“Dopo ben tre anni dal primo incontro presso l’Aran si è potuta finalmente sottoscrivere oggi l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di Lavoro per le lavoratrici e i lavoratori del comparto della Presidenza del consiglio dei ministri per il triennio 2016/2018. Ora si arrivi presto alla stipula definitiva per poter successivamente avviare la stagione contrattuale 2019/2021”. A farlo sapere è la Fp Cgil, nel sottolineare come l’ipotesi di intesa interessi circa 2.700 lavoratrici e lavoratori e preveda un aumento medio mensile pari a 126 euro.
Il sindacato ripercorrere poi le fasi del confronto: “Che la trattativa non sarebbe stata semplice e veloce – afferma la Fp Cgil – lo si capì immediatamente già nell’incontro di avvio del 17 aprile 2019, quando un gruppo di organizzazioni sindacali, autonome e di base, dichiararono di non voler avviare il negoziato se la parte datoriale (la Presidenza) non avesse modificato il suo atto di indirizzo (come se qualcuno avesse chiesto loro di modificare la propria piattaforma) e non riconoscendo l’Aran quale interlocutore (come se qualcuno potesse decidere chi deve trattare in rappresentanza anche di quegli stessi sindacati). Tanto fu che la trattativa è stata di fatto bloccata da queste posizioni che, prima ancora di capirne la strumentalità o meno, dimostrano quanto meno una scarsa conoscenza delle regole contrattuali definite per legge, se non una malcelata volontà ostruzionistica. Infatti, si poté cominciare ad entrare nel merito degli istituti contrattuali soltanto con l’incontro del 9 luglio 2020, grazie all’azione dei sindacati confederali Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, e a un primo sgretolamento dell’originario fronte autonomo e di base. Il negoziato si è concluso dopo continui stop and go il 13 gennaio 2021, quando le categorie di Cgil, Cisl e Uil, con Usb e Flp, dichiararono la propria disponibilità a sottoscrivere l’intesa e, quindi, permettere l’invio agli organi di controllo per il preliminare via libera alla stipula definitiva. Ma la contrarietà di Snaprecom, Sipre e Ugl, non hanno permesso di raggiungere (per pochi decimali) il quorum del 51% imposto dalla legge”.
Si arriva quindi ad oggi: “Forse si deve alla scadenza elettorale per il rinnovo delle Rsu – osserva la Fp Cgil – il sostanziale ripensamento dei tre sindacati autonomi che ci ha portato oggi finalmente alla sigla dell’ipotesi di accordo, dal momento che le poche e inconsistenti modifiche introdotte al testo del 13 gennaio 2021 sono davvero irrilevanti sul piano dei contenuti, eccezion fatta per la riduzione di un’ora di permesso retribuito per motivi personali e di un’ora di permesso retribuito per visite mediche, esami diagnostici e terapie. Modifiche che solitamente ci si aspetta vengano chieste dalla controparte datoriale e non da chi rappresenta gli interessi dei lavoratori. Ad ogni modo – aggiunge -, riteniamo che l’epilogo di oggi sia il giusto riconoscimento del lavoro fatto, da tutti nessuno escluso, per dare dopo 13 anni di blocco (in parte dovuti alle volontà dei governi e, per l’ultimo triennio, alla volontà anche di amministrazione e parte della rappresentanza sindacale) finalmente il contratto anche ai lavoratori della Presidenza del Consiglio, come già da quattro anni hanno potuto avere tutti gli altri lavoratori pubblici”.
“Ora ci aspettiamo che gli organi di controllo non impieghino lo stesso tempo che hanno impiegato per validare il Ccnl della dirigenza, arrivato alla stipula definitiva dopo un anno esatto dalla sigla dell’ipotesi di accordo solo pochi giorni fa. Per evitare che i lavoratori di PCM sommino un ritardo su tutti gli altri comparti di due tornate contrattuali. Infatti, per Funzioni Centrali e comparto sicurezza il via libera alla firma definitiva del Ccnl 2019/2021 è già arrivato e nei prossimi mesi si potrà cominciare a parlare già del Ccnl 2022/2024, mentre per la Presidenza abbiamo appena messo il primo mattone all’iter finale per il Ccnl 2016/2018. La Fp Cgil continuerà a fare la sua parte coinvolgendo le lavoratrici e i lavoratori con le rinnovate RSU, per avviare fin da subito la stagione contrattuale 2019/2021”, conclude.
Al Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Pres. Carlo RENOLDI
ROMA
E, per conoscenza;
Alla Ministra della Giustizia
On.le Marta CARTABIA
ROMA
Al Direttore Generale
del Personale e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
ROMA
All’Ufficio Relazioni Sindacali
con il Pubblico del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
ROMA
OGGETTO: Concorso INTERNO per 691 posti (606 uomini, 85 donne) per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile e femminile di Vice Ispettori Polizia Penitenziaria.
Preg.mo Presidente,
mai come in questo particolare momento storico sia il Ministero della Giustizia, sia il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, per lo meno nei suoi vertici apicali, può vantarsi di avere “ luminari nella materia Costituzionale”. Sembrerebbe però che al D.A.P., quando si tratta di efficienza, di buon andamento, di trasparenza e d’imparzialità nell’azione amministrativa, “la luce” si spegne e si inizi a brancolare nel buio.
Per opportunità, Le rappresentiamo il caso in oggetto quale emblema che riteniamo “conclami” quello che, ormai da anni, la FP CGIL Polizia Penitenziaria ha denunzia, ovvero, la totale assenza di progettualità.
Ma procediamo per ordine.
Nella speranza di non aver tralasciato nulla, verrebbe quasi da dire che tutto rientri nella normalità delle procedure salvo alcuni particolari che, come al solito, rendono o hanno reso la nostra amministrazione soccombente negli innumerevoli procedimenti amministrativi impugnati dai propri dipendenti, ovvero, quelli concernenti la salvaguardia degli interessi legittimi o soggettivi dei lavoratori senza i quali è impossibile raggiungere qualsiasi obbiettivo.
A tal proposito, nonostante manchi poco più di un mese alla partenza del corso, che ricordiamo sembrerebbe essere il 16 maggio p.v, ai vincitori del concorso de quo, così come alle organizzazioni sindacali non è ancora dato sapere alcune informazioni, come ad esempio:
Inoltre, viene legittimo chiederLe se l’art.97 della Costituzione è ancora valido oppure se al D.A.P. abbiano solo in mente l’art.27 comma 3 e le persone a cui viene applicato?
Alla luce di quanto sopra Le chiediamo un urgentissimo incontro con le OO.SS. Nazionali al fine di dirimere i dubbi e di dare, quanto meno, una parvenza di progettualità e di rispetto per le legittime aspettative delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria vincitori del su citato concorso.
Si resta in attesa di cortese quanto celere riscontro, porgendoLe deferenti saluti.
Lettera Aperta di Serena Sorrentino
“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé” (Oscar Wilde)
Care Lavoratrici e Cari Lavoratori, delle Funzioni Centrali, delle Funzioni Locali e della Sanità,
Da stamattina e per i prossimi due giorni (5-6-7 Aprile) siete chiamati al voto per eleggere i Vostri rappresentanti.
In queste settimane, giorni, ore, sarete stati più volte sollecitati rispetto a questo importante appuntamento di democrazia nei luoghi di lavoro, che qualcuno ha trasformato più che in un momento nel quale presentare i programmi, discutere e condividere i risultati della contrattazione, ragionare insieme della costruzione di iniziative di mobilitazione per la conquista di nuovi diritti, per difendere tutele, per migliorare l’organizzazione del lavoro, per discutere dei cambiamenti organizzativi che riguardano i servizi per i quali lavoriamo, in una competizione giocata sulla mercificazione del voto.
Ma il voto è una conquista, un diritto, è importante votare nel settore pubblico.
In questo ambito Votiamo liberamente i nostri rappresentanti sindacali perché abbiamo conquistato una legge che ci ha consentito dal 1998 ad oggi di poter eleggere le Rsu.
Non è scontato, infatti, che le lavoratrici e i lavoratori possano eleggere i propri rappresentanti.
Non votano ad esempio le colleghe e i colleghi dei settori privati, ma non votano neanche i colleghi di quei settori pubblici ancora non pienamente contrattualizzati, come i vigili del fuoco o il comparto sicurezza e le aree dirigenziali della pubblica amministrazione.
I diritti vanno esercitati poiché questo è il miglior modo per difenderli, a partire proprio dal diritto al voto per le Rsu.
Per questa ragione, come Funzione Pubblica Cgil, abbiamo difeso il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori pubblici a poter eleggere i propri rappresentanti.
Crediamo fortemente che questo diritto non vada scambiato con la facoltà di nomina da parte delle organizzazioni sindacali.
Questa è una differenza di giudizio rispetto ad altre organizzazioni sindacali.
Crediamo infatti nel valore fondamentale della titolarità della Rsu nella contrattazione come rappresentante di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
È un grande valore di democrazia e di universalità dell’esercizio dei diritti: puoi scegliere chi delegare a rappresentare i tuoi diritti nella contrattazione, quindi il tuo voto conta e può fare la differenza.
Quando ti recherai ai seggi, prova a scorrere le pagine del diario di questi anni, come ci ricordava Oscar Wilde, e recupera nella memoria i ricordi.
Ricorda quale organizzazione sindacale in questi anni è sempre stata presente.
Ricorda quale organizzazione sindacale ha messo al primo posto la sicurezza, nella pandemia e non solo. Ricorda, infatti, chi dà valore agli Rls e in questi anni è stata in prima linea nella tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ricorda quale organizzazione da sempre lotta contro il precariato e stipula accordi per le stabilizzazioni.
Ricorda qual è l’unica organizzazione ad aver presentato un Piano straordinario per l’Occupazione nelle pubbliche amministrazione con proposte che vanno dalla riforma delle procedure concorsuali, alla ridefinizione dei fabbisogni di personale, alla tutela dell’estensione del perimetro pubblico dei servizi e contro le esternalizzazioni e le privatizzazioni, mettendo a disposizione di milioni di persone percorsi di informazione, formazione e accompagnamento al lavoro nelle pubbliche amministrazioni (www.concorsipubblici.fpcgil.it).
Ricorda quale organizzazione non ha mai condiviso il blocco del turn-over, il blocco della contrattazione, il blocco delle progressioni, la svalutazione del valore sociale del lavoro pubblico, ha lottato e riconquistato le facoltà assunzionali per gli enti (ancora troppo poche) e la ripartenza del sistema di valorizzazione professionale.
Ricorda quale organizzazione si è impegnata a garantire che i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro rendessero possibile la riforma dell’ordinamento professionale, del sistema di classificazione e la crescita salariale, la formazione come diritto del lavoratore e la contrattualizzazione del lavoro agile, il riconoscimento dell’esperienza ai fini delle progressioni oltreché delle competenze avanzate, la valutazione come strumento di valorizzazione delle competenze e professionalità e non tradotta come misurazione punitiva.
Ricorda quale organizzazione ha contrastato le impronte digitali, le rilevazioni biometriche, le faccine come strumento di valutazione e la retorica dei fannulloni.
Ricorda quale organizzazione ha lottato e ha garantito la proroga degli accordi sullo smart working e chi ha fatto una tenace battaglia affinché si passasse da una legge che riservava lo smart working a pochi dipendenti, alla contrattualizzazione collettiva che oggi rappresenta la modalità con la quale questo strumento di benessere organizzativo è un’opportunità per tutti.
Ricorda qual è l’organizzazione che ha presentato programmi elettorali in ogni amministrazione, per ogni area professionale e per le varie specificità di attività del lavoro pubblico, dichiarando cosa le nostre candidate e candidati si impegnano a fare con una grande campagna di informazione e trasparenza (www.elezionirsu.it).
Ricorda quale organizzazione si occupa sempre di lottare contro le discriminazioni sul luoghi di lavoro, dei diritti delle donne e del contrasto alla violenza dentro e fuori i luoghi di lavoro, dell’inclusione dei soggetti fragili, e che mette al centro della sua iniziativa la difesa dei servizi pubblici come bene comune, pubblico, fondamentale, universale che garantisce benessere e sviluppo per tutto il Paese contrastando i differenziali territoriali, sociali e di genere.
Ricorda quale organizzazione da sempre lotta per un fisco più giusto e più equo, lotta per una politica redistributiva che riequilibri il peso fiscale tra chi vive del proprio lavoro e chi fa profitto sulle speculazione e le rendite.
Ricorda quale organizzazione da sempre è in campo per una riforma del ruolo dello Stato e delle sue amministrazioni che metta al centro il valore delle persone che lavorano, sostenendole e accompagnandole nel processo determinato dalla digitalizzazione e dalle riforme istituzionali, contrastando la logica dello “Stato leggero”, convinti invece che più Stato significa certezza del diritto e maggiore equità sociale.
Ricorda quale organizzazione dal primo momento ha costruito una mobilitazione contro le riforme degli enti locali che hanno minato interi livelli di rango costituzionale, a partire dalle Province, e che lavora per una riforma del Testo Unico degli Enti locali che riordini le funzioni fondamentali, ridia dignità e competenze alle Province, potenzi il ruolo strategico dei Comuni come enti di prossimità, rafforzi le competenze amministrative delle Regioni nella salvaguardia dell’unità nazionale, contro forme di secessione legislativa e differenziazione territoriale.
Ricorda quale organizzazione ha proposto in questi anni, prima, durante e dopo la pandemia, un progetto di rilancio e riforma del Servizio Sanitario Nazionale, dall’assistenza territoriale, all’integrazione socio-sanitaria, alle cure intermedie, la rete delle acuzie e l’emergenza-urgenza. Un disegno di ridefinizione del modello di cura che assuma i determinanti di salute e le competenze degli operatori come nuovo paradigma del sistema di cura, e, contro ogni forma di egoismo sociale dentro e fuori luogo di lavoro, non contrapponga, divida, separi le professioni e il loro ruolo nel sistema organizzativo dei servizi pubblici bensì riduca la distanza contrattuale tra professioni e dirigenza.
Ricorda quale organizzazione propone dal sistema salute, al sistema sociale, al sistema istituzionale e amministrativo, un’organizzazione del lavoro ispirata all’integrazione, alla valorizzazione del lavoro in équipe, alla multidisciplinarietà, alla capacità di mettere in valore le specificità tecniche, amministrative e professionali, delle lavoratrici e dei lavoratori in grado di generare valore pubblico e che, per ognuna di esse, propone strumenti contrattuali che garantiscano percorsi di riconoscimento economico e di carriera adeguati.
Ricorda a quale organizzazione puoi rivolgerti sempre, se hai un bisogno, un problema da risolvere, non quella che promette ma quella che poi si impegna realmente per la risoluzione e non chiede nulla in cambio perché per noi il Sindacato ha la missione di garantire i Diritti.
Ricorda quale organizzazione lotta da sempre per superare le disuguaglianze e insieme a tante altre organizzazioni fa la battaglia in difesa dei beni comuni come l’acqua e la salute, contro la privatizzazione e liberalizzazione dei beni fondamentali, per la dignità della persona, che anche in queste ore si affacciano con le nuove regole sulla concorrenza.
Quando arrivi al seggio ricorda che quella organizzazione è la FP CGIL, che c’è sempre, che è il sindacato dei Diritti.
Siamo persone che fanno Quadrato, che proteggono, tutelano, curano il Lavoro.
Siamo persone che lottano contro le ingiustizie, guidate da valori e ideali.
Il tuo voto conta, fai contare la CGIL, dai fiducia alle nostre candidate e candidati, sai bene che sono colleghe e colleghi esperti e di valore, sai bene che la CGIL è un sindacato forte, coerente e competente.
Il tuo voto per la FP CGIL rappresenta per noi un impegno per i tuoi diritti.
In questa settimana di campagna elettorale ci siamo distinti da tanti altri, abbiamo scelto infatti di fare una campagna di grande dialogo con le lavoratrici e lavoratori, rendendo protagonisti le nostre candidate e candidati, i tuoi colleghi, che decidono con generosità, forza e idealità di mettere a disposizione il loro tempo e la loro competenza per difendere i diritti di tutte e tutti e per garantire che la contrattazione sia strumento di giustizia, di acquisizione di diritti e non di elargizione di favori.
Nelle migliaia di assemblee di questi giorni abbiamo toccato con mano la tenacia, la volontà, la necessità di cambiamento nel lavoro delle pubbliche amministrazioni.
Vogliamo lavorare all’innovazione della pubblica amministrazione come occasione per lavoratrici e lavoratori e per i cittadini, vogliamo difendere la dignità sociale delle persone che lavorano al servizio della cittadinanza, orientati dalla Costituzione.
