COMUNICATO STAMPA
Roma,
25 novembre 2015 – “Il Presidente del Consiglio ha pubblicamente
dichiarato che, sulla scorta dell’emergenza terrorismo, tra le pieghe
della legge di stabilità sarà destinato un miliardo di euro alla
sicurezza e alla difesa, comunicando inoltre che sarà esteso a tutto il
personale delle forze di polizia che opera su strada, senza alcuna
distinzione per fasce di reddito, il bonus di 80 euro. Per anni si è
lasciato allo sbando l’intero sistema, producendo tagli e bloccando il
turn over del personale, depotenziando l’apparato di sicurezza e di
soccorso pubblico del Paese”. Lo afferma in una nota il segretario
nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte
“Una misura –
aggiunge – non strutturata e priva di copertura previdenziale che può
essere considerata alla stregua di una tantum, piuttosto che un
investimento pluriennale sull’apparato di sicurezza e soccorso pubblico
capace di rendere un reale e adeguato servizio alla collettività, specie
in questo particolare momento di allarme sociale. Bene la
individuazione e destinazione delle risorse, il che dimostra che quando
si vuole i soldi si trovano. Ma non è con l’erogazione del bonus che si
risolvono i problemi della sicurezza e della protezione sociale in
Italia”.
“Esiste un’atavica questione di dotazioni organiche, di
mezzi e strumenti, di riorganizzazione e riordino del comparto e del
personale addetto alla sicurezza e soccorso che non può essere risolta
con la sola destinazione degli 80 euro o con gli annunci sulla
cybersicurezza. Quello che serve e che rivendichiamo con forza e
determinazione, invece, è che quelle risorse facciano parte, insieme
alle altre, dello stanziamento complessivo destinato al rinnovo
contrattuale, riconoscendo così il valore e la professionalità di quei
lavoratori con risorse certe e stabili e non elargite come regalie,
soggette al rifinanziamento e alla ricerca di copertura economica ogni
anno”, conclude Chiaramonte.
26.11.2015 –
Sicurezza e Soccorso – Fp Cgil, bonus 80 euro spot, servono risorse per rinnovo contratto.
Roma, 25 novembre 2015 – “Il Presidente del Consiglio ha pubblicamente
dichiarato che, sulla scorta dell’emergenza terrorismo, tra le pieghe
della legge di stabilità sarà destinato un miliardo di euro alla
sicurezza e alla difesa, comunicando inoltre che sarà esteso a tutto il
personale delle forze di polizia che opera su strada, senza alcuna
distinzione per fasce di reddito, il bonus di 80 euro. Per anni si è
lasciato allo sbando l’intero sistema, producendo tagli e bloccando il
turn over del personale, depotenziando l’apparato di sicurezza e di
soccorso pubblico del Paese”. Lo afferma in una nota il segretario
nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte
“Una misura –
aggiunge – non strutturata e priva di copertura previdenziale che può
essere considerata alla stregua di una tantum, piuttosto che un
investimento pluriennale sull’apparato di sicurezza e soccorso pubblico
capace di rendere un reale e adeguato servizio alla collettività, specie
in questo particolare momento di allarme sociale. Bene la
individuazione e destinazione delle risorse, il che dimostra che quando
si vuole i soldi si trovano. Ma non è con l’erogazione del bonus che si
risolvono i problemi della sicurezza e della protezione sociale in
Italia”.
“Esiste un’atavica questione di dotazioni organiche, di
mezzi e strumenti, di riorganizzazione e riordino del comparto e del
personale addetto alla sicurezza e soccorso che non può essere risolta
con la sola destinazione degli 80 euro o con gli annunci sulla
cybersicurezza. Quello che serve e che rivendichiamo con forza e
determinazione, invece, è che quelle risorse facciano parte, insieme
alle altre, dello stanziamento complessivo destinato al rinnovo
contrattuale, riconoscendo così il valore e la professionalità di quei
lavoratori con risorse certe e stabili e non elargite come regalie,
soggette al rifinanziamento e alla ricerca di copertura economica ogni
anno”, conclude Chiaramonte.
Roma,
23 novembre 2015
Dott. Mauro BONARETTI
Capo di Gabinetto
Ing. Alberto CHIOVELLI
Direttore generale del
Personale e Affari Generali
Oggetto: Piano di
razionalizzazione della logistica delle Amministrazioni pubbliche
Le
scriventi Organizzazioni sindacali, relativamente all’argomento in oggetto,
chiedono un incontro urgente alle SS.LL. per discutere su proposte, tempi e
modalità che si intendono attivare, tenuto conto dell’avvicinarsi della
scadenza, per la compiuta realizzazione del Piano in oggetto così come previsto
dalla normativa vigente.
A
tale proposito è bene ricordare come più volte, nel corso dei programmati
incontri con la Delegazione di parte pubblica, abbiamo sollecitato l’apertura
di un tavolo di confronto sull’argomento senza avere, al momento, nessun
riscontro se non l’impegno per un successivo incontro una volta che l’Amministrazione
avrà elaborato un documento con il Piano di sintesi complessivo a seguito delle
proposte e suggerimenti pervenuti dalle diverse Strutture centrali e
territoriali del Ministero.
La
presente richiesta, inoltre, assume particolare rilievo e urgenza alla luce di una
relazione e/o proposte su tali problematiche trasmesse dalla RSU delle sedi
centrali in risposta ad una richiesta pervenuta dal Capo di Gabinetto nel corso
di un incontro avvenuto il 22 ottobre scorso.
Tale
proposta risulta, inoltre, essere stata redatta da presunto gruppo di lavoro di
cui nessuno ne conosce la determinazione, la composizione e il mandato per
conto del quale abbia operato né tantomeno la titolarità rispetto a tale
iniziativa.
E’
di estrema gravità, a nostro avviso, che l’Amministrazione si sottragga al
confronto con le OO.SS nazionali rappresentative, nell’ambito delle prerogative
sindacali che ben definiscono le competenze ai vari livelli che, peraltro,
crediamo dovrebbero essere ben conosciute dall’Amministrazione sia nella parte
politica che gestionale ed accetti un contraddittorio con singoli lavoratori
che, con tutto il rispetto dovuto e delle cui problematiche sono le scriventi
OO.SS. che devono farsene carico, non possono rappresentare tutti i lavoratori
del Ministero.
Non crediamo ad un semplice
incidente di percorso, tenuto conto che è stata la stessa Amministrazione, a
quanto si evince nella relazione alternativa presentata, a fornire documenti,
informazioni e dati al gruppo di lavoro quando, invece, malgrado ne avessero
fatto più volte richiesta, le scriventi ne sono tenute deliberatamente
all’oscuro. Per questo riteniamo estremamente grave ciò che è avvenuto.
Per
quanto ci riguarda la proposta inoltrata al Capo di Gabinetto, travalicando le
competenze e le stesse specifiche cognizioni di merito, qualora fosse la base di
discussione al tavolo negoziale sull’argomento è assolutamente priva di
significatività e quindi di per sé irricevibile anche rispetto ad una
inevitabile contrapposizione fra lavoratori, rivendicando, le scriventi, che il livello
nazionale è l’unico che può discutere su un piano nazionale di intervento per
la razionalizzazione della logistica ed il contenimento delle spese dell’intero
Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Auspichiamo
che la nostra richiesta di incontro sia accolta positivamente garantendo, come
sempre, la massima disponibilità a confrontarci sull’argomento che tanta
preoccupazione provoca nei lavoratori del Ministero nelle sedi centrali ed ancor
più nelle strutture territoriali.
Distinti
saluti.
FPCGIL CISL FP UILPA
Roberto Morelli Carlo Amato Vincenzo Lichinchi
COMUNICATO
E’ arrivato il momento che Direttore Generale e
Presidente si assumano la responsabilità politica di ridare ossigeno e slancio
all’attività dell’Istituto riconoscendo gli impegni presi in questi anni da
CGIL CISL UIL e Amministrazione, a tutela delle lavoratrici e lavoratori
dell’Ente che, nonostante i continui attacchi e nonostante il blocco del CCNL,
sono stati in grado di sostenere nelle difficoltà sempre maggiori una
cittadinanza colpita duramente da una crisi infinita.
Si è
svolta ieri l’ennesima inconcludente riunione con l’Amministrazione con
all’ordine del giorno la prosecuzione della trattativa sull’ipotesi di CCNI
2015 per le aree professionali da cui discendono le relative selezioni.
La
delegazione trattante ha addirittura fatto marcia indietro rispetto alla sua
già misera proposta di passaggi all’interno delle aree.
Di fronte alla nostra richiesta di chiarimenti
ha “candidamente” affermato che le selezioni sarebbero rinviate in termini di
decorrenza al 2016 con la motivazione che, finché non si avvia a soluzione la
problematica dei C1 solo giuridici e non economici, non si possono pubblicare
dei bandi rispetto ai quali vi è incertezza circa la partecipazione di una
platea di potenziali candidati…
(continua la lettura del comunicato di seguito allegato)
Roma, 25 novembre 2015
Al
Presidente ff. del CNEL
Dott. Salvatore
BOSCO
Al
Segretario Generale del CNEL
Cons. Franco
MASSI
Le
scriventi Organizzazioni hanno appreso che il CNEL ha chiesto e
ottenuto un parere favorevole all’Avvocatura Generale (si allega il
carteggio) -inviato per conoscenza al Segretario Generale della
Presidenza del Consiglio dei Ministri- in ordine alla possibilità di
impiegare “più proficuamente” la “gran
parte” del personale amministrativo del CNEL, utilizzando
“specifici accordi di avvalimento”, presso altri
Organi o Amministrazioni che “svolgono funzioni non molto
dissimili da quelle istituzionalmente attribuite al CNEL”.
Tenendo
al momento in disparte le osservazioni circa le valutazioni ivi
effettuate in ordine alla “inutilizzabilità” della
professionalità dei lavoratori per giustificare il ricorso al
suddetto istituto, sul quale non ci sono state né ci saranno
chiusure aprioristiche da parte delle scriventi, sembra tuttavia,
come è stato anche evidenziato dai rappresentanti sindacali interni
nell’ultimo incontro “convocato d’urgenza”
dall’Amministrazione, che una questione espressamente qualificata
come “delicata e complessa” vada affrontata -fin dalle
prime fasi- da parte del datore di lavoro pubblico assicurando il
massimo coinvolgimento delle scriventi.
La
convocazione da parte del Segretario Generale (in allegato) di
un’Assemblea dei lavoratori appare provocatoria e non utile ad
avviare in maniera costruttiva il confronto tra le parti; comunque si
rammenta che si tratta di uno strumento nella disponibilità delle
Organizzazioni Sindacali e della Rappresentanza sindacale unitaria e
non dell’Amministrazione che dispone di altre modalità per
informare il personale.
Si
ritiene del tutto scorretto e non rispettoso delle corrette relazioni
sindacali un confronto diretto tra Amministrazione, Lavoratori e
Direzione generale del personale della Corte dei conti che disconosca
il ruolo normato delle rappresentanze.
Si
invita pertanto il vertice del CNEL a revocare l’Assemblea dei
lavoratori indetta dalla parte pubblica per il 1 dicembre p.v. e a
convocare con urgenza le scriventi Organizzazioni rappresentative del
personale non dirigente.
CHIARAMONTE BONOMO GRAMAGLIA
Roma, 25.11.2015
A
Stato Maggiore dell’Esercito
Reparto Pianificazione Generale e Finanziaria
Ufficio Organizzazione delle Forze
Le scriventi OO.SS. FP CGIL–CISL FP– UILPA, nel corso dell’ultima
riunione tenuta a SME il 29 ottobre scorso, hanno rappresentato una
serie di gravi problemi registrate su Enti e Comandi in tutto il
territorio nazionale.
Hanno quindi ravvisato, prima di continuare con i confronti al tavolo
tecnico, la necessità di un incontro con il Capo di SME, al fine di
verificare se la policy adottata dalla Forza Armata nei confronti del
personale civile della difesa sia ancora tesa ad una reale
valorizzazione delle professionalità, o se ci sia stata invece una
qualche inopinata inversione di tendenza di cui le scriventi OO.SS.
non sono state informate.
Ciò premesso, nel ribadire tale esigenza, relativamente alla
riunione tecnica già programmata per il 1 dicembre p.v., le
scriventi rappresentano che parteciperanno solo se la riunione stessa
sarà convocata per fornire soluzione alle problematiche
rappresentate lo scorso 29 ottobre.
Diversamente, non ci potrà essere alcuna disponibilità a trattare
altri argomenti, rinnovando la richiesta di un urgente incontro con
il Capo di Stato Maggiore.
In
attesa di cortese urgente riscontro, si porgono cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
25.11.2015 – In allegato la circolare relativa ai trasferimenti del personale VG, CS e CR pilota e specialista.
Coordinamento
Nazionale Corpo Forestale dello Stato
Il Capo del Corpo ha tenuto in
Ispettorato una Riunione con i responsabili degli Uffici centrali e
con i Comandanti Regionali, nella quale ha impartito direttive
(sempre NON ufficiali) su quanto deve essere detto al personale e
come. Sono già iniziate, e proseguiranno sul territorio, riunioni a
cascata in cui i Capi ufficio riporteranno quanto appreso, eseguendo
con diligenza i compitini impartiti.
Riunione tenuta mentre tutto il
personale aspettava gli esiti della convocazione in Funzione Pubblica
il 25 novembre sulle problematiche relative all’accorpamento del
Corpo, per avere informazioni sul proprio futuro lavorativo, e perché
si stabilisse il doveroso confronto con i propri rappresentanti sulle
intenzioni del Governo e sull’operato di chi, in questi mesi, ha
potuto formulare proposte per l’accorpamento del CFS.
Il Capo del Corpo e i suoi complici,
che hanno lavorato SEMPRE SEGRETAMENTE E SENZA ALCUN COINVOLGIMENTO
DEL PERSONALE E DEI SUOI RAPPRESENTANTI SINDACALI, oggi, con fretta
eccessiva ed urgenza inaspettata, si preoccupano di dare indicazioni
ai Dirigenti su come indottrinare e motivare il personale al
passaggio nei Carabinieri (e non solo), fornendo quelle informazioni
che si chiedono da mesi con dovizia di particolari tecnici e
scandendo la tempistica in modo preciso, senza che ci sia nulla di
formale, di scritto o concordato, NULLA!
E’ dunque in questo modo che si
porta avanti una riforma epocale che farà sparire l’unico corpo di
polizia specializzato nell’ambiente? E’ con riunioni improvvisate
negli Uffici, facendo propaganda, che si sta dando la giusta e
doverosa informazione al personale? E’ con le informazioni sotto
banco, il passaparola e il gossip, che si sta portando il personale
di un corpo di polizia civile a diventare militare o a confluire in
altre FFPP o, peggio ancora, ad andare in mobilità in altre
Amministrazioni dello Stato?
Perché, anziché aprire un
confronto con i lavoratori, le organizzazioni sindacali e tutte le
Istituzioni coinvolte, ha lavorato in segreto? Forse per paura del
dissenso e delle critiche? Forse perché non avrebbe potuto
continuare a sostenere che i forestali sono d’accordo con lui?
Viene il sospetto che sia un modo per far
prendere confidenza al personale al nuovo regime privo di tutele.
Troviamo scorretta, scandalosa e
totalmente irrispettosa questa ennesima mossa del Capo del Corpo,
verso tutto il personale che “È” il Corpo Forestale dello Stato
e che non meritava di essere venduto, spezzettato e disperso proprio
da chi avrebbe dovuto difenderlo fino alla fine!
Roma, 24 novembre 2015
La Coordinatrice
Nazionale Fp Cgil
Corpo Forestale dello Stato
Francesca Fabrizi