Sulla rivista Left in edicola diversi interessanti articoli sui medici di famiglia e sull’Enpam, con intervista al coordinatore nazionale della medicina generale Fp Cgil Medici Filippo Giannobile
Il Parlamento sloveno ha approvato nella seduta del 17 novembre 2016 un’emendamento alla costituzione che prevede il diritto all’acqua potabile. L’emendamento è stato approvato con 64 voti favorevoli e nessun contrario.
L’emendamento fa seguito ad una petizione popolare che aveva ottenuto oltre 51mila firme nel 2016.
Il nuovo articolo della Costituzione (articolo 70a) sostiene principalmente che la proprietà della risorse idriche (anche di quelle non ancora scoperte) appartiene al pubblico e non può essere in alcun modo privatizzata, neppure attraverso concessioni o partnership pubblico-private.
“I cittadini di tutta l’UE e l’Europa si sono mobilitati con successo per avere il diritto all’acqua e ai servizi igienici riconosciuto come un diritto umano – come deciso dalle Nazioni Unite. E per avere riconosciuto questo diritto anche nella legislazione UE. La Commissione europea continua ad ignorare che quasi due milioni di firme raccolte hanno sancito il primo successo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei. Il Commissario Vella dovrebbe ascoltare i cittadini e seguire l’esempio sloveno il più presto possibile”, ha dichiarato il segretario generale di EPSU Jan Willem Goudriaan.
Il governo sloveno aveva sollevato preoccupazioni circa l’ambiguità di termini come “uso commerciale di una fonte d’acqua” presente nel CETA, che sembra applicarsi sia diritti sull’esistente ma anche in grado di limitare la futura capacità dei governi nazionali di porre dei limiti sulle concessioni già rilasciate senza essere soggetti a difendersi nel sistema giudiziario per la protezione degli investimenti (ICS). Vedi qui
In Slovenia il governo è di centro-sinistra, guidato dal Partito del Centro Moderno di Miro Cerar alleato con il Partito Democratico dei Pensionati e i Socialdemocratici. Le prossime elezioni saranno nel 2018.
Articolo 70
Diritto all’acqua potabile
Ogni cittadino ha il diritto all’acqua potabile.
Le risorse idriche sono un bene pubblico amministrato dallo Stato
Le risorse idriche servono prioritariamente alla fornitura sostenibile dell’acqua potabile e dell’acqua per uso familiare e non possono essere considerate come un bene commerciabile. L’approvvigionamento sostenibile della risorse idriche deve fornire prioritariamente i cittadini e ele famiglie e non può essere considerato come una merce.
L’ acqua potabile è fornita dallo Stato attraverso le comunità locali direttamente e senza scopo di lucro.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Le scriventi OO. SS. dichiarano di aver sottoscritto l’ipotesi di accordo concernente i criteri di ripartizione del FUA 2016 per senso di responsabilità e per dare concreta attuazione al progetto di professionalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori da attuare con le progressioni economiche .
Tuttavia, non si può non rilevare che nelle premesse del protocollo si legge :
CONSIDERATO che lo stanziamento del bilancio di previsione anno 2016 per il capitolo 4932 è pari a € 3.978.876 di cui €
72.416,00 risultano, da interrogazione del sistema Sicoge, accantonati dall’IGB, in previsione di variazioni negative.
L’illecito evidente non può essere sottaciuto per nessun motivo .
Le scriventi OO. SS. chiedono di conoscere quale sia il provvedimento che ha dato luogo all’improvvido accantonamento dell’IGB .
L’Amministrazione, pertanto, è invitata ad assumere, con urgenza, tutte le notizie atte a smascherare l’ennesimo tentativo di scippo dei Fondi delle lavoratrici e dei lavoratori .
Roma, 18 novembre 2016
(18 novembre 2016) Il governo greco ha iniziato una nuova offensiva per la privatizzazione delle aziende pubbliche e per ristrutturare la pubblica amministrazione. Il governo sta attuando le misure imposte dal memorandum che sono state negoziate con le istituzioni europee e finanziarie. Per affrontare queste politiche Adedy ha proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 24 novembre.
Tra le ragioni dello sciopero:
– Un programma di investimenti nei servizi pubblici. Abbiamo bisogno di assumere nuovo personale per rispondere alle esigenze dei cittadini e della società. Ciò riguarda l’istruzione, la sanità, i servizi sociali, la cultura, la pubblica amministrazione, la sicurezza sociale. I servizi pubblici devono essere accessibili e l’ istruzione e la sanità, così come la cultura, devono essere disponibili gratuitamente per tutti.
– Arrestare i processi di ristrutturazione e di outsourcing e la politica dei tagli di posti di lavoro. ADEDY vuole anche che ai nuovi lavoratori siano offerti posti di lavoro a tempo pieno e permanente, piuttosto che lavori precari.
– Salari dignitosi. ADEDY rifiuta salari individuali o legati alle valutazioni dei dirigenti. Il sindacato sottolinea che ci dovrebbe essere contrattazione collettiva nel settore pubblico in modo da arrivare alla conclusione di contratti collettivi sia generali sia settoriali.
L’EPSU ha inviato un messaggio di solidarietà. Leggere qui
REIMPIEGO DEL CERIMANT DI ROMA E DEL CERICO DI NAPOLI
Si è tenuta oggi 17
novembre 2016 presso il 1° Reparto Personale dello Stato Maggiore Difesa il
programmato incontro relativo alla definizione dei piani di reimpiego dell’ 8°
Cerimant di Roma e del Cerico di Napoli,
riunione presieduta dal Capo Reparto Amm. di Divisione Ricca e il Vice Capo
Reparto Brig.Gen. Vergari,coadiuvati dal Col. Genovese e dal Capo Ufficio DIPE Col. Russo.
La riunione ha
definito margini e contorni dei piani di reimpiego che pur avendo avuto un
periodo di lavorazione medio lungo, comportando non pochi disagi ai dipendenti,
stanno per essere varati con un accoglimento soddisfacentedelle graditedel
personale.
Relativamente all’
8° Cerimant di Roma, l’Amministrazione ha definito un piano di reimpiego che
trova piena soddisfazione dellegradite espresse dal personale
Per il Cerico di
Napoli invece il piano di reimpiego presenta ancora 7 criticità che attengono
alla indisponibilità degli Enti di Caserta e della M.M.di Napoli. L’Amministrazione
ha dichiarato di essere riuscita a trovare momentaneamente solo due
disponibilità su Grazzanise (in provincia di Caserta),che potrebbero incontrare il favore dei
dipendenti, riducendo di fatto ancor di più le criticità, E’ stato inoltre garantito
l’utile impiego presso Maricorderia per uno dei 7 dipendenti che ha espresso
gradimento in tal senso.
Le scriventi dopo aver ringraziato sia il DIPE SME sia il 1° Reparto SMD per l’ottimo lavoro svolto, viste le
criticità con cui era partito il reimpiego, hanno chiesto che si producesse un
ulteriore sforzo affinché si potesse
arrivare al pieno soddisfacimento del
piano di ricollocazione del personale. Sono state avanzate alcune proposte tese
a tale scopo, che l’Amministrazione si è riservata di approfondire nei prossimi
giorni. Si è chiesto inoltre che il piano di reimpiego del Cerico venga
decretato unitariamente senza spacchettamenti
e che ove non si riuscisse a trovare utile sbocco alle 7 criticità il personale
sia collocato, come da loro richiesto, presso UTT di Arzano.L’Amministrazione
si è riservata di valutare le proposte e vagliare ulteriori possibili soluzioni
ipotizzando un prossimo appuntamento a breve termine.
Roma, 17 novembre
2016
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco
Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
18.11.2016 – Relazione incontro art. 28.
Lavoratrici e lavoratori,nella giornata di ieri si è svolto, presso la sala riunioni di Via Cavour 5, l’incontro più volte sollecitato dalla scrivente, relativo all’articolo 28 (straordinario ore guida).
La delegazione della Cgil, composta da Zuliani, Giulianella e Primavera, ha per l’ennesima volta rappresentato la necessità che venga ripristinata per intero la circolare dell’allora Capo Dipartimento Morcone che, nel merito, puntualizzava in maniera precisa ed inequivocabile le modalità di applicazione dell’articolo 28, lettera f), annullando sin da subito tutti i provvedimenti successivamente emessi e che hanno generato soltanto confusione sul territorio.
Abbiamo altresì ribadito l’indisponibilità della Fp Cgil VVF a qualsiasi tipo di compromesso che, avrebbe come conseguenza un danno per i lavoratori.
Resta inteso che l’Amministrazione potrà regolamentare l’utilizzo delle autovetture VF ma sempre e comunque nel rispetto della dignità degli operatori del soccorso senza però alcuna limitazione così come ben specificato nella circolare del 2004 sopra citata.
Inoltre, abbiamo sollecitato l’Amministrazione a regolarizzare immediatamente tutti i pagamenti attualmente in sospeso relativi alla questione di cui trattasi attraverso una specifica comunicazione ai Dirigenti dei Comandi che ancora non hanno provveduto o che pongono ostacoli alla corresponsione di tali emolumenti.
Al fine di puntualizzare la posizione della Fp Cgil VVF su un argomento così importante per l’intero impianto del soccorso, ci dichiariamo indisponibili a qualsiasi provvedimento che miri a modificare o stravolgere l’impianto del contratto di lavoro.
La delegazione Fp Cgil VVF
18.11.2016 – Corso formazione iniziale Funzionari Amministrativi Contabili Vice Direttori.
ANPAL
In data 15 novembre siamo stati convocati a seguito della richiesta delle OO.SS. di riapertura dei termini dell’interpello per l’individuazione di n. 28 unità di personale da trasferire all’ANPAL. Erano presenti per l’amministrazione il Segretario Generale, la D.G. Risorse umane, è comparsoper ANPAL, il D.G. per le Politiche Attive.Come ricorderete, infatti, nel precedente incontro del 7 novembre scorso la discussione si era in particolar modo concentrata sulle diverse modalità di reperimento di personale messe in atto dalle due Agenzie, proroga dei termini dell’interpello volontario per l’INL e attivazione delle procedurecoatte di trasferimento per l’ANPAL. Per quanto riguarda l’INL è stata accantonata l’ipotesi di ricorrere ad un nuovo interpello, mentre per l’ANPAL l’Amministrazione ci ha comunicato che non procederà alla riapertura dei termini e che, pertanto, detto personale sarà individuato utilizzando i criteri previsti nel DPCM 13/4/2016 e cioè in ordine di prevalenza:· maggiore esperienza professionale· maggiore permanenza nella struttura di appartenenza· maggiore età anagraficaLa procedura di mobilità, secondo quanto previsto dall’art. 3, comma 2 del citato DPCM, escluderà i soggetti ritenuti necessari per la funzionalità delle strutture di appartenenza utilizzando un criterio del tutto arbitrario e discrezionale che supera in concreto tutti gli altri.La delegazione di parte pubblica ha, inoltre, rappresentato che saranno esclusi dalle procedure di mobilità tutti coloro che usufruiscono della legge 104/92 ed i genitori con figli minori di anni 3.Non possiamo non rimarcare la nostra netta contrarietà all’atteggiamento che ha contraddistinto i rappresentanti del Governo e, di riflesso, di questa amministrazione, fin dalla fase di predisposizione dei provvedimenti che prevedevano la nascita delle due Agenzie.Abbiamo più volte rappresentato le nostre perplessità, suggerendo, nelle poche occasioni di confronto concesse, soluzioni per cercare di superare le numerose criticità seppur nei confini dettati dai provvedimenti legislativi.Quello che ci preoccupa di più è la sordità e la miopia di quanti pensano ancora di poter migliorare servizi per i cittadini senza ascoltare la voce di coloro che quotidianamente e con senso di responsabilità operano al servizio della collettività.La circostanza che non si siano volute ricercare soluzioni alternative alla mobilità coatta del personale e che ci venga detto che l’amministrazione, chiamata a rivoluzionare le politiche del lavoro nel nostro Paese, abbia necessità di poche unità di personale per poter partire francamentenon ci convince.La “grande sensibilità” mostrata, poi, su un tema così delicato per i lavoratori è stata confermata dalla mancata partecipazione, salvo una brevissima e inutile comparsa da parte dell’attuale D.G.per le Politiche Attive, dei vertici dell’ANPAL.Se questa è l’attenzione verso il proprio personale, all’alba della nascita della nuova agenzia, possiamo solo immaginare quale sarà l’atteggiamento futuro di chi è chiamato a gestire le politiche attive del lavoro nel nostro paese.Alla luce di tutto ciò, tra le iniziative che intendiamo promuovere per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, convocheremo a breve un’assemblea del personale presso l’Amministrazione centrale, di cui vi daremo notizia nei prossimi giorni.
Roma, 18 novembre ’16
FP CGIL
Matteo Ariano
Giuseppe Palumbo
CISL FP
Paolo Bonomo
UILPA
Angelo Vignocchi
Straordinario
il successo ottenuto con i ricorsi contro l’assorbimento del CFS nell’Arma, ora
stop alla campagna adesioni
La campagna adesioni ai ricorsi
gratuiti patrocinati dalla Funzione Pubblica CGIL contro l’assurdo progetto di
assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, la
militarizzazione coatta del personale e la mobilità forzata di una parte di
esso, ha riscosso un enorme successo tra il personale coinvolto, oltre le più
rosee e logiche aspettative. Abbiamo, difatti, fin qui raccolto più di mille
adesioni, e continuano ad arrivarne di nuove da tutto il Paese.
Ora, però,
dobbiamo chiudere questa prima fase di raccolta e completare l’istruzione delle
pratiche in tempo utile a presentare formalmente i ricorsi contro i decreti che
invero, a causa della insolita pignoleria manifestata nell’occasione
dall’Amministrazione, che ha deciso di dividere il personale dipendente oltre
che per ente di assegnazione anche per ruolo, saranno ben venti e diversi.
Invitiamo,
quindi, tutti gli eventuali ritardatari ad affrettarsi e spedire esclusivamente
a mezzo raccomandata la documentazione richiesta entro e non oltre venerdì
18 novembre 2016. Per quanto concerne, invece, coloro che faranno pervenire
la propria adesione di seguito al termine testé fissato, siamo nostro malgrado
costretti a declinare fin d’ora ogni responsabilità circa l’istruzione e
corretto inserimento del nominativo nel blocco dei ricorsi già istruiti che
saranno a breve presentati, se non -ma occorrerà verificarne l’eventuale
praticabilità -in un secondo momento, salvo diverso avviso del legale
incaricato.
Tutte le informazioni, i modelli da
compilare e le relative istruzioni per farlo correttamente sono scaricabili dal
nostro sito al seguente link: FP CGIL CFS pagina ricorsi.
L’indirizzo a cui spedire le adesioni,
le procure e le iscrizioni continua ad essere il seguente:
FP CGIL NAZIONALE, via Leopoldo Serra 31, Cap
00153, Roma – c.a. Francesco Quinti.
Per
qualsiasi altra informazione potete continuare a scrivere all’indirizzo forestalinonmilitari@gmail.com, con l’invito di limitarsi ai dubbi di più facile risoluzione, ovvero
senza rappresentare domande tecnicistiche o dubbi gordiani che peraltro abbiamo
già avuto tutto il tempo di affrontare e approfondire nelle numerose assemblee
tenute nei mesi scorsi sull’intero territorio nazionale con i legali
incaricati.
Infine, giova ricordare che possono
partecipare ai ricorsi anche i colleghi che sono stati assegnati ad altre
amministrazioni diverse dai CC. Per ogni categoria di colleghi sarà infatti
presentato un ricorso specifico contro il decreto che lo riguarda.
Roma, 16 novembre 2016
p. la Segreteria nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte
ll Coordinatore
Nazionale Fp Cgil
Comparto Sicurezza
Francesco Quinti
Ieri, 15 Novembre
2016, le Organizzazioni Sindacali del Corpo Forestale dello Stato hanno
ricevuto dagli Uffici del Dipartimento della Funzione Pubblica lo schema di DPCM
per la determinazione del contingente limitato di personale CFS che potrà
avvalersi della facoltà di transito presso le Amministrazioni statali ai sensi
del decreto legislativo n. 177/2016 con le relative tabelle di equiparazione.
Proprio su tale aspetto
le Scriventi Organizzazioni Sindacali intendono portare a conoscenza della S.V.
– così come operato dai Sindacati della
Polizia di Stato e dal COCER Guardia di Finanza – il proprio disappunto su
una “equiparazione” che non farà che danneggiare ulteriormente, e
nell’immediato, gli Uomini e le Donne del Corpo forestale dello Stato e, in
futuro, i colleghi delle altre Forze di Polizia.
La tabella
approntata, se non modificata, mortificherà e concretizzerà un enorme
declassamento professionale di tutti i ruoli del personale dell’intero comparto
Sicurezza. Il prospetto sembra più volto a tutelare gli interessi del personale
civile delle amministrazioni che non ad individuare un reale e corretto
inquadramento fra il personale di Polizia ed il resto del personale pubblico.
Occorre precisare, altresì, che gli operatori
delle Forze di Polizia oltre a seguire corsi di ingresso, anche di mesi,
altamente specializzati e di elevato livello culturale ed operativo, nel corso
della loro carriera seguono numerosi percorsi di aggiornamento e formazione. Da sottolineare che
l’ordinamento del personale delle Forze di Polizia, in regime di diritto
pubblico, è sottoposto a legge, mentre quello del restante pubblico impiego, è
delegificato da anni e disciplinato da C.C.N.L.: questo comporta, tra l’altro,
che per gli avanzamenti di carriera, i primi devono necessariamente partecipare
e vincere dei concorsi, oltre a superare i relativi corsi di formazione, mentre
per i secondi gli avanzamenti sono sottoposti ad accordi contrattuali che
prevedono progressioni di carriera con le procedure del “corso-concorso”.
Altra doglianza del
DPCM presentato sono le sedi disponibili verso le quali i dipendenti del CFS
che non intendano essere “militarizzati” potranno presentare domanda di
transito. Scorrendo le diverse Amministrazioni si nota con tutta evidenza che
la scelta è molto limitata, in quanto viene fatta una distinzione
eccessivamente di dettaglio sulla base addirittura della qualifica posseduta:
poiché per alcuni dipendenti l’eventuale alternativa alla militarizzazione può
comportare il trasferimento anche fuori regione, in ragione del fatto che la
propria qualifica non è presente nell’ambito provinciale o regionale di
appartenenza, chiediamo che i posti disponibili siano legati direttamente alle
Aree di inquadramento o, in alternativa, al ruolo di appartenenza, ivi compresi
i ruoli equiparati.
Infine, rileviamo la
disattesa previsione normativa di quanto previsto dall’art. 8, comma 1, lettera
a), punto 2) della legge 124/2015 (in caso di assorbimento
del Corpo forestale dello Stato, anche in un’ottica di razionalizzazione dei
costi, il transito del personale nella relativa Forza di polizia, nonche’ la
facolta’ di transito, in un contingente limitato, previa determinazione delle
relative modalita’, nelle altre Forze di polizia …), sia
nel decreto legislativo 177/2016 che nella tabella in questione.
Nel rimarcare
l’assenza completa di confronto con i vertici della nostra Amministrazione e,
cosa ancor più grave, la mancanza di adeguate informazioni a tutto il personale
del CFS in merito ad argomenti così delicati e cruciali quali la mobilità posta
in essere sia con l’inquadramento in uno dei 5 contingenti di cui al comma 1,
art. 12 del D. lgs.vo n. 177/2016, sia presso altre amministrazioni statali,
che ha portato a diffide e denunce per comportamento antisindacale, chiediamo
l’esame, ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. n. 164/2002, in merito alla mobilità
del personale del CFS.
Alla luce delle
considerazioni suesposte si invita la S.V. a rettificare il DPCM in questione e
a convocare con sollecitudine un incontro sull’argomento.
Roma, 17 novembre 2016
f.to
M. Moroni f.to
D. Scipio f.to
A. Laganà
f.to
P. Mannone f.to
F. Quinti f.to
M. Cattoi