Al Direttore
della Direzione Centrale del Personale
dell’Agenzia delle Dogane
Dott. A. ARONICA
OGGETTO: Passaggi dalla 2^ alla 3^ Area. Richiesta di ampliamento dei posti.
Tra pochi giorni dovrebbero concludersi, da parte delle commissioni esaminatrici, tutti gli espletamenti relativi alla procedura per il passaggio dalla seconda alla terza area.
E’ questa, egregio Direttore, una fase delicata, dove confluiscono più o meno legittime richieste da parte dei dipendenti, surrogate da talune proposte demagogiche di qualche sigla sindacale, unitamente alla conclusione di un processo selettivo che in alcune regioni ha creato non pochi disagi e perplessità ai lavoratori.
Come CGIL FP ci auguriamo che la procedura si concluda al più presto e che quanto prima vengano firmati i relativi contratti.
Nel contempo proponiamo all’Amministrazione l’ampliamento dei posti disponibili in relazione alle aumentate carenze di organico determinate almeno dalle numerose richieste di pensionamento presentate in questo periodo.
Al fine di una utile discussione si propone pertanto che tale argomento sia affrontato in una apposita riunione che chiediamo sia concordata al più presto con tutte le OO.SS.
Certi della vostra attenzione per quanto da noi rappresentato, cordialmente salutiamo.
Il Coordinatore Nazionale
Agenzia delle Dogane CGIL/FP
Giovanni Pastorino
COORDINAMENTI PROVINCIALI VIGILI DEL FUOCO MILANO
COMUNICATO AL PERSONALE
10 NOVEMBRE 2011: INCONTRO COL COMANDO
A seguito di convocazione del comando che ultimamente ha manifestato la volontà di riallacciare corretti rapporti sindacali con le OO.SS. scriventi, seppure con un approccio discutibile, ha corrisposto una nostra nota di assenso vista la grave situazione che si è determinata all’organizzazione del comando ed in particolare a quella del soccorso.
In data 10/11/2011, si è tenuto un’incontro tra le parti al fine, di poter discutere mettendo alla luce la situazione attuale e predisporre eventualmente un piano organizzativo che tenga conto delle nostre ormai note richieste.
Nell’occasione il comandante visto le tematiche da trattare da noi preventivamente segnalate, in particolare il rientro nei turni del personale qualificato, settori autisti, capi macchinari, sala operativa, PG e nuclei SAF ed NBCR, ha ritenuto opportuno avvalersi della collaborazione di un rappresentante dei capi distaccamento e dei capi nucleo SAF ed NBCR.
Nell’introduzione, il comandante al di là degli aspetti riguardanti i rapporti sindacali ha ribadito la volontà di proseguire nel percorso avviato pur lasciando trasparire qualche segnale di ravvedimento su alcune problematiche che si sono verificate nel corso dell’anno.
Naturalmente l’esamina fatta dalle OO.SS. scriventi è stata di una criticità estrema sui risultati prodotti dall’organizzazione messa in campo dal 1° gennaio 2012, problematiche che evitiamo di trascrivere in quanto note e già abbondantemente denunciate a vari livelli.
Al fine di uscire dall’empasse, pur nella consapevolezza che per motivi a noi poco chiari possano essere prese in seria considerazione abbiamo avanzato alcune proposte che, se accettate potranno rimettere in moto il percorso sindacale, al fine di poter risolvere per quanto possibile i gravi problemi che affliggono il comando.
Le nostre richieste in sintesi sono:
Si è anche affrontata la questione della volontà di “rotazione” dei capi servizio voluta in modo unilaterale dal comando ed a cui non riusciamo a dare una spiegazione logica.
Alla luce dell’odg 840 datato 11/11/2011 si evince la totale chiusura del dirigente a qualsiasi confronto costruttivo, inficiando di fatto gli incontri precedentemente programmati.
Sarà nostra cura fornirVi notizie appena possibile.
Milano, 11 novembre 2011
CGIL CISL UIL USB
COORDINAMENTI VVF E FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA
” LOMBARDIA e PIEMONTE
Al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico
e della Difesa Civile Al Capo Dipartimento
Prefetto Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del Corpo
Ing. Alfio PINI
Al Direttore Regionale del Piemonte
ing. Bruno NICOLELLA
Al Direttore Regionale della Lombardia
ing. Antonio MONACO
Ai sigg. Comandanti di Milano e Torino
ing. Silvio SAFFIOTI- ing. Silvano BARBERI
Oggetto: Definizione dei compiti dei Funzionari Tecnici Antincendi Volontari (F.T.A.V.). Dichiarazione stato di agitazione interregionale Lombardia e Piemonte.
Con specifiche disposizioni di servizio emanate dai Comandanti di Milano e di Torino, rispettivamente l’odg. n. 1 del 18/01/2011 e l’ods. n. 94/34 del 5/10/2011, sono stati definiti i compiti dei Funzionari Tecnici Antincendi Volontari (F.T.A.V.).
Entrambe le disposizioni hanno trovato il forte e motivato dissenso delle locali rappresentanze sindacali che, inascoltate, sono state costrette ad aprire specifiche vertenze, tuttora aperte.
Le scriventi strutture regionali, preso atto dell’unilaterale presa di posizione dei due Comandanti provinciali con la presente assumono la vertenza in oggetto mobilitando il personale delle due Regioni.
Nel merito le scriventi ritengono che entrambe le disposizioni esercitino un’interpretazione unilaterale e non condivisa, del dettato del DPR n. 76/2004 recante il Regolamento della componente volontaria del Corpo.
Tale interpretazione, appare alle scriventi, in talune parti delle disposizioni, illegittima, in altre palesemente errata e in contrasto con specifiche disposizioni di chiarimento emanate dall’Amministrazione, in ambedue i casi ci sembrano palesemente subalterne alle pressioni dell’ANVVFV ed alla volontà di taluni politicanti locali che privilegiano curare il proprio bacino elettorale, evidentemente più nutrito nella componente volontaria, invece di favorire l’efficacia dell’azione istituzionale del Corpo.
Sono ben noti i problemi di gravissima carenza di organici in tutti i livelli e mansioni del personale tutto, funzionari compresi, siamo però convinti che questi non potranno essere risolti, come qualcuno presupporrebbe, coprendo semplicemente quelle vacanze con del personale volontario, violando così il principio di sussidiarietà che deve caratterizzare il Volontariato.
Riteniamo inoltre che non sia utile al Corpo favorire una confusione istituzionale sul ruolo delle due componenti, che riteniamo pure entrambe necessarie e complementari, su un piano di pari dignità, ma non sostitutive l’una dell’altra.
Auspicando in un prossimo futuro una seria rivisitazione del dpr n. 76, riteniamo in particolare illegittime le seguenti parti delle due disposizioni:
Infine in entrambe le disposizioni, tenuto conto che al FTAV è assegnata la qualifica di SDAC, qualifica peraltro non più prevista nell’ordinamento del Corpo,
Infine in entrambe le disposizioni, tenuto conto che al FTAV è assegnata la qualifica di SDAC, qualifica peraltro non più prevista nell’ordinamento del Corpo, e non viene precisata la posizione gerarchica dello stesso in una eventuale compartecipazione con personale permanente.
Non è neppure noto, infine, se i due Comandanti, prima dell’emanazione delle disposizioni in parola abbiano esperito i controlli previsti dall’articolo 8 del regolamento inerente le incompatibilità del personale volontario.
Per quanto rappresentato si chiede l’immediato ritiro delle due disposizioni citate. A sostegno di tale richiesta viene dichiarato lo stato di agitazione interregionale della categoria in Piemonte ed in Lombardia.
La vertenza di cui all’argomento in questione prelude un’iniziativa di sciopero da parte delle scriventi Organizzazioni Sindacali che sarà formalmente proclamata in esito alle procedure di raffreddamento esperite.
Alla luce di quanto esposto si ritiene categorico lo slittamento al livello nazionale delle procedure di raffreddamento.
La presente è redatta ai sensi della legge 146/90 così come modificata dalla legge 83/2000 ed alla luce della delibera della Commissione di Garanzia Prot. n. 4052 del 22/6/2000.
In attesa di sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
09 novembre 2011
f.to PIEMONTE
CGIL FNS CISL UIL USB
G. NIGRO A. NAPOLI A. MARANGONI D. MOLINARO
LOMBARDIA
CGIL FNS CISL UIL USB
M. FERRARI R. PRADA C. DE GREGORIO M. BERTO
14.11.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota unitaria – CGIL CISL e UIL Comando Provincialie Roma – concernente il trasferimento del personale appartenente ai ruoli dei Direttivi e degli Ispettori e Sostituti Direttori Antincendio, in servizio presso Uffici dell’area romana del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
A seguito dei gravi eventi calamitosi accaduti in Liguria e in Piemonte e del preoccupante peggioramento delle condizioni meteorologiche in quelle zone del Paese, le scriventi Segreterie Nazionali accolgono responsabilmente l’invito della Commissione di garanzia e revocano immediatamente, per le regioni Liguria e Piemonte, l’astensione dal lavoro straordinario proclamata per le imprese private dell’igiene ambientale.
Roma 6 novembre 2011
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – FIMMG – SUMAI – SNAMI – INTESA SINDACALE – SMI – FIMP – CIMOP – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI
Le turbolenze dei mercati finanziari stanno producendo, insieme con serie preoccupazioni per il futuro del Paese, una crisi politica dagli esiti ancora incerti.
I medici, i veterinari, i dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi dipendenti e convenzionati del SSN, chiedono che un Governo nuovo, tecnico o tecnico-politico che sia, manifesti verso la sanità italiana l’attenzione che merita un sistema complesso, ed al tempo stesso fragile, che incide profondamente sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
Il sistema sanitario non è solo un agglomerato di spesa, ma rappresenta un grande contenitore di competenze professionali ed innovazioni tecnologiche, oltre che un volano essenziale per la stessa crescita del PIL.
Occorre garantirne la sostenibilità, non solo economica, ma dei caratteri di universalismo ed equità, per rendere esigibile l’unico diritto che la Costituzione definisce fondamentale. Cominciando dal riconoscimento della autonomia del Ministero della Salute che è il modo per garantire al Servizio sanitario nazionale il carattere di unitarietà che abbiamo sempre difeso ed un ruolo di coesione sociale ed organizzativa oggi quanto mai necessario.
In un Paese in cui le differenze tra i vari servizi sanitari regionali tendono ad ampliarsi determinando disuguaglianze sempre più evidenti è, infatti, indispensabile mantenere un baricentro che assicuri il coordinamento programmatorio e la salvaguardia dei criteri di uniformità assistenziali, evitando pericolose derive che negano il riconoscimento del diritto alla salute come diritto esigibile in egual modo su tutto il territorio nazionale.
La Legge di Stabilità prevede la drastica riduzione dei tempi di prescrizione per il mancato recepimento delle direttive comunitarie, penalizzando decine di migliaia di medici, ex specializzandi negli anni 83 -91, che rischiano così di perdere ogni risarcimento per il mancato pagamento della frequenza alle scuole di specializzazione.
Tutti gli emendamenti sono stati infatti ritirati, compresi quelli soppressivi del comma taglia-ricorsi promossi dalla Fp-Cgil Medici. È stato approvato comunque un ordine del giorno bipartisan a firma De Lillo-Bassoli, che impegna il Governo a considerare la prescrizione decennale a decorrere dal recepimento degli obblighi comunitari.
La Legge di Stabilità, fissando in cinque anni dal verificarsi del fatto i nuovi tempi di prescrizione, prova ad annullare il principio fissato dalla Cassazione, che aveva emesso sentenze basate su un tempo di prescrizione decennale a partire dalla data di recepimento delle direttive comunitarie, il 27 ottobre 1999.
Una perdita di decine di migliaia di euro per ciascun medico, a cui si aggiunge il rischio, dopo aver sostenuto spese legali per processi lunghi anche più di dieci anni, di esser costretti a restituire i soldi ottenuti dopo la sentenza di primo grado.
“Si tolgono ai medici i diritti sanciti dall’Europa – ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici – e conquistati con le sentenze della Cassazione. E’ l’ennesimo tributo che si vorrebbe far pagare ai medici, già duramente colpiti da tutte le precedenti manovre, e contro il quale continueremo la nostra battaglia”.
“Ma non ci arrendiamo e a questo punto – ha affermato Nicola Preiti, promotore per la Fp-Cgil Medici del ricorso per gli ex specializzandi – valuteremo la possibilità di rivolgerci agli organismi europei, senza escludere il ricorso alla Corte di Giustizia Europea, per far valere il diritto al giusto risarcimento, trattandosi di una scelta legislativa incompatibile con le normative comunitarie. Si prolungherà così il contenzioso, paradossalmente con un maggiore costo per lo Stato”.
Roma, 11 novembre 2011
Segreterie Provinciali Rimini
Non siamo disfattisti, ma ora basta!!!!!
Al personale CNVVF Rimini;
Come certamente sapete, da alcuni giorni abbiamo proclamato lo stato di agitazione in merito ad alcune prese di posizione autoritarie da parte del nostro Comandante Provinciale.
Prima di arrivare a questo punto abbiamo cercato di percorrere tutte le strade per arrivare ad una conclusione non conflittuale, infatti nell’ultima drammatica riunione tra comando ed OO.SS avevamo proposto diverse soluzioni alternative pur di non arrivare ad adottare simili provvedimenti.
Di fronte ad un atteggiamento intransigente e dispotico da parte di quest’ultimo, abbiamo dovuto optare per la strada che meno avremmo voluto percorrere e cioè quella della lotta, lotta vogliamo ribadire nel rispetto delle persone, utilizzando esclusivamente gli strumenti che la legge ci consente.
Per questo motivo abbiamo scritto al dirigente informandolo che alla fiera ECOMONDO, avremmo solo effettuato il regolare servizio di vigilanza senza partecipare a collaborare per eventi “collaterali” (è bene ricordare che negli anni passati il personale di questo comando ha sempre svolto con spirito di sacrificio e collaborazione alla riuscita di questa manifestazione) raggiungendo un primo obiettivo che è stato quello di far togliere dal programma della manifestazione le prove di spegnimento autovettura (ODG n°63).
Purtroppo la lotta non finisce qui ma deve proseguire, pertanto chiediamo al personale che è coinvolto negli ODS n°442 e n°449 rispettivamente per la programmazione dei corsi 2012 e per le problematiche SAF di non partecipare al di fuori dell’orario di lavoro a queste 2 riunioni, sin da ora vi informiamo che questo non comporta nessuna sanzione disciplinare a carico del lavoratore.
Inoltre, se la conciliazione non produrrà gli effetti auspicati, vi chiediamo un ulteriore sforzo, il 4 Dicembre giorno di S.Barbara, la festa della nostra Patrona (nella libertà individuale di partecipare alla funzione religiosa) ci asterremo dalle celebrazioni consuete, ed organizzeremo un banchetto con mortadella e spianata fuori dal cancello della sede centrale, per denunciare pubblicamente questa incresciosa situazione.
Certi che solo grazie all’unità di tutti i lavoratori possiamo arrivare ad una positiva conclusione del conflitto.
Rimini 11/11/2011
COORDINAMENTI VVF E FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA
Capo Dipartimento VVFSPDC
Dr. Francesco Paolo TRONCA
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Corretto svolgimento delle relazioni sindacali.
Egregi,
nel corso degli ultimi mesi sono state avviate una serie di discussioni, tra l’Amministrazione e le OO.SS. maggiormente rappresentative del CNVVF, nelle quali sono stati affrontati molteplici argomenti relativi ad aspetti contrattuali ed organizzativi del CNVVF.
Sebbene il 28 settembre u.s. fosse già stato fissato un incontro, finalizzato alla programmazione delle attività di confronto sindacale, le scriventi non hanno tuttora ricevuto alcuna convocazione ufficiale relativa ai temi dibattuti all’ordine del giorno.
Ciò malgrado, senza una benché minima informazione preventiva alle OO.SS., sono state assunte decisioni unilaterali, da parte dell’Amministrazione, concernenti ad esempio l’organizzazione del lavoro dei nuclei specialisti – istituzione di una nuova figura professionale non prevista dalle norme contrattuali – così come la sottoscrizione di una convenzione tra il Corpo Nazionale e l’Associazione Nazionale VVF che si sovrappone anche a disposizioni applicative del D.lvo 217/05.
Argomento quest’ultimo, oggetto di diverse nostre note con le quali veniva richiesta un’apposita riunione per esaminare i discutibili contenuti della stessa convenzione ed anche per un’attenta verifica sul profilo statutario dell’associazione in questione rispetto allo spirito della norma che si riferisce esplicitamente al rapporto che deve continuare tra il Dipartimento (personale in servizio) ed il personale in congedo(anvvf).
A tutto ciò si aggiungono le ultime lettere circolari, diffuse direttamente sul territorio privando le Organizzazioni Sindacali del proprio diritto di informazione che, peraltro, mettono in discussione diversi servizi operativi ed istituzionali resi dai Vigili del Fuoco alla popolazione ed al Paese.
Si evince in modo evidente da tali comportamenti una violazione delle relazioni sindacali ed una delegittimazione della funzione e del ruolo delle OO.SS.
Inoltre, intendiamo porre in evidenza il grave atteggiamento di taluni Dirigenti territoriali che, oltre a non rispettare le relazioni sindacali, obbligando il personale a frequentare corsi di patente contro la propria volontà, saranno ritenuti direttamente responsabili delle eventuali conseguenze, derivanti da scelte autoritarie imposte ai lavoratori che potrebbero incidere, non solo sull’organizzazione del servizio ma, prima di tutto, sulla sicurezza degli operatori e la tutela dei cittadini.
Analogamente illegittime, rischiose ed inammissibili, appaiono le disposizioni relative all’inserimento di funzionari tecnici antincendi volontari nei dispositivi di soccorso provinciali, nei processi di formazione del personale, nelle procedure di polizia giudiziaria oppure, misura similmente grave, nel sistema di prevenzione incendi.
In ragione di quanto fin qui esposto, l’atteggiamento di codesta Amministrazione, lesivo di qualsivoglia prerogativa sindacale prevista dalla vigente normativa in materia, non sarà più in alcun modo tollerato dalle scriventi OO.SS., né a livello territoriale, né tanto meno nei rapporti con il Dipartimento.
E’ nostra ferma intenzione, pertanto, denunciare il perdurare di siffatte palesi violazioni, sia ai Vertici Politici del CNVVF che agli Organi Istituzionali deputati al rispetto delle garanzie e dei diritti sindacali, qualora il corretto sistema delle relazioni non venga ripristinato, con la massima urgenza, attraverso il legittimo confronto con le rispettive parti sociali.
Distinti saluti.
F.P. CGIL VVF NAZIONALE
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FED. NAZ. CISL SICUREZZA
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UIL NAZ. VVF
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M.Mozzetta A.Forgione
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Pompeo Mannone
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Alessandro Lupo
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Un delicatissimo servizio del Ministero dell’interno in materia di immigrazione rischia di vedere ridimensionata la propria capacità di erogazione di una prestazione a favore dei cittadini extracomunitari e dei cittadini italiani che sul lavoro degli immigrati fanno affidamento.
Nel maxiemendamento in corso di approvazione non c’è traccia di un intervento diretto al rinnovo dei contratti in scadenza il 31 dicembre prossimo di 650 lavoratori a tempo determinato che svolgono, ormai da 8 anni, in maniera esclusiva la propria attività lavorativa agli Sportelli Unici per l’Immigrazione presso gli U.T.G ed agli Uffici Immigrazione delle Questure.
Il Ministero non ha voluto reperire le risorse necessarie ad assicurare la copertura di una spesa per il rinnovo dei contratti per dei lavoratori che garantiscono con professionalità i diritti di cittadinanza nel nostro Paese e non ha presentato alcun emendamento in tale senso.
Nell’impellenza di tagliare le spese nel settore pubblico sotto il commissariamento della Unione Europea si colpisce quello che non è uno spreco ma una risorsa da valorizzare e rendere, invece, stabile proprio per la delicata funzione svolta che è e deve restare pubblica.
Il Ministro Maroni al suo ultimo atto ha mostrato tutta la sua indifferenza alle sorti di 650 lavoratori e del servizio erogato da importanti strutture del Ministero.
La FP–CGIL non accetta tale ridimensionamento e avvierà tutte le iniziative possibili, confrontandosi anche con le altre organizzazioni sindacali confederali, affinché il nuovo governo si assuma la responsabilità di operare un’azione di giustizia garantendo il servizio attraverso la proroga dei contratti e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Roma, 11 novembre 2011
L’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana, provocando 7 morti e 6 dispersi, ha messo in ginocchio interi territori e richiesto uno sforzo enorme ai soccorritori. La Fp-Cgil esprime la propria solidarietà ai familiari delle vittime, ai cittadini colpiti da questa calamità e a tutti i lavoratori impegnati nei soccorsi, compreso il Vigile del Fuoco infortunatosi nelle prime operazioni di soccorso.
In queste ore di preoccupazione va però chiarito, fuori dalla retorica, che la gestione dell’emergenza si regge sulle spalle dei lavoratori che per coprire le carenze di organico prestano servizio con turni h24. Uno sforzo che da la misura della loro senso di responsabilità, come nel caso degli oltre 200 uomini dei Vigili del Fuoco impegnati nella prima fase, alcuni dei quali sono giunti a sostenere i colleghi di La Spezia e Genova dalle colonne mobili dei comandi regionali del nord Italia.
Un soccorso che quindi non avviene in modo ordinario, ma che è possibile solo grazie al sacrificio di questi uomini, in alcuni casi i soli dotati di mezzi adeguati a prestare soccorso in situazioni difficili come quelle verificatesi alle Cinque Terre, che richiedono l’utilizzo di imbarcazioni per effettuare non solo il primo soccorso ma anche i rifornimenti.
Questi sforzi, visti i tagli subiti con le ultime manovre, non da ultimo quello di 82,5 milioni di euro dell’ultima legge di stabilità, non potranno a lungo sopperire alla carenza di mezzi e uomini che indebolisce da tempo il Corpo, uno dei pilastri del sistema di protezione civile.
Lo spirito di sacrificio non sostituirà la mancanza di programmazione e prevenzione dei rischi, la mancata messa in sicurezza del territorio e l’incapacità di adattare i nostri margini di sicurezza a questo tipo di precipitazioni che evidentemente sono frutto di mutazioni climatiche finora ignorate.
Roma, 28 Ottobre 2011