Comunicato

 

Si è svolta ieri la prevista riunione con l’Amministrazione con all”o.d.g. i criteri di valutazione ed il contratto integrativo del Ministero della Giustizia.

Abbiamo contestato la proposta dell’Amministrazione che proponeva criteri di premialità individuale di cui alla legge 15/2009 perché ad oggi sono validi i criteri di cui al CCNL 2006/09 e dunque tale legge non può essere applicata.

Su questo punto sembrerebbe che l’Amministrazione abbia fatto un passo indietro e sia disponibile ad aprire una discussione, per quanto concerne il residuo dei 5.000.000 del 2008 e per il fua 2009, in base al CCNL 2006/09.

Per quanto riguarda il Contratto Integrativo abbiamo chiesto all’Amministrazione come intende attuare quanto contenuto nell’allegato al dpef di programmazione economica 2010/13, che prevede la riqualificazione di tutto il personale e 3000 nuove assunzioni.

Su questo l’Amministrazione ha dato risposte confuse e contraddittorie rilanciando un ennesimo incontro per il prossimo 16 novembre; abbiamo dunque chiesto con forza una proposta scritta da parte dell’Amministrazione e un o.d.g. da discutere in tale data nel quale siano presenti, tra i punti qualificanti, la ricomposizione dei profili professionali e la riqualificazione di tutto il personale.

In considerazione della situazione attuale riteniamo pertanto necessario proclamare lo stato di agitazione del personale a sostegno delle giuste rivendicazioni dei lavoratori della giustizia.

Vi terremo informati sugli sviluppi e sulle iniziative di lotta che verranno messe in campo in mancanza di una risposta concreta da parte dell’Amministrazione.

Roma, 30/10/09

Grieco       La Monica       Macigno

 
 

 

I lavoratori penitenziari, della Giustizia Minorile e Archivi Notarili il 24 aprile saranno in piazza con i lavoratori giudiziari. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp Cgil

I lavoratori Penitenziari, della Giustizia Minorile ed Archivi Notarili della FPCGIL il 24 aprile scenderanno in piazza con i lavoratori giudiziari.

La giustizia è un bene costituzionalmente garantito e dunque sentiamo la necessità di difendere tale diritto come cittadini, tuttavia la politica scellerata del Ministro Alfano coinvolge tutte le articolazioni di questo Ministero.

L’accordo del 15 dicembre 2009, modificato in alcune parti e sottoscritto il 2 marzo scorso, riguarda tutti i Dipartimenti ed è stato firmato dalla minoranza delle OO.SS. in spregio delle regole della democrazia: si tratta di un pessimo accordo che non tiene conto né delle aspettative dei lavoratori né delle loro professionalità.

Le condizioni di lavoro dei lavoratori penitenziari, della giustizia minorile e degli Archivi Notarili sono difficilissime a causa delle gravi carenze di risorse umane ed economiche per far fronte alle quali il Ministro Alfano non ha mosso un dito.

Inoltre nel recente Decreto Milleproroghe è stato approvato un ulteriore taglio degli organici del 10% che peggiorerà ulteriormente le condizioni di lavoro e costringerà molti uffici alla chiusura e alla paralisi del sistema dell’esecuzione penale interno ed esterno.

Mentre da una lato si magnifica il ‘Piano Carceri’ e si apportano modifiche normative in materia di esecuzione penale dall’altro si tagliano le figure professionali preposte al trattamento in termini di organico e di competenze svilendone il significato professionale. Mentre da un lato si prevedono 400 nuovi notai dall’altro si diminuisce l’organico degli Archivi. La giustizia minorile che ha un organico ormai insufficiente di personale tecnico non riesce ad assumere gli educatori vincitori di concorso ed a bandire un concorso per assistenti sociali, ormai indispensabile.

Questa politica schizofrenica va arginata e non si può tacere davanti all’arroganza dell’Amministrazione che firma accordi con la minoranza delle OO.SS.
Per questo il 24 aprile tutti in piazza per difendere il nostro diritto alla giustizia come cittadini e difendere i nostri diritti di lavoratori.

Per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.

Roma, 9 Aprile 2010

Lettera circolare

 
Riscatto dell’aumento servizio di un quinto ai fini pensionistici e dell’indennita’ buonuscita.

