CONTRATTO INTEGRATIVO 2024

SERVE UNO SFORZO DELL’AMMINISTRAZIONE

Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la riunione tra Amministrazione e organizzazioni sindacali per discutere l’ipotesi di CCNI 2024 trasmessa venerdì scorso alle rappresentanze dei lavoratori.
In relazione al testo abbiamo formulato una serie di osservazioni. Abbiamo chiesto:

  • una sensibile revisione al ribasso del parametro legato alle schede di valutazione. Prendendo atto dell’impegno dell’Amministrazione a riconoscere l’unicità dei criteri adottati in questa tornata contrattuale, riteniamo comunque insufficiente la riduzione a 44 punti del peso di tale criterio (con un apprezzamento di ben 4 punti sul sistema attuale!) ed evidenziamo al contempo la necessità di rivedere la scalettatura dei valori dell’indice sintetico di valutazione, riprendendo il CCNI 2023 e adottando il medesimo impianto articolato per fasce;

  • il richiamo alla media delle ultime tre valutazioni annuali utili conseguite, per non penalizzare quanti possano essere risultati assenti dal servizio per vari motivi;

  • il riconoscimento dell’esperienza maturata in altre PA o un’inversione del criterio di chiusura delle graduatorie in caso di parità di punteggio e a parità di anzianità di servizio, passando dalla minore età anagrafica alla maggiore età anagrafica.

L’obiettivo principale del contratto è onorare la promessa del riconoscimento di un passaggio a tutti gli esclusi dalle precedenti tornate, ma può essere raggiunto soltanto se l’Amministrazione non continua a modificare unilateralmente i testi portati al Tavolo di contrattazione.

Per quanto attiene al sistema indennitario, abbiamo rilevato come la limitatezza delle risorse nel Fondo rappresenti un ostacolo per assolvere pienamente alla rimodulazione del quadro. Abbiamo quindi reiterato la richiesta, per la prossima riunione del 4 novembre, di avere un prospetto con l’evidenza dell’onere economico legato all’aggiornamento del sistema proposto dall’Amministrazione.

Qualora l’operazione debba essere effettuata già nel 2024, malgrado incomba una riorganizzazione di cui ancora non abbiamo alcuna contezza nonostante i diversi solleciti trasmessi, abbiamo chiesto che abbia carattere universale, abbracciando tutte le funzioni e le posizioni organizzative oggi indennizzate. In alternativa abbiamo proposto il rinnovo della dichiarazione congiunta per rivedere la coerenza del sistema indennitario nel corso del 2025.

Per la parte a carattere più “normativo”, abbiamo riproposto le osservazioni già espresse nelle precedenti riunioni, chiedendo – in riferimento al Titolo VI, “Istituti relativi all’orario di lavoro”:

  • il mantenimento a 3 ore mensili per il ritardo recuperabile entro il mese successivo di maturazione;

  • e la rimozione del divieto di accedere alla banca delle ore per chi svolge in forma prevalente il lavoro a distanza (lavoro agile/lavoro da remoto). Divieto che, lo ribadiamo, non ha alcun ancoraggio normativo e rappresenterebbe un’indebita penalizzazione.

A margine della riunione, abbiamo sollecitato una serie di temi su cui l’Amministrazione ha fornito i seguenti riscontri:

  • tra ieri e oggi dovrebbe essere emanata la PEI per consentire alle strutture di avere maggiore elasticità in relazione alla fruizione delle ferie 2023. Per esigenze di servizio si potrà slittare anche al 2025;

  • sui buoni pasto maturati nelle giornate di assemblea è in preparazione un messaggio e un aggiornamento della procedura affinché non vi sia più il recupero dei 30 minuti. Non così, invece, per la maturazione dei buoni in regime di ferie, su cui INPS attende indicazione per definire un quadro regolatorio a livello di comparto;

  • Sul nodo Adepp, e sul contratto ex INPGI con le relative differenze retributive, non ci sono ancora novità. Abbiamo quindi chiesto un sollecito intervento degli uffici competenti;

  • Sui comandi, l’Amministrazione punta a chiudere le procedure prima di Natale. L’obiettivo è fare arrivare la delibera all’attenzione del CdA nella prima settimana di dicembre;

  • In relazione all’ultimo bando per le progressioni verticali in deroga, INPS aspetta il DPCM per disporre gli atti. L’obiettivo, anche qui, è chiudere entro l’anno.

FP CGIL

Giuseppe Lombardo

CISL FP

Paolo Scilinguo

UIL PA

Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA

Francesco Viola

 

Nella tarda mattinata del 25 ottobre 2024 si è svolto al MUR l’incontro tra l’amministrazione, presenti il Dott. Maurizio Trimaldi, la dott.ssa Silvia Nardelli, le OO.SS e la RSU del MUR.

La riunione aveva all’ordine del giorno:

  1. Aggiornamento risorse lavoro straordinario;

  2. FRD annualità 2022

  3. FRD annualità successive al 2022;

  4. CCNI progressioni economiche all’interno delle aree 2024;

  5. Nuova policy sul lavoro agile;

  6. Regolamentazione identità Alias;

  7. Adempimenti nei confronti del CUG.

Procediamo in ordine a punti all’odg, con un breve sunto rispetto agli argomenti trattati durante la riunione:

1) AGGIORNAMENTO RISORSE LAVORO STRAORDINARIO

L’amministrazione ci ha informato che con apposito DPCM di agosto 2024, vistato dagli organi di controllo, il MUR è stato autorizzato, nell’ambito delle risorse finanziarie assegnate, a erogare le prestazioni di lavoro straordinario rese dal personale appartenente alle aree funzionali in servizio presso questa Amministrazione oltre l’orario d’obbligo nel corso dell’anno 2024 – dal 1/10/2024 al 31/10/2024. La ripartizione del budget con le strutture del dicastero è stata già effettuata da parte della Direzione generale del personale, tenendo conto delle unità in servizio nel medesimo anno presso gli uffici. In merito alle risorse a disposizione, queste sono della stessa entità degli anni precedenti e, se non ricordiamo male, l’importo si aggira intorno a € 100.000,00, importo al lordo degli oneri riflessi.

In merito alle risorse, abbiamo espresso il nostro disappunto rispetto alla “esigua” entità dei fondi che non misura, la giusta attenzione per l’impegno profuso dal personale che, ogni giorno, risponde con il proprio impegno alle situazioni emergenziali divenute oramai “ordinarie” e che sono dovute principalmente alla carenza cronica di personale. A tal riguardo la FP CGIL ha fortemente stigmatizzato i recenti provvedimenti annunciati con il disegno di legge di bilancio sul pubblico impiego in merito alle assunzioni, si riduce il turn over e con i tagli ai bilanci dei singoli ministeri le assunzioni avverranno con il contagocce ed a farne le spese saranno certamente le amministrazioni più piccole.

Precisiamo che come FPCGIL, abbiamo espressamente chiesto all’amministrazione di fornire un report dettagliato, suddiviso per centro di costo, che riporti l’ammontare delle ore/importo erogati per lo straordinario. Riteniamo che avere contezza della ripartizione di tale istituto soddisfi in parte il tanto decantato principio di trasparenza dell’azione pubblica.

2) FRD ANNO 2022

L’amministrazione ci ha informati che è in attesa si concluda l’iter di certificazione dell’Ipotesi di contratto da parte degli Organi di controllo, a suo tempo sottoscritta e ad essi inviata lo scorso agosto 2024. Sembrerebbe che tale Ipotesi sia ancora alla firma del Ragioniere generale. Al riguardo, l’amministrazione ci ha comunicato che a seguito di interlocuzioni informali, il contratto dovrebbe essere firmato a breve: verosimilmente se questo dovesse avvenire prima del 30 ottobre 2024 – deadline per inserire i dati nel portale NoiPA – le quote potrebbero essere erogate con il cedolino stipendiale di novembre 2024, altrimenti se ne parlerà a dicembre 2024. Abbiamo manifestato anche in questa sede tutto il nostro disappunto, nelle forme che ci sono concesse, e ribadito che non è più accettabile che il personale aspetti quasi 3 anni per ricevere gli emolumenti spettanti.

3) FRD ANNO 2023 e 2024:

L’amministrazione ha reso noto che ha ultimato l’istruttoria per la costituzione di entrambi i fondi e che i dispositivi formali siano alla firma del Direttore Generale del personale, dott. Emanuele Fidora. Ci è stato segnalato che in tempi brevissimi sarà firmato il FRD 2024 che, tra l’altro, è funzionale alla procedura per il Contratto sulle progressioni economiche per l’anno in questione.

4) PROGRESSIONI ECONOMICHE:

FINALMENTE! Siamo riusciti a firmare l’Accordo sulle progressioni economiche a valere sul FRD 2024. Rispetto al testo precedentemente inviato alle rappresentanze sindacali, l’amministrazione ha recepito molti degli emendamenti presentati al tavolo di confronto da parte delle OO.SS. Sebbene abbiamo riscontrato un buon equilibrio rispetto ai criteri di valutazione presentati, abbiamo ritenuto di non richiedere ulteriori modifiche al Contratto al fine di non compromettere gli esiti relativi alla sua certificazione e, soprattutto, in considerazione che il contratto per le Progressioni economiche deve essere firmato DEFINITIVAMENTE entro e non oltre il 31 dicembre 2024; purtroppo il rischio di ricevere rilievi da parte degli Organi di controllo è altissimo.

Al riguardo, ci siamo riservati di operare modifiche nel prossimo contratto Progressioni economiche 2025 aventi come obiettivo il miglioramento di alcuni aspetti legati alla esperienza professionale maturata ed ai titoli di studio. A tal riguardo, come FPCGIL riteniamo opportuno avviare – QUANTO PRIMA – le trattive per un Contratto integrativo di amministrazione omnicomprensivo in applicazione del CCNL delle funzioni centrali vigente, sin dal mese di febbraio 2025.

Infine, abbiamo messo in luce tutte le criticità emergenti nel disegno di legge di bilancio ossia il conseguente aggravio delle prestazioni lavorative – a parità di stipendio – per i lavoratori del pubblico impiego ed in particolare del MUR, visto le conseguenze della mancanza di risorse per il rinnovo contrattuale 2022-2024 e della forte limitazione alle nuove assunzioni; a fronte di questi cambiamenti negativi, si rende ancor più necessario un miglioramento almeno economico delle condizioni dei lavoratori che può perseguirsi, allo stato, solo con una previsione, a regime, di progressioni economiche orizzontali con cadenza annuale. Solo con le progressioni economiche si potrà fronteggiare in parte la costante svalutazione salariale che non trova un margine nella contrattazione nazionale, sempre più difficoltosa e non coerente a sanare il gap inflazionistico dei salari sul costo della vita, ormai allarmante.

