INTERVENTI IN MATERIA PREVIDENZIALE
Nel corso dell’anno 2011, le ultime manovre finanziarie hanno introdotto pesanti variazioni al sistema pensionistico e previdenziale anche per il personale appartenente al CNVVF.
In particolare, con il Decreto legge n. 201 del 6.12.2011, convertito con modificazioni in legge n. 214 del 22 .12.2011 il Governo Monti ha ridefinito la struttura del sistema pensionistico in tempi brevissimi e con un provvedimento d’urgenza, senza un reale confronto con le parti sociali.
Vengono introdotti i concetti di flessibilità e di incentivazione per chi intende proseguire l’attività lavorativa oltre i limiti di età stabiliti.
Si scambia la flessibilità con la possibilità di rinviare il pensionamento e l’incentivazione con il idea che è alla base del sistema contributivo: maggiore è l’età al momento del pensionamento, maggiori sono i coefficienti di trasformazione del montante.
Con il pro-quota contributivo per tutti, la quota di pensione a decorrere dal 1° gennaio 2012 verrà, in ogni caso, calcolata con il sistema contributivo.
Sono di fatto abolite le pensioni di anzianità con le “quote”, che rimangono esclusivamente per i lavoratori che svolgono attività usuranti e per quelli derogati.
Sono esclusi dai nuovi requisiti gli appartenenti alle forze armate, ai corpi di polizia, al corpo dei vigili del fuoco, i lavoratori occupati in miniere, cave e torbiere e il personale delle ferrovie dello stato.
Dunque, è di tutta evidenza che l’elemento comune a tali categorie di lavoratori non è la “divisa”, né le “mostrine” indossate, bensì il particolare lavoro svolto in condizioni disagiate che impongono una soluzione distinta per la definizione dei requisiti di accesso al pensionamento.
Per tali dipendenti è prevista l’emanazione di uno specifico provvedimento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze che, tenuto conto delle peculiarità, delle esigenze e degli ordinamenti dei singoli settori, dovrà armonizzare i requisiti per il diritto a pensione.
Osserviamo, altresì, che il legislatore ha trascurato il termine “specificità”, foggiato proprio per il riconoscimento della tutela economica, pensionistica e previdenziale, nonché dello stato giuridico del personale appartenente anche al Corpo Nazionale, optando per un equivalente quanto chiarissimo sinonimo.
La formulazione del comma 18 del dispositivo di legge fa intendere che il decreto interministeriale di armonizzazione dei requisiti minimi di accesso al pensionamento non interessa solo i soggetti espressamente indicati nel dispositivo stesso, ma è rivolto ad assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento ai regimi pensionistici e alle gestioni pensionistiche per cui siano previsti requisiti diversi da quelli vigenti nell’Assicurazione Generale Obbligatoria.
Con il Patronato INCA CGIL, abbiamo posto all’attenzione dell’Inps l’esigenza di estendere il decreto interministeriale non solo ai lavoratori espressamente indicati nel comma 18, ma a tutti coloro che maturano il diritto a pensione con requisiti diversi da quelli previsti nell’Ago.
Tuttavia, per quanto ci riguarda, è importante mantenere la massima attenzione affinché vengano riconosciuti i fondamentali istituti previdenziali e di salvaguardia della salute per i VVF.
Rammentiamo sinteticamente, di seguito, le modifiche apportate ed i relativi riferimenti normativi che, comunque, lasciano aperti diversi dubbi interpretativi.
FP CGIL VVF NAZIONALE
Mario MOZZETTA
10.02.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo lo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali provinciali che lamentano il non rispetto delle relazioni sindacali da parte del dirigente locale che, sempre più spesso, opera scelte senza alcun tipo di coinvolgimento delle stesse.
10.02.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la richiesta al Comandante Provinciale di un immediato richiamo di tutto il personale per organizzare al meglio il dispositivo di soccorso collaborare con tutti i colleghi che attualmente sono impegnati nell’emergenza neve.
Care compagne e cari compagni,
tra meno di un mese (5,6,7 marzo 2012) si terranno le elezioni delle RSU in tutte le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale consentendo finalmente agli operatori del comparto sanità di poter andare a votare per eleggere i propri rappresentanti.
Si tratta di un obbiettivo fortemente voluto dal nostro sindacato che darà voce a centinaia di migliaia di lavoratori.
I dirigenti (medici, veterinari, psicologi, sociologi, biologi, amministrativi, farmacisti, chimici, fisici, avvocati, ingegneri, etc.) non sono chiamati al voto, per una scelta sbagliata del vecchio sindacalismo autonomo, ma è ugualmente un evento di grande importanza, anche per gli stessi dirigenti.
Un’alta percentuale di votanti rappresenterebbe un consolidamento delle procedure elettive democratiche, aprendo uno spiraglio per una loro estensione anche nell’area della dirigenza.
Il successo delle liste della Fp Cgil sarebbe un successo di tutto il nostro sindacato con un conseguente rafforzamento delle posizioni generali della nostra organizzazione nei luoghi di lavoro ma anche a livello regionale e nazionale.
Portare avanti le nostre rivendicazioni ai tavoli contrattuali della dirigenza, comuni a quelle del comparto, dopo il successo delle liste Fp Cgil sarebbe più semplice.
Per queste ragioni riteniamo fondamentale un impegno di tutti i nostri quadri ed iscritti per far votare le liste promosse dalla Fp Cgil nelle aziende e negli enti del Ssn. Per costruire, anche con il contributo dei medici e dei dirigenti del Ssn, una vittoria elettorale per affermare le nostre idee.
Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici
Lorena Splendori, Fp Cgil STPA nazionale
10.02.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota di richiesta chiarimenti sull’assegnazione del personale Capo Squadra trasferito alla DCF.
10.02.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota di richiesta chiarimenti inviata al Comandante di Roma Ing. Massimiliano Gadddini per una equa ripartizione delle risorse accessorie al personale.
Roma, 10 febbraio 2012
E p.c.: Capo Dipartimento VVF S.P. e D.C.
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Direttore Centrale per la Formazione
Dott. Ing. Gregorio AGRESTA
Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Patenti di guida V.F., corsi di formazione e corretto svolgimento delle relazioni sindacali.
Egregi,
nel corso degli ultimi mesi, in tutta evidenza, sono emerse le gravi problematiche ed i pesanti disservizi connessi al mancato rilascio delle patenti VF di 3° categoria, durante lo svolgimento dei corsi di primo ingresso per gli Allievi Vigili del Fuoco Permanenti.
Purtroppo, innanzitutto, abbiamo dovuto constatare che, per il personale interessato dall’ultima mobilità V.P., tale disfunzione ha prodotto effetti disastrosi dovuti sia alle diffuse posticipazioni dei trasferimenti, sia al disagio causato dalle drammatiche condizioni logistiche generatesi in alcuni Comandi.
Inoltre, la mancanza di chiare ed univoche direttive del Dipartimento ha determinato contrastanti scelte attuate dai Dirigenti Provinciali, anche all’interno delle medesime Direzioni Regionali di appartenenza.
Per maggior chiarezza, in determinate Regioni, l’apprezzabile impegno diretto alla valorizzazione della mansione svolta dal personale autista, messo in campo da alcuni Comandanti, è stato reso vano, in altri casi, dall’obbligo imposto agli operatori di partecipare a corsi specifici organizzati in tutta fretta.
La soluzione a questo problema risiede, ovviamente, nell’implementazione dei moduli formativi previsti nei corsi per patenti svolti presso le S.C.A., nonostante la cronica limitatezza di personale istruttore presente.
