Sanità: Cgil Cisl Uil a Lorenzin, prendiamo per impegni le dichiarazioni su confronto, risorse e contratto, su professioni fare di più

Sanità, 500 rappresentanti delle professioni sanitarie riunite a Roma
per la crescita delle competenze e la qualità del lavoro 

Roma, 28 giugno 2016  

“Prendiamo per impegni
le dichiarazioni del ministro sull’apertura di un confronto vero con
tutte le rappresentanze dei lavoratori della Sanità, sugli investimenti
per migliorare i percorsi di cura e sulle risorse che mancano per
rinnovare i contratti di lavoro del pubblico impiego. Ma sulla
valorizzazione delle competenze bisogna fare molto di più”. Così Serena
Sorrentino, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio – segretari generali
di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl – al termine dell’intervento del ministro
della Salute Beatrice Lorenzin alla grande iniziativa delle professioni
sanitarie che si è tenuta oggi a Roma.

Oltre 500 rappresentanti
dei 650mila professionisti della sanità che fanno capo alle Federazioni
degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici di radiologia e del
Conaps, il coordinamento nazionale di tutte le professioni regolamentate
ma ancora non ordinate in Ordini e Collegi, si sono date infatti
appuntamento a Roma, chiamate a raccolta dalle federazioni di categoria
di Cgil Cisl Uil, per definire la strada della crescita delle competenze
per la qualità del lavoro in sanità, e per presentare le proposte delle
rappresentanze sindacali e professionali.

Sindacati confederali e
organismi professionali insieme perché la riorganizzazione del sistema
sanitario non può prescindere dal coinvolgimento di chi lavora ogni
giorno per garantire cura e assistenza sul territorio: “Serve
innovazione organizzativa e professionale. Vogliamo aprire una grande
stagione di coprogettazione dei servizi e dei percorsi di salute.
Dobbiamo ridisegnare un sistema sanitario che, dopo la stagione dei
tagli lineari e con i contratti di lavoro ancora bloccati, non è più in
linea con i nuovi bisogni di salute delle persone e delle comunità.
Bisogna puntare sugli investimenti, sul riconoscimento e sulla crescita
delle competenze delle professioni sanitarie”, hanno affermato Cgil Cisl
e Uil.

Quattordici le proposte presentate oggi al ministro e ai
rappresentanti delle regioni: mettere a punto un modello organizzativo
che abbia il proprio baricentro nel territorio; prevedere la reale
integrazione ospedale-territorio in un modello di continuità
assistenziale; implementare le competenze specialistiche per le
professioni sanitarie; prevedere standard unici minimi obbligatori, sia
professionali che organizzativi, per tutto il territorio nazionale;
realizzare indicatori di risultato sia per l’ambito ospedaliero che per
quello territoriale; definire le professioni sanitarie e sociosanitarie a
livello nazionale, secondo i criteri uniformi fissati dalla comunità
europea; ridefinire le competenze e le responsabilità dell’operatore
socio-sanitario istituendo realmente un unico percorso di formazione
sull’intero territorio nazionale; aprire il confronto con le
organizzazioni sindacali, oltre a quello già in essere con le
rappresentanze professionali, sulla quantificazione dei fabbisogni di
personale per tutte le professioni; progettare corsi universitari di
base e post-universitari delle professioni sanitarie con il
coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale, delle regioni e delle
aziende sanitarie e non solo dell’Università; coinvolgere i
professionisti sanitari nell’organizzazione dei corsi universitari anche
per quanto riguarda la titolarità di docenza, coordinamento e
direzione; stabilire diritto all’educazione medica continua (ECM) per
tutti i lavoratori e a spese del datore di lavoro, quale che sia il
ruolo ricoperto e /o il tipo di contratto di lavoro applicato; prevedere
permessi retribuiti per formazione universitaria ed ECM anche ai
precari; poter acquisire crediti ECM in ambito universitario, con il
rilascio di crediti CFU; sbloccare definitivamente la riforma degli
ordini per valorizzare e garantire la professionalità.

“Su questi
punti vogliamo un confronto di merito con Governo e Regioni”, hanno
concluso Sorrentino, Faverin e Torluccio, “E al ministro Lorenzin
chiediamo più coraggio. Se come ha detto oggi l’investimento nelle
professionalità è priorità del governo, lo dimostri subito: porti a
termine il percorso di implementazione delle competenze, già avviati per
infermieri e tecnici-radiologi, e scommetta sull’innovazione. A partire
dal rinnovo dei contratti di lavoro”.

Rsu pubblico impiego: 3 lavoratori su 4 con Cgil Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti

COMUNICATO STAMPA FPCGIL CISLFP UILFPL UILPA 

Roma, 14 luglio 2016 – “Tre lavoratori pubblici su quattro hanno scelto Cgil Cisl e Uil per rinnovare i contratti dei nuovi comparti pubblici”, così Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, dopo che l’Aran ha reso noti i dati definitivi sulla tornata elettorale Rsu del pubblico impiego di marzo 2015.

“I numeri confermano la grande fiducia dei lavoratori pubblici nei sindacati confederali”, spiegano i quattro segretari, con riferimento ai comparti Funzioni centrali, Funzioni locali e Sanità. “soprattutto se si considera l’altissima partecipazione al voto, oltre il 76% degli aventi diritto, ben lontana da quella che ha caratterizzato in questi anni le elezioni politiche e amministrative”.

“Una fiducia che vale doppio se pensiamo che arriva dopo 7 anni di blocco dei contratti nazionali e integrativi, di stop a turn-over e assunzioni, di riduzione degli organici, di azzeramento degli investimenti in competenze e formazione. Perché vuol dire che quasi un milione di lavoratori crede nella rappresentanza e in un cambiamento contrattuale, professionale e organizzativo che politica e amministratori non hanno il coraggio di sostenere”.

“Questi dati lanciano un segnale forte a un governo inadempiente: trovi le risorse per un giusto rinnovo dei contratti e apra immediatamente il tavolo” concludono Sorrentino, Faverin, Torluccio e Turco. “Anche perché i numeri sulla rappresentanza dicono chiaramente che Cgil Cisl e Uil possono firmare da soli i contratti dei nuovi comparti. I diritti dei lavoratori e l’innovazione dei servizi pubblici al servizio del paese non possono tollerare altre scuse e altri ritardi”.

NEWS

PATTO SALUTE, CONTRATTI, CONVENZIONI, PRECARIATO.

SINDACATI A GOVERNO E REGIONI: BASTA PROMESSE !

L’Intersindacale Medica, Veterinaria e Sanitaria, nella sua piena compattezza, ha urgenza di capire quale destino Governo e Regioni vogliano riservare al SSN, ed ai professionisti che operano al suo interno.
La vicenda del confronto in merito all’art. 22 ha mostrato mancanza di condivisione di obiettivi tra Ministero della Salute e Regioni, le quali hanno, di fatto, eluso ogni tentativo di modifica sostanziale del sistema formativo, per riproporre l’accesso al SSN di medici senza specializzazione, con l’obiettivo, neppure tanto mascherato, di avere forza lavoro sottopagata per coprire i turni di guardia.
Il tutto accompagnato da un richiamo al Ministro Lorenzin a riportare l’art. 22 ad un confronto tra istituzioni, negando ogni ruolo ai sindacati medici, ancora in attesa di una risposta alla richiesta di incontro da tempo inoltrata alla Commissione Salute.

L’Intersindacale ha obiettivi unitari chiari e solidi:
– assicurare i migliori livelli di prevenzione e assistenza sanitaria ai   cittadini, partendo dall’inversione delle politiche di definanziamento del SSN, fermando  l’arretramento della sanità pubblica che va a discapito dei cittadini, cui viene negato un diritto, e dei professionisti,   destinatari di un finanziamento contrattuale al massimo ribasso e di  un peggioramento delle condizioni di lavoro.
– prosciugare la palude del precariato e dei contratti atipici, creata dalle Regioni,  e garantire il turn over del personale medico, veterinario e   sanitario, anche al fine di assicurare il trasferimento di preziose   competenze professionali.
– mettere a punto un modello organizzativo che realizzi in maniera contestuale  una reale integrazione ospedale-territorio, in un percorso di   continuità assistenziale in cui i due settori siano considerati  come parti diverse ma non separate di uno stesso sistema.
– aprire il confronto sulla definizione di standard di personale, o livelli  essenziali organizzativi, validi per tutto il territorio nazionale.
– garantire la applicazione piena ed omogenea della normativa in tema di orario di lavoro.

Centrale è infine il tema del rinnovo della Convenzione e del Contratto di lavoro della dirigenza, che, attivate le aree, non può essere rimandato oltre, facendo chiarezza sulle disponibilità economiche, nonché sul mantenimento dell’integrità dei fondi per la parte accessoria degli stipendi, evitando il rischio di cumulare una sottrazione sostanziosa con un finanziamento esiguo. Elementi indispensabili per iniziare a ragionare sul contratto, altrimenti non si va da nessuna parte.

L’Intersindacale ha accettato di non irrigidire e di razionalizzare le proprie molteplici rivendicazioni, ha favorito la riorganizzazione dei servizi di molte Regioni, ha sopportato l’eclissi di corrette relazioni sindacali. Grazie ad una volontà comune di trovare soluzioni in un campo reso difficile dalle oggettive condizioni economiche, dove molti si affacciano e opportunisticamente giocano di rimessa.

E’ tempo che le promesse fatte dal Governo nella Sala Verde di Palazzo Chigi il 9 marzo, trovino attuazione, iniziando, quanto prima, dalla trasformazione, che tocca al Ministro Lorenzin, della sintesi largamente condivisa sull’art. 22. in un disegno di legge delega.

Governo e Regioni sappiano che i medici, i veterinari e i sanitari che lavorano nella e per la sanità pubblica sono stanchi di lavorare male e di essere trattati sempre peggio. E i cittadini, quando sono chiamati al voto, giudicano i governi, sia Nazionale che Regionale, anche in relazione a quello che è stato fatto, o non fatto, per proteggere la loro salute.

Iniziata e sospesa la trattativa sul Fondo 2014
IL NO DEL SINDACATO AI TAGLI DEL COMMA 165

AGENZIA DELLE ENTRATE

Nel corso dell’incontro tenutosi
ieri 13.07.2016 le scriventi OO.SS. hanno posto all’Agenzia delle Entrate la
“pregiudiziale finanziaria” in merito alla proposta dell’ennesimo taglio di
oltre 45 milioni di euro sulle somme dell’ex comma 165, assegnate dal Ministro
con il relativo Decreto per il finanziamento del salario accessorio per l’anno
2014.

Trattasi di un’inaccettabile
ulteriore decurtazione, oltre a quelle già operate a monte del finanziamento di
detto istituto incentivante.

L’Agenzia ha imputato tale
taglio all’interpretazione degli organi di controllo di legittimità contabile.

Sulla scorta di quanto sopra
abbiamo dichiarato la nostra indisponibilità a sottoscrivere un accordo che
prevedesse tali tagli, ed abbiamo chiesto ed ottenuto dall’Agenzia una
sospensione del confronto, allo scopo di attivare tutte le iniziative
necessarie per rimuovere gli ostacoli frapposti, che appaiono sempre più
inaccettabili alla luce degli obiettivi sempre più sfidanti chiesti al
personale, in un’Agenzia alle prese con l’ennesima, discutibile,
riorganizzazione operativa.

L’Agenzia si è impegnata a
rappresentare all’Autorità politica e agli organi di controllo la necessità di
non penalizzare ulteriormente il personale dell’Agenzia, impegnato nello
svolgimento di compiti sempre più impegnativi al servizio del Paese.

Le Scriventi OO.SS., dal canto
loro, attiveranno da subito tutti gli interventi presso l’Autorità politica,
anche in vista della riunione sulla firma delle Convenzioni 2016/2018, per
impedire tali decurtazioni che, ove non scongiurate, sarebbero non solo
inaccettabili a fronte dell’impegno e della professionalità profusa, ma
produrrebbero i suoi effetti negativi anche sugli anni a venire sull’entità
complessiva delle somme a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Agenzia.

Roma, 13/07/2016 

FPCGIL
CISLFP
UILPA
Confsal­SALFi
FLP
Boldorini
Silveri
Cavallaro
Sempreboni
Cefalo
 
 
 
Sparacino
Patricelli
 

Giustizia: Cgil e Fp Cgil, bene Orlando su percorso valorizzazione precari

Giustizia: Cgil e Fp Cgil, bene Orlando su percorso valorizzazione precari
“Ma serve dare una risposta a tutti, non lasciare indietro nessuno”

Roma,
13 luglio – “Abbiamo apprezzato le parole del ministro Orlando sulla
valorizzazione del titolo e delle competenze acquisite degli oramai
storici ‘precari della giustizia’ nell’ambito di un concorso presso il
suo dicastero. Riteniamo, però, visti i numeri della platea interessata,
ovvero circa 2.500 lavoratori, che si debba pensare ad un percorso
professionalizzante per tutti senza lasciare indietro nessuno, come il
Ministro stesso ha più volte ribadito”. Ad affermarlo sono la segretaria
confederale della Cgil, Gianna Fracassi, e il segretario nazionale
della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, in merito a quanto affermato oggi
dal titolare del dicastero della Giustizia, Andrea Orlando.

Per i
due dirigenti sindacali “si devono trovare dunque tutte le soluzioni
possibili, che non possono essere una proroga del tirocinio, per tutti i
lavoratori. Siamo ancora in attesa di un secondo decreto che avrebbe
dovuto assegnare i restanti posti per l’ufficio per il Processo, nonché
di una tavolo alla Conferenza delle regioni dove studiare ulteriori
percorsi professionalizzanti e continuativi per dare risposte concrete a
chi ha speso 5 anni della sua vita lavorativa impegnandosi con il
Ministero della Giustizia”, concludono Fracassi e Chiaramonte.

INPS: Comunicato unitario – Sottoscritta l'ipotesi CCNI 2016

Roma 13 luglio 2016

Questo pomeriggio abbiamo sottoscritto l’ipotesi di CCNI 2016.

Il testo licenziato, nel solco
di quanto convenuto con l’Accordo di programma 2014/2016, consolida i contenuti
del CCNI 2015 dando corpo e gambe, ad iniziare dallo stanziamento delle risorse
per finanziare le riqualificazioni professionali all’interno delle Aree, ad una
serie di impegni contemplati nelle dichiarazioni congiunte dello stesso
contratto alla faccia di chi sosteneva la tesi dell’inutilità di quelle
clausole.

Le novità dell’ipotesi di CCNI
2016 riguardano:
. l’attivazione della figura del tutor per la verifica amministrativa, figura già
prevista nelle circolari dell’Istituto, ma che sino ad oggi non aveva trovato
spazio nella contrattazione integrativa, lasciandola di fatto inapplicata. La
sottoscrizione dell’accordo consentirà di dare sostanza a quell’attività di
consulenza rispetto alle grandi aziende che si intreccia con la verifica
amministrativa creando nuovi sbocchi lavorativi per i colleghi che intenderanno
cimentarsi con tale prospettiva professionale;
. l’estensione anche ai colleghi delle Direzioni Regionali, nelle more della
definizione del nuovo modello di misurazione delle attività istituzionali delle
stesse Direzioni, che abbiano svolto attività di produzione per le direzioni
provinciali, della maggiorazione del 10% del trattamento incentivante
originariamente previsto solo per il personale delle strutture territoriali;
. l’introduzione di una
disciplina stringente in ordine al riconoscimento del coefficiente individuale
di merito pari a 1,2 che sarà collegato necessariamente
ad apporti innovativi/migliorativi dei processi di lavoro comprovati e
documentati rispetto agli obiettivi definiti nel Piano della performance, onde
evitare scelte discrezionali e fiduciarie da parte della dirigenza;
. l’individuazione, nella
misura di 17.796.420,00 €, delle risorse necessarie al finanziamento dei
passaggi nell’ambito delle Aree che consentirà di dare avvio, dal prossimo
autunno, ai percorsi di riqualificazione del personale. Nello stesso giorno in
cui presso l’ARAN si firma l’Accordo quadro sui nuovi comparti il personale
dell’Inps si presenterà all’appuntamento del rinnovo del CCNL con l’iter delle
riqualificazioni già avviato.

 

In chiusura dell’ipotesi di
CCNI 2016 abbiamo sottoscritto con l’Amministrazione due dichiarazioni
congiunte finalizzate a rivedere con il prossimo CCNI 2017 il sistema
indennitario da collegare al nuovo modello professionale e di servizio.

La sottoscrizione della bozza
di contratto integrativo consente finalmente di riallineare l’anno solare con
il CCNI vigente togliendo qualsivoglia alibi all’Amministrazione per discutere
con le OO.SS. temi di fondamentale importanza per il futuro dell’Istituto quali
le politiche assunzionali, compresi i passaggi tra le Aree, la stabilizzazione
dei comandati e l’avvio di un confronto sul nuovo modello professionale e di
servizio.

Entro il 29 luglio si è
concordata una riunione specifica del Tavolo nazionale su assunzioni e
stabilizzazione comandati.

FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI

 
CISL FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO

NEWS

Francesco Masotti eletto Segretario Regionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Sanitari della Calabria

Francesco Masotti, medico territoriale del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, è stato chiamato a dirigere la Fp Cgil Medici e Dirigenti Sanitari della Calabria.
alla presenza del Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL Calabria, Alfredo Iorno.
L’esecutivo regionale ha, altresì,provveduto a ratificare la composizione della Segreteria Regionale di categoria chiamata a supportare l’azione sindacale del rieletto Segretario e la delegazione calabrese che farà parte del nuovo esecutivo della FP CGIL Medici e Dirigenti Sanitari a livello nazionale, che vede la presenza anche della dirigente farmacista Antonella Morabito.
L’auspicio del neo confermato Segretario, Francesco Masotti,  è che il sindacato dei medici della CGIL Calabria si continui ad affermare quale organizzazione protagonista sulla scena della sanità calabrese, avendo come obiettivo principale la piena applicazione degli istituti contrattuali sia della dirigenza che delle convenzioni mediche, condizione necessaria perché possa realizzarsi in pieno il diritto sociale a vedere soddisfatti i bisogni di salute dei cittadini calabresi.

La sanità, pur tuttavia, oggi più che mai ha bisogno di un Sindacato che svolga un ruolo determinante in una regione quale la Calabria, laddove i cittadini non si vedono riconosciuti i propri diritti e si allarga sempre più la distanza tra chi può accedere a prestazioni sanitarie di qualità nel settore privato e la stragrande maggioranza di cittadini a cui manca persino un equo accesso ai servizi pubblici ed è di fatto privata del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione.

NEWS

La Fp Cgil Medici su Il Sole 24 Ore Sanità. Nuovi Lea, senza risorse l'esigibilità è un miraggio

 

INPS: Unitario – Richiesta Tavolo confronto dati di produzione 2015

Le scriventi organizzazioni
sindacali chiedono, come preannunciato nel corso dell’ultima riunione
dell’Osservatorio nazionale sulla produttività dello scorso 12 maggio, che sia
convocata una specifica riunione del Tavolo nazionale per esaminare il tema
relativo alle sedi che, in sede di verifica sul consuntivo 2015 dei dati di
produttività e di incentivazione speciale, presentavano difficoltà di pieno raggiungimento
degli obiettivi programmati.

FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI

 
CISL FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO

Sanità: Sindacati, domani manifestazione a Roma in difesa assistenza notturna

Comunicato stampa
Fp Cgil Medici – Cisl Medici – Uil Fpl Medici – Simet

In piazza Montecitorio dalle ore 9 alle ore 14
non spegnere la notte le luci della guardia medica

Roma,
10 maggio 2016

“Domani manifesteremo a Roma dalle ore 9 alle 14
davanti al Parlamento in piazza Montecitorio per difendere l’assistenza
notturna delle guardie mediche a tutela della salute dei cittadini e per
fermare il disegno di Governo e Regioni di limitare l’attività della
medicina generale a sole 16 ore nei giorni feriali e a 12 il sabato e i
festivi”. È quanto si legge in una nota di Fp Cgil Medici, Cisl Medici,
Uil Fpl Medici e Simet.

I sindacati ricordano infatti che
“abbiamo aderito alla manifestazione indetta dallo Smi (Sindacato medici
italiani) per dire sì all’assistenza h24 della medicina generale, con
pari dignità di tutti i medici che ci lavorano, e fermare l’atto di
indirizzo per il rinnovo della convenzione che invece lascia al solo 118
l’assistenza notturna, e relega ad un ruolo di serie b le guardie
mediche”.

Secondo Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e
Simet, “la notte i cittadini si potranno recare direttamente solo in
ospedale, con il rischio di un aumento degli accessi impropri, oppure
potranno chiamare il 118, che invece di occuparsi solo delle
emergenze/urgenze sarà impegnato a far fronte anche a codici bianchi. A
rischio, in particolare, l’assistenza notturna nelle zone rurali, nei
piccoli comuni senza ospedali e nelle isole, dove la guardia medica
rappresenta un importante presidio di sanità pubblica, attraverso il
quale il cittadino può avere anche una consulenza telefonica o
assistenza domiciliare direttamente con un medico”. Per queste ragioni
Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet: #siH24noH16.

 

 
Volantino manifestazione
 
 

NEWS

Sanità: Sindacati a Lorenzin, no a riforma guardia medica notturna su proposta di un solo sindacato

Smi, Fp Cgil medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici  e Simet dopo le dichiarazioni stamattina a Radio 1 Rai del ministro della Salute. Serve un incontro urgente: le riforme si fanno  nell’interesse dei cittadini.

Roma, 12 maggio 2016 – Si passa da un’assistenza sulle 24 ore, a una sulle 16, chiudendo le guardie mediche da mezzanotte  alle 8 e scaricando su 118 e Pronto Soccorso tutti gli interventi. Questa la denuncia del Sindacato dei Medici Italiani e di Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet che contestano il merito e il metodo che hanno portato a questa proposta, contenuta nell’atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Nazionale Collettivo di pediatri e medici di medicina generale.

Le sigle, che hanno dato vita alla manifestazione di ieri a Montecitorio, denunciano come “il padre” di questo pasticcio, partorito dalla parte pubblica, Governo e Regioni, sia un solo sindacato medico, come è evidente dalle dichiarazioni a Radio1 Rai, del ministro Lorenzin, quando  afferma, come riportato dalle agenzie, che è il “frutto di una proposta  formulata dalla federazione dei medici di medicina generale da noi accolta con favore”.

I sindacati, amareggiati dalla scelta del ministro, sottolineano criticamente come provvedimenti di questa portata, che cambiano la natura stessa dell’assistenza notturna per i pazienti, dovrebbero essere frutto di vere riforme, condivise, discusse nel Parlamento e con tutti le parti sociali, a partire dai territori più disagiati, come i piccoli comuni.

NEWS

SANITÀ, NESSUNA UNANIMITÀ E CONDIVISIONE SU TRE PUNTI DEL DOCUMENTO SULL'ARTICOLO 22 DELL'INTERSINDACALE: ATTO DI INDIRIZZO, NUMERO CHIUSO, FORMAZIONE IN MEDICINA GENERALE

Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici, Smi e Simet scrivono al
ministro LORENZIN e alle REGIONI e ribadiscono:
NO ALL’ATTO DI INDIRIZZO
E ALL’H16, NO A RESTRIZIONI ALL’ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ, SÌ ALLA
TRASFORMAZIONE IN SPECIALIZZAZIONE UNIVERSITARIA PER LA FORMAZIONE IN
MEDICINA GENERALE

