In allegato il testo dell’interrogazione a risposta immediata in Aula di mercoledì 13 giugno, con la quale il Partito Democratico ha sollecitato per l’ennesima volta il Governo a prendere provvedimenti urgenti per fronteggiare la ormai tragica situazione delle carceri italiane (prima firma On. Pietro Tidei) e il relativo resoconto con la risposta del Governo e la replica del Gruppo PD.
Pubblichiamo inoltre il parere negativo formulato ieri dal Gruppo PD in Commissione Giustizia sulla manovra finanziaria, che sarà discussa e votata in Aula nella giornata odierna.
Roma, 14 lug. (Adnkronos) – La modifica del comma 36 dell’art 23 della manovra finanziaria, che avrebbe impedito l’assunzione di 1600 agenti di polizia penitenziaria ”rappresenta un primo passo avanti, ma vigileremo come sempre affinche’ le assunzioni vengano fatte e in tempi certi”. Lo scrive in una nota Francesco Quinti, responsabile nazionale Comparto sicurezza Fp-Cgill.
”Ci colpisce pero’ la risposta del Ministero della Giustizia – aggiunge – Al posto dello staff del Ministro Alfano non ci vanteremmo di errori tanto vistosi e non ci prenderemmo il merito di correzioni fatte in fretta e furia con un tratto di penna, soprattutto se riguardano temi che da anni vengono sbandierati in modo propagandistico, assunzioni promesse a piu’ riprese e gia’ ridimensionate da 2000 a 1600 unita’. Piu’ che il Governo del fare – conclude Quinti – questo ci sembra il Governo del far male”.
22.09.2011 – FIRMATO L’ACCORDO RELATIVO AI CRITERI DI CORRESPONSIONE DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO AI DIRIGENTI DI UFFICI NON DI VERTICE E AI FUNZIONARI INCARICATI DELLA DIREZIONE PROVVISORIA DI
DETTI UFFICI PER L’ANNO 2009.
SI ALLEGA L’ACCORDO.
MANOVRA ECONOMICA: NIENTE TAGLI AL MIBAC?
Attenzione ai facili trionfalismi: e ci riferiamo alle dichiarazioni del Ministro Galan che annuncia che il MIBAC è fuori dai tagli della nuova manovra economica, anzi ne trarrebbe dei vantaggi vista l’istituzione del 5 per 1000 da destinare alla Cultura.
Purtroppo non è così, la manovra incide pesantemente sul bilancio MIBAC, già pesantemente decurtato dai precedenti tagli della legge 133, dei quali si stanno ancora subendo effetti sconvolgenti sul piano della tenuta stessa dei servizi.
Il Ministro che non annuncia tagli sta invece procedendo all’ulteriore taglio del 10% sugli organici, con un effetto disastroso per qualsiasi prospettiva occupazionale nel Ministero. A seguito di questo taglio il Ministero, ricordiamolo, si troverà con 2000 posti circa in soprannumero rispetto alle previsioni teoriche dell’organico. Ricordiamo che, proprio per queste implicazioni delicatissime, il Mibac era riuscito finora a non fare il taglio, anche subendo le cosiddette sanzioni previste per gli inadempienti. Anche perchè, come la legge speciale su Pompei insegna, se non si interviene adeguatamente dal punto di vista degli investimenti professionali e strumentali, i monumenti crollano e con essi anche la credibilità dei Ministri e dei Governi.
E veniamo alla manovra:
intanto il blocco prolungato del turn over ed il taglio del 50% dei contratti di lavoro flessibili, il prolungamento del blocco dei contratti fino al 2014 e la previsione di sola indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2015/17 sono delle decurtazioni generali che incidono sul salario dei lavoratori Mibac, un sacrificio inaccettabile sul quale però nessuno del Governo spende una parola se non per i famigerati quanto impuniti insulti provenienti dal Ministro Brunetta.
La manovra interviene inoltre sulle risorse destinate ai Beni Culturali stabilite dalle legge 289/2002, pari al 3% secco degli stanziamenti per opere infrastrutturali. Queste somme si azzerano per il 2011 e dal 2012 le somme previste saranno presumibilmente molto diminuite poiché il 3% è diventato il limite massimo delle risorse attribuibili al Mibac, quindi l’importo potrà essere inferiore al 3% e ci si può scommettere che lo sarà, considerata la passione che il Ministro Tremonti ha per la cultura. E la manovra interviene con una norma ammazza residui la cui portata, considerata la mole di residui accumulata nel Mibac, potrebbe essere devastante.
Infine il 5 per mille: la possibilità decorre dal 2012, questo contributo dei cittadini per la Cultura dovrà sommarsi ai contributi per combattere la fame nel mondo, per le calamità naturali e per l’assistenza ai rifugiati, causali già esistenti a cui il 5 per mille alla cultura oggettivamente sottrarrà risorse. La scelta di destinazione in ogni caso non sarà dei contribuenti ma del MEF e le somme non saranno disponibili prima del 2014.
Allora: meno facili trionfalismi, sig. Ministro, ed una maggiore attenzione alle nefandezze che si stanno consumando sulle rovine del Mibac, se davvero si vuole operare per il suo rilancio.
Roma, 18 luglio 2011
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
Il giorno 13 luglio si è tenuta la prevista riunione del Coordinamento Nazionale. La discussione si è incentrata sul documento di programma , sullo stato dell’arte della contrattazione di Ministero e sulla prossima campagna per il rinnovo della RSU.
La discussione è stata ampia e articolata, in particolare si è incentrata l’attenzione, con alcuni spunti critici, sul documento di programma licenziato dalla Delegazione Nazionale Trattante.
Al riguardo si è chiarito che il documento di programma è una base di discussione che dovrà sfociare in una proposta di piattaforma rivendicativa della nuova stagione di contrattazione integrativa ed in un programma elettorale per la prossima campagna di rinnovo delle RSU.
Pertanto il documento è ancora suscettibile di integrazioni e/o modificazioni e nel mese di settembre si arriverà alla sua definizione conclusiva e ad una sintesi programmatica contenente le proposte e gli obiettivi qualificanti della FP CGIL MIBAC per il breve e medio periodo.
Per quanto riguarda lo stato delle questioni oggetto di confronto negoziale a livello nazionale è emersa la consapevolezza del gravissimo momento di decadenza strutturale che vive il Mibac e quindi della necessità di procedere con una forte capacità di mobilitazione, considerata la probabile indizione di uno sciopero unitario a seguito della conciliazione al Ministero del Lavoro prevista per il giorno 25 luglio, l’assoluta assenza della controparte politica che non intende dialogare con le parti sociali e la conduzione unilaterale e autoritaria che caratterizza lo stile della Dirigenza amministrativa nelle relazioni sindacali ai vari livelli.
Infine si è deciso di procedere, entro il mese di settembre, alla definizione del nuovo Coordinamento Nazionale, sulla base delle indicazioni che proverranno dalle Regioni, per poi procedere alla costituzione della Delegazione Trattante.
Roma, 19 luglio 2011
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
COMUNICATO
AVVIO DELLA MOBILITAZIONE NAZIONALE
Di seguito la lettera unitaria inviata in data odierna al Ministro Galan, vi informiamo che il giorno 20 luglio ’11, dalle ore 10.00 alle ore 14.00, è indetto un presidio nazionale di protesta contro l’inaccettabile situazione che si sta determinando nel Mibac, a causa della mancata risoluzione delle questioni vertenziali che hanno prodotto l’iniziativa unitaria, questioni a cui si aggiungono ulteriori lesioni dei diritti dei lavoratori.
Pertanto si invitano le strutture in indirizzo, con particolare riferimento alle strutture FP CGIL di Roma e del Lazio a garantire, tramite l’indizione unitaria di assemblea cittadina, la massima presenza dei lavoratori all’iniziativa di protesta ed ai territori esterni di garantire la presenza di delegazioni ristrette in rappresentanza dei coordinamenti regionali.
Pur consapevoli dell’imminente periodo feriale riteniamo che il presidio del giorno 20 luglio dovrà essere la prima significativa risposta ad una politica inaccettabile di tagli che sta soffocando il Mibac e impoverendo i lavoratori.
Roma, 18 luglio 2011
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
Croce Rossa Italia: no alla privatizzazione – 4° giorno di protesta Comunicato congiunto Fp-Cgil, Sinadi Cri, Fialp Cisal Cri e Usb P.I.
Roma, 21 luglio 2011
Negli ultimi anni l’Ente Pubblico Croce Rossa Italiana ha subito un progressivo depauperamento dei servizi, dovuto principalmente al fatto che la CRI è stata obbligata alla partecipazione a gare pubbliche piuttosto di un affidamento diretto dei servizi di urgenza/emergenza per i quali la stessa CRI percepisce un sovvenzionamento statale.
È da tempo in atto un processo di revisione dei compiti e delle attribuzioni dell’Ente Pubblico Croce Rossa Italiana. Nonostante la 12° Commissione del Senato della Repubblica stia lavorando alacremente, ci sono state delle accelerazioni verso una privatizzazione scriteriata
della CRI.
Senza entrare sull’opportunità di ipotesi affrettate in spregio del lavoro istituzionale che da tempo la citata Commissione sta svolgendo, la privatizzazione della CRI in ipotesi avrebbe lo scopo principale di fare cassa tramite la vendita del patrimonio immobiliare della Croce Rossa per sanare un disavanzo che negli anni si è accumulato per una mala gestione amministrativa di cui è stato sempre reso impossibile attribuire, per motivi di opportunità politica, una precisa responsabilità amministrativa, civile e patrimoniale.
In questo contesto, l’improvvisa accelerazione impressa dal Commissario Rocca sul Comitato Provinciale di Roma per il quale ha disposto una riorganizzazione senza alcuna consultazione con le Organizzazioni Sindacali, a valle di un documento approvato il 15 luglio u.s. con i vertici dell’Associazione CRI che, tra le altre cose, richiedevano esplicitamente la privatizzazione dei Comitati Locali, unitamente a voci insistenti sulla riproposizione nel prossimo Consiglio dei Ministri di quelle norme presenti nella prima stesura della Manovra Economica poi stralciate, hanno spinto i Coordinatori Nazionali di FIALP CISAL, CGIL FP, SINADI, USB PI della CRI ad intraprendere alcune iniziative a tutela della natura giuridica dell’Ente e dei posti di lavoro di tutto il personale, soprattutto quello precario, ormai all’esasperazione. Lo sciopero della fame in staffetta dei Coordinatori iniziato il 18 luglio ed una Manifestazione Nazionale da tenersi a Roma sotto i palazzi governativi sono le forme di protesta individuate dai lavoratori e dalle OO.SS. della Croce Rossa per richiamare l’attenzione della cittadinanza e della classe politica italiana sul delicato momento che sta attraversando la Croce Rossa Italiana ed i suoi lavoratori.
Nel frattempo, la prossima settimana presso le strutture adiacenti all’Az. Ospedaliera S. Camillo – Forlanini, si terrà un “OPEN DAY” aperto alla cittadinanza nel quale illustreremo le motivazioni della protesta e le nostre proposte. Seguiranno le specifiche organizzative. La nostra articolare attenzione prestata alla situazione del Comitato Provinciale di Roma è legata al fatto che essa è il primo (ma sicuramente non l’ultimo) banco di prova su cui “testare” il nuovo modello dis-organizzativo di Croce Rossa.
SIAMO AL TERZO GIORNO DI PROTESTA