Egregio Presidente,

in data 3 ottobre u.s., le scriventi organizzazioni sindacali le avevano chiesto un incontro per affrontare le problematiche legate al rinnovo del Ccnl Sanità Privata Aris Aiop e per il contrato unico delle rsa Aris Aiop, questi due Ccnl interessano più di 200.000 lavoratrici e lavoratori su tutto il territorio nazionale che operano nel sistema sanitario, socio sanitario e socio assistenziale occupandosi dalle acuzie alle fragilità delle cittadine e cittadini.

Siamo a sollecitarle l’incontro, per la grave situazione in cui versano tutti questi professionisti, e che ci sta già vedendo continuare ad agire iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale, ci porta a chiederLe di assumere questa questione come prioritaria.

Il diritto alla Salute e alla Cura è un legittimo diritto di ogni cittadina e cittadino e passa anche per i diritti delle lavoratrici e lavoratori che lo garantiscono.

È necessario aprire un tavolo di confronto dove definire e stabilire regole più rigide per porre dei vincoli negli accreditamenti regionali, per coinvolgere le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per obbligare i datori di lavoro a rinnovare i CCNL alla data di scadenza prevista rispettando il principio che a uno stesso lavoro debba corrispondere lo stesso salario e gli stessi diritti.

Distinti Saluti.

FP CGIL

CISL FP

UIL FPL

B. Francavilla

R. Chierchia

C. Chietti

Il 23 ottobre 2024, si è tenuto l’incontro finale del tavolo di contrattazione per il CCNI e per le PEO 2024, che ha finalmente visto l’accordo tra l’Amministrazione e le OO.SS.

È stato un percorso lungo, iniziato il 6 giugno 2024, ma per la prima volta da oltre un decennio il nostro Ministero vede un rinnovo del CCNI. Soprattutto: vedremo le terze progressioni orizzontali del decennio, a chiudere un ciclo di riconoscimento del lavoro svolto dai lavoratori e le lavoratrici. Ecco perché, come FPCGIL, crediamo sia doveroso sottoscriverlo.

L’impegno della FPCGIL in queste contrattazioni è stato anzitutto quello di garantire un equilibrio fra tutte le categorie del personale: questo deve essere il CCNI di tutti e non un vestito cucito a misura di pochi; allo stesso modo, queste PEO dovevano essere una opportunità per ciascuno di noi di concorrere ad armi pari verso le progressioni.

L’impegno della FPCGIL è stato anche l’innovazione: fin dal primo incontro, abbiamo do- mandato l’inserimento di flessibilità all’ingresso, di contrattazione decentrata nelle sedi, di lavoro agile e di Posizioni Organizzative trasparenti e non clientelari. Erano le cose più difficili da ottenere, eppure le più fondamentali e dispiace non aver sentito, su alcuni di questi temi, il supporto di altre sigle.

Ma soprattutto, l’impegno della FPCGIL è stato quello di svolgere assemblee di aggiornamento sulle trattative e di mantenere una condotta responsabile, confrontandoci con l’Amministrazione in modo costruttivo senza mai mettere a repentaglio le PEO 2024.

Anche per questo motivo, il bilancio dei due accordi è solo parzialmente positivo. Accogliamo con favore le tutele alla flessibilità di ingresso, l’informativa PO, la stabilizzazione delle procedure PEO a partire dal 2025; con meno favore guardiamo invece al mancato coinvolgimento delle rappresentanze OO.SS. nelle sedi locali, l’assenza di una disciplina comune per smart/coworking, l’eccessiva complicazione nei requisiti PEO 2024 sull’esperienza professionale – frutto di continue riscritture necessarie a conciliare posizioni fra loro incompatibili espresse da altri.

Abbiamo detto più volte che ci sembra un accordo poco ambizioso: ecco perché la strada è ancora lunga e non termina qui. Abbiamo – per primi – chiesto e ottenuto garanzie dall’Amministrazione a sedersi nuovamente al tavolo per migliorarli (sotto forma di dichiarazione congiunta allegata al CCNI). Partiremo subito ad ottobre con il tavolo sul rinnovo della Policy del lavoro agile e continueremo il prossimo anno, quando intendiamo riaprire il CCNI per inserire una disciplina sulle forme di lavoro agile e stabilire dei nuovi criteri PEO stabili, certi, equilibrati per garantire che mai più il personale del MEF

debba passare anni o decenni senza mai vedersi riconosciuta la propria valorizzazione professionale.

Informative varie: in pagamento ad ottobre indennità antiriciclaggio 2022, PO 2023, straordinario luglio-agosto; a novembre indennità individuali e sicurezza 2020; a dicembre performance, direttori CGT e – ci auguriamo – FRD 2023.

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

Nella giornata di ieri si è tenuta la riunione con l’Amministrazione avente all’ordine del giorno le questioni poste dalle scriventi OO.SS. di seguito indicate:

  • Incremento FRD 2024: è all’attenzione della Dg del Personale e dell’Ufficio Legislativo la proposta di aumento del Fondo risorse decentrate per il MLPS ed altre amministrazioni del comparto; speriamo sia la volta buona per raggiungere questo risultato affinché le nostre richieste siano finalmente ascoltate. Una buona notizia certa riguarda invece la certificazione delle risorse del Pon Inclusione: a seguito del recepimento delle osservazioni poste si procederà alla firma dell’accordo definitivo ed alla definizione dei conteggi dell’ammontare spettante ai dipendenti che erano in servizio al Ministero del Lavoro nelle annualità di riferimento.

  • Progressioni orizzontali 2024: l’accordo non è stato ancora certificato da parte di Igop e Funzione Pubblica, nonostante ripetuti solleciti da parte dell’Amministrazione e la celerità nello svolgere le procedure per assicurare ai colleghi di poter partecipare alle progressioni entro l’anno. Abbiamo manifestato la nostra preoccupazione sul tema perché potrebbe comportare l’ulteriore blocco delle progressioni di colleghi che da più un decennio non possono accedere ad uno scatto stipendiale: l’Amministrazione, in virtù dell’obiettivo comune di favorire la crescita dei colleghi, si è impegnata a verificare immediatamente la fattibilità delle progressioni anche laddove l’accordo si chiudesse a fine anno con successivo avvio delle procedure.

  • Progressioni verticali: la prossima settimana sarà elaborata la graduatoria finale che dovrebbe essere resa pubblica entro il 5 novembre.

  • Nuove assunzioni: le procedure che l’Amministrazione intende avviare non consentiranno l’arrivo di nuovi colleghi nel breve tempo, tra queste ci saranno le assunzioni di 35 colleghi di area seconda per i quali si attende uno scorrimento della graduatoria Ripam ed un concorso diretto bandito dal Ministero per l’assunzione di funzionari. Con riferimento alle ultime assunzioni abbiamo precisato che la modalità di destinazione dei colleghi entrati in mobilità dagli Enti Locali non ci hanno convinto in quanto non si è dato spazio alle competenze acquisite nella loro precedente esperienza lavorativa ed alle preferenze espresse in fase di colloquio; pur comprendendo la difficile situazione in termini di carenza di organico e la necessità di collocare personale nella struttura di nuova istituzione del Commissario straordinario, sarebbe stato preferibile assecondare maggiormente le aspirazioni dei colleghi per evitare ulteriori fughe di personale.

  • Erogazione sussidi 2023: l’Amministrazione ha predisposto gli ordinativi di pagamento,quindi è in chiusura la procedura di erogazione ad opera dell’UCB; è stata avviata inoltre l’istruttoria dei sussidi 2024 e la relativa commissione si riunirà entrò metà novembre.

  • Stabilizzazioni PNRR e Coesione: L’amministrazione ha capacità assunzionale per tutti i nove colleghi Pnrr che attendono l’avvio della procedura, ma manca l’autorizzazione all’assunzione che dovrebbe essere inviata da Funzione Pubblica a stretto giro. Pertanto, l’Amministrazione procederà nelle prossime settimane alla proroga dei contratti in scadenza al 31.12.2024 per procedere alla stabilizzazione di tutti i colleghi impiegati nell’Unità di Missione entro marzo. Per quanto riguarda i colleghi del concorso Coesione, solo una persona deve essere convocata per il colloquio utile alla chiusura della procedura e l’Amministrazione ci ha assicurato che anche in questo caso si procederà celermente per chiudere la partita.

  • Situazione logistica del Ministero: abbiamo richiesto che fosse tra i punti all’ordine del giorno per avere aggiornamenti sui lavori in corso a Via Flavia e Via Veneto, sia per capire la destinazione di Via Fornovo. L’Amministrazione ci ha illustrato l’attuale situazione per i lavori in svolgimento presso la sede di via Flavia per il rifacimento delle facciate interne al cortile e delle finestre non completate dopo l’incendio del 2020, oltre alla bonifica di parti abusive da sanare con la rimessa a norma del calpestio del cortile. L’Amministrazione ha sottolineato che gli oneri dei lavori sono stati sostenuti in parte dal Demanio e in parte dalla proprietà. La chiusura dei lavori è prevista in 4/5 mesi e, accogliendo favorevolmente tutte le opere di miglioramento attuate, abbiamo sollecitato l’Amministrazione sulla presenza dei rumori dovuti ai lavori: ci è stato riferito che saranno comunicate ai Direttori Generali interessati le giornate in cui si prevedono lavorazioni più intense al fine di consentire al personale di lavorare da remoto modificando le giornate di lavoro agile. Nella la sede di Via Veneto, invece, è in essere un cantiere per parziali ammodernamenti e adeguamenti di norma, i lavori termineranno intorno a metà dicembre; pertanto, per fine anno il personale interessato dovrebbe rientrare nella sede di ordinaria collocazione. Abbiamo inoltre sollecitato il tema della guaina su Via Veneto per le infiltrazioni di acqua dal tetto: l’Amministrazione ha preso in carico la richiesta ed ha anticipato che finiti i lavori negli altri immobili sarà valutato anche lo spostamento di colleghi Pnrr. Con riferimento a Via Fornovo l’Amministrazione da tempo cerca ulteriori spazi utili e sta avviando interlocuzioni con gli Enti vigilati per verificare se ci siano sedi disponibili; intanto sta avvenendo il trasferimento del CED che sarà completato entro il 31.12.24, quindi il trasferimento riguarda solo i colleghi impiegati nella sede seppur l’Amministrazione riferisce che non si ha ancora idea di chi si sposterebbe nella ulteriore sede perché l’assegnazione delle sedi seguirà ad un ricollocamento delle Dg e non necessariamente di quelle che occupano Via Fornovo attualmente. Qualsiasi siano le Direzioni Generali interessate dal trasferimento, abbiamo manifestato le nostre perplessità soprattutto in virtù del parere espresso dalla Ministra durante l’incontro tenuto con le scriventi in cui si disse favorevole all’adozione di una visione futuristica del lavoro con un approccio più ampio al lavoro agile ed al telelavoro per ridurre gli spazi costosissimi che ci ritroviamo ad occupare. Abbiamo ribadito la necessità di tener conto delle esigenze di mobilità dei colleghi anche in vista del difficile anno che ci aspetterà in occasione del Giubileo che rende ancora più impensabile la scelta di sedi dislocate rispetto agli stabili attuali. Per la sede di via Flavia abbiamo anche proposto, ove ci si liberi dalle restrizioni indicate dai VV.FF per l’attuale numero contingentato di 300 unità, di tornare al massimo occupabile (500 unità) al fine di concentrare il più possibile i CDR in poche sedi considerata la bassa compresenza delle lavoratrici e dei lavoratori grazie agli strumenti del lavoro agile e del telelavoro.

  • Lavoro agile e da remoto: sarà oggetto del prossimo tavolo sindacale, intanto nella giornata di ieri si è tenuto un incontro con il Commissario straordinario per il Giubileo convocato da Funzione Pubblica sul tema.

Abbiamo infine segnalato il mancato riconoscimento delle indennità di perequazione su due mensilità per i colleghi Ex Anpal e l’Amministrazione si è impegnata a verificare la questione per arrivare ad una risoluzione nonostante l’erogazione non sia di diretta competenza dei nostri uffici.

Come CGIL e UIL rappresentiamo a tutto il personale la necessità di partecipare ai percorsi formativi disponibili sulle Piattaforme Cyber Guru e Syllabus ed ai corsi SNA per adempiere all’obbligo di formazione di 24 ore annuali da dedicare all’accrescimento delle competenze. Tali percorsi, oltre ad essere utili alla crescita delle competenze tecniche, trasversali e digitali di ciascuno, andranno ad influire sulla valutazione della performance; pertanto, invitiamo tutti ad avviare o proseguire il percorso di formazione nel più breve tempo possibile.

                                                                                                                FP CGIL                       UILPA

Matteo Ariano               Ilaria Casali

    Alessandra Pone           Orlando Grimaldi

Si è tenuta, nel pomeriggio di ieri, la seconda riunione dell’OPI (Organismo paritetico per l’innovazione) con all’ordine del giorno il “modello di gestione e approvvigionamento delle risorse umane basato su fabbisogni prioritari o emergenti e profili professionali articolati per competenze”.

In apertura dei lavori l’Amministrazione ha presentato le famiglie professionali allocate all’interno dei 6 ambiti di competenza (si segnala, finalmente, l’aggiunta della vigilanza ispettiva), come da Accordo a Stralcio in materia di Famiglie Professionali sottoscritto lo scorso 11 dicembre.

Si tratta di 11 gruppi (1 per le elevate professionalità del nuovo ordinamento, 1 per gli ispettori di vigilanza, 2 ciascuno per il personale tecnico, sanitario e informatico e 3 per il personale di progettazione, erogazione e controllo dei servizi) da cui scaturiranno 15 profili professionali, ossia macro-contenitori destinati ad accogliere al proprio interno competenze omogenee rispetto alle attività esercitate.

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato come la caratura ambiziosa del progetto necessiti di una collaborazione continua con le organizzazioni sindacali ed è difficile fornire un contributo sostanziale se la documentazione oggetto del confronto arriva a ridosso dello stesso.

Riguardo al contenuto della proposta ci siamo riservati di realizzare una riflessione compiuta soltanto quando l’Amministrazione presenterà i profili di ruolo (altri sotto-insiemi dentro cui incasellare le diverse professionalità INPS).

Del resto, l’Istituto sembra voler adottare una struttura a matrioska che andrà giudicata nel suo insieme: confidiamo che i meccanismi così costruiti garantiscano la necessaria flessibilità organizzativa e non ingabbino i possibili sviluppi di carriera.

Abbiamo altresì condiviso l’esigenza, espressa al tavolo, di trovare una collocazione agli psicologi e agli assistenti sociali che l’Ente arruolerà. In conclusione, abbiamo chiesto delucidazioni sui futuri concorsi: se, cioè, essi saranno tarati sulle famiglie professionali, sui profili o sui profili di ruolo. L’Amministrazione vorrebbe puntare su una flessibilità sostanziale, decidendo di volta in volta secondo le esigenze contestuali.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Michele Cascino

Angelantonio Viscione

Oggi pomeriggio all’ARAN si è tenuta la prima riunione per la sequenza contrattuale per il personale ENAC, ANSFISA e ANSV prevista dal CCNL Funzioni Centrali 2019/2021.

L’agenzia in apertura ha confermato la volontà di definire la sequenza contrattuale in modo da definire l’applicazione uniforme del nuovo ordinamento professionale in tutto il comparto delle Funzioni Centrali. Ha poi introdotto alcune proposte al riguardo in particolare dei professionisti di seconda qualifica che verrebbero dichiarati ruolo ad esaurimento, pur mantenendo tutte le componenti del trattamento economico maturate finora. Per quanto riguarda le specificità di ENAC e ANSV, ha formulato una proposta per le figure professionali di inquadramento di area operativa C3, ipotizzando un collocamento al di fuori dell’ordinamento professionale data l’elevata specificità delle figure così ricomprese.

Come Funziona Pubblica CGIL abbiamo ribadito la necessità di confermare l’unicità dell’applicazione del nuovo ordinamento professionale determinato con il CCNL per il triennio 2019/2021. Pur riconoscendo l’elevate specificità delle figure citate di ENAC e ANSV, nonché la necessità di garantire l’attrattività del reclutamento di questi profili dall’esterno, riteniamo il collocamento al di fuori dell’ordinamento un forte rischio per la garanzia economica e normativa oltre allo sviluppo professionale che verrebbe precluso a queste lavoratrici e lavoratori. Per queste ragioni abbiamo segnalato la necessità di un supplemento di riflessione in modo da valutare tutte le possibili strade da percorrere per tutelare al meglio il personale. Anche per quanto riguarda il ruolo ad esaurimento previsto per i professionisti di seconda qualifica abbiamo sollevato la necessità di un’ulteriore approfondimento in ragione della tutela del personale attualmente in servizio e della programmazione dei fabbisogni del personale operata dall’amministrazione.

Sugli elementi di tutela economica, giuridica e normativa del personale che abbiamo sollevato l’ARAN ha ritenuto di condividere la necessità di svolgere ulteriori approfondimenti in merito affinché ci sia un quadro di riferimento più puntuale su cui cominciare ad entrare nel vivo delle singole questioni. Il tavolo si è quindi aggiornato a data da definirsi.

il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio

Contratto di lavoro 2022- 2024 del Comparto sicurezza e difesa,

urge un confronto con il Governo per reperire nuove risorse economiche

Nel pomeriggio odierno si è tenuto un nuovo incontro presso il Dipartimento della Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto di lavoro del personale non dirigente di polizia per triennio 2022/2024.

Abbiamo portato all’attenzione della parte pubblica le novità presenti nel disegno della legge di bilancio 2025, in cui figura uno stanziamento di risorse economiche per il rinnovo dei contratti 2025/2027, che sarebbe stato quanto mai necessario destinare per la conclusione della trattativa in corso, consentendo la sottoscrizione di un contratto dignitoso per lavoratrici e lavoratori in uniforme.

La parte pubblica ha presentato un nuovo quadro di riparto delle risorse disponibili, tra incrementi tabellari e indennità accessorie, che, in ragione dell’insufficienza dello stanziamento previsto, non danno risposta alle istanze della categoria di avere adeguati aumenti retributivi sia del trattamento economico fisso che di quello accessorio ovvero introdurre nuove indennità quale forma di valorizzazione per determinate attività lavorative.

Abbiamo rinnovato alla parte pubblica la richiesta di avere un incontro urgente con il Governo per un confronto sullo stato della trattativa e sulle soluzioni possibili da adottare.

Diversamente saremo in presenza di una chiara volontà politica di voler solo imporre le proprie scelte sulla pelle dei lavoratori e per cancellare funzione e ruolo del sindacato

Se questa è la vera posta in gioco per il Governo anziché trovare soluzioni per restituire dignità alle retribuzioni e ai diritti dei lavoratori, non potremo far finta di nulla e ci resta solo la possibilità di far valere le nostre ragioni intensificando la mobilitazione.

Silp Cgil

(Colapietro)

Funzione Pubblica Cgil

(Oliverio)

CCNL Sanità Pubblica – Aran, incontro di oggi 23 ottobre:
poche risposte, ma su tutto pesa il nodo risorse.

In apertura l’Aran ha illustrato le proposte di modifica contenute nell’ultimo testo pervenuto alle Organizzazioni Sindacali solo nella giornata di ieri.

Un incontro che si è svolto mentre cominciavano a circolare testi sulla prossima legge di bilancio che, a una prima lettura, parrebbero confermare i giudizi fortemente critici già espressi nei giorni scorsi dalla nostra organizzazione sindacale per quanto riguardo il Ssn, chi ci lavora e, conseguentemente, anche il contratto.

Poche le proposte delle OOSS che sono state accolte sin qui da Aran, del tutto parziali e insoddisfacenti alcune risposte, alle nostre richieste, contenute nel testo sin qui prodotto: solo a titolo di esempio, noi chiediamo che il numero massimo di pronte disponibilità mensili resti sette, come nel testo vigente, mentre Aran pur avendo ridimensionato la sua richiesta di incrementare il numero di turni mensili massimi nel quadrimestre da 10 a 8 mensili, continua a proporre un peggioramento rispetto al testo vigente, senza che vi sia alcuna proposta, almeno sin qui, per un incremento della loro remunerazione. Abbiamo rinnovato la nostra richiesta di inserire nel Contratto il concetto di retribuzione per ferie, omnicomprensiva di tutte le indennità, professionali e di condizioni di lavoro, così come stiamo chiedendo con una specifica vertenzialità su questo tema da inizio anno, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Tra le altre proposte formulate da Aran, non del tutto soddisfacente quella che prevede la non riassorbibilità del lavoro straordinario per gli incarichi con un valore fino a 5000 euro, la possibilità di fruire delle ferie pregresse anche durante il periodo di preavviso, l’inserimento all’interno dell’articolato contrattuale, in caso di mobilità, del diritto di conservazione e fruizione delle ferie maturate e non godute dal dipendente presso l’Azienda o Ente di provenienza presso la nuova Azienda o Ente, già oggetto di una sola dichiarazione congiunta. Sulla disciplina sperimentale della fruizione ad ore delle ferie pregresse, restano ancora intatte tutte le nostre preoccupazioni riguardo questo istituto che rischia, per risolvere un evidente problema delle aziende sanitarie, di pregiudicare il diritto costituzionale di fruire delle ferie per il recupero delle energie psico fisiche delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non è stata illustrata, ancora, una proposta di incremento quantitativo delle indennità di specificità infermieristica, tutela del malato e pronto soccorso. Indennità che, lo abbiamo ricordato nel sottolineare nuovamente l’impossibilità, ad oggi, di sottoscrivere un rinnovo contrattuale con le risorse che il Governo ha messo a disposizione, saranno comunque a valere sulle risorse esistenti e cioè il 5,78% per l’interno triennio 2022/24 più le risorse espressamente vincolate all’incremento della sola indennità di pronto soccorso. Abbiamo rinnovato la nostra richiesta, tra le altre, di estendere l’indennità di specificità anche alle ostetriche.

Sulle modifiche a carattere normativo, a partire da quelle relative all’orario di lavoro, alla fruizione della pausa e al diritto alla mensa e buoni pasto, ancora nessuna risposta alla nostra richiesta di incrementarne il valore e di eliminare la quota di contribuzione a carico delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nel nostro intervento sottolineato la necessità, giunti al settimo incontro di trattativa, di avere risposte puntuali da parte di Aran a ciascuna delle richieste che abbiamo avanzato sin qui, anche, ma non solo, sulle parti normative del Contratto che necessitano di miglioramenti ed adeguamenti. Rivendichiamo la necessità di entrare nel merito delle questioni, punto per punto, confrontandoci e trovando, quando possibile, punti di condivisione.

Ma, su tutto, resta e pesa come un macigno il problema delle risorse a disposizione per questo rinnovo contrattuale che è giunto alla scadenza, ormai, senza che vi sia stato per ora nessuno stanziamento aggiuntivo utile a incrementare le risorse sul triennio 2022/24 che, lo ricordiamo una volta di più, sono pari a circa un terzo dell’inflazione riferita allo stesso periodo.

Un triennio per il quale peraltro, come abbiamo denunciato, a differenza di quello precedente, non vi sarà alcun arretrato economico per gli anni 2022 e 2023.

Restano quindi intatte le motivazioni che ci hanno portato lo scorso sabato alla grande manifestazione di Piazza del Popolo insieme alla Uil, così come diventa indispensabile, nelle prossime settimane, innalzare il livello della protesta e della mobilitazione per dare voce alla legittima rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità.

Roma, 23 ottobre 2024

Il Segretario Nazionale
Michele Vannini

lo scorso 21 ottobre, nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL Uneba, è proseguito il confronto tra le OO.SS. FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FISASCAT CISL, UILTUCS e l’Associazione datoriale. La controparte ha sottoposto all’attenzione delle OO.SS. una bozza contenente delle proposte di modifica ad una serie di articoli. La discussione si è concentrata principalmente sull’analisi dei testi relativi a tempi determinati e causali; tutela della maternità e della paternità, tempi di vestizione. Rispetto al primo punto, come OO.SS. abbiamo evidenziato la nostra condivisione rispetto all’opportunità di individuare sul primo livello di contrattazione le causali relative all’utilizzo di contratti a tempo determinato, escludendo però ogni apertura rispetto alla possibilità, avanzata dalle controparti, di rimandare al secondo livello l’individuazione di ulteriori ipotesi rispetto a quella già indicate nel CCNL. Abbiamo peraltro ritenuto eccessivamente “larghe” le causali indicate dalla controparte, evidenziando la necessità di renderle maggiormente stingenti. Sul fronte della tutela di maternità e paternità, Uneba ha accolto la proposta avanzata dalle OO.SS. di riconoscimento del 100% della retribuzione per le lavoratrici in maternità obbligatoria, ma ci siamo riservati di fornire un’articolazione più dettagliata del testo anche rispetto alle fattispecie dei congedi parentali. In ultimo, sull’articolo “Divise e indumenti di servizio”, è stato condiviso l’inserimento sul primo livello dei tempi di vestizione/svestizione, pur permanendo distanze sulla quantificazione. Sul tema inoltre abbiamo espresso delle perplessità sul rischio di sovrapposizione tra tempi di vestizione e pause e, più in generale, ci siamo detti poco convinti della strutturazione complessiva dell’articolo, ritenuta troppo complessa. Come OO.SS., ci siamo quindi impegnati, prima dell’incontro calendarizzato per il 7 novembre prossimo, di formalizzare le nostre osservazioni sugli articoli già discussi e di inviare dei nuovi testi su cui far procedere il confronto.

Vi terremo aggiornati

FP CGIL               CISL FP             FISASCAT CISL  UIL FPL                         UILTuCS

Michele Vannini Franco Berardi Aurora Blanca     P.Bardoscia/C.Chietti  Paolo Proietti

Alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali

On. Marina Calderone

E p.c.

Al Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

Dott. Paolo Pennesi

Oggetto: Criticità Ispettorato Nazionale del Lavoro

Le scriventi OO.SS., ormai oltre un mese fa, scrissero una nota alla S.V. per rappresentarle alcune problematiche relative all’INL. Abbiamo saputo che al prossimo incontro con INL sarà presente anche il Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro.

Al fine di evitare ulteriori dilazioni, anticipiamo le nostre richieste: restiamo in attesa di sapere come mai il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non si sia ancora espresso in merito alla proposta presentata mesi fa dall’INL, relativamente alla ripartizione delle risorse di cui all’art. 31, co. 10, D.L. 19/2024.

Ricordiamo che tali fondi – quantificabili in un massimo di venti milioni di euro annui – potrebbero rappresentare un’ulteriore risorsa per il personale dell’INL, anche al fine di scongiurare ulteriori dimissioni o future rinunce alla presa di servizio in relazione ai concorsi e agli scorrimenti in corso. Non vorremmo che tali risorse siano nel frattempo utilizzate, in assenza di un Decreto.

Sarebbe l’ennesimo schiaffo in faccia ai dipendenti dell’INL, già abbondantemente bistrattati!

Allo stesso modo, chiediamo di capire come mai le variazioni di bilancio dell’INL continuino a necessitare di autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonostante la S.V. avesse pubblicamente assunto un impegno con l’intero tavolo sindacale.

Ciò che continua ad essere chiaro alle scriventi OO.SS. è una grave disattenzione rispetto ad alcune questioni relative all’Ispettorato che, nonostante i reiterati solleciti, sono rimaste tuttora irrisolte: i carichi di lavoro sono aumentati a fronte di persistenti e gravi carenze di personale, in particolare negli uffici del Centro Nord. Ispettori ordinari e tecnici, che si sono visti estendere i propri compiti, strabordandoli nel campo culturale/professionale l’uno nell’altro e viceversa (Circ. 3 e 4 del 2021 e nota INL 5926 del 31.07.2024), operano con ampliamento delle proprie responsabilità in evidente contrasto con l’Accordo sulle Famiglie Professionali che prevede figure professionali con competenze distinte, incardinate in processi diversi (VO-VT).

Nonostante gli investimenti finora effettuati, il sistema informatico continua a non essere adeguato e continuano a mancare applicativi di ricostruzione delle buste paga (che ci erano stati promessi anche da Lei, un anno fa). Il sistema di valutazione rischia di dare eccessivo peso ai comportamenti individuali piuttosto che al raggiungimento degli obiettivi. Imperversa una logica dei numeri pericolosa in cui il personale scopre che attraverso le pagelline si scarica sullo stesso la responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi e dell’adozione o meno di alcuni comportamenti. L’assenza di forme di welfare adeguate e di convenzioni vantaggiose (coperture assicurative, trasporti, manutenzione veicoli, noleggio auto ad uso promiscuo etc.) che potrebbero rappresentare un importante sostegno ai lavoratori, risultano determinanti per la rinuncia alla presa di servizio ovvero per le dimissioni del personale neoassunto.

Nel ricordare il ruolo cruciale svolto da questa Amministrazione rispetto al tema della tutela del lavoro e della sicurezza, chiediamo che le risorse stanziate per finanziare le attività istituzionali svolte dai lavoratori dell’INL e parte del bilancio dell’Ente, possano essere rapidamente utilizzate. La sperequazione del trattamento accessorio del personale dell’INL rispetto a quello di altri Enti del comparto è una questione tutta da risolvere e su questa attendiamo risposte concrete.

II 30 ottobre aspettiamo risposte concrete, con tempi precisi, e non vaghe promesse.

In assenza di riscontro valuteremo le iniziative da adottare a tutela delle lavoratrici e lavoratori dell’INL.

FP CGIL

CISL FP

UILPA

CONFINTESA FP

FLP

CONFSAL-UNSA

          USB P.I.

M. ARIANO

      M. CAVO

  I. CASALI

N. MORGIA

A. PICCOLI

V. DI BIASI

G. DELL’ERBA – V. SANTURELLI

Nella giornata di lunedì l’Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali le modifiche che intende attuare al Sistema di misurazione e valutazione della performance individuale. Tra le principali novità:

  • una revisione della scala di giudizio, non più articolata su 7 voti ma su 5;

  • la costruzione di un portfolio delle attività svolte dal soggetto;

  • un (altro) forte ridimensionamento dell’obiettivo di gruppo in favore delle componenti che caratterizzano il contributo individuale;

  • una possibile revisione del processo di conciliazione e la costituzione di una cabina di governance per ridurre le discrasie tra giudizi.

Pur ravvisando la necessità di un profondo cambiamento sul tema, la direzione intrapresa riteniamo debba essere rivisitata.

Ci convince l’idea che vi sia un momento di confronto preventivo e intermedio tra valutatore e valutato; ci persuade molto meno l’idea che questo confronto, e parte del processo decisionale, possa essere rimesso a funzionari che esercitano ruoli di responsabilità, i quali non hanno titoli o attribuzioni per svolgere una mansione propria invece dei dirigenti.

Analogamente ci convince l’idea di rivedere il modello delle conciliazioni, ma il documento non approfondisce come l’Amministrazione intenda muoversi in questo ambito. In tal senso abbiamo chiesto alla controparte di sapere in quanti casi le conciliazioni hanno portato a una rivisitazione dei giudizi negli ultimi anni, anche per capire l’utilità dello strumento per com’è stato usato finora.

Possiamo comprendere la volontà di oggettivizzare i campi del giudizio con la costituzione del portfolio, ma resta inevasa la domanda centrale: chi decide quali attività rientrano e sulla base di quali criteri? Siamo sicuri che non si entrerà troppo nel dettaglio, come denunciato dalla nostra sigla quando qualche sede provò a inserire perfino in AULA il numero di pezzi per prodotto?

Il punto di caduta più grande nel modello trasmesso è però legato al peso dell’obiettivo di gruppo. L’Amministrazione propone di ridefinire i valori, mantenendo gli obiettivi di gruppo al 20% e dando a contributo individuale (45%) e abilità (35%) una dimensione assolutamente prioritaria. Come abbiamo sempre ripetuto in questi anni, l’attività svolta dalla PA è corale e spesso il lavoro dell’uno inizia dove finisce quello dell’altro. Non si tratta di appiattire il valore dei singoli, ma di riconoscere il giusto peso alla performance di sede, altrimenti non è più un’attività “di squadra” ma un esercizio individuale.

Abbiamo infine notato come l’Amministrazione abbia aperto a una riflessione sul comparto, sui medici e sui professionisti. Mancano all’appello i dirigenti, per cui le direttive di Funzione Pubblica circa l’importanza di adottare modelli valutativi dal basso verso l’alto sembrano essere trascurabili per INPS.

In coda ai lavori si è affrontata anche l’informativa pervenuta sulla misurazione della produzione per il calcolo del Valore Pubblico. Nel file trasmesso lo scorso 26 settembre mancano quegli elementi di chiarezza che, come da CCNL, dovrebbero consentire una valutazione approfondita alle rappresentanze. In particolare:

  • nell’identificazione delle sedi coinvolte si fa riferimento a una serie di criteri quali distribuzione geografica o volumi del pervenuto. Ma non si chiarisce il merito: sulla base di cosa è stata determinata la scelta? Perché Brescia sì e Bergamo no, ad esempio? L’Amministrazione ha replicato che sono state considerate sedi che garantissero una copertura uniforme del quadro nazionale, con alcuni Poli di lavorazione (riferimento alla tipicità delle sedi);

  • nella definizione della misurazione dei tempi, si fa riferimento a un “esperto del sistema di rilevazione in ogni gruppo”. L’Amministrazione ha chiarito che si tratta di controller che hanno lavorato/collaborato alla costruzione del sistema di valore pubblico;

  • non emerge infine come stia avvenendo la misurazione.

Ci saranno successivi incontri in cui la controparte si è impegnata a dare più indicazioni di dettaglio, senza preclusioni sulla possibilità di inserire ulteriori prodotti nel catalogo degli elementi monitorati.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Al Segretario generale Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane

Dott.ssa Daniela Greco

Alla Dirigente Trattamento Giuridico Amministrativi

Dott.ssa Pinuccia Montalto e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Applicazione Lavoro Agile – Indicazioni su prevalenza settimanale.

Risulta alla scrivente Organizzazione Sindacale che la Direzione Generale per la Gestione delle Risorse Umane e la Direzione del Trattamento Giuridico del Personale Amministrativo, durante una videoconferenza con Dirigenti e Preposti, abbia dato indicazioni in base alle quali il Personale che abbia sottoscritto un contratto individuale di Lavoro Agile, necessiti di monitoraggio affinché venga rispettata la “prevalenza settimanale” delle giornate di lavoro in presenza rispetto a quelle di lavoro agile.

Successivamente all’incontro, sono pervenute e-mail ai Dirigenti e ai Preposti degli Uffici, il cui contenuto confermava che andava rispettata la “prevalenza settimanale” per tutto il Personale assegnato.

Tutto ciò in netto e totale contrasto sia con le vigenti Circolari emanate dal Segretario generale sul Lavoro Agile, sia con i rendiconti trimestrali che devono essere trasmessi dagli Uffici.