A tale riguardo, occorre rilevare che la Direzione Centrale per la Formazione ha manifestato l’intenzione di ridurre il periodo di tirocinio dei neo-istruttori con
circolare del 26/01/2012 prot. n° 68, allegata alla presente, peraltro, senza l’invio di una minima informazione preventiva alle OO.SS. rappresentative.
Con nota del 16 gennaio u.s., unita anch’essa in allegato, avevamo già rappresentato il mancato rispetto delle procedure ufficialmente previste per tali comunicazioni.
Ad ogni buon conto, esprimiamo il nostro modesto parere contrario ad una diminuzione dei tempi per l’abilitazione del personale istruttore e chiediamo di conoscere le motivazioni per le quali è stata anticipata una simile contrazione che, certamente, avrà ricadute negative sugli standard di sicurezza e sulla qualità dell’attività formativa.
In particolare, per ciò che concerne i corsi per patenti VF e per istruttori di guida VF, in attesa della convocazione di un incontro specifico già richiesto in data 20 gennaio 2012, come da nota allegata, riteniamo opportuno prendere in considerazione la possibilità di una eventuale riduzione del periodo intercorrente tra il rilascio della 2° e la 3° categoria, attualmente di 6 mesi, nonché di far espletare i menzionati corsi di formazione presso i poli didattici periferici, ovvero presso i Comandi Provinciali, qualora la struttura centrale delle S.C.A. non possa far fronte a tale situazione con le risorse attualmente a propria disposizione.
In attesa di urgente quanto cortese riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Roma, 8 febbraio 2012
Al Capo Dipartimento VV.F.,S.P. e D.C.
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
All’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Sollecito apertura del tavolo di conciliazione vertenza Piemonte – Lombardia per Funzionari Tecnici Antincendio Volontari.
Egregi,
dopo i molteplici solleciti della Scrivente, in data 19.12.2011 con un’apposita comunicazione, l’Amministrazione ci aveva informato che subito dopo le festività natalizie, si sarebbe convocato il tavolo per la conciliazione sulla questione indicata in oggetto.
Ad oggi dobbiamo registrare un incomprensibile ritardo nell’aprire la discussione sull’ argomento che di fatto spinge le Organizzazioni Sindacali regionali di categoria del Piemonte e della Lombardia ad organizzarsi in iniziative locali che porteranno inevitabilmente a proclamare alcune giornate di sciopero in tutti i Comandi Provinciali VVF che stanno soffrendo per l’attendismo e la superficialità dell’Amministrazione nel considerare la portata del problema.
Pertanto, con la presente e in attesa di una discussione più complessiva che regolamenta la componente volontaria dei Vigili del Fuoco, si chiede di calendarizzare un urgente incontro al fine di chiarire definitivamente la natura del contendere.
In attesa di un urgente cenno di riscontro si porgono distinti saluti.
FP CGIL VVF
Mario Mozzetta |
FNS CISL
Pompeo Mannone |
UIL VVF
Alessandro Lupo |
Roma, 8 febbraio 2012
Al Capo Dipartimento VV.F.,S.P. e D.C.
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Direttore Centrale per le Risorse Umane
Dott.ssa Carla CINCARILLI
Al Direttore Centrale per gli Affari Generali
Dott.ssa Roberta PREZIOTTI
All’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: mobilità del personale appartenente al ruolo dei vigili del fuoco e dei Capo Squadra.
Egregi,
relativamente all’informativa di pari oggetto del 03/02/2012, le scriventi OO.SS ritengono che non sia ulteriormente tollerabile il procrastinarsi dell’atteggiamento più volte posto in essere da Codesta Amministrazione, atto a porre ad esclusivo carico del personale le responsabilità ed i ripetuti errori derivanti da una approssimativa gestione del medesimo, con particolare riferimento alle scelte attuate nel corso delle ultime mobilità e agli intollerabili ritardi che paralizzano i concorsi interni per i passaggi di qualifica.
In relazione a tali errate valutazioni, si ritiene assolutamente irrispettosa, per la dignità del personale interessato, qualsiasi ipotesi di differimento della mobilità sussistendo, altresì, la possibilità di adottare soluzioni alternative.
Al riguardo si richiede il rispetto del programma elaborato in data 3 febbraio 2012, con cui la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha fissato le date dei trasferimenti di personale appartenente al ruolo dei Vigili del Fuoco e dei Capi Squadra.
Nel contempo si ritiene opportuna l’autorizzazione per il pagamento dello straordinario al personale che rinunci volontariamente al salto turno programmato o, comunque, impiegato a rafforzare il dispositivo del soccorso e l’anticipo di mobilità per il personale che dovrà raggiungere i comandi interessati dall’appunto.
Tali soluzioni si rendono necessarie al fine di alleviare le difficoltà riscontrate nei comandi provinciali, a dimostrazione della volontà di una radicale inversione di tendenza che tenga in debita considerazione le esigenze e le aspettative dei lavoratori.
Distinti saluti.
FP CGIL VVF
Mario Mozzetta |
FNS CISL
Pompeo Mannone |
UIL NAZ. VVF
Alessandro Lupo |
COMUNICATO
Siamo stati convocati ieri dall’Amministrazione, presente il Segretario Generale, per un incontro incentrato sulle problematiche del sito di Pompei, alla luce della grave situazione di crisi organizzativa, dei problemi connessi alla tutela delle condizioni di lavoro e dell’avvio degli interventi previsti dalla legge speciale.
In premessa l’Arch. Recchia ci ha illustrato il programma degli interventi di messa in sicurezza del sito finanziati con i fondi strutturali, sottolineando l’importanza politica, per il futuro stesso del MIBAC, della riuscita del programma finanziato con i famosi 105 milioni, richiamando il comune senso di responsabilità verso una situazione sotto l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e internazionale.
La riunione ha inoltre posto in evidenza la complessità della situazione del sito e la necessità di interventi urgenti ai fini del ripristino delle condizioni di sicurezza in relazione ai rischi da esposizione alle sostanze insalubri ed in riferimento alla riallocazione dei lavoratori in locali idonei.
Nel corso della riunione noi, che eravamo presenti insieme alla nostra rappresentanza di Pompei, abbiamo rappresentato quanto segue:
* La situazione di crisi organizzativa ha radici antiche e recenti, gli effetti della politica degli interventi straordinari tramite Commissariamenti hanno aggravato i fattori di disgregazione produttiva non intervenendo sulle carenze gravi e strutturali di personale e risorse e sulla tutela delle condizioni di lavoro del personale. Su questo contesto è calato l’accorpamento tra Napoli e Pompei, una soluzione organizzativa che si è rivelata ingestibile sotto tutti i punti di vista. Noi abbiamo ribadito che occorre ripensare tale scelta ed orientarsi verso il ripristino della Soprintendenza speciale ed autonoma di Pompei. Nelle more di questo auspicabile (e, allo stato, improbabile) ripensamento noi chiediamo che debba essere assicurata continuità e certezza nella gestione del sito;
* Noi riteniamo la questione della riorganizzazione del sito, concordando in questo con il Segretario Generale Recchia, una questione nazionale e pertanto abbiamo proposto che sia il tavolo nazionale che quello locale mantengano la possibilità di avere una attenzione costante e un confronto aperto sui processi di riorganizzazione del lavoro e del conseguente impiego del personale, sui processi generali di messa in sicurezza del sito, sulla determinazione dei rischi ambientali ed sulla tempistica della messa in opera di misure atte a salvaguardare la qualità degli ambienti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori. In questo contesto vanno sicuramente rafforzate le prerogative del tavolo di contrattazione locale;
* Abbiamo chiesto, inoltre, informazione periodica sulle modalità di utilizzo dei fondi europei con riferimento alle loro ricadute sull’organizzazione del lavoro, rappresentando la necessità che venga adeguatamente valorizzato il personale interno nelle fasi di svolgimento dei progetti. Sull’argomento è bene essere chiari: noi abbiamo preso atto della costituzione di un gruppo di lavoro interministeriale, costituito presso la Prefettura, che avrà compiti di monitoraggio e controllo sugli interventi finanziati, e siamo altresì coscienti che la natura dei fondi ed i soggetti gestori riguardano solo in parte il Mibac. Ma pensiamo che quando ci si richiama ad un patto collettivo di responsabilità occorre porre tutti i soggetti in grado di concorrere alla sua realizzazione, in particolare riconoscendo con chiarezza al Mibac ed ai suoi lavoratori il ruolo di fondamentale importanza ai fini della realizzazione dei progetti finanziati. In questo senso registriamo positivamente l’impegno dell’Amministrazione a risolvere le questioni urgenti a vario titolo proposte sul tavolo e che abbiamo tentato di riassumere in questo comunicato, e sicuramente ne valuteremo il puntuale rispetto nei tempi brevi che il Segretario Generale Arch. Recchia ci ha comunicato, impegni importanti per risolvere questioni delicate che riguardano la necessaria tutela delle condizioni di lavoro. Ma aggiungiamo che ci è parso ancora insufficiente e generico l’impegno a mantenere aperto un canale di confronto sui processi di riorganizzazione che restituiscano a Pompei una adeguata autonomia gestionale e la necessaria funzionalità per affrontare al meglio questa sfida. E non del tutto condivisa l’esigenza, da noi prospettata, di un coinvolgimento maggiore del tavolo nazionale sul ‘caso Pompei’. Ma noi manterremo ugualmente la dovuta attenzione ed un costante impegno: la salvaguardia di Pompei, dei suoi lavoratori, del suo territorio sono gli elementi che daranno la misura delle prospettive della tutela dell’intero nostro patrimonio.
Roma, 9 febbraio 2012
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
COMUNICATO
Durante la riunione del 2 febbraio scorso si è giunti da parte di CGIL CISL UIL E CISAL alla sottoscrizione delle Ipotesi di CCI 2010 e 2011 in Aci.
Sono stati mantenuti all’interno dei CCI 2010 e 2011 gli Istituti che costituivano i punti più interessanti e avanzati delle ultime tornate contrattuali come il sistema delle progettualità locali che aggancia all’esito di una apposita rilevazione di “Customer satisfaction” ad opera di un soggetto terzo la verifica del raggiungimento dell’obiettivo e l’effettiva erogazione delle somme stanziate a tale titolo nel contratto.
E’ stato maggiormente esplicitato e puntualizzato il sistema incentivante nel suo complesso sulla scorta delle osservazioni effettuate dai Ministeri vigilanti.
E’ stato assunto dalle parti l’impegno (con apposito accordo firmato da tutte le sigle sindacali rappresentative nell’Ente) di rivedere al più presto l’intero impianto del sistema delle indennità che pur essendo già stato oggetto di alcune modifiche necessita senza dubbio di una ulteriore razionalizzazione.
L’Amministrazione ha garantito il pagamento a febbraio 2012 del salario accessorio relativo all’ultimo bimestre del 2011 ripristinando inoltre l’erogazione, sospesa unilateralmente a gennaio, delle somme spettanti a titolo di indennità.
Inoltre la Direzione Risorse Umane e Organizzazione ha annunciato l’imminente conclusione della gara in corso per il conferimento dell’incarico relativo all’indagine di “Customer satisfaction” da condursi presso gli Uffici dell’Ente.
Non essendo sfuggita alle parti l’importanza di iniziare a lavorare sull’Ipotesi di CCI 2012 entro tempi brevi sono state già fissate alcune date per riunioni dedicate alla contrattazione fin dalla seconda settimana di febbraio.
Roma, 6 febbraio 2012
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo