Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
Al Direttore Centrale Tecnologia, Informatica
e Innovazione
Dott. Massimiliano D’Angelo
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: Malfunzionamento applicativi e richiesta correttivi budget informatici
Negli ultimi giorni pervengono, sempre più insistentemente, alla scrivente organizzazione segnalazioni in merito al malfunzionamento di alcuni applicativi INPS.
Le criticità registrate sembrano essere diffuse, coinvolgendo numerose procedure. Ciò determina due effetti: rallenta la produzione delle sedi, e quindi la capacità dell’Istituto di fornire riscontro alla cittadinanza; aumenta la frustrazione delle colleghe e dei colleghi, costituendo una forma di stress correlato.
Ora, consapevoli degli sforzi sempre profusi con professionalità dal mondo dell’informatica dell’INPS, che opera ben oltre i propri mezzi, si chiede, con la presente, una verifica della funzionalità dei software.
Nelle more si sollecita un riscontro relativo alla richiesta trasmessa da questa organizzazione lo scorso 15 aprile e concernente i correttivi da attuare al budget stanziato per l’attività straordinaria e turnistica del personale informatico. A oggi la problematica non risulta ancora risolta.
Si rimane in attesa di sollecito riscontro.
Giuseppe Lombardo
Nei giorni scorsi il cosiddetto DL PA è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Diverse le norme che riguardano l’INL.
La prima, su cui urgono chiarimenti urgenti dal vertice politico, riguarda l’art. 14 e il Fondo di 190 milioni di euro istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di “proseguire il processo di progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio dei ministri”. La norma lascia aperti due quesiti: non si è capito quali saranno le Amministrazioni destinatarie e, ancor prima, non si comprende a cosa si faccia riferimento: a un incremento dei Fondi Risorse Decentrate dei singoli Enti ovvero all’aumento dell’indennità di amministrazione?
Per provare ad avere risposte certe, lo scorso 18 marzo avevamo inviato una richiesta di incontro urgente alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, “ovviamente” priva di qualsiasi riscontro. E’ tuttavia fondamentale avere una risposta rapida e chiara alle due domande precedenti, anche per capire cosa stia facendo il vertice politico a tutela dei lavoratori dell’INL. In assenza di riscontri, ci attiveremo con tutte le azioni a tutela dei lavoratori e saremmo di fronte alla solita ambiguità: a parole si decanta l’importanza della vigilanza sul lavoro, mentre nei fatti non si interviene per rendere attrattivo l’Ente preposto.
La seconda norma riguardante l’INL è quella relativa al riconoscimento degli arretrati della perequazione 2022, indebitamente scomputata. L’INL è stato autorizzato ad attingere ai fondi del proprio bilancio per pagare ai propri dipendenti quanto spettante. Il pagamento avverrà in due tranche: la prima dovrebbe essere corrisposta per metà anno e la seconda a inizio 2026.
La terza norma riguarda la presenza di un magistrato della Corte dei Conti presso INL, che potrà assistere alle sedute degli organi di amministrazione e di revisione, così da rendere più agevole e celere (si spera) il controllo sulla gestione finanziaria.
Infine, si prevede un incremento di otto unità dirigenziali da assumere, vista la perdurante carenza di dirigenti in particolare sul territorio. A questo proposito, riteniamo sia importante fare una valutazione sul tema delle doppie (o triple) sedi, iniziando a invertire una tendenza basata esclusivamente sul risparmio di spesa e non anche sull’efficienza degli uffici territoriali e delle loro attività. Detto in parole povere: chiediamo che questi otto dirigenti siano impiegati sul territorio, iniziando a “scorporare” sedi attualmente accorpate.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Al Capo Divisione Risorse
Dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Antonio Dorrello
Alla Direttrice Centrale Risorse Umane
Dell’Agenzia delle Entrate
Dott.ssa Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e, pc Direzione Centrale – Risorse Umane
Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ornella Oliveri
dc.rurelazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: richiesta scorrimento graduatorie idonei – concorso a 3970 funzionari tributari (elevati a 4271).
Come FP CGIL abbiamo sempre sostenuto una campagna spinta di nuove assunzioni proprio per far fronte alle sempre più importanti sfide che vengono richieste in ambito di Convenzioni con le Agenzie Fiscali e per sopperire alle oramai troppe carenze di personale all’interno dell’Agenzia delle Entrate.
Già con nota n. 78/U -FP 2024 del 06/02/2024 avevamo già chiesto lo scorrimento del concorso in oggetto (in quel caso anche del concorso SPI) senza alcuna applicazione della norma taglia idonei.
La nostra richiesta era dettata, aldilà della norma, per non perdere una straordinaria occasione di personale che aveva già effettuato e superato una prova selettiva e quindi senza ricorrere ad un nuovo ulteriore concorso.
Posizione che abbiamo ribadito nella riunione di presentazione del PIAO 2025-2027 nel quale l’Amministrazione ha previsto un ulteriore bando di 3990 funzionari tributari.
La nostra posizione non è cambiata e di conseguenza con l’approvazione del Decreto PA 25/2025, che sospende la decadenza delle graduatorie, chiediamo con forza di non perdere una occasione unica di continuare a scorrere le graduatorie regionali al fine di colmare le carenze organiche in essere.
Questa soluzione permette di ridurre i tempi di assunzione, perché il personale ha già superato la prova concorsuale, ma soprattutto un risparmio economico legato alla gestione di un nuovo concorso.
Sicuri di un positivo riscontro, Cordiali saluti
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
Dott.ssa Valeria Vittimberga
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
Al Coordinatore Generale Tecnico Edilizio
Dott. Gennaro Langella
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di 38 professionisti di primo livello dell’area tecnico-edilizia nei ruoli del personale dell’INPS
La scrivente organizzazione sindacale intende porre l’attenzione sulla procedura concorsuale indetta con bando del 28 ottobre 2022 per l’assunzione a tempo indeterminato di 38 professionisti di primo livello dell’area tecnico-edilizia nei ruoli del personale dell’INPS, di cui n. 22 unità per ingegneri elettrici e meccanici (selezione A) e n. 16 unità di ingegneri civili, edili e architetti (selezione B).
Per l’assunzione dei vincitori si è reso necessario scorrere le relative graduatorie fino alla posizione n. 38 (selezione A) e fino alla posizione n. 24 (selezione B).
Ora, nel corso dell’attuazione della procedura concorsuale, a causa dei vincoli di autorizzazione a cui è sottoposto l’Istituto (emanazione dei DPCM e relativa registrazione alla Corte dei Conti), vi sono stati lunghi periodi di stasi, tanto che le ultime immissioni sono avvenute tra aprile e maggio di quest’anno.
Per altro verso, a causa dei contenziosi ancora pendenti, l’Istituto ha proceduto al congelamento di due posti, di cui uno relativo alla graduatoria della selezione A ed uno relativo alla graduatoria della selezione B.
La prossima scadenza delle graduatorie, fissata per il 20 luglio 2025, rischia di pregiudicare i candidati non ancora assunti nel numero di 4 unità per la selezione A e di n. 12 unità per la selezione B.
Infatti, nell’ipotesi in cui uno o entrambi i giudizi pendenti dinanzi all’autorità giurisdizionale dovessero risolversi a favore dell’Istituto, l’avvenuta perdita di efficacia e conseguente decadenza delle graduatorie comporterebbe l’accantonamento del posto o dei posti da coprirsi con i vincitori di altri concorsi a bandirsi da parte di codesto Ente e per altro verso la perdita di chance per i candidati della sopra richiamata procedura concorsuale.
In presenza della descritta situazione, oltre che per preminenti ragioni connesse al risparmio economico e di ergonomia aziendale che ne deriverebbero, si impone, pertanto, una riflessione su come evitare la decadenza delle graduatorie attualmente in essere ai fini del conseguente completo esaurimento delle stesse.
Tale soluzione, inoltre, si giustifica anche sotto il profilo dell’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa in quanto consente di far fronte con immediatezza e semplicità (diretta immissione in possesso dei candidati in graduatoria) alle carenze di organico che, a quanto consta, già sussistono e delle altre che si verificheranno nel prossimo futuro, come anche previsto dal PIAO 2025-2027 deliberato dal CdA nella seduta del 29 gennaio 2025.
Si rimane in attesa di riscontro.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
“Ancora tu? Non mi sorprende lo sai”. Torna in mente la canzone di Lucio Battisti osservando il malcontento generato dalle valutazioni individuali, contro cui – lo ricordiamo ancora una volta – è possibile attivare sia il colloquio col valutatore (opzionale) che la procedura di conciliazione, chiedendo assistenza sindacale. Il termine ultimo è il 30 maggio.
Il sistema adottato in Istituto determina una costante eterogenesi dei fini: demotiva le lavoratrici e i lavoratori, ne frustra le aspettative, ne squalifica la professionalità.
Quando il malcontento delle valutazioni intermedie sembra placarsi, arrivano quelle finali a riaprire il vaso di Pandora, a rimettere in discussione il già precario equilibrio che si respira in ogni sede, dove, con seimila dipendenti in meno, è evidente la spiccata dote del personale in servizio a fare miracoli.
Anziché costituire una leva gestionale di carattere motivazionale, il sistema dunque appiattisce, schiaccia su un punteggio percepito come arbitrario. In altre parole, è un modello iniquo.
