Si trasmette la ministeriale n. 0400545 del 27.11.2015 di cui all’oggetto
FP CGIL NAZIONALE DAP
Massimiliano Prestini
Si trasmette la ministeriale n. 0400586 datata 27.11.2015 di cui
all’oggetto.
FP CGIL NAZIONALE DAP
Massimiliano Prestini
27.11.2015 – In allegato la locandina della manifestazione del 28 novembre relativa al Comparto Sicurezza e Soccorso Pubblico.
COMUNICATO UNITARIO
Riunione
interlocutoria quella che si è svolta oggi sull’ipotesi CCNI 2015.
I
lavori del Tavolo nazionale si sono aperti con l’intervento del Direttore
Generale che, con un atteggiamento vagamente minaccioso e “ricattatorio” nei
confronti delle Organizzazioni Sindacali, ha esordito parlando di un Istituto
sotto osservazione a livello parlamentare (vedi link audizione che dimostra
la pretestuosità delle argomentazioni addotte) e di un calo reputazionale presso l’opinione
pubblica con una percezione in negativo della qualità dei servizi erogati.
Per
condire il tutto il dott. Cioffi ha concluso il suo intervento affermando che
la mancata sottoscrizione dell’ipotesi di CCNI 2015 sarebbe letta in
negativo all’esterno ed avrebbe conseguenze deleterie per il futuro dell’Ente.
Di
fronte a queste dichiarazioni abbiamo replicato che i vertici dell’Istituto, se
hanno a cuore il futuro dell’Inps, devono investire sul capitale umano non solo
attraverso le selezioni interne, ma anche incrementando il personale che negli
ultimi tre anni è diminuito di oltre 3.000 unità: non basta andare davanti alle
Commissioni parlamentari e lamentare la scarsezza di risorse, serve agire ed
essere conseguenziali con i comportamenti chiedendo deroghe normative nella
direzione di un miglioramento del benessere organizzativo dei colleghi.
Sul
tema della rivisitazione del modello di servizio e del modello professionale,
citata nei documenti, ma mai esplicitata formalmente in un disegno organico
rispetto al quale sviluppare un confronto più volte richiesto con le
Organizzazioni Sindacali, il Direttore generale ha testualmente dichiarato che “… non ci sono le condizioni per poter
rappresentare in modo compiuto la visione strategica dell’Istituto ed il
conseguente modello organizzativo”.
Tradotto
significa che si brancola nel buio!
Terminata
la fase introduttiva è stato affrontato il tema delle selezioni interne senza
entrare nel merito dell’ipotesi di CCNI 2015: abbiamo ascoltato e letto nei
documenti consegnati la proposta dell’Amministrazione di fare un 50% di
passaggi per l’area A nel 2015 ed il restante 50% nel 2016, organizzando per
l’Artea B e C solo un 40% di passaggi nel 2016.
Rispetto
all’ipotesi di parte datoriale abbiamo chiesto di incrementare l’aliquota
dei passaggi per le Aree B e C, prevedendo nel contempo, per il personale
che non conseguirà il passaggio in prima battuta, una maggiorazione del TEP,
una sorta di zoccolo pari all’incremento tabellare, soggetta ad integrale
riassorbimento nel caso di passaggio alla posizione economica superiore.
Di
fronte alla proposta che CGIL CISL e UIL hanno fatto all’Amministrazione,
quest’ultima si è riservata di dare una risposta ufficiale al prossimo incontro
del 4 dicembre.
AUDIZIONE PARLAMENTARE PRESIDENTE
BOERI
Nella
giornata di ieri il prof. Boeri è stato ascoltato dalla Commissione
parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria http://webtv.camera.it/evento/8668.
Nel
corso dell’audizione il Presidente dell’Inps paventa il rischio operativo
connesso al dimezzamento degli investimenti nel settore informatico per effetto
dei blocchi imposti dal DDL di Stabilità 2016.
Sul
punto CGIL CISL e UIL chiedono da anni all’Istituto che si avvii un serio
processo di reinternalizzazione delle attività legate al settore informatico
investendo sulle professionalità presenti in INPS.
Roma, 27 novembre 2015
FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO
(27.11.2015) I sindacati dei servizi pubblici, aderenti ad EPSU ed ISP, di Cipro, Francia, Grecia, Israele, Malta, Portogallo e Spagna, che formano il Gruppo del Mediterraneo esprimono la loro solidarietà ed i loro migliori auguri alle organizzazioni sindacali italiane per l’iniziativa del 28 novembre in cui manifesteranno per chiedere migliori condizioni di lavoro per le lavoratrici e per i lavoratori pubblici,
Il governo del primo ministro Renzi ha adottato lo stesso percorso di austerità che il resto dei paesi del Mediterraneo hanno sofferto in questi anni di crisi finanziaria ed economica, con conseguenze devastanti per la qualità e quantità dei servizi pubblici, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, l’impoverimento dei dipendenti pubblici e dei cittadini, una grave perdita di diritti del lavoro, e un vero e proprio colpo allo Stato sociale e alla democrazia.
I sindacati dei servizi pubblici italiano scendono in strada chiedendo:
· un nuovo contratto collettivo, dal momento che l’ultimo è scaduto sei anni fa;
· un adeguato finanziamento dei servizi pubblici, adattando il programma di stabilità economica piuttosto che operando ulteriori tagli;
· un forte dialogo sociale nazionale, capace di di organizzare il lavoro e la qualità dei servizi pubblici, e la loro qualità, piuttosto che un debole e limitato dialogo sociale decentralizzato;
· il riconoscimento dei servizi pubblici e dei loro lavoratori, invece dei continui attacchi che il governo nazionale promuove attraverso i media;
· la fine dei tagli nel settore dell’eduzione e un chiaro messaggio per la pace, contro il terrorismo, la guerra, e la paura che essi creano, che porta solo a limitazioni delle libertà e dei diritti nelle società democratiche.
I sindacati dei servizi pubblici di Cipro, Francia, Grecia, Israele, Malta, Portogallo e Spagna, appoggiano le richieste dei compagni ed amici italiani, sostengono la loro lotta per una società più giusta, basata su servizi pubblici di qualità, posti di lavoro di qualità, la crescita economica, il dialogo sociale, la distribuzione della ricchezza, e un forte e democratico stato sociale.
Auguriamo ai nostri compagni ed amici italiani la migliore riuscita per la loro lotta. La nostra comune lotta!
In solidarietà
02.12.2015 – Convocazione SAF, CRA, Elisoccorso In allegato le ultime bozze fornite dall’Amministrazione
(24.11.2015) Care compagne, cari compagni, care amiche, cari amici la Francia, il nostro paese, è stata attaccata in ciò che ha di più prezioso, le sue libertà che permettono ad ognuno di godere della vita, della cultura, dello sport, del vivere nella convivialità.
130 vittime uccise, le loro famiglie smembrate e centinaia di feriti che avranno conseguenze invalidanti per tutta la loro vita.
Combattere l’oscurantismo deve essere la nostra battaglia in tutto il mondo.
Questa vostra mobilitazione del 28 novembre a Roma per la difesa dei servizi pubblici , dei suoi lavoratori e per un miglior dialogo sociale è esattamente l’esempio delle battaglie che dobbiamo combattere per prevenire ogni forma di ingiustizia e di barbarie.
Spesso denigrati, i lavoratori pubblici sono ancora e sempre in prima linea nella gestione e la sicurezza delle persone, anche in situazioni di disastri o tragedie, come l’attacco del 13 novembre a Parigi.
La professionalità e la dedizione esemplari di tutti questi lavoratori hanno permesso di mettere in sicurezza la popolazione e curare le vittime in condizioni che suscitano l’ammirazione di tutti.
Se i lavoratori pubblici hanno dei doveri, devono anche avere dei diritti e in particolare quello di vedere le loro condizioni sociali garantite da un dialogo sociale che produca avanzamenti, come per tutti i lavoratori dipendenti.
L’Europa deve finalmente impegnarsi per una costruzione sociale, in cui non siano solo gli aspetti economici e finanziari a dominare.
Care compagne, cari compagni,care amiche, cari amici,
più che mai, dobbiamo proseguire e intensificare il nostro sindacalismo europeo e internazionale, più che mai dobbiamo unirci per sviluppare un equilibrio di potere che metta al centro delle nostre rivendicazioni i temi della pace, della giustizia e del progresso sociale, che sono le risposte corrette alle guerre, all’esclusione e all’ingiustizia.
Mi rivolgo a voi, a ciascuno dei vostri iscritti, alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici a nome mio e dei Sindacati Francesi per trasmettere tutta la mia solidarietà e i miei auguri più fraterni di successo per la vostra giornata di lotta. Uniamoci, tutti insieme, per costruire un mondo migliore.
Françoise GENG è una dirigente nazionale della CGT Sanità, Presidente per i lavoratori del consiglio economico e sociale francese (il nostro ex CNEL) e Vicepresidente EPSU
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
Roma, 20 novembre 2015
“Rimangono ancora senza soluzione alcuni nodi sul
processo di ricollocazione del personale, mentre è sempre più certo il
rischio collasso per le Province che, come prevede la manovra approvata
oggi in Senato, subiranno un prelievo di risorse il prossimo anno di 1,6
miliardi, dopo il miliardo elargito quest’anno”. Ad affermarlo sono Fp
Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito ai dati sul ricollocamento dei
dipendenti delle province.
Secondo i sindacati “non si ha ancora
alcuna notizia certa sulla destinazione dei dipendenti ‘ricollocati’, né
tanto meno del destino degli oltre mille precari in scadenza a fine
anno, così come la mancanza nel monitoraggio di alcune regioni a statuto
ordinario e di tutte quelle a statuto speciale nasconde seri rischi per
i lavoratori coinvolti e per i servizi erogati ai cittadini”.
Inoltre,
proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “per quanto riguarda poi gli
oltre 20 mila dipendenti che rimarranno in carico alle province, c’è il
rischio concreto che si trovino alle dipendenze di un ente al collasso e
senza che questo sia in grado di garantire i servizi minimi. La manovra
così come approvata al Senato lascia immutato il prelievo dalle casse
delle Province di 1,6 miliardi, dopo il miliardo sottratto quest’anno.
Una cifra tale da non poter dare alcuna garanzia ai lavoratori delle
province e ai cittadini sul mantenimento dei servizi pubblici”.
La
vicenda, aggiungono, “è ancora molto lontana dal considerarsi conclusa.
Oltre la diffusione di questi numeri la priorità deve essere quella di
salvaguardare l’occupazione tutta e lo stanziamento di risorse per
servizi e occupazione. Due priorità alla base della manifestazione
Pubblico sei tu, Contratto Subito’, in programma sabato 28 novembre a
Roma.
(24.11.2015) La contrattazione collettiva nel settore pubblico in Italia è stata congelata per sei anni e l’EPSU invia il suo sostegno a tutti i sindacati dei servizi pubblici italiani che unitariamente terranno la manifestazione nazionale a Roma il 28 novembre.
Molti governi e datori di lavoro del settore pubblico di tutta Europa hanno imposto il blocco o i tagli del salario come parte delle loro misure di austerità; ora però la maggior parte è ritornata a siglare accordi di contrattazione collettiva, muovendosi nel senso di far recuperare la perdita di salario. Il governo italiano è una delle poche eccezioni e si rifiuta risolutamente di trattare seriamente con i sindacati.
I sindacati sostengono come non sia riconosciuto il contributo dei 3 milioni di dipendenti del settore pubblico e dei 700mila che lavorano per il privato o per il no- profit e che per questo il governo non riesce ad investire nelle capacità e nelle competenze di queste lavoratrici e questi lavoratori. Con gran parte delle assunzioni congelate e molti lavoratori con contratti precari, il governo sta mettendo a rischio l’erogazione ai cittadini di servizi di qualità.
Questa politica del governo finisce anche per non riconoscere l’importante contributo che questo grande gruppo di lavoratrici e lavoratori rende all’economia del paese, che ha invece urgente bisogno di una spinta della domanda interna per rilanciare la crescita.
La dimostrazione di unità tra i sindacati del settore del servizio pubblico, con le principali federazioni di CGIL, CISL e UIL unite alle varie federazioni di CONFSAL e al sindacato degli degli insegnanti GILDA, mostra la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori italiani nella loro pressione sul governo.
L’EPSU si augura che questa azione unitaria spinga il governo a rivedere la sua miope politica e ad avviare di nuovo la contrattazione e il dialogo sociale nel settore pubblico in Italia.
L’ EPSU è la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (European Federation of Public Service Unions). E’ la più grande federazione della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati, con oltre 8 milioni di iscritti in 265 sindacati di tutta Europa. Rappresenta lavoratrici e lavoratori dei settori delle funzioni centrali, degli enti locali, della sanità e dei servizi sociali, dell’acqua, igiene ambientale, vigili del fuoco ed energia.