Convocazione 3 ottobre 2016 – Decreto Ministeriale di istituzione dei Nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna

Nota ministeriale GDAP-0302227 del 16.9.2016 relativa a quanto in oggetto indicato.

 

Commissione art. 22 , comma 3, DPR 395/1995 – Convocazione per il giorno 21 settembre 2016 ore 10.30

Nota ministeriale GDAP-0302322 del 16.9.2016 relativa a quanto in oggetto indicato.

 

 
Comunicato ai lavoratori della Giustizia O.G.

UN
PO’ DI CHIAREZZA TRA TANTI SCHIAMAZZI

In queste ore nel mondo dei
social si stanno spargendo illazioni, insulti e, a volte, false informazioni in
merito alla presenza di lavoratori provenienti da altre Amministrazioni, in
particolare dalla CRI

Detto ciò c’è il mondo virtuale
e quello reale, dove invece si fanno le cose e si cercano le soluzioni per
risolvere i problemi.

E’ quello che un sindacato deve
fare ed è quello che la FPCGIL fa ogni giorno per trovare soluzioni per tutti i
lavoratori.

Si sa, inoltre, che la FPCGIL
non è un sindacato corporativo e che ha nel suo DNA non la difesa di questa o
di quella categoria, ma di tutti i lavoratori.

I commenti che leggiamo sui
social e altrove contro alcuni lavoratori che, ricordiamo, sono perdenti posti
provenienti da altre Amministrazioni, danno l’idea di come si stia perdendo il
buonsenso a favore di una frammentazione corporativistica della questione.

In una situazione certo
intricata e a tratti paradossale i bersagli sono diventati i
“barellieri” mentre pochi sanno chi sono i responsabili di questo
pasticcio istituzionale che ha danneggiato in primis proprio i lavoratori della
Croce rossa che, dopo anni di professionale servizio in campo sanitario, di
certo non aspiravano a finire, invisi da tutti, in un ufficio giudiziario.

Ma spieghiamo una volta per
tutte i fatti: la mobilità dalle province e dalla Croce Rossa (enti in
dismissione e, dunque, lavoratori perdenti posto) nasce da alcune leggi del
Governo Renzi e da un Decreto della Ministra Madia che hanno creato un vero e
proprio corto circuito normativo.

Il Decreto in questione, del
settembre 2015, stabiliva, contro ogni logica, che i lavoratori della Croce
Rossa potevano transitare in mobilità SOLO verso le Amministrazioni Centrali.

La FPCGIL, a difesa della
professionalità di quei lavoratori (e del loro posto di lavoro!) e per evitare
i pasticci che si sono verificati, a quel punto impugnava davanti al TAR del
Lazio il DM Madia, sostenendo che i lavoratori della CRI dovevano avere, al
pari dei lavoratori delle province, nonché a rigor di logica per motivi
professionali, sbocchi nel SSN.

Il Governo, evidentemente per
il timore che il TAR (che in realtà aveva manifestato l’intenzione di
accogliere il ricorso) bloccasse le procedure, si affrettava a mettere in
Stabilità 2016 una norma che “sanava” la questione obbligando le
Regioni ad assumere nel SSN tutti gli autisti soccorritori nonché a pubblicare
posti, anche per i lavoratori della CRI, degli Enti Locali e del SSN.
Praticamente quanto da noi sostenuto nel ricorso che, a quel punto, veniva
sospeso per mancanza di oggetto del contendere.

Detto ciò al tavolo del
Ministero della Funzione Pubblica a marzo si discuteva del famoso
“portale” della mobilità. La grande procedura di mobilità annunciata
dalla Ministra Madia sui social cominciava, però, a mostrare le proprie falle.

Il Portale infatti si è
dimostrato un meccanismo astratto in cui, in base alle da noi contestate
tabelle di equiparazione che ragionano solo di posizioni economiche senza tener
conto delle professionalità, le Amministrazioni pubblicano i posti disponibili
e i lavoratori vengono “automaticamente agganciati” in base al loro
profilo economico.