A tutt’oggi, infatti, non risultano nuove comunicazioni ufficiali in merito, che comunque sarebbero illegittime rispetto a quanto concordato con le OO.SS..

Tutto ciò premesso, le indicazioni comunicate da parte della Dirigenza generale delle Risorse Umane e della Direzione del Trattamento Giuridico per il Personale Amministrativo, stanno generando grande confusione e applicazioni disomogenee del Lavoro Agile tra tutti gli Uffici dell’Istituto, fino addirittura ad introdurre o reintrodurre, da parte di alcuni, l’obbligo di comunicazione, per il Personale, via e-mail o via whattsap, dell’avviata connessione durante le giornate di Lavoro Agile, modalità assolutamente non prevista, in quanto la natura della tipologia di lavoro prevede il raggiungimento degli obiettivi, non basati sull’orario di lavoro.

Pertanto, si chiede il rispetto delle Circolari e del previsto monitoraggio trimestrale e, se la prevalenza trimestrale non dovesse essere rispettata da alcuni dipendenti, un doveroso “alert” da parte delle segreterie agli stessi affinché possano recuperare, nei periodi successivi, le giornate in presenza rispetto a quelle di Lavoro Agile, ma senza coinvolgere il resto del Personale, rispettoso della prevista prevalenza trimestrale in presenza nell’Ufficio.

Infine, si chiede un urgente incontro sull’argomento, previsto dall’art. 5, comma 3, lettera g.

Si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco

Dopo dieci mesi di scambi serrati con Funzione Pubblica, l’Amministrazione ha presentato al tavolo sindacale, nella giornata di ieri, la nuova ipotesi di contratto integrativo, una bozza che avrebbe dovuto offrire importanti aperture sul riconoscimento dei differenziali stipendiali agli esclusi delle precedenti tornate.

La proposta, cui avevamo lavorato al tavolo negoziale, è però stata sottoposta a un’evidente trasformazione. In cambio di un impegno verso gli esclusi dalle precedenti progressioni,

l’Amministrazione inserisce una valorizzazione della valutazione individuale e del sistema delle pagelline!

Un apprezzamento di ben cinque punti (SOTTRATTI AI TITOLI DI STUDIO) proprio nel momento in cui si tenta di smantellare l’ancoraggio all’obiettivo di gruppo (seguirà comunicato). Una contropartita eccessiva a fronte di un numero complessivo di passaggi inferiore all’anno precedente!

Ma c’è di più. Perché nonostante si fosse registrato l’appello di quasi tutte le forze sindacali a rivedere il quadro indennitario solo dopo lo sblocco del fondo, l’Amministrazione – che alla deroga per quest’anno non sembra credere più, accettando di fatto un trattamento diverso rispetto a quello avuto dalle agenzie fiscali – ha presentato un’ipotesi di CCNI che apprezza discrezionalmente solo la posizione di alcuni profili.

Per intenderci: si taglia il salario accessorio a tutti per dare un beneficio economico a pochi. Nel mentre non si mettono in discussione alcuni privilegi storici: non sparisce, ad esempio, neanche nel lungo periodo, la quota versata a titolo di indennità ai fantomatici esperti di analisi amministrativa in via continuativa presenti in DG.

Si adotta, così, un approccio da dividi et impera, che non considera gli sforzi portati avanti dalle sedi e snobba perfino quella quota parte di personale rimasta fuori dalla maggiorazione del 10% del coefficiente individuale di attribuzione degli incentivi.

Che senso ha fare le campagne d’ascolto del territorio se poi chi sul territorio lavora viene puntualmente ignorato?

Pensiamo, solo a titolo di esempio, a chi gestisce le attività del contenzioso sull’invalidità civile: da messaggistica interna (sic!) l’assegnazione dovrebbe prevedere un funzionario ogni 700 ricorsi, una stima ampiamente tradita nella realtà, specie in alcune aree del Paese. A loro, come agli altri, neanche un ritocco.

Per parte nostra, siamo sempre disposti a cercare una sintesi, ma chiariamo fin da ora che non intendiamo avallare un quadro peggiorativo. Lo stravolgimento rispetto al tetto dei 40 punti sulla performance individuale è una linea non percorribile.

Non siamo disposti a ipotecare il futuro della negoziazione nei prossimi anni. Perché tutte le organizzazioni al tavolo sanno perfettamente che questo precedente potrà essere riutilizzato da Funzione Pubblica per i contratti futuri.

Abbiamo atteso mesi ribadendo due elementi fondamentali:

  • a regole date, occorre onorare la promessa di dare un riconoscimento agli esclusi dalle precedenti tornate;

  • finché INPS non ottiene la liberazione del Fondo, non tocchiamo gli incentivi di tutti per aiutare qualcuno.

Da questa linea noi non ci siamo mai mossi.

E l’Amministrazione? Vuole difendere i suoi lavoratori? O vuole continuare a fare distinzioni sfruttando la “fame dei differenziali”?

E le altre rappresentanze sindacali, infine. Hanno intenzione di accettare questo colpo di spugna che aumenta il peso della valutazione individuale? Le pagelline le contrastano solo a parole?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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