In data 19 luglio u.s. è stato definito l’Accordo per la distribuzione del Fondo Risorse Decentrate

dell’anno 2022.

La FP CGIL ha sottoscritto l’Accordo per senso di responsabilità, allegando una puntuale nota a verbale, non condividendo tutti i punti di intesa e al fine principale di consentire che possano essere erogati quanto prima ai dipendenti dell’Agenzia gli emolumenti accessori dovuti per le attività svolte già due anni addietro.

▫️ La novità sostanziale dell’Accordo, a differenza di quanto richiesto dalla FP CGIL, è che per l’anno 2022 non saranno più riconosciute le attività lavorative svolte nell’ambito del servizio di assistenza e informazione con la cosiddetta modalità semplificata (via PEC, e-mail, ecc.) introdotta nel periodo dell’emergenza pandemica per consentire la fruizione dei servizi da parte dell’utenza nella fase di chiusura al pubblico dei front-office e divenuta a regime un vero e proprio servizio agile al pari delle pre-chiamate, delle richiamate e delle videotelefonate tanto da risultare la prima possibilità disponibile all’utente nella specifica sezione del sito internet.

Come FP CGIL abbiamo dichiarato fermamente la nostra contrarietà rispetto a tale scelta, che di fatto taglia fuori dalla distribuzione del relativo salario accessorio tutti quei lavoratori degli uffici territoriali che anche nel 2022 avevano svolto a tutti gli effetti funzioni di assistenza e informazione e di erogazione dei servizi con una relazione nei confronti dell’utenza che pur prevedendo un avvio in forma asincrona di fatto, per poter erogare i servizi, si sostanziava in forma sincrona.

Con rammarico abbiamo invece dovuto prendere atto che la nostra proposta di comprendere anche quelle lavoratrici e quei lavoratori che hanno svolto tali funzioni, come già fatto nel 2020 e nel 2021 pure allo scopo di correggere le rilevanti anomalie nei compensi derivanti dal riconoscimento dell’acconto per il 2021, è rimasta isolata e non è stata accolta dal tavolo contrattuale.

▫️ Come già posto all’attenzione del tavolo nel corso della contrattazione per il FRD 2021 abbiamo inoltre ribadito che la remunerazione delle attività di assistenza e informazione debba essere riconosciuta esclusivamente sulla base del tempo effettivo dedicato a queste attività e non per effetto dell’applicazione di incomprensibili e inadeguati parametri orari.

Abbiamo inoltre chiesto ancora una volta, come ripetutamente negli anni passati, di superare la differenziazione tra il contenzioso complesso e il contenzioso seriale presente nei parametri della produttività individuale e di annullare o quanto meno di ridurre la differenza tra le indennità di rappresentanza presso la magistratura ordinaria e presso quella tributaria previste dall’allegato D.

Differenze che ancora una volta, malgrado le nostre proposte di modifica, non è stato possibile superare.

Così come abbiamo richiesto l’adeguamento delle indennità riconosciute ai gerenti a quelle percepite dai conservatori e così come abbiamo posto all’attenzione del tavolo la necessità di prevedere una clausola di salvaguardia per i compensi riconosciuti nell’ambito del FRD in relazione agli incentivi per le funzioni tecniche al fine di evitare che la somma porti alla percezione di importi particolarmente elevati.

▫️Abbiamo posto anche l’attenzione sulle problematiche connesse alla corretta rilevazione delle attività di alcuni servizi di assistenza e informazione dell’area Territorio che potrebbero portare a determinazioni erronee nel calcolo dei relativi compensi.

▫️ Rispetto invece alle attività lavorative di contrasto all’evasione fiscale sono state di nuovo incrementate le risorse disponibili per il riconoscimento dei compensi riconosciuti per lo svolgimento delle attività istruttorie esterne in considerazione della loro ripresa a pieno ritmo già dal 2022.

Risulta pertanto chiaro che la FP CGIL, rispetto all’intero impianto che permetterà di riconoscere a tutte le colleghe ed i colleghi il salario accessorio del 2022, ha valutato e deciso di sottoscrivere l’Accordo evidenziando dei distinguo nel merito delle questioni ritenute importanti rispetto a specifici punti di cui non condividiamo la “ratio” seguita dall’Agenzia e da alcune sigle sindacali.

In considerazione di quanto sopra esposto, abbiamo anche evidenziato come tutto l’impianto di distribuzione dell’FRD appaia ormai superato e non più rispondente alle realtà organizzative attuali così come si sono via via sviluppate nel tempo e che pertanto come FP CGIL riteniamo improcrastinabile la necessità di mettere mano sin da settembre ad una rivisitazione dell’intero assetto chiedendo in proposito un impegno condiviso di tutte le parti del tavolo sindacale, impegno su cui abbiamo già registrato una apertura da parte dell’Amministrazione.

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL
Agenzia delle Entrate
Iervolino Florindo

Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione: all’ordine del giorno il nuovo regolamento per il cambio di famiglia professionale e la disciplina in materia di ferie spettanti al personale.

