28.07.2016 – A seguito delle condizioni meteorologiche avverse, caldo e afa in tutta la regione, unitariamente si richiede il potenziamento delle squadre AIB in tutto il territorio regionale.
28.07.2016 – Pubblichiamo lo stato di agitazione del personale del Comando di Caserta
27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
I
Sindacati e i COCER del Comparto Sicurezza e Difesa si sono riuniti per
valutare lo stato di
attuazione
della delega (legge n. 124/2015, c.d. “riforma Madia”) riguardante la riorganizzazione
dell’apparato
di sicurezza e difesa e il riordino
delle carriere del personale, alla luce
della
volontà governativa di modificare radicalmente gli
attuali assetti istituzionali e
funzionali
delle Forze di polizia, per disegnare un nuovo modello di
Sicurezza per il Paese e
renderlo
più moderno e rispondente alle esigenze di tutela da parte dei cittadini.
Orbene,
proprio con lo spirito costruttivo che
ha sempre contraddistinto le scriventi OO.SS. e
Rappresentanze
Militari ed al fine di assicurare che il delineato processo riformatore porti
realmente
a garantire maggiore sicurezza e soprattutto a migliorare
la qualità del
servizio
che quotidianamente gli uomini in divisa svolgono con spirito di
abnegazione nei
confronti
dei cittadini e delle Istituzioni del Paese, ribadiamo come sia di fondamentale
importanza
che
tale riforma avvenga nel pieno rispetto dei
principi sanciti nella legge n. 121/1981,
ovvero
nello spirito di una maggiore democratizzazione del sistema della sicurezza del
Paese.
L’attuale
progetto di riforma, complice anche l’insufficienza delle risorse stanziate,
presenta
lacune
e criticità che avranno inevitabili ripercussioni sul
personale. Emblematico è il caso, ad
esempio,
del riordino delle carriere, fortemente voluto dai sindacati e dal personale e
che è atteso
da
tutti gli operatori della sicurezza da anni rischia di diventare l’ennesimo
tentativo di una parte
degli
apparati di migliorare esclusivamente le prospettive di carriera delle alte
gerarchie
delle Forze di Polizia. In tale ambito, la richiesta congiunta che
l’intero comparto
sicurezza
ha avanzato presuppone l’individuazione di maggiori
risorse economiche, senza le
quali
non si riuscirà a garantire maggiore efficienza e l’auspicata riqualificazione
del personale.
Così
come l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato, il
cui personale, in virtù del
transito
delle funzioni di polizia ambientale e agroalimentare all’Arma dei Carabinieri,
subirà una
ingiustificata
ed anacronistica militarizzazione “coatta”, con
grave perdita di diritti
costituzionali
fondamentali assicurati ad ogni cittadino della nostra Repubblica, in totale
contrasto
con
lo spirito innovativo della legge speciale n. 121/81, che verrebbe in tal modo
profondamente
modificata
in via del tutto irrituale con un decreto legislativo e attraverso un
procedimento di
consultazione
semplificato e condotto a tappe forzate, che ha privato
il dibattito civile,
sindacale
ed istituzionale del proprio ruolo rispetto alle delicate e
centrali funzioni che la legge
di
riforma della sicurezza ha garantito sin dalla sua approvazione avvenuta ben 35
anni fa! Anche
in
tale ambito, la posizione pressoché unanime del Comparto è
quella di contrarietà alla
militarizzazione
delle funzioni di polizia ambientale e soprattutto del personale, al
quale
vanno invece garantite le più ampie ed alternative possibilità
di scelta nel transito ad
altre
Forze di polizia del Comparto.
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27 luglio 2016 – Presentate le piattaforme a tutte le associazioni
datoriali del comparto. Adesso l’impegno è per aprire tempestivamente
tutti i tavoli per il rinnovo del contratto nazionale.
Si è svolta oggi la prevista
riunione presso il Ministero della Giustizia alla presenza
del Sottosegretario Gennaro
Migliore, del Capo di Gabinetto Melillo, del Capo
Dipartimento Natoli, del Vicecapo
Dipartimento Romano, Direttore Generale del
Personale Fabbrini e Direttore
Generale del Bilancio Bedetta.
In premessa il capo di gabinetto ha
illustrato il testo dell’emendamento oggi
in approvazione relativo a nuove
assunzioni di personale; ha ribadito l’impegno ad
aprire il tavolo per la revisione
dei profili professionali e per il Fua 2016 in tempi
brevi da definire in un calendario
stringente.
Ha inoltre annunciato per la
prossima settimana l’emissione di una Direttiva
del Ministro Orlando per stabilire
punti qualificanti di impegno della parte pubblica
in relazione alle azioni da
compiere per il personale della giustizia.
Ha ribadito l’impegno e quindi
l’imminente calendarizzazione di incontri per
la contrattazione del Fua 2016 e
per la revisione dei profili professionali, necessaria
per le mutate esigenze degli uffici
giudiziari.
Ha comunicato l’emissione di un
decreto, già trasmesso al governo per
l’approvazione, contenente la
revisione delle piante organiche. Ha però aggiunto
che tale revisione sarà un processo
lungo e di adattamento alle nuove esigenze di
modernizzazione degli uffici.
La FPCGIL ha accolto con grande
favore l’emendamento che prevede le nuove
assunzioni, bloccate da oltre 20
anni, non più rinviabili vista la disastrosa situazione
di carenze di organico soprattutto
negli uffici del centro nord. Ha inoltre rimarcato
che a tante assunzioni
corrisponderanno altrettanti passaggi tra le aree, a
completamento delle procedure di
cui all’art. 21 quater e di quelle che verranno
stabilite nel Fua dalla prima alla
seconda area.
Ha preso atto della mutata
posizione della Amministrazione che nella scorsa
riunione aveva citato la necessità
di un protocollo di intesa con le OO.SS, mentre
oggi ha manifestato l’intenzione di
emanare una direttiva ministeriale sugli stessi
temi; abbiamo dichiarato di non
essere contrari in linea di principio alla direttiva a
patto che mantenga uguali
contenuti, contenga le azioni a favore del personale e
dia risposte, anche di carattere
programmatico, a tutti i lavoratori della giustizia.
Sulla questione della revisione dei
profili professionali abbiamo dichiarato la
nostra completa disponibilità a
rivedere tutti i profili professionali che devono essere
adeguati alla modernizzazione del
sistema e devono inoltre riconoscere a tutti i
lavoratori la professionalità
acquisita.
Uguale disponibilità abbiamo dato
alla apertura del tavolo sul Fua 2016, rammentando
però che deve essere prima
completata la trattativa sulla parte variabile
del fua 2015; ciò ci permetterà la
programmazione di passaggi economici all’inter –
no delle aree, per tutti i profili,
proporzionalmente alle risorse disponibili. Sulla questione
del passaggio dalla area prima alla
seconda abbiamo chiesto, in relazione ai
270 passaggi già presenti nei
precedenti accordi ma mai effttutai, di aumentare la
somma stanziata in modo che sia
sufficiente a finanziare tutti i passaggi dalla prima
alla seconda area, e di verificare
la possibilità di un meccanismo simile a quello di
cui al 21 quater per progressivi
passaggi scaglionati nel tempo.
Abbiamo inoltre chiesto alla
Amministrazione che alla revisione delle piante
organiche si accompagni una
revisione delle dotazioni organiche in modo da ridurre
l’aera prima, del tutto obsoleta
per una amministrazione in via di modernizzazione,
e potenziare la terza garantendo
maggiore professionalizzazione e possibilità di
scorrimento nelle e tra le aree.
Abbiamo infine chiesto alla
Amministrazione il motivo per cui non è stato ancora
licenziato l’emendamento che
permetta l’estensione dell’art. 21 quater alle figure
professionali ex b3 escluse
(contabili, informatici, linguistici) ; su questo punto
l’Amministrazione ha ribadito la
prosecuzione dell’impegno affinché la situazione
venga sanata al più presto nei
prossimi provvedimenti di legge.
La riunione si è conclusa con
l’appuntamento ai primi giorni di settembre per
l’apertura dei tavoli tecnici.
La FPCGIL rimarrà comunque a
disposizione dei lavoratori per informazioni e
chiarimenti appena uscirà il bando
per le procedure di cui all’art. 21 quater, con
ogni probabilità alla fine del
prossimo agosto.
Vi terremo aggiornati sugli
sviluppi,
Roma, 27 luglio 2016
La Coordinatrice Nazionale FPCGIL
O.G.
Amina
D’Orazio
Nota ministeriale n.0257550 del 28.7.2016 di cui all’oggetto.
Si è tenuto stamani il programmato incontro
con la direzione generale di Persociv sul Fondo unico di amministrazione anno
2016.
Aprendo la riunione, la dr.ssa Corrado ha
inteso comunicare ai presenti di aver sottoposto alla valutazione del
Dipartimento Funzione Pubblica la questione relativa all’applicazione della
performance individuale nel FUA 2016 e, soprattutto, negli sviluppi economici
all’interno delle aree funzionali ottenendo, a suo dire, una risposta che
lascia pochi spazi ad altre interpretazioni: senza l’attuazione della
performance individuale l’accordo non potrà essere certificato.
Nel nostro intervento, partendo da una
valutazione generale dell’impianto complessivo dell’ipotesi di accordo FUA
2016, e fatte salve le osservazioni avanzate nella precedente riunione, abbiamo
evidenziato e ribadito che:
a) acclarate le somme economiche destinate per
l’anno 2016 a compensare le posizioni organizzative, le particolari posizioni
di lavoro, i turni e le reperibilità, per l’immediato futuro si rende indispensabile
addivenire, se del caso con un apposito tavolo tecnico, ad una più puntuale e
precisa verifica dello stato dell’arte, con contestuale revisione della
disciplina delle relative indennità da corrispondere al personale
effettivamente coinvolto;
b) va rimodulato il comma 4 dell’articolo 10
della bozza, nel senso che la diminuzione di 2 punti prevista per la sanzione
disciplinare irrogata nei due anni precedenti la data di presentazione della
domanda di partecipazione deve essere prevista solo in caso di “sospensione dal
servizio” del lavoratore coinvolto, e non in caso di multa;
c) sugli sviluppi economici all’interno delle
aree funzionali con decorrenza 1° Gennaio 2016, ribadiamo l’esigenza concordata
con il Ministro Pinotti di provvedere prioritariamente alle progressioni
economiche delle circa 7.002 unità che nel 2010 per effetto dell’applicazione
della legge Brunetta non poterono beneficiare dei passaggi, proponendo altresì
all’amministrazione di proseguire per l’anno 2017 andando ad aumentare i passaggi
dalle 9.972 unità proposte alle 12.000 unità, in quanto secondo i nostri
calcoli economicamente sostenibili, con l’impegno tra le parti a proseguire
negli anni successivi le progressioni verificando di volta in volta la
sostenibilità economica della spesa determinata sui futuri stanziamenti
dedicati ai FUA 2018/2019 e quelli a seguire, implementati dalle quote di
risparmio determinate dai pensionamenti, dallo zainetto e, soprattutto, dai
risparmi di gestione conseguiti dal Ministero della Difesa;
d) per quanto attiene la “performance
individuale” e il “Fondo unico di sede”, ovvero per tutti i disguidi provocati
in danno dei lavoratori coinvolti tra le altre diverse ragioni anche a causa
della mancata e/o differita e irregolare notifica delle schede di valutazione
da parte degli Enti da cui dipendono (lavoratori che a ben vedere potrebbero
anche inficiare l’eventuale attuazione dell’accordo se costretti a ricorrere
all’impugnazione di questo dinanzi al giudice del lavoro), continuiamo a non
condividere la percentuale del 20% della somma complessiva accantonata
destinata alla remunerazione della performance individuale basata
sull’applicazione del sistema di misurazione e valutazione individuale, con
anche i relativi punteggi stabiliti dall’amministrazione, e allo stesso modo
contestiamo quella del restante 80% rivolta a promuovere reali e significativi
miglioramenti dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi istituzionali;
e) per le ragioni poc’anzi declinate,
riteniamo vada espunto dall’articolo 14 della bozza discussa il comma 2, quello
che fa riferimento allo stesso argomento performance nell’ambito della
distribuzione del FUS da parte del titolare dell’Ente;
f) sui criteri per l’attribuzione degli
sviluppi economici con decorrenza 1° Gennaio 2016, e in particolare su quello
che fa riferimento alla Media 1,3 – 1,5 e a quella che parte da 1,00 e termina
a 1,299 e, ancora, alla Media 1, proprio in considerazione delle determine del
Sottosegretario riferite all’anno 2014/2015, accordi quelli peraltro già certificati
come validi dal Dipartimento Funzione Pubblica, in coerenza con gli aspetti già
contestati relativi all’applicazione della performance individuale, abbiamo
chiesto di azzerare il punteggio riferito alla valutazione della prestazione
resa dai lavoratori;
g) per quanto concerne il vincolo discusso
nella precedente riunione afferente i passaggi tra le aree (dalla 1^ alla 2^
area dei circa 1824 lavoratori interessati), ribadiamo l’esigenza di ottenere
l’impegno di Persociv ad aprire la discussione al tavolo di confronto non
appena con apposita norma di legge venga tradotto in concreto l’impegno assunto
dal Ministro Pinotti in occasione dell’incontro avuto lo scorso 14 Dicembre
2015, cosa che rivendicheremo nel prossimo mese di Settembre nei confronti del
vertice politico del Dicastero, insieme all’omogenizzazione dei trattamenti
economici, alla tabelle di equiparazione e all’avvio della discussione al
tavolo tecnico sull’attuazione del Libro Bianco, sulla quale abbiamo già da
tempo trasmesso le nostre proposte al Gabinetto.
Al termine della riunione, verificata la
sostenibilità economica dell’impatto provocato dalla nostra proposta, la dr.ssa
Corrado si è detta disponibile:
A concordare sull’esigenza di prevedere per
l’anno 2017 le 12.000 progressioni economiche richieste, in luogo delle
iniziali 9972 proposte, e a continuare le progressioni negli anni seguenti;
Ad accettare la nostra richiesta riferita
all’irrogazione della sanzione disciplinare e alla conseguente diminuzione di
due punti dal punteggio complessivo conseguito dal dipendente previsto dal
comma 4 dell’art. 10 della bozza, solo in caso di effettiva “sospensione dal
servizio”;
Ad approvare una ripartizione dell’85 e 15%
della somma complessiva rispettivamente destinata alla corresponsione del
miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi istituzionali, e
alla performance individuale;
A ridurre da 5 a 3 le fattispecie previste per
i relativi punteggi previsti dall’art. 12.
Ma, ha anche aggiunto, di non poter azzerare
il punteggio previsto nel terzo punto dei criteri stabiliti riferito alla
valutazione della prestazione resa (da 1,3 a 1,5 – da 1,0 a 1,299 – 1), come
richiesto dalla Fp Cgil, in quanto secondo quanto comunicato dal Dipartimento
Funzione Pubblica ciò sarebbe di ostacolo alla successiva certificazione
dell’eventuale accordo.
La riunione si è chiusa con l’impegno
dell’amministrazione a riformulare una bozza finale di ipotesi di accordo e
farcela pervenire nel più breve tempo possibile, nelle more della riunione sull’argomento
che si terrà il prossimo 2 Agosto alle ore 9.30.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Ministero
Difesa
Francesco
Quinti