Perugia – Problemi di gestione e di relazione all'interno del Comando.

 
 

10.08.2016 – Perugia – Problemi di gestione e di relazione all’interno del Comando.

Rimaniamo, come sempre, esterrefatti dal metodo di condurre e amministrare il Comando, come al solito vediamo completamente disattese le corrette reazioni sindacali e addirittura vediamo uscire odg che non rispettano minimamente le contrattazioni sindacali effettuate e sottoscritte, addirittura non viene fatta la contrattazione per materie che riguardano l’organizzazione del lavoro e del soccorso.

Non sfugge il fatto che, quanto accade, ci riporta ai continui tentennamenti, oramai triennali, su una riorganizzazione del lavoro operativa ed amministrativa, che questi episodi certificano per l’ennesima volta, come sia, quella attuale, del tutto fallimentare e disastrosa, per non dire inesistente.

Viene certificata l’assoluta mancanza di volontà ed incapacità di gestione del Comando. 

 

 

Umbria – Direzione regionale allo sbando.

 
 

10.08.2016 – Umbria – Direzione regionale allo sbando.

Il 4 Agosto u.s. nell’ambito della manifestazione ad Assisi, con la presenza nel pomeriggio del Santo Padre, è stato predisposto da parte del Comando di Perugia e della Direzione Regionale un dispositivo di soccorso integrativo del dispositivo ordinario.

Presso la Direzione ci sono Direttivi e Funzionari responsabili per il soccorso e la colonna mobile, dei gruppi specialistici SAF ed NBCR, TLC, Cinofili, ecc. nessuno di questi è stato coinvolto, nè nelle riunioni preliminari di organizzazione nè messi a conoscenza successivamente del dispositivo individuato, quindi, l’intera Direzione, compreso il personale della Sala Operativa ha ignorato completamente il dispositivo di soccorso in campo il 4 Agosto, tanto che non è stato emesso nemmeno un OdG. in Direzione, a significarne la totale mancanza di considerazione del soccorso.

Bisogna aggiungere che, tutto ciò viene confermato da una gestione del personale molto personalistica, che vede specifiche unità della Direzione ricevere trattamenti di favore.

Riteniamo che la situazione in essere presso questa Direzione sia arrivata, grazie a questi atteggiamenti a un punto di insostenibilità, mancante di qualsiasi minimo rispetto delle competenze, delle responsabilità, della trasparenza e dell’equità di trattamento, che sono al contrario, previste dalle norme tra cui il Regolamento di servizio.

La CGIL, in caso di mancanza di riscontro, si riserva di mettere in atto quanto consentito dalle norme sui conflitti sindacali, per il rispetto delle competenze del livello dirigenziale in cui abbiamo scelto di lavorare, della dignità dei lavoratori coinvolti, del ruolo del sindacato riconosciuto dalla costituzione e delle giuste relazioni sindacali.

 

 

L'Aquila – Stato di agitazione.

 
 

10.08.2016 – L’Aquila – Stato di agitazione.

Le OO.SS. proclamano lo stato di agitazione sindacale provinciale, preannunciano l’intenzione di indire lo sciopero provinciale e chiedono la formale attivazione, nei tempi di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie.

Il livello di sopportazione di personale ed OO.SS. è giunto ben oltre i limiti di guardia.

In particolare non si comprende, né si condivide, l’eccessiva frequenza con la quale si avvicendano i Dirigenti che di volta in volta “transitano” in questo Capoluogo di Regione. La permanenza media di un Dirigente Provinciale che ormai registriamo è mediamente pari a circa un anno.

E’ del tutto evidente che, per un Comando come questo che necessità di una completa ricostruzione, non solo materiale, questo aspetto non può essere più tollerato per il futuro.

 

 

Pa, Cgil Cisl Uil: "Bene convocazione Madia, ma chiediamo concretezza: confronto sia su risorse per contratti e innovazione"

COMUNICATO STAMPA FPCGIL CISLFP UILFPL e UIL PA

Roma,
19 luglio – “Bene la convocazione del ministro Marianna Madia, ma non
perdiamo altro tempo: iniziamo subito a discutere di contratto, di
risorse e di innovazione”, così Serena Sorrentino, Giovanni Faverin,
Giovanni Torluccio e Nicola Turco – segretari generali di Fp-Cgil
Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa – rispondono al ministro della Pa.

