La FPCGIL Medici , ai fini del rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale di Lavoro dei medici di Medicina Generale, ha costituito una nuova Intesa Sindacale (già formata dalla CISL Medici, dal SIMET, dal SUMAI), per dare una rinnovata rappresentatività unitaria ai medici convenzionati, per conseguire una maggiore unità d’azione e una più efficace pressione sindacale sulla controparte.
L’INTESA SINDACALE CISL MEDICI – FP CGIL MEDICI – SIMET – SUMAI è aperta ad altre adesioni di medici e di organizzazioni sindacali che hanno a cuore il rinnovamento qualitativo e organizzativo della medicina del territorio e delle cure primarie, al fine di conseguire migliori risultati per i medici e per i cittadini.
La nuova “INTESA SINDACALE CISL MEDICI – FP CGIL MEDICI – SIMET – SUMAI” sarà operativa a livello regionale ed aziendale, dopo la stipula del prossimo Accordo Collettivo Nazionale di Lavoro dei medici di Medicina Generale.
(Il Sole24ore Sanità) Altri diciotto mesi per l’intramoenia allargata negli studi dei medici che potrà esercitarsi fino a dicembre 2008 e l’esclusività del rapporto di lavoro obbligatoria per i primari e per alcuni dirigenti di struttura semplice torna nel Ddl sull’ammodernamento del Ssn.
Questi i due principali risultati dell’avvio della votazione in commissione Igiene e Sanità del Senato degli emendamenti al disegno di legge sulla libera professione dei medici, da cui sono stati già stralciati gli articoli relativi alla sicurezza, al rischio clinico e alle camere di conciliazione, anch’essi reinseriti nel Ddl sull’ammodernamento il cui varo però potrebbe slittare a settembre.
L’allungamento dei tempi per le Regioni per realizzare le strutture interne alle aziende sanitarie è frutto dell’approvazione di due emendamenti identici del Gruppo per le autonomie e di Forza Italia e Alleanza nazionale e rappresenta una scelta intermedia tra i dodici mesi orginari previsti nel Ddl Turco e la richiesta dell’opposizione di arrivare anche fino a 36 mesi.
Per quanto riguarda l’esclusiva, lo stralcio dell’articolo 5 del Ddl è frutto di una mediazione politica per accelerare i tempi della discussione del provvedimento, evitando così l’ostruzionismo del centro destra.
Il Ddl infatti deve essere approvato entro il 31 luglio, data dalla quale non si potrà più esercitare l’intramoenia negli studi secondo quanto prescritto dal Dl Bersani.
Il dibattito sul Ddl Turco, tuttavia, non è ancora concluso. E c’è da vedere se, nonostante l’ok per la votazione in aula a Palazzo Madama, alla Camera ci siano ancora i tempi per affrontare la discussione.
L’alternativa è che il testo approvato dal Senato sia trasformato in un decreto legge-ponte per dare il tempo alla Camera – che avrebbe tuttavia sempre quindici giorni circa – di convertirlo a settembre.
«La notizia che il Ddl Turco ha perso oggi il 4° dei suoi cinque originari articoli testimonia una sola cosa: la volontà della Commissione Sanità del Senato di togliere di mezzo tutte quelle norme che possono ostacolare l’approvazione della sopravvivenza della libera professione intramoenia allargata oltre la fatidica data del 31/07/2007», ha commentato a caldo Stefano Biasioli presidente della Cimo.
«Siamo soddisfatti – ha aggiunto – ma lo saremo ancora di più se e quando, prima del 31 luglio 2007, il Parlamento varerà il definitivo provvedimento di proroga».
L’Anaao Assomed ha espresso soddisfazione per l’accelerata finale e si appella alle forze politiche di maggioranza e opposizione perché la calendarizzazione e l’approvazione al Senato del ddl sull’intramoenia avvenga in tempi rapidi.
«Speriamo che il tutto si chiuda prima della pausa estiva e del 31 luglio – ha dichiarato il vice segretario nazionale Costantino Troise – altrimenti il ministro della Salute, Livia Turco, dovrà rispettare il suo impegno di evitare vuoti normativi con una decretazione di urgenza».
L’Anaao Assomed valuta positivamente anche la decisione di stralciare la parte sull’esclusività del rapporto. «Alla fine ritornerà in quella che era la sua sede originaria cioé il ddl sull’ammodernamento del Ssn. Con questa scelta si è riusciti ad evitare la rivalsa dell’opposizione e uscire da una situazione di stallo. Del resto si tratta di un provvedimento che riguarda poche centinaia di medici, circa 500. Pochi, rispetto ai 100mila totali».
Di parere opposto Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici: «L’odierno stralcio della esclusività dal Ddl, rappresenta una sconfitta per i medici che credono nella Sanità pubblica e che vogliono essere valorizzati per la loro scelta di lavorare solo per il Ssn. Si tratta anche di una penalizzazione per i cittadini che potranno incontrare negli ospedali perfino primari che, senza alcuna regolamentazione, operano anche nel privato».
«Il Governo e la maggioranza – conclude Cozza – hanno ancora la possibilità in aula al Senato di reintrodurre il principio della esclusività, in coerenza con il programma politico dell’Unione e con la scelta della sanità pubblica».
Al Ddl, infine, è stato presentato un ulteriore emendamento del relatore che proroga fino alla firma del contratto del personale non dirigente del Ssn, la possibilità di ricorrere ancora (la norma originaria risale al 2001) all’interno delle aziende sanitarie a prestazioni aggiuntive degli infermieri e dei tecnici di radiologia medica, scaduta il 31 maggio scorso secondo quanto previsto dalla legge 17/2007 e utilizzata all’interno delle strutture sanitarie per far fronte alla carenza di questo personale.
Il Giudice del lavoro di Firenze ha confermato quanto rivendicato dalla FPCGIL Medici, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali mediche, relativamente al licenziamento illegittimo di due medici ad Empoli, nonostante il parere contrario del Comitato dei Garanti della Regione Toscana.
Di seguito il testo del comunicato unitario della intersindacale medica.
Oggi è entrata in vigore la legge n. 120 sulla intramoenia, del 3 agosto 2007, pubblicata nella gazzetta ufficiale n. 181 del 6 agosto 2007, formalmente denominata “Disposizioni in materia di attivita` libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria”.
Lo schema di intesa proposto dal Governo per il nuovo Patto per la Salute è l’ulteriore passo verso l’obiettivo di smantellare il servizio sanitario nazionale, la sua caratteristica universalistica ed il suo ruolo di garanzia nell’esigibilità dei diritti di cittadinanza.
Continuano ad essere previste riduzioni di finanziamento rispetto ai fabbisogni di salute dei cittadini, si distraggono risorse dal territorio verso oscuri fondi “ministeriali” e si rendono ancor più chiare le volontà di produrre differenze, nell’esigibilità del diritto alla salute, fra regione e regione.
Più di sette miliardi in meno sul Fondo Sanitario Nazionale per i prossimi due anni, previsione di ticket anche per i cittadini esenti per legge, riduzione automatica di posti letto (più di diecimila), ottocento milioni di euro risparmiati sulla farmaceutica scippati alle Regioni, sono solo alcuni degli interventi “centralistici” che il Governo prefigura nel prossimo patto per la salute.
Per ciò che attiene al personale, però, il Governo sembra superare ogni pessima previsione.
Si prevedono riduzioni di salario accessorio proprio per la parte destinata ad incentivare la produttività e migliorare la qualità della prestazione, riduzioni di personale e totale impossibilità a sostituire il personale in uscita con evidenti ricadute sull’assistenza.
Scelte, queste, che rendono drammaticamente chiara l’opzione del Governo: nello smembrare l’unicità del servizio sanitario nazionale, nell’esautorare l’autonomia delle Regioni e, oggi, nel colpire ancora più drammaticamente le lavoratrici ed i lavoratori della sanità pubblica, infilando le mani nelle loro tasche, l’Esecutivo vuole aprire le porte alla privatizzazione della Sanità.
E’ significativo che ciò avvenga negli stessi giorni in cui il Presidente degli Stati Uniti d’America annuncia al Congresso ed al paese il suo piano di rientro della Sanità sotto l’egida dello Stato.
Roma 11 Settembre 2009
Comunicato Unitario: Anaao Assomed – Anpo – Cimo-Asmd – Civemp – Federazione Cisl Medici – Federazione Medici aderente Uil Fpl – Fesmed – Fp Cgil Medici – Umsped
Il problema del degrado del Policlinico universitario Umberto I, così come denunciato dall’inchiesta giornalistica e poi, arbitrariamente, esteso all’intero SSN senza alcun dato e riscontro, ha il solo effetto di provocare un grave danno e discredito al sistema pubblico favorendo il distacco dei cittadini che, spaventati, sono spinti a rivolgersi altrove.
La responsabilità di quanto documentato al Policlinico universitario ha radici antiche che le OO.SS. mediche ospedaliere hanno più volte segnalato e vede nelle autorità politiche regionali e nelle gerarchie accademiche i colpevoli dei disastrosi effetti della mancanza di programmazione e di investimenti sbagliati.
Ci chiediamo, per esempio, dove sia finito l’ultimo finanziamento ad hoc, di 200 milioni di euro assegnato con la Finanziaria 2004 per il risanamento del Policlinico universitario Umberto I, che si aggiungono a 1500 miliardi di lire del 1998.
Le carenze strutturali, che pure esistono, nel SSN e che obbligano spesso il personale sanitario a lavorare in condizioni di sicurezza critiche e ad elevato rischio, sono la conseguenza di una politica ultraventennale di mancati investimenti; la scelta di questi ultimi anni di appaltare a ditte private, spesso in modo clientelare e senza controlli, progressivamente sempre più servizi si è dimostrata incapace di garantire la qualità delle prestazioni.
Non a caso la maggior parte delle carenze strutturali ed il maggior ricorso a convenzioni con il privato si registra nelle Regioni con il maggior deficit sanitario; a tal fine auspichiamo che il Governo affianchi da subito un’authority per la gestione dei finanziamenti ripartiti a queste Regioni.
Ben vengano, finalmente, i controlli dei NAS se questi serviranno a smascherare le vere responsabilità di quanti, politici ed amministratori, non hanno saputo affrontare e risolvere queste annose situazioni. I risultati delle ispezioni di questi giorni dimostrano che le irregolarità sono concentrate in cinque Regioni, e sono prevalentemente di ordine amministrativo, e lì dove pure rivestono una valenza penale, esse non hanno mai determinato danni ai pazienti, grazie all’abnegazione del personale sanitario.
I medici ed il personale sanitario non hanno nulla da temere perché sono essi stessi vittime di queste carenze strutturali che, per di più, non possono denunciare all’esterno in quanto sarebbero direttamente perseguibili.
Nonostante ciò, a parte l’OMS che inserisce il nostro SSN tra i primi tre al mondo, i cittadini continuano a mostrare grande fiducia nella professionalità dei medici ospedalieri italiani che, anche in situazioni strutturali e tecnologiche non sempre adeguate, forniscono annualmente 9 milioni di ricoveri, e un miliardo e 400mila prestazioni ambulatoriali specialistiche, rispondono a 13 milioni di accessi ai dipartimenti di emergenza e assicurano un milione e 800mila presenze di guardia 24 su 24.
I medici del SSN chiedono al Governo specifici investimenti, già dalla prossima legge finanziaria, inalizzati ad un piano di ammodernamento e riedificazione delle strutture ospedaliere non adeguate.
Dal Ministero della Salute – I risultati delle indagini dei Nas
Situazione conferma e riconoscimento degli IRCCS Pubblici e Privati ai sensi dell’artico 14, comma 2 del Dlgs 16 ottobre 2003 n. 288
Tabella 1 – IRCSS pubblici:
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Istituto
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Materie di Riconoscimento
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Istituto Tumori – Milano
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Oncologia
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Ospedale Maggiore Milano
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Trapianti – Malattie cardiovascolari – Urgenza ed emergenza – Tecnologie biomediche e biotecnologie
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Confermato
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Istituto C. Besta – Milano
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Neurologia
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Policlinico S. Matteo – Pavia
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Trapianti – Infettivologia – Tecnologie biomediche e biotecnologie – Informatica e modelli gestionali
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Burlo Garofalo – Trieste
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Pediatria
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Confermato
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Centro Rif. Oncologico – Aviano (Pn)
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Oncologia
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Confermato
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Istituto Tumori – Genova
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Oncologia
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Confermato
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Istituto G.Gaslini – Genova
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Pediatria
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Confermato
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Istituti Ortoped. Rizzoli – Bologna
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Ortopedia
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Confermato con prescrizioni
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I.N.R.C.A. – Ancona
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Geriatria
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Istituto Regina Elena – Roma*
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Oncologia
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Confermato
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Istituto S.Gallicano – Roma*
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Dermatologia
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Confermato
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Spallanzani – Roma
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A.I.D.S. malattie infettive – Malattie ospite immunocompromesso
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Confermato
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Fondazione Pascale – Napoli
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Oncologia
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Confermato
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Istituto Oncologico – Bari
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Oncologia
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Confermato
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Istituto S.De Bellis – Castellana Grotte (Ba)
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Gastroenterologia
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Confermato
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Istituto Oncologico Veneto – Padova
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Oncologico (Consorzio)
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Nuovo riconoscimento
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* Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO)
Tabella 2 – IRCSS privati
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Istituto
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Materie di Riconoscimento
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S.Raffaele – Milano
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Stati disendocrini e dismetabolici – Biotecnologie
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Confermato
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Istituto Monzino – Milano
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Cardiologia – Cardiochirurgia
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Confermato
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Fondazione Don Gnocchi – Milano
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Riabilitazione motoria
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Fondazione Maugeri (Clinica del lavoro) – Pavia
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Patologie professionali – Riabilitazione (motoria, cardiaca, polmonare)
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Confermato
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Centro Auxologico Italiano – Milano
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Auxologia – Stati disendocrini e dismetabolici
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Confermato
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Fondazione Mondino – Pavia
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Neurologia
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Confermato
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Eugenio Medea – Como
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Neuroriabilitazione e ritardo mentale
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Confermato
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Istituto Europeo Oncologia – Milano
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Oncologia
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Confermato
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Fatebenefratelli – Brescia
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Riabilitazione psichica – Riabilitazione morbo di Alzheimer
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Confermato
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Stella Maris – Pisa
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Neuropsichiatria infantile
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Confermato
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Osp. Bambin Gesù – Roma
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Pediatria
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Confermato
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Clinica Santa Lucia – Roma
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Riabilitazione neuromotoria
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Confermato
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Ist. Dermepatico Immacolata – Roma
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Dermatologia
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Confermato
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Istituto Neuromed – Pozzilli (IS)
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Neurologia
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Confermato
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Casa Sollievo della Sofferenza – S.Giovanni Rotondo (Fg)
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Malattie genetiche ed eredo-familiari
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Oasi – Troina (En)
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Neuroriabilitazione e ritardo mentale
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Confermato
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Casa di Cura San Raffaele Pisana di – Roma
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Nuovo Riconoscimento
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Fondazione Gian Battista Bietti -Roma
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Nuovo Riconoscimento
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Istituto Clinico Humanitas di Rozzano – Milano
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Nuovo Riconoscimento
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Ospedale S. Camillo – Alberoni (VE)
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Neuroriabilitazione
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Nuovo Riconoscimento
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Istituto Ortopedico Galeazzi S.p.A. – Milano
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Ortopedico
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Nuovo Riconoscimento
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Policlinico San Donato – Milano
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Nuovo Riconoscimento
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Casa di cura multimedica S.p.A – Milano
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Nuovo Riconoscimento
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Centro per lo studio ed il trattamento dei neurolesi lungodegenti – Messina
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Nuovo Riconoscimento
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Giovedì 10 aprile 2008, alle ore 10.00, siamo convocati all’ARAN per la sottoscrizione definitiva del Contratto di Lavoro del Comparto Sanità.
p. la Fp Cgil Nazionale, Fabrizio Rossetti
Roma, 8 aprile 2008
Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato stampa
Nella seduta del 29 maggio u.s. della I Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, sono stati presentati dai Senatori gli emendamenti al Decreto Legge n. 85/08 (denominato Atto Senato 585), che sta percorrendo l’iter parlamentare di conversione in Legge .
L’esame dell’AS 585 continuerà, da parte della I Commissione, con la valutazione degli emendamenti nella seduta convocata per mercoledì 4 giugno p.v., alle ore 14.00.
I senatori Marino e Bianco hanno presentato una variazione al testo del Decreto Legge n. 85/08 che ripristinerebbe il Ministero della Salute da subito .
Considerando che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Gianni Letta, nei giorni scorsi in una pubblica assise ha auspicato il ripristino del Ministero della Salute a breve termine, questo Sindacato chiede che il Governo dia parere favorevole al suddetto emendamento, già nel corso dei lavori parlamentari di oggi pomeriggio.
L’occasione di far seguire alle parole i fatti concreti, è troppo evidente per essere ignorata da parte del Governo che sarà chiamato, sicuramente, ad esprimere un apposito parere (fondamentale) all’emendamento proposto .
Sarebbe un importante segnale da parte del Governo di una chiara volontà di riportare alla attenzione nazionale una Amministrazione fondamentale per l’esercizio del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione.
Roma, 4 Giugno 2008
Il Ministro del Welfare On. Sacconi, la conferenza delle Regioni, i singoli Presidenti devono immediatamente diramare disposizioni che chiariscano inequivocabilmente che permane il divieto di segnalazione dei cittadini extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno, nel caso accedano a strutture del Servizio Sanitario Nazionale.
Gli operatori sanitari, gli infermieri, i medici non possono essere lasciati nel dubbio: sussiste tuttora il divieto di denuncia dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno, così come prevede il decreto legislativo 286 del 1998.
Le Autorità sanitarie nazionali e regionali devono confermarlo.
Abbiamo ripetutamente denunciato i drammatici effetti che il solo annuncio avrebbe provocato: associazioni, operatori, finanche Autorità di Governo, quali sono i Prefetti, stanno confermando in queste ore, dati alla mano, l’allontanamento degli immigrati clandestini dai circuiti del servizio sanitario nazionale e la loro entrata in una clandestinità sanitaria molto pericolosa per la loro salute e per quella di tutti i cittadini.
Chiediamo, quindi, che prima dell’8 di Agosto, data di entrata in vigore della “nuova” legge sulla sicurezza sia lanciato un messaggio rassicurante agli operatori del servizio sanitario nazionale, ai cittadini irregolari, alle donne ed agli uomini di nazionalità italiana.
Per quel che ci riguarda confermiamo la decisione, già assunta, di rendere incompatibile l’iscrizione alla Fp Cgil per quegli infermieri o medici che decidessero di anteporre un inesistente obbligo di denuncia al dovere di curare qualsiasi cittadino, regolare o irregolare che sia.
Senza quel doveroso ed inequivoco chiarimento circa la permanenza del divieto di segnalazione, ci faremo carico di assicurare una precisa e puntuale tutela, sia in sede legale, sia in sede disciplinare, per gli operatori che, non denunciando lo straniero irregolare, potrebbero essere oggetto di eventuali procedimenti, tanto infondati dal punto di vista legale, quanto strumentali sotto il profilo politico.
Roma 30 Luglio 2009
Roma, 8 Marzo 2011. “Gianfranco Fini ha mostrato equilibrio e attenzione alle nostre ragioni. Siamo soddisfatti” con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta l’incontro tenutosi stamane tra il Presidente della Camera Gianfranco Fini e una delegazione della Cgil e dell’Fp-Cgil in merito al Ddl Calabrò sul testamento biologico. La delegazione ha consegnato al Presidente Fini “Appello dei medici e degli operatori sanitari per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico” promosso dall’Fp-Cgil Nazionale e dall’Fp-Cgil Medici e un Dvd contenente gli spot della campagna “Io non costringo, curo”, che sono stati proiettati durante l’incontro.
“Credo che il Presidente Fini rappresenti una garanzia per chi come noi vuole un dibattito laico e non condizionato da ideologismi. Gli operatori sanitari italiani, ma anche la stragrande maggioranza dei cittadini – continua la Segretaria Generale dell’Fp-Cgil – rifiutano una legge che costringerebbe i pazienti che in piena autonomia le hanno rifiutate, a subire cure invasive, e chiedono che al centro di questo dibattito vengano poste l’alleanza terapeutica tra medici e pazienti e soprattutto la volontà di questi ultimi”.
“In questo mese continueremo a raccogliere adesioni nei luoghi del lavoro in sanità, a informare e sensibilizzare, per poi consegnare le firme al Presidente Fini in Aprile, prima della conclusione dell’iter del Ddl alla Camera dei Deputati. È comunque un fatto positivo – conclude Dettori – che questo dibattito sia gestito da chi ha ben presente i rischi di una legge che viola le convenzioni internazionali in materia e lo stesso codice di deontologia medica, ma che innanzitutto nega ai pazienti il diritto ad essere curati in base alla propria libera scelta, così come garantito dalla nostra Costituzione Repubblicana”.