 
 

 

Comunicato

Maggiorazione di 1/5 del servizio prestato ai fini pensionistici
per il personale penitenziario Ministeri

A seguito delle numerose richieste di informazioni finalizzate a chiarire il ricorso, promosso da una O.S., per il riconoscimento ai fini pensionistici di un quinto del servizio prestato, la Fp CGIL , che sulla questione aveva a suo tempo espresso perplessità, ha demandato al proprio Ufficio Legale l’esame della materia e la verifica circa la fattibilità del ricorso stesso.
L’allegato parere dell’Ufficio Legale evidenzia che non sono emersi elementi giuridicamente validi a sostenere tale iniziativa .
Pertanto la scelta di aderirvi o meno, a questo punto, è prettamente soggettiva.
Abbiamo, però, il dovere di informarvi che qualora il ricorso fosse rigettato per i motivi anzidetti, il ricorrente, alla luce delle recenti modifiche del codice civile, è condannato alle spese processuali.

Roma, 27 ottobre 2010

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 
 

Lettera al Ministro Alfano

 
Roma, 6 dicembre 2010
 
 
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano

Signor Ministro,

Spiace constatare che sino ad oggi il Ministero da lei rappresentato non ha mostrato alcun interesse concreto nei confronti dei dirigenti degli istituti e servizi penitenziari. L’ultimo recente atto, la nomina dei nuovi dirigenti generali, ha dimostrato come interessi particolari abbiano finito, ancora una volta, per essere prevalenti, almeno in alcune delle scelte effettuate.

Si va consolidando l’impressione di un’amministrazione alla quale poco interessa il funzionamento del sistema carcerario e la recente vicenda del parco-auto in proposito si presta quale metafora di un modo di intendere i rapporti interni alla stessa amministrazione che trascura la funzionalità dei servizi a vantaggio dell’appagamento di velleitari esibizionismi.

Si vuole ovviare inoltre alla cattiva distribuzione delle risorse professionali sul territorio con un atto d’imperio senza avviare un minimo confronto con le forze sindacali, considerato poi che tale ambizioso intento rimane privo di una seria volontà di attribuire ai dirigenti penitenziari un complessivo quadro contrattuale. Non si intende contestare la legittimità dell’iniziativa ma si vuole stigmatizzare con forza che questa è stata l’unica dimostrazione di interesse mentre il quadro normativo prevede che siano realizzati ben altri presupposti perché si possa attuare una regolare attribuzione di incarichi ai dirigenti degli istituti e servizi.

Non meno problematico il capitolo del trattamento economico, provvisorio o definitivo che voglia considerarsi: è paradossale che la stessa Amministrazione della Giustizia neghi a suoi funzionari diritti loro riconosciuti, senza possibilità di equivoco, dalla legge, al punto da generare un ponderoso contenzioso giurisdizionale.

Lo stato di malessere dei dirigenti degli istituti penitenziari e degli uffici dell’esecuzione penale, cui fa da sfondo ormai un profondo senso di sfiducia nei confronti dell’Amministrazione centrale, è molto grave: questa situazione, i cui sintomi sono evidenti ormai da diverso tempo, viene a coincidere proprio con la prima attuazione della legge 199, sui cui effetti deflattivi sono poste forse eccessive speranze e la cui applicazione ricadrà principalmente ancora una volta sui dirigenti penitenziari e sulle professionalità dell’area socio-trattamentale, il tutto ovviamente senza tener conto dei tagli agli organici ed in invarianza di spesa.

Le criticità accennate troverebbero un loro possibile dimensionamento in quell’accordo negoziale che la legge 154 del 2005 prefigurava alla base del processo di sistematizzazione, giuridica ed economica, della categoria.

Pertanto, Signor Ministro, le chiediamo di convocare senza altri indugi un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali dei dirigenti penitenziari.

Roma, 6 dicembre 2010
 

Il Segretario nazionale FP CGIL
Antonio CRISPI

 
 

 
 

 
 

Lettera al Capo Dap

 

 
Roma, 27 aprile 2011

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita

e, per conoscenza

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte

Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro

Oggetto : Corresponsione emolumenti FUA 2009

Questa O.S. il 2 febbraio 2011 con nota n.16/2011 evidenziò la deprecabile e mortificante situazione che puntualmente si verifica ogni anno riguardo la ritardata corresponsione del FUA ai lavoratori penitenziari del comparto Ministeri, e nello specifico lamentavamo che a quella data non fossero stati ancora corrisposti ai lavoratori gli emolumenti relativi alle posizioni particolari ed organizzative relative al FUA 2009.
Chiedemmo, pertanto, all’amministrazione di attivarsi con urgenza per la definizione della problematica e contestualmente, anche, un urgente riscontro alla nostra nota.
Purtroppo constatiamo che ad oggi i lavoratori penitenziari delle sedi periferiche del DAP non hanno ancora percepito gli emolumenti in questione e a questa O.S. , nonostante i solleciti anche informali, non è pervenuta alcun riscontro in merito a quanto evidenziato nella nota suindicata che potesse giustificare, in qualche modo, tale disservizio.
Ciò che rileviamo è l’assordante silenzio di codesta amministrazione, che evidenzia palesemente la sua indifferenza alle problematiche che investono i lavoratori del settore nei cui riguardi si reitera in maniera scandalosa un comportamento a dir poco irrispettoso e mortificante, nonché la rappresentazione costante della sua l’inefficienza amministrativa e gestionale
La Fp Cgil, nel sollecitare l’opportuno quanto cortese riscontro alle note riguardanti la questione, ribadisce la urgente definizione della problematica comunicando che, contrariamente, saranno sostenute tutte le azioni di prerogativa sindacale che a livello periferico i lavoratori intenderanno intraprendere a tutela dei loro diritti .

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 

Comunicato trattativa su impiego Polizia penitenziaria UEPE

 
Nella giornata del 14 maggio 2007 si è tenuto l’incontro tra le OO.SS e l’Amministrazione Penitenziaria, alla presenza del Vice Capo Dott. Di Somma, avente per oggetto la bozza del decreto Ministeriale inerente l’istituzione dei Nuclei di verifica del Corpo di polizia penitenziaria all’interno degli UEPE.
Nel corso della discussione, in linea con la posizione espressa nelle note inviate all’Amministrazione nei giorni scorsi, la CGIL FP, ha ribadito la richiesta di sospensione dell’avvio della sperimentazione prevista nel provvedimento, richiedendo una pausa di riflessione del confronto in corso.
La proposta in oggetto, a parere della CGIL FP, risulta essere fortemente decontestualizzata dal quadro complessivo che nei prossimi mesi interverrà profondamente sull’esecuzione penale esterna, come la predisposizione del nuovo regolamento degli UEPE, il progetto di riordino e riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria, ancora in fase di definizione, la modifica del codice penale e di procedura penale, tutt’ora in discussione.
Abbiamo inoltre affermato che il provvedimento in esame non è frutto di un processo di confronto partecipato e condiviso, così come enunciato nel Memorandum di intenti di riordino della Pubblica Amministrazione. Né tantomeno ci sembrano chiare le motivazioni che l’amministrazione ha espresso a sostegno del D.M., circa la necessità di apportare un maggiore controllo sull’esecuzione delle misure alternative che ad oggi, a parere del Dap, risulta insufficiente o addirittura assente.
A fronte di tali affermazioni la CGIL FP ha evidenziato che non esiste un allarme sociale rispetto alle misure alternative, anzi dall’ultima ricerca presentata dal DAP emerge una forte riduzione della recidiva nei soggetti che eseguono la pena in esecuzione penale esterna.
La nostra richiesta di sospendere l’avvio della sperimentazione è stata anche motivata dal fatto che l’ipotesi prospettata non si inquadra in un progetto organico e complessivo, escludendo ogni intervento mirato ad incentivare le risorse umane ed economiche e che si calerebbe in un mondo attraversato da un sentimento di forte perplessità sull’intera operazione: non solo le professionalità degli UEPE, ma anche giuristi, magistrati di Sorveglianza, volontariato e terzo settore hanno chiaramente evidenziato il bisogno di una pausa di riflessione e l’assunzione di una politica più organica e sostenibile per ciò che attiene all’esecuzione penale esterna.
D’altra parte lo stesso Ministro Mastella, non più di qualche giorno fa ha lanciato l’idea di una conferenza nazionale sull’esecuzione penale.
Queste manifestazioni di dissenso, variamente motivate, riteniamo debbano comunque essere tenute in considerazione, alla luce anche delle parole del Presidente della Repubblica pronunciate nel corso della visita al Carcere di Rebibbia, il quale ha invitato a ricercare soluzioni condivise.
L’Amministrazione Penitenziaria, preso atto delle considerazioni esposte dalle OO.SS, ritenendo necessaria un’ulteriore riflessione sulla questione, ha concluso l’incontro rinviando la discussione a data da destinarsi.
Vi terremo informati degli ulteriori sviluppi. 
Roma, 15 Maggio 2007

Per la delegazione trattante nazionale
Settore Penitenziario Comparto Ministeri

Paola Fuselli
Ugo Scardaccione

Ordine del giorno Assemblea Nazionale Dirigenti Penitenziari

Di seguito l’ordine del giorno approvato nell’ultima assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari svoltasi a Roma il 7 Giugno u.s.
 


ORDINE DEL GIORNO
DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DEI DIRIGENTI PENITENZIARI FP CGIL

L’assemblea nazionale dei dirigenti penitenziari della FP CGIL, riunita a Roma il 7 giugno 2007, ha proceduto ad effettuare una approfondita ed articolata analisi dell’ultima bozza di Decreto Ministeriale avente per oggetto “Individuazione degli Uffici dirigenziali di livello non generale dell’Amministrazione Penitenziaria”. L’assemblea, all’esito del dibattito, non può che esprimere un giudizio di insoddisfazione sul contenuto del documento in questione.

Fatte salve le specifiche valutazioni sui singoli articoli che compongono la bozza, che si rimandano a successivi, prossimi momenti, il giudizio di insoddisfazione si riferisce a :

1. una organizzazione del Dipartimento ancora pletorica, eccessiva negli investimenti dirigenziali, confusa e disomogenea nelle funzioni affidate ai singoli Uffici, nella quale continuano a permanere, anche rafforzandosi, funzioni e responsabilità che devono, invece, essere devolute e decentrate nella massima misura possibile;

2. un modello organizzativo che, nonostante l’adeguata dotazione organica dirigenziale, non prevede la totale copertura delle funzioni dirigenziali nelle realtà penitenziarie del territorio. Il giudizio di insoddisfazione si tramuta – in tale contesto – in netta critica sull’ipotesi di introduzione dei Centri Unici Direzionali;

3. una inspiegabile preclusione nell’assumere – compatibilmente con le specifiche previsioni normative contenute nel Decreto Legislativo n. 63/06 – quale quadro generale di riferimento della dirigenza penitenziaria i principi ispiratori del Decreto Legislativo n. 165/01. Detta preclusione – forse dettata da una pretesa ed aprioristica inconciliabilità dei due testi normativi succitati – non può che condurre (e, di fatto, ha condotto) alla redazione di un modello organizzativo confuso ed involuto, caratterizzato da richiami estemporanei e del tutto decontestualizzati ad alcune norme del Decreto 165.
Basti, a tal proposito, rilevare a mero titolo esemplificativo il ripetuto – ma non sistematico – richiamo all’autonomia dei dirigenti così come disegnata nel Decreto 165 o, ancora, la proposta del DAP, a partire dai livelli di funzione dirigenziale degli istituti, UEPE ed OPG e dalla relativa individuazione degli incarichi superiori.
L’assemblea ha ripetutamente declinato, già in passate occasioni, l’esigenza di una organizzazione che sia la più coerente possibile con il quadro di riferimento che caratterizza tutta la dirigenza pubblica. A fronte di tale esigenza, si deve purtroppo constatare come le bozze che vanno progressivamente susseguendosi si limitano – nei fatti – a “fotografare” la attuale distribuzione organica, evitando accuratamente di procedere ad una riorganizzazione che di quel quadro di riferimento sappia cogliere l’essenza, in termini di funzionalità, innovazione dei processi lavorativi, autonomia, responsabilità.

4. La confusa, diversa articolazione degli Uffici dirigenziali dei PRAP, dalla quale traspare l’insostenibile disegno di un modello organizzativo indotto unicamente dalla “carenza” di livelli di funzione dirigenziale dirottati, nella proposta, verso l’Amministrazione centrale;

5. La confusa ed irrazionale collocazione, nel nuovo modello organizzativo, delle funzioni dirigenziali riferibili al comparto contrattuale della dirigenza “Area 1” che, rispetto all’obiettivo, confermato, di un processo di progressiva unificazione delle funzioni dirigenziali, continua, anche in questa proposta, a non essere visibile, nelle funzioni e nella relazione con le altre funzioni tipiche della dirigenza penitenziaria.

Dall’assemblea emerge, comunque, la necessità che il DAP apra, immediatamente e senza ulteriori rinvii, il confronto con le Organizzazioni Sindacali con l’obbiettivo di giungere, nel più breve tempo possibile, ad una proposta condivisa di Decreto Ministeriale.
Nove mesi di proposte, controproposte e di dibattito tutto interno ai livelli di responsabilità del DAP sono oltremodo eccessivi, pur nella complessità oggettiva del tema, ancor più alla luce delle contraddizioni e delle diverse opzioni che, bozza dopo bozza, si prospettano.

L’assemblea nazionale dei direttori penitenziari, inoltre, chiede che l’Amministrazione Penitenziaria operi concretamente ed in via d’irgenza per la chiusura della vicenda legata all’assunzione dei 40 dirigenti riferibili al decreto legislativo 146/00, selezionati, dichiarati vincitori di concorso e mai inquadrati nelle funzioni.

L’assemblea nazionale, infine, conferma l’esigenza di un immediato confronto con il DAP sul trattamento giuridico ed economico transitorio e sulle altre questioni già oggetto di formale richiesta di convocazione della FP CGIL nazionale.

I dirigenti penitenziari FP CGIL, infine attribuiscono valore prioritario all’apertura formale del confronto con il governo sul I° CCNL. In questo senso l’assemblea chiede alla FP CGIL di attivarsi affinché, in questo periodo di avvio dei tavoli di confronto sulla contrattazione collettiva dei lavoratori pubblici, il comparto della Dirigenza Penitenziaria sia fra quelli per i quali possa prevedersi l’avvio delle trattative almeno prima dell’estate.
Roma 7 giugno 2007

 

Convocazione Assemblea Nazionale lavoratori UEPE

 
In previsione dell’incontro dell’11 luglio p.v. riguardante la discussione della recente bozza del decreto interministeriale che prevede l’inserimento del Corpo di Polizia penitenziaria negli UEPE, con l’istituzione dei nuclei di controllo e verifica, nonché della prossima convocazione riguardante la proposta del nuovo regolamento UEPE, la FpCgil, rilevando la necessità di un ulteriore confronto con i lavoratori del settore, già previsto nel corso dell’incontro del 19 aprile scorso, convoca l’assemblea nazionale dei lavoratori UEPE, delegati ed eletti RSU FpCgil, che si svolgerà presso la sede della FpCgil Nazionale Via L. Serra 31 – Roma- il 10 luglio 2007 alle ore 10.00 – Sala Azzurra .
Al fine di agevolare la discussione nonché la stesura di un documento finale invitiamo i lavoratori, laddove possibile, a fornire il contributo di ciascuna delle sedi UEPE da essi rappresentate.
All’assemblea sono altresì invitati i componenti la delegazione trattante del Coordinamento Nazionale Comparto Ministeri.
Si raccomanda la massima puntualità.
Roma, 3 luglio 2007

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri

Lina Lamonica

Diritto allo studio – 150 ore di permessi retribuiti

 

 Roma, 12 ottobre 2007

Prot. CM242/2007

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
S E D E
e, per conoscenza

Al Provveditore Regionale
per la Sicilia
P A L E R M O

Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro

Oggetto: Diritto allo studio – 150 ore di permessi retribuiti. Personale Comparto Ministeri

Pervengono a questa O.S. rimostranze da parte dei lavoratori in servizio presso le sedi della Sicilia circa le difficoltà applicative delle disposizioni riguardanti i permessi studio – 150 ore – contenute nella ministeriale circ.0135013 del 25 marzo 2003 a causa dell’interpretazione particolarmente soggettiva del dispositivo da parte del Provveditore Regionale che persevera nell’applicazione, a nostro parere, errata della norma.
Ci risulta, infatti, che i lavoratori interessati alla preparazione degli esami universitari sono stati costretti a fruire dei giorni di congedo ordinario in quanto non autorizzati dal Provveditore alla fruizione dei permessi studio previsti dalla normativa e disciplinati dalla circolare in questione.
La Fp Cgil, che già rappresentò la problematica nel 2005 purtroppo senza riscontro, pur ritenendo il contenuto della circolare assolutamente chiaro e lontano da equivoci e/o interpretazioni bizzarre, ritiene che sulla questione vada intrapreso un definitivo e specifico intervento chiarificatore finalizzato ad evitare l’evidenziarsi di disposizioni non univoche che potrebbero risultare discriminanti per i lavoratori.
In attesa di riscontro, distinti saluti

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari – C.Ministeri

Lina Lamonica

Risposta dell'Amministrazione su situazione PRAP Bologna

 
Si trasmette, per doverosa informativa, la nota con cui l’Amministrazione interviene sul PRAP di Bologna dopo l’intervento della Fp Cgil.

Lina Lamonica 

 

 
Alleghiamo per opportuna lettura la nostra lettera inviata in data 19 ottobre 2007
 

Lettera al Ministro Scotti sulla giornata europea contro il sovraffollamento delle carceri

 
Roma, 26 Febbraio 2008

Al Ministro della Giustizia
Dr. Luigi Scotti
R o m a

Egregio Ministro,
come Le sarà certamente noto, per il prossimo 28 Febbraio è stata proclamata una giornata europea contro il sovraffollamento delle carceri.
L’iniziativa dei sindacati del settore penitenziario che aderiscono alla Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP), avviata in concomitanza con la riunione dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni dell’UE, è stata decisa per sollecitare l’inserimento della questione del sovraffollamento delle carceri, e del miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno degli istituti penitenziari, all’ordine del giorno dell’UE, e si concretizzerà in una manifestazione che sarà tenuta davanti all’edificio Justus Lipsius, alla quale parteciperanno circa 400 delegati del settore penitenziario di tutta Europa.
Tra questi, signor Ministro, sarà presente anche una delegazione della FP CGIL Nazionale, che in quel contesto renderà nota l’attuale grave condizione del sistema penitenziario italiano, di fatto ricondotto in situazione di piena emergenza anche per la mancata adozione, da parte del Parlamento, delle invocate misure strutturali di sostegno al sistema. La presenza accertata di circa 51.000 detenuti negli istituti di pena, infatti, cui peraltro non corrisponde un adeguato numero di operatori in servizio, della Polizia penitenziaria come delle altre professionalità, sta inesorabilmente riportando il sistema penitenziario nella situazione ante indulto.
Noi riteniamo che per ridurre il numero delle persone ristrette negli istituti penitenziari e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori, categoria soggetta a forte stress professionale e stabilmente esposta a continue aggressioni, servano provvedimenti strutturali seri e non più ulteriormente rinviabili. C’è bisogno di investire nella prevenzione e nella riabilitazione, signor Ministro, occorre implementare il ricorso alle misure alternative alla detenzione, dotare il sistema delle risorse essenziali, economiche e umane.
Per questo, l’emergenza carcere, e la pronta risoluzione delle criticità che la affliggono, dovrà essere considerata punto essenziale e qualificante nell’attività politica europea e italiana, di quella attuale come di quella che si candida al governo del Paese.
A Lei chiediamo, signor Ministro, in qualità di membro dell’attuale Governo, se ovviamente riterrà di poter condividere le nostre riflessioni, di adoperarsi sin da subito per raggiungere quegli obiettivi, di civiltà innanzitutto, di favorire l’inserimento del tema proposto all’ordine del giorno dell’UE e, in ultimo, di farsi carico di propiziare l’accoglienza presso quella sede, e in quel giorno, di una delegazione degli organizzatori della manifestazione.
Nel ringraziarLa per l’attenzione dedicataci, l’occasione è propizia per inviarLe cordiali saluti.

f.to Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Settore Penitenziario
Francesco Quinti

f.to Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia penitenziaria
Lina Lamonica


 
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