Cambio famiglia professionale

In riferimento al primo punto, rilevando alcune modifiche apportate dall’Amministrazione al testo originariamente trasmesso, come FP CGIL abbiamo indicato a chiare lettere il nostro obiettivo: garantire passaggi in trasparenza e coerentemente alle esigenze di tutte le parti coinvolte, l’Amministrazione da un lato e i lavoratori dall’altro.

Abbiamo quindi proposto:

  • di rivedere l’art. 2 stabilendo una ricognizione periodica, a cadenza annuale, sulle necessità connesse ai fabbisogni;

  • di riformulare l’articolo 3, eliminando il riferimento alle situazioni di urgenza e stabilendo un metodo per l’interpello (meglio i test che i colloqui, troppo discrezionali). Abbiamo chiesto, inoltre, un preventivo incontro con le OO.SS. prima dell’emanazione del provvedimento di inquadramento;

  • di introdurre un art. 5 per comprendere la mobilità orizzontale a richiesta del dipendente e per disciplinare i casi in cui si fa riferimento a tali passaggi per comprovate ragioni di salute.

In particolare, su quest’ultimo punto abbiamo segnalato che, in mancanza di un simile riferimento, rispetto alla disciplina scaturita dagli ultimi accordi l’Amministrazione declinerebbe un quadro peggiorativo, dove il passaggio sarebbe esclusivamente legato a esigenze di servizio. Appare fondamentale, in questo senso, non disperdere quanto di buono c’era nelle intese pregresse.

Ferie

In relazione al messaggio 2371/2024, abbiamo ricordato all’Amministrazione come le ferie siano un diritto di lavoratrici e lavoratori, che in INPS hanno costantemente mostrato senso di abnegazione e professionalità.

Come FP CGIL abbiamo quindi richiamato l’attenzione sulla forma prescrittiva del messaggio e sui meccanismi di elasticità normalmente contemplati in Istituto.

L’esigenza è contemperare i due diritti: quello centrale dei lavoratori di disporre delle proprie ferie e quello di garantire l’utenza. Nel contesto normativo e alla luce del quadro contrattuale condiviso, una eccessiva rigidità nella lettura di sporadiche situazioni potrebbe portare anche a risultati opposti alle aspettative. L’Amministrazione ha garantito che situazioni particolari saranno attenzionate in maniera oculata.

A margine della riunione l’Amministrazione ha espresso fiducia nella possibilità di bandire il concorso per gli ispettori di vigilanza nel mese di settembre, specie se la norma – in virtù degli emendamenti adottati – non dovesse richiedere modifiche al PIAO. Su questo attendiamo novità.

Come FP CGIL abbiamo posto, infine, il tema delle valutazioni individuali, su cui continuiamo a chiedere un tavolo a parte. La contraddizione più evidente l’abbiamo avuta con riferimento agli assunti del 2023: in talune regioni sono stati valutati come gli altri colleghi, in altre realtà sono stati sottoposti a un giudizio sommario e senza distinzioni. Il sistema vigente non ci piace ma continuando di questo passo, senza una cabina di regia, rischiamo di trasformare quello che è già un modello disfunzionale in una farsa.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Come anticipato nella giornata del 22 luglio si è tenuto l’incontro di apertura della trattativa per il rinnovo del CCNL AGIDAE Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica .

Come OO.SS. abbiamo rappresentato la piattaforma evidenziando la necessità, in tempi il più possibile celeri, di giungere alla sottoscrizione di un contratto che veda riconoscimenti economici e normativi rispondenti al bisogno di valorizzare gli operatori del settore sia alla luce del momento attuale, sia in considerazione delle difficoltà affrontate nel periodo Covid.

Abbiamo altresì sottolineato l’esigenza di procedere ad una revisione degli istituti in coerenza con la piattaforma unitaria, quali ad esempio, oltre all’aumento delle retribuzioni, classificazione del personale, crescita professionale, indennità, mercato del lavoro e estensione del perimetro delle tutele.

In termini operativi e considerando l’importanza e il peso delle tematiche oggetto della trattativa, le parti hanno stabilito il calendario dei prossimi incontri che si terranno dal mese di settembre con tre date previste per il 10 e 20 settembre 2024 e il 03 ottobre 2024.

Sarà nostra cura, tenervi aggiornati nel merito del percorso negoziale.

Fraterni saluti

FP CGIL             FISASCAT CISL  UILTuCS

Michele Vannini Aurora Blanca      Paolo Proietti

Si è svolto oggi il programmato incontro riservato, di cui tutte le lavoratrici e i lavoratori erano informati.

Per l’amministrazione era presente il Capo Dipartimento Dott. Gaetano Campo e la Direttrice Generale, Dott.ssa Maria Isabella Gandini.

L’amministrazione ha illustrato per l’ennesima volta la proposta sulle famiglie professionali, che si allega.

La proposta elaborata dall’amministrazione non è esattamente quella da noi auspicata, ma è il risultato di una mediazione, su cui per senso di responsabilità abbiamo accettato di confrontarci.

Purtroppo, a distanza di circa un anno e mezzo dal primo incontro, non si è trovato l’accordo.

La Giustizia è la sola amministrazione di tutto il comparto Funzioni Centrali in cui non si è concluso l’accordo sulle famiglie professionali, senza il quale non si può procedere con l’accordo di cui all’articolo 18 del CCNL 2019/21.

Per i passaggi in deroga tra le aree, finanziati con lo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 – che per il Ministero ammonta complessivamente a 9.500.000 euro, di cui per il Dog 7.808.000 euro -, l’amministrazione ha quantificato 943 progressioni tra le aree: dall’area Operatori a quella Assistenti e da Assistenti a Funzionari.

Relativamente alla proposta odierna, abbiamo chiesto l’inserimento di un terza Figura Professionale, il Funzionario addetto all’udienza”, che si occupa, nell’ambito dell’Ufficio per il processo, dell’assistenza qualificata al magistrato relativamente alla preparazione e svolgimento della suddetta attività.

Questa nuova Figura Professionale ci consente di procedere con la programmazione dei passaggi dall’area Assistenti a quella dei Funzionari, di Cancellieri e Assistenti giudiziari.

Sapendo che le risorse oggi disponibili non consentono il passaggio di tutti i 3479 cancellieri e gli 8121 assistenti giudiziari occorre programmare una serie di impegni. Non avviare un percorso finché non ci saranno le risorse per tutte e tutti sarebbe colpevole perpetuando l’ennesimo blocco di ogni riqualificazione come già verificato dal 2010 ad oggi. Le lavoratrici e i lavoratori della Giustizia hanno già pagato l’immobilismo di amministrazione e sindacati sulla loro pelle mentre i colleghi delle altre amministrazioni andavano avanti. La Giustizia è passata così dall’essere l’amministrazione meglio retribuita di un tempo alla Cenerentola di oggi.

Per questo abbiamo proposto:

1- La sottoscrizione di un accordo programmatico, che sarà parte integrante del contratto integrativo, per proseguire per step con i passaggi di tutte queste lavoratrici e lavoratori nell’arco di 3-4 anni, vedi 21 quater.

2 – La quantificazione del residuo delle risorse dell’accordo del 26 aprile 2017 per procedere ai passaggi degli Assistenti Informatici, Contabili e Bibliotecari. Gli Assistenti linguisti nel numero di 3 o 4 si finanziano con lo 0,55%.

3 – La rimodulazione delle dotazioni organiche attraverso la modifica del PIAO, per mettere a disposizione ulteriori posti in area Funzionari e procedere con ulteriori passaggi nella stessa area usando la possibilità del turn over.

4 – l’attivazione delle nuove progressioni economiche con l’attribuzione del differenziale stipendiale.

5 – la definizione degli incarichi per l’Area dei Funzionari (Posizioni Organizzative e Incarichi professionali) e l’Area degli Assistenti (Incarichi di specifiche responsabilità), nonché un sistema indennitario da attribuire a tutto il personale, calibrato tenendo conto dell’area e della figura professionale.

6 – la definizione delle figure di Elevate Professionalità come sviluppo apicale per tutte le famiglie professionali.

Solo attraverso la riorganizzazione e una più moderna organizzazione, può passare la riqualificazione di tutto il personale. L’Ufficio per il processo, in tal senso, può rappresentare la concreta occasione di rilancio per tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo per il personale oggi a tempo determinato.

Infine, abbiamo chiesto la stabilizzazione del personale reclutato per la realizzazione dei progetti PNRR, a partire dagli UPP, tecnici e operatori Data Entry.

E per questo abbiamo chiesto l’inserimento delle nuove figure professionali nel nuovo ordinamento professionale.

A tal fine tante iniziative abbiamo messo in campo come Funzione Pubblica CGIL e continueremo fino al raggiungimento dell’obiettivo finale: stabilizzare tutte e tutti.

Il CCNL ci ha fornito gli strumenti e il finanziamento per cambiare l’attuale e datato sistema di classificazione, un sistema che non può misurarsi con le nuove attività lavorative né soddisfare le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori. Sta alla capacità e volontà delle parti, amministrazione e organizzazioni sindacali, la concreta applicazione di ciò che il CCNL oggi permette di realizzare.

La FP CGIL ha formalizzato le proprie richieste e ha dichiarato all’amministrazione la chiara volontà di sedersi al tavolo di trattativa per trovare ogni utile soluzione per realizzare il nuovo ordinamento professionale e un contratto integrativo moderno, adeguato ai tempi e che dia alle lavoratrici e ai lavoratori le giuste risposte che attendono da anni.

Se la trattativa non procederà, andremo alla mobilitazione, nonché allo sciopero.

Non è accettabile che solo nella Giustizia si continui a non applicare i contratti.

p.la FP CGIL
Felicia Russo

Pubblichiamo la firma del contratto FRD.

p.la FP CGIL Nazionale

Marco Campochiaro

Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Richiesta mappatura carenze d’organico territoriali e deroga tetto art. 23 del d.l. 75/2017

La cronaca locale di queste settimane ha riproposto il tema delle carenze d’organico dell’Istituto. In Veneto la cittadinanza ha espresso preoccupazione per la tenuta dei servizi, tanto da sollecitare un interesse parlamentare in questa direzione. Vorremmo fosse una eccezione, ma così non è. Un discorso analogo può essere fatto in Lombardia, in Valle D’Aosta e – più in generale – in tutte quelle aree del paese in cui l’inflazione e il costo degli affitti hanno determinato in scala la perdita di potere d’acquisto da parte dei dipendenti del nostro Istituto. 

Questa situazione non può essere ignorata. Come organizzazione sindacale nel 2022 abbiamo redatto il Piano straordinario per le assunzioni (allego il report alla presente): esso cristallizza, in un’istantanea, le necessità di tutta la Pubblica Amministrazione. 

In occasione del nostro primo incontro, conoscitivo se vogliamo, richiamammo da subito la Vostra attenzione sul delta negativo rispetto al fabbisogno attestato dalle Risorse Umane, evidenziando come il deficit di oltre tremila unità, malgrado le massicce assunzioni intervenute nel 2023, fosse un dato allarmante. Sottolineammo questo aspetto perché chi crede in un sistema di tutele e di garanzie sociali non può contemplare l’arretramento del principale erogatore di prestazioni e servizi previdenziali dai territori. Sarebbe avallare una minaccia che incombe sulla vita dei soggetti più fragili, una spada di Damocle sui territori meno densamente abitati

Non è possibile immaginare, peraltro, che la risposta a problemi di siffatta natura possa essere scaricata sui dirigenti territoriali, i quali già assolvono – per parte loro – una funzione estremamente delicata, toccando con mano il polso del paese e le tensioni sociali.

Vi rappresentiamo, quindi, la situazione per provare a trovare insieme delle soluzioni. 

La volontà che abbiamo manifestato, anche nel recente passato, è quella di procedere per concorsi regionali, provando a disarticolare il modello esistente che, pur per cause esogene, ha mostrato evidenti elementi di fragilità. Ma per poter intervenire incisivamente abbiamo bisogno di ragionare, con i vertici di questo Ente, sulle carenze di organico e sulla loro mappatura. La FP CGIL torna quindi a chiedere all’Amministrazione, in previsione degli ingressi futuri, una ricognizione delle criticità d’organico, profilo per profilo, sede per sede, agenzia per agenzia, ciò al fine di avere un quadro completo delle difficoltà che attanagliano i diversi territori. Se l’obiettivo comune è quello di avere un Istituto che affianca i cittadini in uno spirito comunitario, abbiamo la necessità di partire da una fotografia dell’esistente, che sia la più puntuale e precisa possibile. Un elemento, questo, che la macchina organizzativa potrà sicuramente ricavare in poco tempo.

Solo in tal modo, partendo da un’operazione preliminare di studio e analisi, sarà possibile procedere a un’efficiente allocazione delle risorse in ottica futura, che sia rispettosa non soltanto dei contributi delle colleghe e dei colleghi che tengono in piedi il nostro servizio alla cittadinanza, ma in favore della popolazione tutta. È difficile pensare a qualunque progetto, dal meta-processo al welfare generativo, se non si hanno all’interno risorse congrue e motivate. Ogni accorgimento rischia di diventare un palliativo.

Da qui la necessità, che rappresentiamo ancora una volta, di avere un impegno politico dell’Ente a favore della comunità INPS per l’ottenimento di una deroga al “tetto” posto al Fondo Risorse Decentrate dall’art. 23 del d.l. 75/2017

Nella “pancia” dell’Istituto abbiamo le risorse necessarie a finanziare differenziali stipendiali e incentivi che rappresentano ossigeno per lavoratrici e lavoratori. Serve, però, il superamento definitivo di una disposizione che ha causato infiniti danni al mondo delle PA e che è considerata anacronistica dagli stessi vertici dell’ARAN.

Confidando nel Vostro impegno, l’occasione è lieta per porgere

Cordiali saluti 

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Al Capo del Dipartimento

dell’Amministrazione generale,

delle Risorse umane e del Bilancio

Dott. Giuseppe Celotto

e, p.c. Al Capo di Gabinetto

del Ministro della Salute

Dott. Marco Mattei

Al Capo del Dipartimento della

Prevenzione, della Ricerca e

delle Emergenze sanitarie

Dott.ssa M. Rosaria Campitiello

Al Capo del Dipartimento della

Salute umana, della Salute

animale e dell’Ecosistema (One

Health) e Rapporti internazionali

Dott. Giovanni Leonardi

Al Capo del Dipartimento

della Programmazione, dei

Dispositivi medici, del Farmaco e

delle Politiche in favore del

Servizio Sanitario Nazionale

Dott. Francesco Saverio Mennini

All’Ufficio relazioni sindacali

S E D E

Oggetto:

Nota prot. DGPOB n. 28510 del 15 luglio 2024, recante “Conferimento degli incarichi dirigenziali non generali del Ministero della salute – indicazioni operative”.

Al riguardo, si rileva che il contenuto della predetta nota rientra tra quelli per i quali il vigente CCNL della Dirigenza area delle Funzioni Centrali firmato il 16 novembre 2023 prevede dapprima la preventiva informazione (art. 4) e, successivamente, il confronto (art. 5), con le Organizzazioni Sindacali firmatarie del citato CCNL .

Nello specifico si rileva che a norma dell’art. 4, commi 1, 2 e 3, del CCNL 16.11.2023, l’informazione è il presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei suoi strumenti ed è resa preventivamente e in forma scritta da codesta amministrazione alle OO.SS. .

Inoltre, il CCNL dispone che l’informazione consiste nella trasmissione preventiva di dati ed elementi conoscitivi, da parte di codesta amministrazione alle OO.SS. al fine di consentire loro di prendere conoscenza della questione trattata e di esaminarla.

Il CCNL dispone, altresì, che l’informazione deve essere data nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire alle OO. SS. di procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte.

Per quanto attiene al confronto il citato CCNL all’art. 5, commi 1, 2 e 3, dispone che il confronto è la modalità attraverso la quale si instaura un dialogo approfondito sulle materie rimesse a tale livello di relazione, al fine di consentire alle OO. SS., di esprimere valutazioni esaustive e di partecipare costruttivamente alla definizione delle misure che l’amministrazione intende adottare.

Il comma 2, dell’art. 5, del vigente CCNL testualmente prevede :

Il confronto si avvia mediante l’invio ai soggetti sindacali di cui al comma 1 degli elementi conoscitivi sulle misure da adottare, con le modalità previste per l’informazione. A seguito della trasmissione delle informazioni, amministrazione e soggetti sindacali si incontrano se, entro cinque giorni lavorativi dall’informazione, il confronto è richiesto da questi ultimi, anche singolarmente. L’incontro può anche essere proposto dall’amministrazione contestualmente all’invio dell’informazione. Il periodo durante il quale si svolgono gli incontri non può essere superiore a quindici giorni. Al termine del confronto, è redatta una sintesi dei lavori e delle posizioni emerse”.

Orbene, niente di tutto questo è stato posto in essere da parte di codesta amministrazione, nonostante le tematiche contenute nella nota prot. DGPOB n. 28510 del 15 luglio 2024 siano i criteri e le modalità operative per l’attivazione degli interpelli per la copertura delle posizioni dirigenziali delle Direzioni generali del Ministero della Salute .

A tal proposito, giova rilevare che l’art. 24, comma 1, lett. a) e i) del CCNL, dispone che sono oggetto di confronto

a) i criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali, correlate alle funzioni e alle connesse responsabilità;

i) le procedure ed i criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali, secondo principi di trasparenza, assicurando il rispetto delle previsioni di legge contenute nell’art. 19 del D. Lgs. n. 165/2001, con riferimento, per quanto concerne la procedura, alla preventiva conoscibilità delle posizioni dirigenziali disponibili ed alla preventiva acquisizione delle disponibilità dei dirigenti interessati e, per quanto attiene ai criteri, alle attitudini e capacità professionali, ai risultati conseguiti in precedenza ed alla relativa valutazione di performance individuale, alle specifiche competenze organizzative possedute, alle esperienze di direzione attinenti all’incarico;

Pertanto, si invita codesta amministrazione a voler fornire alle scriventi OO.SS. le informazioni sul conferimento degli incarichi dirigenziali non generali del Ministero della Salute e sulle relative indicazioni operative, così come previsto dall’art. 4 del vigente CCNL e successivamente dare l’avvio al confronto di cui all’art. 5 del CCNL della Dirigenza, area delle Funzioni Centrali firmato il 16 novembre 2023 

Si resta in attesa di un sollecito riscontro .

   FP CGIL               CISL FP                UILPA

Fabio Lupi         Fabrizio Garroni      Massimo Ausanio

Si è svolto il 3 luglio in modalità mista in presenza (Bruxelles) e on line alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea e della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, Eurofound, dei sindacati dei diversi Paesi e dei datori di lavoro pubblici (Comuni).

L’incontro ha fatto seguito a quello avvenuto nel dicembre 2023 di prima costituzione del Comitato per il Dialogo Sociale e i Servizi Sociali, della cui creazione si discute fin dal 2011.

Il primo tema della giornata è stato inerente il reclutamento dei lavoratori e la continuità assistenziale, cioè come rendere attrattivo il settore sociale ed i lavori di cura in genere per nuovi lavoratori e fornire loro le conoscenze e competenze adeguate.

Dall’analisi della situazione e dagli aggiornamenti dei vari progetti tematici Care4Skills, IWorCon, DEVCOBA, risultano infatti alcuni problemi strutturali e tendenze comuni a tutti i Paesi europei, pur nella profonda differenza di approccio e organizzazione sociale e sindacale di ciascuno: lavoro sommerso, lavoro informale, conciliazione vita lavoro, formazione dei lavoratori, comportamento dei datori di lavoro e aspetti sanitari e di sicurezza.

In Europa, a fronte di un invecchiamento costante della popolazione (che se da una parte fa uscire persone dal mondo del lavoro dall’altra pone la necessità di sempre maggior numero di addetti nel settore) riscontriamo una crescita esponenziale dei lavoratori del settore assistenza (più 18% ultimo anno), che comunque non riesce a compensare la richiesta da parte dei datori di lavoro pubblici e privati.

Fare una analisi completa e dettagliata degli addetti al settore è pressoché impossibile date le peculiarità di tali lavori e la forte presenza di lavoratori informali e degli addetti alle cure familiari che sfuggono a qualsiasi statistica. Si stima però che, se consideriamo anche il lavoro familiare 45/50 milioni di persone in Europa fanno lavori di cura di cui circa 450 mila – soprattutto donne – stanno a casa per lavori domestici.

Sappiamo per certo che l’età media è oltre 50 anni, molto superiore ad altri settori, e sono soprattutto donne e migranti che percepiscono un salario nettamente inferiore alla media degli altri lavoratori di circa il 21% in meno.

Essi svolgono lavori pesanti sotto diversi aspetti, che comportano sforzi l’apparato muscolo-scheletrico, soprattutto nel caso di anziani, e stress psico fisico per l’assunzione delle responsabilità legate alla cura di bambini e disabili.

Se definire i contorni e numeri del settore non è facile per la tipologia di lavoro del quale è difficile trattare i contorni, occorre però distinguere fra formali e informali. Bisogna far affiorare il lavoro informale: ci sono paesi che già stanno lavorando in questo senso per qualificare questi lavoratori. Nel 2025 sarà pubblicato uno studio di Eurofound sui salari di questo settore, basato sui dati del 2022.

Da parte della economista Marta Pradanos della Commissione Europea è stato presentato il documento dei gruppi di lavoro su “Carenza di lavoratori e competenze nella UE: un piano di azione” adottato il 20 marzo 2024.

Nel documento sono analizzate le criticità legate alla mobilità dei lavoratori per i quali è necessario fornire assistenza linguistica, formazione e informazione sui loro diritti. Nella metà dei Paesi non c’è dialogo sociale in questo ambito.

La mancanza di lavoratori negli anni 2013-2023 è cresciuta in tutti i Paesi le vacancy si sono raddoppiate, a causa di diversi fattori strategici:

  • invecchiamento della popolazione dell’UE che diminuisce i lavoratori e aumenta la necessità di persone che si occupano di cura, che determinerà, nel 2050, la mancanza di 1 milione di lavoratori ogni anno;

  • il cambiamento climatico e la transizione green richiede più lavoratori in questo settore;

  • condizione di lavoro povero, salario e cattive condizioni in generale.

Il gruppo di lavoro propone l’elaborazione di un testo congiunto che sarà prima sottoposto al Comitato e successivamente in Assemblea generale. Sarà assicurata la partecipazione e la discussione da parte di tutti i soggetti e in tutte le fasi prima dell’approvazione in assemblea a novembre o dicembre di quest’anno.

Il documento dovrà sinteticamente sviluppare delle raccomandazioni, che ogni Paese seguirà poi in adesione con il proprio modello di organizzazione sociale, nelle seguenti tematiche:

1. formazione e apprendimento anche finalizzato al riconoscimento di una qualifica europea

2. accoglienza e informazione dei lavoratori migranti

3. valorizzazione del personale esistente

4. accesso alla formazione continua per tutta la carriera del lavoratore, anche per le competenze digitali

5. conciliazione dei tempi di lavoro e vita privata dei lavoratori

6. diversità della forza lavoro (anche di genere)

7. salute e sicurezza del lavoro e abbattimento dello stress psico-fisico

8. gestione dei cambiamenti sociali

9. comunicazione, anche in fase di accoglienza e avvicinamento alla rete sindacale

10. dialogo sociale e rivendicazioni sindacali.

Anche in riferimento al tema del long term care si riferisce che non c’è un solo Paese del mondo che abbia abbastanza personale sanitario e si auspica un protocollo con OMS per la mobilità dei lavoratori sanitari.

Per quanto riguarda invece gli addetti ai servizi sociali si propone la redazione di un documento congiunto con le raccomandazioni generali che poi a livello nazionale ognuno potrà organizzarsi per l’attuazione delle indicazioni contenute, dando una prospettiva europea ai contenuti e competenze del profilo professionale, con un certificato di qualifica.

È cruciale organizzare una rete dei lavoratori a livello europeo, anche in considerazione delle differenze fra i Paesi che riconoscono o meno gli interlocutori nel dialogo sociale e attivare progetti finanziati dalle istituzioni europee per le politiche di migrazione (contributi per la stabilizzazione dei lavoratori) e per lo sviluppo delle competenze e delle condizioni di lavoro, tendendo all’attenuazione delle differenze di condizioni e salario fra le regioni, fra città e periferie, fra pubblico e privato e dell’offerta di servizi sociali da parte delle amministrazioni pubbliche con l’obiettivo finale di creare e organizzare una organizzazione dei lavoratori di cura.

p.la FP CGIL Nazionale FF.LL.
Franca Sponticcia

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: PROGRESSIONI VERTICALI IN DEROGA – RICHIESTA ESTENSIONE TERMINI RIESAMI

Con la pubblicazione del messaggio Hermes 2648/2024, INPS ha diffuso – nel pomeriggio di ieri – le graduatorie provvisorie in relazione alle progressioni verticali in deroga, secondo quanto disposto dall’art. 18 c. 6 del CCLN 2019/2021.

Nelle more del messaggio è definita, per gli interessati, la tempistica atta a presentare istanza di riesame: il termine indicato, individuato in dieci giorni a far fede dalla pubblicazione del messaggio, appare però incongruo. 

Al 18 luglio, infatti, molte colleghe e colleghi potrebbero essere in ferie e la loro assenza dal servizio, considerato il breve lasso temporale deciso, potrebbe pregiudicare l’eventuale accesso al riesame. 

Si richiede, pertanto, una estensione ai canonici 30 giorni (vedasi Hermes 3889/2023) per consentire ai potenziali aventi diritto di agire.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Pubblichiamo il nuovo regolamento contenente le nuove disposizioni per la mobilità volontaria all’interno dell’amministrazione.
ll nuovo regolamento, molto atteso dei lavoratori che da tempo aspirano ad un trasferimento, ed oggetto di lungo confronto sindacale nei mesi scorsi, è stato formalizzato in data 17 luglio ed è pertanto operativo per le nuove procedure di mobilità previste dal  mese di settembre.

Adelaide Benvenuto

Fp Cgil Ministero Interno

Martedì 16 luglio si è svolta l’assemblea dei medici iscritti e simpatizzanti della CGIL, caratterizzata da una grande partecipazione online con interventi da tutte le regioni del paese: segno della presenza capillare della nostra organizzazione su tutto il territorio.

  • Sul FONDO PER LA RETRIBUZIONE ACCESSORIA: ad oggi, dopo l’assunzione dei nuovi colleghi, nessun segnale concreto è giunto dall’Amministrazione, in risposta al crollo in termini di valore assoluto del salario. Avevamo chiesto una maggiore attenzione verso un segmento strategico dell’INPS, investito da maggiori responsabilità anche per volontà del Legislatore. Nessuno stanziamento è ancora stato accantonato per i medici dipendenti.

  • Sull’ ATTIVITÀ INTRAMOENIA E SULLA INDENNITÀ DI ESCLUSIVITÀ: dopo l’accordo siglato con l’Amministrazione nel 2010 è sceso il buio più fitto. L’impegno preso allora è rimasto lettera morta. Abbiamo quindi ricordato, per l’ennesima volta, che i medici INPS sono gli unici medici pubblici a non aver regolamentato l’attività intramoenia e la relativa indennità di esclusività. E c’è un evidente danno economico per il personale sul piano salariale e previdenziale.

  • Sui CARICHI DI LAVORO: emergono in maniera sempre più drammatica le condizioni critiche in cui operano i medici INPS, costretti perfino a lunghi spostamenti dalla sede di appartenenza per coprire gravi carenze di organico dovute anche a errori di natura organizzativa. Il numero di visite per commissione sta lievitando verso l’alto, ma con quale risultato? Stanchezza, disamore e maggiore possibilità di errori, pure a danno dell’utenza, quell’utenza che dovrebbe costituire il faro dell’azione professionale. Se non si interviene tempestivamente, l’assunzione di nuove attribuzioni legate alle disposizioni normative sulla disabilità può rappresentare l’innesco di una situazione esplosiva. Il rischio fallimento è dietro l’angolo.

  • Sull’ORGANIZZAZIONE: i nuovi primari devono poter organizzare l’attività lavorativa in piena autonomia. Gli amministrativi al servizio del CML, per parte loro, devono supportare l’azione dei primari, non dettare i tempi organizzativi. E anche qui si registrano, in molte sedi, croniche carenze di organico per un’evidente sottovalutazione dell’attività.

  • Sul CCNI 2024: lo abbiamo detto e lo ripetiamo ancora una volta. Non siamo più disposti a sottoscrivere accordi fotocopia in assenza di una reale volontà di affrontare i problemi. L’INPS deve fornire risposte sulle criticità che abbiamo evidenziato anche in questo comunicato. Diversamente la CGIL non avallerà un impianto fac-simile dei precedenti.

  • Sulle UOS (unità operative semplici): è necessario procedere con urgenza all’interpello, essendo queste in regime di proroga fino a gennaio 2025. Nei confronti dell’Amministrazione predichiamo ancora buonsenso: il fondo langue, almeno finché il tetto imposto dal d.l. 75/2017 non viene abbattuto. Costruire nuove unità vorrebbe dire danneggiare ulteriormente i lavoratori INPS. L’ipotesi ventilata dall’Amministrazione di creare 29 nuove UOS per il contenzioso non solo andrebbe a depauperare ulteriormente il fondo, ma sarebbe una mossa del tutto inefficace. Attendiamo, sul merito, un rapido confronto per cercare soluzioni più adeguate e sostenibili.

Gli spunti raccolti sono soltanto parte di un percorso di mobilitazione e di lotta dentro e fuori l’Istituto. Servono risorse, servono risposte.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Francesco Reali

Nella giornata odierna, a partire dalle ore 12,00 si è svolto al MUR l’incontro tra l’Amministrazione, le OO.SS e la RSU, presenti il Direttore generale del personale, dott. Emanuele Fidora e il Dirigente dott. Maurizio Trimaldi, con all’ordine del giorno l’Ipotesi di Accordo sull‘utilizzo del fondo risorse decentrate per l’anno 2022 relativo al personale non dirigente del MUR.

Il Direttore ha proceduto nella illustrazione dell’Ipotesi di accordo proposta per il FRD 2022, a cui è seguita una discussione aperta in merito ai possibili miglioramenti delle proposte contrattuali da parte delle OO.SS.

Come FPCGIL, oltre ad evidenziare una sostanziale accettabilità della proposta che ricalca quasi in toto la struttura della proposta dell’accordo FRD 2021, abbiamo richiesto che alcuni aspetti venissero riformulati o modificati al fine di garantire una maggiore equità nella ripartizione delle risorse a disposizione che per l’anno 2022 sono pari ad € 692.288,89, fondo su cui grava la somma relativa alle progressioni economiche già attribuite per l’anno di riferimento 2022. La quota media pro-capite, per effetto di dette progressioni economiche, risulterebbe essere leggermente più basso rispetto a quella riferibile al FRD 2021: orientativamente, e senza considerare le variazioni dell’ammontare sui soggetti neoassunti o pensionati, la quota lordo dipendente pro capite dovrebbe attestarsi in € 1.450,00 per la “performance organizzativa”, e di € 970,00 per la “performance individuale”, da destinare ai dipendenti valutati positivamente (213 unità) che hanno ottenuto una valutazione range da 90 sino a 100.

Per quanto riguarda la ripartizione del fondo, come FP CGIL abbiamo proposto di modificare quanto inizialmente proposto dall’amministrazione, abbiamo espressamente richiesto di destinare alla retribuzione della performance organizzativa una quota maggiore rispetto a quella individuale. La posposta finale, condivisa anche dall’amministrazione, è stata quindi di attribuire il 60% delle risorse per la performance e organizzativa e il 40% per quella individuale, posto il raggiungimento del 100% degli obiettivi dell’amministrazione basata sulla dalla valutazione dell’OPI.

Abbiamo condiviso la proposta dell’amministrazione nell’ampliare la quota di maggiorazione dei turnisti e dei per i centralinisti non vedenti – solo a partire dall’attribuzione dell’FRD 2023 – che prevede una maggiore disponibilità economica del fondo, grazie alla quale aumentare le indennità dei diversi istituti senza mortificare le istanze generali di tutti glia altri lavoratori, non interessati da turnazioni o particolari indennità. A tal proposito ricordiamo che con dispositivo normativo si è disposto un aumento del fondo come di seguito riportato: €. 2.000.000,00 per il 2023, € 2.500.000,00 per il 2024 e € 3.000.000,00 per il 2025, auspicando che tale incremento venga stabilizzato per gli anni a venire.

In merito alla differenziazione del premio individuale del 30%, come FPCGIL abbiamo ritenuto accettabile l’attribuzione della quota premiale proposta per il 7% degli aventi diritto, ossia per i lavoratori che hanno ottenuto la massima valutazione (punti 100) tuttavia, abbiamo proposto di introdurre un criterio di chiusura per la selezione degli aventi diritto a “parità di valutazione” oltre a quelli già proposti dall’amministrazione. Si è ipotizzato infatti di poter ampliare la quota percentuale in misura minimale ma congrua da applicare solo in caso di ex equo tra i lavoratori aventi diritto, con l’elaborazione di un’ulteriore percentuale massima affidata alla valutazione dell’amministrazione. Con tale clausola si eliminerebbero eventuali contestazioni degli organi di controllo e, soprattutto, eventuali ricorsi in merito alla spettanza della quota premiale d parte di soggetti aventi i medesimi requisiti.

Nell’ambito dello spazio riservato a questioni “varie ed eventuali”, si è potuta chiarire una situazione legata a una “presunta” violazione delle disposizioni del Regolamento sullo smart working che, sulla base delle nuove informazioni ricevute da parte dell’amministrazione, appare essere stata in realtà una legittima attività di gestione e organizzazione dell’istituto in base alle effettive esigenze dell’ufficio, e solo per un caso specifico. Al riguardo, rimaniamo fermi nello stigmatizzare interpretazioni immotivatamente restrittive del Regolamento sul lavoro agile. Siamo consapevoli come tale istituto contrattuale sia caratterizzato da accordi individuali di carattere consensuale e dell’importanza “dell’organizzazione più efficace del lavoro” quale uno dei principi regolatori del lavoro agile stesso, così come esso rappresenti un importante strumento di innovazione, e quindi di miglioramento sia delle performance in generale, sia del benessere del personale che, così come abbiamo più volte affermato ai tavoli con l’amministrazione, scaturisce anche dall’applicazione del principio di conciliazione vita-lavoro.

FP CGIL NAZIONALE           Delegazione trattante FP CGIL MUR

  Vincenzo Malatesta              Carmen di Santo – Roberta Sorace – Nadia Pistoia

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