Al tavolo con il Dipartimento
della Funzione Pubblica, prima della partenza della prima fase nella quale
colpevolmente le Regioni, nonostante la norma della stabilità NON avevano
pubblicato posti del SSN, la FPCGIL segnalava che i lavoratori della CRI
dovevano avere la possibilità, in particolare per le professioni sociosanitarie
o tecnico-sanitarie, di poter concorrere per il SSN perché con ogni probabilità
nelle Amministrazioni centrali non avrebbero trovato una collocazione
rispettosa della loro professionalità. ll Dipartimento della Funzione Pubblica,
ignorando le nostre rimostranze, faceva partire la prima fase sostanzialmente
non ottemperando alla norma presente in stabilità, e così alcuni lavoratori
venivano inseriti nel portale e successivamente agganciati, anche se con
professionalità del tutto avulse, unicamente in base al profilo economico,
dalle Amministrazioni centrali tra cui quella della Giustizia.

In esito alla procedura
qualcuno ha rinunciato, qualcuno vorrebbe ancora rinunciare ma sia la CRI che
il Dipartimento della Funzione Pubblica ha detto loro che non è possibile,
qualcuno ha accettato perché quando si parla di perdere il lavoro si è disposti
a fare qualunque cosa, anche a reinventarsi cancellieri.

Molti, la maggioranza, grazie
alla norma presente in stabilità, indotta dalla FPCGIL, non hanno partecipato
affatto e saranno ricollocati in seconda fase nel SSN.

Ecco come sono andati i fatti,
chi sono i veri “colpevoli” di questa gestione dilettantistica e
superficiale, che hanno trattato la mobilità come uno spot da far girare sui
social (anche loro) e non come una operazione di riconversione della professionalità.
Hanno considerato le persone come pedine da spostare ed hanno obbligato tutte
le pubbliche Amministrazioni a prenderli a prescindere dai loro profili
professionali.

E se non fosse stato per il
ricorso della FPCGIL e per la nostra posizione al tavolo con il Dipartimento
della Funzione Pubblica il danno sia per i lavoratori della CRI sia per quelli
della giustizia sarebbe stato di gran lunga più grande.

Questi sono i fatti.

Pertanto, per quanto ci
riguarda, ribadiamo il nostro impegno ad avviare e portare a termine le
procedure di riqualificazione, a revisionare i profili professionali, a
includere le figure professionali ex b3 lasciate fuori, a far procedere con i
passaggi dalla prima alla seconda area e a far partire anche procedure
all’interno della aree.

Così come, a testa alta e in piena coerenza, faremo ancora la
nostra parte al tavolo con il Dipartimento della Funzione pubblica per evitare
che si perpetrino altri pasticci e che si danneggino lavoratori e servizio.

 

Roma, 16 settembre 2016 

 
RIUNIONE DEL 15 SETTEMBRE: SOTTOSCRITTO IL FUA 2015 -PROGRESSIONI ECONOMICHE TRA RILIEVI DEGLI ORGANI DI CONTROLLO E INCERTEZZA SUL RISPETTO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE

Roma,16 settembre 2016

Si è svolto
ieri un incontro di contrattazione nazionale al MIUR con all’odg la
sottoscrizione definitiva del FUA 2015 e una informativa sullo stato dell’arte
delle progressioni economiche.

 

SUL FUA 2015:

Abbiamo
sottoscritto definitivamente l’accordo e abbiamo chiesto l’immediato avvio
delle contrattazione nei vari Uffici al fine di consentire il pagamento delle
somme dovute entro l’anno, in considerazione dei tempi ristretti rispetto alla
scadenza dell’esercizio finanziario. Pertanto sin dai prossimi giorni vi
invitiamo a sollecitare le controparti sul territorio al fine di attivare con
tempestività le contrattazioni e definire gli accordi conseguenti. A noi questo
consente di avviare invece da subito il confronto sul FUA 2016, ovvero sulle
risorse diponibili al netto dell’impegno economico profuso per le progressioni.

 

SULLE
PROGRESSIONI ECONOMICHE
:

L’accordo sulle progressioni ha subito
un vero e proprio fuoco di fila di rilievi da parte dei vari organi di
controllo. Molti dei quali talmente discutibili da apparire in tutto e per
tutto pretestuosi. Ma alcuni di questi sono entrati nel cuore dell’accordo
pretendendone modifiche pesanti. Appaiono ridicole le osservazioni sulla
necessità di inserire l’impegno economico nella tabella FUA e quindi farlo
precedere da un accordo complessivo sull’impegno FUA e l’inserimento della
clausola, già presente nel CCNL, che prevede la permanenza minima di due anni
nella fascia economica per la quale si intende concorrere. Mentre appaiono
pesanti le osservazioni che prevedono l’obbligo di inserimento nei conteggi
economici a carico del FUA dell’indennità di vacanza contrattuale erogata negli
anni scorsi all’inizio del blocco contrattuale e l’obbligo di depennare
dall’accordo la clausola che prevede la possibilità di rideterminare i
contingenti dei destinatari delle progressioni nell’eventualità in cui tutti i
posti previsti non venissero coperti dal processo principale. Ovvero il
riutilizzo delle economie nell’ambito dello stesso accordo. Nel caso
dell’indennità di vacanza contrattuale si crea un pericoloso precedente che
tende a far gravare sul FUA una quota che è stata erogata in base alla legge e
nella legge stessa trova copertura economica, nell’altro caso si sterilizzano
gli effetti di una norma contrattuale concordata sul tavolo nazionale. Il fatto
curioso è che l’Amministrazione ha aderito ai rilievi mossi con una nota del 13
settembre, ovvero prima e senza discutere con le parti contraenti la modifica
dell’accordo. Non abbiamo mancato di farlo notare, purtroppo unica voce sul
tavolo: in questo modo si mortifica tutto il processo di contrattazione e lo si
assoggetta ad atti unilaterali a seguito di diktat esterni. E veniamo ai tempi,
che si sono fatti veramente strettini:gli organi di controllo non hanno mancato
di sottolineare che il processo si debba concludere necessariamente entro il 31
dicembre prossimo e il DG Greco ci ha comunicato che siamo al limite dei tempi
utili e che, se non dovesse arrivare nei prossimi giorni alla certificazione
dell’accordo, sarà del tutto improbabile riuscire a concludere entro l’anno. Su
questo punto dobbiamo essere chiari: pur non essendo sottoscrittori di un
accordo che riteniamo profondamente sbagliato e peraltro gli sviluppi
successivi, come sopra descritti, non fanno altro che confermare questa nostra
posizione, restiamo convinti che un accordo che raggiunge le adesioni della
maggioranza del tavolo e quindi è perfettamente in grado di esplicare i suoi
effetti, debba essere applicato. Inoltre riteniamo che la previsione di forzata
conclusione entro l’anno sia una posizione unilaterale, illegittima e fuori dal
contesto normativo e contrattuale. E pertanto non saremo certo felici se tale
previsione non si dovesse avverare, perché introdurrebbe nel già squassato
sistema di relazioni sindacali anche la mancata certezza dell’applicazione di
accordi regolarmente sottoscritti, ovvero uno dei fondamenti dell’azione
sindacale. Di conseguenza nessun “gufaggio”: non è nel nostro stile e
nel caso del MIUR tuttalpiù esprimiamo profonda tristezza per questo
decadimento delle relazioni tra le parti che non fa altro che indebolire la
forza del sindacato. Ma certo siamo preoccupati: ci chiediamo ad esempio quali
garanzie di controllo avranno i lavoratori coinvolti in un processo i cui tempi
di realizzazione saranno minimi a fronte delle migliaia di istanze prevedibili.
Insomma un pasticcio vero e proprio e un tour de force annunciato, anche perché
l’Amministrazione ci sta mettendo molto impegno in questa procedura. Lo stesso
impegno che vorremmo vedere in altre delicatissime partite che riguardano i
lavoratori e le loro condizioni di lavoro e che invece la vede praticamente
assente.

 

LO SFASCIO DEGLI UFFICI PERIFERICI: 

in allegato a questo comunicato troverete documenti provenienti da
alcuni territori che interpretano il vero e proprio dramma che si sta vivendo
in tutti gli Uffici periferici, in questi giorni ancora impegnati in un lavoro
faticosissimo e alle prese con una utenza inferocita dai noti e gravi problemi
connessi all’avvio di questo anno scolastico. Una protesta ignorata
dall’opinione pubblica, perché nascosta dai media, e coperta dalla sublime
indifferenza da parte dei vertici politici del Ministero. Così i nostri
lavoratori operano con la costante presenza delle forze dell’ordine, in
condizioni rese ancora più difficili dalla inarrestabile emorragia negli
organici. In tutto questo non si ha notizia nemmeno di una nota di
ringraziamento del Ministro per l’impegno profuso e certamente non saranno in
grado di retribuire se non una minima parte dello straordinario effettuato in
questi periodi. Una vicenda kafkiana sta ad esempio colpendo l’USR del Lazio,
costretto dalle logiche della spending review a trasferirsi di sede in una zona
periferica di Roma, priva di servizi pubblici adeguati. In sostanza un Ufficio
le cui dimensioni di utenza sono tra le più ampie d’Italia viene spostato di
imperio in una zona ed in una struttura priva dei requisiti essenziali per
poter svolgere attivamente il proprio front office e a nulla sono valse le
numerose prese di posizione unitarie con i Sindacati della Scuola. Il muro
burocratico innalzato viene giustificato dalle competenze che la legge assegna
alle ex Province in materia e non c’è allo stato nessun impegno concreto del
MIUR a trovare una soluzione adatta per i suoi dipendenti a vario titolo
coinvolti. Questo, insieme a tutto il resto, dimostra la necessità di
riprendere la più presto le iniziative di mobilitazione e questo proporremo nei
prossimi giorni ai nostri colleghi di CISL e UIL la riapertura di un percorso
che a questo punto non escluda nessuna opzione, compresa quello dello sciopero.
E partiremo con una proposta di nota al Ministro che lo richiami alle proprie
responsabilità sulla base della necessità di riaprire al più presto i processi
occupazionali dall’esterno e di trovare risorse per retribuire il dovuto ai
lavoratori. L’assegnazione del personale in mobilità da Province e Croce Rossa
ha prodotto un effetto irrisorio nei numeri e un prolungato e drammatico blocco
delle facoltà assunzionali, blocco peraltro ancora non concluso in quanto alle
prese con le code di quel processo. Ci si chiede, in tale contesto, perché non
si provvede ad inoltrare una richiesta di riapertura in deroga delle
assunzioni, come peraltro ci risulta stiano facendo altre Amministrazioni:
Questo consentirebbe l’immediato utilizzo del budget assunzionale previsto per
il riempimento dei part time e l’assunzione degli idonei esterni, le cui
graduatorie, in assenza di ragionevoli previsioni normative di rinvio, scadono
il 31 dicembre prossimo. Ci si chiede perché non si avvia una azione tesa a
definire in modo programmatico un processo assunzionale svincolato dal blocco
del turn over, blocco che, considerata l’età media dei lavoratori, ormai è
esiziale ai fini della stessa sopravvivenza del servizio. Ci si chiede perché
non si reperiscono risorse sul lavoro straordinario utili a retribuire
prestazioni richieste e imposte ai lavoratori, anche a fronte di un deperimento
del FUA che, a seguito della perdita delle risorse impegnate nelle progressioni
economiche, quest’anno produrrà un salario accessorio dimezzato.
Come potete
constatare i motivi per arrivare ad incrociare le braccia non mancano di certo.

Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL MIUR

 

Uffici periferici – comunicati dai territori

Rsu pubblico impiego: 3 lavoratori su 4 con Cgil Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti

COMUNICATO STAMPA FPCGIL CISLFP UILFPL UILPA 

Roma, 14 luglio 2016 – “Tre lavoratori pubblici su quattro hanno scelto Cgil Cisl e Uil per rinnovare i contratti dei nuovi comparti pubblici”, così Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, dopo che l’Aran ha reso noti i dati definitivi sulla tornata elettorale Rsu del pubblico impiego di marzo 2015.

“I numeri confermano la grande fiducia dei lavoratori pubblici nei sindacati confederali”, spiegano i quattro segretari, con riferimento ai comparti Funzioni centrali, Funzioni locali e Sanità. “soprattutto se si considera l’altissima partecipazione al voto, oltre il 76% degli aventi diritto, ben lontana da quella che ha caratterizzato in questi anni le elezioni politiche e amministrative”.

“Una fiducia che vale doppio se pensiamo che arriva dopo 7 anni di blocco dei contratti nazionali e integrativi, di stop a turn-over e assunzioni, di riduzione degli organici, di azzeramento degli investimenti in competenze e formazione. Perché vuol dire che quasi un milione di lavoratori crede nella rappresentanza e in un cambiamento contrattuale, professionale e organizzativo che politica e amministratori non hanno il coraggio di sostenere”.

“Questi dati lanciano un segnale forte a un governo inadempiente: trovi le risorse per un giusto rinnovo dei contratti e apra immediatamente il tavolo” concludono Sorrentino, Faverin, Torluccio e Turco. “Anche perché i numeri sulla rappresentanza dicono chiaramente che Cgil Cisl e Uil possono firmare da soli i contratti dei nuovi comparti. I diritti dei lavoratori e l’innovazione dei servizi pubblici al servizio del paese non possono tollerare altre scuse e altri ritardi”.

Manovra: Fp Cgil, con tagli a rischio nuovi Lea e farmaci 'In sanità mancato aumento risorse è un taglio vero e proprio'

Roma, 15 settembre – ”Una scelta
politica irresponsabile, che riproporrebbe una vecchia ricetta già vista,
quella cioè di tagliare il servizio pubblico che si continua a vedere come un
costo e non come una risorsa”. Così Massimo Cozza, segretario nazionale della
Fp Cgil Medici, commenta l’ipotesi di un possibile taglio di 1,5 miliardi alla
sanità.

   

”Se il taglio ci fosse – aggiunge
Cozza – salterebbero i nuovi livelli essenziali di assistenza e tutti gli
impegni assunti dal Governo sui farmaci nuovi e la politica del personale con
lo sblocco del turn over e la risposta al precariato”. Tra l’altro già si
”parte da una programmazione insufficiente – continua – perché i 113 miliardi
chiesti dalle Regioni sono insufficienti rispetto all’inflazione programmata e
il Pil, che cresce di meno”.

 

In sanità, conclude Cozza, ”il mancato
aumento delle risorse è un taglio vero e proprio, perché servono più risorse
sia per la situazione anagrafica del nostro paese, che per l’evoluzione della
medicina e delle patologie. Infine va ricordato che in Europa l’Italia è un
paese virtuoso, visto che il trend di crescita delle spese della nostra sanità
pubblica è minore di quello di altri paesi”.

 
NOTA FLASH

Roma, 15 settembre 2016

Dando seguito
alla nostra richiesta dello scorso 5 settembre, si è svolto nel corso della
giornata di ieri, alla presenza del Presidente, del Direttore Generale e del
Direttore Centrale Risorse Umane, l’incontro con le scriventi Organizzazioni
Sindacali (una modalità utilizzata in passato anche da altre sigle) sul tema
delle politiche assunzionali dell’Istituto con particolare riferimento alla
stabilizzazione dei comandati.
Su
quest’ultimo argomento abbiamo ribadito la richiesta, fatta al Tavolo Nazionale
lo scorso 28 luglio, di procedere alle stabilizzazioni dei comandati senza
distinzioni di profilo di inquadramento in considerazione del fatto che
trattasi di colleghi inseriti da molti anni nelle attività operative
dell’Istituto e tutti impegnati nelle sedi che rischierebbero di perdere,
nell’arco di breve tempo, risorse fondamentali per la continuità dei servizi
erogati in un contesto complessivo di penuria di personale (ad oggi mancano
1.460 unità di personale rispetto alla nuova dotazione organica).

Sul punto
l’Istituto ha ribadito la volontà di stabilizzare entro il 31.12.2016 il
personale di area C in comando, mentre per i colleghi di Area B, nelle more di
un assorbimento da parte di altre Amministrazioni (a tal fine sono stati
avviati già dei contatti) della graduatoria degli idonei del concorso pubblico
a B1, si richiederà agli Enti di appartenenza una proroga tecnica per procedere
nel 2017 ad una successiva, noi auspichiamo ravvicinata nei tempi,
stabilizzazione.
 Confermato il
piano assunzionale in area C annunciato a luglio, abbiamo ribadito la necessità
che in quel programma sia dato adeguato spazio anche ai percorsi di crescita
professionale per il personale interno interessato da possibili progressioni di
Area.

Il nostro
obiettivo, lo testimoniano le selezioni partite in questi giorni sulla base
degli accordi sottoscritti, compresa l’ipotesi di CCNI 2016 che stanzia le
relative risorse, è quello di non lasciare indietro nessuno!

 

 FP CGIL       CISL FP     UIL PA

Ciarrocchi   Scilinguo    Cervo

A tutto il personale M.I.S.E

Il giorno 14 Settembre 2016 si è tenuto l’incontro con l’Amministrazione per la firma definitiva sul FUA 2015.

Rispetto ai tempi di erogazione delle somme previste dall’accordo si prevede che esse saranno erogate entro Novembre insieme ai residui del 2014.

Inoltre abbiamo sollecitato l’Amministrazione perché si faccia anche l’accordo sui vari Pon del 2015(Incentivi, Energia, DGSCERP, e per una quota parte ex DPS)

Per quanto riguarda l’intesa per il 2016 (progressioni economiche) abbiamo chiesto a che punto stava l’iter per la certificazione.

L’accordo è ancora presso la nostra Ragioneria, dopo l’invio di alcune osservazioni rispetto all’ammontare delle somme complessive, e dovrebbe essere inviato all’IGOP entro breve per la certificazione definitiva, che ricordiamo dovrà avvenire entro l’anno.
Nel frattempo l’Amministrazione sta recependo le domande per la formazione delle graduatorie.
Al momento, domani scade il termine di presentazione, sono pervenute circa 2480.
La sottoscritta O.S. ha chiesto di prorogare il termine di qualche giorno, per andare incontro ad eventuali ritardi dovuti a causa di forza maggiore, vi è stata una disponibilità in tal senso da parte dell’Amministrazione.
A margine della riunione questa O.S. ha evidenziato alcune criticità che riguardano le anzianità derivate dai vari enti di provenienza ed ha chiesto all’Amministrazione di dare una informativa sulla loro interpretazione in tal senso.
Inoltre anche insieme ad altre OO.SS. abbiamo rilevato che per quel che riguarda le penalizzazioni riguardo ai provvedimenti disciplinari la circolare non è in linea con l’Accordo  Integrativo e neanche con il CCNL pertanto abbiamo chiesto chiarimenti in merito.

Per entrambe le questioni abbiamo chiesto che l’Amministrazione chiarisca prima dell’uscita della graduatoria. Non abbiamo avuto risposte immediate in tal senso e sulla seconda questione abbiamo riscontrato una notevole distanza mentre sulla questione delle anzianità dovremmo avere una risposta a breve.
Questa O.S. ha comunque intenzione in assenza di chiarimenti di inviare la propria interpretazione all’Amministrazione in particolare sui provvedimenti disciplinari.
Vi terremo informati sugli sviluppi.

Roma, 15 Settembre 2016

p. la FP CGIL
delegazione trattante MISE

Luciano Boldorini        Manuela Benevento

 

 

Decreto Ministeriale n° 479 del 15-09-2016 – esami corso CS 2013

 
 

15.06.2016 – Pubblichiamo il decreto riguardante le prove finali del corso a CS decorrenza 2013

 

 

Accordi

 

FUA Agenzia Industrie Difesa 2016 – Testo accordo firmato

 

Di seguito l’accordo Fua 2016 e
progressioni economiche 2016/2017 sottoscritto ieri mattina ad
AID.

FP CGIL NAZIONALE

 Francesco Quinti

 
 

Circuito podistico VV.F 2016 -15° Campionato Italiano di mezza maratona – Memorial massimo Covani

15.09.2016 – Pubblichiamo la circolare emanata dall’Ufficio Attività Sportive

 

 

Decreto regolamento concorso VVF

 
 

14.09.2016 – La Fp Cgil VVF esprime la totale contrarietà al provvedimento emanato in data 01.08.2016. Rimane evidente come, l’Amministrazione e il Dipartimento, abbiano deciso di non ascoltare le indicazioni provenienti dalle organizzazioni sindacali puntando su un impianto di regolamento che oltre a non soddisfare le esigenze operative del Corpo, aggirando la legge al cui interno è previsto il possesso del titolo di licenza media come requisito di accesso nei Vigili del Fuoco.
Appare quindi inevitabile una considerazione: il prossimo concorso sarà bandito specificatamente per alcuni adepti.

Auspichiamo che in sede di stesura del bando possano essere apportate le opportune correzioni tali da garantirne la pari opportunità per tutti i cittadini italiani.

 

 
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