Ministero Difesa: Passaggio al sistema stipendiale NoiPA

Risposta SMD e,
nello specifico, dal Direttore del Centro Unico Stipendiale Interforze, alla nostra nota di protesta inviata lo scorso 7 marzo sui problemi
determinati dal sistema NoiPA.

 

EPSU: Contro la militarizzazione del Corpo Forestale, al fianco della Fp Cgil

Anche la Federazione sindacale europea protesta contro l’abolizione della polizia ambientale italiana   

Roma, 6 aprile

Contro la sostanziale abolizione e la militarizzazione coatta del Corpo
forestale si schiera la Federazione sindacale europea dei servizi pubblici
(Epsu). “Vogliamo sollecitare il governo italiano a riconsiderare il decreto,
che a breve sarà emanato, al fine di evitare una regressione sia della qualità
del servizio forestale dello stato sia delle condizioni di lavoro dei 7.000
uomini e donne del Corpo”, si legge nel comunicato diffuso dall’Epsu.

 

“Il pieno
sostegno dell’Epsu è un gesto molto importante e carico di significato”,
afferma la Fp Cgil che, da mesi, sta portando avanti la protesta contro uno dei
decreti della Riforma Madia che prevede la cancellazione dell’unico corpo di
polizia specializzato tutela dell’ambiente.

“Non si
possono obbligare 7.000 uomini e donne a perdere il loro status civile,
facendoli diventare parte dell’Arma dei Carabinieri, con un provvedimento utile
solo a dare sfogo agli slogan del governo”, sostiene la categoria Cgil dei
servizi pubblici, sulla scorta delle dichiarazioni della Federazione sindacale
europea.

 

Quello
in arrivo è “un decreto che costringerà tutti gli appartenenti del Corpo
forestale alla perdita di tutti i loro diritti sindacali, di adesione sindacale
e di diritto allo sciopero”, continua l’Epsu. “Non è chiaro, inoltre, come il
decreto terrà conto sia del recente Accordo europeo sul diritto dei lavoratori
delle amministrazioni centrali all’informazione e alla consultazione sia della
direzione intrapresa a livello europeo per la gestione dell’ambiente e del
territorio. Ogni Stato infatti dovrebbe essere dotato di un corpo di polizia
ambientale altamente specializzato, facente capo ai Ministeri o
dell’agricoltura o dell’ambiente”, conclude.

 
 
 

NEWS

Documento intersindacale unitario sulle criticità del DDL Responsabilità professionale

 

Forlì Cesena – Comunicato stampa incidente autopompa.

 
 

12.04.2016 – Il Coordinamento Nazionale FPCGIL VVF insieme a quello Regionale dell’Emilia-Romagna  sono accanto al collega di Forlì, coinvolto in questa tragica e complessa vicenda.

Come noto, la conduzione degli automezzi del Corpo Nazionale, sottopone il personale VF a grandi responsabilità per arrivare sul luogo dell intervento in tempi rapidi e certi.

Quanto accaduto a Forlì mette in luce,  ancora una volta, la necessità di aumentare la salvaguardia  per il personale VVF.

Nonostante l’ introduzione di nuove tutele,  autisti e generici, affrontano tutti i giorni responsabilità sempre crescenti in un’attività ordinaria del soccorso che diventa sempre più complessa.

 

 

CGILCISLUIL richiesta di incontro

Siamo venuti a conoscenza
della costituzione di tavoli di lavoro finalizzati alla elaborazione delle
bozze dei decreti ministeriali attuativi del processo di riorganizzazione
dell’amministrazione penitenziaria. Ci riferiamo precisamente all’ordine di servizio
n.1233 del 5.4.2016 a firma del Capo Dap con il quale vengono istituiti 11
(undici) tavoli composti in media ciascuno da cinque unità di personale
afferenti alle professionalità dei dirigenti (penitenziari e contrattualizzati)
e dei commissari del corpo di polizia penitenziaria fatto salvo la presenza di
tre funzionari (contabile ed informatico) ed un assistente tecnico. Senza voler
entrare nel merito della iniziativa ed esprimere considerazioni sulla sua
efficacia, stride la circostanza che il sindacato non sia stato né informato né
coinvolto, al momento, nel processo di elaborazione dei menzionati decreti
attuativi. Considerato che la riorganizzazione dell’amministrazione
penitenziaria è materia che non può sottrarsi al confronto con le rappresentanze
dei lavoratori, le scriventi OO. SS. chiedono la convocazione di un apposito
incontro. 

     FP CGIL                      CISL FP                       UIL PA
Lina Lamonica          Eugenio Marra      Domenico Amoroso

 

Straordinari aprile 2016- emissione speciale.

 
 

Interpello straordinario ruoli Direttivi Pol.Pen. per assegnazione presso Istituti per Minorenni.

 
 

La Pa invecchia e fa fatica, in piazza per cambiare le pensioni

Tra blocco del turnover e aumento età pensionabile, la Pubblica
amministrazione declina. Un’indagine della Fp Cgil Nazionale per
sottolineare l’importanza della giornata del 2 aprile per il lavoro
pubblico

Roma, 30 marzo

A un soffio dai cinquanta, tendenzialmente canuto e con
una prospettiva lontana dalla pensione. È il ritratto del dipendente
pubblico medio al giorno d’oggi, il prodotto di una Pubblica
amministrazione stretta per un verso dal blocco del turn over e per
l’altro dall’aumento dell’età pensionabile. Una Pa che invecchia, mentre
una certa retorica riformatrice di governo parla di ‘modernizzazione’, e
che fatica sempre di più a garantire servizi ai cittadini, anche per un
semplice elemento di fatica. Basta pensare a infermieri, maestre,
vigili, pompieri e altro ancora, lavoratrici e lavoratori pubblici che
devono veder riconosciuto il diritto alla flessibilità nell’accesso al
pensionamento perché sottoposti a lavori faticosi e pesanti.

Un generale quadro, quello della Pa, col segno meno e che registra
un solo indicatore in crescita: l’età media delle lavoratrici e dei
lavoratori pubblici. La media infatti dei poco più di 3,2 milioni di
dipendenti pubblici, così come emerge dalle tabelle del Conto annuale
dello Stato, rielaborate dalla Fp Cgil Nazionale (qui l’infografica:
https://goo.gl/44d9Xu), è di oltre 49 anni, il picco massimo raggiunto ripercorrendo i dati dal 2001 a oggi.

In un’infografica della Fp Cgil Nazionale (visibile qui:
https://goo.gl/BpnruV) risalta di
fatti l’andamento crescente dell’età media dei pubblici, passata dai
43,5 anni registrati nel 2001 a 49,22 anni messi a segno lo scorso anno.
Circa sei anni in più che rendono il panorama dei dipendenti pubblici
sempre più canuto mentre si allontanano le prospettive della pensione,
così come un generale ringiovanimento della macchina pubblica.
Raffrontando infatti il dato sugli ‘assunti’ dal 2010 al 2014 con il
dato sui ‘cessati’ dello stesso periodo (qui l’infografica:
https://goo.gl/8Medty), macro
sezioni che contengono dentro diverse voci legate a diverse dinamiche di
assunzione e cessazione, emerge che nel corso degli ultimi cinque anni
si è registrata un’emorragia di pubblici pari a 137.656, ovvero circa 28
mila dipendenti in meno l’anno. Un dato per altro in frenata visto
l’aumento dell’età pensionabile e il blocco a nuovi ingressi nella Pa.
Una situazione di stallo e, allo stesso tempo, di progressivo
invecchiamento della macchina pubblica.

Pochi dati che danno, al lavoro pubblico, valore alla mobilitazione
unitaria Cgil Cisl e Uil in programma sabato 2 aprile dietro le parole
‘Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani’. Secondo la segretaria
generale della Fp Cgil Nazionale, Rossana Dettori, infatti, “sono tanti
gli elementi critici che caratterizzano in negativo il lavoro pubblico, a
partire dal mancato rinnovo dei contratti pubblici, in attesa da oltre
sei anni. Ma il quadro sull’età media, incrociato col blocco del
turnover, ci dimostra – precisa la dirigente sindacale – che senza un
intervento sulle pensioni, che garantisca tra l’altro il diritto alla
flessibilità in uscita, e senza l’ingresso di nuova linfa, di nuove
energie nella Pa, sarà inevitabile il progressivo declino della macchina
dello Stato. E a pagarne le conseguenze saranno i cittadini, tutti, in
termini di un inevitabile peggioramento dei servizi”. Per queste
ragioni, conclude Dettori, “saremo in piazza sabato: perché il paese
tutto ha bisogno di un intervento sulle pensioni, perché per guardare al
futuro abbiamo bisogno di dare lavoro ai giovani”.

Infermiera arrestata: Fp Cgil, non generalizzare attacco su infermieri


Comunicato Stampa di Cecilia Taranto
Segretaria Nazionale Fp Cgil 

‘A Piombino caso di criminalità, no a fango mediatico’

Roma, 31 marzo 2016

“Gli infermieri di questo paese, il sacrificio con il
quale ogni giorno, tra le mille difficoltà che investono il servizio
sanitario nazionale, curano e si prendono cura delle persone, non
meritano di finire nel fango mediatico”. Ad affermarlo è la segretaria
nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto.

Secondo la dirigente
sindacale “l’assassina di Piombino va ritenuta tale e nessuno deve
permettersi di associarla ad una intera categoria professionale. Non
permettiamo e non permetteremo a nessuno di generalizzare, tantomeno
alla ministra Lorenzin, la quale, come fanno intendere le sue parole,
getta un discredito tale da condurre diritti all’obiettivo dello
smantellamento dei servizi”.

La ministra della Salute, Beatrice
Lorenzin, afferma Taranto, “cominci a discutere con chi, tutti i giorni,
tiene in piedi il servizio sanitario e non solo con le associazioni dei
medici. Ascolti chi ha competenze e conoscenze di questi settori,
ovvero con i lavoratori che garantiscono la qualità del nostro servizio,
a dispetto dei tagli, di scellerate scelte politiche e di un contratto
scaduto da oltre sei anni. Ascolti chi li rappresenta e dia seguito alle
affermazioni, che il tempo ha smentito, a partire dalla restituzione
delle risorse al servizio sanitario regionale e nazionale e
dall’assunzione del personale necessario, superando tutte le forme di
precarietà del servizio”, conclude.

 

Lettera ai vertici su passaggio ai ruoli della regione Trentino Alto Adige

Portiamo alla vostra attenzione la
questione del passaggio nei ruoli della

Regione Trentino Alto Adige dei
lavoratori della Organizzazione Giudiziaria in virtù

della legge 147/2013, comma 515. E’
in via di emanazione la norma di attuazione

nella cui bozza è previsto il
diritto di opzione per rimanere nella amministrazione di

provenienza. Tuttavia se non vi
saranno modifiche al provvedimento tale dicitura

non darà alcuna garanzia ai
lavoratori che vogliono rimanere nei ruoli della

giustizia.

Riteniamo infatti necessario che
vengano previste delle specifiche garanzie:

1) la possibilità di permanere
negli uffici giudiziari, a fianco dei lavoratori passati ai

ruoli regionali, in un apposito
ruolo ad esaurimento;
2) un percorso di mobilità

protetto verso altri uffici
giudiziari, anche fuori distretto, per coloro che siano

disponibili ad un eventuale
trasferimento.

Riteniamo che il diritto di opzione
possa essere correttamente esercitato solo

in presenza di queste minime
garanzie per i lavoratori e dunque, anche per evitare

inutili contenziosi, vi chiediamo
un intervento urgente sulla questione.

Restiamo in attesa di riscontro,

Roma, 11 aprile 2016

La Coordinatrice nazionale FPCGIL

Organizzazione Giudiziaria

Amina
D’Orazio

NEWS

Specializzandi, è ora di cambiare: laurea abilitante, rete formativa, no lavoro sostitutivo

 
.

Incontro con il Ministro dell'Interno Angelino Alfano.

 
 

08.04.2016 – Le anticipazioni del Ministro Alfano nel corso del suo intervento introduttivo, in particolar modo l’annuncio di aver convenuto formalmente con il Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, l’apertura della fase contrattuale, determinano per la Fp Cgil VVF un grande traguardo politico, mentre la volontà di erogare, con le stesse modalità del 2016, gli 80 euro una tantum anche per il 2107, non ci trova assolutamente d’accordo.

L’incertezza e l’approssimazione con cui il Ministro ha ipotizzato ulteriori risorse economiche da destinare alla creazione del fondo di specificità, ai sensi dell’articolo 19 della legge 183 del 2010,  ci convince ulteriormente che la strada per incrementare le retribuzione del personale appartenete Corpo Nazionale al momento rimane quella del rinnovo contrattuale.

Questa è la posizione della Fp Cgil, rappresentata dal Segretario di categoria Salvatore Chiaramonte,  il quale ha ulteriormente ribadito che gli 80 euro devono essere resi strutturali e far parte della discussione contrattuale che dovrà essere aperta a breve. 

Rimanendo in tema di riforma e di D.Lg. 217/05, ribadendo l’assoluta contrarietà alla pubblicizzazione del rapporto di lavoro dei Vigili del Fuoco, qualora dovesse istituirsi il fondo di specificità, la FP Cgil si è dichiarata disponibile a trovare negli istituti contrattuali esistenti la destinazione delle risorse che si riusciranno a reperire.

Per quanto riguarda, infine, la modifica del Decreto Legislativo 139/06, purtroppo in completa solitudine, la Fp Cgil ha chiesto che la funzione di Capo Dipartimento sia attribuita a un dirigente proveniente dai ruoli tecnici del Corpo nazionale, per eliminare una duplicazione che danneggia l’organizzazione e la funzionalità della stessa nonché per diminuire i costi di gestione, così come richiesto nella delega Madia. 

Rimane inteso che, riservandoci di verificare che gli impegni presi dal Ministro si tramutino in fatti concreti, Cgil, Cisl e Uil hanno confermato lo stato di agitazione.

 

 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto