km rispetto ai 100 precedentemente previsti.

L’amministrazione a seguito delle nostre richieste ha aumentato i km da 60 ad 80 pur non ristabilendo i 100 km previsti dal regolamento precedente. Ad oggi, nonostante le nostre richieste non ci è stato comunicato quanti colleghi stiamo provando a tagliar fuori dal lavoro da remoto che in questi 6 mesi ne hanno usufruito in una città in cui anche 10 km possono essere complicati da percorrere se non si abita in una zona ben servita dal trasporto pubblico.

Orario di lavoro: Inizio non prima delle 8.00 invece che delle 8:30. Come nell’arco della scorsa riunione abbiamo fatto presente che è impossibile applicare orari di lavoro diversi a colleghi che siano in presenza o telelavoro.

Giornate in presenza per i capo area: eliminata la previsione dei due giorni di presenza a settimana come da noi richiesto.

La riunione sul lavoro agile/da remoto si aggiorna oggi alle ore 15.

Infine, in riferimento alle 24 ore di formazione obbligatorie invitiamo i colleghi ad accelerare i percorsi di formazione sulle Piattaforme Syllabus e Cyber Guru e ricordiamo che tali ore sono necessarie ai fini della valutazione della performance dell’anno 2024.

 FP CGIL                             UILPA
Matteo Ariano                       Ilaria Casali
      Alessandra Pone                  Orlando Grimaldi

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