I tempi imposti dal
D.P.C.M. n.89 del 15 giugno 2015 e dall’art.3 del D.M. 2 marzo 2016 per la
formulazione dei
decreti attuativi sono al termine e ad oggi non ci risulta che sia stato
inviato alle
OO.SS. alcuna
informativa a riguardo.
Considerando che detti
decreti, così come previsto dal DM del 2 marzo 2016, risultano
determinanti per la
effettiva riorganizzazione del sistema penitenziario in quanto comportano la
individuazione degli
uffici di livello dirigenziale non generale, l’organizzazione delle
articolazioni
dirigenziali
territoriali nonché la individuazione dei posti di funzione dirigenziali
penitenziarie da
conferire nell’ambito
degli uffici centrali e periferici e l’articolazione in fasce degli incarichi
dirigenziali di Area
1, la FPCGIL nel rispetto delle buone relazioni sindacali intercorse con
codesto
Gabinetto nelle
precedenti fasi del processo di riorganizzazione, ritiene necessario che sulle
questioni esposte si
apra un confronto dialettico fermo restando che per quanto riguarda la
dirigenza di Area1 la
materia è oggetto di concertazione come previsto dalla norma contrattuale di
riferimento.
In attesa di riscontro
si porgono cordiali saluti.
La coordinatrice
nazionale DAP
Lina
Lamonica
Comunicato Stampa Cgil e Fp Cgil
‘Rivedere risorse e criteri, basta annunci è tempo di rinnovi subito’
Roma, 17 maggio 2016
“Disponibili al confronto ma
con un punto fermo: noi vogliamo il rinnovo per tutti”. Così la Cgil e
la Fp Cgil replicano alle parole della ministra, Marianna Madia,
aggiungendo che: “Aspettiamo una convocazione: un annuncio è tale e
lascia il tempo che trova. Noi siamo disponibili al confronto e vogliamo
rinnovare i contratti ma le risorse sono troppo poche e i criteri vanno
contrattualizzati”.
Per la Cgil e la Fp “se la ministra Madia apre il
confronto noi siamo pronti a presentare le nostre proposte. Le stesse
che, con scioperi e manifestazioni, stiamo mettendo in campo in questi
giorni e nei prossimi in tutti i territori, con l’obiettivo di
‘contratto subito'”, concludono.
09.06.2016 – Il silenzio dell’Amministrazione riguardo le modifiche da apportare ai due decreti legislativi, il 139 e il 217, nonché il ritardo del Governo sull’apertura sul rinnovo del CCNL annunciato l’8 aprile u.s. dal Ministro Alfano, rendono indispensabile una ulteriore mobilitazione unitaria.
Successivamente alle iniziative regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil Pa che hanno visto migliaia di lavoratori pubblici e privati (i Vigili del Fuoco della FP Cgil VVF sono sempre stati presenti) scendere in piazza per il rinnovo di un contratto dignitoso bloccato da oltre sette anni con lo slogan #ContrattoSubito, è necessaria una ulteriore mobilitazione di comparto.
Il 15 giugno alle ore 9.00 a Montecitorio la Fp Cgil VVF, la FNS Cisl e la Uil PA VVF, UNITARIAMENTE così come richiesto dai lavoratori, manifesteranno per continuare nel chiedere adeguate risorse economiche attraverso il rinnovo del contratto e una valorizzazione retributiva e previdenziale adeguata al lavoro che svolgono.
I cittadini devono conoscere le attuali condizioni di lavoro del personale dei Vigili del Fuoco, tutela del territorio nazionale e salvaguardia 24 ore su 24 delle vite umane e non solo.
Svolgere il soccorso quotidiano sotto organico, con mezzi vecchi e obsoleti, e senza alcun parametro legato alla salute e sicurezza del personale, non è certo una cosa semplice e da paese civile quale dovremmo essere.
09.06.2016 – Serena Sorrentino neo eletta segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil.
Oggi, al termine di una due giorni di Assemblea generale, la categoria dei servizi pubblici della Cgil l’ha eletta segretaria generale.
Sorrentino subentra a Rossana Dettori che ha lasciato ieri l’incarico dopo sei anni alla guida della Fp Cgil.
Già segretaria confederale nazionale della Cgil, Serena Sorrentino, napoletana, è nata nel luglio del 1978.
Dopo alcune prime esperienze a Napoli – entra nella segreteria della Camera del lavoro a soli 23 anni – arriva in Cgil nazionale nel gennaio del 2010 per occuparsi delle politiche di pari opportunità.
A giugno dello stesso anno viene eletta in segreteria nazionale, ruolo che le viene confermato nel giugno del 2014.
Il lavoro, insieme al suo complesso portato di diritti, da difendere e conquistare, è stato il centro del suo impegno.
Per stare solo alle cose più recenti, il contrasto al Jobs Act e la ‘Sfida per i Diritti’ della Cgil, la Carta dei diritti universali del lavoro, sono i punti sui quali ha lavorato con dedizione e costanza.
Oggi subentra Rossana Dettori, in qualità di numero uno della Funzione Pubblica Cgil.
È la più giovane segretaria generale della Fp Cgil nella storia e, al momento, nel panorama della Cgil, la più giovane tra tutte le categorie nazionali.
In allegato la biografia, la dichiarazione programmatica e una foto di Serena Sorrentino.
Roma, 9
giugno 2016
Le
scriventi OO.SS. chiedono che venga inserita all’ordine del giorno della
prossima riunione del tavolo nazionale una informativa aggiornata sull’esito
della richiesta inoltrata da codesta Amministrazione agli Organi di Controllo e
tesa allo sblocco delle graduatorie riguardanti i passaggi interni di area.
FP CGIL CISL FP UIL PA
C. Meloni D.
Volpato E. Feliciani
09.06.2016 – Sassari – Le OO.SS., unitariamente, a seguito delle ripetute lamentele da parte del personale, esasperato dalla dilatazione dei tempi di mancato pagamento delle prestazioni lavorative rese in orario straordinario, chiedono con urgenza alla dirigenza le motivazioni che alla data odierna hanno portato alla mancata elargizione dei compensi e la tempistica per la remunerazione del personale.
09.06.2016 – Sassari –
Ascensori Sede Centrale: Quali sono i motivi che ad oggi hanno impedito la riparazione degli ascensori di servizio, uno, quello zona uffici ormai fuori servizio da circa tre mesi…..
Rifornimenti Idrici: Servono alcuni chiarimenti sulle operazioni di rifornimento dei vari serbatoi che sono stati dislocati nelle varie sedi servizio.
Foresteria: Siamo venuti a conoscenza di lavori straordinari nel locale foresteria, considerando che i lavori per la sua realizzazione sono stati ultimati a metà 2014 chiediamo quali lavori nello specifico, quanto è stato speso e perché?
Risparmi di Gestione: Visto che il suo motto è risparmiare, vorremo sapere quale è l’avanzo sul capitolo Straordinari SATI e Personale Operativo Giornaliero nel 2015 e primo Trimestre 2016.
17 mila dipendenti coinvolti
senza interventi riflessi pesanti su busta paga
Roma, 21 maggio 2016
Quasi un mese di stipendio in
meno, per la precisione un taglio di 1.350 euro, che coinvolge circa 17
mila dipendenti di quelle province e città metropolitane che nel corso
del 2015 si sono rese ‘colpevoli’ di aver sforato il patto di stabilità.
È quanto risulta da un’indagine condotta dalla Fp Cgil Nazionale,
incrociando i dati sugli enti che lo scorso anno hanno disatteso il
patto di stabilità, con i dati del Conto annuale dello Stato,
registrando così i riflessi possibili che si produrranno sulle buste
paga dei dipendenti coinvolti.
Nel 2015, infatti, 47 province su
un totale di 76 delle regioni a statuto ordinario, insieme a ben 8 città
metropolitane su 10, non hanno rispettato il patto che vincola le casse
di questi di enti. Le 47 province coinvolte sono andate oltre il patto
per una cifra pari a 549 milioni di euro, mentre per le 8 città
metropolitane ‘fuori norma’ l’ammontare è di 367 milioni. Per un totale,
sui 55 enti investiti, di 916 milioni di euro: cifra molto vicina al
(primo) prelievo dalle casse di questi enti, registrato sempre lo scorso
anno, pari a 1 miliardo di euro. “Prelievo – ricorda la Fp Cgil –
previsto in vista della cancellazione di questi enti, e delle funzioni
da essi svolte, e che adesso rischia di dover essere pagato interamente
dai lavoratori”.
Sforato il patto di stabilità, spiega la Fp
Cgil, scatta un automatico meccanismo di rientro che si riversa, per la
gran parte, sui dipendenti degli enti coinvolti. Si tratta di circa 10
mila lavoratori per quanto riguarda le province e 7 mila per le città
metropolitane. Un totale di 17 mila persone che registreranno, senza
interventi, una decurtazione del salario accessorio calcolata dalla Fp
Cgil per una percentuale del -4,6 che, tradotto, vuol dire circa 300
milioni di euro, quantificabile (sempre su un salario medio) per una
cifra pari a -1.344 per ogni singolo lavoratore.
Il dato medio
del -4,6% è frutto di ‘sforamenti’ per gli enti interessati diversi: i
dipendenti della città metropolitana di Roma rischiano, infatti,
quest’anno una decurtazione del salario medio pari -13,83%. A Venezia il
taglio potrebbe essere del -7,21%, a Bari del -5,21%, a Genova del
-4,79%, a Napoli del -4,61% e a Milano del -4,56%. Su questa linea, la
quasi totalità degli enti coinvolti registra una riduzione potenziale
del salario accessorio tra il 3 e il 5 per cento, per una media generale
pari al -4,59%.
Per la Funzione Pubblica Cgil, “l’iter confuso
partito con la legge Delrio, e che ha attraversato decine di atti
normativi, continua a produrre effetti estremamente negativi, ancora una
volta sulla pelle dei lavoratori, insieme al venir meno dei servizi ai
cittadini. Con lo sforamento del patto di stabilità, inevitabile con il
prelievo forzoso di un miliardo di euro dalle casse di questi enti, si
arriva al paradosso che a dover rimetterci siano i lavoratori”. Per
questo la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici Cgil chiede che
“vengano introdotte al più presto, nel primo provvedimento utile,
deroghe alla violazione del patto di stabilità, che evitino questa
ennesima beffa per lavoratrici e lavoratori che da anni ormai vivono una
situazione di estremo disagio”.
Roma, 8 giugno 2016
“Condividiamo l’allarme del
procuratore capo di Torino, Armando Spataro, è a rischio un diritto
costituzionale come quello alla giustizia. Da anni, infatti, denunciamo
la mancanza di personale negli uffici giudiziari ma sino ad oggi non
abbiamo avuto risposte concrete”. Così il segretario nazionale della Fp
Cgil, Salvatore Chiaramonte, commenta le parole del procuratore della
Repubblica di Torino Spataro sulla carenza di personale.
Il
personale della giustizia, fa sapere il dirigente sindacale, “che in
media ha 55 anni, lavora nella maggioranza degli uffici giudiziari in
situazione di perenne emergenza, senza il dovuto riconoscimento
professionale, ovvero quella riqualificazione che il Ministro Orlando si
è impegnato a fare ma le cui procedure ad oggi non sono ancora state
avviate”. Secondo Chiaramonte “la scopertura degli organici oscilla tra
il 15 ed il 30%: siamo al limite dello stallo e la politica degli
organici del Governo messa in campo sino ad oggi si è rivelata
insufficiente. Si è voluto incentrare tutto sulla mobilità dalle
province e dalla Croce Rossa, ma in alcune regioni in cui questo
personale è transitato verso altre Amministrazioni, non si sono notati
miglioramenti. In passato si è cercato di tappare i buchi con la
ripetizione infinita dei tirocini, creando un bacino di precarietà che
aspetta ancora risposte sul suo futuro e che lavora per 400 euro al
mese”.
Per il segretario della Fp Cgil “non si può far fronte ad
una situazione nazionale in cui mancano oltre 8.000 unità di personale
confidando solo nella mobilità dalle altre Amministrazioni, bisogna fare
concorsi e assumere il personale necessario a far funzionare gli
uffici. Il progetto riformatore sulla giustizia non può essere
completato senza tenere conto delle persone che lavorano dentro gli
uffici giudiziari. Il Governo deve rispondere all’allarme che arriva da
molte parti investendo una volta per tutte sulla giustizia”, conclude
Chiaramonte.