COMUNICATO
FP CGIL, CISL FPS, UIL PA
DENUNCIANO
La drammatica condizione del personale del MUR che ancora oggi è abbandonato ad un futuro incerto grazie all’inerzia della parte politica e gestionale che li amministra.
Le scriventi OO.SS, infatti, in data 18.2.2008 hanno chiesto un urgente incontro per la riorganizzazione del Ministero dell’Università e Ricerca.
Tale richiesta è stata finora ignorata a conferma di un disprezzo delle relazioni sindacali e dei rapporti corretti che occorre avere con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Alla luce dei fatti accaduti e, ritenendo il Decreto Ministeriale dell’11.2.2007 non risolutivo, ma aggravante della già difficile condizione del Ministero, che da circa due anni è privo di un efficiente gestione del personale, le scriventi sollecitano l’incontro richiesto in tempi brevissimi.
In mancanza di riscontro saranno avviate tutte le procedure previste a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e del proprio ruolo di rappresentanza
PROCLAMANDO FIN DA ORA LO STATO DI AGITAZIONE
Roma 21 febbraio 2008
FP CGIL CISL FPS UIL PA
De Rugeriis Lembo Ripani
FP CGIL CISL FPS UIL PA
All’On.le Ministro Fabio MUSSI
Al Sottosegretario Prof. Luciano MODICA
Al Capo di Gabinetto Consigliere
Oberdan FORLENZA
Al Vice Capo di Gabinetto
Dr. Paolo Salernitano
S E D E
OGGETTO: Piano formazione e corso Ecdl
Le scriventi OO.SS, nel prendere atto della lettera di protesta (che si allega in copia), firmata da molte unità di personale che stanno frequentando il corso ECDL (Patente Europea) che si svolge attualmente nei locali di questo Ministero, esprimono il proprio rammarico sull’organizzazione del corso stesso.
Infatti, nella citata lettera i lavoratori segnalano il loro profondo disappunto relativamente all’adozione di una “nuova calendarizzazione”, comunicata ai partecipanti, via mail, a corso iniziato, senza nessuna informazione preventiva e senza tenere conto di impegni lavorativi e personali presi sulla base di date stabilite precedentemente.
Alla luce dei fatti è manifesta un lesione di diritti provocata dall’Amministrazione proprio nei confronto di tutti coloro, che partecipano ai corsi.
A questo si aggiunga che, pur avendo sottoscritto regolarmente un contratto sulla formazione, alle scriventi non è stata data alcuna informazione, nel corso della quale le stesse avrebbero rilevato che la partecipazione ai corsi tutti i giorni della settimana non è certamente funzionale neppure alle esigenze dell’Amministrazione.
Le scriventi OO.SS., quindi, in considerazione del fatto che l’attività formativa rappresenta un ruolo importante per il cambiamento dell’attività amministrativa ed è rivolta a tutti i lavoratori, anche al fine della riqualificazione del personale, così come previsto dal nuovo CCNL, chiedono un incontro urgente per ripristinare la regolare organizzazione degli attuali corsi e per avviare la contrattazione sulla formazione 2008, visto che il Piano di formazione triennale è scaduto il 31 dicembre 2007.
Roma, 10 marzo 2008
FP CGIL CISL FPS UIL PA
A.Fortini G.Sacchetti M.Ripani
FP–CGIL CISL-FPS UIL–PA
All’On.le Ministro Fabio MUSSI
Al Capo di Gabinetto Oberdan Forlenza
Al Vice Capo di Gabinetto Dr. Paolo Salernitano
Le OO.SS., ancora una volta, sono costrette a denunciare la grave situazione del Ministero dell’Università e della Ricerca dove non soltanto si sta correndo il rischio di bloccare l’intera attività amministrativa, ma dove si crea un sicuro danno alle lavoratrici ed ai lavoratori che vi prestano servizio.
La pubblicazione del Regolamento di Organizzazione non ha avuto l’effetto sperato né per la risoluzione dei problemi relativi alla gestione del personale – mancando ancora la nomina di un Direttore Generale – né per quelli relativi al conferimento degli incarichi Dirigenziali che, di fatto, bloccano il funzionamento di un’intera Amministrazione.
Il silenzio della parte pubblica è rotto solo da voci isolate, costrette ad imbarazzanti tentativi di rassicurare le Organizzazioni Sindacali che “tutto si risolverà nelle prossime ore”.
Chiediamo all’Amministrazione un’informazione chiara che dia risposte alla dignità dei lavoratori che vivono con preoccupazione una situazione di incertezza, con la prospettiva finale di una nuova riorganizzazione in seguito alla nomina del nuovo governo.
Chiediamo all’Amministrazione una risposta alle richieste di intervento più volte sollecitate dalle OO.SS., con particolare urgenza per quanto riguarda:
– la stabilizzazione dei 15 lavoratori precari che attendono la conclusione della procedura prevista;
– l’apertura del tavolo per la contrattazione integrativa per l’individuazione dei nuovi profili professionali, l’attuazione della nuova classificazione del personale e la formazione;
– la definizione delle procedure concernenti il personale ex P.I. attualmente in servizio presso il M.U.R., che si riflettono sull’organico di questo Ministero;
– l’assegnazione del personale agli uffici dirigenziali di seconda fascia;
– le graduatorie ancora vigenti dei corsi di riqualificazione che sono state prorogate con apposita contrattazione;
– l’erogazione immediata al personale del FUA 2007, il cui accordo è stato sottoscritto il 6 febbraio scorso;
– la soluzione del problema dei buoni pasto, di cui è stata interrotta l’erogazione al mese di Novembre 2007.
Tutto assume maggior importanza anche nell’ottica della futura applicazione del CCNL.
Roma, 31 marzo 2008
FP–CGIL CISL-FPS UIL–PA
A.Fortini S.Cristiani M.Ripani
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
FUA 2009 E TERREMOTO ABRUZZO
Abbiamo ricevuto la nota che alleghiamo proveniente dai nostri Uffici di L’Aquila dove, finalmente, a seguito della contrattazione di sede è stato possibile ripartire le risorse economiche che, col contratto di Ministero sul FUA 2009, Parte Pubblica e Organizzazioni Sindacali, tutte concordemente, hanno destinato al personale residente nell’area del cratere sismico.
Ci rendiamo conto che si è trattato di un piccolo ma sentito gesto di solidarietà verso colleghe e colleghi colpiti nelle cose più care dal terribile terremoto del 6 aprile del 2009.
Sappiamo che ben altre sono le iniziative necessarie per recuperare condizioni di vita “normali” e che a 20 mesi dal sisma forti sono i ritardi accumulati e le cose da fare da parte di chi ne ha la responsabilità.
Come richiesto dai firmatari ci facciamo volentieri carico di diffondere e far conoscere a tutto il personale del Ministero la nota di ringraziamento inviata.
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
SOTTOSCRIZIONE DEFINITIVA DEL FUA 2010 – PRIMA PARTE
Oggi abbiamo sottoscritto in via definitiva l’accordo sul FUA 2010 prima parte, certificato da MEF e Funzione Pubblica.
Nei prossimi giorni l’Amministrazione emanerà la circolare per la presentazione delle domande per le progressioni all’interno delle aree che avranno decorrenza 1.1.2010.
Come FP CGIL esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto con la sottoscrizione dei FUA 2008, 2009 e 2010 (tutti certificati) che consentirà al personale in servizio e in possesso dei requisiti previsti dal CCNL di effettuare una progressione economica all’interno dell’area di appartenenza.
L’accordo applica anche per il 2010 i criteri previsti dal CCNL di comparto 2006/2009.
Insieme a CISL e UIL MIUR abbiamo inoltre allegato al contratto una nota a verbale in cui si esprime contrarietà alla Legge150/2009 che, tra gli altri, ha l’obiettivo di limitare fortemente la contrattazione e il ruolo del Sindacato.
Nei prossimi giorni invieremo il contratto certificato e firmato dalle parti e la nota unitaria allegata a verbale.
Abbiamo poi richiesto all’Amministrazione di aprire il confronto sulla seconda parte del FUA 2010, quella relativa alla produttività, al fine di sottoscrivere entro l’anno anche tale ipotesi di accordo da trasmettere agli organi di controllo.
Nella riunione l’Amministrazione ha comunicato che entro dicembre saranno pubblicate tutte le graduatorie definitive delle progressioni con decorrenza 2008 (ex MPI e ex MUR) e quelle relative al corso concorso per il passaggio dall’ex area B all’ ex area C, ex posizione economica C1.
Per quanto riguarda gli incarichi di revisore presso le istituzioni scolastiche, abbiamo sollecitato ancora una volta la convocazione di un incontro per definire i criteri di assegnazione al personale di tutti gli incarichi (ex MPI e ex MUR). L’Amministrazione, nel comunicarci che ad oggi non è stata predisposta alcuna nomina per quanto riguarda i revisorati, si è impegnata a convocare le Organizzazioni Sindacali la prossima settimana.
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
INCONTRO DEL 28 GENNAIO 2011
Nell’incontro del 28 gennaio, l’Amministrazione ci ha fornito una informativa sulle procedure concorsuali in atto:
– progressioni interno alle aree 2008, 2009 e 2010;
– corso concorso;
– assunzioni vincitori concorsi esterni.
Vi inviamo il comunicato unitario predisposto con CISL e UIL su tali questioni e contenente le richieste che unitariamente abbiamo fatto all’Amministrazione.
Riteniamo importante, e su questo continueremo a insistere, il completamento in tempi rapidi di tutte le procedure in atto che ci consente di affievolire i danni derivanti dai tagli delle risorse economiche e delle assunzioni messi in atto da questo Governo che rischiano di rendere ancora più pesante il lavoro nei nostri Uffici.
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
E’ stata organizzata una conferenza stampa locale di presentazione della Festa nazionale della Funzione Pubblica, con la presenza di Lorenzo Mazzoli, Segretario nazionale Fp Cgil.
La conferenza si terrà ad Alessandria e sarà trasmessa in video streaming sul sito della festa www.cittadini2007.it e su quello di Radio Gold www.radiogold.it
sarà quindi visibile a tutti in diretta
VENERDI’ 6 LUGLIO 2007 ORE 12.00
Il 7 ottobre si svolgerà la marcia della Pace Perugia-Assisi, che sarà preceduta da una settimana di eventi e che quest’anno avrà come slogan “tutti i diritti umani per tutti“.
Questo appuntamento fa parte del nostro costante impegno per la pace e dobbiamo contribuire al pieno successo dell’iniziativa.
La nostra categoria ha garantito ogni anno una notevole partecipazione, e, seppur consapevoli degli enormi ed importanti impegni sindacali di questo periodo, ci mobiliteremo in modo tale di avere anche questa volta una significativa presenza della nostra categoria alla marcia.
Di seguito i testi di alcuni comunicati confederali
Si pubblica l’articolo del quotidiano Italia Oggi che illustra le ultime decisioni del Garante della privacy in materia di sanità.
23.11.2010 – Sottoscritta l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del CCNL 2010/2012 servizi funebri e cimiteriali aziende pubbliche.
L’accordo ci permette di concludere una lunga trattativa e di raggiungere l’importante obiettivo di tutelare, in maniera soddisfacente, i lavoratori e le lavoratrici del comparto attraverso lo sviluppo sia della parte normativa che della parte economica.
Le Segreterie Nazionali considerano molto positivo l’esito finale della trattativa non solo perché si è siglato un rinnovo contrattuale significativo ma, anche, perché unitariamente è stato costruito nel merito dei problemi e delle necessità del comparto un contratto nazionale che va oltre le singole piattaforme e le naturali sensibilità di ogni organizzazione sindacale.
