Sollecito procedure di stabilizzazione del personale precario

 
Roma, 6 febbraio 2008

Al Segretario generale
della Corte dei conti
Presidente Raffaele Squitieri
Sede

Al Vice Segretario generale
della Corte dei conti
Consigliere Fabio Viola
Sede

Oggetto: sollecito procedure di stabilizzazione del personale precario, ai sensi dell’art. 3, commi 90 – 92 della legge finanziaria 2008 (legge n. 244/2007).

In riferimento all’oggetto, questa Organizzazione Sindacale, chiede che vengano attivati gli adempimenti previsti dalla Legge 244/2007, art. 3, commi 90, 91 e 92, che ammettono alle procedure di stabilizzazione il personale a tempo determinato già in servizio da almeno tre anni, anche non continuativi, in virtù di contratti stipulati prima del 28 settembre 2007.

Coordinatore nazionale Fp-Cgil
Corte dei conti

Michele Pietrafesa


 

Ipotesi intesa CCNL Comunicato Unitario

CGIL FPCISL FPS – UIL FPL  – FINDICI 

In data odierna è stata sottoscritta un’ipotesi tecnica d’intesa concernente il rinnovo del CCNL parte normativa 2006-2009 – biennio economico 2006-2007, dei lavoratori dipendenti dai Consorzi aderenti alla FICEI.
L’intesa, raggiunta dopo una difficile trattativa, consente una tutela del potere di acquisto delle retribuzioni attraverso il pieno recupero dell’inflazione reale del biennio precedente e tasso d’inflazione programmata 2006-2007.
Riteniamo importante il risultato finale raggiunto rispetto agli incrementi dei trattamenti tabellari, in quanto abbiamo rivalutato e stabilizzato il montante iniziale inglobando la quota nazionale di produttività aziendale prevista nel precedente rinnovo.
Sempre rispetto alla parte economica sono state rivalutate tutte le indennità in cifra fissa di una percentuale del 5% (arrotondata all’euro superiore).
Significativi risultati sono stati raggiunti anche per la parte normativa.
In particolare:
1) sono state recuperate le norme contrattuali soggette a controversie interpretative con particolare riferimento ai titoli che caratterizzano l’appartenenza dei lavoratori alla categoria C;
2) tutela dei diritti acquisiti dei lavoratori e dei livelli occupazionali in caso di dismissioni di rami d’azienda;
3) è stata rivista la norma concernente il premio di produttività rideterminando con cadenza annuale la determinazione della sua entità e delle modalità di erogazione.
Nel mese di settembre sarà programmata la firma definitiva dell’accordo che s’invia in allegato per la massima diffusione e verifica tra i lavoratori.

FP CGIL
Crispi 
CISL FPS
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
FINDICI 
Visicale

Roma 27 luglio 2006

Comunicato unitario

CGIL FP CISL FP UIL PA
Segreterie Nazionali Finanze

Al direttore del personale dell’Agenzia delle Entrate
Dr. Girolamo PASTORELLO

Come la S.V. certamente ricorderà, fin dal momento iniziale dell’informazione in ordine all’avvio della procedura denominata “profilo utente”, le OO.SS. tutte mostrarono non poche perplessità per una iniziale preoccupazione che tale procedura celasse, in realtà, una sorta di controllo a distanza del lavoro degli operatori.
Sebbene tale circostanza, incresciosa e vietata dalla leggi, sembrerebbe non essersi verificata, continuano, però, a permanere perplessità proprio in ordine alla utilità della procedura stessa.
Ci viene, infatti, segnalato da più uffici che “profilo utente”, ben lungi dallo snellire il lavoro agli sportelli, comporta invece il ripetersi della stessa operazione per più volte.
Ci segnalano, inoltre, che il fatto che i ticket emessi con l’elimina code riportino un’orario non corrispondente a quello di sistema fa si che “profilo utente” impedisca la digitazione dei dati costringendo, così, gli operatori a voli pindarici e fantasiosi per poter procedere nella acquisizione dei dati stessi.
Ulteriori problemi sono creati dall’apertura permanente di una pagina Web per la gestione di “profilo utente”, circostanza questa che comporta la chiusura automatica di altre pagine web aperte su altre funzionalità e, per tale motivo, nei momenti di maggiore afflusso di pubblico, gli operatori – onde evitare possibili momenti di nervosismo dei “clienti” – sono costretti ad abbandonare la procedura “profilo utente” per non allungare i tempi di attesa e fornire un servizio più spedito.
Alla luce di quanto sopra e per quanto previsto nell’intesa del febbraio 2005, si chiede l’apertura di un tavolo di confronto sull’andamento e sui risultati della procedura anche in termini di rilevazioni statistiche della distribuzione dei carichi di lavoro nell’area servizi.
Roma, 8 maggio 2006

CGIL FP   CISL FP     UIL PA
CIELO      SILVERI      CEFALO

INCONTRO SULLE PROSPETTIVE DEI CENTRI DI ASSISTENZA MULTICANALE

Si è tenuta oggi, 4 settembre, presso la Direzione Centrale del Personale, la riunione sulla riorganizzazione dei CAM e sull’attività di Controllo Qualità che dovrebbe essere loro affidata.
 
All’incontro ha partecipato il dottor Aldo Polito, Direttore Centrale Servizi al Contribuente, responsabile principale di questi uffici, che ha illustrato il programma dell’Agenzia che intende partire dall’esame delle situazioni reali che si riscontrano quotidianamente, così da avere una visione precisa dei problemi e maggiori prospettive di risolverli. Ci sono stati indicati quali maggiori temi dell’Area Servizi quello dei rimborsi e quello del controllo delle dichiarazioni. Per quanto riguarda il primo, si punta ad una migliore informazione poiché, secondo l’Agenzia, vi è una percezione del problema maggiore di quanto sia in realtà, poiché l’utilizzo sempre più diffuso del Modello 730 e lo strumento della compensazione lo hanno, di fatto, ridimensionato; rimane complicata la situazione relativa ad annualità pregresse per la difficoltà di reperire fondi sufficienti che consentano di esaurire le posizioni arretrate, per quanto vi sia l’impegno dell’Agenzia e del Governo a risolvere la questioni in tempi relativamente brevi.
Per quanto riguarda invece il controllo delle dichiarazioni, la situazione è più complessa, specie per quello successivo, in quanto essa è ancora soggetta a picchi dovuti all’emissione di un elevato numero di comunicazioni di irregolarità concentrate in un periodo piuttosto breve, cui seguono altri di stasi prolungata. Nella pianificazione a lungo termine l’Agenzia delle Entrate mira a favorire l’uso massiccio della trasmissione telematica che, unita ad istruzioni più circostanziate e chiare per dichiarazioni e versamenti e ad una modulistica perfezionata, dovrebbe abbattere drasticamente le irregolarità formali. Inoltre, l’affinamento delle procedure automatizzate di controllo, contribuirà a ridurre in misura sempre maggiore le comunicazioni non dovute.
A questo scopo, è finalizzato il controllo di qualità preventivo, finora svolto in modo quasi esaustivo e con buoni risultati dal Centro Operativo di Venezia ed in misura ridotta dagli Uffici Locali, ma che è stato rallentato dalle attività conseguenti ai condoni che hanno impedito di rispettare le precedenti programmazioni. È stato, quindi, necessario individuare altri canali per queste lavorazioni che sono state dirottate su centro satellite di Foggia e sui CAM.
Sul lavoro di queste strutture, del tutto particolari rispetto agli altri uffici dell’Agenzia, è stato espresso un giudizio positivo in assoluto, fondato sul riconoscimento che, in molte circostanze specie sulle novità normative, si sono rivelate l’unico canale informativo affidabile ed efficiente anche rispetto a strutture specifiche anche esterne all’agenzia.
Il dottor Polito ha proseguito constatando che una delle maggiori linee di attività dei CAM è costituita dall’esame delle comunicazioni di irregolarità ma che, la maggior parte di esse siano ormai quelle effettivamente irregolari a causa di mancati pagamenti e che la percentuale sempre minore di quelle errate, sia dovuta agli errori di programmazione di molti software esterni e da alcune disfunzioni nel sistema di controllo automatizzato. L’Agenzia delle Entrate ha intenzione di ridurre ulteriormente il numero di comunicazioni ingiustificate intensificando il controllo di qualità preventivo, che finora ha conseguito ottimi risultati, attribuendo anche ai CAM parte di questa lavorazione nella prospettiva che un miglior controllo si concretizzi in un minor numero di telefonate in arrivo.
Le OO.SS. hanno però chiesto che venisse quantificato il lavoro da assegnare ai CAM rilevando come, ancora una volta, viene modificata parzialmente l’attività di questi uffici senza che l’Agenzia rispetti i termini contrattuali dell’informazione preventiva.

La CGIL ha chiesto il rispetto pieno delle relazioni sindacali da parte di tutte le Direzioni Centrali e, a tale proposito, ha formalmente sollecitato l’Agenzia delle Entrate a convocare la Conferenza dei Rappresentanti dell’Agenzia e delle OO.SS. (prevista dall’art. 6, lettera d, comma 3 del CCNL) che ha lo scopo proprio di esaminare le linee di indirizzo sull’organizzazione e di verificarne i risultati. Nello specifico, ha rilevato come sia ormai indispensabile ed essenziale la definizione di carichi di lavoro per questi uffici che, a causa dei diversi bacini di utenza, risultano di difficile riscontro. Carichi di lavoro e quantificazione degli obiettivi raggiunti nelle diverse lavorazioni, che andranno valutati anche ai fini dell’attribuzione delle quote di salario accessorio.
La nostra organizzazione ha poi sollecitato l’amministrazione a distribuire in misura più uniforme gli invii delle comunicazioni di irregolarità ed ha chiesto in che modo si intenda concretamente mettere in atto l’accordo con i Consulenti del Lavoro dello scorso giugno, che dovrebbe avviare una sperimentazione sulla lavorazione dei preavvisi telematici per i mod. 770 e sul quale la CGIL ha già consegnato al dottor Polito un documento (che alleghiamo), durante l’incontro informale con le OO.SS. regionali in occasione della sua visita in Veneto.
Il dottor Polito ha risposto alle osservazioni delle OO.SS. ribadendo innanzitutto l’importanza del controllo delle dichiarazioni, nelle sue varie fasi, ricordando come da esso derivi percentualmente uno dei maggiori gettiti per l’erario. Ne ha quindi confermato il fine strategico, quanto sia essenziale, e come ciò abbia motivato l’assegnazione di tale attività a personale ritenuto competente e qualificato. L’avvio delle lavorazioni finora svolte sperimentalmente a Pescara ed a Venezia è servito come test per la verifica della procedura che dovrà garantire a recuperare i ritardi dovuti a i condoni.
Ha inoltre rinnovato la sua fiducia nella dirigenza dei CAM e, pur prendendo atto di alcune situazioni di carattere generale ed altre più specifiche, ha confermato la totale legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati. Ha riaffermato l’importanza che l’Agenzia delle Entrate attribuisce ai CAM assicurando che non vi è alcuna intenzione di dequalificarne le professionalità presenti, accentuando la necessità che l’auto aggiornamento ne rimanga una prerogativa specifica. Infine ha affermato che altri compiti che venissero assegnati ai CAM sostituiranno competenze precedenti e non costituiranno incombenze aggiuntive.

La CGIL ha ricordato il proprio impegno nella trasformazione da Ministero in Agenzie perché questa modifica strutturale rendesse più agile l’organizzazione del lavoro che doveva rispondere alle necessità di una fiscalità moderna. Ma proprio per tale motivo, i rispettivi ruoli devono essere ancor più distinti per cui, il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti è ineludibile. Ha rilevato di come spesso l’Agenzia trascuri il lavoro svolto di concerto con le OO.SS., lamentando come sia stato completamente ignorato il documento conclusivo dell’Osservatorio Congiunto sui CAM, che pure era giunto a determinazioni di assoluto interesse, dando l’impressione che l’Amministrazione preferisca dialogare con le categorie professionali piuttosto che con i propri dipendenti.
Per ultimo la CGIL ha chiesto di aumentare il numero di accessi ad internet per i consulenti del CAM ottenendo l’impegno dell’Agenzia, almeno a parole, a superare gli ostacoli che finora ne hanno impedito l’attivazione.
Il confronto è stato aggiornato al prossimo 13 settembre, affinché l’Agenzia possa fornire i dati richiesti dalle OO.SS. necessari alla prosecuzione della trattativa.

Per maggiore informazione vi inviamo anche il documento elaborato dalla nostra struttura del Veneto circa l’attivazione sperimentale dei nuovi controlli sugli avvisi telematici.

Roma, 4 settembre 2007

p. la Delegazione trattante Fp Cgil
Agenzia delle Entrate
Carmine Ruocco
 
p. la FP CGIL Nazionale
Agenzia delle Entrate 
Carlo Cielo

(alleghiamo anche la versione PDF di questo comunicato)


 

Lettera al Capo Dipartimento sul controllo delle misure esterne

FP CGIL
 
Roma, 20 settembre 2007

Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Melita Cavallo

Egregio Presidente,
abbiamo appreso che lunedì scorso, alla riunione sindacale indetta dal DAP per discutere della bozza di decreto interministeriale (giustizia ed interni) che prevede la sperimentazione – presso alcuni UEPE – dell’inserimento della Polizia Penitenziaria, il Direttore Generale per gli interventi del Dipartimento per la Giustizia Minorile avrebbe informato i partecipanti che anche il DGM avrebbe intenzione di procedere ad analoga sperimentazione.
Non possiamo che stigmatizzare fortemente quanto accaduto e qual’ora ciò fosse realmente nelle Sue intenzioni Le chiediamo di formalizzare le proposte in un apposito tavolo di contrattazione con le organizzazioni sindacali, così come sta accadendo per il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria.
Per parte nostra non possiamo esimerci dal manifestarle con forza e franchezza tutta la nostra contrarietà ed opposizione verso una scelta che – introducendo oltre al controllo tecnico anche un controllo di polizia, etichettante per il minore – qualora dovesse realizzarsi, riteniamo condurrebbe il Dipartimento della Giustizia Minorile fuori da un percorso culturale di eccellenza che ha caratterizzato la risposta della giustizia penale italiana nei confronti della devianza minorile. 

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale

Gianfranco Macigno


Comma 165 e FUA 2007 – Comunicato unitario

 

 
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSALSALFi
SEGRETERIE NAZIONALI AGENZIE FISCALI
  

Agenzia delle Entrate
Comma 165 e FUA 2007

Si è tenuta nel pomeriggio di oggi presso l’Agenzia delle Entrate la prevista riunione per la determinazione della quota delle risorse del comma 165 e i criteri di destinazione delle stesse tra l’area della dirigenza e le qualifiche funzionali e la successiva costituzione definitiva del FUA anno 2007.
Di fronte alla proposta dell’Agenzia di ripartire l’importo di € 150 milioni circa, al lordo degli oneri sociali a carico dell’Agenzia e dell’Irap, per una quota pari al 91,5% all’incentivazione del personale delle aree professionali e per una quota pari all’8,5% al personale dirigente, abbiamo chiesto, in via prioritaria e sulla scorta delle analoghe proposte già formalizzate nei giorni scorsi alle Agenzie delle Dogane e del Territorio, l’integrazione delle risorse del comma 165, con quelle che il decreto destina al cosiddetto potenziamento dell’Agenzia.
Inoltre abbiamo richiesto anche l’assegnazione al personale di quella parte di quota incentivante derivante dalla Convenzione 2007 che l’Agenzia vorrebbe trattenersi allo stesso titolo di potenziamento.
Appare chiaramente contraddittoria e penalizzante per i lavoratori la volontà dell’Agenzia di insistere sul finanziamento di progetti di potenziamento, in una fase, invece, di possibile depotenziamento delle stessa, conseguente alla riorganizzazione in atto.
A fronte della nostra richiesta, del tutto motivata rispetto alla gravità dell’attuale crisi economica, l’Agenzia si è riservata di verificare la fattibilità della richiesta, assumendosi, in tal modo, tutte le responsabilità per gli ulteriori ritardi nel riconoscimento al personale dell’Agenzia di quanto dovuto per i risultati raggiunti nell’anno 2007.
Attendiamo una nuova convocazione a giorni, ed in base alle risposte che ci verranno fornite, decideremo le iniziative da assumere.
Roma, 1 dicembre 2008

FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSALSALFi
Serio/ Boldorini Silveri Cefalo Imparato

 

 

Comunicato

 

Si è tenuto il previsto incontro presso l’Agenzia del Demanio per la verifica delle somme stanziate e pagate con riferimento all’ex comma 165 art.3 L.350.

La verifica ha, sostanzialmente, constatata la tenuta dell’impegno assunto con l’accordo sottoscritto da tutte le OO.SS. nel dicembre 2009. Tant’è che gli importi corrisposti ai lavoratori risultano, in rapporto alle retribuzioni mensili più alti (a tal fine vi alleghiamo le tabelle che l’Agenzia ci ha fornito).

Per quanto attiene ad ipotesi future di riorganizzazione dell’Agenzia, siamo in un momento di stand-by anche perché bisognerà seguire attentamente l’evolversi del federalismo.

Le uniche certezze derivano dalle norme previste nella Legge Finanziaria 2010 che sottraggono all’Agenzia la competenza sui beni confiscati che andrebbero ad una apposita agenzia creata per l’occasione, mentre il Demanio E.p.e., assume tutte le competenze in materia di gestione immobiliare divenendone così il conduttore unico. E’ ovvio che con la riorganizzazione della Agenzia per assolvere alle note competenze e per le eventuali ricadute sul personale, saremo coinvolti a tutela delle lavoratrici e lavoratori del Demanio E.p.e.

p. la FP CGIL Nazionale
il Coordinatore Nazionale
Agenzie Fiscali

Giovanni Serio

 

Tabelle allegate

 
1)  comma ex 165 – simulazione dati relativi ad erogazione per livello sulla base degli importi ufficialmente autorizzati all’Agenzia
 
2)  comma ex 165 anno 2008 erogazione 2009 EFFETTIVO:  ex accordo sindacale del 9 dicembre 2009 con incremento residui anni precedenti
 

 
 
 

Cooperative Sociali: comunicato stampa congiunto FpCgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl – "Rompiamo il silenzio sul contratto: dignità professionale e contrattuale per i protagonisti del nuovo welfare"

 

Si terrà domani, venerdì 19 novembre con inizio alle ore 10, l’attivo unitario dei delegati sindacali FP Cgil, Cisl FP, Cisl Fisascat, Uil Fpl del comparto cooperative sociali.
Un’iniziativa finalizzata ad accendere i riflettori su una vertenza che si è aperta ad ottobre scorso e sulla quale finora è sceso il silenzio, anche da parte delle istituzioni: quella che interessa i 250.000 operatori delle cooperative impegnate nei servizi di assistenza socio sanitaria.
Duecentocinquantamila lavoratori che dall’inizio di quest’anno continuano a prestare la loro importante opera di assistenza a persone in difficoltà e alle loro famiglie, senza contratto. Cioè in attesa di un rinnovo per il quale le tre centrali cooperative – Federsolidarietà, Legacoop sociali e Agci – hanno messo sul piatto lo scorso ottobre un investimento drammaticamente inadeguato: appena 38 euro in più nei prossimi tre anni.

I sindacati di categoria FP Cgil, Cisl FP, Cisl Fisascat, Uil Fpl, dopo la rottura delle trattative hanno aperto vertenze sul territorio e fatto pressione sui responsabili istituzionali, scrivendo alla Conferenza delle Regioni, all’Anci e allo stesso ministro del welfare Sacconi.

Vista l’assenza di risposte, per domani è stato convocato un attivo che riunirà a Roma, presso la sede dell’Inpdap in via S.Croce in Gerusalemme, oltre 300 delegati in rappresentanza dei lavoratori delle cooperative sociali.

Qui si deciderà con quali modalità portare avanti la vertenza.
“I termini di rinnovo proposti dalle centrali cooperative sono del tutto inadeguati all’alto livello di professionalità degli operatori e all’impegno anche umano che il loro lavoro richiede, visto oltretutto che si parte da retribuzioni già basse” fanno notare i sindacati.

 “Quello che chiediamo non è solo un riconoscimento economico: è una valorizzazione delle professionalità operanti nel mondo della cooperazione sociale che sia all’altezza del ruolo che essa ha acquisito in questi anni per la tenuta dei sistemi regionali di welfare. Un ruolo che andrà crescendo man mano che si sviluppano il federalismo e una concezione integrata dei servizi sul territorio, necessaria per garantire ai cittadini efficienza, qualità e sostenibilità. È un investimento sul futuro di una società partecipata e inclusiva, sul quale bisogna coinvolgere tutti: lavoratori, istituzioni centrali e locali, cittadini, famiglie e comunità. E sul quale vogliamo risposte concrete e immediate”.

 

ATTIVO DELEGATI SINDACALI DELLE COOPERATIVE SOCIALI
Venerdì 19 novembre ore 10.00 – 14,30
c/o sede nazionale INPDAP, Via S.Croce in Gerusalemme 55, Roma

 

Forum sociale mondiale di Dakar (6-11 febbraio 2011)

CGIL Dakar
Forum sociale mondiale

La partecipazione della CGIL

A dieci anni dalla realizzazione del primo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, in Brasile, il Forum realizzatosi a Dakar, ha mostrato quanto sia stato importante il percorso realizzato dai movimenti sociali per costruire alleanze e proposte di cambiamento dell’attuale modello di sviluppo. Nonostante la crisi finanziaria e le scarse risorse disponibili, il forum ha visto la mobilitazione straordinaria di oltre settantamila persone, in rappresentanza di movimenti, reti, sindacati, associazioni, provenienti da 130 diverse nazioni. Uno spazio difficile da gestire per le tante problematiche che la presenza e la rappresentanza della società civile del pianeta determina; dagli aspetti culturali e linguistici, alle diverse sensibilità e richieste che provengono dai rappresentanti dei paesi industrializzati, dai paesi emergenti e dai paesi poveri, per non dimenticare le aspettative dei popoli senza patria, che ancora non hanno una propria nazione, o dai contadini senza terra, o dalle donne che lottano per il riconoscimento dei loro diritti di eguaglianza e di libertà.

 

Il Forum è uno spazio unico, di contaminazione e di incontro tra esperienze diverse, che va sostenuto e dove occorre esserci per costruire l’alleanza tra sindacati e movimenti, per fare quello che da soli, come organizzazioni sindacali, non siamo in grado di fare, per combattere una crisi globale che colpisce soprattutto le economie più deboli negando alla maggioranza delle persone del pianeta il diritto ad avere una vita dignitosa ed un futuro per i propri figli. Queste semplici e chiare riflessioni sono state espresse in numerosi interventi durante il forum sindacale promosso dalla Confederazione Sindacale Internazionale, dove alla domanda “.. se ha senso stare nel processo dei Forum Sociali..” si è sostituito la domanda “…come starci e come contare di più..”.
La rappresentanza delle donne, dei contadini, dei venditori ambulanti, dei popoli indigeni, come la tutela dei diritti umani, dei diritti dell’ambiente e dei beni comuni, della democrazia e della pace, sono, insieme al diritto al lavoro dignitoso ed ai diritti fondamentali nel lavoro, un pacchetto interdipendente, un insieme di diritti non più negoziabili per nessun individuo, in ogni angolo del pianeta, ed obbliga la società civile ad allearsi, per contrastare l’azione contraria dell’attuale modello di sviluppo globale.
La nostra delegazione, composta da trenta delegati di diverse categorie (FUNZIONE PUBBLICA, FILLEA, FILCAMS, FIOM, FLAI, FLC, SLC, SPI), CGIL regionali (Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia), Rete di cooperazione internazionale di Progetto Sviluppo e Nexus, Centro Confederale Nazionale, ha partecipato a numerosi dibattiti organizzati da ong (SOLIDAR, COSPE), da sindacati (CFDT, CGT, FGTB, ITUC), valorizzando la presenza dei nostri dirigenti sindacali senegalesi che hanno pienamente rappresentato la CGIL, portando la loro esperienza di lavoratori migranti africani integrati in Italia ed in Europa e ricevendo un esplicito apprezzamento per la qualità dei loro interventi.
Il programma di lavoro della delegazione è iniziato già il giorno 5 febbraio, coordinando un seminario, durante il forum sindacale, organizzato dai sindacati senegalesi, prima dell’apertura ufficiale del Forum, su: “Impatto della crisi sui lavoratori ed i sindacati”, che ha visto la presentazione delle politiche economiche del Governo Brasiliano da parte della CUT e il Programma dell’OIL per l’occupazione (Global Jobs Pact) da parte del responsabile OIL in Senegal.
Il giorno di apertura, 6 febbraio, abbiamo partecipato nella sede della CNTS, all’incontro tra tutte le delegazioni sindacali, promosso dall’ITUC, dove sono state presentate le attività sindacali, tra le quali la nostra iniziativa di Gorée.
Quindi, al pomeriggio abbiamo marciato, dietro il nostro striscione “worker’s rights, decent work, sustainable development, for all”, dal centro della città al campus universitario, con una infinita varietà di lingue, canti, balli, slogans che, come tradizione dei Forum Sociali, invadono le città ospitanti portando una immagine vera, genuina, dirompente della diversità culturale e della forza comunicativa che la libertà di espressione scatena tra le genti del pianeta.
Il secondo giorno del forum, 7 febbraio, siamo andati all’isola di Gorée, dove abbiamo consegnato la targa a memoria del sacrificio dei milioni di africani ridotti in schiavitù, proprio nel luogo dove quindici milioni di schiavi sono passati, la Casa degli Schiavi di Gorée, oggi patrimonio universale dell’umanità, e sotto la protezione dell’UNESCO. L’attività che ha coinvolto l’interesse di tante delegazioni sindacali, in testa la stessa ITUC che ha voluto annunciare l’attività il giorno precedente, invitando tute le delegazioni sindacali a parteciparvi. In effetti, la presenza all’atto è stato un vero successo, circa duecento tra sindacalisti e rappresentanti di associazioni italiane, europee e latinoamericane ci hanno accompagnati nella breve visita all’isola. Siamo stati accolti dal Direttore della Casa degli Schiavi, Eloy Coli, il quale ha presentato il valore simbolico del luogo e l’insegnamento che si vuole trasmettere ai visitatori, dalla memoria alla costruzione della cittadinanza globale fondata sul rispetto dei diritti umani universali. Quindi, Nicola Nicolosi a nome di tutta la coalizione rappresentata nella targa, ha spiegato il senso del nostro gesto e l’impegno a collaborare con le istituzioni, con i sindacati e la società civile africana, per la costruzione della cultura di pace, di riconciliazione e di cittadinanza universale, affinché la tragedia della schiavitù, in ogni sua forma moderna, non accada mai più. A seguire, vari rappresentanti hanno chiesto di trasmettere un breve messaggio, visto il clima emotivo e toccante creatosi. Maria Jiulia Reis Nogueira, Segretaria Nazionale della CUT del Brasile, ha voluto testimoniare quanto sia vivo in Brasile il tema dei diritti per la popolazione afro-discendente, e l’impegno del sindacato per il riconoscimento di questi diritti. Maria Jiulia ci ha detto, ” .. la mia faccia, il colore della mia pelle, mi riportano in Africa, anche io vengo da questa storia ..”. A Gorèe, in quel piccolo cortile dove nel corso di tre secoli sono entrati 15 milioni di uomini e donne africane, per diventare schiavi in un altro continente, abbiamo vissuto un momento forte, emotivo; di rabbia per quanto accaduto, di responsabilità collettiva per il futuro. Tutti quanti, a Gorée, abbiamo preso un impegno.
Da Gorée, siamo poi passati alla sede della CNTS, dove abbiamo partecipato al seminario, organizzato dalla ITUC-Africa, sulla diaspora africana, con l’intervento di Abdou Fauye, a nome della CGIL e degli africani che vivono all’estero, in Italia.
Quindi, nei due giorni successivi, 8 e 9 febbraio, la delegazione si è divisa per partecipare e seguire i seminari autogestiti dalle stesse associazioni che si sono registrate al Forum. Il nostro programma di lavoro è stato molto intenso, come già segnalato. Alessandro Genovesi ha partecipato ai due seminari promossi dalla rete francese sulle problematiche del settore delle telecomunicazioni e della telefonia. Rosa Pavanelli al seminario promosso dalla FGTB del Belgio sulle condizioni di salute ed i servizi sanitari per i migranti in Europa. Dione R. Khadime al seminario sulle politiche di accoglienza per i migranti in Europa, promosso da CFDT e CGT francesi. Abdou Faye e Ibrahima Niane al seminario su Migranti e Cooperazione Nord Sud nella tenda della CGT ed al seminario sullo stesso tema promosso dal COSPE. Adam M’bodi al seminario della ITUC Africa.
Quindi, abbiamo realizzato il nostro seminario discutendo con numerosi partners sindacali, reti di società civile ed eurodeputati, sui diversi sistemi di protezione sociale per i migranti, con una relazione introduttiva di Drame Ndiankou, e con il brillante coordinamento di Conny Reuter, segretario generale di SOLIDAR.
Abbiamo, infine, realizzato il seminario, da noi chiamato in modo provocatorio, “Economia di Salvezza” promosso insieme ad ARCI, ITUC Africa, ATTAC Francia e CGT francese, a cui hanno partecipato importanti reti associative come ATTAC Francia e Via Campesina, la FEPS (Fondazione Progressista di Studi Europei) rappresentata dal suo presidente, Massimo D’Alema, il centro studi brasiliano IBASE, con Candido Grzybowski, uno tra i più importanti intellettuali latinoamericani, l’ARCI con Paolo Beni, SOLIDAR con l’intervento del suo presidente Josef Weidenholzer ed infine la presenza qualificata dei sindacati, con la relazione introduttiva di Danilo Barbi, per la CGIL, e gli interventi molto seguiti del Segretario Generale della ITUC Africa, Kwasi Adu-Amankwah, del Segretario delle Relazioni Internazionali della CUT del Brasile, Joao Felicio e del responsabile delle Relazioni Internazionali della CGT francese, Jean Michel Joubier. Un dibattito che ha messo a fuoco che ha confermato l’urgenza di un cambio strutturale delle regole che governano le politiche economiche globali e della costruzione di un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile ed esteso a tutte le economie industrializzate, emergenti e povere del pianeta. Un confronto che come ripreso dai due coordinatori della giornata, Raffaella Bolini e Nicola Nicolosi, dovrà continuare approfittando delle future scadenze che vedranno nuovamente insieme sindacati ed associazioni, a partire da Genova, nel luglio prossimo.
Nei due giorni conclusivi del Forum, dove si sono realizzate venti Assemblee di convergenza, sui diversi assi tematici (dodici) definiti dal Comitato Promotore del Forum, abbiamo contribuito a promuovere e gestire, l’Assemblea sui Migranti, lanciando la proposta di mobilitazione per la giornata mondiale dei Migranti, facendo del prossimo 18 dicembre, un momento di pressione e di informazione per esigere agli stati industrializzati la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei migranti e delle loro famiglie. Appello che ha già raccolto molte adesioni tra associazioni e sindacati di diversi continenti. Non abbiamo tralasciato di dimostrare la nostra solidarietà con i migranti africani che vengono respinti in mare dalle navi di pattuglia del Programma FRONTEX, promosso dall’Unione Europea ed a cui partecipano Italia, Francia, Spagna, dando la nostra adesione e partecipando alla manifestazione che ha sfilato per le strade di Dakar.
Volendo fare una rapida valutazione a caldo dell’esperienza di Dakar, possiamo riprendere la discussione finale realizzatasi nel forum sindacale, promosso dalla ITUC, dove tute le delegazioni presenti si sono espresse manifestando la convinzione che questo spazio è importante per la costruzione di alleanze tra le diverse espressioni della società civile a livello globale, in particolar modo per il sindacato che nei Forum trova l’interlocuzione con soggetti diversi da sé, che hanno un ruolo ed una funzione di rappresentanza sociale e non, come le organizzazioni dei contadini, degli indigeni, delle donne, dei giovani, degli ambientalisti, dei diritti umani e le tantissime reti associative che operano nei paesi in via di sviluppo nel settore dell’economia informale, un universo di tante realtà che hanno in comune gli obiettivi della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della dignità delle persone, della lotta alla povertà e del rispetto dei diritti umani. Uno spazio unico, che non ha altri esempi al mondo, pieno di difetti e di confusioni, a volte caotico e disordinato, ma terreno da coltivare, con investimenti e impegno, per diventarne più protagonisti, più determinanti, come hanno ripetuto molte delle delegazioni sindacali presenti.
(Sergio Bassoli, CGIL)

 
Goree
Goree

I sindacati europei all’isola di Goree. Per non dimenticare, perchè non accada mai più (8/2/2011)

A qualche chilometro di mare, proprio di fronte a Dakar, si trova l’isola di Goree, un luogo che per alcuni secoli é stato uno dei più grandi mercati degli schiavi del mondo. Qui c’é ancora, ed é divenuta un museo, la “casa degli schiavi” dove milioni di neri aspettavano il loro turno per essere trasportati in America, da dove non sarebbero più tornati.
È una casa piccola, ma i suoi muri racchiudono mille segreti, patimenti, storie e desideri. Vi é subito dopo l’ingresso un patio principale con due scale circolari, intorno vi sono dalle celle per le donne e gli uomini: minuscoli cubicoli, a volte privi di finestre, dove venivano ammassati centinaia di schiavi mentre aspettavano di essere imbarcati. Vi sono anche due locali per la mensa, per il poco cibo offerto ed altre due, oggi usate come museo. Il momento più impressionante é quando si arriva, dopo avere percorso qualche decina di metri di un piccolo sentiero di pietra, semibuio, alla “porta del non ritorno” che immetteva direttamente sulla riva del mare e conduceva gli schiavi alle imbarcazioni. Da lì venivano imbarcati e non tornavano piú. Il loro destino era l’America, dove avrebbero lavorato fino alla morte. Passare oggi questa porta trasmette forti sensazioni perchè fa rivivere le le dure emozioni degli schiavi in partenza. Cosi’ come quando si entra in una delle celle, dove é difficile pensare che tante persone fossero ammassate. All’entrata della casa é stata posta una statua con un tamburo molto grande e con uno schiavo che rompe le catene, simbolo della libertá, ottenuta solo nel 1850, quando la Francia vietó la schiavitu’.
Questa isola e questi luoghi sono il simbolo della schiavitù delle popolazioni nere. Sono luoghi che nel 1978 stato stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, per ricordare quanto avvenne fino al 1848, anno della abolizione della schiavitu’.

 

La storia ci dice che nel corso di tre secoli sono partiti tra i 12 ed i 15 milioni di schiavi: è’ un luogo di alto valore simbolico che al pari di Auschwitz e del Museo della Shoa rappresenta una indelebile memoria di crimini e sofferenza. Un”isola-memoria del vergognoso commercio ha privato il continente nero in tre secoli di tanti esseri umani, sei milioni dei quali sono morti per le privazioni o i maltrattamenti.
Ieri, 7 febbraio, giornata dedicata dal World Social Forum alla Diaspora Africana, la CGIL (con ARCI, Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole,Tavola della Pace, Coordinamento Italiano Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Fondazione Angelo Frammartino, Progetto Sviluppo, ARCS, AUSER, INCA, Legambiente, UISP – Italia, ABVV-FGTB, SOLIDAR, ITUC/CSI – Belgio, CUT – Brasile, CCOO – Spagna, CGT – Francia) ha incontrato i responsabili della casa degli schiavi e le autorità locali di Goree.
Il Segretario Confederale della CGIL, Nicola Nicolosi ha sottolineato che “Il nostro desiderio è di gemellare Gorée e l’insieme di associazioni, sindacati, reti europee ed africane, per realizzare un progetto finalizzato alla promozione dei diritti umani e dello scambio culturale tra giovani, all’interno della rete internazionale dei luoghi della Memoria”.
Quindi ha ricordato che “i promotori si impegnano quindi a mettere a disposizione le proprie reti associative, le proprie esperienze, favorendo scambi culturali, opportunità di formazione e di cooperazione tra giovani, mettendo in rete le tante iniziative che già ci vedono impegnati in questa direzione; “il treno della memoria ad Auschwitz”, il parco di Monte Sole a Marzabotto, il museo della Shoa a Gerusalemme, la casa degli schiavi nell’Isola di Gorée, i centri di accoglienza dei migranti nella Domiziana, le cooperative della legalità in Sicilia e Calabria, verso Genova luglio2011, la marcia per la pace Perugia – Assisi, Mostar e Srebrenica, e tanti altri luoghi ed iniziative da cui passare, contaminandosi, per costruire una solida idea di cittadinanza globale, di pace e di giustizia”.
Una targa a ricordo è stata posta all’entrata della casa degli schiavi a ricordo del sacrificio di milioni di uomini e donne africane, vittime della schiavitù, transitate nella piccola isola di Gorée. Nicolosi ha concluso: “la targa che oggi poniamo qui oggi significa una riaffermazione del nostro impegno di lavoratori, di sindacati e di forze e associazioni democratiche a voler proseguire su questa strada. Sì, noi siamo convinti che costruire un altro mondo è possibile”.

Al via il World Social Forum 2011, un grandissimo corteo sfila a Dakar (7/2/2011)
Con un lunghissimo corteo multicolore che ha attraversato la capitale Dakar, si è aperto oggi (6 febbraio) in Senegal il World Social Forum 2011: giustizia, solidarierà, sostenibilità le parole cardine che caratterizzano questo appuntamento africano.
E’ stata massiccia la partecipazione alla sfilata di apertura che ha caratterizzato questa prima giornata di Social Forum, una partecipazione ben al di là di ogni previsione con decine di migliaia di persone che hanno dato vita ad un appuntamento imponente e assolutamente pacifico. Sindacati, reti, ecologisti, associazioni e movimenti religiosi e di ogni continente sono sfilati dal centro di Dakar sino al campo universitario sede del Forum portando ogni un tassello di quella grande proposta di cambiamento che stà alla base della settimana di confronto.
La crisi di un vecchio sistema dominante che distrugge l’ambiente e mette in pericolo le generazioni future, nel nome della competizione che distrugge allo stesso modo i diritti dei lavoratori e dei contadini, i diritti democratici e sociali, la coesione sociale. Contemporaneamente un enorme sfruttamento di risorse umane e naturali prosegue e si aggrava. Le regioni impoverite stanno diventando più povere; mentre nelle regioni con maggiore sviluppo sta avvenendo una forte distruzione delle conquiste sociali; i paesi emergenti sono spinti a seguire il modello dominante con conseguenze terribili per la natura, il clima, le comunità, le popolazioni native e le prospettive future.
Sono stati i Paesi africani a fare la parte del leone con le migliaia di ragazze, di giovani, di persone provenienti non solo dal Senegal, ma dal Marocco, dalla Mauritania, dalla Guinea, dalla Nigeria, Gambia, Camerun, Mali e tante altre realtà a ricordarci come sia sempre più evidente come l’economia dominante l’intero pianeta non sia più sostenibile e che i nuovi protagonisti nel mondo del terzo millenio chiedono profondi cambiamenti.
Le voci e i canti, i cartelli, gli striscioni che si sono sentiti e visti nel corteo di Dakar richiamavano tutto questo, in un caleidoscopio di immagini che testimonia la varietà, la vivacità, la estensione di un protagonismo sempre più difficile da ignorare, dal Senegal al Brasile, dal Vietnam all’Europa, dal Canada all’India. Ed ancora dai movimenti femministi alla solidarietà con le lotte tunisine ed egiziane, alla Palestina, ai movimenti per l’Istruzione e la sanità, alle ONG, ai movimenti ecologisti e dei Sem terra.
Anche la delegazione italiana ha portato il suo contributo con le tante voci dell’Arci, della Caritas, della Lega Ambiente, dell’Uisp e di varie ONG: ci dice Sergio Bassoli, del dipartimento Internazionale CGIL Nazionale, uno degli animatori di questo Forum: “siamo qui a imparare dai nostri amici africani come ripensare un modello di società e il modello di sviluppo che traduca in pratica le parole del nostro striscione lavoro dignitoso per tutti, diritti e lavoro per tutti,sviluppo sostenibile per il pianeta. La nostra presenza significa comunione con i movimenti dei lavoratori per lo sviluppo e una diversa concezione del mondo”. In mattinata c’è stato l’incontro promosso dall’ITUC tra le organizzazioni sindacali presenti a Dakar mentre per domani è prevista la visita all’isola di Goree.

World Social Forum: la CGIL a Dakar per un confronto con sindacati e movimenti di tutto il mondo (6/2/2011)
La CGIL partecipa al World Social Forum di Dakar (6 – 11 febbraio 2001) con una delegazione guidata dai Segretari Nazionali, Danilo Barbi e Nicola Nicolosi, composta da rappresentanti sindacali del centro Confederale, di otto Categorie Nazionali (SPI, FILLEA, FIOM, FILCAMS, SLC, FP, FLAI, FLC), quattro strutture regionali (Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Friuli Venezia Giulia) del patronato INCA e della rete di cooperazione e solidarietà internazionale di Progetto Sviluppo. In particolare, si segnala la presenza, nella delegazione, di delegati sindacali originari di paesi africani, immigrati in Italia.
La delegazione sarà impegnata in un fitto programma di iniziative, partecipando a incontri e seminari promossi dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati, dalla sua organizzazione regionale africana, da altri sindacati e reti partners, sui temi della Migrazione, della Crisi Globale, dello Sviluppo e del Lavoro Dignitoso, dialogando con sindacati e movimenti provenienti da ogni parte del mondo.
Le iniziative promosse direttamente dalla CGIL, in collaborazione con ARCI e con altri sindacati e reti associative di diversi continenti, cominceranno il 7 febbraio con la visita all’Isola di Gorée, depositando una targa a ricordo del sacrificio di uomini e donne vittime della tratta degli schiavi nei secoli scorsi. Un incontro con istituzioni locali, associazioni e sindacati africani, con cui dar vita ad un nuovo percorso di cittadinanza globale, di formazione e scambi culturali tra giovani.
Quindi, nei giorni 8 e 9 febbraio, sarà la volta dei seminari. Uno di essi mette a confronto ed analizza i sistemi di protezione sociale per lavoratori migranti in Europa ed in Africa. Un altro seminario propone un confronto aperto tra sindacati e movimenti sulla Crisi Globale, scambiando esperienze e proposte alternative per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Il 10 febbraio si darà luogo ad un’Assemblea Tematica convocata per rilanciare il processo di ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei migranti e delle loro famiglie e per convocare a livello globale la giornata internazionale dei Migranti per il prossimo 18 dicembre 2011, come momento di mobilitazione della società civile in ogni parte del pianeta.
Un percorso ed un impegno che ha già fissato altre tappe di incontro e di confronto con giovani, movimenti e reti associative, come la conferenza sociale europea tra sindacati e movimenti, l’appuntamento di Luglio prossimo a Genova, in occasione dei dieci anni dal G8 del 2001, e la Marcia della Pace Perugia – Assisi, il prossimo 25 settembre 2011.

Social Forum Mondiale: dal 6 all’11 febbraio a Dakar in Senegal per promuovere i diritti umani Il 7 febbraio ‘percorso della Memoria’ all’isola di Gorée
In occasione del prossimo WSF che si terrà a Dakar, dal 6 all’11 febbraio prossimo, un ampio cartello di sindacati, associazioni ed Enti Locali depositeranno una targa a ricordo del sacrificio di milioni di uomini e donne africane, vittime della schiavitù, transitate nella piccola isola di Gorée, a poche miglia dal porto della città di Dakar, dando vita ad un percorso comune di promozione dei Diritti Umani.
La visita ed il ricordo di quanto è accaduto a Gorée è un momento fondamentale della nostra presenza al Forum. Un atto simbolico, di riconoscimento del debito che tutti noi abbiamo nei confronti dell’Africa per quanto accaduto con la tratta degli schiavi verso le Americhe, per il perpetuarsi dello sfruttamento delle risorse naturali, per le politiche colonialiste, per le enormi responsabilità dello sviluppo negato ad un intero continente, dove la maggioranza della popolazione lotta ancora contro la fame, le malattie, la mancanza d’istruzione, le guerre, costretta, nuovamente, ad abbandonare le proprie famiglie e la propria terra in cerca di fortuna, riproducendo, sotto altre forme, nuovi sistemi di sfruttamento disumani e nuove forme di schiavitù. Uomini e donne che ancora oggi da quel tratto di mare, con barche di fortuna, cercano di raggiungere, spesso a costo della vita, le Canarie o la Mauritania, intercettati dalle navi militari europee.
Gorée, ieri, luogo di passaggio degli schiavi. Gorée, oggi, luogo dove attraverso il Ricordo, la Memoria e l’Incontro tra persone di diversi continenti, insieme, vogliamo prendere un impegno comune per la promozione dei diritti umani, per il rispetto dei diritti dei Migranti e delle loro famiglie, per un Lavoro Dignitoso e per il diritto allo sviluppo, di tutti.
I promotori si impegnano quindi a mettere a disposizione le proprie reti associative, le proprie esperienze, favorendo scambi culturali, opportunità di formazione e di cooperazione tra giovani, mettendo in rete le tante iniziative che già ci vedono impegnati in questa direzione; “il treno della memoria ad Auschwitz”, il Parco di Monte Sole a Marzabotto, il Museo della Shoa a Gerusalemme, la Casa degli Schiavi nell’Isola di Gorée, i centri di accoglienza dei migranti nella Domiziana, le cooperative della legalità in Sicilia e Calabria, VersoGenovaLuglio2011, La Marcia per la Pace Perugia – Assisi, Mostar e Srebrenica, e tanti altri luoghi ed iniziative da cui passare, contaminandosi, per costruire una solida idea di cittadinanza globale, di pace e di giustizia.
Primi Promotori:
CGIL, ARCI, Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole,Tavola della Pace, Coordinamento Italiano Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Fondazione Angelo Frammartino, Progetto Sviluppo, ARCS, AUSER, INCA, Legambiente, UISP – Italia, ABVV-FGTB, SOLIDAR, ITUC/CSI – Belgio, CUT – Brasile, CCOO – Spagna, CGT – Francia.

Nota su seconda riunione Comitato congiunto per la rilevazione delle esperienze lavorative

Ai delegati ed R.S.U. CGIL
degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate

Oggi 29 marzo, si è svolto il secondo incontro del Comitato Congiunto per la ricognizione dei mestieri istituito dall’articolo 20 del CCNI.
Ancora una volta si è trattato di una riunione interlocutoria destinata più a fissare i principi più che ad esaminare i dati delle autorilevazioni finora effettuate. In particolare, in seguito ad un prolungato confronto, si è convenuto che la documentazione relativa al monitoraggio venga trasmessa a tutti i componenti del Comitato, titolari e supplenti, per consentire la massima diffusione dei risultati.
È stato inoltre deciso che tutti i membri del Comitato debbano avere la possibilità di accedere ai dati o di ottenere informazioni su di essi. A tale proposito si è concordato che tutti i componenti possano richiedere notizie specifiche e che queste debbano essere comunicate a tutti gli altri a cura dell’Agenzia; che il materiale riassuntivo prodotto sia consegnato con un congruo anticipo rispetto alla data delle prossime convocazioni, in modo che, dando a tutti la possibilità di partecipare con una maggiore conoscenza dei dati, gli incontri possano essere più proficui.
Si è anche stabilito che i verbali dei lavori, più che riferire le singole posizioni dei vari componenti, riportino le decisioni adottate di comune accordo in merito alle problematiche emerse nella discussione, così da esplicitare un documento comune al Comitato quale organismo ufficiale dell’Agenzia, fermo restando che ogni organizzazione potrà esprimere le proprie valutazione tramite i rispettivi comunicati sindacali.
È stato affrontato, poi, il problema che potrebbe presentarsi nel caso in cui per il periodo delle ferie o per altri motivi di impedimento, qualcuno non riuscisse a compilare la propria scheda; in considerazione che non è possibile eliminare lo scaglionamento delle regioni a causa della difficoltà di aumentare gli accessi alla banca dati, si è stabilito di provvedere nella prevista fase di “aggiornamento”, al recupero di tutte quelle posizioni che risultino impossibilitate all’autorilevazione.
Sono state evidenziate diverse criticità riscontrate in questo primo periodo di rilevamento nelle regioni finora interessate. Con maggiori dettagli si è provveduto ad una disamina più approfondita di quanto accaduto al CAM di Pescara. In particolare si è confermato che questa fase non può che servire ad una rilevazione e che qualsiasi tipo di intervento da parte dei cosiddetti validatori di prima istanza, come vengono definiti i direttori degli uffici, che miri invece ad una valutazione individuale è assolutamente fuori luogo. Come CGIL, abbiamo chiesto che venisse esplicitamente indicato, fino a modificarne anche la definizione, che la autorilevazioni si effettuino puramente a fini statistici e non “gestionali”, ma su tale formulazione vi è stata l’opposizione di alcune sigle che giudicano invece diversamente le finalità di questa ricognizione.
Proprio per questo, abbiamo anche sollevato critiche ai cambi di organigrammi che in questo periodo, come ci è stato segnalato, si stanno mettendo in atto in alcuni uffici e che sembrano dettati da un tentativo di instradare in un certo modo la rilevazione o mirati a favorire alcune persone, destinandole a compiti che potrebbero essere inquadrati in un’area funzionale superiore. È stata, però confermata la possibilità in questi casi di spostamenti ingiustificati, di far riferimento ai compiti svolti precedentemente e, qualora venissero apportate alla scheda di autorilevazione modifiche non condivise, di ricorrere alla richiesta di confronto con la direzione del proprio ufficio, così come previsto dalla procedura, tale confronto dovrà esserci e non potrà essere eluso per nessun motivo.
Il materiale distribuito ai componenti di parte sindacale sulle autorilevazioni avvenute in Abruzzo, Emilia-Romagna e Liguria, ha evidenziato come oltre il 95% del personale abbia effettuato la ricognizione e che in media solo il 10% delle schede siano state modificate in sede di validazione. La procedura, quindi, prosegue secondo le previsioni, anche con le difficoltà che si supponeva si sarebbero presentate a causa delle diverse aspettative e delle diverse interpretazioni.
Nelle prossime settimane seguiteranno le rilevazioni e verranno rielaborati i dati con gli aggiornamenti necessari per la continua verifica dei risultati intermedi; ciò consentirà di tenerne sotto controllo l’andamento per intervenire ed apportare gli eventuali correttivi.
La nostra organizzazione continuerà a vigilare sulla regolarità dell’iter della ricognizione, suggerendo i correttivi che riterrà significativi per il miglioramento del processo anche in base alle segnalazioni che perverranno dai territori.

Per la CGILFP Nazionale
Coordinatore Nazionale
Carlo Cielo
 
p. la Fp Cgil Agenzie Entrate
Responsabile Agenzie Entrate

Carmine Ruocco

Informativa del Capo del Dipartimento per la Giustizia minorile relativa alla stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato della giustizia minorile

 

Stabilizzazione del personale a tempo determinato

Roma, 26 luglio 2007

Ai delegati ed eletti Fp Cgil
Settore Giustizia Minorile

Il 30 luglio Il Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile ha indetto una riunione per la revisione della pianta organica, indispensabile per procedere all’assunzione di tutti i lavoratori a tempo determinato che operano nel dipartimento.
Vi aggiorneremo sull’esito dell’incontro e nel frattempo vi trasmettiamo in allegato la nota del dirigente del personale e la determinazione con la quale il dipartimento avvia l’iter per l’acquisizione delle domande del personale interessato.

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale

Gianfranco Macigno


 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto