Comunicato unitario ai lavoratori sul Fua


FUA 2013/2014/2015 (QUOTA FISSA)

CGIL CISL E UIL: NO AD ULTERIORI RITARDI NEL PAGAMENTO

 

 

CGIL
Cisl e UIL, lo scorso 18 novembre, hanno siglato l’accordo sui criteri di
pagamento del FUA relativo agli anni 2013, 2014 e 2015
(limitatamente alla quota fissa). Abbiamo valutato molto positivamente la
sottoscrizione di tale accordo in quanto essa metteva fine ad una situazione di
stallo nel pagamento del salario accessorio ai lavoratori della giustizia
determinata da un contenzioso incardinato 
innanzi alla Corte dei Conti contro l’amministrazione della
Giustizia  sul contenuto degli accordi
sul FUA conclusi a partire dal 2008 e dalla circostanza che l’amministrazione
giudiziaria non aveva (e tuttora non ha) attuato nè condiviso  con le oo ss 
il sistema di valutazione  del
personale prescritto dalla legge.

Orbene,
ad oltre sette mesi dalla firma dell’accordo, solo le “particolari posizioni” e
le posizioni organizzative sono state corrisposte. Il pagamento del cd. Fondo
di Sede (ossia delle somme che vengono liquidate ai lavoratori attraverso la
trattativa di posto di lavoro) invece  è
tuttora fermo in quanto l’amministrazione centrale non ha ancora emanato la
circolare che dispone l’apertura delle trattative e l’assegnazione delle
relative somme, pur avendola sollecitata più volte come da ultimo con la nota
del 1° giugno u.s. che si allega.

L’inerzia
dell’amministrazione non trova giustificazione alcuna e denota l’assoluta
noncuranza dei vertici del ministero verso il personale della giustizia. Tale
atteggiamento è inaccettabile ed impone a CGIL CISL e UIL di adottare ogni
iniziativa al fine di conseguire  il
pagamento integrale  dei FUA
2013/2014/2015 quota fissa e, per quanto possibile, il rifinanziamento del FUA
stesso in vista delle prossime progressioni economiche.

Sarà
nostra cura ribadire nell’incontro di domani all’amministrazione che la mancata
emissione della circolare non è accettabile e che il ritardo è divenuto oramai
insostenibile per i lavoratori.

Terremo
informati tutti i lavoratori sulle iniziative che decideremo di adottare e
sugli sviluppi che le stesse determineranno.

 

 

Roma,
30 giugno 2016

 

 

FP CGIL      CISL FP       UIL PA

Grieco         

Marra          Amoroso

 

 
           

CGIL: vicini al dolore delle famiglie

istanbul

Attacco terroristico all’aereoporto di Istanbul

(29.6.2016) “La Cgil, commossa e solidale, si unisce al dolore delle vittime e delle loro famiglie, a seguito del feroce attacco di ieri sera all’aeroporto internazionale di Istanbul, luogo di accoglienza, passaggio ed incontro tra cittadini di tutto il mondo.
La Cgil ribadisce il totale rifiuto e la ferma condanna di ogni atto di violenza e mancanza di rispetto per la vita umana, così come di ogni ideologia che le teorizzi o giustifichi in alcun modo.
La Cgil chiede alle istituzioni e autorità turche ed internazionali di svolgere indagini rapide, affinché i responsabili di questi crimini vengano consegnati alla giustizia. Allo stesso tempo, il sindacato italiano si affianca alle forze democratiche sindacali turche nella difesa e promozione delle libertà, della pace e dei diritti, che ovunque sono il patrimonio e il fondamento della democrazia e della giustizia”.

 
with istanbul

EPSU: grazie ai lavoratori del servizio pubblico

Un lettera è stata inviata dal segretario generale di EPSU, Jan Willem Goudriaan, ai sindacati turchi: “…E ‘con profonda tristezza e rabbia che abbiamo assistito ancora una volta ad un attacco contro uomini, donne e bambini innocenti… L’EPSU condanna tutti gli atti di violenza e di terrore. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alle famiglie, agli amici e ai colleghi di coloro che sono morti…La nostra simpatia, la nostra vicinanza va a tutti i feriti e a tutto il popolo turco…
” Salutamo le lavoratrici e i lavoratori del servizio pubblico che sono venuti ad aiutare chi ha bisogno,  vigili del fuoco, polizia e forze di sicurezza, il personale medico e sanitario e molti altri hanno fornitosupporto, a grande rischio per la loro salute e sicurezza… Noi siamo con voi nella difesa dei diritti umani, della democrazia e per il rispetto verso ogni altro. Noi continuiamo a perorare la soluzione pacifica dei conflitti. La nostra solidarietà attraverso tutti i luoghi di lavoro, le culture e i confini è la risposta a tali atti…”
In particolare è stata ricordata la figura di Umut Sakaroğlu , funzionario della dogana, ucciso mentre svolgeva solo il suo dovere. 

 
istanbul broken

CES: piangiamo le vittime lavoriamo per la pace

Anche la Confederazione europea dei sindacati piange la strage insensata  delle persone innocenti avvenuta lo scorso 28 giugno all’ Aeroporto di Istanbul  e ha inviato un messaggio di solidarietà ai suoi iscritti in Turchia.
Il Segretario generale della CES Luca Visentini ha dichiarato: “Noi piangiamo per tutte le vittime, i morti e i feriti, e per i loro cari. Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori turchi che stanno aiutando le persone ferite ad affrontare il seguito di questo attacco omicida. Chiunque sia stato non ha mostrato nulla, se non il disprezzo per la vita e per l’umanità. Come sindacalisti noi siamo per i diritti umani e per il cambiamento democratico, non per la violenza. “
“La comunità internazionale deve raddoppiare i propri sforzi per portare la pace e lo sviluppo economico sostenibile nella regione, e fare tutto il possibile per evitare azioni che fanno aumentare la tensione e la violenza”.

 

PSI: non arrendersi al terrore

Il segretario generale di PSI, Rosa Pavanelli, ha condannato l’attentato all’aereoporto di Istanbul: “attacchi come questi devono rafforzare la nostra solidarietà e dimostrare che non possiamo arrenderci al terrore.

 

Ministero Difesa: Comunicato Unitario- Esiti riunione SME del 28.06.2016

 
INCONTRO STATO
 MAGGIORE ESERCITO  (R.P.G.F.) – 28 giugno 2016

 

 


Si è tenuto in data
odierna il programmato incontro
con Stato Maggiore Esercito nel corso del  quale ci è stata fornita informazione
relativamente a  provvedimenti di riordino riguardanti l’Area
Operativa, Territoriale e delle Infrastrutture,   che di
seguito riportiamo in sintesi , rimandando per il dettaglio alla
scheda informativa.

 

AREA OPERATIVA

 

Comando
Supporti
(COMSUP)
di Verona
: la riconfigurazione in Comando  delle  Forze Operative
Terrestri di Supporto (COMFOTER Supporti), prevista dal d.lgs 7/2014 entro il 31
dicembre 2018, dovrebbe essere anticipata al 2 settembre 2016 con specifico
decreto ministeriale, contestualmente  il
Comando Forze Operative Terrestri di Verona
si riconfigurerà presso la
sede di Roma come Comando Forze
Operative
Terrestri e Comando Operativo Esercito (COMFOTER
COE). Le TT.OO. e la sede di
servizio non subiranno variazioni pertanto tutto il personale in servizio
presso il COMSUP Verona sarà reimpiegato presso 
il COMFOTER Supporti.

 

 

 

AREA TERRITORIALE

 Reparto
alla sede di tipo “B” e Comando alla
sede Caserma “Pizzolato”.

 A seguito della  soppressione
del
CME Trentino Alto Adige è in
via di attuazione il transito di dipendenza del Reparto alla
sede e del Comando alla sede
della Caserma “Pizzolato” in Trento, dal citato CME al 2° Reggimento Genio Guastatori, mantenendo comunque
invariata la sede e prevedendo l’incremento di n.1 p.o. per Funzionario
Tecnico Edile.

 

 

 

 

Nuovi Comandi Interregionali.

la Forza Armata
ha avviato, in via sperimentale, un progetto che prevede la presenza di n. 3 Comandi multifunzione a valenza interregionale:
Comando Forze Operative Nord (COMFOP Nord) per riconfigurazione del Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova; Comando Forze Operative Sud (COMFOP Sud) per riconfigurazione
del
Comando Forze di Difesa
Interregionale Sud di Napoli e Comando delle Truppe Alpine (COMTA) di Bolzano.

 

OTTIMIZZAZIONE DELLE
INFRASTRUTTURE

 

 Firenze:
Nell’ambito
della dismissione degli immobili del
Ministero della
Difesa, è
stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra
il Ministero della Difesa, il Comune di
Firenze e l’Agenzia del Demanio
che
prevede, tra l’altro, la cessione della Caserma “Redi”, sede del Poliambulatorio dell’Istituto Geografico Militare.
Pertanto è previsto il trasferimento del
Poliambulatorio  all’interno
dei
locali della Caserma “Morandi”.

 
 Tarquinia:Il deposito materiali di commissariato di Tarquinia
(VT), in uso al Centro Rifornimentidi Commissariato di Roma sarà riconsegnato al competente
Reparto Infrastrutture per un’eventuale valorizzazione”.   Nel
corso del nostro intervento, abbiamo rilevato che nei provvedimenti di
riorganizzazione esposti  non è stata
data  attuazione alcuna attuazione al
protocollo di intesa firmato con il Ministro della Difesa il 2 maggio u.s.. Non
risultano infatti valorizzate le professionalità del personale civile ed il
numero di posti di funzione previsti per il personale civile è di gran lunga
inferiore al numero di funzionari presenti nei vari Enti.

Pertanto
abbiamo chiesto che sia data concreta attuazione al protocollo di intesa
individuando posti di Capo sezione, Capo ufficio, Capo servizio, Capo nucleo da
attribuire al personale civile.

Pertanto
pur concordando nei numeri complessivi di personale previsto dalle nuove TT.OO,
abbiamo sospeso il giudizio e chiesto che che la suddetta riorganizzazione sia
oggetto di una ulteriore riunione nella quale SME dovrà dare risposta alle
nostre richieste.

 

Relativamente
all’ottimizzazione delle infrastrutture per quanto in previsione di attuazione
a Firenze abbiamo espresso la nostra perplessità sull’economicità dell’intera
operazione, in considerazione che viene ceduto un sedime in buone condizioni e
si prevede il trasferimento del Poliambulatorio in una caserma abbandonata da
anni che richiede pesanti interventi di ristrutturazione. Pertanto abbiamo
chiesto di conoscere  il dettaglio dei
costi ed il saldo economico dell’intera operazione anche in relazione al fatto
che parte dei risparmi effettuati dovrebbero confluire nel FUA.

Per
Tarquinia si concorda sull’ipotesi di utilizzo della struttura come magazzino
del Reparto Infrastrutture.

 

 

      FP CGIL            CISL
FP            UIL
PA

Francesco
Quinti     Paolo Bonomo         Sandro Colombi

 

 

18 settembre 2015 – RADIO ANCONA – intervista Corpo Forestale dello Stato

 
 

 


Intervista De Leoni

 
 

 
 

Approvati gli statuti dell'ANPAL e dell'Ispettorato nazionale del lavoro

Sulla gazzetta ufficiale  n. 143 del
21-6-2016 sono stati pubblicati:

–  il Decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 2016, n.
108, avente ad oggetto “Regolamento recante approvazione dello
Statuto dell’Agenzia nazionale per le poilitiche attive del
lavoro”
– il Decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 2016, n.
109, dal titolo “Regolamento recante approvazione dello
statuto dell’ispettorato nazionale del lavoro”

Entrambi i decreti sono in vigore dal 22 giugno.

 

Roma – dichiarato lo stato di agitazione

 
 

28.06.2016 – Lo stato di stallo in cui versa il Comando di Roma, sta praticamente portando al totale collasso la funzionalità del soccorso tecnico urgente e l’intero impianto amministrativo.

Si continua a non tener conto delle proposte
derivanti dai tavoli sindacali e di quelle emerse dalle fasi di conciliazione rese necessarie nel biennio di
questa gestione.

Si aggravando quindi le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del Comando di Roma costretti a subire gestioni clientelari e la violazione dei dei criteri di mobilita.

Inevitabile la dichiarazione dello stato di agitazione della Fp Cgil VVF.

 

 

Rettifica posti a disposizione per la mobilità del personale specialista appartenente alla qualifica di capo squadra sommozzatore.

 
 

28.06.2016 – Per un errore dell’Amministrazione relativo ai posti messi a disposizione, il personale specialista SMZT interessato dovrà presentare nuovamente domanda a partire dal 28/6/2016 fino al 2/7/2016.

Le istanze di mobilità precedentemente presentate a seguito della circolare del 16/06/2016,  riferite alla sola specializzazione da SMZT, sono quindi annullate.

 

 

Mobilità personale Ente Strumentale alla CRI – Richiesta convocazione unitaria

Roma, 22 giugno 2016

 

Alla Dr.ssa Maria
Barillà

Dipartimento della Funzione Pubblica

Ufficio per l’organizzazione e il lavoro pubblico

e,
p.c. 
Alla Dr.ssa Patrizia Ravaioli

Direttore Generale Ente strumentale

alla Croce Rossa Italiana

    

Alla Conferenza delle Regioni e delle

Province Autonome

 

 

 

 
   

OGGETTO: Mobilità personale Ente Strumentale
alla CRI. Richiesta convocazione riunione cabina di regia ex art. 6, comma 5,
D.Lgs n. 178/2012.

 

 

 

Gentile Dottoressa,

 

 in merito all’argomento in oggetto e
a quanto concordato nel corso dell’ultimo incontro tenutosi presso il
Dipartimento della Funzione Pubblica in data 11/5 u.s., siamo a chiederle
l’immediata convocazione di una nuova ed urgente riunione della cabina di regia
prevista dall’art. 6, comma 5, del D.Lgs. n. 178/2012.

La nostra richiesta è motivata
dall’obiettivo di avere piena contezza delle fasi della procedura del portale:
ci risulta infatti che solo 664 lavoratori abbiano trovato collocazione nella
prima fase e che dunque sia ancora elevato il numero degli altri di
ricollocare. 
 Siamo inoltre a conoscenza di una
riunione tecnica tra le regioni, l’Ente Strumentale ed i Ministeri Vigilanti
sull’applicazione delle norme della legge di stabilità: vorremmo pertanto
conoscere a fondo i dettagli dell’incontro e la posizione delle regioni su
tutte le figure professionali, comprese quelle sociosanitarie.
 Riteniamo inoltre necessario avviare
al più presto la seconda fase da lei preannunciata in modo che vi sia certezza
che tutto il personale possa aspirare a posti di lavoro che non danneggino la
professionalità ed il salario; è dunque necessario incontrarsi con l’obiettivo
di discutere e risolvere eventuali problemi che potrebbero  crearsi e giungere presto ad un completo
assorbimento dei lavoratori della CRI in altre Amministrazioni.

 
 In attesa di un cortese cenno di
riscontro inviamo cordiali saluti.

 

 

 

FP CGIL          CISL FP          UIL PA
            FIALP CISAL 

 

Sicurezza-DAP: Assemblea dei quadri e dei delegati CGIL comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico

  
 La Polizia Penitenziaria

 

 Intervento di Massimiliano Prestini – Coordinatore nazionale Fp Cgil

Le
premesse con cui il governo Renzi aveva annunciato di voler procedere ad un
progetto di innovazione della pubblica amministrazione e di riforma delle Forze
di Polizia sono state completamente disattese alla prova dei fatti. La presunta
volontà di razionalizzare le Forze di Polizia ed eliminare le duplicazioni, si
è tradotta nella scellerata scelta di far assorbire il Corpo Forestale dello
Stato dall’Arma dei Carabinieri e di militarizzare, in un processo
diametralmente opposto a quelli che si registrano nel resto d’Europa, donne e
uomini che avevano scelto di arruolarsi in un corpo civile.

Un
serio progetto di razionalizzazione delle Forze di Polizia dovrebbe prevedere
un percorso di smilitarizzazione del personale, con conseguenti processi di
democratizzazione che consentano di poter fruire anche delle libertà sindacali,
e la scelta di evitare le duplicazioni delle funzioni di polizia generale, non
l’eliminazione di quelle a carattere specialistico. In tal senso è necessario
rafforzare il ruolo della Polizia di Stato ed evitare la soppressione di altri
Corpi che, come la Polizia Penitenziaria ed il Corpo Forestale dello Stato,
hanno compiti specifici.
La funzione della Polizia Penitenziaria è quella di
garantire l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale,
la tutela della sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, di
partecipare alle attività di osservazione e trattamento dei detenuti, di
occuparsi della traduzione dei ristretti ed espletare il servizio di
piantonamento degli stessi. Tali compiti sono affidati in via esclusiva alla
Polizia Penitenziaria e non esistono sovrapposizioni di competenze con altri Corpi
di Polizia.
Con
il processo di riorganizzazione del Ministero della Giustizia e la nascita del
nuovo dipartimento della giustizia minorile e di comunità, con cui si intende
potenziare il sistema dell’esecuzione penale esterna, la Polizia Penitenziaria sarà
inoltre chiamata ad espletare nuovi compiti di controllo sul territorio delle
persone sottoposte a misure alternative alla detenzione.

Purtroppo,
la grave carenza di organico di cui soffre il Corpo rende difficile
l’espletamento dei compiti attualmente affidati al personale e rischia,
inoltre, di compromettere sul nascere il progetto che riguarda l’esecuzione
penale esterna. La pianta organica del personale di Polizia Penitenziaria è
stata fissata con Decreto Ministeriale del 2013 in 45325 unità, ma attualmente
il personale amministrato risulta di 37963 unità, con una carenza di organico
di 7362 Poliziotti.

Tale
carenza cresce di anno in anno – si pensi che nel 2015 il personale
amministrato si aggirava intorno alle 38738 unità – poiché si perdono circa
1300 poliziotti tra pensionamenti, personale collocato a riposo per inidoneità
al servizio e personale che transita al ruolo civile, mentre se ne assumono
meno di 500. A tal proposito il rischio per l’anno in corso è ancora maggiore,
poiché gli unici due concorsi in cui erano previste assunzioni di personale
esterno all’amministrazione penitenziaria, quelli per allievi agenti di Polizia
Penitenziaria del 28 luglio 2015, per 100 posti nel ruolo femminile e 300 in
quello maschile, sono sospesi per irregolarità nello svolgimento della prova di
esame, con il rischio di far saltare completamente le assunzioni previste per
l’anno in corso.

L’allarmante
quadro della situazione attuale dimostra come non è più rinviabile un adeguato
piano di assunzioni, che colmi la carenza di organico, evitando al personale i
turni massacranti a cui oggi è sottoposto – si tenga presente che si parla di
servizi che si protraggono fino a sedici ore al giorno – e consenta di eseguire
i nuovi compiti assegnati alla Polizia Penitenziaria nell’esecuzione penale
esterna.

Al
suddetto piano si dovrà affiancare un progetto di razionalizzazione delle
risorse umane attualmente a disposizione, poiché la drammatica situazione è
ulteriormente aggravata dalla cattiva gestione del personale attuata
dall’amministrazione penitenziaria fino ad oggi. Migliaia di Poliziotti, che ad
oggi risultano ancora in carico agli istituti penitenziari, sono in realtà
distaccati in sedi extra moenia ed impiegati in compiti amministrativi. Per
favorire la fuga del personale dagli istituti penitenziari il DAP si è guardato
bene dal definire le dotazioni organiche delle suddette sedi, malgrado le
pressanti proteste della FP CGIL, per poter continuare a distaccarvi personale
anche oltre le reali esigenze. Il risultato di questa folle gestione è che la
carenza di Poliziotti negli istituti penitenziari aumenta, mentre nelle sedi
extra moenia è l’esubero ad aumentare.
Chiediamo all’amministrazione
penitenziaria, ancora una volta, di mettere fine a questa triste vicenda di cattiva
gestione della pubblica amministrazione, definendo le dotazioni organiche delle
sedi extra moenia ed evitando così che in quelle sedi possa essere assegnato
personale in eccedenza rispetto alle necessità e con provvedimenti non previsti
dalla normativa contrattuale.

Il
personale in servizio negli istituti penitenziari ed impiegato nelle traduzioni
dei detenuti non può continuare a sostenere questi ritmi di lavoro in un
contesto al limite della sopportazione umana, dove non sono garantiti i livelli
minimi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli istituti penitenziari sono
obsoleti e fatiscenti. Per la loro ristrutturazione servirebbero almeno 40
milioni di euro l’anno, ma ne vengono stanziati meno di 4. Molti dei mezzi con
cui vengono effettuate le traduzioni dei detenuti hanno oltre 500.000
chilometri e chi li usa rischia la vita ogni giorno. I fondi destinati alla
formazione sono stati ridotti del 70% negli ultimi 5 anni. I procedimenti
disciplinari nei confronti del personale sono in costante aumento. Tutto
questo, ovviamente, tende a far aumentare anche i casi di patologie conseguenti
a stress lavoro-correlato.

In
un quadro del genere sarebbe importante dare un minimo di motivazione al
personale, garantendo la possibilità di progressioni in carriera, soprattutto
se si considera che l’ultimo concorso interno, bandito per l’accesso alla
qualifica iniziale di vice ispettore di Polizia Penitenziaria nel 2008, è stato
bloccato per otto anni e, solo di recente e grazie al cambio avvenuto ai
vertici del DAP,  si è finalmente
proceduto a convocare il personale per la prova scritta.

Per
questo la revisione degli ordinamenti e dei ruoli delle Forze di Polizia, di
cui si sta discutendo in questo periodo, deve avere come funzione principale
quella di garantire, partendo dal basso, adeguate progressioni in carriera per
tutto il personale di Polizia Penitenziaria, non solo per una parte di esso,
come qualcuno vorrebbe. Per fare questo, prima di procedere al riordino delle
carriere, bisogna eliminare tutti i disallineamenti che permangono nelle
progressioni in carriera tra il personale del ruolo dei sovrintendenti, degli
ispettori e dei commissari della Polizia Penitenziaria e quello delle altre
forze di polizia. Subito dopo si dovrà elaborare un progetto che tenda a valorizzare
le qualifiche alla base del Corpo, rafforzando i ruoli intermedi. Su questo
punto è bene chiarire da subito una cosa: la CGIL non è disposta a tollerare
oltre che il personale del ruolo agenti/assistenti venga utilizzato in mansioni
superiori e si trovi, senza alcun riconoscimento formale ed economico, ad
essere impiegato nella sorveglianza generale degli istituti penitenziari. Per
evitare tale aberrazione l’unica soluzione possibile è quella di unificare il
ruolo degli agenti/assistenti con quello dei sovrintendenti e non pensare di
mettersi a posto la coscienza riconoscendo un assegno di responsabilità di
pochi spiccioli a chi svolge mansioni superiori. Per un progetto complessivo ed
omogeneo si dovrà poi procedere alla riqualificazione del personale che
attualmente appartiene al ruolo dei sovrintendenti, degli ispettori e dei
commissari, specificando con quali percorsi si intende farlo ed istituendo,
finalmente, la dirigenza del Corpo di Polizia Penitenziaria, intervento che non
può più essere rinviato. Per fare tutto questo i 119 milioni complessivi messi
a disposizione non bastano ed è per questo che chiediamo al Governo più tempo
per approfondire le proposte elaborate dalle amministrazioni, che ci sono state
prospettate solo parzialmente, e maggiori stanziamenti nella prossima legge di
stabilità, facendo attenzione alla norma che vincola l’autorizzazione di spesa
all’anno corrente.
Parimenti, chiediamo che questo tempo ulteriore venga
utilizzato per un reale e costruttivo confronto con le organizzazioni
sindacali, che non si limiti alla convocazione di tavoli tecnici in cui vengono
fornite solo alcune frammentarie informazioni e si tiene nascosto il progetto
complessivo di riordino. Se tale progetto deve ridisegnare l’organizzazione
degli apparati di sicurezza e difesa del Paese per adeguarli alle nuove sfide
che la società ci richiede, costruiamolo insieme e facciamolo partendo dalle
esigenze dei lavoratori del settore.

Sempre
in tema di esigenze dei lavoratori, permettetemi di concludere lanciando un
allarme sul loro futuro. Come sapete, la pensione è elemento essenziale per la
sussistenza delle persone in età avanzata e con la fine definitiva del metodo
retributivo, che sopravvive, solo in parte, per chi aveva 18 anni di contributi
nel 1995, le pensioni del personale delle Forze di Polizia saranno sempre più
basse nel tempo, fino ad arrivare al punto in cui verrà messa in discussione
tale sussistenza.
Per questo motivo chiediamo a gran voce di avviare le
procedure di concertazione per l’istituzione della previdenza complementare per
il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare.

Igiene ambientale: sindacati, domani sciopero per rinnovo contratto

Astensione di 24 ore proclamata da
Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel

Roma,
14 giugno 2016

Nuova giornata di sciopero per i lavoratori dell’igiene
ambientale. Dopo l’astensione dal lavoro dello scorso 30 maggio, i
dipendenti delle aziende di raccolta rifiuti torneranno a incrociare le
braccia domani (mercoledì 15 giugno) per altre 24 ore per una nuova
giornata di mobilitazione indetta da Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e
Fiadel con presidi e manifestazioni in programma in tutti i territori.
Al centro della protesta il rinnovo dei due contratti nazionali
(pubblico con Utilitalia e privato con Fise/Assoambiente), scaduti
entrambi il 31 dicembre 2013.

Quasi 29 mesi
senza contratto per i 100 mila addetti dell’igiene ambientale, equamente
divisi tra pubblico e privato. “Dopo la rottura delle trattative sia
con Utilitalia sia con Fise/Assoambiente, rottura avvenuta proprio
questa notte dopo una lunghissima trattativa, e, soprattutto, dopo il
fallimento del tentativo di mediazione da parte dell’Anci, imputabile
alla sola controparte, la mobilitazione di domani si rende quanto mai
necessaria per salvaguardare ‘le giuste tutele e le giuste garanzie’ per
i lavoratori”, fanno sapere Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel
che motivano così le ragioni della seconda giornata di sciopero a
distanza di due settimane.

Le richieste dei
sindacati al tavolo della trattativa per il rinnovo ruotano intorno al
tema dei diritti e delle tutele. Sul fronte del salario, fanno sapere i
sindacati, “a fronte dei 110 euro che Utilitalia sostiene di aver
offerto, varrebbe la pena replicare che noi ci accontenteremmo anche di
meno, l’importante è che quelle risorse siano reali e non finte come i
soldi del monopoli”. Così come su permessi e distacchi sindacali,
“accettiamo la sfida della razionalizzazione, la stessa che lanciamo
alla controparte su sprechi, sperperi e cattive gestioni affinché i
cittadini possano avere servizi migliori a costi contenuti”.

Quanto,
invece, al tema delle ‘giuste tutele e giuste garanzie’, i sindacati
sottolineano l’esigenza di avere regole più chiare sui passaggi di
gestione e sulle esternalizzazioni, con l’implementazione della clausola
sociale nel contratto nazionale. “In un settore soggetto a continui
cambi d’appalto come l’igiene ambientale – spiegano Fp Cgil, Fit Cisl,
UilTrasporti e Fiadel – per tutelare i lavoratori è assolutamente
necessaria la previsione della clausola sociale per mantenere i diritti
acquisiti in anni di lavoro”. Ma ‘giuste tutele e giuste garanzie’ vuol
dire anche attenuazione delle norme sui licenziamenti individuali.

“Nonostante
il grande lavoro messo in campo dall’Anci, a partire dal presidente
dell’associazione nazionale dei comuni italiani, Piero Fassino, di
fronte alle risposte inaccettabili delle controparti e di fronte alla
forte richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori del settore nel
continuare a portare avanti la vertenza, domani le operatrici e gli
operatori dell’igiene ambientale saranno di nuovo in piazza in tutta
Italia per una rivendicazione sempre più dura del rinnovo del contratto
nazionale”. 

Verona – Comunicato stampa.

 
 

28.06.2016 – La sicurezza a Verona diventa laboratorio di unità politica.

Venerdì 24 giugno. Una lunga giornata di incontri per i Vigili del Fuoco di Verona.

In mattinata, una delegazione é stata ricevuta dal Prefetto di Verona, al quale hanno consegnato una petizione sottoscritta da più di mille cittadini che chiedono di aumentare la presenza dei pompieri sul territorio.

Il Prefetto si é impegnato ad inviare la documentazione ai vertici del Ministero dell’Interno, del Dipartimento dei Vigili del fuoco e al Presidente della Regione Zaia.

Nel pomeriggio, nella palestra della sede centrale dei Vigili del fuoco di Verona, si è tenuto un affollatissimo incontro pubblico.

 

 

Sassari – Nota unitaria sul pagamento dei rimpiazzi.

 
 

20.06.2016 – Sassari – Richiesto il pagamento delle ore lavorate per raggiungere le sedi dei rimpiazzi da oggi in poi e una rivalutazione complessiva del pregresso con liquidazione di tutte le ore richieste dal Personale al netto della quota di cui qualche lavoratore abbia richiesto la fruizione come recupero.

Purtroppo, pur con una condivisione delle nostre argomentazioni da parte del Direttore Regionale, abbiamo assistito alla ennesima presa di posizione unilaterale del Nostro Dirigente, il quale trincerandosi dietro una nota inviata da un Direttore Centrale, ritiene di dover bypassare sia una articolo contrattuale, art.28 del CCNL del 2000, che una precedente Circolare dell’ex Capo Dipartimento Morcone, tutte normative di rango superiore.

 

 
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