Abbiamo cercato nel tempo, spesso quasi in solitudine, di far comprendere che la dinamica del giudizio sommario è tanto più nociva quanto è meno condivisa. Banalmente: se Funzione Pubblica ci spinge a giudicare i dirigenti, è curioso che INPS non applichi questa disposizione ma sia al contempo assolutamente fiscale per ciò che attiene il comparto, seguendo – qui sì – pedissequamente il mantra di Zangrillo (che peraltro propone di colpire il pubblico impiego dando voti alti solo al 30% del personale).
Permane così un modello in cui si registrano:
Di fronte a queste contraddizioni, poi, resta sempre sullo sfondo l’inspiegabile riservatezza circa la pubblicità delle valutazioni, che pure sono destinate al successivo riconoscimento dei differenziali. Ed è curiosa questa attenzione alla privacy – maniacale, considerando che si potrebbe ricorrere a un identificativo numerico alla stregua di quanto avviene nei concorsi – da parte dello stesso Ente che è stato sanzionato per avere mostrato meno tatto perfino in una procedura pubblica.
La FP CGIL è in prima linea contro il modello vigente e continua a chiedere l’apertura di un tavolo per costruire insieme all’Amministrazione un sistema che parta dalle attività peculiari svolte dall’Istituto. Un Istituto che ha tanti difetti ma ha sempre avuto un pregio: quello di uscire dalle situazioni di difficoltà con la compattezza della forza lavoro. Quella compattezza che oggi viene messa a rischio da un sistema che svilisce in primo luogo il senso di appartenenza.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Si è tenuta oggi una riunione con l’Amministrazione avente ad oggetto le misure di welfare ed in particolare l’accordo sui sussidi. L’accordo è stato presentato in versione rivista rispetto alla scorsa riunione in cui avevamo proposto alcune modifiche anche relativamente alla maggior distribuzione del fondo per favorire i redditi medio bassi che risultano rimodulate come di seguito indicate:
Fino a €25.000,00 attribuzione dell’intero importo spettante;
Da €25.001,00 a €35.000,00 attribuzione del 90% dell’importo spettante; Da €35.001,00 a €45.000,00 attribuzione del 75% dell’importo spettante; Da €45.001,00 a €50.000,00 attribuzione del 60% dell’importo spettante; Oltre €50.000,00 attribuzione del 30% dell’importo spettante.
Tra le novità accogliamo favorevolmente l’introduzione di una voce dedicata alle spese per l’istruzione dei dipendenti, sussidiabili qualora si acceda alla formazione universitaria (corsi di laurea a ciclo unico, triennale o magistrale, master di I o II livello) non usufruendo di benefici erogati da Enti pubblici o privati.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di rendere chiaro nell’accordo che il beneficio è applicabile anche alle seconde lauree e di inserire anche attività formative che possano accrescere le competenze personali e professionali dei dipendenti come i corsi di lingua straniera, nonché il riferimento a spese per attività sportive e culturali che a vario titolo contribuiscono al benessere personale. L’amministrazione ha anzitutto chiarito che è possibile presentare giustificativi relativi alle spese sostenute anche per le seconde lauree, modificando il punto dell’accordo dedicato per apportare maggior chiarezza e, a causa dell’esiguità delle risorse disponibili, ha accolto parzialmente la nostra proposta relativa alle altre voci di spesa, identificando come spese rimborsabili i costi degli esami per ottenere le certificazioni linguistiche. Ci sembra solo il primo passo utile a rendere i sussidi uno strumento davvero significativo per le lavoratrici ed i lavoratori dell’Amministrazione per cui ci aspettiamo che a seguito della disponibilità di risorse maggiori si torni a discutere dell’ampliamento delle spese ammesse a sussidio sia per le lavoratrici e i lavoratori, che per i loro familiari.
Rispetto all’accordo sussidi 2024, l’Amministrazione ci ha riferito che a seguito di ulteriori richieste di integrazione da parte dell’ufficio centrale di bilancio, si è riunita in data odierna la Commissione competente; seguiranno pertanto aggiornamenti.
Sul tema della formazione obbligatoria abbiamo sottoposto nuovamente all’Amministrazione alcuni problemi oramai noti:
Scarsa qualità della formazione presente sul portale Syllabus. Effettuare ore di formazione con la Piattaforma non è una passeggiata così come non lo è il riconoscimento delle stesse dato che i test spesso non risultano fedeli al corso con conseguente mancato riconoscimento delle ore che sono state dedicate. L’Amministrazione ci ha riferito di aver già interessato il Dipartimento della Funzione
Pubblica di questo ed altri problemi che emergono nell’uso del sistema e nell’accesso alle sessioni formative;
Corsi Sna: molti colleghi segnalano che pur avendo provato ad iscriversi a più corsi dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Dirigente, non sono stati ammessi agli stessi per raggiunta capienza dei posti disponibili. Anche per questo motivo abbiamo chiesto, ancora una volta, di accrescere il ventaglio dei corsi disponibili, ma ribadiamo anche la necessità di semplificare la partecipazione ai corsi della SNA, rendendo possibile la valorizzazione del tempo di percorrenza come servizio esterno nei casi in cui il corso non copra l’intera giornata, ma la maggior parte delle ore di lavoro come avviene in altre Amministrazioni del comparto.
Sarebbe, inoltre, necessario garantire la partecipazione ai corsi SNA al personale di area II oltre che di area III, a cui ad oggi sono destinati soltanto i corsi erogati dalle Piattaforme digitali (se afferenti a due Dipartimenti su tre). L’Amministrazione ci ha comunicato che al fine di ampliare l’offerta formativa renderà disponibili moduli formativi rivolti all’area degli assistenti, dei funzionari e dei dirigenti e sta verificando la possibilità di accedere ad un corso in modalità blended fornito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite convenzionamento. Auspichiamo, quindi, che queste attività formative siano disponibili al più presto al fine di agevolare la partecipazione a strumenti formativi più utili, strutturati e davvero accessibili al personale dell’Amministrazione.
Altro tema strettamente connesso all’offerta formativa è relativo ai corsi di Change Management riservati sinora ai colleghi del Dipartimento Lavoro: abbiamo chiesto se le ore di formazione saranno valorizzate ai fini del raggiungimento delle 40 ore obbligatorie perché come già sottolineato nel comunicato del 25 marzo u.s. ci sembrerebbe assurdo non riconoscerle dopo aver richiesto l’impegno ai colleghi nell’orario di servizio senza alleggerirne il carico di lavoro, oltre a notizie sull’estensione di questi corsi alle colleghe ed ai colleghi degli altri Dipartimenti.
L’amministrazione ci ha riferito che ad oggi non è stata trovata una soluzione per garantire l’ampliamento dei corsi ai colleghi degli altri due Dipartimenti e questo pregiudica la validità della formazione eseguita dai colleghi del Dipartimento Lavoro. In merito ci aspettiamo che i Dipartimenti e le Direzioni Generali interessate riescano a garantire sia la diffusione della medesima formazione a tutto il personale per garantire pari opportunità a tutte e tutti ed il riconoscimento di ore preziose che i colleghi hanno già dedicato alla formazione e che sarebbero ulteriormente sottratte all’orario di lavoro a scapito di tutte le parti coinvolte.
Ci aspettiamo su questo un aggiornamento a stretto giro a beneficio di tutti i lavoratori dell’Amministrazione e della loro crescita professionale.
Abbiamo colto l’occasione per chiedere notizie sull’aumento del Frd. L’Amministrazione ci ha informato che l’emendamento al DL PA in cui si chiedeva un ammontare di cinque milioni da destinare al fondo risorse decentrate non è presente nell’ultima versione del DL. Il Ministero ha quindi già provveduto a richiedere a Funzione Pubblica che con il DPCM con cui si provvederà a ripartire i 190 milioni destinati all’adeguamento dei trattamenti accessori, stanziati dallo stesso decreto, siano attribuiti 5 milioni al Mlps.
Abbiamo riferito all’Amministrazione che questa è l’ultima possibilità a cui leghiamo la nostra azione sindacale; non staremo a guardare mentre le lavoratrici e i lavoratori di questo Ministero continueranno ad essere ignorati nonostante gli sforzi profusi ad ogni livello.
Abbiamo poi chiesto chiarimenti immediati sull’uscita del bando relativo alle stabilizzazioni del personale del Pnrr e del bando relativo alle progressioni orizzontali. Abbiamo inoltre chiesto quando avverrà l’erogazione degli arretrati relativi al differenziale stipendiale dovuto ai colleghi che hanno effettuato il passaggio d’area con le progressioni verticali in deroga. L’amministrazione ha riferito che entro giugno saranno erogati gli arretrati per il personale che ha effettuato il passaggio d’area con le progressioni verticali, mentre il bando delle progressioni orizzontali uscirà entro il 15 giugno. Il bando relativo alla stabilizzazione dei colleghi PNRR uscirà invece nelle prossime settimane.
Infine, abbiamo chiesto aggiornamenti sulla situazione logistica del Ministero e sulle opzioni in campo per le possibili nuove sedi. Con l’occasione abbiamo anche ribadito la situazione del sesto piano di via Veneto, dove i colleghi lavorano tra i fumi e le polveri del cantiere in corso. Chiediamo che, sulla base del calendario dei lavori, sia previsto lo spostamento dei colleghi in altri uffici nei giorni in cui le lavorazioni siano particolarmente invasive e rendano l’ambiente insalubre o l’applicazione del lavoro agile in deroga agli accordi sottoscritti data la possibilità prevista dal regolamento vigente. Giova ricordare che il rispetto delle condizioni minime in materia di salute e sicurezza dovrebbe essere scontato in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, figuriamoci al Ministero del Lavoro.
L’amministrazione si è mostrata disponibile ad attenzionare il tema che al momento si limita al sesto piano di Via Veneto, ma a stretto giro potrebbe interessare molti uffici della sede di Via Flavia per cui chiediamo di essere costantemente informati sull’evoluzione dei lavori anche in questa sede.
L’Amministrazione non ha fornito elementi ulteriori rispetto alla situazione logistica generale su cui restiamo in attesa di aggiornamenti al più presto.
Con riferimento al processo di riorganizzazione, l’Amministrazione ci ha comunicato che saranno pubblicati a breve gli interpelli dei dirigenti di II fascia per chiudere le procedure entro giugno.
Coordinatrice nazionale MLPS FP CGIL FP CGIL Nazionale
Alessandra Pone Matteo Ariano
Ci illudevamo che con la fine della campagna elettorale l’era delle grandi promesse e delle roboanti esternazioni fosse finita. Così purtroppo non è. E mentre nelle sedi l’approssimarsi dell’estate impone un cambio di stagione anche al repertorio dei giuramenti da marinaio, sul piano generale si parla – ancora! – di Gruppo Misto.
Un film già visto, un copione annunciato. Nulla di trascendentale, insomma. Ammetterlo, però, vorrebbe dire fare i conti con la realtà. E dopo mesi trascorsi a dire che il CCNL firmato avrebbe portato ricchi premi e cotillon (li avete visti?), adesso bisogna alzare l’asticella: sì, certo, l’emendamento è stato cassato, ma la Camera ha “raccomandato” al Governo di ricordare, in futuro, quel solenne impegno preso col Gruppo Misto (urca!).
Il tutto, beninteso, “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. La formula standard con cui vengono bocciati sistematicamente tutti gli interventi che potrebbero dare ossigeno al personale di quest’Istituto.
E nel frattempo? Mentre qualcuno rivendica questo risultato eccezionale come cifra del pragmatismo – e magari boicotta i referendum sul lavoro promossi quale strumento di democrazia partecipativa – il decreto PA viene adottato senza che all’Ente sia riconosciuto il becco di un quattrino. Non c’è tempo per discuterne, il prossimo specchietto per le allodole è pronto: sta nel risicato margine di manovra del futuro contratto integrativo.
Lo ripetiamo, ancora una volta: cosa hanno fatto di male al Governo e a certo sindacalismo le lavoratrici e i lavoratori di questo Ente? Vi “raccomandiamo” di spiegarcelo: sì, al vostro buon cuore.
Al Capo Divisione Risorse dell’Agenzia delle Entrate Dott. Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Alla Direttrice Centrale Risorse Umane
Dell’Agenzia delle Entrate Dott.ssa Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa O. Oliveri
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: sottoscrizione dei contratti di lavoro per il passaggio di Area – mancata attribuzione del buono posto e sospensione lavoro agile.
Nei giorni scorsi, con poco preavviso, le colleghe ed i colleghi vincitori della procedura in deroga per il passaggio di Area sono stati convocati dagli uffici di appartenenza (l’Amministrazione, per intenderci), per la stipula dei relativi contratti di lavoro, in una sede individuata dal datore di lavoro.
In tale occasione, il tempo di viaggio e ovviamente quello di presenza presso la sede è stato riconosciuto e classificato nei sistemi come “assenza giustificata” senza attribuzione del buono pasto e senza, di conseguenza, attribuzione del salario accessorio.
In tal modo, l’effetto del giustificativo è stato quello che si produce in caso di fruizione di permessi o di riposi compensativi richiesti dal lavoratore, invece di quello che si ottiene in caso di “servizio esterno” per lo svolgimento di attività lavorativa disposta dal datore di lavoro.
Tenuto conto che i lavoratori interessati sono stati convocati dal datore di lavoro presso una sede discrezionalmente da questi individuata per un adempimento inerente il rapporto di lavoro in essere, non si comprende e ancor più non si giustifica per quale ragione ai fini “economici” (buono pasto, FRD) il tempo impiegato non venga considerato quale attività lavorativa richiesta dall’Amministrazione e quindi parificato a tutti gli effetti al tempo di lavoro.
Si tenga altresì conto che tale approccio, nelle Direzioni con più sedi periferiche, ha determinato tra le colleghe e i colleghi interessati anche una disparità di trattamento, considerando che alcuni dei lavoratori convocati per il medesimo adempimento erano già presenti nella sede scelta dal datore di lavoro e non erano, ovviamente, obbligati a percorre un tragitto, mentre gli altri non avevano opzioni e ora subiscono le conseguenze di una decisione sostanzialmente iniqua, a parere della FP CGIL e dei lavoratori che rappresentiamo.
Quanto sopra riteniamo sia valido anche in presenza della recentissima (solo pochi giorni prima degli eventi) introduzione della firma digitale, suggerita e non obbligatoria, la cui opzione tuttavia non era stata comunicata in tutti gli uffici come possibile metodo di sottoscrizione e quindi non era conosciuta da tutti.
Pertanto, la FP CGIL chiede che l’Agenzia delle Entrate non penalizzi economicamente, anche in misura minima, i suoi dipendenti e che informando la scrivente intervenga, riconoscendo tutto il tempo resosi necessario per la sottoscrizione dei nuovi contratti di lavoro (percorrenza e permanenza) ed attribuendo i corrispondenti buoni pasto, ponendo così rimedio a quella che risulta in maniera evidente una scelta del tutto sbagliata e controproducente, assestando un duro colpo alla motivazione e al senso di appartenenza dei dipendenti.
Al contempo, la FP CGIL richiede che vengano immediatamente rinnovati i contratti di lavoro agile e di telelavoro cessati per effetto della sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro, e di autorizzare il recupero delle giornate di lavoro agile non fruite nelle more; problematica che sta causando l’improvviso rientro in presenza dei lavoratori, con conseguente disagio rispetto alla loro programmazione di vita personale e familiare.
Si resta in attesa di Vostro cortese riscontro e si inviano cordiali saluti.
Funzione Pubblica CGIL
Il Coordinatore Nazionale Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
Stamattina 13-5-2025 la RSU del Dicastero e le OO.SS. sono state convocate dall’Amministrazione al fine di partecipare ad un Tavolo Tecnico avente il seguente o.d.g: “Rinnovo contrattuale CCNL funzioni centrali 2022- 2024, sottoscritto il 27 gennaio 2025; Armonizzazione indennità di amministrazione anni 2023/2024 prevista dal DPCM 27 dicembre 2024; Riassorbimento assegno art. 3, comma 4, DL 9 gennaio 2020 n.1”.
Facendo seguito alla riunione del 9 u.s. e vista la posizione unitaria dell’intera RSU, l’Amministrazione ha deciso di riattivare l’Indennità di Amministrazione c.d. Bompiani, con nota prot. n. 3262 del 18 aprile 2025 e, con riferimento alla sospensione dell’assegno di cui al “Codice 089/001 INDENNITA’ D’AMMINISTRAZIONE”, ha “operata una valutazione in termini di opportunità e bilanciamento degli interessi coinvolti, a tutela dell’affidamento maturato dai dipendenti interessanti nella percezione della predetta voce stipendiale, nelle more dell’acquisizione dei dovuti pareri da parte degli organi competenti in materia, comunicando la riattivazione del ridetto codice 089/001 (al personale interessato) a partire dal mese di giugno 2025, completo di arretrato relativo al mese di maggio.
La sottoscritta, assieme a tutta la RSU, ha ribadito all’amministrazione di NON chiedere nessun parere all’ARAN, al MEF e all’Avvocatura dello Stato, specie in questo periodo di crisi economica e soprattutto nella salvaguardia di tale diritto consolidatosi in oltre 30 anni, e invece di estendere la cd. Bompiani a tutti i dipendenti del MUR, attraverso un decisivo intervento politico del Ministro che continua ad essere assente sulla tutela dei lavoratori del suo stesso Dicastero!
Come Confederazione FPCGIL ci aspettiamo che l’amministrazione possa sanare quanto prima una questione annosa e fortemente discriminante, derivante dalla fusione nel 1999 di due distinti dicasteri (Ministero università e ricerca scientifica e tecnologica e Ministero Pubblica Istruzione) confluiti nel MIUR, garantendo al personale di percepire gli stessi emolumenti a parità di area di appartenenza.
In merito ai ricorsi in atto, come noto, la FPCGIL sta già assistendo alcuni lavoratori attraverso i propri studi legali al fine del riconoscimento della cosiddetta “indennità Bompiani”, che finora, nonostante diffide formali e discussioni nei diversi tavoli sindacali negli anni passati, non è mai stata riconosciuta dall’amministrazione ai lavoratori transitati dal MIUR e a molti assunti MUR.
Come sempre, vi terremo aggiornati in merito agli sviluppi della questione.
Nadia Pistoia componente RSU FPCGIL – Coordinamento nazionale FPCGIL
Al Viceministro della Giustizia Sen. Francesco Paolo Sisto
viceministro.sisto@giustizia.it
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi
Dott. Gaetano Campo
segreteria.capodipartimento.dog@giustizia.it
Alla Direttrice Generale del Personale e della Formazione
Dott.ssa Mariaisabella Gandini
dgpersonale.dog@giustiziacert.it
Oggetto: procedure ancora da completare per il personale e ripresa trattativa CCNI di Ministero
Apprezziamo l’iniziativa di questo Dipartimento di procedere allo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione di personale assolutamente necessario per il buon funzionamento degli uffici giudiziari. Premesso quanto sopra, rammentiamo e sollecitiamo questa Dirigenza, a portare a termine, nel più breve tempo possibile, le procedure ancora aperte.
Chiediamo il completamento dei passaggi di cui all’art 21-quater per i restanti aventi diritto; Informatici, Contabili, Esperti linguistici e Bibliotecari. Queste lavoratrici e lavoratori attendono risposte da troppo e lungo tempo e riteniamo non accettabile un ulteriore rinvio, tenuto conto, tra l’altro, che sono passaggi già finanziati con apposite risorse.
Chiediamo, inoltre, lo scorrimento della graduatoria degli ausiliari, a partire dalle 270 posizioni finanziate con il fondo di contrattazione integrativa dell’anno 2010.
Chiediamo, infine, di fissare a stretto giro, la data per riprendere le trattative per il CCNI di Ministero, senza il quale è impossibile dare le risposte che il personale aspetta ormai da quindici anni.
È nota a tutte le parti in causa l’urgenza di applicare il nuovo ordinamento professionale, che definire nuovo risulta un eufemismo visto che nel resto del comparto delle funzioni centrali è in vigore da alcuni anni ormai. A partire delle famiglie professionali, dalla definizione del corretto inquadramento delle figure professionali e le corrispondenti attività nelle nuove quattro aree, con i conseguenti benefici in termini di utilizzo di tutta la strumentazione contrattuale definita con il CCNL 2019-2021 come ad esempio le progressioni verticali in deroga di cui all’articolo 18 del dettato contrattuale, così come la definizione del sistema degli incarichi (di posizione organizzativa e di tipo professionale per l’Area dei Funzionari, di specifica responsabilità per l’Area degli Assistenti) e ancora per il riconoscimento dei differenziali stipendiali (ex progressioni economiche orizzontali), che rischiano invece di rimanere inutilizzate a causa dell’incapacità di definire l’accordo sulle famiglie professionali ed il nuovo contratto integrativo. Riteniamo necessario inoltre procedere con massima urgenza alla strutturazione dell’ufficio del processo, quale nuovo e più efficiente modello organizzativo per l’amministrazione della giustizia, con la definizione del corrispettivo percorso per la giusta valorizzazione professionale e la stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato PNRR.
In assenza di un sollecito riscontro, la scrivente organizzazione sindacale metterà in campo ogni utile iniziativa che le norme e il CCNL consentano, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori di questo ministero che attendono risposte da troppi anni ormai. Continuare a rinviare è un atto di disprezzo e disinteresse nei confronti di circa 30.000 dipendenti, che con senso di responsabilità e dedizione garantiscono il diritto alla giustizia ai cittadini.
La Coordinatrice nazionale FP CGIL del Ministero della Giustizia
Felicia Russo
Ieri si è tenuto l’incontro sindacale in ADM.
Sono stati trattati gli argomenti relativi al rinnovo del lavoro agile, alla mobilità nazionale e alle criticità relative alla sperimentazione della riorganizzazione in Emilia Romagna e Marche.
Apprendiamo positivamente che il LAVORO AGILE sarà rinnovato sia per i dipendenti che per i dirigenti (con una modifica sul periodo di contattabilità aumentato a 4 ore e mezza) con alcune modifiche migliorative come ad esempio per chi ha figli fino a 14 anni (anziché 12) e recependo alcuni miglioramenti, primo fra tutti il riconoscimento ufficiale del buono pasto, che come FP CGIL abbiamo sempre rivendicato e richiesto (sperando che non sia il contrappeso di una maggiore contattabilità).
Avremmo auspicato come FP CGIL che sul tavolo si fosse ottenuto un aumento dei giorni in SW ma purtroppo, non essendo invitati alla trattativa per gli effetti della mancata firma del CCNL, a quanto pare rimarranno quelli già fissati in precedenza senza nessuna modifica.
A seguito delle nostre continue e assidue richieste è stato anche definito un accordo sulla MOBILITA’ NAZIONALE per 160/180 unità che auspichiamo possa riguardare un numero di unità adeguato per rispondere in tempi brevi alle tante esigenze di colleghe e colleghi interessati visto l’approssimarsi anche delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, come avevamo segnalato all’Amministrazione con una nostra specifica nota.
Sulla RIORGANIZZAZIONE apprendiamo che abbiamo ancora una situazione di stallo per un Accordo sulle PO.
Nel frattempo come FP CGIL per la DT Emilia Romagna e Marche abbiamo richiesto la sospensione degli interpelli e delle direttive iniziali che stanno creando criticità anche rispetto alle competenze contrattuali.
Comunichiamo al riguardo che proprio ieri è stata sospesa l’indagine conoscitiva per i Capi Sezione in Emilia Romagna e Marche.
Questo risultato è il frutto della nostra pressione fatta nei confronti dell’Agenzia negli ultimi tempi a fronte di una riorganizzazione che ha ancora troppi “buchi neri” da scoprire e che in questa fase sperimentale iniziale non trova una armonia di intenti e di azioni volte ad una condivisione reale con il personale interessato per superare e , appunto, condividere un percorso di passaggio dalla vecchia organizzazione alla nuova.
Come FP CGIL riteniamo che la condivisione con tutti gli attori, interni ed esterni, è necessaria per questa operazione e per questo motivo avevamo chiesto di fermarsi a riflettere e ove possibile di rivedere alcuni passaggi cruciali.
Non possiamo permettere che professionalità importanti dell’Agenzia, con particolare riferimento a quelle degli Uffici dei Monopoli che più di altri probabilmente subiranno il cambiamento e il disconoscimento delle competenze, vengano disperse in operazioni frettolose e di immagine che di fatto penalizzano a nostro avviso l’efficacia è l’efficienza degli Uffici di ADM.
Altrettanta preoccupazione l’abbiamo per gli Uffici Doganali declassati che dovranno rivedere i loro processi lavorativi senza avere ancora indicazioni precise in un contesto organizzativo e gerarchico non pronto e senza una linea gerarchica chiara che determina l’azione amministrativa.
Come FP CGIL vigileremo attentamente su tutte le fasi della sperimentazione confrontandoci con i colleghi e le colleghe, apprendendo da loro le criticità e non mancando di rappresentarle all’Amministrazione a tutti i livelli.
Non si può pensare che l’obiettivo di una riorganizzazione possa essere solo una operazione di “immagine” e non di miglioramento di un servizio pubblico.
È in gioco la credibilità di ADM e pertanto più l’operazione è condivisa col personale a tutti i livelli più questa operazione può riuscire.
Rimettiamo al centro la preparazione e la professionalità dei dipendenti di ADM per capire come mettere a terra i nuovi processi lavorativi.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia Dogane e Monopoli
Florindo Iervolino
In apertura d’anno, registrando una carenza d’organico di 4.105 unità, prendemmo atto dello stato di agonia in cui versava l’Istituto. Scrivemmo allora, con preoccupazione, quanto i freddi numeri rendessero palesi delle evidenti criticità.
Dietro quelle cifre, infatti, non leggevamo soltanto il rischio di una riduzione dei servizi per la cittadinanza; segnalavamo l’aumento dei carichi lavorativi, spesso in maniera esponenziale, per chi già opera in INPS.
Ebbene: sono passati quattro mesi da allora e possiamo dire che la situazione è abbondantemente peggiorata. Sulla scorta del nuovo fabbisogno, a maggio il saldo negativo si attesta sulle 6.256 unità.
Per intenderci, e per rendere chiaro l’impatto del fenomeno, è come se la Direzione Generale, la DCM di Milano, quella di Napoli e quella di Roma fossero completamente deserte, prive di personale, svuotate dal giorno alla notte.
Di fronte a questa emorragia di risorse, continuiamo ad attendere nuovi concorsi come la manna dal cielo: dagli ispettivi agli psicologi, dagli infermieri agli assistenti, giù, fino ai funzionari amministrativi. Abbiamo il fiato corto, e non per l’avvento della primavera.
Il canto del cigno non ci ha mai attratto. All’Amministrazione chiediamo risposte. Non basta una decisa e auspicabile svolta nelle politiche assunzionali, per ridare all’Istituto la centralità politica che merita. Serve, e con urgenza, una ricognizione preliminare delle carenze d’organico sede per sede, agenzia per agenzia. Un’operazione trasparenza per rassicurare chi oggi sente sulla propria pelle il peso degli uffici vuoti. L’INPS vuole vivere o vivacchiare?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo