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La FPCGIL Medici sul testamento biologico oggi ripresa da La Stampa e L'Unità

 
In merito alla sentenza del Tar del Lazio che conferma l’impossibilità di imporre in modo forzato l’alimentazione e l’idratazione – come invece contenuto nel testo del disegno di legge sul testamento biologico approvato dal Senato e che sarà in discussione alla Camera – il segretario nazionale della FPCGIL Medici Massimo Cozza ha dichiarato “E’ una sentenza in sintonia con il codice deontologico e le evidenze scientifiche. Il codice deontologico prevede il rispetto del rifiuto consapevole della nutrizione e delle volontà anticipate e il mondo scientifico internazionale riconosce l’idratazione e l’alimentazione artificiale come terapie.
Adesso” ha concluso Cozza” c’è ancora più bisogno di una mobilitazione del mondo scientifico e medico che difenda la professionalità, la deontologia e lo stesso rapporto fiduciario medico-paziente.”

Si pubblicano gli articoli su La Stampal’Unità che oggi hanno riportato la posizione della FPCGIL Medici.

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Sulla sanità per una volta il Governo ascolti, ascolti il Censis, ascolti i cittadini.

 
Dalla dichiarazione del segretario nazionale della FP CGIL Fabrizio Fratini:

Il Censis pone drammaticamente la questione dell’impoverimento delle famiglie e dei riflessi che questa situazione ha iniziato a produrre anche in termini di salute: sono tanti i cittadini, secondo il Censis, che stanno già rinunciando a quelle cure mediche e a quegli esami a pagamento e che si rivolgono al Servizio Sanitario Nazionale per prestazioni esclusivamente “pubbliche”.
Un Governo che sa ascoltare i bisogni profondi del Paese e che sa trarre spunto anche da importanti rilevazioni socio-economiche, come quella del Censis, non avrebbe titubanze: convocherebbe immediatamente un tavolo di confronto con le istituzioni Regionali e locali e con le parti sociali per capire come affrontare unitariamente lo scenario che si prefigura.
Se, come è vero, v’è già un problema legato alle liste d’attesa (che nessuna controriforma “Brunetta” è riuscito a risolvere), il 2010 potrebbe essere l’anno di vera crisi nel rapporto fra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale.
Il silenzio e l’immobilismo del Governo su questo tema sarebbe gravissimo e rappresenterebbe l’ennesimo atto contro i cittadini, contro l’esercizio del diritto universale alla salute, contro il Servizio Sanitario Nazionale e sarebbe un’altra occasione persa dall’Esecutivo per “accompagnare” concretamente i cittadini, gli anziani, le fasce di popolazione più esposte, fuori dalla crisi difendendo la loro salute.
Se non ci sono più soldi nelle famiglie per le prestazioni sanitarie a pagamento e se il SSN non è messo in condizione di innalzare il suo livello di erogazione di servizi si sta semplicemente dicendo ai cittadini che in questo Paese il diritto alla salute non è più garantito. Se non si è ricchi.”

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L'intersindacale chiede al Governo l'approvazione del nuovo statuto Onaosi

 
E’ stata inviata oggi ai Ministri dell’Economia, del Lavoro e della Salute la richiesta di approvazione del nuovo statuto Onaosi, che prevede per la prima volta anche il voto democratico dei contribuenti, così come richiesto dalla FPCGIL Medici insieme alla maggioranza delle OO.SS.
Da diversi mesi l’iter dell’approvazione dello Statuto è infatti bloccato. Di seguito il testo della lettera.

Le scriventi OO.SS. rappresentative della quasi totalità dei dirigenti medici veterinari e farmacisti del SSN esprimono profondo stupore e preoccupazione per la mancata formale approvazione dello statuto ONAOSI che giace in attesa della firma dei Ministeri vigilanti. Lo statuto ONAOSI approvato nel gennaio 2008 facendo proprie le prescrizioni della Legge 159/2007, è stato nuovamente riapprovato, accogliendo tutte le proposte e le osservazioni pervenute dal Ministero del lavoro lo scorso maggio 2009.
Da allora non è pervenuta alcuna osservazione e nemmeno formale approvazione dello statuto stesso. Questo ritardo rischia di compromettere il rinnovo degli organi statutari che giungono a scadenza il prossimo marzo 2010.
L’approvazione dello statuto è un atto indispensabile e preliminare per il varo del successivo regolamento elettorale, anch’esso oggetto di espresso nulla osta da parte del Ministero del Lavoro.
Le OO.SS. escludono, in modo assoluto, la possibilità del rinnovo delle cariche secondo il vecchio statuto, perchè esproprierebbero i contribuenti dal diritto di voto previsto espressamente dalla legge, per eleggere democraticamente gli organi della Fondazione.
Le OO.SS. chiedono pertanto con estrema urgenza la formale approvazione del nuovo statuto della Fondazione Onaosi.

ANAAO ASSOMED Carlo Lusenti
CIMO ASMD Riccardo Cassi
AAROI EMAC Salvatore Carpino
CISL MEDICI Giuseppe Garraffo
FP CGIL MEDICI Massimo Cozza
UIL MEDICI Armando Masucci
FVM Aldo Grasseli
FASSID Francesco Lucà
FESMED Carmine Gigli

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La posizione della FPCGIL Medici sulla proposta di Fazio per l'esclusività ripresa dal Sole 24 Ore

 
Si pubblica l’articolo del quotidiano Sole 24 Ore che ha ripreso la dura critica della FPCGIL Medici alla proposta del Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio di estendere l’esclusività di rapporto anche ai medici in extramoenia, invece di rivalutarla per chi ha scelto l’intramoenia. La FPCGIL Medici continuerà a battersi per salvaguardare e rivalutare l’indennità di esclusività.
 

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Le dichiarazioni di Berlusconi sulla lotta ai tumori smentite dai tagli alla ricerca sanitaria

 
Dichiarazione di Fabrizio Fratini, segretario nazionale FPCGIL
e Sandro Alloisio, coordinatore nazionale IRCCS della FPCGIL
 

Per la ricerca servono finanziamenti e non slogan lanciati dal palco per fare propaganda. Altro che vincere la sfida sul cancro nei prossimi tre anni !  In tre mosse si riduce la ricerca sanitaria Italiana a cenerentola Europea:

1. Si riducono progressivamente e pesantemente i finaziamenti pubblici.
2. Si aumentano in maniera esponenziale i riconoscimenti di IRCCS privati e pubblci.
3. Si bloccano le dotazioni organiche e i ricercatori precari sono lasciati a casa dopo 20 anni di lavoro o debbono andare all’estero a cercar miglior fortuna.

I finaziamenti pubblici continuano a scendere ed appare evidente che il governo sia sempre più orientato a sostituire il finanziamento pubblico con il “dono” del privato caritatevole o alle iniziative pubbliche di raccolta fondi. La ricerca sanitaria in Italia è sempre stata sottofinanziata ma mai come in questo momento i finaziamenti per la ricerca corente sono ridotti al minimo e poca influenza avrà l’aumento di quelli sulla ricerca finalizzata. Infatti alla riduzione dei finanziamenti già avuta per il 2009 pari al 25 % si sommerà un ulteriore taglio del 30% per quelli previsti per il 2010, portando gli IRCCS al punto di non essere in grado di pagare gli stipendi dei ricercatori, e con l’unica soluzione: far ricorso al 5 per mille (sempre che rimanga ) per sopperire alle risorse mancanti.
Il numero degli IRCCS pubblici e privati ha subito un aumento esponenziale negli ultimi anni passando dai 30 (15 pubblici e 15 privati) del 2004 agli attuali 43 (19 pubblici e 24 privati). Si è scelto di aumentare il numero degli IRCCS senza un adeguato aumento dei finanziamenti, la torta si è ridotta ed è aumentato il numero delle fette con un unico risultato: meno risorse per tutti. Nessun finaziamento aggiuntivo è arrivato con la tanto decantata trasformazione in fondazioni, e scarsi e disomogenei sono ancora i finaziamenti che vengono erogati per le ricerca da parte delle Regioni sedi di IRCCS.
Pesanti saranno anche le ricadute che questi tagli potranno avere sui 1500 precari di questi Istituti. Il blocco delle assunzioni imposto dal Ministero ne ha impedito la stabilizzazione, alcuni sono precari da più di 20 anni, molti di loro rischieranno di essere per primi lasciati a casa a causa del mancato rinnovo dei loro contratti, per la scarsità dei finanziamenti, altri sono stati costretti ad andare via dall’Italia per recarsi in Paesi più disponibli ad investire in ricerca e sviluppo.
Ricordiamo a tutti che la ricerca non è mai fine a se stessa ma è il motore per lo sviluppo sociale ed economico di un paese, ne accresce la capacità di produrre conoscenza, genera nuova cultura, scienza, tecnologia, prodotti, servizi e soprattutto benessere. E in particolare lo scopo della ricerca biomedica è quello di passare dalla semplice tutela sanitaria alla promozione della salute, di migliorare ed elevare la qualità delle cure. La mancanza di finanziamenti per la ricerca non ferma solo la battaglia contro le grandi malattie, ma cancella quella sulle malattie rare e azzera la possibilità degli Italiani di avere una sanità pubblica al passo con i tempi, rendendoci sempre più dipendenti dagli altri Paesi.
La FPCGIL continua il suo impegno per far aumentare realmente i fondi per la ricerca Sanitaria in Italia

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L'intervista al Ministro della Salute Fazio al nuovo quotidiano sanità on line

 
Si pubblica il link con l’interessante intervista al Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio rilasciata al nuovo quotidiano sanità on line.
 

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Fumata nera all'Aran sulla definizione delle aree contrattuali

 
Il 28 luglio si è svolto un incontro presso l’Aran finalizzato alla definizione dei nuovi comparti ed aree di contrattazione nei settori pubblici.
Nel corso dell’incontro è stata presentata una ipotesi di composizione dei nuovi comparti e delle aree di contrattazione (in allegato), secondo la quale, in particolare per i medici, si dovrebbe costituire una unica area contrattuale costituita dalla dirigenza medico- veterinaria e dalla dirigenza STPA (Sanitaria, Tecnica, Professionale ed Amministrativa) insieme alla dirigenza delle Regioni.
Il giudizio espresso da quasi tutte le organizzazioni sindacali è stato di non condivisione e di incompletezza.
Non condivisione perché a nostra valutazione la composizione dei comparti e delle aree continua a non essere quella da noi richiesta, che per quanto ci riguarda prevede una netta distinzione tra la dirigenza del Ssn e la dirigenza delle Regioni.
Incompletezza in quanto non viene sostanziata esplicitamente la previsione di “sezioni” contrattuali specifiche relative ai precedenti comparti, senza le quali il nuovo contratto collettivo di comparto determinerebbe una forte riduzione dei diritti fino agli stessi trattamenti economici.
La riunione si è aggiornata a settembre.

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Stop opg per l'abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: l'appello e la Piattaforma

 

Documento Cgil-Cisl-Uil sulla manovra del Governo e il diritto alla salute

 
Si pubblica il documento concordato unitariamente tra Cgil-Cisl-Uil sulle Politiche Sanitarie, in previsione degli incontri richiesti al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Vasco Errani.

Nuovo Regolamento – vecchi problemi

 
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA

Venerdì 13 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento del MIUR che entrerà in vigore il 28 marzo.

Nel “Palazzo” cominciano, per l’ennesima volta, a girare voci incontrollate sulle prossime nomine che riguarderanno prima i Dirigenti Generali (centrali e periferici) e poi tutti gli altri dirigenti.

E intanto il Ministero è sempre più paralizzato e, a farne le spese sono la scuola pubblica di questo Paese ed il personale di quest’Amministrazione.

Alla Centrale dal mese di agosto del 2008 siamo senza Capo Dipartimento per la Programmazione e senza Direttore Generale dei Sistemi Informativi.

Manca anche il Responsabile per l’Amministrazione del Contratto con la società esterna di consulenza informatica (EDS), contratto che, tra l’altro, è a un anno dalla scadenza, e il rischio è di non riuscire a governare il Sistema Informativo del Ministero in una fase quanto mai critica per le attività lavorative.

Per non parlare della situazione del personale dell’ex MUR, abbandonato a se stesso da mesi, senza Direttore Generale del Personale e senza interlocutore anche sulle questioni più banali e quotidiane.

E che dire del bilancio del nuovo Ministero che, oltre a prevedere le riduzioni di fondi per il personale che denunciamo da mesi (9.500.000 di euro in meno sul FUA), taglia tutti i capitoli di spesa, rendendo aleatorio qualsiasi discorso di miglioramento dei servizi?

E vogliamo parlare della periferia?

Il 13 febbraio è stata pubblicata l’Ordinanza Ministeriale n. 18 che partendo dal Contratto Nazionale Integrativo della scuola stipulato il 12 febbraio, prevede le modalità e i termini di presentazione delle domande per la mobilità del personale docente, educativo ed ATA: rispetto all’anno scorso registriamo un ritardo di 2 mesi.

Mentre nel regolamento gli Uffici scolastici provinciali perdono anche una propria denominazione, non diminuiscono le competenze e si sovrappongono le scadenze per le colleghe e i colleghi che in tali uffici operano (basta leggere l’O.M. citata).

A ciò si aggiunge che:
* è stata prorogata la scadenza delle iscrizioni degli alunni al 28/02/2009 (la precedente scadenza era il 31/01) e, quindi, tutte le operazioni relative agli organici del personale della scuola subiscono uno slittamento;
* a seguito del dimensionamento scolastico e la riduzione degli organici ci saranno molti docenti in esubero che dovranno produrre la domanda di mobilità obbligatoria;
* per il nuovo anno scolastico è previsto l’aggiornamento delle graduatorie permanenti per tutti gli ordini di scuola.

E tali attività si svolgono in concomitanza con il corso concorso per il passaggio dall’ex area B all’ex area C, ex posizione economica C1, che vede impegnati in un improbabile “tour de force” oltre 1000 colleghe/i.

Eppure, sono anni che ci parlano di autonomia amministrativa delle istituzioni scolastiche e di nuove competenze di indirizzo e controllo per gli uffici centrali e periferici ma, oggi, al quarto regolamento di organizzazione, constatiamo che per i nostri uffici periferici scompare anche il nome (da Provveditorati, a Centri Servizi Amministrativi, e poi Uffici Scolastici Provinciali ed ora nessuna denominazione).

Non è certamente quello del nome il problema principale, lo sappiamo bene, ma è sintomatico della approssimazione e della vaghezza con cui sono state affrontate le questioni che certamente si ripercuotono sulle attività e aumentano lo stato di sofferenza e di incertezza del personale.

La mancanza di confronto sull’organizzazione di questa Amministrazione, insieme ai pensionamenti e al blocco del turn over, rischia di disperdere le professionalità acquisite nell’arco di decenni e di lasciare il personale senza alcuna risposta concreta.

Da tempo la FP CGIL solleva questi problemi per il centro e la periferia ed evidenzia che, fino ad oggi, il regolare svolgimento dell’anno scolastico è stato possibile solo grazie all’impegno e alla professionalità del personale dei nostri Uffici.

Mentre, la parte politica di questa Amministrazione non perde occasione, volutamente o no, per dimostrare un totale disinteresse per le condizioni di lavoro del personale e per le sue rappresentanze sindacali (il Ministro Gelmini è, ormai, l’unico Ministro di questo Governo che non ha ancora ricevuto le Organizzazioni Sindacali di comparto).

Entro 60 giorni dalla entrata in vigore del regolamento dovranno essere emanati i Decreti Ministeriali di organizzazione per l’Amministrazione Centrale e per le Direzioni Regionali.

Nei prossimi giorni, invieremo alla parte politica una richiesta d’incontro sulle funzioni degli Uffici (a partire da una verifica delle competenze amministrative in capo alle scuole autonome), sugli organici regionali, sulla organizzazione degli ex USP (mantenimento di tutte le nostre sedi periferiche).

E’ quanto mai necessario che come FP CGIL, anche a livello regionale, chiediamo incontri all’Amministrazione per l’apertura di tavoli regionali sull’organizzazione proposta per tutelare, come è nostra abitudine, il personale sin dalla fase di predisposizione dei Decreti, attraverso un confronto che è, peraltro, previsto dal regolamento stesso.

In allegato il testo del regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Roma, 16 marzo 2009

FP CGIL MIUR
A. Boccuni

 
 

NOTA ANSA

 

 
LA FP CGIL di Torino vince la causa contro la direzione regionale Ag. Entrate

 

 
 

Comunicato

 

 
Ministero Istruzione Università e Ricerca

 

Nonostante l’urgente richiesta d’incontro per il 31 marzo, nessun riscontro a tutt’oggi è stato fornito dal nuovo Capo Dipartimento per la programmazione.

Riteniamo grave il protrarsi da parte dell’Amministrazione di un atteggiamento poco attento alle problematiche del personale e alle richieste delle Organizzazioni Sindacali.

Ancora una volta tutte le attenzioni sono puntate agli incarichi da assegnare, mentre in tutti gli uffici non si riesce a tener dietro alle scadenze fissate, che non tengono conto del grave stato di disagio del personale legato soprattutto alla forte carenza di organico.

FP CGIL, CISL FPS e UIL PA MIUR ritengono questo stato di cose non più tollerabile.

Va definito rapidamente il nuovo contratto integrativo di Ministero, vanno predisposte le nuove procedure di passaggio all’interno delle aree, va risolto il problema dei ritardi nel pagamento del Fondo Unico di Amministrazione bloccato al 2007, ma, soprattutto, va avviato il confronto sulla nuova organizzazione dell’Amministrazione centrale e delle Direzioni Regionali.
Per queste ultime andrà garantito il mantenimento di tutte le sedi provinciali

Abbiamo, pertanto, sollecitato con urgenza un’incontro chiedendo anche di conoscere le iniziative che l’Amministrazione ha predisposto per il personale coinvolto nel grave sisma avvenuto in Abruzzo e per il ripristino del funzionamento dei nostri Uffici, al fine di garantire l’erogazione dei servizi . Le proposte da noi presentate in merito sono:
* Un accordo sulla devoluzione volontaria, tramite apposita delega da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del MIUR, di un ora di stipendio sul conto corrente bancario aperto da CGIL CISL UIL per fornire aiuto alle popolazioni delle zone terremotate dell’Abruzzo in modo efficace e tempestivo.
* L’individuazione, attraverso il prossimo accordo sul FUA, di apposite somme da destinare a sostegno del personale in servizio presso la Direzione Regionale e gli Uffici colpiti dal terremoto.
* Lo spostamento, se ritenuto necessario dal personale in servizio presso le sedi della regione colpita dal sisma, della data della prova scritta del corso concorso, già fissata per il 27 maggio.

Il protrarsi della situazione di stallo in atto, ci vedrà costretti a proclamare un nuovo stato di agitazione del personale e a porre in essere, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori del Ministero, tutte le iniziative che riterremo necessario avviare.

Roma, 15 aprile 2009

FP CGIL CISL FP UIL PA
Boccuni Vecchio Ripani

 
 

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