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Medicina generale Lombardia: perché non firmiamo l'accordo integrativo regionale

Comunicato stampa
Smi, Umi, Intesa sindacale (Cisl Medici – FpCgil Medici – Simet – Sumai), Snami

 
Milano, 16 settembre 2011

Smi, Umi, Intesa sindacale (Cisl Medici – FpCgil Medici – Simet – Sumai), Snami, a conferma delle perplessità denunciate nel luglio scorso, non firmeranno in data odierna l’Accordo Integrativo Regionale 2011-2012 così come proposto dalla Regione Lombardia e chiedono la riapertura del tavolo di trattativa sindacale.
In sintesi i motivi:
Accordo economico peggiorativo a fronte di ulteriori impegni
Vengono cancellate le forme associative semplici, anche quelle già costituite, e il relativo riconoscimento economico, creando un precedente inquietante: la Regione decide in maniera autonoma di cancellare norme contenute nell’ACN
Non vengono riconosciute le quote previste, per tutti i Medici di Medicina Generale (MMG), dal comma 2 dell’articolo 6 dell’ACN
Viene pesantemente disincentivato l’utilizzo del Sistema Informatico Regionale sia negli aspetti economici che nella prospettiva, dai medici sempre auspicata, ma mai realizzata, di obbiettivi di integrazione anche operativa dei percorsi assistenziali
Permangono nodi irrisolti per la CA come la stabilizzazione dei precari a contratto determinato, il mancato rispetto dell’articolo 71 dell’ACN sulla organizzazione della reperibilità, il mancato rispetto dell’articolo 64 dell’ACN sul rapporto ottimale
Non viene affrontato il problema della eccessiva burocratizzazione che svilisce e attanaglia l’attività clinica dei MMG
Non vengono poste le basi per una effettiva integrazione tra le figure professionali operanti sul territorio
Viene definito un rapporto ottimale che limiterà l’accesso di nuovi medici nell’area convenzionata.

Una ritrovata unità sindacale è il segnale politico più importante che dovrà far riflettere sia la parte pubblica che l’unico sindacato firmatario, peraltro minoritario in Lombardia, di questo accordo.
 

Professioni sanitarie: stop all'esame del disegno di Legge istitutivo di Ordini e Albi; lettera di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale FP CGIL, e Gianluca Mezzadri, Coordinatore nazionale professioni sanitarie FP CGIL, al Presidente e ai Capigruppo del Senato per sollecitare la ripresa del lavori

 Pubblichiamo di seguito il testo della lettera
______________________________________
 
 

Ill.mo Presidente del
Senato della Repubblica
 

Ill.mi Senatori capi gruppo del
Senato della Repubblica
 

            Egregi  Senatori,
la Fp Cgil ha appreso della sospensione della discussione del provvedimento sugli ordini e l’invio alla Conferenza dei capigruppo affinché provveda alla redazione di un emendamento che affronti e risolva alcuni conflitti di competenze emersi durante l’esame del testo.
La FP CGIL, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento, auspica comunque una rapida risoluzione della problematica rilevata, affinché sia possibile uscire al più presto da questa situazione di ambiguità,  procedendo verso il completamento del processo di riforma delle professioni sanitarie atteso da diversi anni e diverse legislature.

Leggendo gli interventi dei Senatori riportati nel resoconto della seduta 602^, preme far ricordare che, negli ultimi venti anni, la discussione su questi temi, inerenti le professioni intellettuali, in generale, e le professioni sanitarie, in particolare, è stata molto ampia ed articolata.
Sull’argomento ordini, albi, esami abilitanti o barriere all’accesso alle professioni, però, nonostante l’ampia trattazione sopra richiamata e i provvedimenti normativi di questi anni, in gran parte trasversali, emergono tuttora pareri lungi dall’essere concordi su soluzioni condivise  che, in un verso o nell’altro, devono avere come obiettivo quello di porre fine alle disuguaglianze ed alle diversità di trattamento tra professionisti ancor oggi in essere.

Non è più il tempo della confusione e nemmeno quello dei capri espiatori ma è necessario individuare una strada condivisa che risolva i problemi e non li perpetui, nel superiore interesse dei cittadini, del loro diritto ad una sanità di qualità.
Su questo argomento, FP CGIL si è confrontata al proprio interno e con i professionisti interessati ed ha espresso le proprie posizioni, contenute all’interno di una piattaforma politica sulle professioni sanitarie, che sono state presentate durante un’iniziativa nazionale il 10 giugno u.s. e che è possibile riassumere nei seguenti punti:

  • oggi più che mai è necessario continuare a lavorare per uniformare il sistema professionale in sanità e quindi, oltre a convertire i collegi esistenti in ordini, bisogna parimenti arrivare all’istituzione degli albi ed all’estensione degli ordini a tutte le restanti professioni sanitarie che, oggi, nel panorama della sanità, sono una consistente minoranza ingiustamente discriminata (400.000 ca con albo e Collegio e 200.000 ca senza).
  • gli ordini professionali, fra le loro priorità, debbono avere lo sviluppo culturale della professione, la garanzia del rispetto delle norme deontologiche, la limitazione e il controllo del fenomeno dell’abusivismo professionale e possono rappresentare un buon livello di coordinamento dei liberi professionisti.
  • il funzionamento degli Ordini deve essere garantito da regole democratiche, trasparenti e rispondenti alle moderne esigenze del lavoro nel sistema salute; regole che, con la condivisione di tutti gli attori coinvolti, erano già state formulate nella bozza di decreto delegato decaduta a marzo del 2008 e che, con gli opportuni correttivi ed aggiustamenti, potranno garantire la modernità, l’equità e l’utilità di questi organismi per gli operatori, ma in primo luogo, per i cittadini/utenti.

Queste sono le osservazioni che la FP CGIL offre al dibattito Parlamentare nell’auspicio che il Senato comprenda l’urgenza di una sintesi su di un tema, quello delle professionalità sanitarie,  per troppi anni lasciato incompiuto nei percorsi di valorizzazione ed ambiguo nella discussione che riguarda appunto gli ordini professionali.

Distinti saluti

Roma, 15 settembre 2011 

 
 
 
 

Toscana: resoconto assemblea dp firenze del 13 settembre 2011 e proposta di percorso vertenziale

 Ai Dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
Uffici della Toscana
 

Ai Dipendenti dell’Agenzia delle Dogane
Uffici della Toscana
 

Ai Dipendenti dell’Agenzia del Territorio
Uffici della Toscana

 

 Presso la DP di Firenze si è svolta, martedì 13 settembre, un’assemblea congiunta  FP CGIL e USB/RdB, richiesta dai  lavoratori durante l’assemblea precedente del 5 settembre, propedeutica per lo sciopero generale, svoltasi congiuntamente anch’essa, sempre su richiesta espressa dei colleghi.
 
L’oggetto dell’assemblea del 13 settembre era  decidere quali altre iniziative intraprendere per continuare la vertenza dopo lo sciopero del 6 settembre, per non disperdere la grande partecipazione ottenuta.
 
I dati partecipativi dello sciopero, illustrati durante l’assemblea, hanno indicato che anche i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate dicono no alla manovra economica, depressiva e iniqua, rivolta a colpire in massima parte i lavoratori dipendenti, i precari, i disoccupati ed i pensionati, che fa crescere il debito pubblico sovrano.
 
Si è quindi svolto un dibattito che ha visto la partecipazione attiva dei lavoratori presenti, dal quale sono emerse osservazioni critiche sia sui risvolti generali della manovra che sugli effetti che questa determina sul lavoro dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, e soprattutto sono emerse attente considerazioni tecniche che solo ai lavoratori del Fisco sono possibili, perché esperti della materia tributaria e quindi dotati di strumenti di analisi non altrimenti in possesso della maggior parte della popolazione. L’assemblea ha quindi determinato, con votazione unitaria, di perdurare nelle iniziative con i seguenti strumenti:
 
– indire a breve un’assemblea esterna in luogo visibile di Firenze, con l’intervento della stampa per illustrare e rendere manifesti i motivi della protesta;
 
– redigere un volantino informativo da diffondere ai cittadini, in cui si illustrano in linguaggio semplice e comprensibile quali sono le ricadute sul paese  di alcune previsioni della manovra economica;
 
– avviare una campagna informativa con l’utenza che giornalmente si reca nei nostri uffici.
 
Il volantino sarà redatto dai colleghi dell’ufficio, in condivisione tramite posta elettronica.
 
Inviamo a tutti gli uffici della regione il presente resoconto,  nell’augurio che possa essere di spunto anche per il proseguimento delle iniziative nelle altre province.
 
Le nostre sigle sono pronte a confrontarsi con tutte le sollecitazioni/proposte che perverranno in tal senso dagli uffici.
 

                                 FP CGIL                                         USB/RdB
                          Santi Bartuccio                               Maria Fioriello
                                                               
 

 

 

 

 

 

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La FPCGIL Medici su Rassegna Sindacale. Il 13 ottobre manifestazione unitaria a Roma

CC MODENA: Comunicato Stampa congiunto OO.SS.

FP CGIL Lazio: nuovo Coordinatore Regionale Polizia Penitenziaria e rinnovo esecutivo.

Mancato pagamento missione Agenti 161° corso: nota Fp Cgil.

Pagamento reperibilità art 12 ANQ: nota Fp Cgil.

La nota Fp Cgil relativa alle anomalie riscontrate sul pagamento dei turni di reperibilità, ai sensi dell’ex art. 12 ANQ e art. 3 lett. B del FESI 2011.

Assegnazione neo agenti 163° corso: Riunione al Dap.

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Biotestamento: Cgil ed Fp-Cgil chiedono audizione al Senato, Ddl Calabrò inaccettabile

 
La Cgil e la Fp-Cgil hanno chiesto una urgente audizione alla Commissione Sanità del Senato in merito al disegno di legge Calabrò sul biotestamento, che ha ripreso il suo iter parlamentare, per illustrare le ragioni dell’Appello promosso dalla FpCgil e dalla FpCgil Medici “Io non costringo curo”, che ha raggiunto oltre 11mila adesioni tra medici ed operatori sanitari.
La proposta di legge è per il sindacato inaccettabile. Se approvata, costringerà a mantenere in vita con interventi sproporzionati la persona che ha deciso di rifiutarli in modo consapevole e non ha più una speranza di recupero. Dispone che sia impossibile rifiutare l’idratazione e la nutrizione artificiale, considerate come “pane ed acqua”, in contrasto con la comunità scientifica internazionale che le considera terapie. Per la Cgil, come sostenuto nell’Appello di “Io non costringo, curo”, i medici e gli operatori sanitari devono poter lavorare secondo scienza e coscienza in una alleanza terapeutica con la persona assistita, alla quale devono sempre essere garantite la dignità e la decisione finale.
 

Comunicato Fp Cgil su assegni Una Tantum

Nota congiunta richiesta informazione preventiva per riunione 21 settembre
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