Con un comunicato a firma del Capo del DAP, indirizzato a tutte le OO.SS. firmatarie del comunicato stampa dello scorso 21 aprile con cui veniva denunciata la grave aggressione ai danni di personale di Polizia Penitenziaria operante nella CC di Trapani, l’Amministrazione risponde alle critiche sollevate e informa sulle iniziative poste in essere al riguardo.
Nei giorni scorsi è stato consegnato al Ministro della Giustizia il cosiddetto Piano Carceri realizzato dal “Commissario Straordinario” per l’edilizia penitenziaria, nonché Capo del Dipartimento A.P., nonché Capo della Polizia Penitenziaria, Franco Ionta, che in ragione di un impegno di spesa quantificabile in circa 1,5 miliardi di euro consentirà, in 18 regioni, un aumento di circa 18mila posti detentivi, di cui circa 5mila sembra entro il 2011.
Interventi strutturali rilevanti che, forse, offriranno una qualche soluzione temporanea per i prossimi anni, peraltro tutta da verificare, ma che certo rappresentano l’unica risposta che il Governo ha saputo contrapporre sia alla presunta domanda di maggior sicurezza che a suo dire proverrebbe dalla collettività, sia al pesante sovraffollamento delle attuali strutture penitenziarie.
Basteranno? Noi siamo convinti di no, soprattutto perché nell’immediato, a fronte di una situazione che oggi possiamo definire senza tema di smentita allarmante su tutto il territorio nazionale, basta leggere l’ultimo grido di allarme lanciato pubblicamente anche dalle organizzazioni sindacali della regione Sardegna ieri l’altro, nessun provvedimento concreto è stato predisposto per deflazionare le carceri e migliorare le condizioni di lavoro del personale di Polizia penitenziaria, fin qui addirittura ridotto di ben 5600 unità dall’organico nazionale fissato dal D.M. 8 febbraio 2001.
Perché in attesa di vedere realizzati quegli obiettivi, la popolazione detenuta ha già – per la prima volta nella storia delle Repubblica – raggiunto e abbondantemente superato quota 62.000 presenze, un primato davvero poco invidiabile se si pensa che nel 2006, peraltro con il contributo dell’attuale maggioranza, fu licenziata dal Parlamento la legge che dava il via all’indulto con 61372 presenze!
A condizioni date, se non saranno presto adottati interventi strutturali anche di altra natura, il rischio che avvertiamo concretamente con l’approssimarsi della stagione estiva e l’inevitabile aumento delle tensioni interne – questioni di cui dovranno farsi carico il Ministro della Giustizia e il Capo del DAP – è che il sistema imploda coinvolgendo pericolosamente il sistema di sicurezza e di protezione della società civile e, in particolare, le sorti dell’esiguo personale di Polizia Penitenziaria rimasto ancora in servizio negli istituti di pena – secondo noi non più di 18.000 unità ormai -, quotidianamente esposto, come del resto testimoniano le centinaia di aggressioni di cui sono rimasti vittime i colleghi dall’inizio dell’anno, a rischi intollerabili per l’incolumità personale.
Quel piano, che oltretutto dovrà anche tener conto delle decisioni che stanno per essere assunte dalla maggioranza sul tema dell’immigrazione clandestina, riteniamo possa avere senso solo se sostenuto, accompagnato da scelte politiche tese superare alcune scelte legislative compiute nel passato, a limitare il più possibile gli ingressi in carcere per i reati minori, di nessuna pericolosità sociale, ad agevolare il maggior ricorso alle misure alternative alla detenzione potenziando l’esecuzione penale esterna; ma soprattutto, ad avviare con la massima celerità un tavolo di confronto sugli organici di tutte le sedi e servizi penitenziari, a formalizzare un piano di assunzione di almeno 8000 unità della Polizia Penitenziaria che contemperi anche l’ottimizzazione delle risorse disponibili al sistema.
Da quest’ultimo punto di vista, in particolare, nonostante l’argomento sia stato più volte dibattuto anche con il Ministro Alfano, a cui fu consegnata la disponibilità a discutere da parte sindacale, salvo il fumoso recupero del personale di Polizia Penitenziaria impiegato negli spacci di cui il Capo del Dipartimento continua a parlare nei suoi giri sul territorio, peraltro dimenticando di dire che per le rappresentanze del personale, e la FP CGIL in particolare, quel recupero dovrà essere preceduto dalla restituzione alle proprie sedi delle numerose unità che allo stato sono distaccate d’ufficio presso il Ministero della Giustizia, il Dipartimento A.P., i Provveditorati regionali, gli UEPE e le Scuole di formazione, per quanto è dato di sapere ad oggi non esiste neppure un progetto di riassetto dei modelli organizzativi e di lavoro finalizzato a valorizzare le risorse umane disponibili!
Questioni in eludibili che andranno quanto prima discusse e risolte, diversamente il Ministro e il Capo del Dipartimento A.P. saranno presto costretti a fronteggiare la mobilitazione del personale.
Questo è un “Piano” che per come è stato presentato, invece che rappresentare il tentativo di “fare per risolvere”, sembra la soluzione del ” fare per costruire”.
E intanto le persone detenute continuano ad aumentare!
Roma, 13 maggio 2009
Di seguito all’atto stragiudiziale di intimazione diffida e messa in mora (in allegato) prodotto dalla FP CGIL in materia di permessi L.104/92 l’Ufficio Relazioni Sindacali risponde in data odierna.
Contenuto e merito della risposta fornita dal DAP saranno posti per l’attento esame del nostro legale.
A seguito del Sit-in di protesta del 4 giugno u.s., il Ministro della Giustizia Alfano accoglie la richiesta di convocazione delle OO.SS. per affrontare in sede politica la grave situazione in relazione all’emergenza penitenziaria ed alla razionalizzazione del personale. L’incontro si terrà alle ore 15,00 del 23 giugno presso la Sala Verde del Ministero della Giustizia. Vi terremo informati sugli sviluppi e sugli esiti dell’incontro.
Il Capo del Dap convoca le OO.SS. il prossimo 6 agosto per discutere della gestione dell’emergenza estiva.
Vi terremo informati sugli esiti dell’incontro.
FP CGIL chiede al Capo del DAP di disporre con urgenza i provvedimenti ritenuti idonei a favorire la tempestiva risoluzione delle difficoltà riscontrate nello svolgimento delle traduzioni aeree e che stanno causando notevoli disagi al personale.
Lettera circolare prot. gdap-0011989 del 14 gennaio 2010 della DG del Personale-Promozioni e Avanzamenti.
Comunicato Stampa del 24 giugno 2010 di Francesco Quinti, Responsabile Nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza.