Sicurezza, Cgil Cisl Uil a Minniti: “Polizia locale determinante sul territorio. Ora riforma che ne riconosca ruolo, funzioni e sblocco turn over”

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Roma, 22 dicembre 2016 – “Abbiamo
appreso che il nuovo ministro dell’Interno abbia riconosciuto alla
Polizia locale un ruolo determinante nel presidio di legalità e nel
garantire sicurezza e prevenzione sul territorio. Ora però serve una
riforma che innanzitutto riconosca pari tutele rispetto agli altri corpi
di polizia e ne valorizzi ruolo e professionalità”. Fp-Cgil Cisl-Fp e
Uil-Fpl rispondono alle dichiarazioni di stampa del ministro Marco
Minniti rilanciando la richiesta di un nuovo quadro normativo per la
polizia locale.

“Siamo i primi a sostenere una visione
integrata della sicurezza e siamo pronti a lavorare con il ministro”,
spiegano le tre sigle. “La Polizia locale con i suoi oltre 60.000
operatori rappresenta una straordinaria rete al servizio del territorio e
un presidio di legalità per i cittadini. Di fatto, però, nessun Governo
ha realizzato finora una giusta valorizzazione giuridica e
contrattuale, che ne riconoscesse ruolo, specificità e funzioni. Il
quadro normativo di riferimento, la legge 65 del 1986, è ormai obsoleto e
da tempo chiediamo che venga rivisto e aggiornato. Mentre il blocco dei
contratti ha congelato ogni innovazione organizzativa e
professionale”.

“Vogliamo che alle Polizie municipali e
provinciali venga data uniformità di condizioni operative su tutto il
territorio nazionale, e che sia dotata di strumenti e mezzi necessari a
svolgere funzioni altamente specializzate”, proseguono le federazioni di
categoria di Cgil Cisl e Uil. “Ma soprattutto serve equità nel
trattamento economico, nelle condizioni di lavoro e nelle tutele: a
partire dal riconoscimento delle disposizioni in materia di causa di
servizio ed equo indennizzo, al pari degli altri corpi di polizia, come
serve l’immediato sblocco del turn over senza il quale servizi
fondamentali rischiano di essere compromessi”.

Trasferimenti temporanei personale non direttivo e non dirigente – Leggi speciali

 
 

21.12.2016 – Dando seguito a quanto concordato attraverso la sottoscrizione dell’accordio integrativo di aprile 2016 relativo alle leggi speciali, l’Amministrazione ci informa di voler procedere con ulteriori 34 trasferimenti temporanei con decorrenza 28 dicembre 2016. Pubblichiamo la nota

 

 

Sicurezza/CFS: Comunicato – Iniziative a tutela Corpo e personale

Stiamo vivendo ore decisive per il futuro e la sopravvivenza
del Corpo e la FP CGIL sta confermando tutto il proprio impegno, ponendosi alla
guida dell’iniziativa sindacale, come l’organizzazione e lo svolgimento della
Manifestazione unitaria del 19 dicembre ha ampiamente dimostrato. Mobilitazione
che, per quanto ci riguarda, dovrà proseguire fino all’ultimo giorno, e in
questa direzione siamo tutti impegnati.

In questo delicato contesto, forte e comprensibile è,
naturalmente, la necessità manifestata dalle iscritte ed iscritti alla FP CGIL
di ricevere tutte le informazioni e i chiarimenti ritenuti utili allo
svolgimento della vertenza legale in atto, che si presenta complessa e di difficile
traduzione e semplificazione, considerato il livello di dettaglio che gli
stessi ricorsi contengono.

Nel darvi conferma del grande lavoro che i nostri legali
stanno facendo, con l’immancabile apporto di molti Vostri colleghi che si sono
messi a disposizione sacrificando il proprio tempo libero, vi diamo qualche
indicazione sullo stato dei procedimenti, precisando comunque che la situazione
è in costante evoluzione.

Come molti di voi sanno, è stato presentato un primo Ricorso
dinanzi al TAR Lazio, assegnato alla sezione 2^ Ter, contro i provvedimenti di
transito nell’Arma dei carabinieri degli agenti ed assistenti. In quel ricorso
è stato chiesto, in via di estrema urgenza, che il Presidente adottasse un
Decreto cautelare senza attendere l’udienza cautelare, sospendendo l’efficacia
dei noti provvedimenti, considerati i tempi stringenti che ci separano dal
1.01.2017 e la mancanza di udienze davanti al TAR in questo periodo, causa le
imminenti festività  natalizie.

Nelle tante riunioni tenute con il legale, certo ricorderete
che si è più volte affrontato il problema della competenza territoriale del
TAR. In quelle occasioni il legale ci aveva già spiegato che poteva  sussistere il rischio che il TAR Lazio non si
ritenesse competente territorialmente e che, in tal caso, avremmo riassunto i
processi davanti ai TAR indicati dal TAR Lazio medesimo.

Quest’ultimo, in sostanza, dovendo decidere se adottare il
Decreto cautelare con riferimento al primo ricorso proposto di cui abbiamo
detto, praticamente non ha deciso nel merito della questione, ed ha fissato
l’udienza per il 10 gennaio 2017, lasciando intendere che non si ritiene
competente per coloro che hanno sede di servizio in regioni diverse dal Lazio.
Ovviamente molti dei ricorrenti di quel ricorso lavorano proprio nel Lazio.

All’udienza fissata per il 10 gennaio si affronterà quindi –
oltre a quelle già note – anche la questione della competenza territoriale. Se
il TAR Lazio si riterrà competente solo per chi ha la sede di servizio nel
Lazio, deciderà per loro. Per gli altri ricorrenti i nostri legali
riassumeranno immediatamente i ricorsi davanti ai TAR competenti.

Il TAR Lazio è in ogni caso competente per territorio, con
riferimento ai ricorrenti che hanno sede di servizio nel Lazio, e all’esito
della udienza del 10.01.2017 dovrà prendere una decisione sulla domanda
cautelare, almeno per coloro che lavorano in questa Regione, dovrà cioè
decidere se sospendere o meno gli effetti dei provvedimenti. Verrà, inoltre,
impugnato con atto di Motivi aggiunti in quest’ultimo Ricorso, anche il DPCM
impugnato nei ricorsi di seguito indicati.

Sono stati  notificati e depositati Ricorsi per agenti ed
assistenti davanti a diversi TAR: Marche, Toscana, Puglia. Aspettiamo le
loro decisioni, anche sulla domanda cautelare monocratica.

C’è poi un Ricorso (agenti e assistenti) dinanzi al TAR
Sicilia – Palermo già notificato, che sarà depositato in questa settimana,
come pure altro (agenti ed assistenti) davanti al TAR di Milano, che sarà
notificato ed iscritto a ruolo quanto prima.

Altri tre ricorsi nono stati notificati e depositati al TAR
Lazio: rispettivamente proposti dai sovrintendenti, ispettori, operatori e
collaboratori tutti aventi sedi di servizio nel Lazio, che sono stati assegnati
alla stessa sezione, la 2^ ter.

Altri ricorsi – a completare il quadro – verranno notificati
e depositati subito dopo Natale, invero per tutte le procure ricevute e per le
posizioni che hanno chiesto di intervenire.

La situazione, come dicevamo poc’anzi, è oggettivamente
complessa. L’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere è evidentemente quello
di ottenere pronunciamenti favorevoli che costringano l’Amministrazione a fare
i conti con la chiara volontà, più volte espressa da ognuno di noi, di
eliminare questa brutta pagina consegnata alla storia italiana, nell’ambito
della quale tra l’altro si è fatta davvero incetta dei più elementari diritti
dei lavoratori loro malgrado coinvolti.

Restiamo uniti e compatti.                                                                                  

Il
Segretario Nazionale FP CGIL
Salvatore
Chiaramonte

                                                                                       

                                                                                              

 

 

Piattaforma riqualificazione

 
Care compagne, cari compagni,

a seguito delle nostre pressioni la Amministrazione ha provveduto a
effettuare correzioni alla piattaforma e-learning relativa alle
procedure di riqualificazione per cancellieri ed ufficiali giudiziari.

Al seguente link trovate la comunicazione ufficiale

https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_16_1.page?contentId=NEW1299580&previsiousPage=homepage

Saluti 
Nicoletta Grieco

Polizia Locale: Fp Cgil denuncia caso Venezia, varato regolamento assurdo e umiliante

Dal taglio di capelli a obbligo biancheria ma soprattutto vessazioni su funzioni, riparte mobilitazione

Roma,
21 dicembre – Mantenere “un aspetto consono”, evitando “ogni forma di
eccentricità”. Dietro questa prescrizione di carattere generale,
contenuta nel primo regolamento speciale per la polizia del comune di
Venezia, si dipana un elenco dettagliato, “tanto assurdo quanto
paradossale e soprattutto umiliante, di (pochi) diritti e (tanti) doveri
per il corpo di polizia della città lagunare”. La denuncia arriva dalla
Fp Cgil Venezia e dalla Fp Cgil Nazionale che, regolamento alla mano,
fa emergere alcuni dei punti più controversi del provvedimento varato
pochi giorni fa con una delibera dal Comune guidato da Luigi Brugnaro,
“e non con voto del Consiglio”, come fa notare il sindacato dei servizi
pubblici della Cgil.

Entrando nel dettaglio, a partire dalle
direttive ‘estetiche’ che compongono le oltre sessanta pagine di
regolamento, nella sezione ‘Cura della persona’ si prevede che le donne
del corpo di polizia locale abbiano: “capelli ordinati, ben curati e, se
tinti, di colore naturale”; niente taglio “bizzarro od inusuale”; un
uso “moderato di cosmetici”, elencati in dettaglio: rossetto, cipria,
fard, fondo tinta, mascara e ombretto. Per le donne inoltre, evidenzia
la Fp Cgil,” è fatto anche obbligo di indossare biancheria intima,
compreso il reggiseno”. Per gli uomini prescrizioni simili e stringenti,
con obbligo di capelli corti, con in più il totale divieto di “uso di
cosmetici nonché l’uso di orecchini o altro tipo di piercing”.

Ma
se queste sono solo indicazioni che sfociano nel ‘colore’, in realtà il
regolamento varato dalla giunta Brugnaro, contiene indicazioni che la
Fp Cgil Nazionale e la Fp Cgil Venezia e Veneto ritengono “umilianti per
il corpo e che si configurano come l’ennesimo atto autoritario
dell’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Brugnaro”. Per la
Funzione Pubblica Cgil, infatti, “coperto dalle assurde e paradossali
prescrizioni estetiche, in realtà il regolamento appena varato produrrà
pesanti ricadute sul personale, a partire da turni quotidiani articolati
su ventisei ore giornaliere, infatti si parte da un’ipotesi di notturno
con orario 0-6 per finire con il turno serale in orario 20-02”.

E
ancora, sulla gestione dei turni, “si dà il via ad una modalità tale
che non darà più  diritto al riconoscimento del pagamento dello
straordinario in occasione di particolari, ma non meglio precisati
servizi imposti ai dipendenti”, così come “si innalza la soglia di 78
anni (età anagrafica più anzianità di servizio) per l’esenzione al
servizio notturno ad un limite minimo di età pari a 55 anni di età e 30
di servizio”. Inoltre, “colpo di genio”, è previsto l’obbligo di dover
programmare le ferie dell’intero anno entro metà gennaio. Infine, ultimo
ma non per ultimo, tra le altre cose il regolamento ha una dettagliata
sessione, tra i requisiti di accesso al Corpo, sulla forma fisica:
chilometro di corsa, prova di salto in alto e sollevamenti alla sbarra.
Insomma, “pochi diritti e tanti doveri”, questo il contenuto del
regolamento che, conclude la Fp Cgil, “oltre le discutibili prescrizioni
di colore contiene gli ennesimi atti autoritari e vessatori verso il
corpo di polizia locale dell’amministrazione Brugnaro”. Ragioni per le
quali la Fp Cgil Venezia rilancia la mobilitazione, a partire
dall’assemblea degli appartenenti al corpo in calendario venerdì 24
dicembre. 

Concorso assistenti giudiziari- chiusura sistema on line

 
Care compagne, cari compagni,
vi comunichiamo che al seguente link:
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_16_1.page?contentId=NEW1301081&previsiousPage=homepage

il Ministero comunica la chiusura del sistema on line per la
registrazione delle richiesta di partecipazione al concorso per 800
assistenti giudiziari.

Si prega di dare la massima diffusione alla notizia in particolare tra i
tirocinanti.

Buone feste 
Nicoletta Grieco

EPSU Comitato permanente enti locali

Bruxelles 20 settembre 2016

Si è tenuto a Bruxelles il 20 settembre 2016 la 47ma riunione del Comitato permanente dell’EPSU per gli enti locali e il governo regionale. 
Nella riunione è stata presentata la rete  globale PSI per gli enti locali che si era riunita il 19 settembre.
Ester Lynch, segretaria confederale della CES ha presentato la strategia della Confederazione europea dei sindacati sul pilastro europeo dei diritti sociali. 
Per quanto riguarda il dialogo sociale si è parlato del progetto congiunto con il CEMR sulle “nuove forme di fornitura dei servizi per gli enti locali, il contributo del dialogo sociale e buone pratiche per il benessere sul lavoro” e della conferenza finale di Barcellona del 14 novembre 2016.
Nel pomeriggio è stato presentato uno studio di caso sulle ristrutturazioni e il cambiamento organizzativo: Riforma dell’assistenza sociale e sanitaria in Finlandia – quali sfide ed opportunità?
Speciale attenzione è stata data al tema della digitalizzazione e dei servizi pubblici. Si è inoltre parlato di accordi commerciali (CETA, TTIP e TISA), Si è parlato della Dichiarazione di Barcellona firmata il 21 aprile 2016 da moti enti locali, comunali e regionali in Europa.
Si è poi affrontato il tema sugli appalti pubblici. Un workshop sul tema degli appalti “socialmente responsabili” sarà organizzato nel maggio 2018.
Per la FP CGIL ha partecipato Alessandro Purificato

 

La CGIL denuncia l'ennesima violazione delle buone regole di relazioni sindacali

La CGIL denuncia l’ennesima
violazione delle buone regole di relazioni sindacali a seguito

di una nuova attribuzione di compiti
agli Uffici senza alcuna comunicazione preventiva.

Il 16 dicembre, venerdì pomeriggio,
tramite messaggistica automatica, è stata inviata in posta

elettronica a tutti i consulenti dei
CAM abilitati all’applicativo SPACE, una comunicazione con

oggetto “Attività per la
promozione della Tax compliance: invio delle comunicazioni lista

“Spesometro fornitori
2013”.

Questo solo messaggio automatico
preannunciava l’invio, nel corso della stessa giornata, di

comunicazioni per la promozione
dell’adempimento spontaneo ai soggetti IVA per i quali, per il

periodo d’imposta 2013, sono state
rilevate differenze tra il volume d’affari dichiarato e l’importo

delle operazioni comunicate dai loro
clienti all’Agenzia tramite lo “Spesometro”.

Nella comunicazione è specificato
che “L’attività’ di assistenza è demandata, come già avvenuto lo

scorso anno, in prima battuta ai CAM”.

Infatti già dal mattino successivo,
diversi contribuenti hanno cominciato a telefonare per

avere spiegazioni e informazioni
sulle PEC ricevute sull’argomento.

Lunedì 19 è poi stata pubblicata
nella Intranet la Comunicazione di Servizio n°81 della DC

ACCERTAMENTO in cui vengono
dettagliate le operazioni riservate ai CAM ed alle DP per la

Gestione delle fasi del processo e
per tutti gli adempimenti collegati a tali nuove comunicazioni

trasmesse.

Il tutto, ovviamente, senza alcuna
formazione preventiva né, tanto meno, senza alcun

incontro sindacale (a nessun
livello) neppure per informativa su carichi di lavoro e, soprattutto, su

incombenze del tutto nuove, in
spregio a qualsiasi forma di partecipazione prevista dal CCNL.

Appare evidente che, al di là delle
conoscenze che i consulenti dei CAM possano avere dal

punto di vista tecnico e informatico
sulla compilazione dello spesometro e della dichiarazione IVA,

per affrontare tali situazioni è
indispensabile entrare davvero nello specifico ed avere competenze

normative che non sono ascrivibili a
chi ha sempre operato nell’Area Servizi. 

…..Continua a leggere scaricando il pdf allegato

Seminario sui cambiamenti globali relativi ai flussi migratori e ai loro impatti sulle amministrazioni locali

seminar

Berlino, 27 gennaio 2016

Comitato di dialogo sociale europeo per le autonomie locali

Seminario sui cambiamenti globali relativi ai flussi migratori e ai loro impatti sulle amministrazioni locali in termini occupazionali e di organizzazione dei servizi pubblici

Sono stati esposti i dati emersi sul fenomeno delle straordinarie ondate migratorie di profughidel 2015 e su alcune buone pratiche

Renate Sternatz (sindacato tedesco Ver.di) ha introdotto i lavori: ‘Stiamo giocando una grande sfida per l’integrazione, fondamentale è ricordare che la dignità umana non deve mai essere compromessa. Nel 2015 in Germania sono arrivate un milione di persone. Per affrontare le paure e combattere l’estremismo di destra la via da percorrere è la coesione sociale. Il nostro sindacato agisce in questo senso e contiamo sul sostegno di tanti attivisti volontari. Lavoriamo con i datori di lavoro soprattutto pubblici, puntiamo sulla formazione professionale e sulle risposte al bisogno di casa. Vinceremo la sfida se sapremo costruire consenso largo per la ‘cultura del benvenuto”.

Jean Lethbridge (autrice della ricerca commissionata da Epsu): ‘Le autorità locali giocano un ruolo importante per creare e implementare le politiche di integrazione. L’integrazione nel mercato del lavoro è ancora bassa come anche il riconoscimento dei titoli di studio’.

Lamine Abbad (Progetto UCLG – La migrazione nel Mediterraneo da città a città): ‘Aver accesso al diritto e ai servizi è un punto fondamentale per l’inclusione. Serve accesso al diritto per gli abitanti e non solo per i cittadini. Le vie sono la conoscenza, il dialogo e l’azione. Dobbiamo incrmentare il dialogo fra le città europee e attivare lo scambio di buone pratiche e di buone politiche’.

Gli esponenti sindacali e datoriali della Svezia hanno descritto il loro piano comune ‘Fast Track’, messo in atto per riconoscere e valorizzare da subito le professionalità deiprofughi, in primis medici e infermieri.

Loveleen Brenna (di ‘Seema’, un’organizzazione che lavora con le diversità):’Occorre usare le differenze linguistiche per interagire con gli altri. La migrazione e la diversità costituiscono oggi la nuova normalità, una sfida per il cambiamento. Deve essere creato un nuovo linguaggio. Anziché per l’integrazione, agiamo per costruire inclusione o socializzazione. Creare ponti basati su similitudini e non su differenze, non rigettiamo la diversità per l’identità e puntiamo a creare un unico ‘noi’. La situazione è comune ai Paesi UE, bisogna gestire problemi insieme e promuovere azioni sinergiche’.

La rappresentante del sindacato danese, nel giorno dell’approvazione della norma sulla confisca dei beni ai migranti, vuole ‘continuare a essere orgogliosa del proprio Paese: infatti le parti sociali stanno già lavorando per impedire che la Danimarca affondi nel mare dell’egoismo razzista’.

La Grecia ha espresso l’enorme difficoltà delle sue isole dove arrivano 4000 rifugiati al giorno e a cui l’UE non può ribattere solo calcolatrice alla mano. Le isole greche sono candidate al Nobel per la Pace. Gli organi europei devono distribuire più fondi ai greci, apprezzando il loro lavoro finora svolto. Un Paese così piccolo non può accogliere milioni di persone. La rappresentante della Commissione presente ha sostanzialmente ribadito i principi dell’agenda europea sull’immigrazione e negato un ulteriore aumento dei finanziamenti e una differente distribuzione del peso fra i vari Paesi.

In tutti gli interventi è emerso come le autorità locali giochino un ruolo importante per creare e implementare le politiche di integrazione.

Lucilla Pirovano, FP CGIL Lombardia, rappresentante italiana nel Comitato di dialogo sociale europeo enti locali.

 
 

Dialogo sociale enti locali: approvate linee guida sulla migrazione e per il benessere sul lavoro

dialogo social enti locali

Bruxelles 5 dicembre 2016

Le parti sociali presenti nel Comitato di dialogo sociale europeo del settore enti locali e regionali, riunite a Bruxelles il 5 dicembre 2016, hanno approvato e adottato la revisione delle linee guida EPSU-CEMR (presentate nel 2014) sul rafforzamento delle misure contro la discriminazione nei governi locali e regionali.
I nuovi orientamenti riconoscono l’importanza che ha l’ inserimento nel mercato del lavoro come fattore chiave quando si parla di inclusione nella società. Le parti riconoscono inoltre la necessità di accelerare il processo di riconoscimento dei richiedenti asilo allo scopo per accorciare i tempi per trovare un lavoro. Riaffermano come  l’inclusione nel mercato del lavoro siauna delle strategie più importanti che le autorità locali possono perseguire.
La responsabile politica di EPSU per gli enti locali Christine Jakob ha dichiarato: ‘Queste linee guida rispecchiano la competenza naturale dei governi locali, quando si tratta di affrontare e promuovere l’importanza dell’integrazione nel mercato del lavoro dei lavoratori migranti, sia legali che clandestini’.Queste linee guida sono stati originariamente pubblicati nel 2014.

 

Le parti sociali hanno anche approvato un quadro generale per il benessere sul luogo di lavoro nelle amministrazioni locali e regionali in Europa. Questo è il risultato di un progetto biennale che si è concentrato su come gli enti locali si stiano sviluppando come nuovi fornitori di servizi, e in che modo il dialogo sociale possa aiutare questi importanti cambiamenti.I processi di ristrutturazione del governo locale e regionale, le nuove forme di erogazione dei servizi e i cambiamenti organizzativi hanno implicazioni sulla qualità e la disponibilità dei servizi per i cittadini e per le imprese sopratutto per quanto riguarda la salute, la sicurezza e il benessere sul lavoro.
Il nuovo piano d’azione definisce un quadro di riferimento per le parti sociali in questo settore, mostrando come affrontare gli effetti dei nuovi sviluppi, come ad esempio la creazione di nuove forme di servizi pubblici (digitalizzazione e migrazione), la domanda di nuove capacità e competenze e il bisogno di risorse adeguate.
Il piano prevede anche che le parti sociali, europee e nazionali e sui luoghi di lavoro debbano lavorare assieme per preservare e sviluppare i servizi pubblici di qualità e per ottenere risultati concreti e progressi a favore del benessere del lavoratore. I governi locali e regionali svolgono un ruolo fondamentale in Europa come fornitori di una vasta gamma di servizi ai cittadini e alle imprese, oltre ad essere importanti datori di lavoro. In molti paesi, le politiche di austerità hanno colpito i governi locali e regionali più pesantemente rispetto al settore pubblico nel suo complesso. Il nuovo programma riconosce anche il programma sul lavoro dignitoso dell’OIL che comprende la creazione di posti di lavoro, il rafforzamento dei diritti sul lavoro, la protezione sociale, parità di genere, il dialogo sociale come obiettivi trasversali.
Alla riunione ha partecipato per la FP CGIL e per l’Italia Alessandro Purificato

Bonaccini

Stefano Bonaccini nuovo presidente del CEMR-CCRE

Il Presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, è stato eletto il 12 dicembre 2016 a Maastricht, nuovo presidente del CEMR-CCRE (130.000 città e regioni federate in 60 associazioni da 42 paesi europei). E’ il primo italiano dal 1952. Bonaccini succede all’ex sindaco di  Santander e attuale ministro spagnolo dei lavori pubblici e dei trasporti, Iñigo de la Serna.

 
 

 

EPSU CEMR progetto "Nuove forme di erogazione dei servizi per i Comuni"

Foto di gruppo

Barcellona 14 novembre 2016

(16.11.2016) La giornata conclusiva del progetto congiunto EPSU – CEMR ““Nuove forme di erogazione dei servizi per i Comuni, contributo del dialogo sociale e buone pratiche di benessere sul luogo di lavoro” è iniziata con la relazione introduttiva di Jane Lethbridge (esperta del progetto), Lethbridge ha riassunto le sfide da affrontare per gli Enti locali che erogano servizi fondamentali per garantire la coesione sociale in un’epoca in cui le politiche di austerità hanno avuto ripercussioni in molti Paesi, ed anche alla luce delle variazioni demografiche che  sempre di più stanno modificando  il mercato del lavoro (invecchiamento popolazione e migranti).
Quattro gli  ambiti analizzati in questo anno e mezzo di lavoro. 4 relazioni, 4 seminari, 4 documenti su: digitalizzazione, sicurezza sui luoghi di lavoro, migrazione e inclusione sociale. Occorrono nuove linee guida per adattarci ai cambiamenti e garantire il successo: dialogo sociale e contrattazione collettiva sono le parole d’ordine.

Dopo la presentazione della bozza di documento finale, come stimolo alla discussione,  una sessione di domande e di risposte ha  dato indicazioni e ulteriori spunti per la stesura definitiva della relazione finale del progetto, per  mettere in evidenza cosa fare per avere un buon livello dei servizi, un “lavoro decente”, in grado di affrontare i cambiamenti, per il benessere dei lavoratori che erogano i servizi stessi. 

Dunque, una relazione che rifletta l’esito delle discussioni avute nei  quattro seminari, che faccia chiarezza sulla terminologia adottata soprattutto sulle parole  “flessibilità” e “ristrutturazione” (non sempre hanno una valenza positiva, anzi in Francia è negativa) e che identifichi tra le sfide per il prossimo futuro, (con un focus su uguaglianza di genere e pari opportunità):l’impatto sulla qualità dei servizi e sul  lavoro della digitalizzazione (buone pratiche) tempo di vita lavorativa professionale e vita privata  senza più limitazioni (reti sociali, email, digitalizzazione fanno sì che non ci sia soluzione di continuità tra l’una e l’altra) istruzione e formazione (apprendimento permanente)importanza della Contrattazione Collettiva (in questi anni di austerità spesso negata)

TAVOLA ROTONDA:Il rappresentante del Comune di Barcellona racconta l’esperienza del progetto SAIR (Sportello Assistenza Immigrati e Rifugiati), fiore all’occhiello, che il Comune di Barcellona  affronta con le ONG e i Sindacati,  non finanziato dalla Comunità Europea. Uno sportello unico che si occupa di mobilità, documenti, programmi di riconoscimento professionalità, assistenza giuridica, informazioni generali a Immigrati e Rifugiati, senza distinzione, con politiche specifiche di integrazione e formazione. Problema dei finanziamenti della CE per questi progetti che vengono dati agli Stati membri, ma che poi non vengono  redistribuiti a livello locale.
Il rappresentante della Commissione Europea sottolinea che i loro interlocutori sono gli Stati membri e che i fondi stanziati (4mld di euro) dovrebbero essere ridistribuiti dagli stessi Stati ai loro Governi locali.Nonostante le riforme continuino non si è ancora visto il cambiamento: ormai austerità permanente quindi tagli costanti. Uno dei problemi maggiori è la corruzione che si può combattere solo attraverso la trasparenza. 
Nel suo intervento il segretario generale dell’EPSU, contento della presenza del rappresentante della CE,  sottolinea che sono anni che l’EPSU sostiene che le Amministrazioni locali devono essere investite e finanziate direttamente.Dopo una visione generale sulla situazione politica e economica: dai cambiamento climatici (ricaduta su città e regioni: acqua, incendi, ecc.), al referendum in Gran Bretagna e la Brexit, alle elezioni americane, l’intervento si centra sulla richiesta alla Commissione Europea di considerare il punto di vista delle Amministrazioni locali e insieme a  EPSU e CEMR definisca un’agenda europea in un quadro congiunto di cooperazione  per la giustizia sociale e la solidarietà. 
E’ fondamentale che la spesa per i servizi pubblici delle Amministrazioni locali (case di riposo, scuole, ecc,) venga tolta dalle politiche di austerità. La mancanza di investimenti nel sociale crea rabbia e frustrazione non lasciando spazio per crescita e benessere. A lungo termine, con l’esternalizzazione dei servizi (per risparmiare) aumenterà il precariato, la povertà, le ineguaglianze e il non rispetto delle pari opportunità.

Insieme a CMRE,  EPSU sta lavorando già, attraverso il dialogo sociale, per la costruzione di un Europa sociale, ma la Commissione deve capire l’importanza dei fondi a livello locale. Sulla corruzione non c’è da sottovalutare che l’aumento del partenariato privato negli investimenti pubblici crea maggiore rischio di corruzione quindi, va bene la trasparenza  e la democrazia,  ma anche l’informazione, la consultazione, la partecipazione in un contesto normato, con il dialogo sociale, con accordi collettivi:  uno dei primi effetti dell’austerità è la riduzione dei diritti sociali e dei contratti.  . 

L’intervento di un  rappresentante di UDITE (  Federation of European Union Local Authority Chief Executive Officers ) pone l’accento sulla crisi del progetto europeo dalla quale, dice, si può uscire solo cambiando i parametri, rafforzando il potere locale e superando il livello di Stato e offrendo più garanzie per io servizi ai cittadini (sulle persone, gli alloggi) in un nuovo quadro da elaborare per lo sviluppo e a garanzia dei diritti sociali.Quindi più Europa, pianificazione infrastrutture a livello locale, sviluppo delle forniture energetiche  e idriche, l’Europa come alleato non come nemico o in opposizione.Fondamentale rimunicipalizzare i servizi pubblici contro i processi degli ultimi 15/20 anni.

Ultimo l’intervento è stato quello del rappresentante delle Associazioni dei governi locali della Gran Bretagna,  che mette l’accento sull’importanza del dialogo sociale e di come questo deve avere maggiore spazio in Europa, nella politica. Ancora non si sa bene quali saranno le implicazioni della Brexit,  sicuramente avrà implicazioni a lungo termine, per il momento  il Regno Unito sarà sempre insieme a sostenere il dialogo sociale, poi si vedrà.
(Susanna Giuliani) 

 
 

 

 

EPSU 53ma riunione Comitato Esecutivo

Presidente e vice presidente EPSU
A sinistra Isolde Kunkel-Webber con Mette Nord

8-9 novembre 2016

L’8 e 9 novembre 2016 a Bruxelles si è svolta la 53ma riunione del Comitato Esecutivo EPSU.
Due giorni di lavori intensi in cui si sono affrontati i tanti argomenti all’ordine del giorno.
Nella prima parte della giornata dell’8, che é stata presieduta da Dave Prentis, sono state presentate due risoluzioni: una in sostegno allo sciopero generale che si terrà  in Grecia il prossimo 24 novembre ed un’altra sulle donne rifugiate già adottata il giorno precedente dal Comitato parità di genere di EPSU.

Poiché questo Comitato Esecutivo aveva il compito di eleggere la Presidente di Epsu che sostituisce Annelie Nordstroem, c’è stata la presentazione delle due candidate, Francoise Geng di CGT Santè e Isolde Kunkel-Weber di Ver.di. Le candidature erano state annunciate allo scorso Comitato Esecutivo di aprile 2016.
Le elezioni a scrutinio segreto si son o svolte durante la pausa caffè. A Francoise Geng sono andati 11 voti, a Isolde kunkel-Weber 32 voti ed è quindi stata eletta nuova Presidente di EPSU. Successivamente è stata eletta anche una nuova vice-presidente, Mette Nord, unica candidata.

 
La solidarietà del CE EPSU per i sindacati turchi

Funzioni centrali (NEA)
Progetto su salute e sicurezza

Alla prima riunione di Vilnius , notato interesse sia dei datori di lavoro che dei sindacati a discutere di questi temi.Parlato del diritto alla disconnessione dai cellulari e computer di lavoro nel tempo libero.
La seconda riunione sarà a Madrid 24/25 novembre, su violenza nei luoghi di lavoro, nei confronti degli operatori, in particolare nelle carceri.
La terza riunione sarà per il prossimo anno a Berlino. 

Intervento del rappresentante del sindacato turco KESK 
Il sindacalista Omer Salih Erol (di Tum Bel Sen)  ha riferito  quanto sta accadendo in Turchia dopo il tentativo fallito di colpo di stato. Il giro di vite sui media, l’arresto di giudici e intellettuali critici, la sostituzione forzata di sindaci democraticamente eletti, sono esempi delle misure repressive condotte dal governo turco.Il recente arresto di membri del Parlamento turco, che rappresenta il partito politico curdo HDP è un ulteriore segno del cammino anti-democratico che il governo turco sta percorrendo. Circa 15.000 membri del sindacato KESK sono stati lasciati senza lavoro, in particolare nei settori della sanità e dell’istruzione, ma anche in molti altri settori. Calpestati i diritti dei Curdi. Il sindacato turco si dichiara contrario alla violenza ma devono difendere il loro paese che vogliono libero. L’eventuale anticipazione delle elezioni politiche che sono previste per il 2017 non cambierebbe la situazione. Per questo è importante la solidarietà internazionale. EPSU ha assicurato ai sindacati Turchi il proprio sostegno finché non sarà ristabilita la democrazia. EPSU ha chiesto ai propri affiliati  azioni di protesta presso le ambasciate, fax, e-mail e tutto ciò che può servire per attirare l’attenzione su questo problema. Una foto di gruppo con bandiere e slogan per simboleggiare la vicinanza e il sostegno al sindacato turco.
E’ stata approvata una risoluzione che condanna sia il colpo di Stato sia gli sviluppi che hanno portato alla repressione ed agli arresti di sindacalisti turchi. 

Intervento di Luca Visentini (Segretario generale della CES)
Ha parlato della situazione drammatica della migrazione, peggiorata dalla chiusura della rotta balcanica. Aumento dei sentimenti di razzismo e xenofobia anche tra i nostri lavoratori. Dopo la Brexit non possiamo continuare sulla stessa strada
Vogliamo modello economico sostenibile per Europa e migliori condizioni di lavoro per tutti.Per questo non è sufficiente dire basta austerità, servono anche investimenti pubblici, altrimenti non si può pensare ad una buona ripresa economica.Cambiare le regole europee per investimenti.E’ necessario inoltre aumentare i salari per tutti La CES sta per lanciare una campagna europea per l’aumento dei salari. Dobbiamo ricostruire il modello sociale europeo.

Visentini ha poi affrontato il tema della tabella di marcia per il Futuro dell’Europa decisa il 16 settembre dal Consiglio europeo informale  a 26 ( Regno Unito escluso) riunito a Bratislava, in Slovacchia, proprio sul tema del futuro dell’Unione dopo che i cittadini britannici hanno votato per l’uscita del loro paese dall’UE lo scorso giugno: fra gli altri argomenti le politiche economiche e la gestione dell’immigrazione.
Rilancio dell’Ue: la piattaforma sindacale
La Ces propone «un nuovo patto per il futuro dell’Europa», sulla base di prosperità, giustizia sociale e democrazia, crescita economica sostenibile e migliori condizioni di lavoro. Le riforme strutturali per una maggiore flessibilità del lavoro, i tagli alla spesa pubblica, ai servizi e alla protezione sociale, la depressione dei salari e lo smantellamento della contrattazione collettiva non hanno risolto i problemi, ma invece generato stagnazione e deflazione, disoccupazione e precarietà, povertà ed esclusione sociale. «È giunto il momento per una crescita sostenibile» sostiene la Ces, indicando misure urgenti:

* Un piano straordinario per gli investimenti e la creazione di lavoro di qualità.
* Riformare il Patto di stabilità e di crescita, introducendo flessibilità ed escludendo dagli obiettivi di disavanzo e di debito gli investimenti produttivi per le infrastrutture, la green economy, l’innovazione e la ricerca, l’istruzione e la formazione, le infrastrutture sociali e i servizi pubblici.
* All’Ue deve essere consentito di mobilitare gli investimenti pubblici per i progetti transnazionali, attraverso la Banca europea per gli investimenti e l’emissione di obbligazioni di investimento.
* Coordinamento fiscale e lotta all’evasione fiscale, garantendo una tassazione equa e progressiva per le persone e le imprese.
* Riconoscere il ruolo essenziale di servizi pubblici efficienti e inclusivi.
* Maggior coordinamento per l’Unione economica e monetaria (Uem), inclusione della piena occupazione fra gli obiettivi della Bce, creazione di Eurogruppo con i ministri del Lavoro.* Una strategia di «giusta transizione», che assicuri la creazione di posti di lavoro di qualità, affronti le sfide poste dai cambiamenti climatici, l’approvvigionamento energetico sostenibile, la digitalizzazione, i processi di automazione e la ristrutturazione innescati dalla globalizzazione.
* Potenziare la domanda interna europea, anche con un aumento dei salari per i lavoratori dell’Ue, rafforzando la contrattazione collettiva e riconoscendo il ruolo delle parti sociali e dei quadri giuridici nazionali.

Il pilastro sociale deve funzionare, dare strumenti e affrontare i problemi che abbiamo. Stiamo cercando di convincere la commissione europea che molte delle risorse che dovrebbero essere incluse nel budget devono stare nel pilastro sociale.  Investimenti pubblici e servizi pubblici alla base del pilastro.
Più democrazia in Europa , al lavoro, possibilità x i lavoratori di partecipare al processo decisionale.
Quello che è successo sul CETA non è un fallimento per il sindacato, ma per le istituzioni europee, per come è stato gestito il negoziato, per la poca trasparenza. Non siamo soddisfatti dei risultati, ma alcune delle nostre preoccupazioni sono state ascoltate.Si è lanciata una sfida. Dichiarazioni bilaterali che ora sono parte dell’accordo.Qualcosa abbiamo ottenuto anche se non è molto.

 
sciopero Grecia
Sciopero in Grecia il 24 novembre 2016

CETA
il Comitato esecutivo EPSU afferma che il ‘CETA non è abbastanza buono – Il Parlamento europeo non deve dare il suo consenso’. Questo è stato il messaggio principale sul commercio dal Comitato esecutivo EPSU. L’esecutivo sottolinea che i problemi del CETA non sono stati risolti dalle varie dichiarazioni elaborate dall’UE e dal Canada all’ultimo minuto a causa della pressione crescente.http://www.epsu.org/article/epsu-executive-committee-affirms-ceta-not-good-enough

Giornata internazionale migranti 18 dicembre
Nadja Salson nel suo report ha detto che in Europa dobbiamo cercare di condividere la responsabilità per arrivo di nuovi richiedenti asilo. Necessario creare corridoi legali in Europa. La Ces ha proposto di concentrarsi sui migranti senza documenti, aiutando con attività di difesa e supporto.
Prima del 18 dicembre Epsu preparerà una pubblicazione della quale ha già discusso con altre associazioni che sono nel PICUM (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants: la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti)  e per questo ha chiesto a tutti di inviare notizie su eventuali iniziative nazionali.

Un punto importante è stata la presentazione della revisione della direttiva sul sistema della Carta blu UE, adottato nel 2009, che si è finora dimostrato inadeguato e poco attraente ed è pertanto sottoutilizzato: le condizioni di ammissione restrittive e l’esistenza di norme, condizioni e procedure parallele a livello nazionale sono due elementi che ne hanno limitato l’uso. Solo il 31% dei migranti con un livello di istruzione elevato che giunge in un paese OCSE sceglie l’UE come destinazione, il che significa che i lavoratori qualificati preferiscono altre destinazioni, concorrenti economicamente con l’UE.La proposta della Commissione rivede le norme vigenti e mira a migliorare la capacità dell’Unione di attirare e trattenere cittadini di paesi terzi altamente qualificati, poiché l’andamento demografico fa pensare che, anche con una forza lavoro più qualificata nell’UE che l’agenda per le nuove competenze mira a sviluppare, la necessità di attrarre nuovi talenti persisterà nel futuro.La nuova proposta introduce un unico sistema a livello dell’Unione, che sostituisce i regimi nazionali paralleli per il lavoro altamente qualificato al fine di aumentare la chiarezza per i richiedenti e i datori di lavoro e di rendere il sistema più visibile e competitivo.La proposta incrementa la mobilità all’interno dell’Unione europea semplificando le procedure e permettendo inoltre viaggi di lavoro più brevi (fino a 90 giorni) negli Stati membri in cui è in uso la Carta blu.Abbassa la soglia salariale, creando uno spettro flessibile che permette agli Stati membri di adeguarla ai mercati del lavoro nazionali, e prevede condizioni più adatte per i neo-laureati di paesi terzi e i lavoratori di settori con scarsità di manodopera.Nel quadro del nuovo sistema della Carta blu, potranno chiederne il rilascio anche beneficiari di protezione internazionale altamente qualificati.La proposta rafforza i diritti dei titolari della Carta blu (consentendo loro una via d’accesso più rapida allo status di soggiornante di lungo periodo e un accesso immediato e più flessibile al mercato del lavoro) e dei loro familiari (garantendo loro la possibilità di trasferirsi nell’UE contemporaneamente al titolare), e ciò dovrebbe contribuire a rendere l’UE una meta più attraente per i lavoratori dipendenti altamente qualificati di cui la nostra economia ha bisogno.Gli Stati membri continueranno a decidere il numero di cittadini di paesi terzi ammessi nel loro territorio in cerca di occupazione, in linea con il Trattato. Potranno anche eseguire una valutazione del mercato del lavoro in caso di perturbazioni gravi, quali elevati livelli di disoccupazione in una determinata professione o settore o anche in parte del territorio nazionale.
Il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca non partecipano all’adozione della direttiva e non sono né vincolati da essa, né soggetti alla sua applicazione.

 
http://whistleblowerprotection.eu/

Proteggere i whistleblower

Il Comitato Esecutivo di EPSU ha  chiesto di pubblicizzare e firmare una petizione presentata lo scorso 17 ottobre da una Piattaforma oltre 40 sindacati e ONG, che chiede una protezione legale dell’Unione Europea per i whistleblowers. 

Dichiarazione della Piattaforma:

I whistleblower hanno bisogno di una protezione a livello dell’Unione Europa: in gioco vi sono vite, l’ambiente e il denaro
I whistleblower spesso rischiano, alla fine, di pagare un prezzo elevato per la divulgazione di informazioni. Eppure l’attività di whistleblowing può essere essenziale nel portare alla luce – per esempio – attività illegali, la corruzione, le attività che sono in contrasto con l’interesse pubblico e le minacce per la salute e la sicurezza pubblica. Il whistleblowing può salvare la vita, l’ambiente e il denaro.
E’ giunto il momento di avere una legislazione in materia di protezione dei whistleblower valida per tutta l’Unione Europea.
La protezione dei whistleblower è nella maggior parte dei casi questione che riguarda il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Allo stesso tempo, non tutti i whistleblower sono lavoratrici o lavoratori dipendenti. Pertanto, dovrebbe essere assicurata una ampia tutela capace di coprire anche coloro che non sono lavoratori dipendenti.
– Chiediamo alla Commissione europea di prendere decisioni, urgentemente, che conducano a proposte per una legislazione a livello europeo sulla protezione dei whistleblower, con un ampio spettro di gruppi e di aree di attività protette.
– Chiediamo al Consiglio europeo di sostenere le iniziative che garantiscano la protezione dei whistleblower in tutta l’Unione Europea-
– Chiediamo al Parlamento europeo di continuare a chiedere protezione per whistleblower in tutta l’UE e di sostenere le iniziative che garantiscano la protezione dei whistleblower in tutta l’UE.

Per firmare la petizione http://whistleblowerprotection.eu/

 
 
Presidenza JW Goudriaan  I. Kunkel-Webber


9 novembre 2016

BREXIT
Dopo un’ampia discussione il Comitato Esecutivo EPSU ha adottato una posizione in merito alla Brexit, in seguito al referendum del 23 giugno, quando il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea.
EPSU, insieme agli affiliati inglesi, sostiene che il Regno Unito debba continuare a far parte della UE.  “Insieme siamo più forti per difendere e promuovere i nostri interessi. Tuttavia, rispettiamo l’esito del referendum. I lavoratori non devono pagare il prezzo della votazione del Regno Unito. EPSU sostiene pienamente i sindacati del Regno Unito che chiedono che siano garantiti i diritti occupazionali dopo l’uscita dalla UE”. EPSU lotterà per proteggere e migliorare i diritti di occupazione per tutti i lavoratori di tutta Europa. La federazione sindacale europea si aspetta che le aziende multinazionali assicurino il diritto alla informazione e consultazione, che vengano garantiti i diritti ai lavoratori dell’UE, anche come parte di comitati aziendali europei (CAE). Alla luce del voto Brexit, EPSU intensificherà le sue attività con la CES (che aveva approvato una risoluzione lo scorso luglio)  ed i movimenti sociali per una Europa più democratica che tuteli gli interessi dei lavoratori.

 
psi

Congresso PSI 2017

Il 30° Congresso di PSI si terrà a Ginevra dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2017. Le risoluzioni congressuali saranno pronte entro il 28 marzo 2017, mentre le organizzazioni sindacali affiliate potranno inviare le loro risoluzioni entro il 28 maggio 2017. Il 28 agosto saranno inviate le risoluzioni e le proposte di emendamento. 

La segretaria generale di PSI, Rosa Pavanelli, ha presentato la bozza del Piano di azione PSI  2017-2022 con lo slogan Our Time To Lead (E’il nostro momento di esercitare la leadership); ha informato il Comitato Esecutivo di una serie di modifiche organizzative (unificazione degli statuti, revisione del contratto del Segretario generale, possibile spostamento della sede da Ferney Voltaire a Ginevra, abolizione della quota minima per favorire la reale rappresentazione degli iscritti) e politiche (rete dei giovani lavoratori)

 
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La FP CGIL con la nuova presidente di EPSU
 
EPSU EC
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