Mathias Maucher, responsabile per i servizi sanitari e sociali, è intervenuto, venerdì 10 giugno 2011, con una sua relazione, al Convegno della FP CGIL “Professioni sanitarie: competenze e qualità al servizio dei cittadini”.
Maucher si è concentrato sulla revisione della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.
Si è fatto riferimento al processo di consultazione avviato dalla Direzione generale Mercato Interno, avviato attraverso un documento e che ha riportato circa 180 interventi da parte di autorità nazionali e rappresentanti delle professioni.
Maucher ha poi presentato la risposta della Federazione europea dei servizi pubblici e la risposta congiunta con l’associazione dei datori di lavoro Hospeem.
Il Convegno è stato aperto da Cecilia Taranto, della segreteria nazionale della FP CGIL e chiuso dalla segreteria generale della FP CGIL Rossana Dettori.
Conferenza
University of Amsterdam
Faculty of Law
Research Group Market regulating
Conference 24 June 2011
Migration, Sanctions & Businesses
On the Implementation of Directive 2009/52
12.00-12.30 registration & lunch
12.30 Opening by Chair: Dr. Tesseltje de Lange, University of Amsterdam
Session I
Employer sanctions and migrant workers rights
12.30 – 13.00 Tomasz Ostropolski, European Commission DG Home Affairs General introduction
13.00 – 13.20 Nathalie Ferré, l’Université Paris 13, (France)
13.20 – 14.40 Maria Chiara Locchi University of Perugia (Italy) Repressive migration control and it’s consequences
14.40 – 15.00 Andreas Inghammar LL.D. Lund University, (Sweden)
15.00 – 15.15 Questions & Debate
Break
Session II
Claiming migrant workers labour rights
15.30 – 15.50 Raffaella Greco Tonegutti University Tor Vergata, Italy & Rosa Pavanelli (CGIL, Italian Union), The role of Trade Unions
15.50 – 16.10 Cesla Amarelle, University of Neuchâtel, Switzerland, The role of the State
16.10 – 16.30 Elisa Fornale, Palermo College of Law, Iltay The role of the Courts
16.30 – 16.50 Questions & Debate
16.50 Closing remarks Chair Dr. Tesseltje de lange
17.00 Drinks
Mentre Napoli vive uno dei suoi momenti peggiori, immersa in una vera e propria crisi igienico sanitaria, Il Governo, dopo aver alimentato le aspettative dei napoletani, fallisce nuovamente. La montagna di promesse di Berlusconi partorisce un topolino, un decreto inadeguato ad affrontare la complessità dei problemi e privo di strumenti per la risoluzione immediata della crisi.
Servirebbe un piano provvisorio e prescrittivo nei confronti delle Regioni, per agevolare i flussi di rifiuti verso l’esterno, in modo da permettere al sistema di gestione dei rifiuti campano di colmare il proprio gap organizzativo e infrastrutturale per realizzare un ciclo regionale autosufficiente che garantisca l’efficienza del servizio.
Il Governo ha di fatto abdicato alle proprie funzioni, appellandosi alla buona volontà delle Regioni, mentre la Lega ha continuato a soffiare sul fuoco, a denigrare Napoli e i napoletani, a impedire che una soluzione reale si potesse trovare in tempi ragionevoli.
I lavoratori dell’igiene ambientale continuano il loro preziosissimo lavoro e sperano di poter contribuire alla soluzione dei problemi di Napoli. Non possono essere lasciati soli, come i cittadini, e vanno difesi da un clima di sospetti che rischia di colpirli immotivatamente.
Alle istituzioni spetta il compito di individuare soluzioni in grado di porre fine a questa incomprensibile emergenza perenne. Da parte nostra sappiamo di poter garantire il massimo impegno degli operatori. Ma il primo passo spetta alla politica, alla stessa politica che ha permesso che il ciclo dei rifiuti campano diventasse un business per la criminalità organizzata e che oggi colpevolmente si lava le mani, abbandonando i napoletani a se stessi.
Roma, 5 luglio 2011
Si sono svolte oggi a Roma, in Piazza Mastai presso il Ministero dell’economia e delle finanze ed in Via Veneto presso il Ministero del Lavoro, le manifestazioni indette da FP CGIL – CISL FPS e UIL PA per protestare contro le norme contenute nella legge finanziaria 2007 (art. 18, commi da 147 a 152) che prevedono una pesante ed inaccettabile ristrutturazione delle Agenzie Fiscali e degli Enti Pubblici non economici.
Con grande partecipazione, le lavoratrici ed i lavoratori degli Enti e delle Agenzie Fiscali hanno protestato contro:
– il taglio drastico ed indiscriminato delle funzioni e delle dotazioni organiche;
– il taglio delle risorse economiche destinate alla contrattazione integrativa;
– la possibile esternalizzazione di interi settori di attività.
Con grande forza e determinazione è stata chiesta la modifica di tali norme, convinti che una vera e reale lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale, l’evasione e l’elusione contributiva e la sicurezza sul lavoro debbano avere come presupposto:
– la difesa e la valorizzazione del lavoro pubblico e della professionalità dei dipendenti delle Agenzie e degli Enti Pubblici non economici;
– il potenziamento degli Enti e delle Agenzie a partire dalla stabilizzazione dei lavoratori precari.
Roma, 4 dicembre 2006
Il Segretario nazionale FP–CGIL Funzioni Centrali
Agenzie Fiscali
(A.Garzi)
Roma, 18 aprile 2007
Al Presidente dell’Inpdap
Marco Staderini
Al Direttore Generale dell’Inpdap
Giuseppina Santiapichi
Prestazioni creditizie: occorrono provvedimenti urgenti
Uno dei fiori all’occhiello dell’Inpdap, che lo caratterizza nell’ambito degli Enti di Previdenza, sono le attività creditizie. Finanziate con un prelievo dello 0.35%mensile sulla busta paga di ogni lavoratore, sono finalizzate prevalentemente a sostenere le necessità economiche e sociali dell’iscritto e della sua famiglia. Le prestazioni erogate hanno come destinatario i lavoratori pubblici (piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti, prestiti pluriennali garantiti e mutui ipotecari edilizi).
Dopo il 12 luglio dello scorso anno i mutui edilizi attendono ancora la fase di normalizzazione con vari cambi di criteri e di regolamenti non sempre esaustivi che alimentano incertezza e confusione.
La medesima situazione si è creata anche per i piccoli prestiti.
Non è il caso di soffermarci a lungo sullo scopo degli stessi, istituiti per far fronte ad immediati ed urgenti necessità. Ora quando non c’è l’immediatezza i lavoratori sono costretti a rivolgersi ad altri soggetti, nel migliore dei casi agli Istituti di Credito.
Occorre ripristinare con immediatezza la correntezza di questa prestazione in modo da poter erogarla entro 15/20 di giorni.
Apprezziamo come positiva la costituzione di un apposito gruppo lavoro presso la Direzione Centrale del Credito anche se sarebbe stato auspicabile un coinvolgimento delle OOSS, utile la sperimentazione on line per il personale della Scuola dell’erogazione dei piccoli prestiti.
Ma ciò non basta, nelle sedi esiste un arretrato di svariati mesi, a volte senza neppure un protocollo, che in alcune città raggiunge circa sette mesi.
Si chiede pertanto un incontro per l’individuazione e l’adozione di misure più incisive per normalizzare questa importante attività istituzionale.
Il coordinatore nazionale
Camillo Linguella
Nella riunione di ieri, che doveva servire a proseguire il confronto relativo alla Formazione, è stato inserito, a sorpresa ed in modo unilaterale, come primo punto all’odg, l’argomento avente per oggetto: “Selezioni interne art. 2 comma 4, CCNI 2006, per profilo vigilanza”.
Il Responsabile della Vigilanza ci ha manifestato la necessità di procedere alla distribuzione dei posti a selezione per il profilo in questione, ricorrendo ad un’unica graduatoria regionale, piuttosto che tenere conto delle necessità delle varie sedi.
Per altro abbiamo appreso, negli scorsi giorni, dai nostri delegati che l’Amministrazione Centrale avrebbe, ancora una volta unilateralmente, richiesto la sospensione delle trattative relative alla distribuzione dei posti per sede C3 e C4, proprio per la questione posta in premessa.
La proposta è stata motivata in modo confuso.
Non abbiamo compreso se le motivazioni fossero organizzative (il livello regionale della vigilanza?), relative all’anzianità, ovvero relative alla sufficienza o insufficienza di posti per garantire: che cosa?
Qual è la preoccupazione dell’Amministrazione rispetto a trattative regionali che sicuramente meglio che al centro sono in grado di valutare specifiche esigenze locali, conoscendo la distribuzione di tutti i propri operatori nelle varie sedi?
Per quanto ci riguarda, assieme alle altre OO.SS., abbiamo ritenuto di non accettare una proposta di cui abbiamo compreso una sola cosa: la richiesta di violare o quanto meno cambiare alcuni termini del CCNI 2006 a partita iniziata, ovvero ad accordo già sottoscritto e con le selezioni in procedura di attuazione.
L’incoerenza dell’Amministrazione ci sembra ancora maggiore per questa incomprensibile e pretesa attenzione dell’Amministrazione stessa rispetto alla Vigilanza per la quale inizialmente aveva previsto l’esclusione di alcune regioni dalle selezioni e un ridotto numero di posti a bando.
Ricordiamo che per effetto di una forte iniziativa sindacale i posti sono stati raddoppiati e nessuna regione è rimasta esclusa dalla possibilità di partecipare.
Pur sapendo che il lavoro di Vigilanza non esprime posizioni organizzative ma l’unicità della figura stessa (non è un caso che avevamo addensato tale figura sui soli profili C3 e C4), riteniamo, come già detto, che un’equa ripartizione dei posti per sede, volta a cogliere le specifiche necessità di ciascuna regione, sia appannaggio delle trattative regionali.
Vorremmo aggiungere a margine che su iniziativa dell’Amministrazione è stato indetto un concorso pubblico per Ispettore di Vigilanza a C1, modificando, nei fatti, un assetto organizzativo che stavamo ancora discutendo (Commissione di Vigilanza).
Così come rammentiamo, per dirla tutta, che l’Amministrazione, ad oggi, non è stata in grado di convincere i Ministeri Vigilanti della necessità di finanziare il fondo di Ente in modo adeguato per tutti i lavoratori dell’Inps, compresi quelli della Vigilanza, che di anno in anno sono chiamati ad assolvere compiti ulteriori rispetto a prima.
Riteniamo che assieme all’Amministrazione, quella parte che c’è ed è disponibile a confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori, dobbiamo con urgenza affrontare:
il piano di produttività 2008/2009;
il CCNI 2006/2009 a partire dalla nuova classificazione del personale e il conseguente riassetto organizzativo Inps;
l’ipotesi di accordo per la mobilità nazionale ed interente;
un nuovo sistema di valutazione della dirigenza;
il protocollo sulle relazioni sindacali, così necessario in tempi tanto incerti.
Infine è superfluo ricordare che abbiamo la necessità di vedere l’attuazione del Telelavoro secondo i criteri sottoscritti già da tempo; così come c’è la necessità di affrontare le problematiche relative all’armonizzazione delle retribuzioni, sia per chi è sottoposto al fenomeno del riassorbimento, sia per chi, come gli ex insegnanti, attende la possibilità di veder precisata la propria retribuzione di anzianità, come convenuto nell’intesa tra l’Amministrazione e tutte le OO.SS. ad ottobre 2007; senza dimenticare che l’Amministrazione ritiene superfluo confrontarsi sugli innegabili problemi inerenti l’invalidità civile, riguardo alla quale alcuni direttori regionali rifiutano persino il livello informativo.
Ci sembra che ce ne sia abbastanza per impegnare tutta l’Amministrazione rispetto ai problemi dei lavoratori che sono, tutti, la garanzia di un servizio efficace nei confronti dei cittadini.
Se i lavoratori sono il mezzo per raggiungere la finalità di un adeguato servizio sociale vorremmo sapere perché una parte dell’Amministrazione è assente e come intende comportarsi.
Roma, 20 marzo 2008
p. il Coordinamento Nazionale F.P. CGIL Inps
Daniele NOLA
Si pubblicano la Sintesi della Relazione sullo Stato Sanitario del Paese relativa agli anni 2005-2006, con i relativi dati Istat, inviata nei giorni scorsi ai presidenti di Camera e Senato dal Ministro della Salute Livia Turco, come previsto dal Decreto Legislativo 229 del 1999, per fornire un’informazione al Parlamento e al Paese sulla stato di salute degli italiani e sulle politiche sanitarie.
La scorsa settimana CGIL,CISL UIL e Confindustria hanno firmato un Avviso Comune sulla riforma degli Enti previdenziali ed assicurativi.
L’Avviso ripropone quanto già previsto nel Piano Industriale per la riforma degli Enti contenuto nel protocollo sul Welfare siglato con il precedente Governo.
L’atto si è reso necessario per riaprire un tavolo di confronto interrottosi con la fine anticipata della scorsa legislatura.
Nel documento, inviato al Governo, si evidenzia la necessità di avviare il riordino del Sistema degli Enti, individuando una struttura formata da due Poli, uno previdenziale – con due Enti distinti per la previdenza pubblica e per quella privata – e l’altro per la Sicurezza.
L’obiettivo delle Parti Sociali rimane quello di semplificare il rapporto con l’utenza, eliminando sovrapposizioni di compiti e funzioni, raggiungere il maggior grado di efficienza nell’erogazione dei servizi al cittadino e, contemporaneamente, conseguire risparmi finanziari così come già previsto nel precedente accordo.
Con l’Avviso Comune si chiede di avviare in tempi brevi la riforma, convocando un tavolo per la definizione di modalità operative e fasi attuative.
Roma, 2 luglio 2008
Il Segretario nazionale FP–CGIL
Funzioni Centrali
(Alfredo Garzi)
All’incontro del 17 giugno tra Amministrazione e OO.SS. è stato presente anche il Commissario Presidente che ha riferito preliminarmente su tre importanti questioni:
* Sulla Fondazione INPDAP, il Commissario ha precisato che si tratta di un’idea ancora in gestazione, incautamente utilizzata da un giornalista.
Quando assumerà dignità di progetto, sarà presentata ai Sindacati e sottoposta all’esame del Civ e dei Ministeri vigilanti.
Sul punto la Cgil, ha convenuto che sia necessario far fronte in maniera più esauriente all’aumento della domanda di credito agli iscritti, ma la creazione di una fondazione con autonomo fondo e struttura non è la decisione giusta da prendere.
La parziale insoddisfazione della domanda, infatti, è dovuta in larga parte alla cartolarizzazione delle risorse destinate alle attività creditizie, avvenuta nel 2004 ad opera del Governo, e non è certo ascrivibile all’inerzia dei lavoratori dell’Istituto.
L’attività non va esternalizzata, ma sviluppata e garantita come servizio specifico e caratterizzante del servizio fornito dall’Inpdap.
* Per quanto riguarda il salario accessorio 2009, il Commissario ha garantito l’acconto di luglio.
La Cgil ha chiesto che prima di luglio venga resa pubblica la consistenza del fondo di ente 2009 e siano garantite ai lavoratori le risorse necessarie anche per il secondo acconto (novembre) e il conguaglio di marzo.
* Sul trasferimento dei colleghi di Santa Croce a Via Ballarin, da realizzarsi nel prossimo autunno, il Commissario ha rappresentato l’esigenza di una razionalizzazione delle risorse e delle attività. La Cgil ha chiarito che qualunque esigenza è apprezzabile, ma ogni valutazione va fatta nelle sedi opportune e nel rispetto del protocollo delle relazioni sindacali, per dare la possibilità ai lavoratori di partecipare e intervenire, attraverso le loro rappresentanze, al progetto di trasferimento.
Passando agli argomenti all’ordine del giorno e stata accolta la proposta della CGIL sulle strutture di progetto sulle dismissioni immobiliari, e sul riconoscimento delle criticità derivanti dal decreto mille proroghe e dal processo di dismissioni sul Compartimento Lazio e Lombardia, che potranno quindi tornare ad avere un Ufficio patrimonio.
La costituenda struttura di progetto sulle dismissioni per tutto il resto d’Italia, incardinata nella Direzione Centrale Patrimonio, potrà così liberare risorse in periferia nelle Direzioni Regionali per altri compiti, come ad esempio il contenzioso lasciato dalle società mandatarie, e per la gestione del patrimonio ritornato all’Ente dall’operazione SCIP.
Roma 19 giugno 2009
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini
NELL’INTERESSE DEI LAVORATORI
Rivedere l’accordo sui passaggi economici nell’interesse dei lavoratori è di fondamentale importanza visto che, è proprio l’interesse dei lavoratori che la CGIL intende perseguire con l’accordo sui passaggi e con tutti gli altri accordi che conclude.
C’è, quindi, sicuramente la questione dei 48 punti da risolvere: eliminare completamente un limite minimo da raggiungere favorirebbe una graduatoria aperta a tutti i partecipanti. C’è poi da rivedere il limite posto all’anzianità che per come è stabilito appiattisce tutti all’interno dei 25 punti negando, di fatto, la valorizzazione di tutti gli anni di anzianità pregressa. Da riconsiderare c’è, pure, il contingente di lavoratori da destinare ai concorsi. Quello previsto non ha adeguatamente tenuto conto dei profili ad esaurimento e delle conseguenze discriminatorie dei passaggi ridotti per i profili che saranno assorbiti nel nuovo ordinamento professionale.
Anche la pulizia del profilo informatico fatta prima del concorso rischia di danneggiare coloro che faranno il passaggio di profilo e di ridurre i posti a disposizione per il profilo amministrativo.
Bisogna poi inserire nell’accordo una soluzione definitiva alla vertenza decennale degli ex postali e degli ex ferrovieri che continua ad animare contenzioso e discussioni in tutte le sedi d’Italia e che rischia
di creare sempre più spaccature tra i lavoratori.
Tutte queste sono proposte che concretamente fanno l’interesse dei lavoratori e la CGIL auspica che anche tutte le altre sigle sindacali vorranno farsene carico comune perché solo insieme si rappresentano tutte le istanze dei lavoratori e si ha il potere negoziale necessario per contrattare condizioni migliori con l’Amministrazione. Ecco perche la CGIL è pronta a fare una proposta unitaria su tutte le questioni che ha indicato e a chiedere che proprio il senso di responsabilità verso i lavoratori porti tutte le Organizzazioni Sindacali ad una modifica del CCIE 2009 nella parte in cui non rende definitivo l’ammontare delle risorse del fondo a disposizione dei dipendenti. Anche su questo punto l’Amministrazione si è dichiarata disponibile purché tutte le Organizzazioni Sindacali siano concordi.
La CGIL è convinta che questa sia la vera strada per un percorso unitario che possa portare reali vantaggi a favore di tutti i lavoratori.
Roma, 16 dicembre 2009
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini
Un primo maggio conquistato, una festa del lavoro che è sempre meno lavoro e sempre più fatica.
La fatica di trovare un’occupazione, la fatica di aggrapparsi a un lavoro, seppure precario, la fatica di portare a casa i soldi necessari per arrivare a fine mese…
Fatica benedetta! Perché non sempre, malgrado il sudore, si riesce a conservarlo un onesto posto di lavoro.
Sono circa 2 milioni i disoccupati in Italia e arrivano a 3,5 milioni se si aggiunge chi ha smesso di cercare un impiego perché è ormai convinto di non trovarlo. Di questi 1milione e 500 mila persone hanno fatto domanda di disoccupazione ordinaria e il resto è in cassa integrazione.
La crisi lascia sul campo di battaglia proprio il lavoro, nessun altro morto o ferito: né i grandi capitali, né gli alti redditi che, anzi, dalla crisi traggono nuove opportunità di profitto.
Questo succede in Italia, dove si applica uno strano principio di solidarietà “creativa” con cui si toglie ai poveri che sono sempre più poveri, per dare ai ricchi che sono sempre più ricchi ( il 50% della ricchezza in Italia è detenuta dal 10% delle famiglie), e dove l’uscita dalla crisi non risolverà il problema dell’occupazione senza una proposta programmatica per il Paese che abbia il lavoro al centro.
La Cgil intende fare proprio questo: difendere il lavoro e liberare i diritti rendendosi protagonista di un futuro migliore per tutti….. perché il primo maggio sia una festa per tutti.
Roma, 1 maggio 2010
Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini
Si pubblicano gli articoli usciti oggi sul Sole 24 Ore e la Discussione, che riportano la protesta della FP CGIL Medici contra la manovra.