Nel dettaglio l’accordo prevede una durata contrattuale, sia per la parte normativa che per la parte economica, triennale con un adeguamento salariale complessivo di 128 euro al parametro medio 175 (52 a partire da dicembre 2010).
Il quantitativo economico si struttura tra aumento tabellare di 120 euro, suddivisi in tre tranches (52, 30, 38), e l’incremento della quota destinata alla previdenza complementare – che le aziende verseranno ai lavoratori iscritti – dal valore in misura fissa di 8 euro.
Si è, in sintesi, complessivamente concordato un incremento percentuale complessivo pari al 7,8.
Inoltre, c’è da aggiungere ulteriori 12,50 euro mensili destinati alla contrattazione integrativa nelle aziende in cui la stessa non è viene effettuata e, per la copertura dell’anno 2009, un compenso forfettario pari a euro 300 – sempre al parametro 175 – a cui c’è da addizionare ulteriori 400 euro per la copertura del mancato rinnovo fino al novembre 2010.
Per quanto riguarda la parte normativa segnaliamo, allegando il testo dell’accordo per una lettura più attenta e dettagliata, le modifiche di alcuni importanti articoli contrattuali finalizzati a:
* sviluppare la parte relativa alla salute e sicurezza, non solo con il mero recepimento del Testo Unico 81/2008, ma attraverso l’implementazione delle agibilità per gli RLS e l’introduzione del concetto di stress da lavoro-correlato;
* sviluppare le professionalità aziendali attraverso la formazione continua del personale;
* istituire una Commissione paritetica nazionale che ha il compito di formulare un ipotesi di revisione del sistema di classificazione unica del personale mediante le linee guida definite nell’ipotesi di rinnovo;
* migliorare e ampliare l’impianto delle relazione industriali e degli assetti contrattuali sancendo, di fatto, il ruolo centrale del Sindacato e del lavoro congiunto delle RSU e delle strutture territoriali di competenza.
Ovviamente, ora, la parola spetta ai lavoratori affinché, attraverso la consultazione assembleare, si possa sciogliere la riserva e far applicare fin dal mese di dicembre le previsioni economiche e normative previste nell’ipotesi d’accordo.
Certo è, che la chiusura dell’accordo, seppur in ritardo, risponde positivamente ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso il recupero totale dei valori inflattivi che hanno eroso il salario e, soprattutto, attraverso lo sviluppo di importanti istituti contrattuali che danno spessore alla dignità del lavoro e ai diritti dei lavoratori.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI
Sgrò/Cenciotti Paniccia/ Curcio Tarlazzi /Modi
(Adn kronos Salute, 16 dicembre 2010). Circa quattromila medici precari del Servizio sanitario nazionale rischiano il mancato rinnovo dei contratti. Si tratta di circa la metà dei camici bianchi con contratti di lavoro a termine.
Su di loro potrebbe abbattersi uno degli effetti delle norme sul pubblico impiego contenute nella manovra della scorsa estate, provvedimento che oltre a bloccare i rinnovi contrattuali, e a congelare per tre anni le retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici, richiede alle amministrazioni di dimezzare nel 2011 la spesa per tutte le forme di lavoro flessibile. Quindi, anche quella per i medici precari che prestano servizio nelle Asl e negli ospedali pubblici.
Secondo una indagine realizzata per l’Adnkronos Salute dalla Fp Cgil Medici, la riduzione del 50% della spesa potrebbe quindi significare posto a rischio per circa quattromila medici su un totale di circa ottomila, giovani ma non troppo (35-45 anni), nel 60% dei casi donne.
La difficoltà di identificare il numero esatto dei precari totali è dovuta al fatto che, come spiega il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, “non esistono dati certi a livello nazionale. Anche perché diversi precari sono invisibili in quanto svolgono solo saltuariamente prestazioni orarie o fanno capo a organizzazioni private, ma lavorano con contratti a prestazione negli ospedali pubblici. E’ il caso dei cosiddetti camici rossi, medici privati che prestano servizio in diversi pronti soccorso degli ospedali del Veneto“.
La stima complessiva è, appunto, di circa ottomila precari così suddivisi: circa 1.000 in Lombardia; 800 in Veneto; 150 in Liguria; 500 in Emilia Romagna; 500 in Toscana; 1.200 nel Lazio; 800 in Campania; 300 in Abruzzo; 200 in Umbria; 100 nelle Marche; 500 in Puglia; 200 in Calabria; 700 in Sicilia; qualche decina in Piemonte e in Basilicata, regioni dove i medici precari sono stati quasi tutti stabilizzati. “A questi – precisa Cozza – vanno poi aggiunti i professionisti a tempo determinato che operano in Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Molise, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, dove però non siamo riusciti ad avere numeri affidabili“.
Gli 8 mila camici bianchi precari del Servizio sanitario nazionale stimati dal sindacato rappresentano circa l’8% dei medici che lavorano nella sanità pubblica.
In realtà il dato varia da regione a regione. E’ il caso, ad esempio, del Lazio, dove – secondo le tabelle 2007 del ministero della Salute, relative al personale medico che opera nelle strutture di ricovero pubbliche – si contano 10.658 professionisti. I 1.200 precari registrati dalla Cgil Medici rappresentano quindi circa il 12%. Stessa cosa in Abruzzo, dove su 2.287 medici, 300 risultano a ermine, quindi circa il 13%.
E se da una parte ci sono Rrgioni ormai avanti sulla strada della stabilizzazione – è il caso del Piemonte e della Basilicata che hanno praticamente azzerato il numero dei medici precari – di contro ci sono realtà in cui la situazione è assai pià critica. “E’ il caso delle Regioni alle prese con i piani di rientro, il Lazio su tutte“, spiega Cozza.
In altri termini, quindi, le regioni, presumibilmente, si muoveranno in ordine sparso: quelle con sufficienti soldi in cassa riusciranno forse a prorogare i contratti, le altre dovranno invece trovare il modo di far quadrare i conti. Per Cozza, però, serve un provvedimento di proroga dei contratti in scadenza. “Tutte le Regioni interessate – spiega – dovrebbero avviare un percorso di stabilizzazione. In caso di licenziamenti generalizzati – conclude – si potrebbero anche determinare le condizioni per azioni di denuncia per interruzione di pubblico servizio“.
Un appello viene anche da Fernando Schiraldi, presidente nazionale Simeu (Società italiana medicina emergenza urgenza): “E’ necessario trovare al più presto soluzioni per risolvere il problema dei medici precari del Servizio sanitario nazionale. Soprattutto quelli che lavorano nei pronto soccorso degli ospedali italiani. Il rischio che non vengano stabilizzati, o peggio che molti di loro vengano mandati a casa esiste. Bisogna intervenire affinché questo non avvenga, altrimenti a farne le spese sarà la qualità dell’offerta pubblica di sanita“.
MILANO – «Gli ospedali psichiatrici giudiziari vanno chiusi e subito». Lo chiedono 25 associazioni – cui man mano se ne stanno aggiungendo altre – che hanno promosso la Campagna «Stop Opg» per non far cadere nell’oblio le condizioni disumane di chi ancora vi è recluso, denunciate anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. L’estate scorsa, infatti, alcuni suoi membri e il presidente Ignazio Marino avevano effettuato un sopralluogo a sorpresa negli Opg e girato immagini shock, diffuse circa un mese fa.
CONDIZIONI DISUMANE – I parlamentari avevano trovato un vero e proprio inferno: celle di contenzione, ambienti fatiscenti e spazi angusti per i detenuti, sporcizia dappertutto. E poi: un uomo legato a un letto con un foro in corrispondenza del bacino per i bisogni; un altro, di proroga in proroga, “dentro” da 25 anni; un’altra persona immobile a letto da cinque giorni, senza neppure un campanello per richiamare l’attenzione degli operatori. In queste strutture sembra che non sia mai arrivata la legge “Basaglia”,
a 33 anni dalla sua entrata in vigore, il 13 maggio 1978. «Sono persone malate e hanno diritto a essere curate», chiosa Marino. Oggi sono circa 1.400 le persone recluse negli Opg, un centinaio in più rispetto al 2007. Eppure nel 2008 era stato emanato un Decreto della presidenza del consiglio dei ministri che prevedeva il trasferimento della sanità penitenziaria dal ministero della Giustizia a quello della Salute, quindi percorsi alternativi per la presa in carico dei pazienti.
INTERNATI – A fine 2009 è stato fatto un elenco numerico di 300 pazienti “dimissibili”, perché hanno finito di scontare la pena e non sono più socialmente pericolosi. Ma sono ancora dentro. «Più di 350 internati potrebbero uscire subito: dovrebbero essere accolti in strutture adatte grazie a progetti individualizzati di cura e reinserimento», sottolinea Stefano Cecconi, uno dei promotori della campagna – . Uno di loro nei giorni scorsi si è suicidato nell’Opg di Aversa, dopo otto anni di reclusione. «Dobbiamo restituire loro la cittadinanza, un nome, una casa – continua Cecconi – . Regioni e Asl devono prevedere programmi per il loro reinserimento e strutture esterne di accoglienza. Intendiamo monitorare quelle inadempienti».
NESSUN ALIBI – «Non si può più dire che non ci sono i fondi per farli uscire – incalza Marino – . Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha comunicato che è partita l’erogazione delle risorse promesse per agevolare l’assistenza sul territorio dei pazienti che possono essere dimessi. Dei 5 milioni stanziati, però, solo 3 milioni e 400mila sono stati effettivamente erogati alle Regioni». I motivi? Spiega il presidente della commissione d’inchiesta: «Solo alcune ne hanno fatto richiesta presentando dei progetti di assistenza. Il Lazio non l’ha fatto, pur avendo 41 cittadini che hanno il diritto di lasciare gli Opg. E non hanno richiesto i fondi nemmeno la Liguria che ha 11 cittadini da accogliere, l’Abruzzo che ne aspetta 6, la Campania dove dovrebbero tornare 75 internati, la Calabria e la Sicilia che devono riaccogliere rispettivamente 11 e 31 persone, il Friuli Venezia Giulia che ne aspetta 7. Questa evidente mancanza di cooperazione va fermata al più presto», conclude Marino.
VISSUTO DI SOFFERENZA – A dare voce al tormento interiore di chi soffre di una malattia mentale è un recente libro-testimonianza di Giovanna Altobel, «Il rumore dell’anima» (edito da Albatros). Una storia di denuncia, dopo la legge 180 e la difficile trasformazione dei reparti psichiatrici, ma anche di speranza. «Ho deciso di scrivere questo libro per rielaborare un mio momento di sofferenza vissuto con una persona spenta nel nulla della malattia mentale – racconta Altobel – . Mi sono ispirata a un uomo che frequentava un centro di salute mentale vicino casa mia e mi chiedeva sempre 100 lire: come se fosse rimasto indietro nel tempo, a quando non era malato».
GUARIRE DAI PREGIUDIZI – «Anche se sei guarito continui a essere discriminato e gli altri ti guardano con diffidenza – sottolinea l’autrice del libro – . Nei centri di salute mentale non esiste più la contenzione fisica della camicia di forza o dell’elettroshock, ma spesso sono i farmaci a “legarti”. Le leggi non bastano – conclude Altobelli – . La differenza la fanno le persone e gli operatori».
Maria Giovanna Faiella
Milano, 11 maggio 2011