vi inoltriamo la sintesi dei lavori del coordinamento della polizia locale. La scelta di inviarvi la sintesi deriva, oltre che dalla normale informazione, dall’attenzione che chiediamo a tutte le strutture di avere nell’evoluzione del quadro che riguarda la figura ed il ruolo della polizia locale.
Il sistema elettorale dell’elezione diretta dei sindaci ha modificato profondamente la figura dell’amministratore locale, portandolo a connotarsi come colui il quale diventa garante di tutti i bisogni dei cittadini, anche in tema di sicurezza.
Per realizzare la soddisfazione di tale esigenza, il “nuovo” sindaco ha bisogno di dotarsi di una “sua” forza di polizia, chi altri se non la polizia municipale? Da questa impostazione derivano tutte le degenerazioni che quotidianamente ci vengono segnalate e che si possono tradurre in: sovrapposizione dei compiti della polizia municipale con quelli della polizia e dei carabinieri.
Il dibattito sul manganello, la pistola, in qualche caso la maschera a gas, i cani cinofili, ultimo caso la taglia all’immigrato clandestino, è la conseguenza di questa degenerazione.
A nostro avviso la polizia locale intercetta ed agisce su un altro livello di sicurezza diverso da quello dei corpi nazionali quali la polizia ed i carabinieri, una sicurezza integrata con le altre strutture del comune, per combattere il disagio non soltanto con la repressione, ma fornendo servizi di qualità connessi al welfare.
Questa è la nostra idea di sicurezza integrata.
Poiché riteniamo che non sfugga a nessuno la delicatezza dell’argomento chiediamo a tutte le strutture di partecipare attivamente alla discussione.
p. La Segreteria
Antonio Crispi
Roma 13 ottobre 2006
Riunione del Coordinamento Nazionale della Polizia Locale
(Sintesi)
La riunione ha avuto inizio con la relazione del Coordinatore Nazionale Gennaro Martinelli incentrata sui seguenti punti:
– L’importanza della mobilitazione a sostegno del valore del lavoro pubblico a partire dall’assemblea unitaria dei quadri e delegati prevista in Roma il 23 p.v.;
– Riscontro delle molteplici iniziative e riunioni dei Coordinamenti messe in campo in questi mesi o programmate per i prossimi giorni;
– L’urgenza di definire ruolo, compiti e funzioni della Polizia Locale per porre un argine alla sovraesposizione dei lavoratori, figlia di un vuoto legislativo e di una deriva che sta nei fatti depotenziando la professionalità degli addetti;
– La gravità delle ricadute sulla qualità del servizio reso ai cittadini della nota del Ministero del Lavoro che di fatto viola il CCNL ed autorizza l’utilizzo del lavoro interinale nella Polizia Locale;
– Le iniziative nazionali da organizzare a sostegno delle rivendicazioni in materia di riforma e di riconoscimento della peculiarità professionale.
E’ seguito il dibattito che ha confermato il continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, della carenza di tutele in rapporto al ruolo svolto nelle politiche integrate di sicurezza urbana. L’urgenza di un assetto giuridico nazionale coerente con il ruolo ricoperto ed il proseguimento di una politica contrattuale che ha valorizzato la professionalità degli addetti, sono stati elementi che hanno caratterizzato tutti gli interventi.
Sono intervenuti delegati in rappresentanza di tutte le regioni che hanno arricchito il vivace dibattito con le diverse esperienze e sensibilità che caratterizzano la tipologia organizzativa e funzionale del territorio d’appartenenza.
Nelle sue conclusioni il Segretario Nazionale Antonio Crispi ha condiviso le preoccupazioni in materia di depotenziamento del settore, ha ribadito l’importanza dei risultati raggiunti in questi anni e la necessità rafforzare la valorizzazione degli addetti in un quadro di sostegno all’intero impianto del CCNL Regioni Autonomie Locali.
In particolare, è stata proposta l’organizzazione di un gruppo di lavoro che esamini le diverse problematiche ivi compreso quanto attiene alla dotazione di mezzi, strumentazione e strutture idonee a garantire un servizio pubblico di qualità ai cittadini.
L’esito della articolata e importante riunione sarà oggetto di confronto in sede di riunione dell’esecutivo nazionale previsto per il giorno 26 e 27 ottobre p.v.
In data 12 settembre ’06 si è tenuto a Bologna l’attivo regionale dei delegati ed RSU della Polizia Locale, alla presenza del Segretario Nazionale Antonio Crispi, del Segretario Generale dell’Emilia Romagna Luigino Baldini e del Coordinatore Nazionale della Polizia Locale Gennaro Martinelli.
La relazione, tenuta dal Coordinatore Regionale Mauro Lombardi, ha posto l’attenzione sui punti che dovranno qualificare la legge di riforma della Polizia Locale, sottolineando l’urgenza della sua adozione da parte del Parlamento.
In coerenza con l’evoluzione del ruolo della Polizia Locale nelle Politiche integrate di sicurezza urbana, occorre chiarezza di compiti e funzioni, autonomia dei Corpi dalle ingerenze delle Amministrazioni, percorsi professionali permanenti, tutele in materia assistenziale/previdenziale/infortunistica.
La proposta a suo tempo presentata da ANCI e UPI e Conferenza delle Regioni, è una buona base di partenza, ma ha delle criticità che vanno riviste a partire dalla qualifica giuridica del personale di polizia locale, le cosiddette “funzioni ausiliare” ed i rapporti con il volontariato e gli istituti di vigilanza privata, questioni aperte anche rispetto alla applicazione della legge regionale n, 24 del 2003.
I delegati nei loro interventi hanno evidenziato la necessità di una legge che individui puntualmente le funzioni della polizia locale, al fine di valorizzarne il ruolo centrale per la vivibilità delle città.
In particolare, far si che sia pienamente riconosciuta la peculiarità professionale e la capacità d’intervento (preventivo e repressivo) nei settori di pertinenza istituzionale evitare il rischio, oggi molto presente, di un depotenziamento su attività residuali o di pertinenza delle Forze di Polizia ad ordinamento statale.
A tal proposito, è stato da molti evidenziato come il problema della sicurezza, oggi percepito dai cittadini come prioritario, venga spesso declinato dagli amministratori con richieste di intervento che distolgono la Polizia Locale dalle funzioni di indagine e di controllo del territorio che gli competono e che sono strettamente connessi al contrasto alla criminalità e illegalità.
L’intervento del Coordinatore Nazionale FP CGIL, nel condividere l’analisi e le preoccupazioni evidenziate, ha richiamato quanto evidenziato con l’apposito documento presente sul sito internet in relazione alla problematica connessa alla dotazione di manganelli.
E’ stato, inoltre, evidenziato che nonostante i risultati ottenuti in termini contrattuali e di lotte sostenute contro i tentativi di privatizzazione della sicurezza e di depotenziamento della Polizia Locale, persiste l’urgenza assoluta di addivenire alla legge di riforma.
Nelle sue conclusioni, il compagno Crispi ha ribadito l’impegno della FPCGIL a sostenere l’urgenza di una buona legge di riforma con iniziative sull’intero territorio nazionale, (anche in previsione della prossima scadenza di elezione delle RSU) proseguendo il percorso di difesa e valorizzazione della specificità della polizia locale in tutte le sedi di competenza , contrastando quindi, con una puntuale e coerente attività negoziale a tutti i livelli, qualsiasi tentativo di depotenziamento.
Il Segretario Nazionale ha espresso apprezzamento per i contenuti ed il valore della discussione effettuata, per poi affrontare le questioni più generali legate al confronto oggi in atto con il Governo sulla manovra finanziaria, che deve contenere, per la Pubblica Amministrazione, risorse adeguate al rinnovo dei contratti ed al rilancio dei servizi pubblici. Infine, è stata da tutti condivisa la necessità di una forte ripresa dell’attività del Coordinamento Regionale, che sarà formalizzato in tempi rapidi, anche per fornire una puntuale informazione ed migliorare il coinvolgimento dei lavoratori su tutte le iniziative che attengono al settore.
Bologna, 12 settembre 2006
La scelta fatta il 28 aprile u.s. di convocare il Coordinamento della Polizia Locale FPCGIL in concomitanza con l’inizio ufficiale della legislatura, è stato un segnale forte di quanto questo tema sia una priorità nell’agenda della FPCGIL.
Era, pertanto, necessario dare subito continuità e concretezza alle conclusioni seguite all’ampio ed articolato dibattito, in particolar modo nel dare avvio ai confronti istituzionali.
Partite le richieste d’incontro, occorre ora lavorare per accellerare i tempi per l’apertura di un serio e costruttivo confronto, che ci consenta di dare certezze giuridiche, funzionali ed in termini di tutele agli addetti di questo fondamentale servizio pubblico.
Le difficoltà crescenti cui sono esposti i lavoratori, i sempre più frequenti tentativi di alcuni enti di privatizzare pezzi di competenze della Polizia Locale, l’importanza di fornire un servizio di qualità a garanzia della legalità e della vivibilità cittadina, le difficoltà sperimentate in questi anni, impongono di porre in essere atti che indichino la indisponibilità a rimanere impigliati in pastoie incompatibili con l’urgenza delle questioni.
E’ indispensabile, ottenere risposte ai problemi esistenti in materia di: chiarezza di compiti e funzioni; ruolo rivestito nelle politiche integrate di sicurezza urbana; equiparazione previdenziale assistenziale ed infortunistica con le forze di polizia ad ordinamento statale; autonomia dei Corpi da indebite ingerenze politiche.
Tutto questo non può essere una linea d’orizzonte che mai si raggiunge e, pertanto, è impegno di questo Coordinamento proseguire nell’azione posta in essere in questi anni, affinchè si esca dalla generità delle impostazioni per affrontare nella loro fattibilità i singoli temi.
Il Coordinatore Nazionale della Polizia Locale
Gennaro Martinelli
Roma, 12 giugno 2006
FP CGIL – CISL FP – UIL FPL
Al presidentedell’ANCI
On.le Leonardo Dominici
Al presidente dell’UPI
Dott. Fabio Melilli
e p.c. Alle strutture regionali e territoriali
Le scriventi segreterie nazionali sono venute a conoscenza che imprese di lavoro interinale associate alla Confinterim (Confederazione Italiana delle Associazioni delle imprese fornitrici di lavoro temporaneo) stanno proponendosi a Comuni e Provincie per la fornitura di figure professionali da utilizzare come Polizia Locale in determinati periodi dell’anno, garantendo il vantaggio di:
risparmiare sulla formazione, perché già effettuata dalla società appaltante presso un fantomatico consorzio di formazione denominato COINS;
la convenienza di pagare in base ad una tariffa oraria onnicomprensiva soltanto le ore effettivamente lavorate, con tutti gli altri oneri a carico dell’impresa fornitrice (testuale: assenteismo, malattia, infortunio, permessi ecc.);
reclutamento e selezione direttamente in loco da parte della società interinale affidataria senza oneri aggiuntivi per il Comune.
Una eventuale vostra adesione a tale richiesta contrasterebbe con gli esiti del percorso comune e condiviso sulla proposta di legge di coordinamento della Polizia Locale predisposta da Regioni/ANCI ed UPI.
Tali proposte contrastano inoltre con le vigenti disposizioni che vietano il ricorso al lavoro temporaneo per i profili dell’area della vigilanza; si ricorda a questo proposito l’inapplicabilità della legge 30 e delle norme successive in tutto il pubblico impiego, e che in ogni caso, la definizione della professionalità di questi lavoratori è demandata alla contrattazione collettiva, che espressamente esclude la possibilità di stipulare contratti di lavoro interinale ( art. 2, comma 4 del CCNL 14/9/2000).
Ciò in ragione del fatto che tali profili appartengono ad percorso di formazione e valorizzazione del lavoro che è proprio, in maniera esclusiva e non delegabile, di ciascun ente per fronteggiare e contrastare, in base alle competenze assegnate, i fenomeni di illegalità presenti nel territorio.
Per questi motivi le sottoscritte OO.SS, nel rendersi disponibili per ogni ulteriore chiarimento al riguardo, ivi compresa la riproposizione nella nuova legislatura della P.d.L. sopra detta, chiedono alle SS.LL in indirizzo una urgente presa di posizione su questa delicata ed importante tematica al fine di sollecitare i propri associati nei confronti di proposte di fornitura di lavoro interinale che oltre ad essere illegittime rischiano di pregiudicare il ruolo e le funzioni della Polizia Locale con conseguenze devastanti per la cittadinanza riguardo la salvaguardia dei compiti di vigilanza stabiliti dalla legge.
FP CGIL
Santucci
CISL FP
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
Roma, 15 maggio 2006
Pubblichiamo il testo delle richiesta di incontro della Fp Cgil Enti Locali ai Capogruppo della Maggioranza di Camera e Senato e ai Presidenti della Prima Commissione degli Affari Costituzionali e della commissione Antimafia per l’approvazione della legge di riordino della Polizia Locale
Egregio Onorevole, Francesco Forgione
la Funzione Pubblica Cgil Nazionale ha svolto, a Roma il 2 Febbraio, la V° Assemblea Nazionale della Polizia Locale con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, della Conferenza Stato Regioni, dell’Anci e dell’Upi con l’intento di rilanciare il confronto sulla Legge di Riordino della Polizia Locale che non sembra, a nostro avviso, essere all’ordine del giorno della politica e del Parlamento Italiano.
Allo scopo di sensibilizzare l’attenzione delle forze politiche del Parlamento e di sollecitare l’iter parlamentare e l’approvazione della legge, chiediamo ai Capogruppo della Maggioranza di Camera e Senato, al Presidente della Commissione Antimafia e della Prima Commissione degli Affari Costituzionali e a Lei in particolare un incontro che , tra l’altro, possa definire iniziative che, insieme alla legge, salvaguardino la sicurezza dei cittadini e tutelino la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale.
Alleghiamo alla presente l’ordine del giorno votato dalla V° Assemblea Nazionale della Polizia Locale contenente le valutazioni di merito della stessa.
Certi della sua attenzione e in attesa di una sua convocazione
Le porgiamo distinti saluti
p. la Segreteria Nazionale
Antonio Crispi
Roma, 21 marzo 2007
Al Sig. Ministro dell’Interno
On. Giuliano Amato
Al Presidente dell’Anci
Al Presidente dell’Upi
Al Presidente della Conferenza
dei Presidenti delle Regioni
L’accordo siglato tra Governo e Sindaci in materia di miglioramento degli standard di sicurezza nelle città, prevede una intensa collaborazione tra le Forze di Polizia ad ordinamento statale e la Polizia Locale.
Collaborazione e Coordinamento che la Cgil Cisl e Uil ritengono elemento utile alfine di fornire le necessarie risposte ai problemi delle persone in materia di vivibilità, legalità, esigibilità dei diritti di libertà e civile convivenza.
Preoccupa, invece, che tutto ciò avvenga senza che sia stato nemmeno accennato un serio confronto sulla specificità professionale della Polizia Locale, sul riconoscimento del ruolo esercitato nelle politiche integrate di sicurezza urbana, sulla sua valorizzazione e compiuta definizione (compiti e funzioni) attraverso una nuova legge di riforma, nonostante al Parlamento siano state presentate proposte di legge, una delle quali già oggetto di confronto tra i proponenti Regioni Anci e Upi.
Quanto sopra esposto, avviene in un quadro di sovraesposizione di lavoratori privi di tutele e con una disarticolazione organizzativa e funzionale spesso figlia di tante idee della Polizia Locale che ogni singola Amministrazione fa propria.
Si va da agenti della Polizia Locale utilizzati con casco e manganello in ordine pubblico durante le partite di calcio alla esternalizzazione a privati del controllo sull’edilizia, il commercio, ecc.
Fatti gravissimi, che stanno privando le città della professionalità peculiare della Polizia Locale, generando una continua sovrapposizione di ruoli con la Polizia Statale e privatizzando (di fatto) pezzi di sicurezza che per sua definizione può essere solo pubblica.
Il danno per i cittadini e per la stessa erogazione di un servizio pubblico di qualità è evidente. Da questo nasce la nostra richiesta d’incontro, dalla necessità di precedere la completa attivazione dell’accordo con l’apertura di un confronto sul ruolo richiesto alla Polizia Locale e sulle prospettive di ottenere un assetto giuridico coerente con la storia e la peculiarità professionale della Polizia Locale, attraverso una legge nazionale di coordinamento.
Non possono essere le ormai continue circolari emanate quasi quotidianamente a dettare la strada da seguire impedendo, così, qualsiasi confronto sulle problematiche della Polizia Locale.
FP CGIL
Crispi
CISL FPS
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
Roma, 10 aprile 2007
Abbiamo ricevuto questa lettera ed abbiamo deciso di darle voce sul nostro sito, poichè rappresenta le contraddizioni esistenti ed il dramma vero che vivono quanti ricercano un lavoro che gli consenta di dare una prospettiva decorosa alla propria vita. Ascoltare e ragionare di questi problemi non può che arricchire la nostra capacità rivendicativa e rinsaldare il legame tra il mondo del lavoro e i tanti giovani che ne sono fuori o ai margini.
Nel merito, è oltremodo strano che un qualsiasi diploma è idoneo per partecipare al concorso e non la laurea,. il concorso appena scaduto per figure professionali in pianta organica al Senato richiedeva la licenza media con voto di ottimo. Per quanti in possesso di titolo di studio superiore bastava la licenza media. Chissà perchè, si ampliano sempre più valutazioni differenti che frustrano le aspettative delle persone e provocano smarrimento e delusione.
Tutto ciò, dimostra quanto sia giusto lottare per una società in cui i diritti di cittadinanza siano veri, eliminando sprechi e privilegi in favore del miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
“Racconto la mia esperienza per farne partecipe anche gli altri”.
Questa è la lettera che ho scritto al sindaco di Pantelleria dopo aver preso visione del fatto che non posso partecipare al concorso per vigili urbani assunti per il periodo estivo bandito da detto comune perchè sono laureata si, ma questo è poco, ma mi sono diplomata al liceo classico solo con 42/60 a discapito del voto minimo di diploma di accesso al concorso pari a 48/60 e quindi la mia laurea anche se titolo di studio superiore è da cestinare!
EVVIVA LA DISOCCUPAZIONE!
Noi laureati valiamo meno di chi a scuola non ci va, anni buttati al vento!!!! Al signor sindaco di Pantelleria, Egregio signor sindaco, mi chiamo Vincenza Giustiniani, ho 28 anni,sono laureata in lettere e le scrivo dalla Sicilia. Questa e-mail nasce dal desiderio di attirare la sua attenzione sull’anticostituzionalità ed incoerenza dei requisiti di ammissione così come sono posti, del bando di Concorso per agenti di P.M. emanato dal suo comune giorni fa!! Mi sembra assurdo infatti che da tale bando vengano esclusi per non dire penalizzati coloro che non hanno purtroppo un voto di diploma pari a 48/60 o superiore ma di contro posseggono una laurea di qualsiasi indirizzo e frutto di anni di studio.
Se non mi sbaglio la laurea dalla legge viene considerata un titolo superiore al diploma anche quello conseguito col massimo dei voti, allora non capisco perchè in base al vostro bando di concorso persone come me, disposte anche a trasferirsi a Pantelleria per amore di un lavoro bello come quello di agente di P.M. anche se per soli 30 giorni debbano essere escluse!!!!! Mi aiuti lei a capire la prego!!! Non accetto che mi si dica che la norma relativa al voto di diploma (minimo 48/60) sia stata posta con il solo fine di snellire il numero delle domande pervenute ogni anno, è giusto che si tenti di fare qualcosa in merito questo però per chi possiede il solo diploma con votazione inferiore non per me e per quelli come me che sui libri hanno sudato ed ora si ritrovano esclusi anche dai concorsi perchè hanno troppo ma troppo poco!!! Equiparate la mia laurea al voto di diploma minimo per l’accesso al concorso anche questo va bene ma non escludetemi non è giusto!!!!!!!!!!!!!!!!
Da una persona che alla giustizia comincia a non credere più.
VINCENZA GIUSTINIANI
Al Presidente dell’Anci
Ancora una volta siamo costretti a denunciare scorrette relazioni sindacali, in riferimento alle riunioni preparatorie della sfilata del 2 Giugno, già oggetto di accordi negli anni precedenti tra la stessa Anci e le scriventi organizzazioni sindacali, riguardanti le modalità di partecipazione della Polizia Locale quale scorta del gonfalone dell’Anci.
Rileviamo infatti, che la partecipazione a tale incontro ha visto presenti soggetti sindacali ( vedi nota allegata), non firmatari di tale protocollo.
FP CGIL
Crispi
CISL FPS
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
Roma, 9 maggio 2007
TERRITORIO E SICUREZZA A CHE PUNTO SIAMO?
Il ruolo della polizia locale
La legge di riforma nazionale
La legge ed il regolamento regionale
7 giugno 2007 ore 9.30
Palazzo Rospigliosi
Zagarolo
FIRMATO L’ACCORDO
“INDENNITA’ DI FUNZIONE DEGLI APPARTENENTI AL CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE”
UN BUON ACCORDO !!
Venerdì 8 giugno 2007 è stato firmato l’accordo che prevede l’istituzione di una indennità di funzione del Corpo di Polizia Municipale onnicomprensiva (manutenzione dotazioni, compenso per l’incasso sui mercati del canone di occupazione suolo pubblico, disagio), indennità che sarà correlata alla presenza e sarà erogabile anche in caso di infortunio.
E’ un buon accordo, che non va a modificare né tabelle riposi né orari e riconosce un aumento orario delle indennità e stabilizza le condizioni in atto di miglior favore presenti con il “progetto speciale Piazza della Repubblica”.
Anche il tentativo dell’Amministrazione di innalzare da subito da 52 a 57 anni il limite di età per richiedere l’esonero solo dai serali e notturni e non più festivi è stato respinto, mantenendo fino al 31 dicembre 2007 la possibilità di richiedere l’esonero salvaguardando i diritti acquisiti. L’età è elevata solo progressivamente e solo ad anni 54 e, solo per gli Ispettori/Ispettori Capo a 55 con la seguente gradualità : 1° gennaio 2008-31 dicembre 2009 53 anni, 1° gennaio 2010-31 dicembre 2011 54 anni, 1° gennaio 2012 anni 55 solo per Ispettori/Ispettori Capo. Inoltre nelle giornate festive di turno i dipendenti che hanno richiesto l’esonero dai servizi serali e notturni non saranno impegnati in servizi di viabilità.
Le fasce di disagio vengono portate a due, cioè ESTERNA ed INTERNA, e viene aumentato il loro valore.
Inoltre l’indennità esterna è maggiorata di Euro 0,35 all’ora per il personale impegnato in servizi di particolare complessità (specificato nell’accordo).
Nei fatti, si migliorano gli standard qualitativi del servizio offerto alla cittadinanza e contestualmente si riconoscono migliori condizioni lavorative e salariali agli addetti.
Si dimostra, così, giusta l’impostazione rivendicativa che ha contrassegnato la nostra azione in questi anni. Dare voce ai problemi dei lavoratori, sostenerne le istanze, valorizzarne la peculiare professionalità e il ruolo nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
Un passo avanti nel nostro progetto per la Polizia Municipale di Torino e che riconosce la serietà e concretezza dell’impegno a tutela dei diritti di lavoratori e dei cittadini.
L’accordo è stato siglato da CGIL–FP, CISL-FPS, UIL–FPL, CSA il giorno 8 giugno.
Successivamente, il 12 giugno, il testo dell’accordo è stato siglato anche dalle altre sigle sindacali.
Il Coordinatore Regionale Polizia Locale
Ezio Longo
Comunicato stampa di Antonio Crispi Segr. Naz.le FPCGIL
e di
Gennaro Martinelli Coord. Nazionale FPCGIL
IL VERO OBIETTIVO SULLA SICUREZZA:
“PRIVATIZZARE”
Le notizie apparse stamani su alcuni quotidiani, riferite alla città di Roma, ripropongono il tema della sicurezza nelle città e le misure che le varie giunte vogliono porre in essere nell’immediato.
Anche, quando si ha un’importante presenza di agenti di polizia e carabinieri, vedi Roma, Milano ed altre città, non si capisce perché, al primo punto, non si ponga il miglioramento del coordinamento operativo.
La militarizzazione è un oltraggio alle città, alla loro storia, ai cittadini, una rappresentazione al mondo intero negativa.
Le città devono garantire sicurezza, senza però dare l’impressione sbagliata di inesistenti situazioni fuori controllo, al punto da voler utilizzare istituti di vigilanza privata e i volontari in compiti che attendono alla funzione pubblica delle Forze di Polizia.
Le giunte vogliono privatizzare la sicurezza, aumentare i costi a carico dei cittadini, inventare nuove clientele.
La sicurezza attiene alla libertà delle persone, ai loro diritti, alla praticabilità civile e democratica degli spazi cittadini e nulla c’entrano ronde o strutture, quali gli istituti di vigilanza privata, destinati dalla legge a compiti di metronotte, totalmente diversi e di natura privata.
Il primo obiettivo, a nostro avviso, sarebbe di potenziare il coordinamento delle Forze di Polizia, nel rispetto delle diverse peculiarità professionali, con la Polizia Municipale su cui i Sindaci farebbero bene ad investire e, speriamo, non solo in termini emergenziali.
La Polizia Municipale può dare un gran contributo di presenza in tutte le zone a garanzia della legalità e vivibilità cittadina, senza per questo essere snaturata o divenire residuale.
E’, invece, apprezzabile che si inquadri la sicurezza dei cittadini in un ambito che traguardi la soluzione, non solo in termini repressivi, ma che individui nella illuminazione delle strade, delle fermate di metrò e bus, nelle colonnine di soccorso ed in generale in un’attenzione alle periferie la via d’uscita dalle difficoltà.
Aggiungiamo, che é assente il tema dell’integrazione sociale e della lotta a qualsiasi forma xenofoba e razzista.
Il Governo, vuole schedare i bambini Rom, senza, invece, mandarli alla scuola dell’obbligo od offrire una soluzione abitativa più umana, quindi, non ci si può aspettar da Sindaci, d’uguale cultura politica – sociale, niente di meglio.
La FPCGIL su un problema che riguarda tutti i cittadini e fortemente le famiglie che vivono in periferia, le donne, i minori e in ogni caso, i soggetti più indifesi, è e resterà (come sempre) attenta sul merito dei provvedimenti contrastando qualsiasi deriva, ma pronta al confronto nell’interesse delle città.
Roma 30 Giugno 2008