Il segretario nazionale della FPCGIL Medici Massimo Cozza interverrà alla giornata nazionale di Sinistra, Ecologia, Libertà sulla salute mentale “Tutti pazzi per Marco (Cavallo). Festa dei sani e dei matti” che si terrà sabato 2 luglio a piazza Duomo all’Aquila con la partecipazione di Nichi Vendola
Si pubblica l’inchiesta uscita oggi su La Repubblica R2 ” Io, l’Italia peggiore, vite precarie” “Pochi soldi, tante responsabilità. E’ il popolo dei precari apostrofati da Brunetta“, con l’intervento anche di Andrea Filippi, medico precario della FPCGIL Medici.
SANITA’: COZZA,NON COLMARE VUOTO ORGANICI CON SPECIALIZZANDI
(ANSA) – ROMA, 21 GIU – “Siamo favorevoli alla formazione dei
medici specializzandi nelle asl e nelle aziende ospedaliere ma a
patto che tutto questo non venga fatto per colmare un vuoto
d’organico creato da un’irresponsabile blocco del turn over”.
Cosi’ Massimo Cozza, leader della Fp-Cgil, commenta la proposta,
avanzata ieri dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, di
trasformare gli specializzandi degli ultimi due anni in
assistenti con compiti clinici e con assunzione a tempo da parte
delle Asl e delle aziende ospedaliere. “Senza dimenticare –
aggiunge Cozza – che ci sono 8mila medici precari in attesa di
stabilizzazione. Quindi noi appoggiamo la proposta del ministro
se questa non sara’ usata come un grimaldello per riempire i
vuoti d’organico per altre vie”.(ANSA).
Comunicato stampa di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
Prima sembrava che nei prossimi anni sarebbero mancati 17.000 medici, oggi il Ministro Fazio ha invece affermato che l’attuale soprannumero – 4,1 medici per mille abitanti contro una media Ocse di 3,3 – basterà a mantenere il turn over per il futuro.
Ma la realtà quotidiana è di ospedali e servizi territoriali pubblici sempre più sguarniti di personale e di risorse, grazie ad una politica governativa di tagli e di blocco del turn over.
I medici sono costretti a fare sempre più straordinari, a rinviare le ferie, e troppo spesso non riescono più a garantire i livelli essenziali di assistenza, peraltro fermi da un decennio. Basta girare negli ospedali e nei servizi territoriali pubblici per registrare i disagi di medici e cittadini.
E la preannunciata manovra economica del Ministro Tremonti, che da indiscrezioni giornalistiche potrebbe colpire ancora una volta la sanità con 6 miliardi di tagli, rischia di essere devastante per tutti.
L’Aran ha convocato il 6 luglio per una riunione tecnica i sindacati della dirigenza medica e STPA per la redazione dei Testi Unici dei Contratti Colletivi Nazionali di Lavoro per il personale delle aree dirigenziali del SSN.
Si pubblica un interessante articolo sui rischi di privatizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità uscito il 21 giugno sul quotidiano Il Manifesto.
Manovra, dirigenti medici nel mirino
per estensione tagli agli stipendi pubblici
Ipotesi decurtazione del 5% anche per stipendi sotto i 90mila euro: centomila interessati, categoria sul piede di guerra
(da www.ilmessaggero.it) ROMA – Una delle misure allo studio nella prossima manovra prevede l’estensione del taglio del 5% anche agli stipendi del pubblico impiego inferiori ai 90mila euro. Misura che colpisce soprattutto i medici pubblici, dirigenti medici del Sistema sanitario nazionale. La denuncia arriva dal segretario della Fp-Cgil Medici Massimo Cozza, che avverte: «Si tratta di una scelta iniqua e inaccettabile, che se si dovesse concretizzare porterà ad una forte protesta della categoria».
L’estensione del taglio del 5%, spiega Cozza, «vedrebbe maggiormente colpiti i dirigenti medici del Ssn». I medici rappresentano infatti la categoria più’ numerosa della dirigenza del pubblico impiego con circa 118mila unità e con una retribuzione media, secondo il conto annuale 2009 della Ragioneria generale dello Stato, di oltre 72mila euro. Seguono i 20mila dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi del Ssn con circa 63mila euro, 10mila dirigenti della scuola con 60mila e 500 euro, 9mila dirigenti delle Regioni e delle autonomie locali con 92mila euro, e poi i dirigenti degli altri settori (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, enti di ricerca, Università).
Il vigente taglio del 5% degli stipendi al di sopra dei 90mila euro e del 10% oltre i 150mila, sottolinea il sindacalista, «oggi colpisce infatti circa il 10% della categoria medica, costituito in gran parte dai primari. L’estensione del taglio al di sopra dei 50mila euro vedrebbe interessati anche gli altri 100.000 dirigenti medici, con una decurtazione media di 1.100 euro l’anno». Anche l’ipotesi dell’asticella a 75mila euro vedrebbe comunque interessata oltre la metà della categoria.
Secondo Cozza, tale manovra rappresenterebbe una «ulteriore penalizzazione dei medici del Ssn i quali, come per tutto il pubblico impiego, hanno già gli stipendi congelati fino al 31 dicembre 2013, il blocco del contratto fino al 31 dicembre 2012, la rateizzazione della liquidazione in tre anni, la decurtazione economica in caso di malattia». Questo «in un quadro sempre più’ drammatico di tagli alla sanità – 1,5 mld nel 2011 e 6 mld ventilati per il prossimo triennio – e di irresponsabile blocco del turn over con medici costretti a riposi sempre minori, a più’ straordinari e a ferie limitate, e con 8mila medici in una situazione di precarietà».
Si tratta di una «tassa iniqua – denuncia Cozza – che ancora una volte si abbatte su chi con il proprio lavoro garantisce un servizio pubblico ai cittadini e, nel caso dei medici, la salute come bene comune. Non si colpisce invece chi ha eguali o maggiori retribuzioni nel privato. Una scelta sbagliata e inaccettabile che se si dovesse concretizzare porterà ad una forte protesta della categoria, che vedrà il 5 luglio a Roma riunite tutte le principali sigle sindacali».
Comunicato stampa di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
Decurtazione degli stipendi superiori ai 50.000 euro nel pubblico
impiego, ulteriore congelamento dei contratti, prolungamento del blocco
del turn over ed ennesima ondata di tagli, anche in sanità. Qualora
confermati, questi provvedimenti rappresenterebbero una miscela
esplosiva per il sistema sanitario e un’insopportabile ingiustizia per i
medici pubblici, che con il loro lavoro garantiscono il diritto alla
salute per tutti i cittadini e che oggi vengono trattati come una voce
sacrificabile, un capitolo di bilancio sul quale fare cassa. Parliamo,
lo ricordiamo, degli stessi medici recentemente magnificati dal Ministro
Tremonti, che tengono in piedi uno dei sistemi sanitari pubblici più
qualificati del mondo.
Per l’ennesima volta ci viene chiesto un “contributo di solidarietà”,
contributo che sappiamo di aver ampiamente dato.
Il Ministro Tremonti torni indietro. I medici, già costretti a lavorare
in condizioni disagiate, sono esasperati. Il 5 luglio, nella riunione
intersindacale, la Fp-Cgil Medici è pronta a concordare unitariamente
ogni forma di protesta.