5) LAVORO AGILE

L’amministrazione ci ha illustrato il documento “Nuova policy sul lavoro agile” alias “Regolamento lavoro agile”. Abbiamo apprezzato che l’amministrazione abbia recepito una parte di quanto segnalato nella riunione dello scorso giugno 2024 avente lo stesso oggetto, ossia la Nuova Policy sul lavoro agile, e che uno degli emendamenti al Decreto Direttoriale prot. 977/2022 – tutt’ora in vigore – sia stato aumentare i giorni massimi di lavoro in modalità agile, fino ad un massimo di 10 giorni al mese e la previsione all’articolo 16 di una eventuale “deroga” per le esigenze legate in occasione dell’anno giubilare. Tuttavia, pur apprezzando tale apertura, RIMANIAMO FORTEMENTE CONTRARI, così come abbiamo manifestato con estrema chiarezza e determinazione in quella sede, a quanto previsto dall’articolo 6 relativo alle “Modalità di svolgimento della prestazione di lavoro agile”, con particolare riferimento al punto 3 che è rimasto invariato rispetto alle nostre segnalazioni evidenziate nella riunione di giugno 2024.

Abbiamo fortemente contestato l’introduzione del concetto di “prevalenza” che non è contemplato nel CCNL 2019-2021, e chiesto quindi di conservare l’impostazione del regolamento vigente, nonché respinto le novità del testo riformato in quanto non risulta accettabile l’applicazione del concetto di prevalenza a danno degli ulteriori istituti contrattuali (ferie, permessi, congedi ecc.) che equipara il lavoro in modalità agile a giorni di ferie o altro tipo di “assenza dal lavoro”. Abbiamo inoltre evidenziato che tale concetto di prevalenza non è stato indicato nemmeno nelle bozze presentante dall’Aran in sede di contrattazione per il rinnovo del nuovo CCNL 2022-2024.

Abbiamo reiterato che si preveda lo svolgimento delle giornate in lavoro agile, considerando anche una programmazione plurimensile/multiperiodo del lavoro agile al fine di superare il concetto di “deroga” così come proposto (art. 6, comma 3, parte finale).

In merito all’articolo 5, comma 2, siamo ancora perplessi rispetto all’esclusione a priori del personale neoassunto dall’istituto del Lavoro agile, tenuto conto che ci sono molteplici e variegate situazioni lavorative dei neoassunti che possono determinare una idoneità anche nel periodo di prova e nel rapportarsi con efficacia allo strumento del lavoro agile, anche in virtù delle pregresse esperienza lavorative in altre P.A.

In merito all’articolo 8, comma 5, abbiamo nuovamente rappresentato le forti perplessità sulla durata massima del contratto, emendato dall’amministrazione fino ad un massimo di mesi 6, posto il potere del dirigente di valutare – in ogni momento – l’efficacia della prestazione in lavoro agile ed eventualmente prendere opportune iniziative, mentre la stipula di un nuovo contratto ogni sei mesi determinerebbe solo un appesantimento procedurale, di verifica, di monitoraggio, etc…

In merito all’articolo 8, comma 5, argomento “rinnovo dell’accordo”, si è chiesto nuovamente che siano aggiunte le parole per eventuali urgenti motivate e circostanziate sopravvenute esigenze organizzative”, al fine di evitare che il dirigente si appelli per altre ragioni che potrebbero non essere quelle del buon andamento delle attività dell’ufficio e per dare la possibilità al lavoratore di eccepire la necessità di una presenza in sede dove non necessario.

In merito all’articolo 13, comma 2, argomento “recesso dell’accordo”, vale quanto detto per il citato Art. 8, ossia siano aggiunte le parole per eventuali urgenti motivate e circostanziate sopravvenute esigenze organizzative”.

6) Regolamentazione identità Alias

L’ufficio del personale riferisce che la questione è stata già presa in carico e che ci sarà presto un apposito documento di regolamentazione della materia.

7) Adempimenti nei confronti del CUG

Al riguardo, i funzionari preposti al rapporto col CUG, sottolineano che ogni adempimento necessario è stato posto in essere, salvo problemi procedurali derivanti da criticità comunicative da parte del Comitato stesso.

* * *

A valle dell’incontro abbiamo chiesto una serie di informazioni relative a:

PROGRESSIONI VERTICALI: posto che i colloqui conoscitivi sono stati espletati, abbiamo chiesto notizie in merito alla modalità di pubblicazione delle graduatorie finali e contestualmente, richiesto che nella graduatoria oltre al punteggio finale per singolo candidato, vi siano riportati anche i punteggi in ordine a ciascun criterio di selezione previsto dal Bando;

INCARICHI RETRIBUITI: abbiamo richiesto – ai fini della trasparenza – che venga emesso un apposito Regolamento che definisca criteri chiari e trasparenti permettendo così a tutto il personale di accedere a tali incarichi;

PROGRAMMA RILEVAZIONI PRESENZE: oltre a richiedere i tempi circa l’adozione del nuovo sistema, che sostituisce quello attuale (RILP) la cui dismissione è imminente, abbiamo reiterato la nostra richiesta di CENTRALIZZARE il servizio nella sua sede naturale, ossia la Direzione del personale, prevedendo al massimo una persona per direzione generale per le attività di “supporto/coordinamento”, tutto ciò per “liberare” circa 40 persone che si occupano ANCHE di tale adempimento e quindi sanare una distorsione organizzativa introdotta nel 2010.

ARMONIZZAZIONE INDENNITA’ D’AMMINISTRAZIONE: a tal proposito si sono chiesti ragguagli sulla ormai nota questione della discrepanza dell’indennità di amministrazione (cosiddetta Bompiani) erogata in maniera disomogenea tra i lavoratori MUR, non solo ex MURST/MUR, ma addirittura tra vincitori del medesimo concorso RIPAM, circostanza confermata dall’ufficio del personale, e frutto dell’adeguamento a pareri negativi degli organi di controllo chiamati ad esprimersi sull’annosa vicenda.

Ad oggi, il dirigente Dott. Trimaldi si è detto già impegnato a portare avanti iniziative di modifica legislativa capaci di individuare una piena ed effettiva armonizzazione stipendiale tra tutti i funzionari MUR. Tuttavia, tali proposte non hanno trovato un effettivo riscontro da parte del legislatore. È bene ricordare a chi fosse interessato dalla problematica, che alcuni iscritti FP CGIL si sono già avvalsi della consulenza legale del sindacato per iniziare un iter che porterà, salve iniziative positive dell’amministrazione, ad un ricorso ad hoc.

Vi terremo aggiornati come sempre sugli sviluppi di ogni questione trattata.

FP CGIL NAZIONALE:

Vincenzo Malatesta

DELEGAZIONE TRATTANTE FP CGIL MUR:

Roberta Sorace

Carmen di Santo

Nadia Pistoia

Al DC Risorse Umane, Amministrazione e Bilancio
Dott. Giuseppe Diana
E p.c.
Al dirigente dell’Ufficio II
Gestione e sviluppo delle risorse umane
Dott. Fabrizio D’Alfonso
Al dirigente dell’Ufficio VI –
Formazione, Relazioni sindacali e Organizzazione
Dott. Davide Papa

OGGETTO: SCORRIMENTO GRADUATORIA FUNZIONARI STATISTICI
Com’è noto l’INL ha indetto, tempo fa, un concorso per 49 posti da funzionario statistico. Allo stato risulta non solo che siano diverse le posizioni rimaste vacanti, ma che vi siano ancora oltre 200 posizioni da scorrere in graduatoria e che quest’ultima scadrà a febbraio 2025.
Il ruolo del personale che dovrebbe occuparsi delle statistiche è, a nostro parere, fondamentale per varie attività dell’Ente e tuttora quasi del nulla sviluppato: anzitutto, un impiego efficace di queste professionalità può garantire un reale controllo di gestione delle attività e un costante monitoraggio di quanto accade negli uffici, per verificare di essere in linea con gli obiettivi assegnati o segnalare eventuali scostamenti e analizzarne le cause.
Inoltre, ai fini della programmazione dell’attività di vigilanza, la presenza di personale con competenze statistiche diventa essenziale per poter effettuare quell’attività di analisi preventiva dei fattori di rischio che possano condurre a ispezioni efficaci.

Proprio per questo, chiediamo di procedere a un rapido scorrimento della graduatoria, con l’obiettivo di coprire tutti i posti ancora vacanti prima della sua definitiva scadenza.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano

LA FLESSIBILITÀ NECESSARIA

Stiamo entrando nell’ultimo trimestre dell’anno, quello normalmente votato al maggior sforzo produttivo. Le sedi che registrano difficoltà chiedono alle lavoratrici e ai lavoratori un impegno supplementare: tra la gestione dell’utenza e i carichi di lavoro quotidiani vanno azzerate anche le pratiche arretrate. Il delta negativo rispetto al fabbisogno dei dipendenti di certo non aiuta.

Per questa ragione, consci delle difficoltà che si sarebbero potute incontrare, già nel luglio scorso avevamo chiesto all’Amministrazione di adottare un approccio flessibile rispetto al dettato del messaggio 2371/2024, rimettendo alle singole strutture la possibilità di disciplinare lo smaltimento delle ferie in armonia con le decisioni individuali delle colleghe e dei colleghi.

Le ferie restano un diritto fondamentale e non è possibile imbattersi in sedi che – seguendo la rigida impostazione dell’Hermes – da un lato chiedono ai dipendenti di fruire delle ferie, dall’altro iniziano ad assegnare carichi di lavoro incompatibili con qualunque assenza o riposo.

Diversi territori sono in affanno, le deroghe – lo sappiamo – si renderanno necessarie. Onde non creare condizioni di disparità sarebbe auspicabile un atto di indirizzo dalle Risorse Umane che superi l’impostazione eccessivamente rigida adottata finora.

Come FP CGIL siamo la sola sigla ad aver portato la questione sul tavolo dell’ARAN, proponendo due modifiche alla disciplina del CCNL:

  • il primo mira a estendere fino ai 18 mesi dalla maturazione il periodo entro cui è possibile smaltire le ferie;

  • il secondo punta a superare la riduzione delle ferie maturate nei primi anni dall’assunzione, per consentire anche a chi entra in Istituto di fruire di regole identiche a quelle applicate alla generalità dei lavoratori.

   Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Ai Consiglieri d’Amministrazione

Dott.ssa Micaela Gelera

Dott.ssa Marialuisa Gnecchi

Dott. Antonio Di Matteo

Dott. Fabio Vitale

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Revisione delibera n. 79/2024 del CdA e procedura di stabilizzazione e mobilità per i medici dipendenti

Con la delibera n. 79, adottata dal Consiglio d’Amministrazione nel corso della riunione del 25 settembre, l’INPS ha predisposto gli atti necessari per l’indizione di un Concorso pubblico destinato all’assunzione di 1.069 medici di I° livello.

Pur esprimendo apprezzamento per la previsione di nuovi ingressi, la scrivente organizzazione non può non riscontrare alcune anomalie rispetto al testo del bando, con particolare riferimento alle specializzazioni previste per la futura immissione in ruolo e alla correlata valutazione dei titoli (rispettivamente art. 2 lett. h e art. 9 del bando).

Ci chiediamo, a titolo d’esempio, se INPS non abbia bisogno di endocrinologi o ortopedici tra le sue fila, mentre risulti assolutamente necessario apprezzare maggiormente i diplomi di specializzazione in ginecologia. Considerati i carichi di lavoro e le attribuzioni spettanti ai nostri uffici, la scelta desta quantomeno perplessità.

In Istituto, da tanto tempo, esistono professionalità che con dedizione e impegno assolvono la propria funzione: pensiamo ai tanti medici convenzionati che operano come componenti e presidenti nelle commissioni mediche, deputate al riconoscimento dell’invalidità civile.

Chiediamo, pertanto, per garantire funzionalità e trasparenza, una revisione del bando in senso estensivo aperto a tutte le specializzazioni e – prima dell’espletamento del concorso – l’indispensabile stabilizzazione dei colleghi comandati nonché la definizione di una procedura di mobilità interna per il personale medico eventualmente interessato.

Roma, 28.09.2024

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Alla Direttrice centrale Pianificazione e Controllo di Gestione

Dott.ssa Rosanna Casella

Al Direttore centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli


OGGETTO
: RICHIESTA DATI PERFORMANCE INDIVIDUALE 2023

In data 31 luglio la scrivente organizzazione ha ricevuto il prospetto con i dati riferiti agli esiti della performance individuale per l’anno 2023. Da essi dovrebbe emergere, in particolare, la media delle valutazioni finali conseguite nelle diverse Regioni dal personale del comparto.

La documentazione offerta dall’Amministrazione rispondeva a una sollecitazione sindacale, ma pur rilevando il rapido riscontro duole constatare come le indicazioni offerte non rendano minimamente intelligibile una comprensione di dettaglio sull’oggetto del focus.

La scelta di anonimizzare i dati regionali appare in stridente contrasto con le esigenze di trasparenza legate alla richiesta presentata al tavolo, tanto più che in alcun modo un’espressa indicazione dei parametri regionali potrebbe ledere l’esigenza di tutela dei dati personali.

La necessità che si pone è, invece, quella di far luce sui singoli aspetti che compongono la valutazione (quindi contributo individuale, professionalità, apertura all’innovazione, orientamento alle relazioni e guida dei processi), avendo cura di indicare altresì – per ciascuna realtà regionale – il numero complessivo di dipendenti che rientrano nelle diverse fasce di valutazione individuate. Abbiamo bisogno di capire, per ciascuna delle singole voci, quanti dipendenti hanno preso 3, quanti hanno conseguito 4, quanti hanno ottenuto 5 ecc. Soltanto così i dati avranno un’utilità per le rappresentanze.

Nelle more di un riscontro alla richiesta trasmessa lo scorso 30 luglio dalla scrivente sigla, si richiede, pertanto, una rielaborazione che possa consentire alle organizzazioni sindacali tutte di comprendere a pieno lo stato dell’arte.

Roma, 05.08.2024

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Carissime/i,

a distanza di pochi mesi dalla sottoscrizione del rinnovo del CCNL “Ente, Opere, Istituti Valdesi”, avvenuta in data 9 aprile, lo scorso 1 agosto, in applicazione di quanto previsto dall’art.5 “Contrattazione”, è stato formalmente avviato il percorso per l’attivazione della Commissione Integrativa Unificata.

Nel corso del confronto è stato deciso che nelle prossime settimane si procederà a nominare una commissione tecnica che avrà il compito di individuare i compiti della Commissione Integrativa Unificata e la sua composizione, e di proporre una bozza di regolamento per la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori. Successivamente verrà definito un calendario di incontri che consenta, a stretto giro, di avviare concretamente i lavori della suddetta della Commissione, al fine di dare alle lavoratrici e ai lavoratori cui viene applicato il CCNL Valdesi, risposte concrete in termini di ulteriori diritti e riconoscimenti economici.

Michele Vannini – FP CGIL
Franco Berardi – FP CISL
Claudio Faidiga – UIL FPL

A tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori

A QUANDO L’ALZABANDIERA?

Se non fosse per quel qualcosa di inquietante, potrebbe persino apparire come una divertente trovata folcloristica in un’estate arroventata. A dire il vero il primo legittimo sospetto è stato che potesse essere uno degli effetti allucinogeni causati dell’ondata di caldo che sta investendo il nostro Paese. Purtroppo, non è alla temperatura che dobbiamo la priorità estiva 2024, ovvero la necessità di un
restyling del logo aziendale!
In ben 3 pagine di missiva l’Amministrazione si premura di spiegare il significato e il valore dell’aver aggiunto al logo dell’INAIL il tricolore. Non bastasse, per paradosso, lo fa attingendo a piene mani al linguaggio anglosassone dimenticando la proposta di multe fino a 100mila euro contro chi non avesse usato “l’italico linguaggio” nella Pa.
Per prima cosa apprendiamo che “Tale proposta di minimale variazione del simbolo grafico dell’Istituto non incide sulla riconoscibilità, ma assume un profondo significato, quale manifestazione visiva dei principi e dei valori fondamentali che sostengono la Repubblica, per rafforzare e meglio esplicitare la volontà inclusiva e l’impegno per il benessere collettivo, come sovente rammentato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.” Una mera operazione di facciata quindi, utile solo a mandare segnali di posizionamento al governo e alla presidenza di turno, visto che i lavoratori e le lavoratrici dimostrano quotidianamente, con o senza tricolore, quanto siano coinvolti nella difesa del benessere collettivo.
Senza contare che poi servirà qualcuno che spieghi ai nostri utenti che quei tre segnetti grigi sotto alla scritta INAIL non sono il prodotto di un malfunzionamento delle stampanti (rigorosamente in bianco e nero) ma il tricolore. Ma non è finita!
In una seconda nota apprendiamo che sarà necessario aggiornare anche gli abiti da lavoro utilizzati dalle diverse famiglie professionali, nonché “…di valutare eventuali ulteriori categorie di personale per le quali se ne ritenga utile l’utilizzo”.
Già ce li immaginiamo i direttori territoriali andare in giro per le sedi a fare la ricognizione delle categorie professionali alle quali far indossare una divisa da perfetto impiegato INAIL. Magari reintroducendo le mezzemaniche. L’unica amara constatazione è che, essendo il personale ridotto all’osso, ci sarà poco da girare.
Ora, che un servizio pubblico, un pezzo fondamentale di welfare di questo Paese venga trattato alla stregua di un qualsiasi asset da mettere sul mercato e che, a tale scopo necessiti di operazioni, più o meno riuscite, di rebranding per accattivarsi la platea ci sembra una cosa preoccupante. I servizi pubblici si qualificano per la qualità delle prestazioni che sono in grado di rendere all’utenza, per la capacità di dare risposte in tempi brevi ai bisogni di un’utenza nella fattispecie vulnerabile, per la competenza e la formazione del personale che vi opera, per le condizioni di lavoro, per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli utenti che ogni giorno transitano nelle nostre sedi.
Ma poi davvero esistono all’INAIL dirigenti che possono ancora pensare, con onestà intellettuale, che operazioni del genere siano in grado di rafforzare il senso di identità di lavoratori e lavoratrici con condizioni di lavoro proibitive e bassi stipendi? O che sia sufficiente per rendere riconoscibile e attrattivo l’Istituto?
Forse sarebbe stato più utile allo scopo investire i soldi spesi per il cambio del look per adeguare gli ambienti di lavoro, per renderli salubri e sicuri. Avanti di questo passo la distanza tra i piani alti della dirigenza e i lavoratori e le lavoratrici degli uffici e delle sedi diventerà incolmabile, nonostante lo sciopero della maggioranza del personale INAIL abbia già mandato chiarissimi segnali di quanto la misura sia colma.
Per analogia non può che venirci in mente la drammatica fine di Alitalia, la gloriosa compagnia di bandiera, passata per le mani dei “capitani coraggiosi” e poi pronta per essere svenduta al miglior offerente straniero, non prima di aver prodotto migliaia di licenziamenti.
Anche lì negli ultimi anni di vita anziché pensare alla sostanza non si faceva che parlare di brand, di nuove livree per gli aerei, di tricolori e di nuove divise disegnate dai migliori stilisti italiani. La fine ingloriosa della storia di Alitalia e dei suoi lavoratori e lavoratrici è, purtroppo, tristemente nota a tutti, a dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che le operazioni di facciata vengono utilizzate spesso per coprire disastri.
Noi restiamo convinti che le priorità per l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e per i suoi dipendenti siano altre.
Aspettiamo comunque istruzioni operative per l’alzabandiera!

FP CGIL – Mercanti
UILPA – Paglia
USB PI – Pera

Il contratto collettivo ha creato la quarta area, ma l’INPS non sembra essersene accorta. Piuttosto che sperimentare un modello funzionale alle esigenze delle Amministrazioni centrali, l’Istituto ha continuato a costituire le vecchie elevate professionalità in Direzione Generale, giungendo a quota 86!

