COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL – FP CGIL
Roma,
28 luglio – “Il Governo, nonostante la contrarietà di tutte le
organizzazioni sindacali e di rappresentanza del comparto Sicurezza e
Difesa, e nonostante la mancanza di un confronto sul testo, ha approvato
il decreto che prevede l’accorpamento della Forestale nell’arma dei
Carabinieri”. È quanto affermano la Cgil e la Fp Cgil in merito al
decreto approvato oggi dal Cdm.
“È
un fatto grave: si cancella nei fatti un Corpo cruciale nel contrasto e
nella prevenzione delle violazioni dell’ambiente, privando così i
cittadini stessi di una forza estremamente utile. Ma è anche grave
perché, per questa via, si comporta la soppressione dei diritti civili e
sindacali dei lavoratori e perché manca qualsiasi tutela del personale
nel passaggio da una forza civile a un corpo militare”.
Per
la Cgil e la Fp Cgil “la partita per noi non si chiude qui. Il nostro
impegno a tutela degli uomini e delle donne della Forestale, e del
lavoro che questi svolgono a servizio dei cittadini, continua: agiremo
tutte le strade possibili per contrastare questa scelta scellerata, sia
legali sia mettendo in campo uno sciopero del Corpo forestale, stiamo
infatti trattando per garantire i servizi minimi. Andremo avanti, con
ancora più forza, a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini”.
Cari colleghi,
La riunione dell’11 agosto con
l’Avvocato Emanuela Mazzola e con i riferimenti regionali disponibili, parte in
Sede FP CGIL e parte in video-conferenza, ha innanzitutto fatto il punto
sull’iter del decreto legislativo di attuazione dell’art. 8 Legge 124/2015.
Al momento, malgrado l’
“approvazione definitiva” da parte del Consiglio dei Ministri del 28 luglio,
non è disponibile il testo definitivo che andrà in pubblicazione in G.U. ma
possiamo ragionevolmente immaginare che non vi saranno modifiche di grande
rilievo al testo sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e delle
Commissioni parlamentari, tranne un possibile prolungamento dei termini a
disposizione del Capo del CFS e del Presidente del Consiglio. Resta cioè
confermata la volontà dell’Esecutivo di procedere all’assorbimento delle
funzioni della Forestale in altre forze di polizia e la militarizzazione
forzata di grandissima parte degli attuali componenti del Corpo (in GdF e
soprattutto nei CC).
Abbiamo già stigmatizzato con diversi
comunicati (anche con la CGIL) tali scelte e sappiamo che continua ad essere
necessaria una forte mobilitazione che porti allo sciopero alla fine di
settembre, ma a questo punto dobbiamo metterci in grado di affrontare la
questione anche sul piano della vertenza legale per puntare decisamente a
pronunciamenti dei Tribunali che considerino nulle le norme di “attuazione” del
Dlgs. Ex art. 8 L.124/2015.
Per questo la nostra organizzazione
sindacale ha deciso di patrocinare i ricorsi di tutti gli iscritti o di coloro
che vorranno iscriversi, senza oneri a loro carico.
Per fare questo sono stati
incaricati due legali di indubbia fama ed esperienza: l’Avvocato Emanuela
Mazzola di Roma, specialista esperta in diritto Amministrativo del comparto
Sicurezza e Difesa (conosciuta nell’ambiente per aver rappresentato in numerose
occasioni colleghi della PS o della Penitenziaria), e l’Avvocato Vittorio
Angiolini di Milano, costituzionalista di fama nazionale e professore
universitario all’Università Cattolica di Milano (celeberrimo per aver
ottenuto, contro ogni orientamento precedente, il diritto ad una fine dignitosa
per Eluana Englaro).
Una task force di tutto rispetto che
mira a chiedere, attraverso ricorsi collettivi in diversi Tar del Paese contro
i Decreti del Capo del Corpo che assegneranno i dipendenti del CFS a un reparto
dei Carabinieri o della Polizia o dei Vigili del Fuoco, il riconoscimento
dell’illegittimità costituzionale dell’intero corpo normativo del Decreto di
accorpamento.
Nell’incontro di oggi a Roma tra una
delegazione di FP CGIL Corpo Forestale e i legali, durato diverse ore, è stata
chiarita la strategia legale e sono stati analizzati i possibili futuri
scenari.
Pur non scendendo nei particolari
per ovvi motivi di riservatezza (anche se i legali studiano ormai da mesi il
nostro caso e conoscono per filo e per segno tutta la vicenda e tutti i suoi
risvolti giuridici), faremo un breve resoconto della riunione, tenendo conto
che -ribadiamo la versione del decreto di cui disponiamo non è ancora quella
definitiva e qualcosa potrebbe cambiare in corsa al momento dell’uscita del
testo sulla G.U. o della lettura dei D.C.C.
Non appena usciranno i decreti presenteremo in vari tar del
Paese i ricorsi collettivi contro i
D.C.C. individuali che ci assegneranno
nelle varie amministrazioni del comparto difesa, sicurezza o altro, facendo
leva principalmente sul vulnus legato al cambiamento repentino e coatto del
nostro status giuridico e la cancellazione subitanea di diritti
costituzionalmente garantiti (come il diritto di sciopero che ribadiremo
indicendo lo sciopero di settembre). Verrà inoltre chiesta una sospensiva
dell’atto e sollevate tutte le eccezioni di costituzionalità così da riuscire a
far trasmettere tutte le carte direttamente alla Corte Costituzionale. Tutto
ciò nella speranza di rinviare prima e bloccare definitivamente poi la chiusura
del CFS e la militarizzazione del personale. Naturalmente la strategia legale
prevede, in assenza di novità e/o sentenze positive, il ricorso anche ai
successivi gradi di giudizio. Inoltre, insieme alla CGIL si sta vagliando anche
l’ipotesi, in caso di non accoglimento dei ricorsi, di presentare ricorso alla
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per chiedere adeguato rimborso economico
per i gravi danni morali, materiali e personali subiti ingiustamente (che
ricordiamo varrebbe solo per i ricorrenti, non per chi è rimasto alla
finestra!)
Questa iniziativa, ovviamente, sarà
tanto più efficace quanti più saremo a ricorrere. Sia per l’eco mediatico che
per il convincimento dei Tar che questa riforma sia umiliante e dannosa per il
personale. Inoltre, per esperienza nostra e degli avvocati, siamo convinti che
non ci sia nulla da temere ad aderire a un ricorso che il governo e i Generali
Patrone e Del Sette si aspettavano e che mostra come siamo determinati a
difendere in ogni sede i nostri diritti. Semmai è da evitare un atteggiamento
totalmente passivo: è quello che ci esporrebbe ad abusi e soprusi. Né
l’adesione al ricorso influenzerà in alcun modo le destinazioni lavorative,
siano esse imposte o spontaneamente richieste.
Quindi riteniamo che si debba
approfittare dell’occasione rappresentata da questa vertenza della FP CGIL e
della CGIL e aderire a questo ricorso che, ribadiamo, sarà totalmente gratuito,
predisposto da avvocati di chiara fama, capacità professionale e dirittura
morale, coordinato direttamente dalla Segreteria Nazionale della Funziona
Pubblica CGIL e indirizzato a far decretare l’illegittimità dell’intero
impianto del D.lgs e a salvare Il CFS.
Infatti siamo sommersi già in questi giorni da moltissime
richieste di adesione in tutta Italia. Per essere in grado di far partire la
vertenza dobbiamo raccogliere FIN DA SUBITO, dandoci come scadenza la fine di
agosto e gli inizi di settembre, i moduli di adesione, le procure speciali e,
per chi non fosse già iscritto, le deleghe sindacali complete e correttamente
compilate, così da essere in grado già dal giorno dopo i D.C.C. a presentare il
ricorso e a chiedere la sospensiva. Si ricorda che chi aderisce al ricorso non
potrà partecipare ad altri ricorsi uguali o simili. Chi ha già aderito ad altri
ricorsi deve necessariamente revocare il mandato legale precedente.
Per consegnare tutto l’incartamento e per chiedere ulteriori
informazioni potete contattare il
vostro referente territoriale secondo lo schema seguente:
Piemonte e Val d’Aosta -Corrado Bortoli
Lombardia e Trentino Alto Adige -Antonio Alì
Veneto e Friuli Venezia Giulia -Paolo Licciardi
Liguria -Alessandro Bonacini
Emilia Romagna -Luca Ricciotti
Toscana -Niviano La Penna
Umbria e Marche -Tiziano Latini
Lazio e Sardegna -Claudia Cindolo
COA – Giorgio Gennaro
Scuola – Francesca Casalucci
Abruzzo -Ezio di Cintio
Molise -Antonio di Viesti
Campania -Alfonso Ricca
Basilicata – Leonardo Lorusso
Puglia e Sicilia -Vincenzo Solazzo
Calabria – Vincenzo Corso.
Qualora dovessero insorgere difficoltà a contattare i
referenti sopra indicati, sarà possibile inviare l’incartamento alla
Federazione Nazionale FP CGIL, in Via Leopoldo Serra 31, Roma.
IL SEGRETARIO NAZIONALE FP CGIL
SALVATORE CHIARAMONTE
LA COORDINATRICE
NAZIONALE FP CGIL CFS
FRANCESCA FABRIZI
22.08.2016 – Continua a persistere la carenza di mezzi e autoscale presso il Comando di Roma. In caso di necessità a pagarne le conseguenze, come spesso accade, saranno i cittadini. Per questo il Coordinamento provinciale della Fp Cgil VVF di Roma scrive al Dirigente responsabile del soccorso del Comando di Roma informando delle criticità anche il Direttore Regionale Lazio.
22.08.2016 – Il Ministro Alfano, nella conferenza stampa di Ferragosto, comunica l’innalzamento dello stato di allerta dal livello 1 al livello 2 individuando i porti di Bari e Brindisi come zone a rischio. Per questo, al fine di garantire ai lavoratori una adeguato coinvolgimento senza eccessivi carichi di lavoro, la Fp Cgil regionale Puglia VVF scrive ed invita il Direttore Regionale a farsi promotore, presso il Dipartimento, affinché si possano reperire maggiori risorse economiche, umane e tecniche per l’ulteriore richiesta di impegno dei Comandi interessati.
Roma, 11 agosto 2016
La scrivente O.S., con riferimento al trasferimento del Geometra Capparelli
Corrado
dall’Ufficio Provinciale-Territorio all’Ufficio Territoriale di Pesaro,
chiede un immediato
chiarimento in merito, chiede altresì il rientro del Geometra Capparelli
presso l’Ufficio
Provinciale – Territorio di Pesaro e soprattutto il rispetto di corrette
relazioni sindacali.
Brevemente riferiamo l’accaduto: il 6 luglio u.s il Geometra Capparelli
veniva
convocato dal Direttore Provinciale che gli comunicava che dal giorno 11 luglio
sarebbe
stato trasferito al Team Gestione e Controllo Atti dell’UT.
Nonostante il lavoratore abbia
argomentato la sua non disponibilità (dovuta anche alla sua formazione
professionale,poichè lavora al Reparto Servizi Tecnici e si occupa di OMI)
il Direttore si è
mostrato irremovibile, decisione reiterata nell’ incontro con la RSU e le
OO.SS. tenutosi il
14 luglio u.s, incontro richiesto dalle OO.SS. in quanto il Geometra
Capparelli è un
componente della RSU.
Ciò premesso, la CGIL ritiene l’operato del Direttore Provinciale di Pesaro
non
conforme alle note dell’Agenzia, all’informativa sulla sperimentazione
della nuova
organizzazione, al rispetto delle prerogative sindacali delle RSU e
soprattutto alla
professionalità dei lavoratori.
Ricordiamo che con nota n. 164161 del 23/12/2015 (Adempimenti conseguenti
alla
nuova articolazione interna delle Direzioni Provinciali) Ella forniva
alcuni chiarimenti
operativi. Nello specifico si prevedeva il passaggio di alcune competenze
dall’ex Agenzia
del Territorio alle Direzioni Provinciali delle Entrate, ma soprattutto
Ella informava che il
personale interessato a tali processi poteva continuare a prestare servizio
presso la
propria struttura. Quindi non si prevedeva alcun
trasferimento di personale tra i due
Uffici. Non risultano modifiche alla suddetta nota e quindi ci chiediamo: il
Direttore di
Pesaro si attiene a tale nota o si
ritiene al di sopra del Direttore Centrale?
Il 20 giugno us Ella ha convocato le OO.SS. Nazionali per dare l’informativa
sulla
nuova organizzazione delle Direzioni Provinciali, informandoci che tale
organizzazione
sarebbe partita, in via sperimentale, presso l’Ufficio di Grosseto. Ha
preso atto il
Direttore di Pesaro che per il momento la sperimentazione non avrebbe
riguardato
altri Uffici?
Il Geometra Capparelli è un componente della RSU eletto nelle liste della
CGIL. Il
Direttore Provinciale ha tenuto presenti le prerogative sindacali delle
RSU? Spostarne un
componente senza fornire alcuna informazione e motivazione alla RSU e alla
O.S. di
riferimento ci sembra non rispettoso delle norme che regolano i rapporti
sindacali, a meno
che il trasferimento non sia da interpretare come atto discriminatorio nei
confronti della
scrivente O.S.
Infine, il Direttore di Pesaro ha effettuato un trasferimento di personale
senza tener
conto delle competenze professionali del lavoratore. Il Geometra Capparelli
ha
competenze tecniche e professionalità ventennale in merito. Il Team
Gestione e Controllo
Atti ha una competenza giuridico/amministrativa.
Chiediamo con quale fondata motivazione il Direttore Provinciale di
Pesaro ha
trasferito da un Reparto catastale al Team Gestione e Controllo Atti un
lavoratore
che ha professionalità tecnica?
Ricordiamo che in una delle riunioni in merito all’accorpamento degli
uffici si è
affermato da parte dell’Amministrazione che l’accorpamento è un atto
imposto dalla legge,
che quindi bisogna procedere ad un’ integrazione dei processi e del
personale, tenendo
presente che sia i processi tecnici che il relativo personale non sarà
possibili accorparli per
la loro specifica natura e professionalità.
Tutto ciò premesso chiediamo un immediato chiarimento ed un intervento in
merito
per ripristinare la preesistente situazione e soprattutto il rispetto delle
relazioni sindacali e
della professionalità dei lavoratori.
p. la FP CGIL Nazionale
Luciano Boldorini – Carmine Di Leo
12.08.2016 – Roma – Emergenza autoscale.
Il continuo taglio della spesa pubblica e la riduzione di risorse per servizi di pubblica utilità sta mettendo a rischio anche istituti basilari per la sicurezza pubblica come i Vigili del fuoco.
Ancora una volta nel periodo più “caldo ” dell’anno la situazione dei mezzi antincendio al Comando di Roma è insufficiente e inadeguata, per garantire il soccorso agli oltre 4 milioni dei cittadini della capitale e della provincia .
La FP CGIL VVF denuncia da anni la grave carenza di mezzi nella “capitale” , che vede i Vigili del fuoco dovere garantire la sicurezza ai cittadini con mezzi e risorse nettamente insufficienti e ritiene urgente e non più rinviabile un intervento delle forze di governo e degli enti locali per risolvere la situazione che si profila altamente rischiosa in piena stagione estiva.
11.08.2016 – Conferimento e conferma incarichi dirigenziali.
11.08.2016 – Bologna – Comunicato sindacale.
Come era prevedibile, nei mesi di luglio ed agosto al comando di Bologna è cresciuto in modo esponenziale il numero di interventi in particolare quelli per sterpaglie, aree boschive, imenotteri e purtroppo anche aree industriali come il centro commerciale pianeta, capannoni ecc.
Il sistema è al limite, i numeri in campo non permettono di garantire la sicurezza degli operatori, si sono verificati anche infortuni e vi sono costanti difficoltà a garantire il dispositivo del soccorso.
11.08.2016 – Il Prefetto Frattasi è il nuovo Capo Dipartimento.
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di ieri pomeriggio, ha nominato il Prefetto Bruno Frattasi Capo Del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.
Si è, purtroppo, persa una importante occasione per realizzare quell’unificazione del vertice del Dipartimento da sempre auspicata.
Le premesse per un cambiamento c’erano tutte: un Governo, che si dice impegnato nei tagli alla spesa, che ha cancellato con un colpo di spugna il Corpo Forestale dello Stato per una manciata di euro, non avrebbe dovuto mantenere un Dipartimento con un doppio vertice (unico esempio in tutta l’amministrazione dello Stato).
Ma, evidentemente, la nostra valutazione si è dimostrata errata e altre motivazioni sono intervenute a formare una decisione foriera di conseguenze prevedibilmente negative per il futuro del Dipartimento.
L’approccio alle modifiche dei Decreti Legislativi 217/05 e 139/06 tenuto dall’ex Direttore dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari, è diametralmente opposto a quello da noi utilizzato e, quindi, temiamo che possa prevalere un atteggiamento conservativo di uno stato di cose su cui fino ad oggi avevamo inteso unitariamente intervenire.
In questo senso verrebbe vanificato il lavoro faticoso che il precedente Capo Dipartimento aveva fatto, di composizione unitaria delle volontà e degli obiettivi dei soggetti interessati ad una necessaria riforma del Corpo dei VVF. Per questo dobbiamo parlare di una scelta non condivisibile del Governo che riporta indietro le lancette dell’orologio.
L’unificazione del vertice del Corpo in capo alla Dirigenza Tecnica resta il nostro principale obiettivo, unica strada per quella autonomia amministrativa e funzionale che abbiamo sempre perseguito.
E’, per l’ennesima volta, dimostrato come la permanenza nel Ministero dell’Interno e la subalternità alle sue logiche non permetteranno mai al Corpo Nazionale VV.F. di svolgere quel ruolo di protagonista del Soccorso che i cittadini gli riconoscono.
Al nuovo Capo Dipartimento auguriamo buon lavoro ma preannunciamo, fin d’ora, che non faremo sconti e saremo sempre pressanti ed attenti nella nostra opera di vigilanza a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo.
Il Coordinatore nazionale
Danilo Zuliani
Roma, 10 agosto 2016
L’applicazione della seconda fase della riorganizzazione del MIBACT e la definizione delle dotazioni
organiche necessitano dell’apertura di
un confronto politico, che definisca una road map con tappe ed impegni
definiti.
Nel MIBACT si sta assistendo ad un’importante trasformazione
organizzativa, che determinerà uno spostamento del personale. La complessità di
tale processo comporta, oltre al confronto in sede tecnica, la necessità di
definire procedure chiare che tutelino i lavoratori.
L’accorpamento delle Soprintendenze determinerà, molto probabilmente,
delle situazioni di eccedenza per alcuni profili professionali sul territorio e
la seconda fase di mobilità volontaria prevista, dopo la pubblicazione delle
nuove dotazioni organiche, a nostro avviso, potrebbe non essere sufficiente per la risoluzione di
questo problema.
Per questi motivi, nell’esprimere forte contrarietà a forme di mobilità
di ufficio, chiediamo un impegno da parte della politica a definire un percorso
rispetto a: riorganizzazione-organici-mobilità e soprattutto fabbisogno del
personale. In tale contesto la programmazione delle 500 nuove assunzioni è una
“boccata di ossigeno” rispetto alcuni profili professionali
specialistici, ma è insufficiente rispetto alla carenza di organici relativi ai
profili di II e III area.
Nel
richiedere un incontro urgente nel merito, sollecitiamo un’informativa scritta
anche sul percorso che permetterà
l’inquadramento come funzionari degli idonei della seconda area.
FP CGIL Meloni – CISL FP Guidoni
UIL PA Feliciani – FLP Satolli
UNSA Urbino – USB Blasi – INTESA FP Lustrissimi
10.08.2016 – Caserta – Nota unitaria sulla gestione del Comando.
Le OO.SS. ritengono non più sostenibili le modalità gestionali dell’attuale Dirigente, le quali si possono definire superficiali e affrettate mettendo a rischio la stessa incolumità del personale permanente.
Ma ci sono anche altri argomenti, come Marcianise oggetto di vertenza; continui cambi di mansione del personale SATI e giornaliero, il tutto senza alcuna motivazione se pur regolarmente richiesta.
Nell’evidenziare un atteggiamento del Dirigente poco attento alle corrette relazioni sindacali, si chiede un intervento risolutivo atto ad evitare ulteriori azioni sindacali, poste a tutela del personale.
10.08.2016 – Sassari – Ennesima dichiarazione dello stato di agitazione.
Ennesimo, ma doveroso, stato di agitazione causato da una gestione del comando ormai fuori controllo.
Il Comandante il giorno stesso che pubblica l’ODG ( allegato ) per la CEA 2016 lascia il comando per le “”meritate”” ferie , specificando che il responsabile dell’organizzazione del servizio è il Comandante provinciale, ma che in caso di assenza per ferie diventa responsabile il suo sostituto……..
In poche parole ARRANGIATI.
Considerando le pochissime adesioni, circa 20, in tutta la provincia sarà una vera impresa costituire ogni giorno tre squadre complete ed il personale per i Cop, ma di questo all’Ing. Falbo poco importa tanto da non informare il suo sostituto delle problematiche che avrebbe dovuto affrontare una volta arrivato a Sassari.
Tanto lui tra le disposizioni aveva specificato che in caso di carenza di personale volontario si doveva procedere ad utilizzare prima i giornalieri, poi richiamare il personale in salto programmato del turno e se questo non fosse sufficiente richiamare attuando le modalità in essere per la vigilanza ed in caso di rifiuto caricare le ore al collega come “penalita” UN FENOMENO……….
La considerazione che molti colleghi fanno a Sassari è che l’Ing. Falbo fa tutto questo per essere rimosso dall’incarico, troppe situazioni lo fanno pensare:
– aver smantellato l’organizzazione del comando costruita in anni da suoi predecessori.
– incrinato i rapporti con i suoi diretti collaboratori i funzionari , SPECIALMENTE A CAUSA DEL “SO TUTTO IO”.
– il tentativo di cancellare la banca ore.
– aver esasperato la burocrazia ora anche per le pratiche più stupide servono 6 firme.
– il mancato pagamento di migliaia di ore di straordinario guida.
– il tentativo di obbligare il personale ad aderire alla “convezione CEA” minacciandolo di ritorsioni in virtù dell’ art 84 del regolamento.