Comunicato unitario sulla prossima convocazione relativa
alla riqualificazione del personale della Giustizia.
Roma, 26 aprile 2016
SI RACCOLGONO I PRIMI FRUTTI
Si è svolto questo pomeriggio l’incontro con il Direttore generale sui temi che avevamo sollevato con la mobilitazione proclamata per il 29 aprile. L’Amministrazione a maggio erogherà il pre-saldo 2015 che CGIL CISL e UIL avevano chiesto lo scorso 8 aprile. Nel corso della riunione è stato comunicato che si procederà a breve all’attivazione delle procedure selettive per l’area B e C con l’impegno a risolvere entro metà giugno la problematica dei C1 giuridici. A tale riguardo abbiamo chiesto che si definisca in tempi brevi un accordo per individuare sul 2016 le risorse necessarie. Le assemblee calendarizzate per venerdì 29 aprile sono sospese in attesa della verifica del rispetto degli impegni assunti. Seguirà comunicato più dettagliato.
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
Comunicato Stampa Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa
“Dal Governo segnali da commissario liquidatore.
Cresce la mobilitazione dei lavoratori per contratto e
riorganizzazione dei servizi alle comunità”
Roma,
12 aprile 2016
“Tagli passati, tagli presenti e tagli futuri. Nel
documento di economia e finanza non solo non c’è previsione alcuna sui
contratti del pubblico ma, soprattutto, emerge con estrema chiarezza che
il conto dei due mancati rinnovi è stato pagato tutto dalle famiglie
delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici”. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e
Uil-Pa, in una nota attaccano duramente il Def del governo, in cui “la
tanto sbandierata flessibilità conquistata in Europa, che l’esecutivo
rivendica per ‘aver fatto i compiti’, si traduce a tutti gli effetti in
tagli ai salari, alla formazione, alle assunzioni, agli investimenti nei
servizi a cittadini e imprese”.
“La spending review selettiva
non è stata altro che blocco della contrattazione nazionale e
integrativa, blocco delle progressioni economiche e blocco del
turn-over”, rincarano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. “E
per di più, nello stesso momento in cui il governo parla di aumentare
la produttività in azienda, nega al settore pubblico anche la
detassazione dei premi che servono a dare più salute, più sicurezza, più
sostegno e meno costi alle comunità. E’ un segnale da commissario
liquidatore e non certo da datore di lavoro della più grande azienda
italiana”.
Per i rappresentanti dei lavoratori, inoltre, “I tagli
lineari di questi anni, che sono andati ben oltre quelli previsti, si
sono abbattuti sul lavoro pubblico, cancellando ogni possibilità di far
crescere le competenze, l’innovazione, l’organizzazione e la qualità dei
servizi. Ecco perché continuiamo con più forza la nostra protesta:
perché abbiamo una proposta vera per rinnovare e riorganizzare la Pa, a
partire dal contratto, e per far ripartire lo sviluppo, i consumi, gli
investimenti di cui il Paese ha bisogno”.
“Dopo l’accordo
all’Aran con cui abbiamo ridotto i comparti, il governo non ha più
alibi”, concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. “Siamo in campo
con una mobilitazione che dal grande sciopero della Lombardia di giovedì
scorso arriverà in tutti i territori. Lavoratori pubblici e cittadini
per dire al governo: cambia verso o cambia mestiere”.
Comunicato stampa Cgil – Fp Cgil – Fp Cgil Medici
Roma,
14 aprile 2016
Il nuovo atto d’inidrizzo per il rinnovo della convenzione
di medicina generale, approvato ieri dal Comitato di settore per il
comparto Regioni – Sanità, riduce l’assistenza della medicina generale
da 24 ore su 24 a 16 ore su 24 nei giorni feriali e a 12 ore il sabato e
i festivi, delegando al sistema di emergenza urgenza 118 – dalla
mezzanotte alle 8 nei giorni feriali e dalle 20 alle 8 nei giorni di
sabato e festivi – tutti gli interventi sanitari, da quelli più banali
alle emergenze.
Si
sottrae ai cittadini l’assistenza della medicina generale per 8 ore nei
giorni feriali e 12 ore nei festivi e prefestivi e si prevede di
utilizzare il 118 per andare a vedere una febbre, un mal di pancia, un
mal di schiena, con il rischio di lasciare scoperto quel paziente a cui
il 118 può salvare la vita.
Inoltre
per qualunque malore notturno si dovrebbe andare al pronto soccorso.
Insomma la notte tutti al pronto soccorso da soli o con il 118. Ciò
evidentemente aumenterebbe le attese e anche le barelle perché si
dovrebbero ospedalizzare di fatto più persone.
La
guardia medica oggi non fa solo visite domiciliari ma anche consulenze
mediche telefoniche che possono risolvere il problema, evitando al
paziente di andare al pronto soccorso. Certo che così com’è oggi la
guardia medica è un corpo separato. Infatti fin dal 2007 abbiamo
chiesto, come Fp Cgil Medici, la sua abolizione: ma come figura
professionale separata, non come servizio.
Per
questo ci vuole effettivamente il ruolo unico. Ma quello proposto
dall’atto di indirizzo sembra un raggiro. Oggi si chiamano medici di
guardia medica- continuità assistenziale, domani medici di cure
primarie a rapporto orario. I medici di famiglia si chiameranno invece
medici delle cure primarie a ciclo di scelta, che potranno disporre
nelle cosidette Aft (Aggregazioni Funzionali Territoriali) delle ex
guardie mediche, nella misura di 5 a 1.
Ruolo
unico per noi significa che si può fare tutti lo stesso lavoro, che
tutti i medici possono fare le notti e che tutti i medici possono essere
scelti dai cittadini senza più distinzioni. Per questo obiettivo
abbiamo da tempo messo a disposizione una proposta dettagliata. In
sostanza è necessario l’abbattimento del massimale a 1 medico per 1000
abitanti assistiti, invece degli attuali 1500, e l’abolizione della
figura del medico di guardia medica. Tutti così diventato effettivamente
medici delle cure primarie che insieme, in un determinato territorio di
competenza, garantiscono l’assistenza primaria h24 per 7 giorni su 7
con organizzazione distrettuale. È difficile?
L’atto
di indirizzo sfonda poi un altro pilastro, il numero ottimale (numero
di medici/abitanti). Finora fissato a livello nazionale per avere
un’assistenza più omogenea, almeno nelle intenzioni, viene di fatto
delegato alle autonomie regionali. E quindi, con la scusa delle esigenze
locali, di fatto avremo un incremento del numero di assistiti per
medico, con minore qualità delle prestazioni per i cittadini, e la
riduzione conseguente di medici che potranno svolgere questo lavoro con
le più disparate differenze tra le varie regioni. Così si riduce ancora
l’assistenza e si sbatte la porta in faccia ai giovani. Gli rimane una
prospettiva di subalternità e di ridotti guadagni. Eppure hanno gli
stessi titoli!
Chi
paga tutto questo? I soliti noti, i cittadini a cui viene sottratta
l’assistenza primaria notturna. Ai tagli decisi sul finanziamento della
sanità si aggiunge spreco e inefficienza.
Questo
atto di indirizzo, per come è stato posto, non è per noi una questione
meramente contrattuale. I cittadini non possono ritrovarsi stravolti i
loro diritti per un rinnovo convenzionale, e i medici convenzionati
ancora una volta essere classificati di serie A o B. Le Regioni e il
Governo si adoperino per un confronto serio e trasparente sul futuro
dell’assistenza territoriale. E ognuno si prenda le proprie
responsabilità senza mistificazioni.
Un esercito di uomini e donne che condivide quotidianamente la propria vita con i detenuti. Quasi 40mila addetti costretti a subire tutte le condizioni di degrado, le carenze strutturali e strumentali che affliggono l’amministrazione carceraria.
Strutture fatiscenti e insalubri, sovraffollamento, carenze di personale, turni massacranti. Queste le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti del corpo di polizia penitenziaria nella maggior parte delle carceri italiane. Condizioni spesso sottovalutate, ma che influiscono profondamente sul benessere organizzativo del lavoro e, di anno in anno, contribuiscono all’aumento dei livelli di stress correlato e ai conseguenti casi della sindrome di burn out.
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RIFORMA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
Giungono a queste Segreterie
Nazionali molte richieste di chiarimento circa il disegno di legge che riguarda
la soppressione
delle CC.TT. e il loro trasferimento presso la giustizia ordinaria.
Perfettamente consapevoli delle
problematiche che da ciò deriverebbero, abbiamo già chiesto un incontro con l’istituito tavolo tecnico al Ministero
dell’Economia e delle Finanze e al Ministero della Giustizia che dovrebbe
fornire un’indicazione precisa circa la Riforma del processo tributario.
Abbiamo già avuto i primi contatti con l’organo politico affinché prenda in considerazione altre proposte sul tema in questione, in particolare le nostre proposte che ovviamente sono per la
riforma del processo tributario ma senza snaturare le CC.TT. e la loro attuale funzione.
Vista la delicatezza della partita
in gioco organizzeremo
presto iniziative
unitarie sia per la tutela del personale che in questi anni ha garantito il
buon funzionamento della giustizia tributaria sia per evitare probabili ricadute negative sui cittadini e sulle imprese.
Vi terremo aggiornati.
Roma, 26
aprile 2016
FP CGIL CISL FP UIL
PA
Luciano Boldorini Paolo Bonomo Andrea Bordini
26.04.2016 – La scelta unilaterale del Dirigente di Milano di ridurre il numero del personale in servizio presso il distaccamento di Seregno crea malcontento e rabbia. In allegato la nota inviata dalla Fp Cgil VVF
26.04.2016
– La
partecipazione obbligatoria del personale VF ad eventi simili al
Giubileo della famiglia Militare e di Polizia, laddove veritiera, ci
sembrerebbe una scelta sbagliata, inadeguata e fortemente
penalizzante per gli allievi vigili del fuoco del 77° e 78°
corso.
Per
questo, unitariamente, Cgil, Cisl e Uil della DCF hanno ritenuto
opportuno scrivere al Capo del Corpo ed al Direttore Centrale per la
Formazione per chiedere spiegazioni ed indirizzi in merito.
Sosteniamo
fermamente le posizioni espresse nella nota che pubblichiamo,
auspicando una presa di posizione da parte dei vertici del Corpo
che non lasci presagire alcuna forma di obbligatorietà alla
partecipazione bensì una disponibilità facoltativa.
Ricordiamo, infine, che l’evento Giubilare cade in concomitanza di un’altra festività Nazionale,
di ben altri valori e principi, la festa del 1° maggio anche denominata dei
lavoratori.
Per quanto sopra, a maggior ragione, ribadiamo
la necessità che il personale partecipi in maniera del tutto
facoltativa in entrambe le giornate (Sabato 30 aprile e Domenica 1 maggio).
Roma, 26 aprile 2016
Egregio
Sottosegretario,
facendo seguito
all’incontro del 31 marzo u.s., la FP CGIL chiede un suo autorevole
intervento per
risolvere alcune problematiche che da tempo affliggono il personale di Polizia
Penitenziaria.
La dotazione organica
del Corpo di Polizia Penitenziaria è di 45325 unità e, se si considera
che ad oggi il
personale amministrato non supera le 38300 unità, si capisce immediatamente che
il
primo problema da
affrontare è sicuramente quello della carenza di organico. A parere della FP
CGIL tale problema va
affrontato prevedendo un duplice intervento. In primis bisogna prevedere
un piano straordinario
di assunzioni, ormai non più rinviabile, ed in secondo luogo si deve
procedere ad un
progetto di razionalizzazione delle risorse umane a disposizione, poiché
attualmente la carenza
di organico riguarda solo gli istituti penitenziari e non tocca le sedi “extra
moenia”, dove
paradossalmente si registra un esubero di personale di Polizia Penitenziaria.
Questo
paradosso si è
verificato poiché non sono state definite le dotazioni organiche delle suddette
sedi e
non sono stati
regolamentati i criteri di mobilità del personale che vi accede. Da anni
sosteniamo
che tale lacuna va
colmata in tempi rapidi.
Altro intervento da
mettere in agenda nell’immediato, anche in considerazione del lavoro
che si sta portando
avanti sulla revisione degli ordinamenti e dei ruoli delle Forze di Polizia, è
quello finalizzato a
superare i disallineamenti ordinamentali che ancora esistono tra il personale
di
Polizia Penitenziaria
e quello della Polizia di Stato. A tal proposito ciò che preoccupa
maggiormente è che,
mentre sembra avviato il lavoro per superare quelli esistenti tra i ruoli
direttivi, tutto tace
per quel che riguarda il ruolo dei sovrintendenti e degli ispettori. Giova
quindi
ricordare che è
necessario estendere anche al corrispondente personale del ruolo dei
sovrintendenti
della Polizia Penitenziaria la retrodatazione della nomina a vice
sovrintendente,
applicata ai vincitori di un
concorso interno riservato agli agenti e assistenti della Polizia Di Stato, e
anticipare di due anni la
promozione ad ispettore capo.
Altro intervento che la FP CGIL
chiede da tempo è quello di revisione del sistema
disciplinare del Corpo di Polizia
Penitenziaria. Siamo convinti che il decreto legislativo 449/92
necessiti di un adeguamento dal
punto di vista procedurale e sostanziale. Esso prevede ancora un
procedimento disciplinare
prettamente inquisitorio, in cui l’obbligo del contraddittorio ha natura
esclusivamente formale ed elude la
garanzia del diritto alla difesa dell’interessato. Sono anni che
l’amministrazione penitenziaria ha
assunto l’impegno di presentare una bozza di revisione di tale
sistema, ma ad oggi , malgrado i
contributi forniti dalla FP CGIL, non vi è traccia di una proposta
in merito.
Un impegno maggiore da parte della
suddetta amministrazione deve essere fornito anche
sul tema delle misure di contrasto
al fenomeno del “burnout” e dello stress lavoro-correlato. Studi
scientifici dimostrano come nelle
condizioni lavorative del poliziotto penitenziario siano
riscontrabili i sintomi tipici del
“burnout” e la FP CGIL ritiene che quanto fatto fino ad ora per
contrastare tale fenomeno, ossia
l’istituzione di un numero verde presso l’ospedale Sant’Andrea di
Roma, non sia sufficiente. A tal
proposito riteniamo che un riferimento unico per tutto il territorio
nazionale non basti e che sia
necessario inviare degli specialisti che possano effettuare delle
valutazioni dei rischi
direttamente sui posti di lavoro.
Per concludere si ritiene doveroso
soffermarsi sulle drammatiche condizioni strutturali
degli istituti penitenziari del nostro
paese. Con il reportage “dentro a metà” la FP CGIL ha messo
in evidenza, tra l’altro, i luoghi
di lavoro in cui è costretta ad operare la Polizia Penitenziaria.
Luoghi dove le infiltrazioni
d’acqua, la muffa, la mancanza di areazione e climatizzazione, di
servizi igienici decenti, di spazi
adeguati, di sistemi di automazione e video sorveglianza, rendono
un compito già difficile di suo,
quasi impossibile da eseguire. Servono investimenti per la
ristrutturazione dei fatiscenti
istituti penitenziari del nostro Paese ed un impegno concreto sulla
sicurezza dei luoghi di lavoro che
si trovano al loro interno. Siamo certi che le basterà visitarne
alcuni per poter comprendere la
portata del fenomeno che le stiamo evidenziando.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini
Circolare Ministeriale n.0139602 del 26.4.2016.
Oggetto:
Accordo Orario di lavoro della Corte dei conti, sottoscritto in data 24
novembre 2015
In riferimento all’oggetto e alla nota inviata dalla
scrivente Organizzazione Sindacale, che si allega, si rappresenta quanto segue:
con decorrenza 1° aprile u.s. è entrato in vigore l’accordo
sull’orario di lavoro e di conseguenza, tutti gli accordi territoriali sono
decaduti; in seguito a ciò le Rsu e le Rappresentanze Territoriali si sono
attivate per confrontarsi con la parte pubblica per divenire a nuovi accordi
territoriali, così come previsto dal punto 3.
Risulta, invece, che si siano verificate situazioni, nella
maggior parte delle sedi periferiche, non conformi all’accordo.
Ogni dirigente ha interpretato motu proprio, o non
considerandola affatto, l’ultima nota inviata dal Dott. Gino Galli, che dava
indicazioni su come svolgere le trattative e auspicava la fattiva
collaborazione tra parte pubblica e rappresentanze sindacali.
Si sono verificate mancate convocazioni, o convocazioni
informali, emanazione di ordini di servizio senza nessun confronto,
interpretazioni soggettive per negare il buono pasto nel caso di
superamento dell’ora di pausa, sono state richieste ulteriori certificazioni
che attestino il diritto all’uscita anticipata, documentazione già in possesso
all’amministrazione, e la programmazione mensile delle giornate in cui il
dipendente richiede l’uscita anticipata, quando è noto che per emergenze e
situazioni familiari particolari non è possibile fare previsioni.
Alla luce di tutto ciò, si ritiene che si stia violando
quanto contenuto nell’accordo nazionale e si richiede un incontro urgentissimo
che porti ad una circolare applicativa che preveda la contrattazione di sede
con l’impegno dell’amministrazione a far rispettare ai dirigenti
l’accordo nazionale.
In mancanza di tutto ciò, dovremmo dedurre che
l’Amministrazione non è in grado di far rispettare gli accordi pattizi da lei
stessa sottoscritti e come conseguenza la scrivente O.S. si riterrà
autorizzata a ritirare la firma e ad annullare l’accordo in quanto non
rispettato dalla parte pubblica.
Il
Coordinatore Nazionale FP CGIL Corte dei Conti
Susanna Di
Folco