Piani di rientro Sanità: mobilitazione e manifestazione a Roma – Comunicato stampa unitario

Pubblichiamo il testo del comunicato con il quale CGIL FP CISL FP UIL FPL hanno proclamato la mobilitazione di tutti i lavoratori della sanità a difesa del ruolo e del valore del contratto nazionale di lavoro e una giornata di manifestazione da svolgersi nei prossimi giorni davanti il Ministero della Salute a Roma.

8 novembre 2007

Sanità: diritto al riposo nel SSN

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici e di Rossana Dettori, segretaria nazionale FP CGIL

Abrogare il comma della finanziaria che elimina il diritto al riposo nel SSn

Chiediamo al Governo, ed in primo luogo alla Ministra della Salute Livia Turco, l’immediata abrogazione del comma della finanziaria 2008 che elimina il diritto a undici ore di riposo consecutivo, ogni ventiquattro ore, per i medici, per gli infermieri e per tutto il restante personale del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale, come previsto dalle normative europee.

Chiediamo al Ministero della Salute, coerentemente con le politiche annunciate contro i rischi clinici, di intervenire immediatamente con un emendamento abrogativo da inserire nel decreto milleproroghe.

Si tratta infatti di tutelare la sicurezza e la salute del personale sanitario, e di garantire ai cittadini prestazioni negli ospedali, non condizionate dalla stanchezza e dallo stress degli operatori.

Il nostro sindacato si è sempre battuto e si batterà per la qualità del lavoro nella sanità pubblica, rivendicando una politica occupazionale rispetto a chi, per questioni economiche, vuole orari di lavoro sempre più lunghi, a danno dei medici, degli infermieri, e degli stessi cittadini.

Roma, 4 gennaio 2008
 

Sanità – Dirigenza STPA: Rinnovo CCNL Interruzione trattativa – Comunicato stampa di tutte le OO.SS.

Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato stampa di tutte le OO.SS. presenti al tavolo della dirigenza STPA sull’interruzione della trattativa.

L’ARAN ABBANDONA IL TAVOLO DELLE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CCNL DELLA DIRIGENZA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

“Inqualificabile.” Questo è il giudizio di FP CGILCISL FPUIL FPL – SIDIRSS – SINAFO – AUPI – CONFEDIR SANITA’ – SNABI SDS sullo svolgimento dell’incontro odierno per il rinnovo del CCNL degli oltre 22.000 dirigenti STPA (sanitari, professionali, tecnici amministrativi), sospeso dalla delegazione ARAN in modo unilaterale ed inopinato.
 
A fronte di criticità che, così come riferito, sarebbero insorte al tavolo dell’area medica, alla presenza di rappresentanti del Comitato di settore, l’ARAN ha sospeso la trattativa rimandandone sine die la ripresa.
 
Tale decisione è stata quindi estesa, senza alcuna motivazione, al tavolo della dirigenza STPA.
 
A 27 mesi dalla scadenza del contratto questo abbandono unilaterale della trattativa, che sembrava avviata ad una positiva conclusione, è inaccettabile.
 
FP CGILCISL FPUIL FPL – SIDIRSS – SINAFO – AUPI – CONFEDIR SANITA’ – SNABI SDS auspicano un responsabile ripensamento della posizione assunta per una rapida ripresa della trattativa.

Roma, 10 aprile 2008

Dirigenza STPA: riprendono le trattative per il rinnovo del CCNL

Riprendono le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro 2006/2009 biennio economico 2006/2007,
giovedì 17 Luglio ORE 15.00 CONCOVAZIONE ALL’aran

Commissione Parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale – Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale FP Cgil

 

Apprezzamento per la scelta del Parlamento; al Prof. Ignazio Marino gli auguri della Fp Cgil 
 
Esprimiamo apprezzamento e soddisfazione per la scelta operata dal Parlamento di affidare la Presidenza della neonata Commissione Parlamentare d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale all’On.Prof. Ignazio Marino.

Abbiamo già indirizzato al neo Presidente una missiva con la quale offriamo al Prof. Marino la piena disponibilità a collaborare, nell’ambito delle rispettive prerogative e ruoli, nella delicatissima attività di approfondimento e proposte di miglioramento per il Servizio Sanitario Nazionale.

Ciò che conforta maggiormente è che la scelta operata dal Parlamento di affidare la Commissione ad una personalità, della quale, unanimemente, si riconoscono l’alto profilo istituzionale ed il valore culturale, rappresenta un elemento di garanzia per il mantenimento della caratteristica pubblica del nostro servizio sanitario nazionale.

Siamo certi che qualunque siano i risultati delle attività di inchieste deputate alla Commissione il Presidente Marino ne eviterà utilizzi strumentali.

Per essere ancora più chiari il Prof. Marino rappresenta, almeno a giudizio della Fp Cgil, la garanzia che le pulsioni di destrutturazione della natura pubblica del Servizio Sanitario Nazionale non troveranno asilo nelle attività della commissione.

Auguri di buon lavoro al Prof. Marino.
 
Roma, 20 novembre 2008 

 
 
 

In allegato, lettera di Rossana Dettori Segretaria Nazionale FP Cgil all’On. Prof. Ignazio Marino.

 

Fazio bene su servizio sanitario, ma pubblico non è uguale a privato

 
Abbiamo apprezzato diversi passaggi dell’intervista rilasciata al nuovo quotidiano sanità on line (www.quotidianosanita.it), da parte del Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio, altri meno.
Bene la difesa del nostro servizio sanitario e la scelta di mantenere il sistema a governance pubblica. L’equivalenza tra gestori privati e pubblici è invece rischiosa in quanto il profitto, obiettivo del privato, può entrare in conflitto con una appropriata tutela della salute. Basti ricordare i diversi scandali in Lombardia, con operazioni non necessarie e cartelle cliniche aggiustate per ottenere maggiori rimborsi, raccontati in parte ieri anche dalla trasmissione Report.
Ci tranquillizza, almeno oggi, l’affermazione del Ministro secondo la quale nel nuovo federalismo fiscale l’ammontare delle risorse per il Sud non sarà toccato e condividiamo il principio che la buona sanità costa di meno di quella cattiva. Basti pensare ai prezzi pagati per la diffusa illegalità.
Condividiamo gli obbiettivi di colmare le criticità del gap tra nord e sud e dell’integrazione ospedale-territorio. Il potenziamento dei servizi territoriali va però affrontato con l’istituzione di una nuova unica figura di medico di medicina generale, integrato con gli altri professionisti in servizi aperti 24 ore nell’ambito dei distretti socio-sanitari, ed investendo nuove risorse.
Siamo anche d’accordo con la necessità di coinvolgere gli operatori nella gestione e sulla trasparenza ed il merito quali criteri per le nomine. Basta che il tutto non si risolva in norme gattopardesche per le quali la scelta ultima dei primari, ad esempio, sia sempre del manager nominato dalla politica.
Sulla 180 diciamo al Ministro che apprezziamo la sua condivisione delle scelte di fondo della legge e condividiamo la necessità di dare una risposta non ideologica ai disagi delle famiglie a partire dalla residenzialità, ma per far questo non c’è alcun bisogno di modifiche legislative, a meno che si tratti di risposte neomanicomiali centrate sull’idea, mai dimostrata scientificamente, della pericolosità della malattia mentale.

Fabrizio Fratini, segretario nazionale FPCGIL
Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici

 

Festività del 17 marzo

   
 
Furto con … destrezza!!!

Basta!! E’ insopportabile questo ennesimo furto di diritti contrattuali.
La giornata del 17 marzo si sta rivelando come l’ennesima incursione nei CCNL e nei diritti individuali del lavoratore …

 
 
 
 

 
 

Audizione Senato, si alla libera professione intramoenia ma in una casa di vetro

Dichiarazione di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici
Nell’ambito dell’odierna audizione alla Commissione Sanità del Senato per l’Indagine sulla libera professione intramoenia e le liste di attesa, Massimo Cozza, a nome della FPCGIL Medici e della FPCGIL, ha ribadito l’ interesse comune dei cittadini, e degli stessi medici che operano con impegno ed onestà nel servizio pubblico per una libera professione intramuraria svolta in una casa di vetro gestita dall’azienda pubblica.
Il medico, dopo aver svolto il suo impegno pubblico, ha certamente dei vantaggi a poter svolgere l’attività libero professionale intramuraria, sia ambulatoriale che in regime di ricovero, presso la stessa struttura, che si deve assumere l’onere di reperire spazi adeguati, nonchè di gestire sia le prenotazioni che i pagamenti.
Un compito che invece oggi può ricadere sullo stesso medico costretto a reperirsi studi e cliniche private, peraltro con conseguenze non più accettabili di mancata trasparenza, in primo luogo rispetto alle liste di attesa.
E se il problema delle liste di attesa è in primo luogo legato a questioni di sottofinanziamento, di appropriatezza, di riorganizzazione dell’assistenza territoriale, e di lotta agli sprechi ed al malaffare, nonché alle commistioni pubblico-privato, anche il medico deve e può dare il suo contributo alla sua risoluzione.
Ebbene noi crediamo che prima il medico debba investire nel pubblico, a rapporto esclusivo e con l’aggiornamento della relativa indennità ferma ai valori di sette anni fa, e poi possa svolgere l’attività libero professionale intramuraria in spazi adeguati nella struttura pubblica.
Allora si tratta non di vietare ma di arrivare a nuove norme che garantiscano una libera professione intramuraria etica, corretta e non speculativa, da attuarsi nelle strutture pubbliche, dove devono essere effettuate le prenotazioni ed i pagamenti delle prestazioni, e con controlli appropriati, in primo luogo rispetto alle liste di attesa. Per queste ragioni vanno anche confermate le norme della Legge Bersani che prevedono il rientro della libera professione intramoenia allargata entro il 31 luglio 2007, e la nomina di un commissario ad acta per le azienda inadempienti, in particolare nel reperimento degli spazi necessari.
Gli stessi medici che vogliono lavorare esclusivamente nel pubblico, sono gratificati ad operare in strutture ospedaliere e territoriali improntate alla loro valorizzazione professionale, invece di rimanere in strutture inefficienti, con lunghe liste di attesa, e dove perfino chi ha responsabilità gestionali oggi può scegliere di lavorare in extramoenia anche nel privato, con il rischio di un minore investimento nella sanità pubblica

ONAOSI: occorre una riforma condivisa e coerente

Anaao Assomed – Anpo – Cimo-Asmd – Civemp – Federazione Cisl Medici – Federazione Medici aderente Uil Fpl – Fesmed – Fp Cgil Medici – Umsped
 
La legge finanziaria ha radicalmente mutato la platea dei contribuenti dell’Ente, esonerando dal pagamento obbligatorio tutti i medici, farmacisti, veterinari ed odontoiatri non dipendenti dalla pubblica amministrazione.
L’obbligatorietà era stata allargata dalla finanziaria per il 2003 a tutti gli iscritti agli albi dei medici, farmacisti, veterinari ed odontoiatri facendo carico di conseguenza all’Ente, nel triennio dell’assistenza di 800 orfani di colleghi con oneri attualmente scaricati sulle contribuzioni obbligatorie.
Dalla nuova normativa emanata, in vigore dal 1 gennaio 2007, ne deriva che: le regole statutarie comprese le rappresentanze degli associati andranno modificate alla luce della tipologia dei futuri contribuenti.
Non andrà aumentato il valore economico del contributo dei pubblici dipendenti, se non per aggiustamenti alle dinamiche inflattive, pena la disaffezione nei confronti dell’Ente da parte dei contribuenti obbligatori.
L’adesione all’ONAOSI quale contribuente volontario potrà essere effettuata mediante opzione definitiva, a far valere per tutto il periodo dell’iscrizione al relativo albo, entro un anno dall’entrata in vigore della legge finanziaria ed in futuro entro sei mesi dalla prima iscrizione all’ordine professionale.
La quota volontaria dovrà essere adeguatamente più elevata rispetto alla quota obbligatoria, in quanto mentre i contribuenti obbligatori versano il contributo anche quando privi di carichi famigliari, la platea dei contribuenti volontari sarà verosimilmente composta da soggetti con carichi famigliari, che presumibilmente potranno fruire di una quota maggiore di servizi.
Nell’erogazione dei servizi ai non assistiti, le graduatorie di accesso dovranno prevedere il criterio degli anni di contribuzione come elemento prioritario per l’assegnazione dei servizi stessi.
Le funzioni degli Ordini professionali ed il relativo ruolo dei presidenti degli ordini provinciali nella determinazione dei componenti del consiglio di amministrazione andranno commisurate all’entità della contribuzione volontaria. Occorre infatti tener conto che la qualifica di contribuente dell’Ente è determinata in via quasi esclusiva dall’appartenenza alla Dipendenza delle pubbliche amministrazioni e solo marginalmente dall’iscrizione all’albo professionale.
Si propone una modifica dello statuto che preveda una rappresentanza negli organi di gestione coerente con le categorie dei contribuenti obbligatori.
Si ritiene che al termine del 2007 potrà essere determinato in via definitiva il numero dei contribuenti volontari e pertanto si possa stabilirne la relativa rappresentanza.
Si richiede pertanto l’attivazione di una commissione che modifichi lo statuto al fine di poter realizzare una rappresentanza più aderente al nuovo assetto dei contribuenti.
In corso d’opera eventuali modifiche nell’organizzazione e negli organi di gestione dell’ente dovranno essere orientate a ripristinare la massima coerenza possibile tra categorie di contribuenti e la composizione degli organi statutari.
In ogni caso non si può prescindere dalla condivisione di questo processo da parte delle organizzazioni sindacali della dipendenza, interlocutori garanti delle nuove regole.
Le Organizzazioni sindacali dei medici, veterinari dipendenti pubblici, ritengono che all’interno delle categorie interessate possano così ricomporsi le problematiche istituzionali dell’Ente senza condizionamenti politici esterni che sarebbero inopportuni e pericolosi e che rischierebbero di allontanare la fondazione dai propri contribuenti ed assistiti.
Ribadiamo che, pur con le indifferibili riforme, le finalità ed i contenuti etici della Fondazione debbano essere difesi e mantenuti nel tempo come espressione autonoma e solidaristica delle nostre categorie.

Il dottor truffa va colpito, ma non la stragrande maggioranza dei medici ospedalieri

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 
La lettura del dossier dell’Espresso, oggi in edicola, può suscitare una ingiusta indignazione generalizzata per la categoria dei medici ospedalieri, quando la libera professione negli studi privati e nelle cliniche è esercitata solo da un quinto della categoria. Circa 20.000 medici che in maggioranza svolgono con onestà il proprio lavoro.
Si tratta allora di colpire chi truffa, ma non solo. Bisogna sconfiggere la latitanza di tante Regioni ed aziende, ed instaurare nuove regole certe di trasparenza, senza eludere la scadenza del 31 luglio 2007 per la fine della intramoenia allargata.
Esclusività di rapporto obbligatoria almeno per chi dirige strutture complesse e semplici, gestione aziendale della libera professione intramuraria dalle prenotazioni ai pagamenti, tariffe concordate, autorizzazione annuale alla libera professione intramuraria, subordinata al controllo annuale dei volumi concordati di attività svolta sia in regime istituzionale che libero professionale. Ed infine reperimento di spazi adeguati da parte dell’azienda, transitoriamente anche esterni.
Si tratta di proposte che in gran parte sono contenute nelle conclusioni della indagine del Senato e che si ritrovano nelle condivisibili proposte del Presidente della Commissione Sanità Ignazio Marino.
C’è però, nel Documento del Senato, una piccola falla, che rischia di far crollare la diga che si vuole erigere, cioè la possibile istituzionalizzazione della libera professione dei medici pubblici nei singoli studi privati.
In sostanza si ritornerebbe a prima della Bindi, che aveva previsto questa possibilità solo temporaneamente. A danno degli stessi medici che vogliono poter svolgere l’attività intramuraria all’interno degli ospedali senza doversi pagare gli studi, così come già viene svolta in gran parte del Nord, con ricadute positive per i cittadini, l’azienda e per il controllo della stessa evasione fiscale.

Roma, 20 aprile 2007

Volantino dello sciopero della Dirigenza Medica Veterinaria, Sanitaria e Amministrativa del 4 maggio 2007

La Dirigenza Medica Veterinaria, Sanitaria e Amministrativa proclama 24 ore di Sciopero nazionale il 4 maggio 2007.
SIT-IN ore 10.00 di fronte al Ministero dell’Economia

 

Lettera Fp Cgil medici pubblicata su l'Espresso per il dottor truffa

Lettera FP CGIL Medici pubblicata sul settimanale l’Espresso n. 18

Il dottor truffa va certamente denunciato e colpito, ma la grande maggioranza dei medici svolge con onestà il suo lavoro. C’è però bisogno di nuove regole trasparenti sulla libera professione intramoenia, che troppo spesso rappresenta il percorso obbligato del cittadino per superare le liste di attesa. E la prima latitanza è delle istituzioni, a partire da tante Regioni ed aziende che non hanno neanche normato questa scottante questione, compresi i necessari controlli.
Per quanto concerne i medici, per chi crede nella esclusività e nella qualità del lavoro pubblico, poter svolgere la libera professione dentro gli ospedali, così come già attuato in gran parte del Nord, rappresenta certo un vantaggio, così come per i cittadini e le aziende virtuose e per il controllo della stessa evasione fiscale.
Servono pertanto nuove norme nazionali che prevedano l’esclusività di rapporto obbligatoria almeno per i direttori di strutture complesse e semplici, la rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori del 2000, e il definitivo superamento dell’attività intramuraria negli studi privati, ma garantendola in adeguati spazi aziendali, e dove non ancora approntati, temporaneamente anche in luoghi esterni, ma sempre gestiti dall’azienda.
Il sindacato confederale da diverso tempo si batte per la trasparenza e la qualità della sanità pubblica, e in questa direzione sono condivisibili le proposte del Prof. Ignazio Marino, mentre le conclusioni della Indagine del Senato, anch’esse in gran parte apprezzabili, contengono la falla della istituzionalizzazione dell’attività libero professionale dei medici pubblici negli studi privati. Si tratterebbe di un ritorno al passato, al vecchio doppio binario pubblico-privato ante Bindi, con il rischio di far crollare tutta la costruzione della nuova e necessaria diga.
 
Il Segretario nazionale Fp Cgil Medici
Massimo Cozza

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