Riportiamo di seguito il testo dell’intervento di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici, nell’ambito della audizione alla Commissione Sanità del Senato del 27 giugno 2007, sul Ddl n.1598/07 su libera professione ed esclusività.
“La FPCGIL Medici ritiene che una libera professione intramoenia, trasparente ed etica, possa e debba rappresentare un beneficio per i cittadini, i medici, le aziende sanitarie ed il Ssn nel suo complesso.
In altre parole la libera professione dovrebbe essere un valore aggiunto rispetto ad un servizio di qualità assicurato ovunque, e a tutti. Una opportunità in più, e non una necessità per il cittadino costretto a pagare per essere visitato od operato.
Riteniamo altresì che il principio della esclusività vada attuato in modo obbligatorio per i medici ed i veterinari che scelgono di lavorare come dirigenti della sanità pubblica, e a maggior ragione per chi assume responsabilità gestionali. Nello stesso tempo rivendichiamo una rivalutazione della indennità di esclusività, ferma ai valori del 2000.
Per questo, a fronte del lassismo di diverse regioni ed aziende nell’attuazione della libera professione intramuraria, e della scadenza del 31 luglio 2007 per il rientro della libera professione intramoenia allargata, chiediamo al Parlamento la rapida approvazione di una legge in materia.
Una legge che non può avere il testo del Ddl Turco oggi in discussione, che presenta anche una parte in contrasto con le stesse conclusione della indagine della Commissione Sanità del Senato.
Certamente, rispetto alla situazione attuale, un significativo passo in avanti è contenuto nel Ddl, in particolare sulla trasparenza della libera professione e sulla reintroduzione del principio della esclusività, ma senza le opportune modifiche la norma rischia di far avviare il sistema per la strada sbagliata.
Per questo proponiamo cinque emendamenti.
Nel primo emendamento, al fine di evitare norme gattopardesche, che vanificherebbero la prevista gestione aziendale, chiediamo che sia chiaramente esplicitato che la possibilità del convenzionamento non riguarda i singoli studi privati dei medici ma spazi collettivi.
Con il secondo emendamento chiediamo l’eliminazione di un inciso, “in tale circostanza”, che limita la trasparenza e la gestione aziendale solo in occasione della stipula di convenzioni, lasciando tutto come prima per l’intramuraria non allargata. In sostanza se si lasciasse l’attuale testo, paradossalmente, il medico che svolge l’attività libero professionale dentro l’ospedale potrebbe direttamente prenotare le visite e ricevere gli onorari.
Il terzo emendamento è finalizzato ad evitare la possibile istituzionalizzazione degli spazi esterni, ritornando ad una situazione ante Bindi. Si propone pertanto la transitorietà delle convenzioni, avendo come obbiettivo il rientro della libera professione negli ospedali.
Il quarto emendamento introduce l’obbligo di adozione da parte delle aziende di una piano di rientro e di attuazione della gestione diretta, corredato da un cronoprogramma, nonché la possibilità di un commissario ad acta per le aziende inadempienti. Si tratta di evitare che anche questa volta vi siano Regioni ed aziende che, tranquillamente, non applicano le normative, come già accaduto in passato.
Infine il quinto emendamento propone una norma di buon senso. L’applicazione del criterio della esclusività almeno per tutti gli incarichi gestionali, che, sia per la normativa che per il contratto, sono individuati nella direzione delle strutture complesse e semplici, dipartimentali e non. Si tratta peraltro di una scelta già presente e condivisa nelle Conclusioni della Indagine del Senato, sia di maggioranza che di minoranza.
Concludendo, la FPCGIL Medici, anche attraverso il Ddl, vuole continuare il suo impegno storico per la valorizzazione professionale ed economica del medico in esclusività di rapporto. Per il definitivo superamento in tutte le Regioni del doppio canale “medico pubblico con studio privato”, per arrivare al più equo e trasparente “medico pubblico con studio pubblico”, nell’ambito di un ancor più generale impegno per un servizio sanitario nazionale di qualità, universalistico e solidale.”
L’ultima stesura del Disegno di Legge concernente “Interventi per la qualità e la sicurezza del Servizio Sanitario Nazionale”, inviata oggi dal Ministero della Salute in vista dell’incontro del 10 luglio p.v con i sindacati.
Pubblichiamo di seguito i testi di due note unitarie a firma Fp Cgil, Cisl Fp Uil Fpl e Cgil Cisl Uil, inviate al ministro Nicolais e ai ministri Turco e Padoa Schioppa in merito al protocollo del 13 luglio sui piani di rientro. Protocollo che è stato disatteso con provvedimenti amministrativi e circolari delle Regioni Campania e Lazio che in questi giorni hanno confermato ai Direttori Generali delle rispettive ASL l’obbligo di ridurre i fondi del salario accessorio e bloccare il pagamento del lavoro straordinario del personale, oltre a non avviare alcun processo di stabilizzazione dei lavoratori precari.
CONFERMATO LO SCIOPERO GENERALE DI DOMANI
Ulteriori ragioni dopo l’accordo di ieri.
Altri motivi si aggiungono a quelli già abbondanti a sostegno dello sciopero generale dei pubblici dipendenti previsto per domani nelle Regioni del Sud del Paese.
Con l’accordo contrattuale per il personale del Comparto Ministeri, sottoscritto ieri da Fp Cisl, Uil Pa e Confsal, NON dalla Fp Cgil, si chiarisce una volta per tutte che l’aumento contrattuale previsto con l’accordo del 30 Ottobre u.s. fra Governo, Cisl, Uil, Ugl e Confsal non era, come la Fp Cisl aveva artatamente dichiarato, la base di partenza per aprire le trattative con l’ARAN, ma il punto invalicabile di arrivo.
L’aumento di 70 euro Lordi mensili a regime era, è e purtroppo resterà il valore che qualifica l’attenzione del Governo e del Ministro Brunetta nei confronti dei lavoratori pubblici.
Spiace che, inevitabilmente, quel valore, che forse sarebbe meglio definire un dis-valore, sia esattamente anche quello che Fp Cisl e Uil PA attribuiscono ai dipendenti pubblici che aspirano a rappresentare.
Le mobilitazioni, le iniziative di lotta e le manifestazioni alle quali quelle organizzazioni sindacali hanno ripetutamente chiamato i lavoratori fino al 29 Ottobre si risolvono drammaticamente in questo: più o meno 40 Euro netti a regime.
Un altro motivo si aggiunge, quindi, per confermare, senza tentennamenti lo sciopero generale di domani.
Roma 13 Novembre 2008
In riferimento alle notizie di agenzia apparse in giornata secondo cui l’Associazione nazionale dei comuni italiani e l’Unione delle Province d’Italia avrebbero “incontrato le organizzazioni sindacali per avviare un confronto finalizzato ad estendere ai comparti contrattuali delle Regioni e delle Autonomie locali la riforma della contrattazione pubblica contenuta nel Protocollo d’Intesa sottoscritto nell’aprile 2009”, occorre precisare che nel suddetto incontro non è stata concordata l’apertura di alcuna discussione in merito al protocollo dell’Aprile 2009.
Tale notizia appare quindi del tutto infondata. Il solo tavolo previsto è quello già annunciato dalla Conferenza delle Regioni e finalizzato alla definizione dell’ “assetto contrattuale del lavoro pubblico nelle Regioni e negli enti del Servizio Sanitario Nazionale”.
Roma, 20 Dicembre 2010
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
L’odierna e definitiva firma all’Aran del secondo biennio economico 2004-2005 del contratto rappresenta una pagina nera per i medici, i veterinari ed i dirigenti della sanità pubblica.
La qualità del lavoro per i medici e dei servizi per i cittadini è messa in pericolo da un contratto che persegue una miope politica di monetizzazione del disagio, invece di mirare ad una qualificata politica occupazionale.
Alla beffa di un contratto chiuso con trenta mesi di ritardo si aggiunge l’amarezza per la scelta di penalizzare la retribuzione e la professionalità dei medici e dei veterinari.
La condivisione che abbiamo avuto negli ospedali e nei servizi territoriali alla nostra posizione critica, ha determinato pertanto la scelta di non firmare il contratto definitivo, in coerenza con le nostre ragioni.
Il contratto prevede una aumento di 254 euro lordi mensili, ma in realtà si tratta di soldi incerti per molti medici, determinando un peggioramento della qualità del lavoro.
L’aumento che poteva essere garantito a fine mese, pensionabile e valido per la liquidazione, può essere raggiunto solo con l’effettuazione di più guardie notturne, lavorando anche oltre le 38 ore, e subendo una decurtazione in occasione di ferie e malattia. E con una penalizzazione maggiore per i medici ospedalieri non soggetti a guardie e per i medici del territorio.
L’istituzione di un nuovo livello economico per gli ex aiuti, lasciati con pochi euro penalizzando ancora una volta la professionalità rispetto agli incarichi gestionali, accentua la gerarchia ed è iniquo per gli ex assistenti equiparati che svolgono lo stesso lavoro.
Infine i medici ed i veterinari con meno di 15 anni di anzianità avranno solo l’aumento del tabellare (141 euro lordi mensili a fronte di un aumento medio di 254 euro), rimanendo senza riconoscimento alcuno della loro professionalità.
Dopo la nostra mancata firma, ci batteremo con coerenza contro i danni e le iniquità di questo secondo biennio economico 2004-2005, per la valorizzazione della esclusività di rapporto e per la professionalità e la qualità del nostro lavoro, a partire dal prossimo rinnovo contrattuale relativo al quadriennio 2006-2009, per il quale non accetteremo nessuna moratoria.
Roma, 5 luglio 2006
Nota di Rossana Dettori FP CGIL, Daniela Volpato CISL FP, Carlo Fiordaliso UIL FPL
Nel pomeriggio di oggi, 13 luglio, a seguito dell’azione determinata e congiunta delle nostre strutture e delle strutture regionali abbiamo definito l’allegato protocollo di intesa con il Ministro della Salute.
Il protocollo prevede l’avvio di una fase di confronto sindacale a livello regionale nel totale rispetto del contratto di lavoro e della sua applicazione, l’avvio di un confronto serrato per ricercare altre forme di risparmio per mantenere inalterato il risultato finanziario complessivo e l’avvio di una fase di stabilizzazione dei lavoro precario.
A seguito dell’intesa lo sciopero nazionale della sanità da effettuarsi entro il 20 luglio p.v. viene sospeso.
13 luglio 2007
La vicenda dei piani di rientro delle regioni inadempienti si arricchisce di ora in ora di salvifiche soluzioni: l’ultima è quella del commissariamento.
Operazione profondamente sbagliata, che non porterà sicuramente a soluzione il ripianamento del debito ma che si tradurrà in un taglio dei salari dei lavoratori della sanità mettendo in discussione lo stesso contratto nazionale di lavoro, nel blocco delle procedure di stabilizzazione dei precari con la messa a rischio dei servizi; senza dimenticare che alla fine saranno i cittadini, certamente non sospettabili di essere la causa del debito, a doversi sobbarcare il costo del ripianamento.
Con un paradosso che suona come una beffa: a pagare il Commissario saranno le stesse regioni!
Ben altro dovrebbe essere il percorso. Quello individuato dall’accordo sottoscritto dalla ministra Turco lo scorso luglio con CGIL CISL UIL e che passa per una verifica delle spese, individuando ed eliminando gli sprechi, in una logica di concertazione tra le parti sociali.
11 ottobre 2007
Si sono finalmente aperte ieri all’Aran le trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti medici, veterinari e STPA, relativo al quadriennio normativo 2006-2009 e al primo biennio economico 2006-2007.
Tutte le OO.SS hanno concordato sulla necessità di chiudere in tempi brevissimi la parte economica – sulla falsariga del comparto che dovrebbe siglare la preintesa già questa settimana – insieme ad alcuni punti normativi.
Rinviando quindi la maggioranza delle problematiche normative ad una successiva contrattazione, da continuare senza interruzione temporale.
A conclusione della riunione l’Aran ha confermato l’obbiettivo di chiudere questa prima parte “economica”, entro i primi di Aprile, con pochi aspetti normativi, e rinviando le altre questioni ad una successiva sessione di “code contrattuali”.
Ha quindi annunciato una prossima riconvocazione del tavolo non appena chiuso l’accordo con il comparto.
Infine, sul tavolo dell’area dirigenziale medico-veterinaria è stata affrontata la questione dell’ammissione al tavolo contrattuale dell’Anpo, che ha presentato ricorso per la sua esclusione, e che era stata comunque convocata in via cautelativa.
Per scelta autonoma l’Anpo non ha comunque partecipato all’incontro.
Tutte le OO.SS, confederali e di categoria, hanno presentato all’Aran la seguente dichiarazione a verbale:
Nel complesso si è trattato pertanto di una apertura positiva, anche se con due anni e mezzo di ritardo.
Ci sono i presupposti per arrivare ad una rapida chisura entro i primi di aprile, che affronti la questione retributiva e le più urgenti parti normative.
Si tratta di conseguire un aumento del 4,85% relativo al biennio economico 2006-2007, da garantire nella stragrande maggioranza già nel contratto nazionale, in considerazione sia del ritardo nella sua definizione, che della perdita delle retribuzioni del lavoro dipendente.
Per la parte normativa andrà in primo luogo affrontata la questione legata all’orario di lavoro, al fine di consentire il dovuto diritto al riposo, messo in discussione dalla Finanziaria 2008.
La maggioranza delle altre questioni normative, tra le quali la valorizzazione della professionalità, le responsabilità gestionali, il rispetto della contrattazione aziendale, gli straordinari e le pronte disponibilità, la valutazione e la libera professione, il precariato e le pari opportunità, dovranno essere affrontate successivamente, prima dell’estate, nelle code contrattuali.
Roma, 26 febbraio 2008
E’ stato definitivamente siglato, nelle prime ore della mattinata di oggi all’Aran, il CCNL della Sanità.
Nessuna modifica rispetto all’ipotesi di accordo
Roma, 10 aprile 2008
Vi informiamo che sulla base di alcune osservazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica in merito all’ipotesi di accordo sottoscritta il 1° di Agosto per la dirigenza SPTA, le organizzazioni sindacale firmatarie sono state riconvocate oggi all’ARAN per una serie di rettifiche formali ed integrazioni all’ipotesi stessa.
Vi trasmettiamo in allegato il relativo verbale di rettifica sottoscritto in data odierna.
Come potete leggere, le rettifiche al testo dell’ipotesi di accordo sono tutte di natura formale e riguardano riferimenti ad articoli e commi non correttamente indicati nell’ipotesi del 1° di Agosto ad eccezione dell’articolo 28 nel quale è stato inserito un nuovo comma riguardante le assenze retribuite di cui all’articolo 23 comma 1, ultimo alinea del CCNL 5.12.96
Sono state infine introdotti piccoli aggiustamenti alla dichiarazione congiunta n. 3 e sono state aggiunte altre due dichiarazioni congiunte,la prima sull’articolo 18 e la seconda sull’articolo 8 dell’ipotesi di CCNL 1° Agosto.
La dichiarazione congiunta n. 4, infine, è stata soppressa poiché la proposta avanzata dall’ARAN sulla base delle osservazione del Dipartimento della Funzione Pubblica rendeva ancora più problematica la ricerca di una soluzione per l’inserimento dell’indennità di posizione variabile aziendale nel trattamento di fine rapporto (ciò, ovviamente, non indebolisce, anzi rafforza, la nostra volontà di riproporre questo tema nell’ambito della sequenza contrattuale).
Roma, 12 settembre 2008
Sottoscritto definitivamente il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2008/2009 Comparto Sanità pubblica.
Disponibili il testo dell’accordo ed il volantino di sintesi e comunicato unitario FpCgil, Cisl Fp, Uil Fp.
Roma 31 Luglio 2009