In allegato, il comunicato sindacale del 15 aprile 2011, che nasce come risposta ai continui e volgari attacchi di altra sigla sindacale alla CGIL CFS Piemonte.
Lettera delle Segreterie Nazionali Al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Prof. Paolo De Castro
Al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali
Prof. Paolo De Castro
E p.c. Al Ministro per le Riforme e le Innovazioni
nella Pubblica Amministrazione
Prof. Luigi Nicolais
Egregio Ministro,
il Memorandum d’intesa appena sottoscritto affronta per la prima volta il complesso del lavoro pubblico riconoscendo in primo luogo la natura articolata e le tante specificità delle funzioni pubbliche, delle amministrazioni e dei servizi che lo compongono.
Abbiamo reciprocamente convenuto sul valore centrale del lavoro pubblico sia sotto il profilo della garanzia di una piena disponibilità dei diritti di cittadinanza sia per quel che riguarda i riflessi che esso produce per l’economia del Paese; quel memorandum indica, fra le altre cose, l’esigenza di una profonda e radicale riorganizzazione del lavoro facendo leva sulla concorrenza di importantissimi interventi.
In particolare, sulla “mobilità territoriale e funzionale” che abbiamo comunemente reputato fattore decisivo per una complessiva rimessa a funzionalità dell’azione pubblica, la discussione, lo ricorderà, è stata delicata e difficile; mai, però, il sindacato ha accarezzato l’idea di espungere questo tema dall’agenda degli interventi, convinti come siamo che anche su questo argomento debba svilupparsi un’azione sinergica fra Amministrazioni e sindacato, tesa prima di tutto a recuperare, all’interno delle singole attività lavorative, sbilanciamenti fra aree territoriali particolarmente depresse sotto il profilo delle dotazioni organiche e aree nelle quali il tema delle risorse umane a disposizione è, oggettivamente, meno sentito.
Per il sindacato “favorire l’incontro” fra la domanda delle amministrazioni e le risorse umane a disposizione significa anche e soprattutto cogliere coerentemente qualsiasi occasione si presenti a riguardo. Questo indirizzo è sempre stato da noi sostenuto, ben prima che tanti “maestri dell’efficienza” affollassero un dibattito tanto acceso quanto strumentale. Abbiamo sempre puntato sui processi concreti.
Uno di questi è rappresentato, ad esempio, dalle esigenze di utilizzo delle nuove risorse del Corpo Forestale dello Stato.
In questo delicato settore di attività della Pubblica Amministrazione si è via via venuto a determinare, e non certo per responsabilità del Sindacato confederale, proprio quello sbilanciamento fra aree territoriali; carenze di organico al Nord, con punte “d’eccelenza” che superano il 50% del fabbisogno previsto, alle quali corrispondono realtà nelle quali v’è forte esubero rispetto alle dotazioni organiche previste.
Tutto ciò certificato da Lei stesso nella recente festa nazionale del Corpo Forestale dello Stato, quando ha pubblicamente dichiarato, suscitando il nostro apprezzamento, l’esigenza di utilizzare, per un primo parziale riequilibrio di quello sbilanciamento, i circa 500 allievi agenti che in questi giorni stanno terminando il previsto corso di formazione professionale.
Egregio Ministro,
ad una situazione così apparentemente chiara e vincolante sembra, invece, stia per corrispondere la riproposizione di modalità e di interventi assolutamente contraddittori e, diciamo noi, anche offensivi e lesivi della dignità non solo di quel Memorandum, ma finanche di un normale senso logico.
Sull’assegnazione di quei 500 agenti, sappiamo, si stanno giocando partite clientelari, di pressione politica ed istituzionale; si stanno, in estrema sintesi, orientando le stesse attenzioni moleste che nel recente passato hanno prodotto un insostenibile squilibrio fra i bisogni dell’Amministrazione e le risorse a disposizione.
Non Le sfuggirà certamente come a questo punto le scelte che Lei adotterà su quella vicenda assumeranno un valore ed un significato che vanno ben oltre la Sua responsabilità politica di guida del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e chiameranno a coerenze l’insieme delle responsabilità governative.
Spiace dopo appena qualche giorno dalla sottoscrizione di quel Memorandum avvertire gli stessi identici tentativi di incursione della politica nella gestione, distorta ed illegale, della cosa pubblica. Non è sostenibile in alcun modo tale dissociazione fra il pensiero e l’azione politica, soprattutto quando viene messa in gioco la reputazione e la dignità di un ruolo di rappresentanza collettiva degli interessi che in questo caso appartengono si al Sindacato, ma anche al Governo nella sua interezza.
Auspichiamo, quindi, una stretta coerenza fra le dichiarazioni programmatiche, gli accordi sottoscritti e l’azione dei singoli Ministri e, nel caso specifico, non osiamo nemmeno immaginare una decisione diversa da quella che veda assegnato quel personale nelle aree territoriali per le quali lo stesso Ministero ha già dichiarato carenza.
Siamo fiduciosi che Ella saprà decidere in coerenza con i bisogni conclamati del Corpo e con le responsabilità che derivano dagli impegni assunti dal Governo, tuttavia desideriamo informarLa che se ciò non si realizzasse, dovremo denunciare pubblicamente una lesione grave di intese così fortemente e giustamente sottolineate per il loro valore di riforma ed innovazione nella gestione delle Pubbliche Amministrazioni.
Cordiali saluti
CGIL FP
Carlo Podda
CISL FP
Rino Tarelli
UIL PA
Salvatore Bosco
Nota con cui l’Amministrazione centrale, recependo le problematiche che riguardano la regione Puglia, convoca le OO.SS. nel mese di settembre.
Finalmente raggiunto l’accordo sul regolamento dei trasferimenti! E’ il primo passo per un sistema di regole e di trasparenza nella gestione del personale del CFS, che abbiamo testardamente perseguito.
Il giorno 8 novembre 2007 si è tenuta una riunione al tavolo nazionale tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali relativa all’approvazione del regolamento dei trasferimenti, il cui testo ha concluso l’iter al tavolo tecnico specifico.
Vogliamo innanzitutto sottolineare il carattere “storico” per il CFS di questa riunione; per la prima volta, infatti, su tale questione è possibile raggiungere nella nostra Amministrazione una logica di trasparenza, equità e giustizia; si può finalmente entrare, cioè, in una situazione di “normalità” che, per chi ha vissuto questa problematica in tutti questi anni, ma soprattutto negli ultimi, rappresenta quasi un fatto rivoluzionario.
Molte organizzazioni al tavolo hanno sostenuto che il regolamento non è applicabile se non c’è contemporaneamente anche la definizione delle piante organiche, ma a parer nostro se ciò è vero in astratto, in attesa dei risultati del tavolo sulle piante organiche (che dovrebbe avvenire a breve), in concreto però non si potrà non tenere conto dei criteri qui delineati anche per eventuali trasferimenti in fase transitoria, che noi abbiamo comunque chiesto di sospendere.
La nostra organizzazione si è impegnata nell’ultimo anno con una forte battaglia politica su questo punto e su quello della definizione delle piante organiche, per i quali abbiamo chiesto al Ministro, all’indomani del suo insediamento, l’impegno a contribuire alla formazione dei due tavoli tecnici appositi per arrivare ad un sistema di regole condivise, visto lo scandalo della gestione politica del precedente esecutivo, e non per usare gli stessi criteri solo rovesciati di segno.
Superati iniziali ritardi ed ostruzionismi di vario tipo il lavoro è giunto finalmente a conclusione e finalmente nessuno sarà più costretto ad iscriversi ad un sindacato soltanto per ottenere un trasferimento (sappiamo che un simile metodo ha fatto la fortuna di alcuni sindacati), ma potrà controllare se le regole sono state correttamente applicate e l’adesione al sindacato avverrà per convinzione rispetto alla linea seguita da questo e per sostenerla, o per richiedere il rispetto di diritti e regole calpestate. Sappiamo che questo non è l’unico elemento di parzialità e ingiustizie che avvengono nel CFS, ma certamente è stato uno dei principali che ha condizionato la vita lavorativa di tanti.
Il nostro impegno continuerà adesso per accelerare l’iter per la formalizzazione di questo accordo e per giungere al più presto alla conclusione del lavoro del tavolo sulle piante organiche e per portarlo al tavolo nazionale.
Chiediamo ai lavoratori di rafforzare questo impegno con l’adesione alla CGIL, il Sindacato che si batte per i diritti e non per i favori; per le pari opportunità di tutti contro il sistema di far pesare le conoscenze e l’appartenenza politica; per regole condivise che mettano al centro del lavoro la professionalità, la correttezza, la dignità personale.
Roma, 9 novembre 2007
Stefano Citarelli
Coordinatore Nazionale FP CGIL CFS
La Fp Cgil, considerato l’aggravarsi delle condizioni lavorative del personale adibito al Servizio delle Traduzioni, chiede ai vertici dell’Amministrazione di riprendere gli incontri del Tavolo Tecnico per la rielaborazione del modello organizzativo per il Servizio Traduzioni, nominando subito il Presidente della Commissione.
Grazie all’intervento della FP CGIL il DAP ha provveduto a far pagare al personale di Polizia Penitenziaria gran parte delle spettanze dovute per le prestazioni di lavoro straordinario e si appresta a sanare le altre nel mese di novembre.
Con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’assenza di una prospettiva che ne contenga l’impatto devastante, il Governo ha scelto di decretare la fine di un sistema penitenziario agonizzante, che già oggi, dall’alto delle circa 64.000 presenze detenute, ben 20.000 in più rispetto alla capienza tollerabile, e con un trend che sfiora i mille ingressi al mese, non è in grado di garantire il mandato costituzionale affidato, il rispetto dei diritti umani e quelli del mondo del lavoro in carcere.
Carceri per lo più “fuori dalla Costituzione”, per dirla con il Ministro della Giustizia Alfano, che però – al di là delle sue roboanti dichiarazioni – nulla in concreto fa per riformare il sistema penitenziario e renderlo capace di rispondere efficacemente al proprio mandato.
Anche per questo, la protesta della Polizia Penitenziaria continua: il prossimo 8 luglio a Bologna, davanti al carcere “La Dozza”, giungeranno a centinaia dalla Toscana, dalle Marche e da tutta l’Emilia Romagna i poliziotti penitenziari che aderiscono alle organizzazioni sindacali rappresentative del personale, per manifestare tutto il proprio dissenso contro le scelte operate dall’attuale governo.
Roma, 2 luglio 2009
La lettera circolare GDAP 0382720 del 20 ottobre 2009 dell’Ufficio per le relazioni sindacali che informa delle iniziative intraprese nell’ambito della prevenzione e del controllo dell’influenza H1n1. In allegato la nota Fp Cgil che già in data 1° settembre lanciava l’allarme e sollecitava l’Amministrazione all’adozione di idonee iniziative di contrasto del fenomeno.
“… Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli…”
da “Se questo è un uomo” di Primo Levi
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell’articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
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