Roma,
26 ottobre 2016
Alla
Dr.ssa Maria Barilà
Dipartimento
della Funzione Pubblica
Ufficio
per l’Organizzazione e il Lavoro
Pubblico
Oggetto:
richiesta convocazione urgente cabina di regia ex art. 6 –
comma 5 – D.lgs. n. 178/2012
–
mobilità personale Ente Strumentale alla CRI
Gentile
Dr.ssa,
in
merito all’argomento in oggetto e a quanto concordato in occasione dell’ultimo
incontro
tenutosi presso il Dipartimento della Funzione pubblica in data 3 agosto 2016,
con la
presente
siamo a chierderLe la convocazione urgente della cabina di regia di cui sopra.
La
richiesta scaturisce dalla necessità di avere contezza dell’avvio della seconda
fase
del
portale dal momento che è ancora elevato il numero dei lavoratori da
ricollocare atteso che
al
termine della prima fase solo 664 lavoratori erano stati ricollocati.
Inoltre,
difformemente da quanto comunicato in occasione dell’ultimo incontro non
risulta
ancora definito il percorso di mobilità degli autisti soccorritori per i quali
non si hanno
certezze
né sullo schema di convenzione eventualmente sottoscritto con le Regioni per l’utilizzo
in
avvalimento fino al 31 dicembre c.a. né sul loro definitivo trasferimento al
SSN e il conseguente
inquadramento.
Quanto
sopra premesso si resta in attesa di urgente convocazione e si porgono
distinti
saluti.
FP CGIL
S. Chiaramonte
CISL FP
G. Di Girolamo
UIL PA
G. Romano
Riunione al
DAP sul D.M. di istituzione dei Nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli
uffici di esecuzione penale esterna.
In data odierna
si è svolta al DAP la riunione per discutere della bozza di decreto
ministeriale di istituzione dei Nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli
uffici per l’Esecuzione Penale Esterna elaborata dalla parte pubblica.
Nel suo
intervento la FP CGIL è partita dall’analisi della situazione attuale,
precisando che la stessa desta forte preoccupazione nella parte sindacale. La
realtà ci dice che il personale di Polizia Penitenziaria è presente da anni
negli uffici per l’esecuzione penale esterna. La cosa grave è che non sono
stati mai definiti i compiti che il suddetto personale deve espletare, non è
stata precisata la sua dotazione organica, vi è stato assegnato con
provvedimenti non previsti dalla normativa contrattuale e non ha potuto fruire
di alcuna formazione.
Una situazione inaccettabile. Per questo motivo dal
decreto ministeriale in discussione la FP CGIL si aspettava che tutte le lacune
precedentemente elencate fossero colmate e che finalmente si capisse quale
fosse il compito del Poliziotto Penitenziario nell’esecuzione penale esterna.
Purtroppo, però, leggendo la bozza di decreto presentata la definizione di tali
compiti è rinviata ad un futuro provvedimento del Capo del Dipartimento per la
giustizia minorile e di comunità e ciò che era stato chiesto dalla FP CGIL,
ossia che la Polizia Penitenziaria si dovesse occupare dei controlli di polizia
delle persone ammesse alle misure alternative, non è ben definito nell’articolo
2 dell’elaborato. Non essendo definiti i compiti, di conseguenza, è impossibile
capire anche quale sia la dotazione organica necessaria. Per questo abbiamo
chiesto di modificare il decreto e discutere in un secondo momento di dotazioni
organiche, interpelli per la mobilità, a cui a nostro parere dovrà partecipare
tutto il personale di Polizia Penitenziaria, compreso quello
già distaccato
negli uffici per l’esecuzione penale esterna, e della formazione.
Purtroppo, la
risposta della parte pubblica non ha chiarito i nostri dubbi, ma ha contribuito
a rendere ancora più confusa la situazione.
Il Capo del DGMC ha spiegato che
per poter affidare alla Polizia Penitenziaria il compito di effettuare
controlli di polizia sulle persone ammesse a fruire di misure alternative alla
detenzione servirebbero 5000 unità, di cui l’amministrazione non dispone. Per
questo motivo si è deciso che la Polizia Penitenziaria non si occupi di
controlli di polizia giudiziaria, ma di controlli sulla correttezza
dell’esecuzione penale.
Una definizione
vaga ed inaccettabile per la FP CGIL, che non risolve i problemi che fino ad
oggi ci sono stati circa il ruolo della Polizia Penitenziaria negli UEPE, ma
rischia di creare ancora maggior confusione. Per questo abbiamo chiesto di
modificare il testo del D.M. e di essere nuovamente convocati per raggiungere
un accordo condiviso, ma la parte pubblica ha assunto solo l’impegno di fare
tesoro delle osservazioni ascoltate e di sentire le organizzazioni sindacali
prima della definizione del provvedimento del Capo Dipartimento previsto
all’articolo 2.
V
i terremo
informati sui futuri sviluppi della vicenda.
Roma, 26 ottobre 2016
FP CGIL Nazionale
Comparto Sicurezza
Massimiliano Prestini
Al
Corpo Forestale dello Stato
Divisione
13^
Divisione
14^
Ufficio
Relazioni Sindacali
Roma,
21/10/2016
Oggetto:
richiesta attivazione procedure per passaggio ai ruoli tecnici
dell’Amministrazione
Considerata
l’imminente applicazione del D.lgs 177/16, con le relative
procedure di cui all’art. 12 e all’art. 18, visto che i concorsi
interni per ruoli tecnici dell’amministrazione si sono già svolti
rendendo più chiara la situazione dell’organico e delle sedi
vacanti, si chiede di attivare quanto prima le procedure necessarie
al passaggio a domanda del personale appartenente ai ruoli
Agenti/assistenti, Sovrintendenti ed Ispettori ai ruoli
Operatori/collaboratori, Revisori e Periti.
Si
chiede inoltre di inserire nel prossimo CDA la disamina dei casi di
colleghi riconosciuti non idonei al servizio operativo da assegnare
ai ruoli tecnici dell’Amministrazione.
Si
resta in attesa di cortese urgente riscontro
LA
COORDINATRICE NAZIONALE
FP CGIL CFS
Francesca
Fabrizi
Comunicato stampa
Sorrentino: ‘Bene intenzioni ma occorre colmare deficit lavoratori e carenza risorse’
Roma, 4 ottobre – Un pesante deficit di personale impegnato nelle carceri, tra assistenti sociali, educatori e poliziotti penitenziari, di risorse adeguate e di mancata innovazione
che rende al momento difficile la riforma organizzativa del sistema
dell’esecuzione penale, promossa dal ministro della Giustizia, Andrea
Orlando, e che soprattutto disegna un sistema sul rischio del collasso. A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil che promuove oggi un’iniziativa dal titolo ‘Dentro a metà – Cambiare la Pena dentro e fuori dal carcere’,
alla presenza tra gli altri del titolare di via Arenula, per accendere
un faro sull’esecuzione penale e sulla sua prospettata riforma con al
centro il rafforzamento del ruolo delle misure alternative.
Pur
riconoscendo al guardasigilli Orlando l’avvio di un percorso
riformatore, la Fp Cgil rilancia le sue proposte nella consapevolezza
che, spiega la segretaria generale, Serena Sorrentino, “non si
possa avviare nessuna azione riformatrice senza tener conto degli
operatori e senza prevedere adeguati investimenti che, ad oggi, ci
sembrano del tutto insufficienti, insieme alla mancanza di processi di
cambiamento, fondati su innovazione e formazione”. La riforma
organizzativa del sistema dell’esecuzione penale, che rafforza il ruolo
delle misure alternative disegnando un nuovo Dipartimento dedicato
prevalentemente all’esecuzione penale esterna per adulti e minori, è per
Sorrentino “ad oggi in stallo e non potrà decollare senza investimenti
adeguati destinati soprattutto a nuove assunzioni di personale: non si
possono fare cambiamenti epocali senza tener conto delle gravi carenze
di organico del sistema dell’esecuzione penale”.
Richieste che
vanno di pari passo, aggiunge Sorrentino, “con un cruciale processo di
innovazione da avviare al più presto, che per noi deve essere tema del
rinnovo contrattuale, ma che si sostanzia anche in nuove tecnologie,
formazione e nuove modalità di lavoro che possano effettivamente
permettere un cambiamento del sistema”. Quanto invece alla carenza di personale,
questa si palesa nei numeri forniti dalla categoria dei servizi
pubblici della Cgil nel corso dell’iniziativa. “I funzionari di servizio
sociale (assistenti sociali) sono solo 971 su una dotazione organica di
1.734 unità, e devono affrontare, a numeri immutati, la sfida del
rilancio delle misure alternative e dalle nuove sanzioni sostitutive
come la messa alla prova. Non diversa la situazione dei funzionari di
servizio sociale per i minori: 355 a fronte di una pianta organica di
522. I funzionari di servizio pedagogico (educatori) sono invece 909 su
1.376, così come i numeri della Polizia penitenziaria non sono
confortanti: su 45.325 unità ce ne sono solo 37.963”. La popolazione
detenuta, infine, “pur in diminuzione, registra tuttora numeri
consistenti pari a 54.514 unità. Di questi solo circa il 4% è
rappresentato da donne, delle quali ad oggi 43 sono detenute madri con
prole al seguito”.
I numeri degli operatori, precisa la
segretaria generale della Fp Cgil, “testimoniano una situazione al
limite dello stallo: se non si cambia registro, sarà difficile far
funzionare un serio intervento riformatore”. Ragioni per le quali,
conclude Sorrentino, “dal Governo e dai nostri interlocutori ci
aspettiamo risposte precise perché se anche le riforme vanno nel verso
giusto, ad oggi, il sistema è ancora sul rischio del collasso e farne le
spese sono i lavoratori che noi rappresentiamo, il servizio offerto
all’utenza e l’attuazione dei diritti stabiliti nella Costituzione”.
Roma 25 Ottobre 2016
Si è
svolto in data odierna il programmato incontro avente ad oggetto i criteri di
pagamento del FUA
2015 (quota variabile).
Per la parte pubblica hanno partecipato il
sottosegretario, con delega al personale, Migliore, i capi
dipartimento dell’organizzazione
giudiziaria (Natoli), degli affari di giustizia (Mura), per la giustizia
minorile e di comunità (Cascini), il vice
capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (De
Pascalis) nonché i direttori generali
degli archivi notarili (Romano), del personale e della formazione
DOG (Fabbrini) e del bilancio (Bedetta).
All’inizio della riunione il
Sottosegretario Migliore, nell’enunciare l’entità del FUA 2015 quota variabile
(precisamente 17.833.791 € in totale, di
cui 14.526.874 € per il DOG, 2.521.029 € per il DAP, 785.888
€ per il DGMC; per gli archivi notarili le
somme del FUA 2015 sono state già integralmente
conteggiate) ha proposto di corrispondere
le somme secondo i criteri già precedentemente
concordati relativamente ai FUA 2013/2014
e 2015 quota fissa. CGIL CISL e UIL hanno dato il loro
assenso alla proposta per cui si procederà
a sottoscrivere la ipotesi di accordo a margine
dell’incontro già convocato per il
prossimo 31 ottobre. Secondo quanto affermato dal direttore
generale del bilancio il pagamento
effettivo delle somme dovrebbe avvenire entro il prossimo mese
di marzo.
Nel corso della riunione il direttore
generale del personale e della formazione dell’amministrazione
giudiziaria, con riferimento alle
procedure di cui all’art.21 quater, ha affermato che: l’amministrazione
sta procedendo a presentare sub specie di
emendamento la norma che estende la predetta
procedura anche a contabili e ad
assistenti informatici e linguistici; entro il prossimo mese di
novembre sarà avviato il percorso
formativo e-learning per cancellieri ed ufficiali giudiziari che hanno
chiesto di partecipare alla procedura; i
relativi quiz verteranno sui contenuti del predetto percorso
formativo; a breve sarà approvata la
graduatoria definitiva dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari
ammessi alla procedura. In merito alle
nuove assunzioni il direttore generale ha ribadito i contenuti
del decreto interministeriale recentemente
firmato dal ministro Orlando.
Dopo un’ampia discussione i lavori sono
stati aggiornati al prossimo 31 ottobre per la firma della
ipotesi di accordo.
FP CGIL
Amina D’Orazio
CISL FP
Eugenio Marra
UIL PA
Domenico Amoroso
24.10.2016
In allegato la delibera trasmessa dal Presidente della Commissione di Garanzia di attuazione della legge sullo sciopero nei
servizi pubblici essenziali, con la quale la medesima valuta idoneo
l’accordo sulle prestazioni indispensabili e sulle altre misure da
garantire in caso di sciopero del personale del Corpo Forestale dello
Stato.
FP CGIL NAZIONALE
Francesco Quinti
Ancora
buio fitto sul capitolo contratti Comparto sicurezza e Soccorso pubblico.
Necessario aprire subito il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale.
A distanza di una
settimana dall’uscita della prima stesura della Legge di stabilità 2017, siamo
ancora in attesa di conoscere la definizione delle risorse economiche – circa
1.900 mln di euro – che il governo intenderebbe destinare al rinnovo dei
contratti della pubblica amministrazione, alla stabilizzazione degli 80 euro
attribuiti alle forze di Polizia, e all’assunzione di personale.
Le voci che continuano a
circolare -perché a queste siamo purtroppo costretti a riferirci, stante la
reiterata mancanza di dialogo indotta dal governo -assegnerebbero
complessivamente al Comparto Difesa/Sicurezza/Soccorso pubblico 900 milioni di
euro, oltre ad una quota non meglio definita dei 400 mln di euro rimasti da
destinare alle nuove assunzioni per tutto il Pubblico Impiego. All’interno di
questo budget, più di 500 mln di euro sarebbero destinati alla stabilizzazione
degli 80 euro per le Forze di Polizia. Stanziamento che noi chiediamo da tempo
di portare al tavolo di contrattazione nazionale, per definirne modalità di
consolidamento e criteri di equa e progressiva attribuzione. In proposito,
difatti, non si comprende in base a quale sommo criterio partorito dall’alto
debba essere iniquamente destinata la stessa quota di retribuzione sia che si
tratti del personale appartenente ai ruoli apicali dei diversi Corpi, sia che
si parli del ruolo degli agenti/assistenti delle Forze di Polizia, che ha
notoriamente una retribuzione molto più bassa dei colleghi graduati.
Altra questione che
intendiamo trattare quanto prima al tavolo di confronto nazionale nell’ambito
del rinnovo del Contratto nazionale, è certamente quella del cosiddetto
“Riordino” delle carriere e delle funzioni, sul quale abbiamo avanzato numerose
proposte: intanto perché non di riordino -quello strettamente previsto dalla
legge 124/2015, cd. Madia -in effetti si tratta, che invero richiederebbe lo
stanziamento di ben altre risorse economiche, se vogliamo quantificabili in non
meno di 1.200 mln, bensì di un semplice ridisegno dei parametri professionali
rispondente a mere logiche di aggiornamento delle retribuzioni, nulla più.
In tal senso, le
anticipazioni diffuse su questo tema sono ancora più preoccupanti. Sia perché
non improntate ad una sostanziale equità, sia perché – utilizzando la forma del
“Riordino” – si intenderebbe realizzare una semplice operazione di spalmatura
delle poche risorse economiche rimaste sui parametri stipendiali e non anche,
come invece prevede chiaramente la Legge Madia, un riordino complessivo dei
ruoli e delle funzioni del personale delle Forze di Polizia.
Infine, una
considerazione sul cosiddetto fondo per le assunzioni del P.I. che, sempre
secondo i rumours registrati, ammonterebbe a circa 400 milioni di euro: da
questo fondo dovrebbero attingere sia il Comparto sicurezza – ovvero le
amministrazioni statali che gestiscono i diversi Corpi di Polizia -, sia
l’intero nuovo comparto delle Funzioni Centrali. Il governo sembrerebbe così
intenzionato a dar inizio ad una gara per l’accesso non regolato alla stessa
quantità di personale, provocando per questa via un probabile conflitto fra le
amministrazioni coinvolte, considerata l’esiguità del fondo reso
complessivamente disponibile e il diverso numero di dipendenti per Corpo.
Al di là del maggiore o
minore entusiasmo provocato nel giudizio collettivo sulla slide della Legge di
bilancio 2017 inerente il Comparto sicurezza, è necessario insistere nel porre
al centro del negoziato – da attivare subito – per il rinnovo del contratto,
tutti gli istituti che attualmente incidono sulla condizione retributiva e
sulla possibile attivazione di taluni altri non meno importanti, come ad
esempio quello sulla previdenza complementare, che scarsissimo rilievo ha avuto
finora, ma che grande importanza assume per il personale più giovane, che nel
tempo rischia seriamente di non poter beneficiare del proprio trattamento
pensionistico.
Vorremmo, in fine, che
si chiudesse con il metodo delle elargizioni distribuite dall’alto, attribuite
da quella politica governativa che ha fin qui contraddistinto la sua azione
negli ultimi governi per ottenere presunti facili consensi; vogliamo restituire
agli operatori del Comparto sicurezza il diritto alla rappresentanza dei propri
bisogni e delle proprie esigenze lavorative, anche proponendo il compimento di
un passo importante per tutte le FF.PP. ad ordinamento civile, e anche per i
Vigili del fuoco, nella direzione dell’elezione delle rappresentanze sindacali
unitarie e dell’efficace misurazione della rappresentatività sindacale.
Roma, 25 Ottobre 2016
Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte
Roma,
10 ottobre – L’Italia non può più aspettare per l’introduzione del
reato di tortura nel nostro ordinamento. Per questo il 13 ottobre dalle
10 la Funzione Pubblica Cgil parteciperà al sit-in promosso
dall’associazione Antigone in piazza Montecitorio a Roma, insieme a
tutte le altre associazioni che hanno aderito all’iniziativa. “Vogliamo
rinnovare il nostro impegno nel portare avanti questa lunga e difficile
battaglia – fa sapere la Funzione Pubblica Cgil -. Aspettiamo da 28 anni
che il nostro paese approvi una legge che renda possibile perseguire
questo crimine contro l’umanità, nonostante tutte le pronunce dei
giudici e i numerosi casi che si sono verificati in questi anni”.
Un’ulteriore
occasione che vedrà ancora una volta la Fp Cgil Nazionale in prima
linea: “Saremo in piazza il 13 ottobre per rivendicare l’introduzione
del reato di tortura, affinché diventi uno strumento non contro qualcuno
ma a difesa dello Stato di diritto. La decisione, a metà luglio, di
rinviare la discussione della legge al Senato ancora a data da
destinarsi è stata gravissima, soprattutto dopo che anche la Corte di
Strasburgo si è pronunciata in tal senso, condannando i fatti della
scuola Diaz”. In un periodo storico in cui “l’Europa è stata fortemente
colpita al cuore, dopo i numerosi attacchi terroristici, dobbiamo tenere
fermi i nostri valori fondanti di democrazia e di rispetto dei diritti
umani. Per questo – conclude la Fp Cgil – giovedì saremo in piazza per
chiedere a gran voce: #SubitoLaLegge”.
A TUTTI I COLLEGHI
Dopo una lunga pausa estiva, le
scriventi OO. SS. hanno ottenuto un confronto sul piano delle assunzioni
relativo al 2014/2016, rispetto al quale hanno espresso delle riserve sia sul
metodo che sul merito delle scelte operate, in particolare nel rapporto tra
centro e territorio.
Pur tuttavia, la riunione ha segnato una prima
interlocuzione che da tempo mancava nell’Ente e l’occasione è stata colta per
chiedere l’apertura di tavoli di confronto su spinose questioni particolarmente
sentite dal personale, alcune delle quali da tempo segnalate ed altre di più
recente emersione. Queste OO. SS. hanno individuato i seguenti argomenti per i
quali ritengono necessario un intervento immediato, il cui elenco non può e non
vuole essere esaustivo rispetto alle tante tematiche ulteriori in sospeso.
– Questioni connesse al malfunzionamento delle procedure istituzionali e
alla migrazione delle pratiche del settore navigazione nelle procedure
informatiche Inail.
– Ipotesi di revisione delle condizioni di concessione dei mutui
ipotecari erogati ai dipendenti dell’Istituto.
– Aggiornamento questione “smartphone” anche in relazione alle promesse
FAQ, già sollecitate nel precedente incontro sul tema.
– Verifica sull’attuazione del Nuovo Modello Sanitario.
– Omogeneità e correttezza dell’applicazione degli accordi e delle
successive regolamentazioni sull’intero territorio.
– Ricognizione sugli istituti del vigente CIE con particolare riferimento
a possibili ipotesi di diversa strutturazione del trattamento accessorio.
– Verifica dello stato di realizzazione delle procedure correlate agli
istituti di sviluppo professionale previsti dal contratto dell’area VI.
Le scriventi sono fiduciose che
queste, come le altre questioni che investono l’Istituto saranno affrontate
celermente e con spirito costruttivo alla luce della disponibilità manifestata
dall’Amministrazione che non può che essere consapevole dello stato di disagio
del Personale, impegnato su obiettivi sempre più sfidanti e costretto ad
operare in situazioni difficili per carenze organizzative, problematiche
informatico procedurali, peraltro senza risposte contrattuali dopo 7 anni di
insopportabile blocco dei rinnovi.
Roma, 24 Ottobre 2016
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL ANMI FLEPAR
R. Morelli M. Molinari D. Di Cristo F. Savarese G. Norcia T. Cignarelli
INCONTRO CON IL DIRETTORE DEL PERSONALE SULL’ACCORDO DI RISULTATO 2014 E LA CONTRATTAZIONE SULL’IPOTESI DI ACCORDO RISULTATO 2015.
Mercoledì scorso, 19 ottobre 2016, si
è svolto l’incontro presieduto dal Capo del Personale, alla presenza delle
OO.SS. dell’Area Dirigenza, con all’ordine del giorno la sottoscrizione
definitiva dell’Accordo di Risultato 2014 e la contrattazione sull’ipotesi di
Accordo di Risultato per il 2015.
Per quanto riguarda il l’Accordo
relativo al 2014, si è proceduto alla sottoscrizione definitiva dell’accordo, a
seguito del parere favorevole emesso dagli organi di controllo al termine della
procedura prevista dall’art. 40bis , comma 2, del D.Lgs. 165/2001, sull’ipotesi
di accordo già siglato in data 21/05/2015.
Il valore del fondo per la
retribuzione di risultato relativo al 2014, ricondotto al valore del fondo per
l’anno 2010, a seguito del parere degli organi di controllo, è aumentato di
circa 168.000 euro, con un conseguente aumento della quota da destinare alla
retribuzione di risultato (valore lordo dipendente) pari a circa 80.000 euro.
Il suddetto aumento è stato
determinato da una rimodulazione, in aumento, del fondo di riferimento relativo
al 2010.
E’ stato chiesto, nel corso della
riunione, che tale rimodulazione sia applicata anche alle liquidazioni degli
anni precedenti, nei quali è stata considerata a riferimento sempre la quota
relativa al fondo 2010: la parte pubblica si è riservata di esperire un
tentativo in tal senso, pur manifestando notevoli perplessità in ordine alla
riuscita del tentativo.
Si è passati, successivamente,
all’illustrazione dell’ipotesi di accordo relativa al fondo 2015.
La Dott.ssa Fiorani ha illustrato la
relazione tecnica relativa alla costituzione del fondo per la retribuzione di
posizione e di risultato per l’anno 2015, mettendo in evidenza quanto segue:
1 Così come era
avvenuto, in precedenza, per il fondo 2010, il costituendo fondo per il 2015
rappresenterà il fondo di riferimento per gli anni successivi, ai sensi
dell’art. 1, comma 456, della Legge n. 147/2013 (legge di stabilità 2014);
2 Al fine di
cercare di aumentare la base di riferimento (fondo 2015), sono stati
considerati tutti i fondi affluiti sui capitoli 3411/02 e 3490/13 (incarichi
aggiuntivi), anche quelli per i quali non è stato possibile stabilire, con
certezza, la provenienza;
3 Ai soli fini
della liquidazione e successiva erogazione della retribuzione di risultato per
l’anno 2015, invece, verrà considerata esclusivamente la somma attribuibile con
certezza agli incarichi aggiuntivi effettuati dai dirigenti.
Ovviamente tale procedura sarà
sottoposta al vaglio degli organi di controllo, per la definitiva approvazione.
A proposito delle somme derivanti
dall’espletamento di incarichi aggiuntivi, l’ing. Chiovelli evidenzia una
marcata diminuzione degli importi affluiti, probabilmente non dovuta solo ad
una flessione degli incarichi affidati.
Sollecita, quindi, le OO.SS. presenti
affinché sensibilizzino gli iscritti al versamento delle somme derivanti da
incarichi espletati in regime di onnicomprensività, al fine di non ledere i
diritti di tutti gli altri dirigenti dell’Amministrazione.
E’ necessario, inoltre, sensibilizzare
tutti i soggetti che liquidano compensi a favore di dirigenti MIT affinché
compilino in modo corretto le quietanze di pagamento, per poter individuare con
certezza la natura del pagamento effettuato: in mancanza di ciò, le somme
versate non sarebbero utilizzabili per incrementare il fondo, con danno sia per
il soggetto che ha effettivamente l’incarico, sia per tutti gli altri dirigenti
del Ministero.
Sono stati confermati, quindi, i
criteri di ripartizione del fondo già adottati per il 2014, legati al sistema
di valutazione dei dirigenti, in uso nella nostra Amministrazione.
Al termine della riunione è stato
precisato che l’acconto relativo alla retribuzione di risultato per il 2015
sarà versato solo se sarà pervenuta la scheda di valutazione del dirigente
presso la Direzione del Personale: si invitano, quindi, tutti i colleghi a
verificare, presso la Direzione Generale competente, l’avvenuta trasmissione
della predetta scheda.
Roma, 25 ottobre 2016
IL
COORDINATORE NAZIONALE
FP
CGIL MIT
Roberto
Morelli
IL
RESPONSABILE FP CGIL MIT
Area
Dirigenza
Umberto
Volpe
25.10.2016 – Benemerenze.
Evento sismico del 16 aprile 2016 nel territorio della Repubblica dell’Ecuador.
Eventi meteorologici del 24 e 25 agosto 2015 nella provincia di Siena.
Eventi meteorologici del 13 e 14 settembre 2015 nella provincia di Genova.
Eventi meteorologici del 14 e 20 ottobre 2015 nella regione Campania.
Nella
giornata di ieri si è svolto l’incontro con Agidae per il rinnovo del CCNL,
dopo l’incontro del 12 ottobre scorso,di cui vi avevamo dato nota.
Come il precedente, anche questo è stato un incontro ancora
interlocutorio, abbiamo terminato la lettura degli articoli del vigente CCNL,
alla luce delle richieste avanzate con la piattaforma, mentre Agidae ha
presentato alcune proposte su temi attinenti il mercato del lavoro, come il
tempo determinato, che non abbiamo avuto modo di esaminare al tavolo, e sulle
quali ci riserviamo una compiuta valutazione.
Oltre a confermare le riserve già espresse, Agidae ha espresso
indisponibilità a confrontarsi su temi importanti della piattaforma, come, per
esempio, i ROL, i permessi, la tutela dei lavoratori anziani.
Abbiamo unitariamente avanzato la richiesta economica, pari a 110 euro sul C2,
senza ricevere risposte al riguardo.
Confermiamo le criticità importanti su previdenza complementare e
assistenza sanitaria integrativa, già segnalate, con la richiesta di
Agidae di affidare il tutto ad un non meglio, per ora, precisato ente bilaterale.
Abbiamo fissato un ulteriore incontro per il 16 novembre prossimo.
Vi
terremo informati sui successivi confronti.
p. FP CGIL
Denise Amerini
resp. SSAEP