Incontro Fenasap ex Ipab

In data odierna si è svolto l’ennesimo incontro con FENASAP per valutare la possibilità di costruire un nuovo CCNL per le ex IPAB privatizzate con Legge regionale e trasformate in fondazione di diritto privato.
L’incontro ha avuto un esito negativo per responsabilità unica della FENASAP che è tornata indietro rispetto persino a quanto concordato precedentemente.
E’ stato del tutto evidente, infatti, la mancanza di volontà e/o l’incapacità persino a calcolare il costo contrattuale, scendendo quasi nel ridicolo.
La conclusione dell’incontro è stata la rottura completa senza neanche un timido tentativo di recupero da parte della FENASAP che ci vede costretti ad avviare un percorso vertenziale presso le ex IPAB trasformate in fondazioni di diritto privato; un percorso che deve tendere verso i seguenti obiettivi:
– definire una unicità di condizioni contrattuali garantendo professionalità e salari;
– la stabilizzazione delle tante lavoratrici e lavoratori precari ai quali vengono applicati una pluralità di contratti.
Le scriventi OO.SS. valuteranno i percorsi necessari per la realizzazione di tali obiettivi.

CGIL FP
Crispi – Dettori
CISL FPS
Alia – Volpato
UIL FPL
Fiordaliso

Roma, 24 Settembre 2007

Regioni – Autonomie Locali: Incontro UNCEM Sindacati: preoccupazione condivisa per sorte comunità montane

 

Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato stampa

I rappresentanti di CGIL Funzione Pubblica, CISL Funzione Pubblica e UIL Funzione Pubblica hanno incontrato nella giornata del 7 Novembre il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi e condiviso la forte preoccupazione per la riduzione immediata dei trasferimenti ordinari alle Comunità montane.

Un taglio che, come fatto rilevare dall’Uncem alla ragioneria dello Stato, non tiene conto del personale complessivo d’organico nelle Comunità montane (circa 7.500 unità) che non può cessare immediatamente dal servizio. Le spese di personale delle Comunità soppresse verrebbero pertanto a gravare su altri enti pubblici: Regioni o, come nel testo originario, Comuni.

A ciò si aggiunga la sorte di un numero non ancora quantificato ma certamente rilevante di personale a tempo determinato e a progetto, sul quale si abbatterebbe da subito la scure dei tagli.

Le OO.SS. hanno confermato quanto già espresso ai rappresentanti del Ministero degli Affari regionali nell’incontro del 30 Ottobre u.s. In particolare le forti riserve riguardano l’impianto del provvedimento, perché ritengono che una razionalizzazione dei livelli di governo territoriali e la riduzione dei costi della politica devono essere inseriti in un più vasto disegno riformatore, un disegno che se si prefigge di ridurre i costi della politica e che non parta dai rami deboli, altrimenti rischia di essere soltanto uno spot senza efficacia reale.

Le OO.SS., hanno espresso una forte preoccupazione per le conseguenze dell’applicazione sul territorio di questa norma, che se non profondamente emendata, procurerà effetti irreparabili sul piano istituzionali, sulla funzionalità dei servizi svolti dalle Cm e sui lavoratori addetti sia essi di ruolo che con contratti a progetto e tempo determinato.

“Ove queste richieste non fossero accolte, e qualora permanesse lo stato di non ascolto da parte del Governo – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali – non si escludono misure di mobilitazione del personale”.

Roma, 7 novembre 2007

No all'accordo truffa – comunicato

Appello e Volantino

 

