Nell’incontro di ieri con il Direttore Generale del Personale, abbiamo proceduto alla definitiva sottoscrizione del FRD 2023; questo permetterà di avviare le relative procedure di pagamento che dovrebbero concludersi entro il prossimo autunno. A tal proposito va sottolineato come, finalmente, i dipendenti del MIT vedano corrisposto il loro fondo nei tempi fisiologici previsti dal CCNL, e non con i ritardi a cui questo personale era soggetto.
Successivamente si è proceduto ad una discussione che ha toccato i seguenti punti:
Posizioni Organizzative
L’amministrazione ci ha comunicato i dati relativi all’attribuzione delle PO alle varie sedi (centrali e periferiche), avvenuta in base al numero di funzionari assegnati e al numero di uffici dirigenziali, precisando che questi ultimi -Sedi Centrali, DGT, Provveditorati e Capitanerie di Porto- sono tutti destinatari di PO.
Abbiamo ribadito che, come previsto nel verbale di confronto del 25 gennaio 2024 e dal CCNL Funzioni Centrali (art.4), sul punto deve essere resa informazione preventiva alle RSU e alle OO.SS. territoriali aventi titolo.
Vista la natura delle Capitanerie di Porto e la loro frammentazione su tutto il territorio nazionale, provvederemo come FP Cgil, insime alle altre OO.SS. aventi (e per quanto ci riguarda alle nostre RSU elette), a chiedere un incontro al Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Passaggi di area in deroga
La procedura informatica per inoltrare l’istanza per I passaggi di area in deroga è pronta. Il bando sarà pubblicato appena il DPCM relativo alle assunzioni nel MIT sarà sul sito.
Differenziali economici
Anche il format per l’attribuzione dei differenziali economici è stato predisposto. Presumibilmente il bando uscirà in autunno, in modo da consentire la pubblicazione della graduatoria provvisoria entro l’anno in corso. Si sta valutando come far partecipare coloro i quali sono andati in pensione nel corso del 2024 che non dispongono più di account ministeriale di accesso alla rete.
DM Organizzazione di II livello
E’ stato registrato il DM di II livello che sarà pubblicato a breve sul sito; subito dopo verrà emanato l’interpello per i 211 posti di dirigente di II fascia risultanti dalla riorganizzazione.
Il Coordinatore Fp Cgil MIT per la Segreteria Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
Una carenza di organico del 10,56% rispetto al fabbisogno sostenibile: è il dato che emerge con forza dalla Relazione sulle performance del 2023, deliberata dal Consiglio d’Amministrazione e validata dall’OIV.
Una carenza imponente se si considerano le oltre 8.000 unità assorbite nell’ultimo quinquennio, segno che la stagione concorsuale deve per forza di cose proseguire. Quanto il dato fosse allarmante lo avevamo richiamato già nel primo incontro con i nuovi vertici dell’Istituto: il delta negativo di oltre tremila unità, abbiamo ribadito anche in quella sede, non può essere colmato col ricorso all’intelligenza artificiale o con il meta-processo. Servono nuovi concorsi, che possano garantire un futuro stabile al principale ente previdenziale d’Europa.
Un dato su tutti evidenzia la serietà della situazione: nel 2017, prima dell’ingresso degli Analisti e quindi alla vigilia delle massicce assunzioni che si sarebbero susseguite negli ultimi anni, la consistenza del personale al 31 dicembre era di 28.033 unità, con una sofferenza in termini percentuali stimata nel 6,38%. Oggi, dopo la stagione assunzionale che si è conclusa con l’ingresso dei nuovi Consulenti di protezione sociale del 2023, ci attestiamo attorno 26.059 dipendenti (dato di giugno). È un divario troppo ampio che richiede un’immediata programmazione dei nuovi ingressi.
Come FP CGIL abbiamo quindi chiesto di sfruttare la normativa vigente per poter definire rapidamente concorsi su scala regionale o macro-regionale, per garantire un’efficiente allocazione delle risorse. Perché ciò sia possibile è necessaria un’operazione preliminare, che durante tutto il 2023 chiedemmo con insistenza: urge avere un quadro dettagliato delle carenze in organico, con una ricognizione del delta negativo sede per sede. Solo così potremo ovviare ai pensionamenti, garantendo la tenuta del sistema su scala nazionale senza creare insopportabili differenze e senza retrocedere nei territori sul piano dei diritti.
Resta, sullo sfondo, la necessità di capire come garantire percorsi professionali alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto. Rispetto al passato l’imbuto si è rovesciato: l’area più popolata è quella dei funzionari e sebbene il contratto collettivo abbia spianato la strada con il riconoscimento dei differenziali stipendiali – confidiamo nel mese di luglio per la liquidazione 2023 sulla base di quanto detto dall’Amministrazione – resta sullo sfondo la necessità di valorizzare la professionalità di chi assume responsabilità per conto dell’Istituto.
Fuori da ogni retorica: serve la strutturazione della Quarta area, come già avvenuto al Ministero della Cultura. La FP CGIL ritiene che INPS non abbia nulla in meno: per questo deve iniziare da subito a operare in tale direzione, anche chiedendo maggiori disponibilità economiche.
La modifica del PIAO non può, infine, non portare a una riflessione sul personale ispettivo, che verta non soltanto sulle assunzioni in programma, ma sui percorsi di mobilità interna: lo abbiamo chiarito in più occasioni come, a nostro avviso, a valle – anche qui – di una puntuale ricognizione delle carenze d’organico, la costituenda famiglia ispettiva debba accogliere il personale già presente in Istituto e interessato a esercitare questo ruolo in INPS, con un’ovvia priorità riconosciuta a quanti entrarono come ispettivi ma transitarono verso i profili amministrativi in ragione del ruolo a esaurimento.
Solo immettendo risorse nel sistema, assumendo e valorizzando il personale interno a ogni latitudine, si possono affrontare le sfide del futuro. A oggi – con il tetto al Fondo e i salari bloccati, con un numero di dipendenti sempre più esiguo, con poche prospettive di carriera nell’Ente – l’attrattività dell’Istituto rischia di diminuire. Siamo ancora in tempo, ma serve coraggio.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Nella giornata di martedì 18 giugno 2024 si è tenuto un nuovo incontro tra OO.SS. e DAG avente ad oggetto il confronto sulle indennità di Prelex e l’analisi dell’ipotesi di accordo per gli incentivi derivanti dal DL 50/2016 (Codice degli Appalti), resi infine operativi con Regolamento del 18 maggio 2023.
Schema di Decreto ministeriale da adottare ai sensi dell’art. 1, comma 685, L. 205/2017 – Prelex
L’Amministrazione ha presentato il proprio schema di Decreto, che rispetto al passato prevede quest’anno l’introduzione di quote aggiuntive destinate ai “coordinatori” e “referenti” di struttura; tali quote sarebbero intese avere un effetto premiale per quei lavoratori che svolgono le maggiori mansioni nell’attività prelegislativa, avendo “reperibilità anche in orari disagevoli”.
Il 2024 vede un aumento di 400.000 euro, per un totale di 5.9 milioni, ma l’importo risente della creazione di due nuovi Dipartimenti dai quali è completamente assorbito: Il nuovo Dipartimento dell’Economia avrà 37 posizioni, con un budget di 280.000 euro, e il Dipartimento di Giustizia Tributaria 16 posizioni, per un totale di 120.000. Gli altri dipartimenti vedono sostanzialmente invariate le posizioni massime attribuibili, con le 533 della Ragioneria, le 76 del Tesoro e le 113 delle Finanze. Le indennità rimangono dunque a 444,71 lordi su 13 mensilità per i Dirigenti, 446,30 su 12 mensilità per i funzionari e 329,35 per gli assistenti.
Tuttavia, la novità delle “quote aggiuntive”, attribuibili anche in maniera frazionata a discrezione del Capo Dipartimento, rischia di diminuire concretamente il numero massimo di unità di personale interessato in quanto vanno ad attingere dal budget stesso.
Non è l’unica problematica che pesa su questo istituto: la principale è quella della trasparenza. Troppe volte sono giunte dai lavoratori segnalazioni circa l’equità della sua attribuzione, soprattutto considerando che interi Uffici contribuiscono, di norma, alle attività effettivamente svolte in prelegislativa. La FPCGIL ha richiesto la trasmissione delle Determine di ciascun Dipartimento, individuanti gli Uffici che, a consuntivo, hanno diritto a ricevere tale indennità. Ciò allo scopo non solo di verificare come i vari Dipartimenti ne giustifichino l’erogazione ma anche di comprendere quante posizioni vengano riconosciute effettivamente a funzionari ed assistenti e quante ai soli dirigenti.
Tale indennità è materia di mera informativa, e dunque l’Amministrazione potrà procedere autonomamente su questo Decreto, ma la FPCGIL intende vigilare affinché tale indennità sia attribuita senza discriminazioni o privilegi, e soprattutto in modo che vada a remunerare l’attività effettivamente svolta da tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.
Criteri di ripartizione risorse incentivi funzioni tecniche – incarichi per procedure d’Appalto
L’Amministrazione ha presentato l’ipotesi di accordo per gli incentivi per le funzioni tecniche derivanti dal DL 50/2016 (Codice degli Appalti), resi infine operativi con Regolamento del 18 maggio 2023. Questo accordo riguarderà unicamente l’annualità 2022/2023 in quanto l’entrata in vigore del Nuovo Codice Appalti imporrà un nuovo accordo sul tema.
In sintesi, l’accordo prevede la spartizione delle risorse accantonate in un fondo alimentato da somme che possono arrivare fino al 2% del valore di ogni appalto. Questo fondo (368.651 euro) viene poi distribuito per l’80% (in teoria 294.920 euro) al personale del Ministero, ad eccezione dei Dirigenti, in base ai ruoli assunti nelle procedure e alle fasi svolte.
Come FPCGIL siamo intervenuti anzitutto per rimostrare l’inerzia dell’Amministrazione per la creazione del Fondo: le annualità dal 2016 al 2022 meritano di essere retribuite, anche se il regolamento attuativo non era ancora presente. In secondo luogo, abbiamo ravvisato come sui 368.000 euro accantonati solo 138.744 euro (il 37,6% del totale circa) sarebbero effettivamente ripartite fra i lavoratori: infatti ai Dirigenti che ricoprono funzioni tecniche gli incentivi non spettano, e l’Amministrazione ritiene che questi compensi non distribuiti debbano costituire economie di bilancio ai sensi del Dlgs stesso (art. 3, comma2 del Regolamento). Tuttavia, il comma 6 dell’art. 2 del Regolamento precisa che è la contrattazione integrativa stessa a prevedere le modalità e i criteri di ripartizione dell’80% delle risorse del fondo.
Di fronte a tale dato, ogni ulteriore discussione sulle percentuali di ripartizione tra le funzioni assume una valenza ben ridimensionata, perché il giusto compenso per il lavoratore è determinato non tanto dalla scelta (ad esempio) tra l’8% e il 10% per il “collaboratore DEC” per la “Fase di esecuzione”, ma dall’entità del fondo da distribuire: bisogna distribuire a lavoratori e lavoratrici un ammontare integro (l’80% del fondo) e non decurtato dal compenso per il ruoli svolti dal Dirigente (il 37,6% di cui sopra).
Per tale motivo ci siamo riservati di approfondire la materia, che potrà essere discussa anche nell’assemblea di prossima indizione, e per il momento non abbiamo firmato l’accordo. L’Amministrazione ha infine informato di star sondando la possibilità con CONSIP di stipulare apposite polizze assicurative per i dipendenti che svolgono le funzioni tecniche di cui sopra.
Varie ed eventuali
In apertura di incontro, si è riflettuto sulla possibilità di trattare la materia delle prossime PEO in stralcio rispetto al CCNI, di modo che esse vengano discusse parallelamente senza sottostare ai tempi necessari per la conclusione dell’accordo ed avviare la procedura il prima possibile e comunque entro l’anno.
Nel prossimo incontro del primo luglio sarà dunque ripresa la discussione sul CCNI, oggetto del precedente comunicato, si valuterà la possibilità di iniziare a discutere delle PEO, e si aggiornerà la discussione sugli incentivi funzioni tecniche.
Invito tutti i lavoratori a prestare attenzione alle prossime comunicazioni, con cui faremo girare i volantini per la prossima assemblea.
Il Coordinatore Nazionale
Andrea Mosca
Al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Direzione Generale PRAM
Dott. Alessandro Buccino Grimaldi
prot.dgmc@giustiziacert.it
Oggetto: richiesta incontro su Famiglie professionali
Facendo seguito all’incontro sulle famiglie professionali tenuto presso il Ministero della giustizia l’11.06 u.s., in occasione del quale, la scrivente FP CGIL, ha richiesto l’attivazione dei tavoli tecnici per i dipartimenti nei quali ancora non si è addivenuti alla definizione dello schema delle Famiglie professionali, si chiede a codesta Direzione Generale di convocare un tavolo di confronto presso codesto dipartimento, come è in atto al Dog, al fine di completare la discussione sulle questioni ancora aperte, in considerazione che ultima proposta è stata inviata alle OO.SS. in data 10.06.24.
Restando in attesa di urgente riscontro, si inviano cordiali saluti.
Per la FP CGIL Nazionale
Fuselli/Russo
Con il presente comunicato sottoponiamo all’attenzione dei dipendenti ENAC un evento che in questi giorni ha suscitato reazioni di dissenso e sconcerto da più parti.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dapprima annunciato e quindi presieduto la cerimonia per l’emissione in data 7 giugno 2024 di un francobollo commemorativo dedicato a Italo Foschi, per i 140 anni dalla sua nascita.
Mentre in tutta Italia si celebra Giacomo Matteotti, la Consulta filatelica decide di dedicare un francobollo ad Italo Foschi, militante e simbolo del partito fascista. Considerato responsabile di atti di estrema violenza verso gli oppositori politici, fu l’organizzatore dello squadrismo a Roma. Fu fedele a Mussolini fino alla Repubblica di Salò, quando l’Italia subiva gli eccidi delle brigate nere e delle S.S. naziste.
Ad Amerigo Dumini, capo della squadra fascista che sequestrò e uccise il deputato socialista veneto Giacomo Matteotti, Italo Foschi scrisse: «Sei un eroe, degno di tutta la nostra ammirazione».
Proprio ad Italo Foschi il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedica un francobollo, a 140 anni dalla sua nascita, in quanto fondatore nel 1928 della A.S. Roma, la squadra di calcio.
I meriti sportivi, che sono alla base dell’emissione del francobollo celebrativo della Repubblica Italiana, non possono superare la vergogna per le azioni fasciste, violente e antidemocratiche compiute da Foschi.
Contro ogni logica e senza alcun rispetto verso le vittime del regime fascista, Poste Italiane si ritrova a emettere un francobollo in suo onore, su disposizione dell’apposita Commissione ministeriale.
Ancora più indegna è la scelta della tempistica, poiché appena il 30 maggio scorso ricorreva il centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti: un francobollo in onore di chi ne lodava gli esecutori e ne omaggiava il mandante, appare più una provocazione, che non una semplice coincidenza.
Condanniamo questa grave vergognosa provocazione. Questo francobollo è un’offesa alla memoria di Matteotti, e di tutti gli antifascisti che hanno dato la vita per la libertà e la democrazia per il nostro Paese, e condividiamo le istanze pervenute da più parti di bloccarne subito la distribuzione.
I valori e l’identità culturale di un Paese si riconoscono anche dalla sua storia e dai simboli che sceglie per rappresentarla.
Il Coordinamento Nazionale FP CGIL Enac
Nella giornata di oggi si è tenuto un nuovo incontro tra OO.SS. e DAG per il futuro CCNI MEF, il secondo dallo scorso 6 giugno, avente ad oggetto un ulteriore esame degli istituti afferenti alla contrattazione integrativa presentati nella precedente riunione.
Si è svolta quindi un ulteriore discussione sul medesimo documento di partenza, concernente alcune questioni legate alla Contrattazione integrativa (diritto allo studio – art. 46 CCNL –, welfare integrativo – art. 55 CCNL –, indennità – di turno e di reperibilità – per le segreterie, quelle per l’area assistenti, per i direttori Corti di giustizia, per la gestione della sicurezza e per i centralinisti non vedenti, il servizio automobilistico e le PO). Rispetto alla precedente riunione, il DAG ha fornito un ulteriore prospetto riepilogativo circa le varie indennità in discussione, da dove si possono apprezzare lievi miglioramenti economici sia in termini di incremento medio pro-capite che assoluti. Questo deriverebbe da sempre crescenti risparmi sul fondo FRD, stimate in 3 milioni circa per il 2023 e 2024 e 6 milioni per il 2025. Sarà possibile utilizzare questi risparmi come incrementi immediatamente disponibili anche in virtù dello sforzo compiuto dalle OO.SS., tra cui la FPCGIL, al tavolo nazionale CCNL ed in concreto significherà un miglioramento delle condizioni accessorie per il nostro personale.
Come FPCGIL abbiamo in questa occasione acceso un riflettore sulle future PEO, che dovrebbero essere bandite entro quest’anno anche in virtù dei maggiori risparmi sul Fondo appena menzionati. Il principio che la FPCGIL vuole portare avanti è quello secondo cui dove la disponibilità di risorse per le Progressioni Economiche fosse sufficiente si dovrebbe poter andare anche oltre il limite del 50% del personale, in coerenza con il CCNL 2019/2021 che assegna alla contrattazione integrativa la disponibilità di determinate le risorse del FRD da dedicare ai nuovi differenziali stipendiali e conseguentemente definire la quantità di differenziali attribuibili per ciascuna area. Si tratta di una battaglia difficile, dal momento che il limite stesso non pare frutto di una volontà del DAG ma imposto dall’IGOP ancora sulla base delle vecchie procedure di progressioni economiche orizzontali. La FPCGIL intende portarla avanti in tutte le sedi opportune affinché questa ulteriore disponibilità del Fondo possa essere tradotta in un miglioramento concreto delle condizioni salariali di tutto il personale.
Il tavolo è ritornato poi sul tema attribuzione delle Posizioni Organizzative, un tema da noi sollevato nella precedente riunione del 6 giugno per il quale si inizia a registrare una sempre maggiore attenzione di tutte le Parti che accogliamo con favore.
La FP CGIL intende informare dettagliatamente i lavoratori circa l’andamento del confronto in un’apposita assemblea che sarà presto convocata.
Il Coordinatore Nazionale
Andrea Mosca
In data odierna le Organizzazioni sindacali sono state convocate per l’apertura del confronto sui criteri generali sul Sistema di misurazione e valutazione della performance.
L’amministrazione ha sottoposto alle OO.SS. due interventi sul SMVP: sul primo, di prossima emanazione, relativo agli aggiornamenti per il 2024 e armonizzazione dei piani programmatici con riferimento al nuovo modello organizzativo recentemente introdotto ed anche in relazione all’estensione delle competenze in materia di salute e sicurezza, è stato preso atto della necessità di attualizzare alcuni elementi del documento.
Il confronto si è quindi incentrato sulla seconda bozza di SMVP presentata dall’Amministrazione per il 2025 con apprezzati propositi di riforma dell’impianto, tra cui la rimodulazione dei tempi di definizione e di assegnazione degli obiettivi e l’introduzione di nuove scale dei livelli di giudizio (non numeriche) per la valutazione dei comportamenti organizzativi. Trattasi quest’ultima di un delle criticità al vecchio sistema sollevate da tutte le OO.SS. per la quale si era chiesta la revisione.
In via preliminare abbiamo sollevato la necessità che il confronto possa avere seguito in un tavolo tecnico quale l’OPI, l’organismo paritetico per l’innovazione previsto già dal contratto e che riteniamo debba essere valorizzato in quanto poco utilizzato dall’Amministrazione, indicando anche alcuni elementi che riteniamo fondamentali.
Tra questi riveste prioritaria rilevanza la formazione per valutatori e valutati quale condizione e premessa di uniformità del sistema stesso. Sempre nell’ottica di una maggiore trasparenza e comprensione del sistema, abbiamo chiesto una reale implementazione degli strumenti partecipativi previsti dal sistema, anche mediante l’individuazione di meccanismi di valutazione dal basso nella quale sono i collaboratori ad esprimere, in forma rigorosamente anonima, un giudizio sul proprio superiore (capo processo/capo team/dirigente), al fine di promuovere concretamente effetti di crescita complessiva delle singole amministrazioni, così anche come indicato dal Ministro Zangrillo. Ulteriori strumenti che possono essere introdotti – sempre previsti dal Ministero per la PA – anche solo in via sperimentale possono essere l’autovalutazione e la valutazione dei colleghi all’interno del Processo.
In considerazione, inoltre, degli effetti che le valutazioni possono spiegare sulla retribuzione accessoria e sulle diverse premialità contrattuali, è stata sottolineata l’esigenza di uniformità del sistema su tutto il territorio nazionale prevedendo anche l’istituzione di un osservatorio a presidio dei principi di uniformità e oggettività.
Proprio per questo, è fondamentale intervenire sulla valutazione negativa, per le conseguenze pericolose che potrebbe avere. È nostro parere che le percentuali proposte dall’Amministrazione, ai fini della valutazione negativa, vadano ulteriormente ridotte.
Per le stesse ragioni, non condividiamo la previsione di una marcata differenziazione del personale, così da scaricare questa responsabilità sui dirigenti del territorio, che saranno poi coloro chiamati a dover gestire tutto il malessere derivante da queste valutazioni. A fronte di pochi, siamo certi che la maggior parte non sarà felice di dover gestire tutto questo. E’ stato inoltre evidenziata la necessità che il colloquio intermedio con i valutati debba essere condotto solo dal dirigente, espungendo da testo la previsione della possibile delega del colloquio in argomento
al Responsabile di Po perché riteniamo che tutti i lavoratori debbano essere valutati direttamente ed oggettivamente dal valutatore finale e non da una figura intermedia che peraltro è anche un collega. Vogliamo evitare infatti che si creino problemi e tensioni tra il personale.
In alternativa, il colloquio intermedio dovrebbe coinvolgere contemporaneamente tutte le figure del processo di valutazione, valutato, responsabile di posizione organizzativa/team e valutatore finale (dirigente).
Inoltre, abbiamo rappresentato che il peso della componente dei comportamenti per la valutazione del personale delle aree debba essere decisamente rimodulata, nel senso di abbassare il peso dei comportamenti in favore del raggiungimento della performance organizzativa ed individuale nel seguente modo: 50% performance organizzativa, 30% performance individuale e 20% comportamenti.
Si vuole in tal modo porre rimedio alle storture che il vecchio sistema ha portato in moltissime sedi.
Quanto alla procedura di gestione delle contestazioni e delle conciliazioni, che per il personale delle aree funzionali è peraltro limitato alla sola componente comportamenti, riteniamo che il punteggio minimo per attivare la procedura di contestazione debba essere lo stesso sia per il Responsabile di Posizione organizzativa che per tutto il restante personale.
Infine, abbiamo rilevato la necessità che l’Organismo di conciliazione per il personale delle aree funzionali, organo terzo rispetto al valutato e al valutatore, qualora investito della contestazione, debba esprimere un parere che sia vincolante ed obbligatorio potendo modificare o confermare la valutazione espressa dal dirigente e contestata dal valutato.
Aspettiamo la convocazione dell’OPI, per proseguire la discussione e provare ad avere un sistema di Misurazione e Valutazione della Performance realmente innovativo.
FP CGIL Matteo Ariano |
CISL FP Michele Cavo |
UILPA Ilaria Casali |
Pubblichiamo la nostra nota sindacale relativa alla rideterminazione delle piante organiche con lo schema di decreto ministeriale per la ripartizione della dotazione organica del personale fra le famiglie professionali e i profili di ruolo delle tre aree funzionali, come individuate dal vigente contratto nazionale integrativo e lo schema di decreto ministeriale di rideterminazione delle dotazioni organiche per le singole strutture dell’Amministrazione.
È stato convocato per oggi 14.06.2024 il secondo incontro con l’ARAN per la discussione del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.
Ieri mattina ci è stato inviato un testo che:
allarga gli obiettivi del contratto ma non prevede, se non nell’ambito dell’Organismo paritetico per l’innovazione, un ampliamento delle materie oggetto di confronto e contrattazione, impedendo il diretto coinvolgimento delle rsu su materie come la sicurezza e il miglioramento delle condizioni di lavoro e le modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare.
Prevede una unica sessione negoziale per tutte le materie oggetto di contrattazione. Su questa proposta abbiamo espresso la contrarietà nel metodo e nel merito perché renderebbe il contratto decentrato rigido rispetto alle innovazioni normative e alle modalità innovative e sperimentali di utilizzo di singoli istituti.
Il diritto al salario accessorio per Infortuni sul lavoro, malattie professionali e malattie dovute a causa di servizio. Su questo tema abbiamo espresso l’opinione che vada previsto e ulteriormente finanziato il principio di non disincentivazione economica di tutti i diritti costituzionalmente garantiti.
La bozza interviene anche sul rapporto di lavoro precisando meglio alcuni istituti già esistenti quali:
il diritto alla partecipazione alle assemblee anche in modalità telematica
il diritto al pasto gratuito per chi fa assistenza e vigilanza di minori e per gli addetti alla preparazione dei pasti.
All’incontro abbiamo riproposto, senza la pretesa di esaurire oggi le questione discusse, i punti della piattaforma contrattuale e l’allargamento delle relazioni sindacali. Tra i punti da noi toccati ci sono:
L’estensione dell’applicazione del CCNL Funzioni locali alle aziende speciali, Consorzi, fondazioni, etc.
Tempi certi per l’informazione preventiva
l’ampliamento delle materie oggetto di confronto e contrattazione (Piano dei fabbisogni, criteri per le mansioni superiori, progressioni verticali ordinarie, costituzione dei fondi del salario accessorio, ecc.)
Alcuni chiarimenti nei termini per rendere le relazioni sindacali fruibili evitando interpretazioni restrittive
la valutazione di soluzioni per rendere ancora più stringente i termini di negoziazione dei contratti decentrati
la possibilità di rivedere il diritto di assemblea in maniera di favorirne la modalità territoriale.
Il tavolo si è aggiornato senza ancora fissare una data. La nuova data che verrà successivamente concordata sarà individuata nell’arco della prima settimana di luglio.
La Segretaria Nazionale
Tatiana Cazzaniga
Nel pomeriggio si è conclusa la trattativa sul Fondo Risorse Decentrate 2023, al termine della quale abbiamo dato la nostra disponibilità alla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo.
Come ogni anno, al di là delle solite polemiche sull’impianto del Fondo, non sono seguite concrete proposte da parte di altri, ad eccezione di quelle corporative, che alimentano solo inutili guerre tra lavoratori.
Quanto ai contenuti dell’ipotesi, queste le novità di maggior interesse:
– lo stanziamento di ulteriori risorse economiche, pari a 3.200.000 €, per effettuare progressioni economiche con decorrenza 1° gennaio 2024, acquisito l’impegno da parte dell’Amministrazione di finanziare un’ulteriore progressione economica con decorrenza 1° gennaio 2025, così da tener fede all’impegno preso con i lavoratori, di consentire un passaggio economico a tutto il personale;
– l’innalzamento del limite massimo individuale da attribuire nell’ambito della contrattazione di sede (25% attività amministrative) da € 1.500 ad € 1.800;
– l’innalzamento del tetto massimo della quota di trattamento accessorio da attribuire a ciascun dipendente da € 5.000 ad € 6.000;
– la modifica dei criteri previsti per la distribuzione della cd. quota ispettiva e della quota destinata alla rappresentanza in giudizio, che determineranno un ampliamento della sfera di azione della contrattazione decentrata in modo tale che ogni sede possa ritagliare una contrattazione che tenga nel giusto conto le particolari situazioni e specificità presenti;
– l’innalzamento delle soglie ISEE per avere i benefici assistenziali, così da poter includere ulteriori domande e incrementare l’importo concedibile.
Abbiamo, da ultimo, riproposto il tema dell’incentivazione prevista per i Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), ribadendo la necessità di trovare una soluzione definitiva per utilizzare i fondi del bilancio dell’INL e non attingere più al FRD.
Oltre a questo, sono state affrontate ulteriori questioni:
per le progressioni verticali in deroga, è confermata l’uscita del bando per il 27 giugno. La pubblicazione della banca dati dei quiz è prevista per metà luglio, mentre la prova scritta dovrebbe essere il 27 settembre. Per facilitare gli spostamenti dei colleghi, sono previste più sedi per le prove: Cagliari (Sardegna), Napoli e Bari per il Sud Italia, Roma e Firenze per il Centro Italia, Venezia e Milano per il Nord Italia.
Riguardo ai passaggi tra famiglie professionali a domanda degli interessati, l’Amministrazione ha confermato che sta lavorando a una circolare che li disciplinerà ma, accogliendo le nostre richieste, ha anche precisato che prima di emanarla darà un’informativa al tavolo sindacale per verificare insieme eventuali proposte e criticità.
L’Amministrazione ha precisato che, all’esito di questo passaggio, si potranno definire le dotazioni organiche delle singole sedi e verificare se ci siano spazi per procedere alla mobilità nazionale del personale, così da consentire al personale già distaccato di poter essere stabilizzato nella sede dove presta servizio e, al contempo di liberare il ruolo nelle sedi cui giuridicamente sono assegnati, e consentire invece a chi non ha avuto il distacco di poter aspirare a cambiare la sede attuale, nel rispetto degli equilibri territoriali e continuando a garantire servizi alla cittadinanza in tutto il territorio nazionale.
Siamo stati informati, infine, che il concorso per 750 ispettori tecnici a cui l’INL sta lavorando, dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per fine luglio. Si tratterà di un concorso che si espleterà su base regionale, destinato fondamentalmente alle Regioni del Centro-Nord, vista la grave carenza di personale in quei territori.
Non essendo più vigente la normativa semplificata in materia di concorsi, si limiteranno anche i titoli di studio per l’accesso, ad es. a ingegneria, architettura, tecniche della prevenzione, fisica e chimica.
Ci auguriamo che si trovino tutti gli strumenti per far sì che questi lavoratori, insieme ai tanti entrati in Amministrazione in questi anni, restino e non considerino l’INL solo come un parcheggio momentaneo.
FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
M.ARIANO |
M. CAVO |
I. CASALI |
Oggi si è svolto il confronto sull’istituzione dell’Area delle Elevate Professionalità, per verificare “l’eventuale disponibilità dei posti vacanti da destinare alle Elevate Professionalità e le condizioni applicative per il relativo inquadramento del personale sulle elevate professionalità “previste dalla legge e dal CCNI 2022-2024 nella dichiarazione congiunta allegata in sede di sottoscrizione.
Nel rispetto di quanto sottoscritto, sebbene l’incontro non sia oggetto di contrattazione, l’amministrazione ha ci ha chiesto un quadro indicativo per verificare la possibilità di aprire alla quarta area, che al momento nasce vuota, perché senza finanzia-mento aggiuntivo e dotazione organica, sebbene la materia non è oggetto di contratta-zione.
Pertanto, anche in considerazione delle tante aspettative dei lavoratori, abbiamo chiesto all’amministrazione la quantificazione dei posti che intende mettere a disposi-zione e solo successivamente definire le professionalità ed i criteri di accesso nel rispetto del CCNL.
L’amministrazione ha condiviso, programmando un nuovo confronto una volta definito nel nuovo PIAO 2025 il fabbisogno di personale ed i posti disponibili per le elevate professionalità, in relazione ai posti disponibili non impegnati per il reclutamento.
Siamo in un momento di passaggio ed apprezziamo l’apertura data oggi dall’amministrazione nel condividere un metodo di lavoro che ci permetterà tra pochi mesi, al netto delle assunzioni già autorizzate, di assicurare il diritto alla carriera, per coloro che vogliono entrare nelle quarta area, senza altresì rallentare il previsto indispensabile piano assunzionale.
Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno
Si è svolto ieri il programmato incontro presso il Ministero della Giustizia per la definizione del nuovo ordinamento Professionale e del regolamento per gli incentivi tecnici.
Per l’Amministrazione erano presenti il Viceministro Francesco Paolo Sisto, il capo Dipartimento DOG dott. Gaetano Campo , i DG dott.ssa Mariaisabella Gandini, dott. Alessandro Buccino Grimaldi, dott. Renato Romano e il Vice Capo Dap dott.ssa Lina Di Domenico.
È intervenuto il Viceministro Sisto annunciando che saranno disponibili a breve circa 11 milioni di euro, da far confluire nel fondo FRD. Ha inoltre riferito che il MEF sta lavorando ad un provvedimento per reperire dei fondi per la contrattazione e non ha escluso la possibilità di destinare parte di queste risorse al nostro Ministero. Pur apprezzando l’impegno, purtroppo queste risorse non sono sufficienti per dare adeguate risposte alle aspettative delle lavoratrici e lavoratori di questo Ministero.
Infatti, nel corso della discussione, abbiamo chiesto al Viceministro un intervento normativo volto a modificare la ripartizione delle risorse derivante dal contributo unificato. Una percentuale di tali risorse dovrà essere destinata ad incrementare il FRD. Poiché si tratta di risorse fisse ripetibili, si potranno utilizzare per i passaggi economici con la nuova procedura e l’applicazione dei differenziali stipendiali. Abbiamo, inoltre proposto di verificare, la possibile destinazione al fondo di una quota parte delle altre e tante somme recuperate dal Ministero.
Abbiamo ancora una volta ribadito l’assoluta necessità di aumentare le risorse del FRD per attivare le Posizioni Organizzative e un vero salario accessorio, al fine di valorizzare e remunerare le competenze e la professionalità acquisita dalle lavoratrici e dai lavoratori di questo ministero.
La riunione è continuata con il confronto sul regolamento per gli incentivi tecnici.
La bozza trasmessa dall’Amministrazione, a nostro avviso, è conforme alle norme che regolano la materia, pertanto, il nostro intervento si è limitato alla richiesta di modificare le percentuali di ripartizioni dell’art 2 del suddetto regolamento. Abbiamo proposto una percentuale fissa di 1,90 per tutte le procedure. Purtroppo, l’amministrazione non ha accolto la nostra richiesta.
Infine, abbiamo chiesto informazioni sulle attività pregresse e sul pagamento degli arretrati. L’amministrazione ha comunicato che la Corte dei Conti ha approvato la procedura adottata. Inoltre, la stessa ha confermato la disponibilità delle risorse per procedere al pagamento degli arretrati.
La trattativa sulle famiglie professionali su richiesta dell’Amministrazione è stata rinviata a fine mese, per poter effettuare ulteriori controlli sulla quantificazione delle somme relative allo 0,55 e sui numeri per i passaggi di area.
Abbiamo acconsentito al rinvio, a condizione che sia fissato a stretto giro un tavolo tecnico per i dipartimenti, per i quali non è stato definito l’impianto delle famiglie professionali. Per poi proseguire con l’accordo di cui all’art. 18 CCNL 2019/21.
L’Amministrazione si è impegnata a convocare le organizzazioni sindacali entro Giugno.
Ancora una volta abbiamo ribadito che il contratto deve essere necessariamente chiuso entro il 31 dicembre 2024, tempo massimo previsto dal contratto per l’applicazione dell’art 18 e l’utilizzo delle risorse dello 0,55 del fabbisogno assunzionale dell’anno 2018, pari ad euro 9.500.000, che, se non utilizzate, dovranno essere restituite al Mef.
A margine della riunione abbiamo chiesto notizie relativamente ai seguenti argomenti:
progressioni economiche DOG: presumibilmente le graduatorie saranno pubblicate la prossima settimana;
Stabilizzazione dei lavoratori in comando dalle regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana: la procedura sarà definita appena le schede dei lavoratori interessati saranno inviate dalle suddette regioni;
Lavoratori PNRR (AUPP): l’amministrazione ha confermato quanto già anticipato da questa organizzazione nei scorsi giorni, relativamente al riconoscimento dell’anzianità di servizio, ai fini della stabilizzazione di cui all’art 22 del DL 19/24; si riporta quanto riferito dal Capo Dipartimento “ se riusciamo a stabilizzare tutte le lavoratrici e i lavoratori in servizio al 30 giugno 2026, non sarà necessario introdurre criteri di selezione; in caso contrario si terrà conto dell’anzianità di servizio maturata”. Inoltre, ha ribadito che al momento non è possibile fornire ulteriori specificazioni in ordine ad eventuali ed ulteriori meccanismi selettivi.
Sarà concessa a tutti i lavoratori già in servizio con contratto a tempo indeterminato del Ministero vincitori dei concorsi AUPP, Tecnico d’amministrazione o Data Entry la possibilità di conservazione del posto per poter svolgere tale incarico.
Infine, abbiamo chiesto spiegazioni in merito alla decisione del DGMC di non concedere il posticipato possesso ad un lavoratore PNRR (AUPP) vincitore di concorso nel su indicato dipartimento. L’Amministrazione si è riservata una risposta.
Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi.
FP CGIL
Russo/Fuselli /Guida/ Mascagni