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Roma 9 marzo 2012 
 
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Mario Monti

Al Ministro dell’Interno
Dott.ssa Annamaria Cancellieri
 
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Prof.ssa Elsa Fornero
 
Al Ministro della Pubblica Amministrazione
e dell’Innovazione
Dott. Filippo Patroni Griffi 
 
Sottosegretario di Stato all’Interno
Dott. Giovanni Ferrara 
 
Capo Dipartimento dei VVF, S.P. e D.C.
Dott.  Francesco Paolo Tronca 
 
Capo del Corpo Nazionale VVF
Dott. Ing. Alfio Pini 
 
Ufficio per le relazioni sindacali delle PP.AA.
Dott. Eugenio Gallozzi 
 
Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali CNVVF
Dott. Giuseppe Cerrone 
 
Commissione di Garanzia attuazione
Legge 146/90

 
 

Oggetto:  Stato di agitazione del personale VV.F.
 

Egregi,
i reiterati tentativi di rimandare la discussione su tematiche di fondamentale importanza per i Vigili del fuoco, da parte dell’Amministrazione, hanno impedito lo svolgimento della riunione odierna sull’organizzazione del sistema di elisoccorso, svolta con i rappresentanti tecnici del CNVVF. 
 
Tale comportamento ha ulteriormente inasprito le relazioni sindacali ed ha reso impossibile la programmazione di riunioni per l’organizzazione complessiva del soccorso, dimostrando l’assenza di un progetto organico indispensabile per affrontare i problemi prioritari, quali le dotazioni organiche, le modifiche dell’Ordinamento e del sistema che regola il volontariato nei Vigili del fuoco.
 
Inoltre, a fronte delle difficoltà nell’attuazione dei concorsi per passaggio di qualifica a Capo squadra e Capo reparto (la cui carenza raggiunge il 50% dell’organico previsto e questo sta comportando gravi problemi all’operatività del sistema nazionale di soccorso pubblico assicurato dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco) le Scriventi non ritengono che le risposte fornite fino ad oggi dall’Amministrazione siano in linea con la necessità di provvedere alla immediata risoluzione della problematica che, nonostante un provvedimento in deroga alle procedure concorsuali ordinarie adottato con i commi 8 e 9 dell’articolo 10 del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, necessita ancora di un ulteriore provvedimento legislativo correttivo per la sua attuazione. Analogamente occorre procedere con tempestività per consentire l’espletamento del concorso straordinario ad Ispettore antincendio.
 
Per ciò che concerne invece la controversia con le società aeroportuali, i Vigili del fuoco sono ancora in attesa di ricevere risposte concrete, poiché la stessa sta comportando il blocco di ingenti risorse economiche, necessarie all’attuazione delle misure salariali previste dal contratto di lavoro per il biennio economico 2008/2009.
 
Inoltre, verifichiamo con rammarico che il Governo non ha ancora provveduto, nonostante gli impegni assunti con le Scriventi, all’individuazione di specifiche risorse destinate all’assunzione del personale la cui validità delle graduatorie è stata recentemente prorogata al 31.12.2013 dall’art. 15, comma 2-bis, del Decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216. Ricordiamo a riguardo che tale impegno aveva lo scopo di non far gravare sul servizio di soccorso tecnico urgente reso dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco i tagli effettuati dal comma 10 dell’articolo 4, della legge 12 novembre 2011, n. 183. Il personale volontario/discontinuo viene infatti impiegato per sopperire alle croniche carenze di organico del Corpo Nazionale e non prevederne una parziale sostituzione con personale permanente significa non riuscire a garantire in futuro l’apertura di tutti i presidi sul territorio.  
 
Infine, con riferimento al regolamento da emanarsi ai sensi dell’art 24 comma 18, della Legge n° 214/2011, inerente la riforma del sistema pensionistico, verifichiamo da parte del Ministero del Lavoro la completa insensibilità nel riconoscimento di una professione particolarmente usurante e della specificità lavorativa dei Vigili del fuoco.
 
Per quanto sopra esposto, le Scriventi OO.SS. dichiarano lo stato di agitazione della categoria e chiedono l’immediata attivazione della procedura di conciliazione prevista dalle norme sul diritto di sciopero. 
 
Distinti saluti.

F.P. CGIL NAZIONALE VVF
A.Sgrò – M.Mozzetta
FED. NAZ. SICUREZZA CISL
Pompeo Mannone
UIL NAZ. VVF
Alessandro Lupo

 
 

Incontro geografia giudiziaria

 
 
Come vedrete dal comunicato allegato, siamo riusciti grazie al nostro impegno ad ottenere un tavolo tecnico sulla chiusura delle sedi distaccate e dei Tribunali; il tavolo si articolerà in 4 momenti, il primo sulla mobilità del personale delle sedi sopprimende e altri ulteriori momenti: il primo relativo alle regioni centrali, il secondo per quelle del nord ed il terzo sulle regioni del sud.

FP CGIL GIUSTIZIA
Nicoletta Grieco
 


COMUNICATO

 
Si è svolta oggi la prevista riunione sulla geografia giudiziaria con il Capo Dipartimento Presidente Birritteri ottenuta grazie alle nostre numerose sollecitazioni. Il Presidente Birritteri ci ha spiegato che il provvedimento sui giudici di pace è all’esame delle Commissioni Giustizia Camera e Senato nonché del CSM e che per motivi  di opportunità il provvedimento definitivo conterrà anche la riduzione delle sedi distaccate e di sedi di Tribunale.

Ci ha anche spiegato che la Commissione che si occupa della materia al Ministero stilerà una relazione di tipo tecnico basata su criteri precedentemente stabiliti ma che il parere decisivo spetta alla Ministra ed al Parlamento, così come anche per il già emanato schema di decreto sulla chiusura dei Giudici di Pace.

Per le Sezioni Distaccate la Commissione prevede per motivazioni di opportunità, da noi non condivise, la possibilità di chiusura di tutte le sedi e non solo del 50% come si intravedeva dalla relazione tecnica della Legge Delega; sui Tribunali invece la stessa Commissione si basa sulla parametrazione che garantisce la permanenza di 3 Tribunali per ogni distretto di Corte d’Appello compreso quello della sede del capoluogo di provincia, già salvaguardato dalla legge delega; per i sopprimendi Tribunali il criterio usato è quello della media di presenze tra magistrati, processi e bacino di popolazione residente; i numeri annunciati sono 28 magistrati, 19.000 affari e 268.000 abitanti, sotto questa media si prevede di chiudere gli uffici.     Unica deroga prevista è quella relativa alla chiusura degli uffici dell’Abruzzo per i quali il tutto viene differito di 36 mesi.

In esito alla procedura è comunque prevista anche la possibilità di riequilibrio tra i tribunali limitrofi, anche tra circondari giudiziari diversi, per una migliore distribuzione del bacino d’utenza sugli stessi.

Per prima cosa abbiamo stigmatizzato le parole del Presidente Birritteri che ha dichiarato pubblicamente che questo provvedimento è volto a recuperare personale di magistratura e amministrativo; ciò non fa che confermare quanto da noi sostenuto negli ultimi anni, ovvero che la politica sbagliata del precedente Governo ha impoverito la giustizia e di fatto ha portato ad un provvedimento di tagli lineari mascherato da razionalizzazione delle risorse.  Ciò significa che i cittadini avranno meno servizi,  meno efficienza e maggiori costi.

Abbiamo poi immediatamente ribadito quanto da noi richiesto già dallo scorso settembre ovvero l’apertura di una interlocuzione con i rappresentanti regionali dei lavoratori per analizzare le peculiarità di ogni situazione, con un tavolo tecnico articolato in tre momenti ovvero centro, nord e sud.

Inoltre abbiamo presentato all’Amministrazione l’emendamento che abbiamo già inviato alle Commissioni Giustizia delle Camere per riportare il tema della mobilità alla materia della contrattazione nazionale e decentrata.

Il Presidente Birritteri ha accolto tutte le nostre richieste convocando un tavolo nazionale sulla mobilità del personale delle sedi sopprimende (per adesso gdp)  per il prossimo 21 marzo; i tavoli tecnici sulle specificità territoriali sono così programmati:
3 aprile per le regioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Sardegna; 12 aprile per Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta e Emilia Romagna;
17 aprile Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Il Presidente Birritteri inoltre ha detto che poiché la questione dalla Commissione tecnica passerà al Parlamento è opportuno che chi ha interesse a mantenere aperti gli uffici faccia pressione sulla politica. Ciò significa che per l’ennesima volta avremo una giustizia diversa per i cittadini: chi ha referenti politici salverà il suo ufficio giudiziario mentre chi non ce l’ha si vedrà deprivato di un servizio pubblico.

Durante la riunione abbiamo chiesto che venissero ricevuti dal Capo Dipartimento alcuni delegati dell’Unione Precari Giustizia riuniti in Presidio sotto al Ministero per chiedere un tavolo tecnico tra Regione Lazio, Corte d’Appello e Ministero sulla prosecuzione delle loro attività e futuro lavorativo.

Il Presidente Birritteri ha espresso totale chiusura sulla questione dicendo che anche la Regione Lazio, nella persona dell’Assessore Zezza, non intende rivedere i termini della Convenzione né le modalità di impiego di questi lavoratori.

Abbiamo stigmatizzato l’ipocrisia che si cela dietro queste posizioni ed  abbiamo ribadito che questi e gli altri lavoratori che in tutta la penisola stanno contribuendo al fianco dei giudiziari a mandare avanti gli uffici non sono affatto tirocinanti ma lavoratori a tutti gli effetti e che hanno diritto a una risposta chiara sulle loro prospettive occupazionali.

Vi terremo informati sugli sviluppi della questione della geografia giudiziaria e della mobilità per le sedi soppresse.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti le lavoratrici ed i lavoratori che hanno sostenuto e votato i candidati della FPCGIL dandogli fiducia e contribuendo alla lusinghiera affermazione delle nostre liste.
 

                                        La Delegazione Nazionale Trattante
                                        FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
         
         
        

 
 
 
 
 

L'Aquila – Nota unitaria sul soccorso in montagna.

09.03.2012 – In allegato L’Aquila – Nota unitaria sul soccorso in montagna.

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Libera professione intramoenia in Campania: alcune riflessioni

 

La notizia dell’emissione da parte della magistratura di misure cautelari nei confronti di vari esponenti della sanità campana lascia sgomenti i cittadini ed ancor più i tanti lavoratori che, con senso di abnegazione, prestano la loro attività in un Servizio Sanitario Regionale che sta vivendo un momento di difficoltà legata alla applicazione ragionieristica del Piano di Rientro.
Questa drammatica vicenda pone all’attenzione dell’opinione pubblica la questione legata alla trasparenza delle liste di attesa ed al controllo della libera professione intramoenia che dovrebbero essere governate dalle Aziende alle quali è attribuito uno specifico ruolo dalla legislazione vigente.
L’Azienda  deve garantire una rigorosa applicazione dell’attività intramoenia, al fine di migliorare la efficacia e la qualità dell’assistenza ospedaliera pubblica, ma anche di renderlo credibile agli occhi dell’utenza. 
Non è più tempo di tergiversare! 
La CGIL Campania, la F.P. CGIL e la F.P. CGIL Medici chiedono la applicazione della  Legge n° 120 del 2007 che stabilisce che i medici devono poter svolgere la libera professione all’interno dell’ospedale, al di fuori dell’orario di lavoro e assicurando un numero di prestazioni non superiori a quelle offerte durante l’orario di servizio. 
Il decreto “Milleproroghe”, inoltre, dispone che il 30 Giugno 2012 termini la proroga della “Intramoenia allargata”, vale a dire la possibilita’ per i medici pubblici di effettuare visite private fuori dall’ospedale in mancanza di spazi per l’attivita’ privata, che vige da diversi anni. 
La CGIL Campania, la F.P. CGIL e la F.P. CGIL Medici chiedono al Ministro di imporre alle Aziende il rispetto di questo termine, obbligandole a reperire locali adeguati all’interno degli stessi ospedali e dei servizi territoriali dove il medico lavora, e il governo di questo delicato strumento normativo al fine di renderlo una scelta libera e trasparente da parte dei cittadini.  

       CGIL CAMPANIA                    CGIL FP CAMPANIA           CGIL FP Medici       
        Franco Tavella                             Antonio Crispi                  Giosué Di Maro   

8 marzo 2012

manifesto 8 marzo 2012 oggi più che mai

Oggi più che mai

Care COMPAGNE

oggi più che mai c’è bisogno non solo di dire con rabbia che l’Italia non è un paese per donne, che l’idea di lavoro attorno alla quale i governi provano a orientare le scelte politiche è contro le donne, che la riduzione dei sistema di welfare è anche riduzione di spazi e libertà femminili, che le controriforme recenti sul lavoro pubblico sono state misogine e dispari. C’è bisogno di cambiare e di farlo subito.

Oggi più che mai c’è bisogno di abbandonare quella sensazione di resa , che qualcuno vorrebbe ascrivere ad un freddo senso della realtà e di riprendere in mano la nostra iniziativa.

E’ l’indagine Istat, sono le nostre condizioni materiali, è la precarietà, la disoccupazione, le distanze, le differenze straordinarie fra generi che ce lo impongono:

– 800.000 donne che dichiarano di essere state licenziate per la loro scelta di maternità
– 7 milioni di donne che non hanno un lavoro retribuito
– il tasso di occupazione femminile che non raggiunge nemmeno il 46% contro una media europea del 58% (penultimo posto in Europa)
– una donna su quattro, fra i 15 e i 29 anni, è inattiva ed il ricorso a forme precarie di lavoro per le donne è il doppio di quello che si registra per gli uomini
– oltre un milione di collaboratrici domestiche, solo 700.000 quelle regolarizzate

Oggi più che mai c’è bisogno :

 
  • di nuove politiche di welfare, inclusive, universalistiche, di sostegno, di rientro dai processi di espulsione, di aiuto alla maternità, di conciliazione dei tempi di vita
  • di riaprire la discussione sulla riforma dei sistemi previdenziali a partire dal riconoscimento del lavoro di cura e dalle caratteristiche usuranti di molti lavori femminili.
  • di una nuova legislazione per il lavoro femminile che, a partire dal ripristino della legge 188 sulle dimissioni in bianco, affronti e risolva le sempre più ampie differenze salariali, quelle relative alle opportunità professionali, quelle relative agli incarichi di responsabilità
  • di cancellare le norme discriminatorie delle leggi Brunetta intervenute su part-time, legge 104, malattie, congedi parentali e di azzerare i suoi inaccettabili sistemi di valutazione
  • del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro
  • del ripristino di organismi di orientamento e controllo sulle pari opportunità e sul mobbing.
 

Oggi più che mai c’è bisogno di mobilitazione, di determinazione e coerenza .
Oggi più che mai.

Rossana Dettori

 
 

Ancona – Iniziativa sul rischio amianto.

09.03.2012 – In allegato Ancona – Iniziativa sul rischio amianto.

Foggia – Dichiarazione unitaria stato di agitazione.

09.03.2012 – In allegato Foggia – Dichiarazione unitaria stato di agitazione.

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Soggiorno Estivo 2012 ONAOSI

Il 31 marzo p.v. scade il termine di presentazione della domanda per il soggiorno estivo 2012 riservato ai ragazzi di scuola media inferiore.
Per informazioni consultare il bando allegato.

DAP: Circolare INCA su ulteriori servizi attestati malattia telematici.

DAP: PCD di nomina dei componenti della Commissione ex art.82 DPR 82/99.

Metalmeccanici: giusto lo sciopero, va sostenuto. Difendere democrazia nei luoghi di lavoro per difendere i diritti di chi lavora – Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

 
“Lo sciopero generale indetto dalla Fiom ha il nostro sostegno come tutte le giuste rivendicazioni che la Cgil sta mettendo in campo sul fronte della tutela dei diritti dei lavoratori. La recente storia delle relazioni industriali nel settore metalmeccanico, specialmente in Fiat, rappresenta un problema per tutto il mondo del lavoro. Le violazioni della più elementari norme di democrazia sindacale e dei diritti dei lavoratori, l’espulsione della Fiom, la vergognosa vicenda di Pomigliano che vede i lavoratori iscritti alla Cgil lasciati fuori dalla produzione, non possono essere affrontate come una semplice trattativa aziendale”, con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, solidarizza con lo sciopero nazionale dei metalmeccanici che si terrà venerdì 9 marzo.

“Proprio in questi giorni si celebrano le elezioni delle Rsu nel lavoro pubblico, un pronunciamento riconquistato dopo una lunga battaglia. Un fatto importante, perché la democrazia sindacale e quella politica sono indissolubilmente legate: se non si è liberi di esprimere le proprie opinioni negli uffici e nelle fabbriche, è l’intero sistema a uscirne indebolito. Il problema della rappresentanza del lavoro è centrale – aggiunge la sindacalista – e crediamo vada detto che quanto avviene in Fiat è inconciliabile con la democrazia”.

“Il lavoro è un bene comune, ha ragione la Fiom, è va difeso tanto il diritto a un salario dignitoso e alla sicurezza occupazionale, quindi il contratto nazionale e l’art.18, quanto quello a decidere liberamente da chi si vuole essere rappresentati. Pensare che le sfide globali si possano vincere scaricando sul lavoro i costi e che la democrazia possa tollerare l’autoritarismo di Marchionne e dei suoi emuli, vuol dire non aver capito che le vere riforme, quelle che incidono sulla realtà, si possono realizzare solo con il consenso informato dei lavoratori, con la partecipazione attiva all’organizzazione del lavoro e ai processi produttivi. L’esperienza, e penso alla fallimentare controriforma dell’ex Ministro Brunetta – conclude Dettori – sembra  non aver insegnato nulla”.

Roma, 6 marzo 2012

 

Convocazione per il 21 marzo sulle problematiche ordinamentali del Corpo Nazionale VV.F.

08.03.2012 – In allegato  Convocazione per il  21 marzo sulle problematiche ordinamentali del Corpo Nazionale VV.F.

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