Dopo
sette lunghi anni di attesa, e oltre un anno dalla sentenza della Corte
che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti, arriva
finalmente la convocazione per avviare il confronto. “Ci auguriamo sia
una riunione concreta quella in programma il 26 luglio – affermano -,
che delinei gli indirizzi della contrattazione e che affronti da subito
il nodo delle risorse disponibili per i rinnovi. Vogliamo contratti
rispettosi di un diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori
e che servano a riprogettare i servizi a cittadini e imprese. Dopo anni
di attesa bisogna partire col piede giusto: servono risorse adeguate e
una stagione di vera innovazione organizzativa e professionale”. 

Sicurezza/DAP: Convocazione giorno 18.8.2016 ore 14.00

Convocazione, Direzione Generale del Personale e delle Risorse – Ufficio per le Relazioni Sindacali.

 

Corruzione: Fp Cgil, rilanciare tema legalità, da lavoro pubblico ruolo centrale

Roma,
14 luglio 2016 – “Il piano nazionale anticorruzione deve divenire uno
strumento essenziale per imporre la legalità, in tutte le sue
derivazioni, come elemento guida per una sana amministrazione. Per
queste ragioni alle criticità sottolineate oggi dal presidente
dell’Anac, Raffaele Cantone, bisogna porre un immediato rimedio che deve
coinvolgere attivamente le parti sociali e le lavoratrici e i
lavoratori pubblici”. È quanto afferma la Fp Cgil Nazionale in merito
alle parole di oggi del presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaelle Cantone.
Per
la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil
“coinvolgimento delle parti nella formulazione dei piani, insieme a
quello delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali va garantita
un’adeguata formazione, con la tutela dei whistleblower, sono solo
alcuni degli elementi per mettere al centro il tema della legalità
all’interno delle pubbliche amministrazioni e debellare fenomeni di
corruzione”. 
Su questi punti, aggiunge la
Funzione Pubblica Cgil, “sulla legalità che riteniamo essere una
precondizione assoluta per il lavoro pubblico e per il corretto
funzionamento di una Pubblica amministrazione che abbia come riferimento
la qualità dei servizi ai cittadini, serve uno scarto, anche e
sopratutto in ragione dell’allarme lanciato dal presidente Cantone. Uno
scarto che deve implicare il coinvolgimento delle parti e delle
lavoratrici e dei lavoratrici e individuare nel rinnovo dei contratti il
luogo per poter innovare davvero nel segmento della legalità”,
conclude. 

Agenzie delle Entrate – Quando il sindacato si fa con la disinformazione

Trieste, 9 agosto 2016

Capita di andare a curiosare nelle bacheche degli
altri sindacati. E’ sempre utile, magari si sono accorti di qualche novità che
ti è sfuggita.

Capita anche di accorgersi, sempre sbirciando in
questi siti, di aver firmato accordi sindacali che sei sicuro di non aver
firmato, non solo ma che, oltre a non aver firmato, ci hai fatto una battaglia
proponendo soluzioni alternative.

E’ il caso del comunicato di USB Agenzie Fiscali
Calabria, in bella mostra sul sito di USB, che, quando scrive “Nelle passate
progressioni alle Entrate si era arrivati addirittura ad accettare che il 10%
delle progressioni fosse decisa, sempre in modo arbitrario, dai dirigenti, con
CGIL, CISL e UIL che avevano sottoscritto anche questo”, imputa alla CGIL
una firma sull’accordo sulle progressioni economiche 2010 che semplicemente non
c’è, perché, per la CGIL, il criterio di riservare la scelta del 10% dei posti
alla scelta unilaterale dei dirigenti è semplicemente inaccettabile : allora,
ora e domani.

In conclusione direi che, a mio parere, questo modo
di fare sindacato è inaccettabile quanto accettare la riserva del 10% dei posti
a disposizione alla scelta dei dirigenti.

          Rossella Potocco
 (FP CGIL FVG Agenzie Fiscali)

 

Agenzia delle Entrate: Progressioni economiche e valutazione

PROGRESSIONI ECONOMICHE E VALUTAZIONE

LA CRUNA DELL’AGO


Roma, 9 agosto 2016

Ogni procedura di
progressione economica ha avuto nel corso del tempo le sue regole che, fra
l’altro, si sono accavallate fra loro e, per ultimo, sono andate a sbattere
contro un blocco dei contratti che dura oramai da 7 anni.

Dando genericamente il
nome di “carriera” all’acquisizione
del cambiamento di posizione giuridica e/o economica (di miglioramenti
salariali nel corso della vita lavorativa), altri “blocchi” di entrambe le
condizioni si sono verificati nel passato, anche di durata maggiore di quello
attuale.

I lavoratori del fisco
hanno dovuto aspettare molto tempo per vedere soddisfatte (parzialmente) le
legittime aspettative di “carriera”, di avanzamento dentro l’area di
appartenenza (quindi solo economiche) e, in taluni casi, anche giuridiche, con
il passaggio all’area superiore. Tutto ciò è stato possibile, con il
riconoscimento della specificità per gli operatori del fisco, concordando  nuove regole sull’ordinamento professionale
che hanno determinato il superamento dell’impianto contrattuale precedente. Nel
2004 viene infatti sottoscritto, con validità 2002/2004, il primo CONTRATTO del
nuovo e autonomo, COMPARTO DELLE AGENZIE FISCALI.

Ma dal 2010 questo modello salta.

Sappiamo tutti (o dovremmo
sapere) perché: governo di centro-destra (campagna contro i pubblici dipendenti
fannulloni), legge cosiddetta Brunetta (divieto di passaggi tra le aree e
dentro le stesse senza procedure concorsuali),
blocco dei CCNL dal 1/1/2010.

Come lavoratori
dell’Agenzia delle Entrate siamo dentro questi avvenimenti che al momento del
“blocco” della contrattazione ci trova con due accordi in itinere che saranno
applicati dopo il 2010 e con l’ulteriore aggravio
dell’introduzione del concetto della valutazione durante la trattativa.

Riaperta nel 2015 la
possibilità di una progressione economica 
all’interno delle aree , tutti i
sindacati hanno dovuto affrontare il problema di come riprendere il
percorso di valorizzazione professionale bruscamente interrotto nel 2010 per
volontà del Parlamento e TUTTI hanno ritenuto di
sottoscrivere un nuovo accordo che prevedesse lo scorrimento della graduatoria
della procedura del 2010. Tale accordo è stato sottoscritto il 7 maggio
del 2015 da tutte le OO.SS. La procedura, che riguardava 16.665 passaggi
di fascia economica senza l’applicazione di criteri selettivi, è stata bocciata
dal Dipartimento della Funzione Pubblica perché non rispettava il principio
della selettività previsto dall’art 52, comma 1-bis del d.lgs. 165/01). Con lo
scorrimento si poteva assicurare solo
 il passaggio dei non vincitori della
procedura del 2010, erano esclusi i 930 dipendenti che al 31 dicembre 2010 non
avevano perfezionato il requisito minimo di due anni nella fascia.

Qui le strade dell’unità
sindacale si dividono: alcuni sindacati ritengono
di non firmare un nuovo accordo, chiedendo di applicare (come se fosse
giuridicamente possibile)  l’accordo
bocciato dall’IGOP e dal Dipartimento della Funzione Pubblica, altri, fra cui
la CGIL, si impegnano ad ottenere gli stessi risultati dello scorrimento
delle graduatorie per altre vie.

Il nuovo accordo è  stato sottoscritto il  5 agosto 2015 
e riguarda 17. 595 progressioni su 17.595 partecipanti.

In questo
accordo, nonostante lo sviluppo economico garantito a tutti i
partecipanti,  è stata inserita nel
punteggio finale  la valutazione del
dirigente, utilizzando come strumento la
stessa checklist utilizzata nell’accordo 
2010. La valutazione, completamente ininfluente è stata inserita esclusivamente
per ottenere la certificazione dell’IGOP e del Dipartimento della Funzione
Pubblica. Per la valutazione sono stati utilizzati i seguenti coefficienti:
1,05; 1,1 ;1,15; 1,2; 1,25 che moltiplicati per il punteggio dell’esperienza di
servizio, hanno contribuito a determinare il punteggio finale. In violazione
dell’accordo sottoscritto, l’Amministrazione ha ritenuto di  inserire con una direttiva interna della DCP  il coefficiente zero. Non abbiamo voluto
impugnare la direttiva per evitare  il
blocco dell’intera procedura, col rischio di far slittare sine die la
progressione economica, avendo avuto in cambio la garanzia che la procedura
avrebbe avuto decorrenza 2015, anche se si era conclusa nel 2016.

L’obiettivo
di quest’accordo era di  garantire
una  progressione economica  ai lavoratori esclusi nelle due precedenti
procedure,  completando cosi quella iniziata nel 2010 e bloccata dal
D.Lgs. 78/2010.

Ribadiamo, inoltre, che la valutazione della procedura 2015 è fine
a sé stessa e non ha alcun impatto né sul 
curriculum del lavoratore né sulla attribuzione del salario di
produttività 2016.

Anche nelle  due precedenti progressioni economiche (
compresa la ex Agenzia del Territorio) 
erano stati applicati sistemi di valutazione per la valorizzazione
professionale dei lavoratori.

Il
primo accordo è stato sottoscritto il 1 dicembre  2010 all’Agenzia del Territorio, riguardava 6.501   posizioni su 9.175 dipendenti, circa il 71%
del personale.  I criteri adottati per la
definizione delle graduatorie erano 
quelli  previsti  dall’art. 15 del CCNI: esperienza
professionale e titolo di studio.

Al titolo di studio erano attribuiti al 
massimo 25 punti.

L’esperienza professionale, che riguardava l’anzianità di servizio,
valeva al massimo di
19 punti, e correlata ad una scheda di valutazione, per un massimo di 6 punti,
per un peso totale pari a 25 punti.

La valutazione affidata al dirigente si basava
sull’utilizzo della seguente scheda:

Quest’accordo è stato firmato da CGIL CISL UIL SALFI USB FLP, nonostante fosse presente una scheda di valutazione che selezionava ed escludeva, perché comunque avrebbe consentito a 6.501 lavoratori di ottenere un passaggio di fascia economica. Diversi  lavoratori furono esclusi a causa del giudizio ricevuto dal proprio dirigente.

Il secondo accordo è stato firmato all’Agenzia delle Entrate il 22 dicembre 2010. La progressione riguardava 12.000 passaggi su un totale di circa 28.000 lavoratori. Anche quest’accordo prevedeva  una valutazione della professionalità maturata dai partecipanti basata su elementi di giudizio tratti dalla rilevazione del Dirigente. La valutazione era stata effettuata   tenendo conto della checklist. Attraverso il giudizio dei direttori, il personale era stato  diviso in tre fasce: nella prima  furono inseriti, nel limite massimo del 10% del numero di promozioni previste, gli impiegati  meritevoli di un riconoscimento speciale per la rilevanza del contributo dato al lavoro dei colleghi e per l’apporto particolarmente qualificato ai risultati dell’ufficio e alla funzionalità dei servizi. Nell’ultima fascia furono inseriti quei lavoratori che nel biennio precedente avevano avuto una sanzione disciplinare per scarso rendimento. Nella fascia intermedia, per default, il restante personale. L’inserimento nella prima fascia andava obbligatoriamente corredato – trattandosi per gli interessati di un riconoscimento particolare di capacità, di competenza e di impegno – di una “appropriata motivazione” volta a evidenziarne i tratti di professionalità spiccata. Proprio questo elemento, fortemente discriminatorio e sostanzialmente arbitrario, ha fatto sì che la CGIL non firmasse l’ accordo, cosa che hanno invece fatto CISL SALFI UIL FLP. In particolare le ultime due sigle (UIL e FLP sono proprio quelle che ora attaccano pesantemente il passaggio di 17.595 dipendenti.

Il 3 agosto 2015  è stato sottoscritto anche un verbale d’intesa per le progressioni economiche 2016. L’accordo prevede circa 5.000 passaggi e riguarderà i 18.500 che hanno avuto la progressione nel  2010, più tutti quelli che hanno più di 2 anni di anzianità di fascia. E’ obiettivo primario della CGIL sottoscrivere l’accordo entro i primi giorni di settembre, ogni rinvio rischia di pregiudicare  la decorrenza dal 1 gennaio 2016.

Nell’ultima riunione l’Amministrazione ha illustrato alle OO.SS , in applicazione del DPCM ancora in corso di pubblicazione,  le linee guida per l’avvio dal 2017  della valutazione del personale. I criteri enunciati sono  generici, tali da non permetterci di  esprimere  un giudizio definitivo, aspettiamo di entrare nel dettaglio della proposta per avanzare le nostre osservazioni e verificare se l’Agenzia è in grado di proporre un sistema oggettivo, capace di valorizzare la professionalità  dei lavoratori evitando il classico approccio punitivo di brunettiana memoria. Oggetto della valutazione sarà l’apporto individuale e le competenze, la preparazione professionale, l’impegno e l’affidabilità. L’Amministrazione ha specificato che  intende considerare la “persona” nella sua totalità, inserita in un contesto lavorativo, affidandone la valutazione al dirigente titolare.  Riteniamo questo il punto di caduta di ogni sistema di valutazione e purtroppo le progressioni 2015 ci danno ampiamente ragione. Riportiamo quanto già scritto dalla CGIL FP nel 2010 e che riteniamo alquanto attuale.

Chi utilizza scale di comportamento nelle sue diverse accezioni, dovrebbe sapere che qualunque valutazione per essere scientificamente attendibile deve basarsi sulla neutralità dell’osservatore, al fine di evitare possibili condizionamenti nel giudizio finale. Nel caso in esame il direttore non solo non è un soggetto neutrale ma condiziona e determina con il suo comportamento, con le sue decisioni organizzative e le sue interpretazioni normative l’agire professionale del dipendente che essendo permeabile alle sollecitazioni ambientali e vivendo in un contesto lavorativo strutturato, risente del clima interno all’ufficio. La questione è talmente delicata che la stessa legge 150 del 2009, (legge Brunetta), prevede l’istituzione presso ogni amministrazione di un Organismo indipendente di valutazione.

L’accordo per le progressioni economiche del 2015 poteva costituire per l’Amministrazione un’occasione per dimostrare che il sistema di valutazione basato sulla check list era affidabile, e che poteva  rappresentare una base di confronto con le OO.SS  per verificare se in strutture altamente professionalizzate, con personale tra il più qualificato di tutta la pubblica amministrazione, si potevano attivare sistemi valutativi finalizzati alla valorizzazione professionale ed economica dei  lavoratori. Purtroppo anche questa volta, come già  nel 2010, l’Amministrazione  ha dimostrato tutta la sua superficialità  nel valutare il proprio personale, dimenticando che  ogni anno vengono raggiunti ottimi risultati nel contrasto all’evasione fiscale e nel rapporto con i contribuenti,   ma, dimenticando soprattutto che questo personale è costretto a lavorare in un contesto politico e sociale  avverso e reso velenoso da campagne mediatiche che hanno come unico scopo quello di delegittimare l’attività dell’Agenzia. Sarebbero state sufficienti queste considerazioni per evitare valutazioni inadeguate e non corrispondenti alla professionalità dei lavoratori. Una maggiore attenzione da parte dei valutatori alla situazione interna agli uffici  avrebbe sicuramente contribuito a costruire quel clima lavorativo necessario per garantire un eccellente servizio alla collettività: l’Amministrazione dovrebbe sapere che un buon clima organizzativo contribuisce positivamente al conseguimento dei propri obbiettivi strategici. Purtroppo sembra che l’Amministrazione persegua l’obiettivo opposto, con una visione non particolarmente illuminata. Un dirigente che ha ritenuto di valutare zero buona parte del proprio personale ha dimostrato scarsa capacità organizzativa, attento più a punire che a valorizzare, dimostrando tutta la sua incompetenza nel ricoprire un incarico delicato e complesso come quello di organizzare un ufficio e di motivare il personale.

Chiederemo all’Amministrazione di fornire risposte esaustive su quanto accaduto.

Sappiamo che il problema della valutazione sarà uno dei punti  centrali  nel confronto con la controparte  per il rinnovo del CCNL, ma sarà difficile convincere i lavoratori, dopo l’applicazione di questi tre accordi, che l’Agenzia è dotata di metodologie serie e oggettive per valorizzare le professionalità e le competenze del proprio personale.

CGIL FP Nazionale
 Luciano Boldorini 
CGIL FP Nazionale Carmine di Leo

Roma – Organizzazione del soccorso.

 
 

09.08.2016 – Roma – Organizzazione del soccorso.

Negli ultimi giorni, più volte, si sono verificate situazioni critiche che il personale ha affrontato con notevole esposizione al rischio e pesanti carichi di lavoro (vasti incendi di sterpi nell’area roma nord ovest) sempre con mezzi inadeguati e ormai usurati.

Le costanti difficoltà a garantire il dispositivo, aumentano questi effetti.

La sospensione o la sottrazione di mezzi dalle sedi,  la mancata applicazione del dispositivo, il mancato coinvolgimento di tutto il personale, le procedure di assegnazione del personale non orientate a colmare le carenze operative ma ad altro,  sono le cause che ricadono sulle condizioni di lavoro del personale operativo.

Personale stremato, che non trova sollievo neanche nei brevi momenti che trascorre nelle sedi, poiché molte sono invivibili o insalubri.

QUESTO LA CGIL DENUNCIA DA MESI …. PREDICANDO NEL DESERTO !!

 

 

Conferimento e conferma incarichi dirigenziali.

 
 

09.08.2016 – Conferimento e conferma incarichi dirigenziali.

 

 

Agenzia del Demanio: Comunicato incontro del 3 Agosto

Agenzia del demanio: Incontro del 3 Agosto 
Timida apertura aziendale -da verificare nei fatti-

 
Nella giornata del 3 agosto è proseguito il confronto con

l’Agenzia del Demanio finalizzato al rinnovo del
Contratto

Collettivo Nazionale.

In apertura è risultata centrale la necessità di un
cambio di

passo nelle relazioni sindacali. Necessità che la FP CGIL
ha

rappresentato al Tavolo in più occasioni e che si deve

concretizzare nella volontà di proseguire la
contrattazione del

CCNL scaduto il 31.12.2012 per i mille dipendenti che si
aspettano

dal rinnovo risposte sia dal punto di vista economico,
sia

normativo.

La parte aziendale ha poi richiamato i presenti ad una

riflessione sull’errore di frapporre indugi privi di
reale

significato “negoziale” alla prosecuzione del confronto,
lasciando

intravedere la disponibilità a discutere delle risorse
economiche

da destinare al rinnovo oltre a quelle ad oggi messe a

disposizione, ipotizzando una calendarizzazione
settimanale degli

incontri.

Come FP CGIL siamo pienamente consapevoli del contesto in
cui

la Trattativa in Agenzia si sviluppa: il settore privato,
nelle

sue articolazioni, procede da mesi nelle trattative per
il rinnovo

dei contratti di comparto (segnando in alcuni casi buoni

avanzamenti tanto sul versante economico che su quello
normativo)

e, al tempo stesso, nelle ultime settimane, è stato
formalmente

aperto il dialogo interlocutorio per il rinnovo del
Contratto per

il pubblico impiego.

E’ evidente come l’andamento delle trattative su questi

versanti potrà condizionare sotto diversi aspetti anche
la

trattativa in Agenzia.

A tal riguardo, risulta pertanto chiara la necessità di

entrare subito nel vivo del confronto collocando al
centro della

discussione la quantificazione della capacità economica
che

l’Agenzia intende destinare al rinnovo del CCNL.

Per la FP CGIL la quantificazione congiunta delle risorse

disponibili rappresenta l’elemento essenziale per il
sereno

proseguimento del confronto.

FP CGIL Nazionale Coordinatore
         Agenzia del demanio 

            Daniele Gamberini

p. la Delegazione Trattante

FP CGIL
          Agenzia del demanio


             Elena Antonino

 

 

Min. Difesa: Bando di mobilità – Differimento scadenza presentazione domande


Direzione Generale del Personale Civile

Accogliendo quanto rappresentato dagli Organi
Programmatori  e nella considerazione che la scadenza per la
presentazione delle domande per aderire al 1° bando di
mobilità coincide con il periodo estivo, il termine di
chiusura per la presentazione delle citate domande è stato
posticipato dal
9 agosto 2016 al 10 settembre 2016.

Tale
comunicazione, sarà
pubblicata sul portale on line del bando di mobilità e sul
sito istituzionale della Direzione Generale del Personale
Civile per la massima diffusione in favore del personale
interessato.
 

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