22.02.2016 – Benevento – Proclamazione dello sciopero unitario
22.02.2016 – Pubblichiamo una richiesta di chiarimenti, condivisa tra il Coordinatore Regionale Fp Cgil VVF e quello di Catania, che evidenzia le solite problematiche organizzative.
Roma, 18 febbraio 2016
Si è tenuto In data 18 febbraio 2016 il previsto incontro con il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Santi Consolo, il Vice Capo, dott. Massimo De Pascalis, ed il Direttore Generale del Personale e delle Risorse, dott. Pietro Buffa, per una prima presa di contatto allo scopo di definire le linee guida da osservare sull’intero territorio nazionale in caso di chiusura di una sede penitenziaria e conseguente mobilità del personale.
Il Capo Dipartimento ha evidenziato come l’esigenza dell’odierno incontro nasca dalle sollecitazioni delle rappresentanze dei lavoratori riguardanti proprio la mancata attivazione degli specifici tavoli sindacali presso i Provveditorati della Liguria, della Campania e della Sardegna all’atto della chiusura di Istituti in quelle regioni, cui non è seguito il necessario confronto con le OO.SS locali in merito alla mobilità del personale.
Il Capo DAP quindi ha rilevato come il rapporto tra detenuti e spazi loro destinati ancora non sia del tutto adeguato al numero di ristretti: tuttavia ha evidenziato come oggi la sopravvivenza di una struttura penitenziaria dipenda dal positivo rapporto tra buoni piani di ristrutturazione, finalizzati all’attuazione di buoni progetti trattamentali, che siano ben attuati dal personale, allo scopo di rendere sempre più umane le condizioni detentive. Solo così gli Istituti possono garantire la loro stabilità e quella dei lavoratori addetti. Nel caso in cui, tuttavia, si debba procedere alla chiusura di strutture, ha proseguito il Capo Dipartimento, per il Comparto Ministeri vale quanto stabilito nell’accordo definitivo riguardante le procedure di interpello per il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, nell’ambito del quale già si è affrontata la problematica riferita al personale DAP interessato dalla chiusura di sedi.
Il Vice Capo ed il Direttore Generale hanno evidenziato come l’accordo che si andrà a formulare su questa materia varrà sia per possibili casi di future chiusure che per quelle attuali, laddove eventuali accordi locali non presentino le auspicate caratteristiche di equilibrio rispetto anche alle condizioni del personale.
CGIL, CISL e UIL, nel ribadire l’impianto dell’accordo raggiunto il 17 u.s., poiché lo stesso parla di ricollocazione presso servizi DAP della stessa città, hanno, tuttavia, evidenziato come si possano determinare situazioni di notevole scompenso nel caso in cui non vi siano altri servizi dell’Amministrazione nelle città in cui venga chiuso il Servizio. Quando ciò dovesse accadere, si è proposto all’Amministrazione di distaccare il personale presso gli Uffici Giudiziari o della Giustizia Minorile presenti nella città già sede dell’Istituto sospeso o soppresso. Inoltre hanno evidenziato come non sia possibile affrontare il tema mobilità per la dirigenza, soprattutto per quella penitenziaria che non ha mai avuto alcun CCNL, ragion per cui la materia non risulta disciplinata.
L’Amministrazione, nel ritenere interessanti le sollecitazioni avanzate, si è riservata di formulare una propria proposta in merito per proseguire il confronto, chiarendo che i processi di mobilità non riguardano la dirigenza, che pure è stata fatta partecipe dell’odierna incontro proprio per i riflessi operativi che una potenziale mobilità delle qualifiche funzionali, causa soppressione di sede, determina sull’azione quotidiana del dirigente.
In conclusione dell’incontro la parte pubblica ha informato che erano appena state inviate proprio ai Provveditori della Campania e della Liguria disposizioni in merito all’apertura del tavolo di confronto con le OO.SS locali per la mobilità del personale delle sedi soppresse in quei territori, assicurando che, alla luce di quanto emerso nel confronto, sarà oggetto di valutazione anche la situazione verificatasi in Sardegna, all’atto della chiusura dei tre Servizi di pertinenza di quel Provveditorato.
FPCGIL CISLFP UILPA
Lamonica Marra Amoroso – Nesta
Roma, 19 febbraio 2016
In data 18 febbraio le scriventi OO.SS., sono state
nuovamente convocate dall’Amministrazione per un incontro con all’ordine del
giorno “informazioni relative all’istituzione delle nuove Agenzie e
all’iter dei DPCM attuativi”.
Come ricorderete nel corso dell’ultima riunione dell’11
febbraio scorso la discussione si era interrotta a seguito della mancata
consegna delle bozze dei DPCM attuativi alle OO.SS., circostanza che di fatto
ci ha impedito di entrare nel merito delle norme in essi contenute.
La delegazione di parte pubblica, che ha visto oltre alla
presenza del Segretario Generale e del Direttore Generale per le politiche del
personale anche quella del nuovo direttore dell’INL e dei Direttori Generali
per l’attività ispettiva e per le politiche attive, ha consegnato le bozze dei
DPCM, comunicando che il provvedimento relativo all’INL è stato trasmesso per
la firma alla Presidenza del Consiglio, mentre quello relativo all’ANPAL è
stato trasmesso alle Camere, per il previsto ulteriore passaggio parlamentare.
Abbiamo stigmatizzato ancora una volta il comportamento
dell’Amministrazione, in particolare dei suoi vertici politici, formulando una
ferma protesta sulla condotta delle relazioni sindacali che non ha consentito
di formulare opportune e puntuali valutazioni tese ad evitare effetti negativi
per i lavoratori coinvolti e per tutti i cittadini, venendo meno agli impegni
che la stessa Amministrazione aveva preso in precedenza.
In particolare, ci sono aspetti che attengono
l’organizzazione e l’individuazione del personale delle due Agenzie che ci
preoccupano e sui quali abbiamo invitato l’Amministrazione a riaprire con
urgenza un reale confronto che possa consentire di trovare soluzioni più
condivise, per garantire la funzionalità dei nuovi soggetti giuridici.
Senza il coinvolgimento e la valorizzazione dei
lavoratori, sarà difficile raggiungere gli obbiettivi che il Governo si pone
con la riforma dei servizi ispettivi e delle politiche attive.
CGIL FP CISL FP UILPA
Giuseppe Palumbo Paolo Bonomo Angelo Vignocchi
Roma, 19 febbraio 2016
In data 18 febbraio abbiamo incontrato la delegazione di parte
pubblica, presieduta dal dr. Gambacciani, per l’avvio della trattativa
sul Fondo unico di Amministrazione per l’anno 2015.
L’Amministrazione, in primo luogo, ha comunicato
l’ammontare totale del Fondo pari a €.15.222.429, di cui €.4.156.429
relativi alla parte fissa ed €.11.066.000 relativi alla parte variabile.
I dati evidenziano un rilevante aumento complessivo pari a 3.454630
rispetto al 2014 ancor più evidente in considerazione di un calo degli
addetti dovuto ai pensionamenti.
L’Amministrazione evidenziando alcune
criticità nell’applicazione degli accordi degli anni precedenti,
anche a livello decentrato, ha manifestato l’intenzione di proporre alcune
modifiche alla parte normativa. Queste
OO.SS. si sono dichiarate disponibili a discutere dei necessari correttivi al
fine di consentire una più omogenea ed equa applicazione degli istituti
contrattuali rappresentando, tuttavia, la necessità di considerare la
circostanza che, in ogni caso, si tratta
di attività lavorative già svolte e valutate.
Abbiamo avanzato, inoltre, con
determinazione la richiesta di impegnare una parte significativa delle
risorse, in quota fissa, per consentire l’avvio delle progressioni
economiche con decorrenza 1° gennaio 2016.
L’Amministrazione su quest’ultimo
punto si è riservata, in considerazione del prossimo avvio delle
due Agenzie, previsto in corso d’anno, di effettuare approfondimenti di
carattere tecnico giuridico rispetto al prossimo trasferimento delle risorse economiche
del fondo ai due nuovi soggetti giuridici.
Di conseguenza la discussione è stata aggiornata
al prossimo incontro che si terrà in data 15 marzo. In previsione di
tale incontro l’Amministrazione dovrà fornire un testo di proposta
in tal senso.
CGIL FP CISL FP UILPA
Giuseppe Palumbo Paolo Bonomo Angelo
Vignocchi
COMUNICATO UNITARIO AGENZIE FISCALI-DOGANE
PASSAGGI DALLA II^ ALLA III^ AREA
L’attesa
informativa dell’Agenzia, resa nel corso della riunione di oggi, in
ordine alla problematica del passaggio degli idonei dalla seconda
alla terza Area, può essere riassunta come segue.
– La
sentenza emessa recentemente dal Consiglio di Stato, su uno dei
ricorsi ancora pendenti in capo alla procedura, apre indubbiamente
delle prospettive di soluzione che l’Amministrazione sottoporrà,
nel giro di qualche giorno, al vaglio dell’Avvocatura dello Stato;
– l’intento
è quello di sfrondare al massimo gli eventuali impedimenti che, ad
avviso dell’Organo Legale, potrebbero ancora frapporsi alla
definizione dei contratti per i 390 idonei (determina del 17
dicembre 2015) nonché alla ulteriore fase di scorrimento per i
posti che saranno individuati nel 2016;
– a
tal fine una rinunzia dei colleghi – vincitori o idonei della
procedura dei passaggi di area – al contenzioso intentato in
precedenza, consentirebbe di favorire la positiva conclusione
dell’intera vicenda;
– la
tempistica che l’Agenzia si è data per le azioni da condurre con
l’Avvocatura dello Stato è di due settimane/un mese.
Le
scriventi Organizzazioni Sindacali, unitariamente, hanno
rappresentato all’Agenzia la consapevolezza della difficoltà di
addivenire ad una soluzione potenzialmente immune da censure, ma nel
contempo hanno fatto presente la loro forte preoccupazione di potere
effettivamente far passare a tutti i lavoratori interessati un
messaggio che renda appieno la necessità della massima coesione di
intenti.
Le
ragioni esposte da entrambe le Parti ci portano, però, a dire a
tutti i colleghi interessati che è necessario avere la forza di
attendere con fiducia e coesione la definizione di tali ultime tappe.
Roma, 18 febbraio 2016
FP
CGIL
Iervolino
CISL FP
Fanfani
UIL PA
Procopio
CONFSAL
Fici
SALFi FLP
Cefalo
Nota
interna Cgil CCNI 2015
L’integrativo
2015, pur ricalcando nell’impianto quello del 2014, presenta alcune
innovazioni che sono state il frutto di un estenuante confronto che
la Cgil ha faticosamente portato avanti nel corso di questi mesi .
In
premessa è importante ricordare l’iter e l’evoluzione che
l’integrativo 2015 ha comportato nelle varie ipotesi che ci sono
state sottoposte dall’inizio della contrattazione.
Inizialmente
la proposta dell’amministrazione riguardava le selezioni solo per
una esigua percentuale del personale di tutte le aree, ovvero un 30%.
La ferma reazione dei sindacati ha spiazzato l’amministrazione che
ha adottato una politica attendista portando la trattativa a fine
anno, rendendo di fatto impossibile l’espletamento delle selezioni
entro il 2015 per le aree B e C e decidendo unilateralmente la
pubblicazione del bando area A.
Di
seguito le novità dell’integrativo 2015 sottoscritto da CGIL CISL
UIL e Cisal:
Aumento
del tep
Posiz. Economica
|
Vecchio tep
|
Aumento 2015
|
NUOVO TEP
|
C5- C4
|
390
|
55
|
445
|
C3
|
370
|
50
|
420
|
A1 – C2
|
365
|
45
|
410
|
Tale
aumento, voluto fortemente dalle OO.SS., va a compensare le mancate
progressioni economiche del 2015.
L’aumento
del tep va considerato come strumento propedeutico alle selezioni.
L’idea
era quella di mettere in condizione l’amministrazione di ritenere
“conveniente” una stagione di progressioni economiche per tutto
il personale.
Non
sfugge a un’analisi attenta, infatti, che l’aumento del tep erode
le risorse destinate alla produttività e di conseguenza limita il
campo di azione dell’Amministrazione.
Con
il meccanismo del riassorbimento di parte dell’aumento stipendiale
dal tep (70% della maggiorazione derivante dal passaggio) le risorse
tornerebbero a disposizione per l’incentivazione alla produttività.
Si
crea così un sistema che soddisfa entrambe le parti: il lavoratore
ottiene un passaggio l’amministrazione rimpingua il fondo.
L’aumento
del tep, inoltre, riguarda anche le figure apicali delle aree che,
per effetto della attuale normativa, non possono effettuare passaggi
di area.
Non
cambia il sistema di riassorbimento tep rispetto al passato.
Comandati
Anche
al personale in comando da almeno due anni alla data del 01 gennaio
2015 sarà erogato il Tep, per remunerare la professionalità che
hanno acquisito nell’Ente.
Vi
ricordo che nell’ipotesi presentata dall’amministrazione era
prevista una decurtazione dell’ex art. 23 per il personale in
comando proveniente dall’ex INPDAP.
Abbiamo
sottolineato come fosse, questa, una previsione discriminate e
ingiusta pretendendo e ottenendo l’estensione del TEP a tutto il
personale in comando che già subisce l’impossibilità di una
mobilità definitiva.
Particolari
compiti
Per
tutto il personale di area C appartenente ai profili informatici e
geometra il compenso per particolare compiti viene equiparato per
tutti a quello percepito dai livelli apicali.
Per
il personale profilo sanitario e per gli autisti restano confermati i
compensi disciplinati dal CCNI 2014.
Viene
introdotto nell’integrativo 2015 il compenso per il personale area
B che svolge funzioni socio assistenziali all’interno delle
strutture sociali.
Posizioni
Organizzative
E’ stata confermata la tabella del
CCNI 2014 con l”integrazione di n. 3 figure:
Specialista
in materia di benessere organizzativo;
Responsabile
delle strutture sociali;
Controller
regionale.
Su
questo punto abbiamo invitato l’Amministrazione, in occasione di
una più ampia discussione sul nuovo modello organizzativo, ad aprire
un confronto specifico sulle posizioni organizzative.
Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste
Ciarrocchi
Roma,
15 gennaio 2016
I dipendenti degli enti locali hanno perso in un anno
circa 450 euro di salario, poco meno di 120 euro quelli impiegati nel
servizio sanitario nazionale e quasi 600 euro i cosiddetti
‘ministeriali’. Tutti accomunati dalla scure che si è abbattuta sul
salario accessorio. E’ quanto emerge da una prima lettura, condotta
dalla Fp Cgil Nazionale, dei dati dell’ultimo Conto annuale.
Il
dato medio degli stipendi nel pubblico impiego nel 2014, infatti,
seppure in calo dello 0,5% rispetto al 2013, “non racconta la verità
della variazione in negativo per la gran parte dei dipendenti pubblici”.
Ragione per la quale la categoria dei servizi pubblici della Cgil ha
analizzato nel dettaglio l’andamento delle retribuzioni nei comparti
della Pa più ‘significativi’, “dove si registrano flessioni ingenti,
determinate per la gran parte da una riduzione pesante della quota del
salario accessorio, così come le mobilitazioni dei dipendenti del Comune
di Roma, ma non solo, dimostrano”.
Guardando infatti alcune
delle voci contenute nel Conto annuale della Ragioneria generale dello
Stato, raffrontando i dati tra lo scorso anno e quello precedente, così
come tra il 2014 e il 2010, anno del blocco della contrattazione
decentrata, emerge dall’analisi della Funzione Pubblica Cgil che “per
quanto riguarda il comparto Regioni e autonomie locali il salario
medio, secondo l’ultimo dato disponibile, ovvero il 2014, è stato pari a
29.109 euro, in calo rispetto all’anno precedente, con il salario medio
a 29.552, di meno 443 euro di cui 407 euro di salario accessorio”.
Nel
raffronto tra il 2010 e il 2014 risalta inoltre come “la flessione di
salario sia stata pari a -622 euro (-507 euro di salario accessorio),
frutto della differenza tra una retribuzione media nel 2010 di 29.731
euro e 29109 nel 2014”. Da questo dato si evince come la quasi totalità
del calo si sia registrata tra 2013 e il 2014. La categoria dei servizi
pubblici della Cgil ricorda, inoltre, come il decreto legge 78 del 2010
targato Tremonti prevedeva una riduzione del salario accessorio
proporzionale alla riduzione del numero degli addetti. “Dato sconfessato
nel caso degli enti locali dove la riduzione degli addetti tra il 2010 e
il 2014 è stata dell’8,3% mentre la riduzione dello stanziamento
complessivo sui fondi per il salario accessorio è stata, negli stessi
anni, del 16,8%”.