8 giugno – Sindacato dei Medici Italiani-Smi, Fp Cgil Medici, Cisl
Medici, Uil Fpl Medici e Simet hanno inviato una lettera al Ministro
Beatrice Lorenzin e al Coordinatore della Commissione Salute, Antonio
Saitta (di seguito) in cui si precisano alcuni aspetti della missiva
dell’intersindacale inviata il 6 giugno scorso, sul punto b) del
documento relativo all’articolo 22 del Patto per la Salute, presentato
dalle Regioni. I sindacati contestano di aver sottoscritto e condiviso
tre punti in particolare: sulla valutazione dell’Atto di indirizzo,
sull’accesso alla facoltà di medicina, sul corso di formazione in
medicina generale. Rimane, invece, invariato il giudizio positivo su
quanto già definito e concordato nella cosiddetta Vertenza Salute.

Smi, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet ribadiscono
la netta contrarietà al passaggio dell’Intersindacale in cui si parla
di ‘entrare nella fase risolutiva degli accordi delle convenzioni, che
devono accogliere gli intendimenti delle recenti integrazioni all’atto
di indirizzo’. Queste sigle infatti, come è noto, hanno infatti sempre
contestato “l’ultima integrazione all’atto di indirizzo che nei fatti
supera l’h24 a favore dell’h16 a danno dell’assistenza notturna dei
cittadini e degli stessi medici della guardia medica”.

Si contesta, quindi, la richiesta di intervenire con un maggiore
rigore e ‘maglie più strette’ nell’accesso al corso di laurea in
medicina e chirurgia, in quanto si considera più corretto percorrere
altre strade. Smi, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet
propongono, infatti, che “vada rivista tutta la problematica
dell’accesso al corso di laurea, garantendo a tutti gli aspiranti medici
l’accesso iniziale, con una selezione successiva in base a criteri
oggettivi”. Infine, si ritiene, non più derogabile “la trasformazione
del corso di formazione in medicina generale in una specializzazione
universitaria, ancorché con formazione sul territorio, così come avviene
negli altri paesi europei, con equiparazione delle borse di studio tra
gli attuali  medici formandi e specializzandi”.

LA LETTERA INTEGRALE

On. Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute

Dott. Antonio Saitta
Coordinatore Commissione Salute

Roma 8 giugno 2016
In riferimento alla lettera dell’intersindacale del 6 giugno 2016
relativa alla valutazione separata del punto b) del documento sull’art.
22 del Patto per la Salute presentato dalle Regioni, le scriventi
organizzazioni sindacali comunicano che non avevano condiviso la
necessità di “entrare nella fase risolutiva degli accordi delle
convenzioni, che devono accogliere gli intendimenti delle recenti
integrazioni all’atto di indirizzo”.

Le scriventi OO.SS hanno infatti sempre contestato l’ultima
integrazione all’atto di indirizzo che nei fatti supera l’h24 a favore
dell’h16 a danno dell’assistenza notturna dei cittadini e degli stessi
medici della guardia medica.

Le scrivente organizzazioni sindacale comunicano di non aver
condiviso neanche la richiesta di” intervenire con un maggiore rigore e
maglie più strette nell’accesso al corso di laurea in medicina e
chirurgia”, in quanto ritengono che vada rivista tutta la problematica
dell’accesso al corso di laurea, garantendo a tutti gli aspiranti medici
l’accesso iniziale, con una selezione successiva in base a criteri
oggettivi.

Le scriventi OO.SS ritengono, inoltre, non più derogabile la
trasformazione del corso di formazione in medicina generale in una
specializzazione universitaria, ancorché con formazione sul territorio,
così come avviene negli altri paesi europei, con equiparazione delle
borse di studio tra gli attuali  medici formandi e specializzandi.

Ribadiscono, infine, la condivisione e la richiesta di tutti i punti
della Vertenza Salute portata avanti unitariamente con tutte le altre
OO.SS ed esprimono una forte preoccupazione per la mancata convocazione
che era stata concordata per la data odierna.

Pina Onotri, segretario generale SMI
Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN
Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici
Roberto Bonfili, coordinatore nazionale Uil Fpl Medici
Mauro Mazzoni, segretario nazionale Simet

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