Accogliendo la richiesta avanzata da CGIl CISL e UIL, si è riunita oggi la commissione benefici
assistenziali al fine di determinare un immediato sostegno ai colleghi colpiti
dal terribile sisma del 24 Agosto.
Come FP CGIL abbiamo evidenziato la necessità, almeno in questa prima fase
emergenziale, di fornire un sostegno
immediato ai colleghi coinvolti , che da una prima verifica
sembrerebbero poche unità.
Nell’accordo 2015 erano gia’ previsti sostegni economici in caso di crollo
o grave lesioni della prima casa di abitazione, di proprietà o in locazione,
provocati da eventi calamitosi,.
Nella prossima riunione, già fissata per mercoledì 7, estenderemo tale ipotesi anche al 2016, probabilmente
con un accordo a stralcio rispetto al complessivo accordo sui benefici
assistenziali, al fine di dare risposte immediate.
Raccolta fondi per
emergenza terremoto
L’Amministrazione ci ha rappresentato le enormi difficoltà burocratiche
avute nel distribuire le risorse raccolte attraverso le donazioni dei
colleghi per i terremoti dell’Aquila e
dell’Emilia Romagna.
A 7 anni dal primo sisma ancora non
sono stati donati i soldi raccolti
Per evitare la stagnazione degli aiuti e per rendere immediatamente
efficace la solidarietà dei colleghi Inps, abbiamo proposto che
l’amministrazione faccia solo da tramite , attivandosi per facilitare la
raccolta di fondi ad iniziative proposte dalle OO.SS. come il “fondo di solidarietà per le popolazioni del
centro Italia” attivato da CGIL CISL
UIL e confindustria ( di cui vi
alleghiamo nota).
Verrà effettuata una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a
sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto entro il mese di ottobre 2016,
in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità
preposte al piano della ricostruzione, nei modi e con le
forme che garantiscano la certezza della destinazione, comunque a sostegno di
servizi/strutture di pubblica utilità, e la più rapida utilizzazione
considerata la gravità della situazione e la necessita’ di avviare la
ricostruzione.
Sulle modalità di sottoscrizione verrà a breve convocato il tavolo
politico.
Roma 31/8/2016
La Commissione
benefici assistenziali FP CGIL INPS
Nota ministeriale GDAP-0275441 del 17.8.2016 relativa a quanto in oggetto indicato
Nota ministeriale GDAP-0275463 del 17.8.2016 relativa a quanto in oggetto indicato
In allegato informativa la ministeriale GDAP-0284020 del
29.8.2016 della Direzione Generale del Personale e delle Risorse
relativa all’oggetto
31.08.2016 – Conferimenti posti di funzione.
30.08.2016 – Comunicato sisma Italia centrale.
SISMA ITALIA CENTRALE
Compagne e compagni, lavoratrici e lavoratori del Corpo nazionale VVF,nella giornata odierna, una delegazione della FP CGIL si è recata in una parte dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto u.s. per partecipare la propria vicinanza alle popolazioni così duramente colpite e rendersi conto di persona delle condizioni di lavoro del personale attualmente impegnato nelle operazioni di soccorso.
Abbiamo visitato il Comando di Rieti, dove il personale è impegnato sul duplice fronte dell’emergenza terremoto e delle normali attività di soccorso tecnico urgente, amministrative e di prevenzione incendi, alle quali, comunque, si deve provvedere per rispondere alle esigenze dei cittadini della provincia.
Le colleghe ed i colleghi del Comando stanno affrontando la situazione con grande spirito collaborativo, dedicando tutto il loro impegno e la loro professionalità per fronteggiare questo momento critico.
Abbiamo, successivamente, fatto visita alla DI.COMA.C. (Direzione Comando e Controllo), che da ieri ha iniziato la sua attività, e dove già opera quella parte di personale VVF ad essa destinato.
Anche loro sono già pienamente operativi e stanno svolgendo il loro lavoro accanto a tutte le componenti di quella complessa struttura emergenziale.
Ci siamo poi trasferiti presso il COA di Cittareale dove fervono le attività di allestimento e consolidamento del Campo Base.
Infine, ci siamo recati ad Amatrice per poter conoscere la situazione della realtà operativa su quel versante dell’emergenza.
La drammaticità della tragedia ci è immediatamente apparsa in tutta la sua violenza e crudezza.
Il lunghissimo giro che i mezzi di soccorso sono costretti ad effettuare per raggiungere i luoghi più colpiti, oltre ad offrire lo scenario di buona parte delle frazioni distrutte dal sisma, ci ha consentito di apprezzare, ulteriormente, lo sforzo che i colleghi hanno compiuto per raggiungere uno dei centri più devastati da questo evento.
Ci siamo resi conto di persona della grande attività che tutte le lavoratrici ed i lavoratori pubblici stanno svolgendo per prestare soccorso ed aiuto alle popolazioni così duramente colpite.
Vigili del Fuoco, operatori sanitari, Forestali, Polizia, Carabinieri, volontari, stanno profondendo il massimo delle loro energie per dare il proprio contributo, ognuno per la sua responsabilità, per assicurare alla cittadinanza l’assistenza necessaria.
Il Corpo nazionale VVF sta operando, a tutt’oggi, nella ricerca delle vittime che ancora si trovano sepolte dalle macerie ed il dispiegamento degli operatori provenienti da tutto il territorio nazionale è apparso subito ordinato ed estremamente efficiente.
Di questo ci sentiamo di ringraziare tutte le lavoratrici ed i lavoratori che, a tutti i livelli, stanno dando il massimo per la migliore riuscita delle operazioni di soccorso.
Ovviamente, non abbiamo mancato di rilevare alcune criticità, soprattutto di carattere organizzativo nelle prime fasi dell’evento, ma di questo avremo tempo e modo di approfondire l’analisi quando la prima fase emergenziale sarà alle spalle.
Criticità e lacune che, come nostro costume, affronteremo e discuteremo non per semplice spirito speculativo, ma con la consapevolezza che dagli errori si possa sempre trarne vantaggio ed esperienza per il futuro.
Purtroppo, la viabilità, tutt’ora problematica, non ci ha consentito di poter apprezzare l’intero scenario operativo, ma non mancheremo di tornare sul territorio per verificare ulteriormente la situazione e raggiungere anche quei luoghi che oggi non è stato possibile visitare.
A tutto il personale impegnato in questa emergenza va il nostro plauso e ringraziamento per la grande professionalità e disponibilità che tutti stanno profondendo in questo tragico momento.
Il Segretario Nazionale FP CGIL Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VV.F.
Salvatore CHIARAMONTE Danilo ZULIANI
La discussione in Parlamento di alcuni disegni di legge di riordino delle professioni educative (C.2656 Iori, ora unificato con C. 3247 Binetti), ci da l’occasione di tornare sull’argomento che avevamo già affrontato parecchie volte in passato e che ci ha portato a organizzare anche iniziative nazionali, l’ultima delle quali si è tenuta a Bologna il 18 aprile 2014.Infatti, questa professione, da troppo tempo, vive il paradosso dei corsi universitari a”doppio binario” formativo: la laurea triennale in “Educazione professionale” era ed è conseguibile, con una sconcertante analogia di titoli che origina pericolose ambiguità, sia nella facoltà di Medicina e Chirurgia (titolo di dottore “Educatore professionale”, classe 2 – professioni sanitarie della riabilitazione) che nella facoltà di scienze dell’educazione e della formazione (titolo di dottore “Educatore professionale”, classe L 19 – Scienze dell’educazione e della formazione).Questa scelta “di fatto” operata dagli atenei universitari nel loro esclusivo interesse,disattende totalmente i contenuti del D.M. Sanità 520/1998 “Regolamento recante norme per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’educatore professionale, ai sensi dell’articolo 6, comma 3, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502″, laddove si dispone che le università provvedono alla formazione attraverso la facoltà di medicina e chirurgia in collegamento con le facoltà di psicologia, sociologia e scienza dell’educazione.Per il legislatore, quindi, l’Educatore professionale avrebbe dovuto essere un profilo unico in grado di essere impiegato nei servizi socio-sanitari e strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative (art. 2, lettera c del D.M. Sanità 520/1998).Le norme in tema di accreditamenti, di conseguenza, hanno sempre previsto che, nella sanità pubblica, nei servizi integrati e in quelli socio sanitari accreditati, fosse possibile assumere ed impiegare solo Educatori professionali della classe L/SNT2, laureati dalla facoltà di Medicina e Chirurgia.Come ben sappiamo, nonostante le norme, in parecchi servizi gestiti dal privato, ma anche in alcuni servizi pubblici, sono stati assunti gli uni e gli altri, ma, con le procedure di accreditamento, sono sorti gravi problemi che hanno coinvolto diverse migliaia di professionisti peri quali è stato messo a rischio il riconoscimento, talvolta con possibili problemi a livello occupazionale.Per descrivere correttamente il panorama nella sua completezza, nei medesimi ambiti lavorativi, in qualità di Educatori professionali o, meglio, di Educatori con titolo, sono stati assunti ed impiegati lavoratori e lavoratrici di svariati altri profili (psicologi, pedagogisti, sociologi, esperti di comunicazione, diplomati in scuole superiori tecniche, lavoratori con attestati di qualifica acquisiti con le scuole di formazione professionale territoriali, ecc.).In alcuni territori, gli educatori in queste condizioni, per poter riuscire a mantenere i rapporti di lavoro nelle proprie strutture, hanno spesso dovuto accettare cambi di qualifica, anche demansionanti. Le procedure per il riconoscimento dell’equivalenza alla professione sanitaria, che avrebbero potuto risolvere la situazione per i lavoratori in possesso di titoli conseguiti prima dell’entrata in vigore della Legge 42/1999, sono tuttora bloccate per queste figure professionali e non abbiamo notizie certe sui tempi per lo sblocco.Per quelli diplomati dopo, il problema non ha, ad oggi, credibili soluzioni, visti i vincoli normativi vigenti in tema di riconoscimenti e riconversioni dei titoli di laurea che obbligano spesso gli interessati a frequentare i corsi universitari nella loro quasi totale interezza.Alcune Regioni, hanno provato ad individuare soluzioni meno penalizzanti per i lavoratori che sono però state bocciate dalla magistratura costituzionale, negando ogni risposta a questi problemi.In questi anni, abbiamo più volte sollecitato la politica a farsi carico di questi gravi problemi ma le risposte che si vanno delineando rischiano di aggravare ulteriormente la situazione.Nel momento in cui scriviamo, infatti, presso la VII Commissione “Cultura, scienza e istruzione” della Camera dei Deputati, in sede referente, è in discussione il testo unificato dei disegni di legge C. 2656 Iori e C. 3247 Binetti “Disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e di pedagogista.”.Vi alleghiamo il testo unificato nel quale abbiamo integrato gli emendamenti approvati durante l’ultima loro riunione del 31 marzo u.s.Per completezza di analisi, vi alleghiamo anche una tabella (da stampare in formato A3)che mette a confronto la situazione odierna con quella che si originerebbe se fosse approvato il testo di legge, nella formulazione attuale.Vi riportiamo, in sintesi, alcuni contenuti del disegno di legge unificato che rischiano di acuire le problematiche già presenti nei servizi:- si vorrebbero istituire due profili professionali distinti ed impiegabili solo in contesti definiti: l’educatore socio-pedagogico (servizi educativi e servizi sociosanitari ma solo per aspetti socio educativi) e l’educatore socio-sanitario (servizi sanitari e socio-sanitari); questa scelta, oltre a duplicare inopinatamente i profili professionali, avrebbe il risultato di non risolvere alcuno dei problemi attuali ma potrebbe perfino acuirli, poiché molti lavoratori (in possesso di laurea sanitaria) potrebbero divenire inadeguati al contesto lavorativo in cui operano – all’interno dei servizi, specie nel terzo settore, questo confine è spesso assai labile: come ci si dovrà comportare?- si vorrebbero “legalizzare” il doppio binario formativo (con due corsi di laurea distinti e non integrati), che oggi esiste di fatto, continuando così a disattendere le giuste indicazioni del legislatore e continuando ad assecondare le aspettative lobbistiche del mondo universitario: c’è invece bisogno di professionisti formati in modo integrato ed unitario, che rispondano alle esigenze di tutti i servizi del welfare sanitario, socio-sanitario e socioeducativo- si vorrebbero prevedere meccanismi di equipollenza e di riconoscimento (affidati a successivi decreti da emanare), ma solo per acquisire la nuova qualifica di educatoresocio-pedagogico: anche qui ci si scorda di gran parte del problema, visto che un numero considerevole di operatori si trova oggi e si troverà domani nelle condizioni di essere inadeguato a contesti lavorativi sanitari e socio-sanitari, con il rischio di dover accettare cambi di qualifica, anche demansionanti; tra l’altro, questa soluzione non fornirebbe alcun nuovo strumento utile a consentire, nell’ambito dei prossimi rinnovi contrattuali, di provare a risolvere il dumping contrattuale, oggi esistente, tra educatori professionali ed educatori con titolo e senza titolo Noi continuiamo a ritenere che l’Educatore professionale debba essere riordinato per diventare davvero un unico profilo professionale, formato da corsi di laurea interfacoltà (con la collaborazione di medicina e chirurgia, psicologia, sociologia e scienza dell’educazione e della formazione) ed impiegato in tutti i servizi sanitari, socio-sanitari, socio-riabilitativi, socio-educativi.Riteniamo inoltre, che il disegno di legge debba diventare l’opportunità per consentire a tutte le lavoratrici ed i lavoratori che sono oggi impiegati nel lavoro educativo, di vedere loro riconosciuta inequivocabilmente la qualifica unica del profilo, riconoscendo i titoli che ne hanno consentito l’assunzione e l’impiego.Per tutti questi motivi, FP CGIL Nazionale proseguirà i contatti con gli esponenti politici interessati al riordino e chiederà un’audizione formale alla VII Commissione della Camera de iDeputati, affinché sia possibile ribadire in ogni sede la nostra analisi e le nostre proposte,nell’interesse dei lavoratori e, soprattutto, dei servizi resi ai cittadini.Vi chiediamo di supportare la nostra azione sensibilizzando amministratori e politici regionali e territoriali.Infine, vi comunichiamo che è nostra intenzione realizzare in tempi brevi un’iniziativa sull’argomento, nella quale coinvolgere gli esponenti politici nazionali, regionali, territoriali e l’opinione pubblica attraverso i mass media..
Allegati n. 2
Il Responsabile nazionale professioni sanitarie FP CGIL
Gianluca Mezzadri
Facciamo
riferimento alla nota dell'”Ufficio per il trattamento giuridico, il
reclutamento,
mobilità
e contenzioso del personale” del “Dipartimento per le politiche di
gestione, promozione e sviluppo
delle
risorse umane e strumentali” dello scorso 26 agosto, con la quale la
Presidenza del Consiglio
annuncia
una procedura propedeutica alla immissione nei ruoli della PCM, volta
all’accertamento dei requisiti
delle
“qualità morali e di condotta”, per i 9 lavoratori dell’Ente
Strumentale della Croce Rossa destinati a
prendere
servizio presso la PCM in esito alle procedure di mobilità nazionale.
Tali
procedure ritarderanno l’immissione in ruolo che deve avvenire, ai sensi della
procedura di
Mobilità
gestita dal portale del Dipartimento della Funzione Pubblica, Ufficio per
l’organizzazione e il lavoro
pubblico,
entro il 1° settembre, con le relative conseguenze sia sullo stato giuridico
che sul pagamento degli
emolumenti
stipendiali dei lavoratori.
L’Ente
Strumentale della Croce Rossa da parte sua ha già provveduto alle pratiche
propedeutiche
all’immissione
in ruolo verso la PCM per i suddetti lavoratori dal 1° settembre, data a
partire dalla quale non
li
considererà più nel suo organico.
Ci
troviamo dunque davanti ad una situazione paradossale in cui un Dipartimento
della Presidenza
del
Consiglio di fatto contraddice la tempistica delle procedure di Mobilità
stabilite da un altro Dipartimento
della
stessa Presidenza, con il risultato che 9 lavoratori della Croce Rossa si
troveranno per un periodo non
conosciuto
in un limbo normativo ed economico.
Chiediamo
pertanto, con cortese urgenza visto l’avvicinarsi della data del 1° settembre,
che le
Amministrazioni
in indirizzo si facciano parte diligente per dirimere la controversia
burocratica senza che vi
siano
conseguenze né sullo stato giuridico né sul pagamento degli emolumenti dei
lavoratori e che diano
immediata
comunicazione ufficiale agli stessi su dove dovranno presentarsi alla data del
1° settembre.
FPCGIL CISL FP UILPA
Grieco Di Girolamo Romano
29.08.2016 – I Vigili del Fuoco continuano incessantemente a lavorare sui luoghi colpiti dal sisma. Alcune problematiche legate all’organizzazione sono emerse e forse erano inevitabili. Lo ha rappresentato il coordinatore regionale di Fp Cgil delle Marche nel comunicato che puntualmente pubblichiamo.
Ci sono momenti dove però è necessario impegnarsi, lavorare a testa bassa e fare il massimo per prestare soccorso questo, a nostro avviso, è uno di quelli.
Passata l’emergenza, non mancherà l’occasione per discutere con l’Amministrazione di di tutto quello che ci ha reso protagonisti nel soccorso ma anche delle criticità riscontrate, la Fp Cgil VVF nazionale lo farà.
Ora però, la priorità è restare vicini alla popolazione.
29.08.2016 – Sisma Italia centrale – Messaggio del Segretario Generale EPSU.
To all EPSU affiliated unions in Italy
Brussels, 24 August 2016
Dear friends and colleagues,
a big earthquake hit the towns of Accumoli, Amatrice, and the village of Pescara del Tronto amongst others in the very early hours of 24 August 2016. Close to 60 have died, many are still missing buried under the rubble and others have been injured. It is with great sadness that we express our sincere condolences to the families, friends and co-workers of those killed by the earthquake. Our thoughts are with them and the injured. Many people are homeless.
In those early hours many people came to the rescue, working sometimes with their bare hands to rescue those injured and trapped. We salute their work and of the public service workers. Firefighters, police, medical staff and many others are providing support, shelter and safety to the people communities hit by the earthquake.
It is now for the authorities to act swiftly and decisively to rebuild the towns and villages and offer a prospect of hope.
In Solidarity,
Jan Willem Goudriaan
EPSU General Secretary
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A tutti i sindacati italiani associati EPSU
Brussels, 24 Agosto 2016
Cari amici e colleghi,
un grande terremoto ha colpito le città di Accumoli, Amatrice e la frazione di Pescara del Tronto tra le altre nelle prime ore del 24 agosto 2016. Circa 60 persone hanno perso la vita, molte altre risultano disperse sepolte sotto le macerie ed altre sono state ferite. E’ con grande dolore che esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie, amici e colleghi delle vittime del terremoto. Il nostro pensiero è con coloro che sono rimasti feriti. Molte persone sono rimaste senza casa.
In queste prime ore molte persone stanno accorrendo per soccorrere, lavorando a volte con le mani nude per recuperare coloro che sono rimasti feriti ed intrappolati. Li ringraziamo per il loro lavoro e quello di tutti i dipendenti pubblici. Vigili del Fuoco, Polizia, staff sanitari e tutti coloro che stanno dando il loro supporto, rifugio e soccorso alle comunità colpite dal sisma.
E’ ora compito delle autorità agire rapidamente ed in maniera decisiva per ricostruire le città e le frazioni per offrire una prospettiva di speranza.
Con solidarietà
Jan Willem Goudriaan
Segretario Generale EPSU
26.08.2016 – Pubblichiamo il comunicato del Coordinatore Regionale della Fp Cgil VVF Toscana, condividendone appieno i contenuti e lo spirito
26.08.2016 – Pubblichiamo la nota inviata al Direttore Regionale della Puglia dove si chiede una più adeguata informazione sulle disposizioni date dal Dipartimento relative al sisma del Centro Italia