Il Settore Pubblico in queste ore dimostra di essere stato derubricato dalla centralità che solo qualche mese fa, durante l’emergenza pandemica, gli veniva assegnato. La FP CGIL, insieme alla CGIL, si mobilita anche in queste ore affinché nel DEF ci sia un’inversione di tendenza negli investimenti pubblici.
Ricorda, in queste ore drammatiche per l’umanità, che siamo un’organizzazione che si spende per l’accoglienza senza discriminazioni, che lotta per un’Europa di pace e solidarietà insieme ai sindacati europei e la fine di tutte le guerre, che crede fortemente e tenacemente nel valore delle persone.
Riprenditi la parola, dai il tuo voto all’organizzazione che per storia e azione nel presente può rappresentare il riscatto del lavoro, anche nel futuro.
Grazie a tutte le nostre Candidate e Candidati: mettere a disposizione della FP CGIL la vostra intelligenza, passione, idealità, competenza è già una grande vittoria. Siamo rappresentati da Donne e Uomini straordinari, che possono fare la differenza.
Buon Voto e difendiamo la Democrazia nei luoghi di lavoro.
Serena Sorrentino
Segretaria Generale Fp Cgil
Ci siamo. Dal 5 al 7 aprile si vota per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie nei settori pubblici. Urne aperte martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 aprile per milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici chiamati a scegliere i propri rappresentanti sindacali sul luogo di lavoro.
Venerdì 8 aprile sarà il giorno dello scrutinio e da quel giorno, e fino al 14 aprile, è prevista l’affissione dei risultati elettorali da parte della Commissione. A seguire dal 19 al 27 aprile l’invio da parte delle amministrazioni del verbale elettorale finale all’Aran.
1. Puoi votare se sei un dipendente a tempo indeterminato o determinato
2. Puoi votare anche se sei in infortunio, in maternità o altro
3. Puoi votare la lista e i candidati della Fp Cgil anche se sei iscritto a un altro sindacato
4. Il tuo vuoto è segreto ed è quindi libero
5. Al seggio ti sarà consegnata la scheda elettorale che riporterà le sigle sindacali che partecipano alle elezioni nella tua azienda o ente
6. Apponi una croce sulla lista Fp Cgil e scrivi nome e cognome dei candidati della lista Fp Cgil
7. Puoi esprimere due preferenze per le aziende o gli enti con più di 200 dipendenti
8. Puoi esprimere una sola preferenza per le aziende o gli enti fino a 200 dipendenti
9. Non esiste voto disgiunto: se voti una lista e il candidato di un’altra vale solo il voto di lista
Landini: “Pratichiamo la democrazia, il 5-6-7 aprile scegli la CGIL!”
“Quanto emerge dall’indagine condotta dalla procura di Trapani, che ha portato ad arresti nei confronti di 14 persone per corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e abuso d’ufficio relativamente a fatti legati a raccomandazioni e concorsi pubblici truccati, se si dovesse confermare in giudizio, sarebbe gravissimo. Manipolare concorsi pubblici, in questo caso in polizia e nei vigili del fuoco, speculando sulle aspettative di tante persone, privilegiandone immeritatamente altre, è un fatto di una gravità inaudita”. Ad affermarlo è la Funzione Pubblica Cgil.
“Rimaniamo in attesa – prosegue il sindacato – del percorso che la Magistratura farà, augurandoci che emerga al più presto la verità dei fatti, ma ripudiamo una pratica che, se confermata, getterebbe una grave onta di discredito sui colpevoli, che non potrà scalfire il buon nome e il merito dei Vigili del Fuoco e degli operatori di polizia che ogni giorno assicurano sicurezza e soccorso alla generalità dei cittadini. Gli atti contestati, se confermati, semmai ci dicono di mele marce che hanno solo usato per propri fini illegittimi il buon nome e la reputazione di chi quotidianamente serve il paese con abnegazione e professionalità”.
“Per parte nostra, in particolare nell’ambito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuco, già nel 2017 segnalammo all’allora ministro la necessità di rivedere il sistema dei concorsi per il reclutamento del personale. Non ottenemmo risposte allora e oggi confidiamo che ogni responsabilità eventualmente accertata dagli inquirenti sia sanzionata non solo dalla legge ma anche da un’azione dei vertici del Corpo utile a preservare e tutelare il buon nome del Corpo stesso e dei suoi Vigili del Fuoco. La Funzione Pubblica Cgil sarà sempre presidio contro le illegalità ovunque si annidino favorendo e sollecitando procedure di reclutamento più trasparenti e adeguate all’ingresso nei Vigili del Fuoco di giovani bravi, capaci e che abbiano rispetto della funzione e del ruolo di chi si dedica quotidianamente al servizio per i cittadini e il paese”, conclude.
Carissima, Carissimo,
il 5-6-7 aprile le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dei settori pubblici, della sanità, delle autonomie locali, delle amministrazioni centrali, della scuola, dell’università, della ricerca e dell’Afam, hanno il diritto di votare per eleggere, nel loro luogo di lavoro, le delegate e i delegati che formeranno la Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu).
La Cgil da anni chiede al Parlamento e al Governo di fare una legge sulla rappresentanza affinché questo elementare diritto democratico venga esteso e garantito in tutti i luoghi di lavoro anche nei settori privati.
Praticare la democrazia esercitando il diritto di voto è la condizione per costruire unità nel mondo del lavoro, per poter esercitare la contrattazione collettiva, per poter estendere tutele e diritti, per non subire decisioni, per partecipare scegliendo da chi ci si vuole far rappresentare.
Ho voluto rivolgermi direttamente ad ognuno di voi.
Se sei una lavoratrice o un lavoratore del settore pubblico, ti chiedo di andare a votare e di sostenere le persone che si sono candidate nelle liste della Cgil.
Se sei una lavoratrice o un lavoratore del settore privato, ti chiedo un impegno nella tua rete di relazioni, rapporti, conoscenze per far partecipare le persone al voto e sostenere le candidature nelle liste della Cgil.
Se ci pensiamo un attimo, le persone che operano nei settori pubblici con il loro lavoro garantiscono i nostri diritti di cittadinanza.
Il compito del nostro sindacato è proprio quello di unire la lotta contro la precarietà, per migliori condizioni di lavoro, con quella tesa a migliorare i servizi e le tutele per tutti i cittadini.
Questo significa essere un sindacato confederale che vuole rappresentare e tutelare tutti i bisogni delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare.
Abbiamo bisogno di continuare a farlo.
Far eleggere le delegate e i delegati della Cgil dipende da tutti noi. Mettiamoci subito al lavoro.
Ti ringrazio per la tua attenzione e per quello che possiamo fare insieme.
Un caro saluto.
Maurizio Landini
Nel settore socio assistenziale privato e nel terzo settore si contano ben 47 contratti nazionali di lavoro, 27 dei quali ‘pirata’, che vanno a incidere su di un campo che conta un numero di addetti pari a 1,250 milioni. Una proliferazione contrattuale fuori controllo, esplosa nel corso degli ultimi dieci anni, e che ha portato i contratti da circa 20 a un totale di 47, la gran parte dei quali cosiddetti ‘pirata’, ovvero sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali non rappresentative. A denunciarlo in un report è la Fp Cgil che, per queste ragioni, ha inviato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, una precisa proposta: “Legare l’attuazione del Pnrr relativamente ai capitoli del welfare, e quindi l’accesso ai fondi da parte delle imprese, al rispetto dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative”.
In un report prodotto dalla Funzione Pubblica Cgil che ricostruisce la moltiplicazione contrattuale nel settore, il sindacato denuncia infatti come “nel corso degli ultimi dieci anni vi è stata una proliferazione di contratti applicabili al settore socio assistenziale educativo: solo per il personale non medico operante in strutture riabilitative, residenziali e socio-sanitarie di tipo privato, risultano conclusi e attualmente in vigenza oltre 27 contratti nazionali non firmati da organizzazioni maggiormente rappresentative”. Si tratta, osserva ancora la Fp Cgil, “di un vero e proprio scandalo perpetrato nei confronti di lavoratrici e lavoratori impiegati nella cura e nell’assistenza delle persone più fragili. Questi contratti, infatti, contengono condizioni normative ed economiche assolutamente non adeguate a garantire un’esistenza dignitosa alle persone alle quali vengono applicati, così come in termini di diritti sono forti le penalizzazioni rispetto ai contratti firmati invece della organizzazioni sindacali più rappresentative”.
Una vessazione contrattuale che incide su un settore, quello socio assistenziale privato, costituito da Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e Rsd (Residenze sanitarie per disabili), che conta 300 mila addetti che operano in circa 1.300 aziende. Mentre nelle oltre 1.100 strutture riabilitative lavorano poco meno di 50 mila addetti. Nel terzo settore invece gli addetti sono circa 900 mila e qui, rileva la Fp Cgil, “si registra una minore tendenza alla proliferazione di contratti cosiddetti privata grazie al codice degli appalti”. Un totale quindi di 1,250 milioni di lavoratrici e lavoratori, molti dei quali sottomessi a contratti pirata.
Diversi gli esempi concreti di questa vera e propria giungla contrattuale. “Registriamo casi di grandi gruppi privati operanti nel settore socio assistenziale che pur gestendo, ad esempio, Residenze sanitarie assistenziali applicano il Ccnl Aiop Rsa non sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil o altri che al loro interno applicano contratti di tipo diverso: un patchwork contrattuale che fa convivere in uno stesso luogo di lavoro contratti diversi; oppure abbiamo il caso dei centri di riabilitazione ex art. 26 accreditati, equiparati a quelli pubblici e che forniscono servizi sanitari a carico del servizio sanitario, dove risultano esserci almeno altri 8 contratti diversi che riguardano oltre il 50% dei lavoratori. Infine si registrano comuni che esternalizzano servizi di assistenza a cooperative che applicano contratti pirata e che proprio in ragione di questo ‘risparmio’ riescono ad aggiudicarsi appalti”.
Dati ed esempi di un fenomeno preoccupante e che rischia di degenerare ancora di più. “Il massiccio ricorso a contratti pirata – sostiene la Fp Cgil -, ancor di più adesso alla vigilia della realizzazione dei progetti collegati alle missioni del Pnrr e dello stato in cui versano i bilanci degli enti locali, può costituire l’occasione per l’aggravarsi di questo fenomeno che vede affermarsi nella gestione di servizi particolarmente delicati, e rivolti a fasce di popolazione particolarmente fragili, soggetti non in grado di garantire i necessari standard di qualità”.
Da qui la proposta del sindacato “di legare la realizzazione dei progetti del Pnrr collegati al welfare, e di conseguenza l’accesso ai fondi da parte delle imprese, al rispetto dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative”. Per il sindacato si tratterebbe di “una misura che potrebbe rappresentare una chiave di volta nella messa in sicurezza di un settore così delicato e importante per il Paese, sia per quanto riguarda la qualità delle prestazioni erogate sia per quanto riguarda la dignità di chi in quei settori opera”, conclude la Fp Cgil.
Giornata di mobilitazione oggi delle lavoratrici e dei lavoratori delle Funzioni Locali e della Sanità Pubblica, promossa unitariamente da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, con presidi in tutti i territori, così come a Roma davanti alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Al centro della protesta la rivendicazione di maggiori risorse per il rinnovo dei contratti e per le assunzioni.
Nel corso del presidio di Roma una delegazione sindacale ha incontrato la sottosegretaria Alessandra Sartore. A lei, riportano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “sono state confermate le richieste già avanzate al Governo e alla base della mobilitazione: l’esigibilità, in tutti i suoi punti, del ‘Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale’, sottoscritto il 10 marzo dello scorso anno; la copertura economica completa dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali dei comparti Funzioni Locali e Sanità Pubblica, rivendicazione quest’ultima sostenuta da Upi, Conferenza delle regioni e delle province autonome e da Anci”.
Inoltre, sempre alla sottosegretaria Sartore, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno rimarcato “l’assenza delle risorse necessarie per: procedere alla revisione di tutti i sistemi indennitari fermi da oltre dieci anni; valorizzare la professionalità del personale delle Autonomie Locali e della Sanità attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione; incrementare i fondi per la contrattazione integrativa, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti; avviare finalmente quel piano straordinario sull’occupazione nelle Pubbliche Amministrazioni oggi più che mai indispensabile per la tenuta dei sistemi di welfare e per la garanzia dei diritti di cittadinanza”.
La sottosegretaria Sartore, fanno sapere i sindacati, “dopo aver ascoltato con attenzione le nostre richieste, ha riconosciuto la necessità d’individuare nuove risorse da destinare ai contratti del personale delle Funzioni Locali e della Sanità Pubblica, assicurando un preciso impegno del Governo sin dai prossimi giorni nelle interlocuzioni con il sistema delle Regioni e delle Autonomie locali. Le prossime settimane saranno dunque decisive per il reperimento delle risorse necessarie a giungere alla sottoscrizione dei contratti ancora aperti. La stessa sottosegretaria si è impegnata ad aggiornarci costantemente sul percorso che dovrà portare inevitabilmente all’assegnazione di nuove ed ulteriori risorse per la contrattazione e per l’occupazione: un impegno chiaro, quindi, affinché vengano riconosciute alle lavoratrici e ai lavoratori dei comparti le risorse necessarie alla sottoscrizione di contratti nazionali che valorizzino davvero il lavoro delle donne e degli uomini che in quei comparti operano al servizio del Paese”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, infine, “nel prendere atto degli impegni assunti, abbiamo tenuto a ribadire, se mai ce ne fosse bisogno, che in assenza di fatti concreti e decisioni chiare da parte del Governo, inaspriremo i termini della mobilitazione fino all’ottenimento di quelle risorse necessarie per chiudere le trattative in ARAN giungendo alla sottoscrizione dei Ccnl”, concludono.
Guarda il video del presidio di Roma con l’intervista a Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil
“La risposta data dal Ministro Brunetta circa la possibilità di prevedere una norma specifica al fine di consentire al personale inquadrato attualmente in terza area nel comparto delle Funzioni Centrali l’ingresso nell’area della dirigenza va nella direzione da noi auspicata e richiesta in fase di trattativa per il rinnovo contrattuale 2019/2021”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, in merito alle parole del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ieri nel corso del question time alla Camera circa un’interrogazione che chiedeva chiarimenti utili a impedire che la nuova area delle elevate professionalità potesse impedire lo sviluppo dì carriera ai Funzionari.
“Abbiamo sempre sostenuto, infatti, – osserva il dirigente sindacale – che l’area delle elevate professionalità non può essere la risposta adeguata a quanti già oggi svolgono funzioni dirigenziali nelle amministrazioni centrali dello stato e che devono poter essere riconosciuti dalle rispettive amministrazioni fino ad ottenere il reinquadramento nell’area della dirigenza e non più del comparto. Cosa ben diversa dai surrogati sui quali altri sindacati si sono impegnati, come un’area quadri che mortificherebbe i funzionari dequalificandoli e sommerebbe caos a caos nella distinzione di ruoli e responsabilità tra comparto e dirigenza”.
Per questo, aggiunge, “prendiamo atto dell’impegno del Ministro Brunetta ad aprire il confronto con le organizzazioni sindacali per dare in tempi rapidi le soluzioni legislative più adeguate e opportune per non disperdere né mortificare le professionalità acquisite e già utilizzate nella Pa”, conclude Oliverio.
‘È ora di dare risposte: risorse per contratti e assunzioni’. Venerdì 25 marzo mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Pubblica e delle Funzioni Locali con presidio nazionale a Roma davanti alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze dalle ore 11 e in tutto il Paese davanti alle Prefetture. A promuoverlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl motivando così le ragioni della protesta: “Servono risposte subito, professionali ed economiche, per le lavoratrici e i lavoratori che in questi ultimi due anni, in condizioni difficilissime, hanno garantito servizi essenziali e diritti costituzionali ai cittadini”.
Le rivendicazioni di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl riguardano il rispetto del ‘Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale’, sottoscritto il 10 marzo dello scorso anno. Allo stato attuale, infatti, osservano, “le risorse sono insufficienti per: la revisione di tutti i sistemi indennitari fermi da oltre dieci anni, la valorizzazione delle professionalità attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, la contrattazione integrativa e la necessità della rimozione dei vincoli normativi ad oggi esistenti, un piano straordinario di assunzioni nella Pubblica amministrazione”. L’appuntamento di venerdì a Roma, così come in tutta Italia, “rappresenta solo il primo passo di una mobilitazione generale che si concluderà solo con il recepimento dei principali punti delle piattaforme contrattuali presentate al Governo ormai più di due anni fa”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.