Era lecito aspettarsi un processo di razionalizzazione della struttura organizzativa a invarianza di risorse. Si è deciso, invece, di aprire il portafoglio. Non quello dell’Amministrazione, beninteso, ma quello delle lavoratrici e dei lavoratori, attingendo al Fondo per creare nuove figure in grado di assolvere la funzione di quadro.

Eppure la funzione intermedia tra dirigenza e funzionariato esiste già: è codificata nel contratto e al Ministero della Cultura hanno già deciso di attivare il reclutamento.

In INPS tutto tace, si alimentano promesse e voci di corridoio, si attende l’OPI di settembre, ma nel mentre si continuano a definire profili la cui collocazione nell’Istituto è dubbia, a essere generosi. E a pagare siamo tutti noi con gli incentivi…

COSÌ NON SI PUÒ ANDARE AVANTI.

Anche perché i meccanismi di selezione troppo spesso generano perplessità ed è difficile fugare un dubbio: il fatto che esistano percorsi di carriera in cui conta di più la piaggeria rispetto ai meriti professionali.

L’alta sartoria delle posizioni organizzative, l’arte del cucire addosso a qualcuno un dato profilo, è un brutto adagio duro a morire e il proliferare di posizioni non aiuta a estirpare questo male.

Alle ottantasei elevate professionalità del vecchio ordinamento dobbiamo aggiungere i 31 funzionari che beneficiano di un’indennità aggiuntiva per “l’attività di analisi amministrativa in via continuativa in materia di pensioni, entrate, ammortizzatori sociali, inclusione sociale e invalidità civile”.

Ruoli diversi, certamente; indennità diverse, ci mancherebbe; ma parte di una riserva più ampia che finisce sempre col penalizzare i territori, creando un discrimine all’interno della stessa Direzione Generale tra funzionari di serie A e funzionari di serie B.

Non esistono elevate professionalità nelle varie Regioni in un ente di prossimità come l’INPS? La perdurante attività di analisi non la svolge forse ogni funzionario presente in Istituto?

Per questa ragione la FP CGIL chiederà al tavolo sindacale di costituire un tetto alle risorse destinate alle posizioni organizzative: un vincolo di spesa, per evitare di gravare indiscriminatamente sulla comunità di lavoratrici e lavoratori che vedono assottigliarsi il proprio stipendio.

Per dare valore ai territori non basta professare a parole ammirazione e stima per l’impegno quotidiano profuso: servono atti concreti, risorse, riconoscimenti. Smettiamola di creare riserve indiane!

Roma, 02/08/2024

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Si è svolto ieri pomeriggio il terzo confronto tra organizzazioni sindacali e Amministrazione in merito alla regolamentazione per il cambio di famiglia professionale.

La bozza trasmessa prima dell’incontro ha il merito di correggere alcune incongruenze che avevamo evidenziato al tavolo. Come richiesto dalla FP CGIL, ritorna a regime la possibilità di attivare la richiesta di reinquadramento anche da parte delle lavoratrici e dei lavoratori e aumentano i momenti di confronto con le rappresentanze sindacali.

Restano, tuttavia, alcuni nodi che a nostro avviso è necessario correggere, in relazione all’art. 3. In particolare:

  • è apprezzabile il riferimento a una ricognizione “di norma annuale” per comprendere dove intervenire. Continuiamo però a sostenere che sarebbe opportuno indicare una mensilità specifica (marzo?) per dare un orizzonte programmatico più chiaro;

  • le verifiche sulla professionalità dei dipendenti prima dei passaggi, ove strettamente necessarie, devono a nostro avviso assumere la forma del test e non del colloquio: ciò per prevenire l’elemento discrezionale che abbiamo già contestato in passato;

  • sul c. 4., laddove si fa riferimento a un possibile differimento della decorrenza nel nuovo inquadramento, abbiamo chiesto che anche in presenza di ragioni organizzative sia indicato un limite temporale (3 mesi?) per evitare l’insorgenza di situazioni sospese.

TEP AGLI ASSUNTI 2023

L’Amministrazione ha affrontato le sollecitazioni sindacali a erogare il trattamento economico alle colleghe e ai colleghi assunti nel 2023.

La FP CGIL ha ribadito l’esigenza di liquidare il trattamento, ma con un impianto che non metta in discussione in potenza la tenuta dell’intesa, per evitare un effetto boomerang. Il testo dell’accordo a stralcio c’è già, non servono formule creative: basta prendere la dizione usata negli ultimi integrativi e certificata dai ministeri vigilanti.

L’accordo potrebbe essere sottoscritto anche entro agosto, per definire rapidamente l’iter di verifica, sempre che l’Amministrazione lo voglia. Soluzioni ibride o sperimentali, che un domani potrebbero essere messe in discussione, ci sembrano pericolose.

Abbiamo già sperimentato nel 2022 quale sia il costo di alimentare aspettative e poi deluderle: la FP CGIL non promuove illusioni.

PROGRESSIONI VERTICALI IN DEROGA E COMANDI

L’Amministrazione ha confermato che gli uffici stanno lavorando alla stabilizzazione dei comandi, per poter concludere il processo quanto prima. Ha trovato un ancoraggio temporale, invece, la pubblicazione delle graduatorie verticali in deroga: entro il mese di agosto INPS conta di definire le istanze di riesame pervenute (meno di cento) per poter inquadrare le colleghe e i colleghi interessati.

L’Amministrazione si è inoltre impegnata a convocare a settembre due tavoli:

  • quello generale sul CCNI, per aggiornare le organizzazioni sindacali sulle interlocuzioni con Funzione Pubblica;

  • quello OPI sulla costituzione quarta area.

Negli ultimi giorni si sono susseguite voci circa una esternalizzazione delle attività realizzate dagli informatici turnisti della sala GSO. L’Amministrazione ha voluto smentire questa ipotesi, evidenziando che il personale interno rimarrà sui servizi core, il personale esterno – in parte già operante in Istituto – resterà comunque operativo sulle attività routinarie.

  Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Alla Direttrice centrale Pianificazione e Controllo di Gestione

Dott.ssa Rosanna Casella

Al Direttore centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: RICHIESTA DATI PERFORMANCE E ABILITAZIONI

L’Amministrazione è solita trasmettere alle OO.SS., con riferimento agli obiettivi di gruppo, una tabella sintetica con il numero di sedi per fascia di punteggio. Ciò non consente un’esaustiva valutazione.

Per tale ragione chiediamo, con riferimento al 2023 (dicembre 2023), un prospetto simile a quello che viene trasmesso per l’incentivo ordinario, con l’indicazione degli obiettivi di gruppo, se non per agenzia quantomeno per provincia. Medesimo prospetto chiediamo per quanto concerne il primo semestre dell’anno corrente (giugno 2024).

Più in generale, non capiamo perché dati ufficiali – che riguardano l’impegno lavorativo dei dipendenti – possano essere conosciuti dalle OO.SS. esclusivamente sulla base della disponibilità dell’Amministrazione a fornire tali prospetti: è giunto il tempo di consentire a chi rappresenta i lavoratori di accedere direttamente, con profilo di consulter, agli applicativi che forniscono i dati ufficiali di produzione.

Le OO.SS. devono poter accedere, inoltre, al catalogo di SiMP, che riporta i coefficienti di omogeneizzazione di ciascun modello.

Si rimane, in tal senso, in attesa di riscontro.

Cordiali saluti

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

G iuseppe Lombardo

Nell’incontro svolto ieri 29 luglio in modalità da remoto l’Aran ha presentato una ulteriore versione della parte normativa del contratto, contenente ipotesi di modifica su temi quali gli incarichi, l’orario di lavoro e le pause, la regolamentazione delle prestazioni aggiuntive, misure per lo smaltimento delle ferie pregresse, la formazione, l’age management, il patrocinio legale e il welfare aziendale.

Le modifiche proposte e la conferma di quelle già avanzate precedentemente e che avevamo già giudicato negativamente (ad esempio in materia di innalzamento del numero di pronte disponibilità) ci hanno portato a dichiarare un ‘insoddisfazione complessiva rispetto allo svolgimento del negoziato, posto che in capo a tutto, come abbiamo dichiarato da subito, pesa come un macigno l’insufficienza delle risorse disponibili.

Alcuni esempi delle modifiche proposte da Aran:

  • In materia di incarichi viene proposto un incremento del valore massimo dell’incarico di base di soli cento euro (da 1.300 a 1.400€) mentre noi ne chiediamo l’innalzamento almeno fino a 3.000 €, con il contestuale innalzamento a 5.000€ della base per gli incarichi di complessità intermedia;

  • Nessun innalzamento per l’indennità oraria collegata alla pronta disponibilità ma, invece, innalzamento dei turni effettuabili nel mese da sette a dieci, pur dovendo mantenere una media di sette nel quadrimestre;

  • Emblematica la proposta in materia di prestazioni aggiuntive: si sdogana il loro utilizzo per “fronteggiare situazioni di carenza di organico” e “raggiungere obiettivi ulteriori rispetto a quelli assegnati” sancendo così che le stesse diventino uno strumento utile ad un surrettizio incremento dell’orario di lavoro. Questo il succo della proposta di governo e regioni: non si sbloccano le assunzioni, non si incrementano in maniera sufficiente gli stipendi, ma si può guadagnare di più aumentando i propri carichi di lavoro, come se quelli esistenti non fossero già esagerati;

  • In materie di ferie pregresse si assegna alle aziende la possibilità di predisporre piani di smaltimento “con il dipendente”, quindi lasciando il singolo da solo rispetto alle richieste del dirigente di turno;

  • Si introduce un articolo sulle misure di age management (come da noi richiesto): peccato che si tratti di un testo vuoto, che al momento non va oltre alcune generiche dichiarazioni di principio.

A fronte di questa impostazione abbiamo espresso la nostra contrarietà, richiamando le proposte contenute nella piattaforma unitaria e ribadendo che, in assenza di un cambio di impostazione da parte dei datori di lavoro e, soprattutto, della previsione di ulteriori risorse che consentano di affrontare un negoziato vero, la trattativa resta lontana da qualsiasi ipotesi di chiusura, rafforzando tutte le nostre ragioni verso un’intensificazione della mobilitazione.

Su posizioni simili si sono espresse la maggioranza delle organizzazioni sindacali al tavolo; la trattativa è stata aggiornata all’inizio del mese di settembre in data da definirsi.

Vi terremo aggiornati.

Michele Vannini

Segretario nazionale Fp Cgil

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