Proposta incentivo Merloni

La legge 133/08 ha ridotto la percentuale da destinare agli uffici tecnici dal 2% allo 0,5%.
In queste ultime settimane si è verificato un vero e proprio balletto con emendamenti e contro emendamenti per riportare la percentuale nelle dimensioni antecedenti alla 133, dal nostro punto di vista si è trattato delle solite strumentalizzazioni a fini elettorali.
Sono del tutto evidenti le finalità del ministro dell’economia il quale, per garantire il loro bacino elettorale rivede in ribasso gli studi di settore e, per quanto ci riguarda detrae di un punto e mezzo la percentuale destinata agli uffici tecnici, in tal modo ottenendo due risultati:
* Fare cassa;
* Privatizzare surrettiziamente i compiti degli uffici tecnici.
Sul primo punto c’è poco da aggiungere, sul secondo, invece, vale la pena di soffermarsi, perché deresponsabilizzando i tecnici pubblici si incrementa a dismisura il ruolo di quelli esterni nella gestione degli appalti, con possibili conseguenze sulla trasparenza e, soprattutto in alcune aree del paese, la legalità nel delicatissimo campo degli appalti pubblici.
Inoltre il pagamento delle parcelle, computate in base alle vigenti tariffe professionali farà lievitare i costi sostenuti dagli Enti per le spese tecniche.
Per completezza di analisi però non vanno sottaciuti i limiti e le sperequazioni tra lavoratrici e lavoratori che la Merloni aveva prodotto, determinando un diffuso malcontento che abbiamo intercettato nella fase di predisposizione della piattaforma contrattuale.
Per questo motivo riteniamo utile la definizione di una proposta e di un percorso che disciplini la materia, coniugando la tutela della professionalità con maggiore trasparenza e l’obiettivo di far diventare un presidio di legalità lo spazio pubblico; inoltre la proposta tende ad eliminare le sperequazioni tra lavoratrici e lavoratori che, in alcuni casi, assumono dimensioni insopportabili.
La proposta che facciamo è abbastanza semplice, la schematizziamo per semplicità in 3 punti:
* ripristino della percentuale del 2% sul valore finale dell’appalto;
* introdurre limiti al fine di prevenire dinamiche distorsive, a nostro avviso ogni singolo lavoratore destinatario della percentuale non può superare il 33% rispetto alla retribuzione annua;
* le somme eccedenti confluiscono nel bilancio dell’ente con la finalità di migliorare la qualità del servizio da definire in contrattazione decentrata integrativa, esempio migliorare e/o estendere il funzionamento degli asilo nido e delle scuole materne, allargare gli orari di apertura degli uffici e dei servizi, intervenire sull’organizzazione del lavoro, ecc…
PERCORSO:
Per non dare spazio a chi intende strumentalizzare a fini elettoralistici, proponiamo di prevedere incontri specifici con l’ANCI, UPI, e Conferenza delle Regioni, (naturalmente coinvolgiamo anche la Cisl e la Uil) per produrre una proposta condivisa da sottoporre al Governo ed al Parlamento per essere recepita attraverso lo strumento normativo, con la prima legge utile.
Tale progetto va fatto vivere e sostenere dagli amministratori locali sia nella fase di costruzione della proposta sia nella fase in coinvolgimento istituzionale.
Prima di avviare i contatti necessari chiediamo il parere delle compagne e dei compagni sulla proposta e sul percorso, se lo ritengono convincente, se intercetta un esigenza reale e, infine, se intendono dare il loro contributo per migliorare proposta e percorso.
Al fine di costruire una riflessione dinamica chiediamo di inviarci le vostre opinioni entro la fine del mese di gennaio per poi sintetizzare entro la settimana successiva il materiale inviatoci e muoverci di conseguenza.

p. il Comparto   p. la Segreteria
     Ugo Gallo      Antonio Crispi

Trattativa con l'ARAN per il CCNL dirigenza autonomie locali

Trattativa con l’ARAN per il CCNL dirigenza autonomie locali 2006-2009 (biennio economico 2006-2007).

Assolutamente negativo l’esito dell’incontro che si è tenuto con l’ARAN il 12 febbraio per il rinnovo contrattuale della dirigenza autonomie locali. La proposta che è stata avanzata ,il cui testo trovate in, è assolutamente inadeguata e non tiene conto in alcun modo delle osservazioni che erano state date dalle OO.SS. nell’incontro del 18 dicembre 2008.
La CGIL Funzione Pubblica ha chiaramente contestato il merito di alcune proposte ed il metodo di una trattativa che, se rimane così impostata, è chiaramente inutile ed impedita nel raggiungere qualsiasi risultato positivo.
Il testo presentato dall’ARAN non contiene alcuna parte economica, pur essendo ben noti i parametri di riferimento per gli aumenti contrattuali 2006-2007 (4,85% di aumento nel biennio rispetto al quale decidere poi la destinazione tra tabellare, posizione e risultato), e ripropone in maniera assolutamente provocatoria la norma sul licenziamento per “motivi organizzativi” che fu già oggetto di un lungo e duro scontro nella trattativa per il contratto precedente. Paradossalmente la proposta viene avanzata addirittura peggiorata prevedendo l’ipotesi di licenziamento in caso di “eccedenza” anche nei singoli profili professionali della dirigenza. Una vera e propria azione di intimidazione che cerca di rendere la dirigenza completamente in balia del potere e del ricatto della politica.
E’ del tutto evidente una posizione che vuole rendere la trattativa, ancora una volta, una sorta di prova generale per lo smantellamento della contrattazione nazionale della dirigenza mettendo assieme le spinte peggiori che provengono dalle proposte governative(vedasi disegno di legge delega di riforma del lavoro pubblico – AC 2031- anche per la parte specifica che riguarda la dirigenza) e da un Comitato di settore degli enti locali (la proposta del licenziamento per motivi organizzativi viene esplicitamente da lì) che, anche questa, volta non manca l’occasione per dimostrare la sua esplicita propensione ad una concezione della dirigenza totalmente dipendente dalla politica.
La preoccupazione è certo legata ai ritardi di un rinnovo contrattuale che si potrebbe definire in pochissimo tempo, ma anche ad un contesto generale nel quale tra accordi separati sulla contrattazione, filosofia controriformatrice “brunettiana”, miopia delle associazioni degli enti, si sviluppa una clima generale di messa in discussione del potere contrattuale e di attacco alla CGIL nel tentativo di isolarla.
La risposta data dallo sciopero del 13 febbraio e dalla grande manifestazione di Roma è stata forte e importante, ma dobbiamo sapere che ci aspetta un periodo difficile nel quale dovremo mettere in campo ogni iniziativa e mobilitazione per la tutela dei diritti contrattuali di tutte le categorie.

   SILVANO FRANZONI        ANTONIO CRISPI
Coordinatore Dirigenza      Segretario Nazionale

Roma 16 Febbraio 2009

 

1^ Conferenza Nazionale della Fp Cgil sulle politiche abitative

Consultazione – Biennio economico 2008-2009

Dopo un difficile percorso negoziale si è conclusa positivamente la vertenza per il rinnovo del contratto dei lavoratori del Comparto Regioni -Autonomie Locali con la firma dell’ipotesi di CCNL sottoscritta il giorno 4 giugno 2009.
Si tratta di un risultato importante frutto di una rinnovata azione unitaria finalizzata a tutelare i lavoratori e a rafforzare le relazioni sindacali.
Il testo dell’ipotesi di CCNL dovrà essere ora sottoposto alla consultazione certificata fra i lavoratori in maniera diffusa e capillare.
La consultazione dovrà concludersi entro il 7 luglio p.v. e gli esiti della stessa dovranno essere trasmessi alle scriventi Segreterie Nazionali che con successiva comunicazione definiranno la data per la sintesi nazionale.

    CGIL FP                CISL FP                UIL FPL
(Carlo Podda)  (Giovanni Faverin)  (Carlo Fiordaliso)

AA.LL. – AREA II : sottoscritto il CCNL quadriennio normativo 2006 – 2009 e biennio economico 2006 – 2007. Comunicato di Rossana Dettori Segretaria FP CGIL Nazionale e Silvano Franzoni Coordinatore dirigenza AA.LL. FP CGIL

 
Con la sottoscrizione definitiva, avvenuta ieri presso l’ARAN, del CCNL Dirigenza Autonomie Locali 2006-2009 (biennio economico 2006-2007) si chiude positivamente una vertenza contrattuale lunga e difficile. La FP CGIL esprime un giudizio positivo sull’intesa che, nonostante i ritardi, raggiunge pienamente l’obiettivo della salvaguardia dei livelli stipendiali e rafforza alcune delle principali tutele di carattere normativo. Ha pesato, ovviamente, sulla trattativa il clima complessivo determinato dalle ingerenze legislative sulla materia contrattuale che il disegno controriformatore del ministro Brunetta cerca di attuare; come esempio vale per tutti quello dell’inserimento forzato nei contratti dei procedimenti disciplinari (anche con sanzioni di carattere conservativo) che è in palese antitesi con la natura stessa del ruolo e della funzione dirigenziale.

Il ritardo che si è determinato nella conclusione della trattativa è stato causato in buona parte dal tentativo, ancora una volta ripetuto, da parte del Comitato di settore di volere una norma sul cosiddetto “licenziamento per motivi riorganizzativi” che avrebbe significato, per la dirigenza, il consegnarsi senza difese all’esercizio più strumentale e brutale della discrezionalità politica, sotto il ricatto del mantenimento del posto di lavoro, a prescindere dalle valutazioni espresse sull’operato del dirigente.

Questo tentativo è stato respinto e, per la prima volta nel contratto dei dirigenti delle autonomie locali, è stato esplicitamente introdotto il reintegro in caso di licenziamento ritenuto senza giusta causa in sede giudiziale, a fronte di una situazione precedente che prevedeva il solo indennizzo economico.

Il beneficio economico medio di circa 280 Euro mensili (distribuiti tra tabellare, posizione e risultato) è pienamente in linea con i risultati economici ottenuti negli altri contratti pubblici dello stesso periodo di riferimento. A ciò vanno aggiunti gli ulteriori incrementi del fondo di posizione-risultato che potranno essere contrattati negli enti in possesso degli specifici requisiti di cui agli artt. 17-18-19 del CCNL. E’ importante sottolineare che tutti gli emolumenti relativi agli incrementi di tabellare, posizione e risultato di cui agli artt. 14 e 16 vanno erogati automaticamente, secondo le modalità indicate nel CCNL, senza la necessità di alcun ulteriore passaggio di contrattazione o confronto sindacale a livello decentrato.

Ci sarà occasione nei prossimi giorni di fare valutazioni più approfondite anche sugli altri aspetti del contratto così come di informare relativamente all’iter della direttiva all’ARAN, da parte del Comitato di settore, per il biennio economico 2008-2009 che ci risulta essere attualmente al vaglio del Governo.

L’intesa raggiunta dimostra ancora una volta il valore fondamentale del contratto nazionale anche per il comparto della dirigenza, sia per gli aspetti economici che per quelli che riguardano il quadro fondamentale dei diritti e delle tutele. L’attacco che viene portato dai provvedimenti legislativi, promossi dal Governo, alla contrattazione è molto forte e non si attenuerà nei prossimi mesi. Dovremo sapere rispondere con determinazione continuando ad operare per la difesa e il consolidamento degli spazi contrattuali sia a livello nazionale che decentrato.

Roma 23 Febbraio 2010

 

Protezione Civile Spa: dentro anche la CRI! Berlusconi e Bertolaso tirano fuori il coniglio dal cappello! Comunicato Stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Come per magia la Croce Rossa Italiana appare, scompare e poi riappare dal Decreto del Governo che prevede la nascita di protezione Civile Spa.

In questi giorni sono in discussione al Senato gli emendamenti al DDL 1956.
Il 15.200 recita:

“…Le funzioni di vigilanza sulla Croce Rossa Italiana sono attribuite alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della protezione civile….”.

Denunciamo da mesi la gravità dell’operazione che il Governo Berlusconi sta mettendo in atto privatizzando, di fatto, servizi pubblici essenziali ai cittadini e al Paese.

Qualcuno, oltre noi, si è chiesto quale futuro avranno i lavoratori della Protezione Civile, dei vigili del Fuoco, della Croce Rossa?

Quale futuro e quali certezze per le migliaia di precari che lavorano nelle emergenze?

Il futuro Ministro Bertolaso gestirà tutta l’emergenza del Paese con una Società per Azioni che utilizza fondi pubblici.

La SPA di Bertolaso sarà lo strumento della PCM e avrà poteri al di sopra del Parlamento e della Corte dei Conti e sul quale Comuni e Regioni non potranno intervenire. Figuriamoci i cittadini!!!

Continueremo a reagire all’arroganza del Governo in difesa del lavoro Pubblico e dei principi costituzionali.

Roma, 2 febbraio 2010

Bari, manifestazione nazionale contro le mafie: Centomila No alle mafie – Nota di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

Uno, Due, Tre, Quattro, Cinque… Dieci… Cento passi… Centomila No alle mafie.

Occhi commossi, cuore orgoglioso: migliaia di persone, giovani soprattutto, moltissimi bambini, in marcia per ricordare le vittime di tutte le mafie, per ricordare a tutti noi che il futuro è già in cammino, è qui e rivendica con forza legalità, giustizia.

Punta Perotti: un grande prato verde dove fino a due anni fa si stagliava un ecomostro di cemento; il tritolo “buono” ha reso giustizia: due a zero per la legalità. Evviva.

Bari, 15 marzo 2008, giornata piena di sole…e di partecipazione democratica, bellissima; altro che antipolitica, vedere per credere.
 
Data da scolpire nella memoria.
 
Memoria, come quel treno che porta ad Auschwitz e che un gruppo di giovani ha scelto come logo per una t-shirt rossa.
 
Grazie, la indosserò pensando ad oggi, sarà un’emozione che si ripeterà.

A volte si ha paura di non farcela.
 
I valori condivisi sapranno vincerla.
 
Come oggi, la paura non esiste.
 
E’ la solitudine la debolezza.
 
Il nostro nemico non è quello che ti sta vicino, basta ricordarlo, anche quando si litiga per una scelta diversa; se è forte quello che ci lega si troverà la sintesi.

“E’ un’illusione credere nel domani?” dice un cartello-sandwich portato da una bambina di quinta elementare.
 
E’ una fatica, mi rispondo istintivamente.
 
Il domani sta camminando con lei; e noi con loro.
 
Volti gioiosi, ordine che si vorrebbe per formare il corteo, “confusione globale” naturale.
 
Bandiere, striscioni, ed i nomi delle settecento vittime di mafia che gli altoparlanti ti appiccicano nella coscienza.

Come ha scritto Roberto Saviano proprio oggi: “La mafia spa è la più grande impresa italiana” con i “suoi” 90 miliardi di euro all’anno (7 punti di PIL).
 
E’ qui che bisogna incidere ed investire nello sviluppo.
 
E’ su questo che si misurerà la “forza” dello Stato (o la sua debolezza).
 
Battere la criminalità, garantire la legalità, con coerenza, fin dalle liste e poi nei comportamenti.

Una marea: Centomila.
 
Partecipazione oltre le aspettative, dunque, grande, straordinaria; grazie ragazzi.

Fra un mese si sarà votato.
 
Ritorna in mente la speranza del 2006 e provi rabbia per come sono andate le cose.
 
“Crisi meschina” ha detto Epifani, ha ragione.
 
Coloro che rappresentiamo avevano bisogno di respirare, il peggio potrebbe riapparire.

“Ma il cielo è sempre più blu”.

Bari, 15 marzo 2008

Comunicato Stampa


Comunicato Stampa di Antonio Crispi
Segreteria Nazionale Fp Cgil
 
Bertolaso e la voglia di far tacere la FP CGIL

 

Il Paese sa bene che la CGIL, fin dal lontano 2003, ha sempre denunciato e contrastato lo svolgimento di altri compiti istituzionali assegnati al Dipartimento della Protezione Civile, che da otto anni si e’ occupato ™prevalentemente dei cosiddetti “eventi straordinari”: dai Mondiali di ciclismo, alle celebrazioni religiose, fino alle sagre paesane.

Poco o niente si e’ occupato invece di prevenzione, di pianificazione e preparazione del territorio all’emergenza. Il risultato di quelle derive e’ sotto gli occhi di tutti.

La CGIL aveva ragione allora, ne ha ora quando continua a sostenere che i cosiddetti “grandi eventi” devono essere gestiti senza ricorrere al Dipartimento guidato da Bertolaso.

Dipartimento PC che e’ solo una componente della Protezione Civile, anche se, nell’immaginario collettivo, ne e’ diventata la parte più rilevante.

A sostegno di cio’ si ricorda che nel 2000 il Giubileo non fu mai dichiarato grande evento. Cosi’ come oggi finalmente la gestione della Regata Velica, che si svolgera’ alla Maddalena, e’ affidata ai suoi gestori naturali che sono gli enti locali e territoriali. Un grande segno di discontinuita’, grazie anche alle denunce ed alla mobilitazione della FP CGIL.

Grazie sempre alla FP CGIL, e alle altre organizzazioni sindacali,la Protezione civile SpA, idea aberrante di operare al di fuori delle norme e delle leggi, non e’ più’ all’ordine del giorno.

Ora, nell’evidenza di quanto e’ accaduto, si tenta di mettere a tacere la FP CGIL e i suoi legittimi rappresentanti. Si va alla ricerca di ogni cavillo burocratico, non si danno risposte esaustive alle interrogazioni parlamentari sulle procedure avviate contro i rappresentanti di questa 0rganizzazione.
Si cerca, in ogni modo, di togliere forza e vigore alle denunce ed all’azione della FP CGIL, di non dare rappresentanza alle giuste rivendicazioni dei lavoratori della Protezione Civile.

La FP CGIL ribadisce che a fronte dei questi attacchi, personali ed immotivati ai propri legittimi rappresentanti non abbassera’ la guardia e continuera’ a vigilare, a denunciare ogni abuso fatto contro la tutela dell’ambiente e della vita umana ed a difendere gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici.

Roma, 16 marzo 2010
 

 
 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto