Province – Legge Stabilità: riunito osservatorio su circolare attuativa

Cgil Cisl Uil: “Mancano ancora risposte su occupazione e servizi”
25 febbraio a Firenze assemblea nazionale Province

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

 
Roma, 28 gennaio 2015

“Ancora non ci siamo. La bozza di linee-guida analizzata durante la riunione con Governo, Anci e Regioni, fa chiarezza rispetto alle confuse disposizioni della Legge di Stabilità. Ma non risolve i problemi di mantenimento dei servizi e di difesa dei livelli occupazionali. Su questi punti mancano risposte”. Con queste parole Federico Bozzanca (Fp-Cgil), Daniela Volpato (Cisl-Fp) e Giovanni Torluccio (Uil-Fpl), commentano l’incontro dell’Osservatorio sulle Province, convocato al Ministero degli Affari Regionali di Via della Stamperia e tenutosi nel primo pomeriggio di oggi.

“Il Governo prospetta dei termini per la realizzazione del riordino che non coincidono con quanto sta avvenendo a livello territoriale e regionale – continuano in una nota i tre segretari – perché la maggior parte delle Regioni sono lontane dal completare il processo di attribuzione delle funzioni. E poi manca ancora una banca dati delle competenze che consenta di valorizzare le professionalità necessarie a svolgere quelle funzioni. Questo rischia di generare un cortocircuito che pagheranno i cittadini”.

“Non si risolve poi il problema più rilevante, quello della sostenibilità del sistema. Le risorse necessarie a garantire i servizi non ci sono, e non solo a livello provinciale. Incominciano a esserci problemi anche da parte delle Regioni, che non a caso pongono la questione, non marginale, delle sorti delle funzioni delegate. Al Governo continuiamo a chiedere interventi in tal senso – aggiungono Bozzanca, Volpato e Torluccio – perché dopo le prime modifiche alla Legge di Stabilità c’è ancora il tempo per evitare il peggio e rimediare agli errori dovuti alla fretta dei mesi scorsi”.

“Per questo Cgil Cisl e Uil continueranno la mobilitazione per chiedere ai governatori l’attivazione di tavoli di confronto specifici e l’approvazione, nel primo consiglio regionale utile, di una specifica assunzione di responsabilità da parte delle Regioni – concludono i sindacalisti – e il 25 febbraio terremo a Firenze un’assemblea nazionale di Rsu, quadri e dirigenti sindacali delle amministrazioni provinciali, per fare pressione sul Governo”.
 

Province: Cgil Cisl Uil a Madia, governo da mesi immobile, regioni in ordine sparso. Ora è tempo di agire

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

 
Roma, 14 maggio 2015 
 
“Un governo da mesi colpevolmente immobile che soltanto adesso, a quanto pare, sembra aver capito la gravità della situazione. Mentre le regioni altrettanto colpevolmente si sono mosse in ordine sparso. Se davvero si ha intenzione di agire, lo si faccia adesso”. Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl rispondono così alle parole del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che ha assicurato che in caso di inadempienza delle regioni, sarà lo stato a farsi carico degli esuberi di province e città metropolitane.
 
“Sono mesi che incalziamo governo e regioni sul riassetto dei servizi alle comunità locali – proseguono -. Il risultato è che il processo di riordino delle province e delle città metropolitane versa in una situazione di totale caos, tra la progressiva cancellazione dei servizi offerti ai cittadini e la compromissione dei livelli occupazionali e retribuitivi dei lavoratori Una situazione imputabile principalmente all’operato di un governo che, in tutti questi mesi, ha sovrapposto le esigenze di cassa al necessario ridisegno delle funzioni provinciali e alla riallocazione delle professionalità. Il tutto con l’esito, ben chiaro dall’allarme lanciato ieri dalla Corte di conti, di un deterioramento delle finanze e di una compromissione dei servizi e del lavoro”.
 
“Le tardive parole della ministra Madia non ci sollevano. Il governo deve attivarsi per risolvere una situazione intricata prima del dissesto, così come le stesse regioni devono, per quanto gli compete, affrontare il tema del trasferimento di funzioni e fare di questo una priorità. Per quanto ci riguarda, la mobilitazione che con i lavoratori abbiamo avviato in questi mesi prosegue e si intensificherà nei prossimi giorni, a livello nazionale e territoriale, specie in quei territori che andranno al voto. C’è bisogno di scongiurare urgentemente quella paventata catastrofe che il prelievo di un primo miliardo di euro da parte dello Stato, previsto dai tagli della legge di stabilità, produrrà alla fine di questo mese. Tutelando per questa via servizi, lavoratori e cittadini”, concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl.
 

Concorso pubblico, per esami, a 10 posti nella qualifica di vice direttore del ruolo dei direttivi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco – Conferma diario delle prove scritte.

16.10.2015 – E’ in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana – 4ª Serie Speciale Concorsi ed Esami – del 16 ottobre
2015, la conferma del diario delle prove scritte del concorso pubblico, per
esami, a 10 posti nella qualifica di vice direttore del ruolo dei direttivi del
Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
75 del 29 settembre 2015.

 

 

Province: Cgil Cisl Uil rilanciano mobilitazione, 5 impegni per Presidenti di regione e candidati alle regionali

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

I sindacati scrivono anche ai gruppi parlamentari:
salvaguardare servizi e lavoratori
 

 
Roma, 16 maggio 2015
 
Una richiesta di incontro urgente inoltrata ai gruppi parlamentari, a livello nazionale, insieme a una lettera che le categorie di Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego, a livello regionale, hanno inviato a governatori e candidati presidente delle regioni al voto. Due iniziative parallele per lanciare un sasso nella palude dell’immobilismo e per un vero processo di riordino che tuteli servizi e professionalità. Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl rilanciano la mobilitazione dei lavoratori di Province e Città Metropolitane per incalzare governo e regioni, in vista del Consiglio dei ministri di lunedì e delle prossime elezioni amministrative.
 
Nella lettera ai capigruppo parlamentari, i sindacati denunciano la situazione fortemente critica in cui versano le Province e le Città Metropolitane. “Il sovrapporsi dei tagli lineari fissati dal Governo con la legge di stabilità 2015 – scrivono – al già avviato riordino delle funzioni provinciali, nonché i ritardi accumulati dal Governo e dalle regioni sull’originario cronoprogramma, stanno cancellando i servizi e compromettendo il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali”. Di fatto, proseguono, “dopo oltre un anno dall’approvazione della Legge Delrio, ancora nessun trasferimento di funzioni è stato materialmente realizzato ed ogni giorno di ritardo comporta dei negativi effetti: per gli enti di area vasta che inesorabilmente si avviano al dissesto finanziario (il Mef prevede che 40 di essi non avranno risorse per giungere a fine anno); per i cittadini, privati di servizi essenziali; per i lavoratori del sistema che rischiano il posto di lavoro e il mancato riconoscimento delle competenze”.
 
Ma la mobilitazione cresce soprattutto a livello locale: le categorie del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil sollecitano governatori e candidati alla presidenza delle regioni al voto (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto), ad assumere “cinque impegni per rassicurare i cittadini sulla continuità e sulla qualità dei servizi, per dare una certezza di futuro ai lavoratori e alle loro famiglie”. Cinque richieste che non possono essere eluse: “Si impegna ad approvare una legge di riordino che garantisca la tenuta dei servizi? Si impegna a garantire le risorse necessarie per il trasferimento di funzioni e personale? Si impegna ad aprire un confronto con le parti sociali per monitorare i processi e condividere le soluzioni? Si impegna a valorizzare professionalità, saperi ed esperienze mantenendo le funzioni trasferite vicine a cittadini e imprese? Si impegna a garantire un percorso di assorbimento e di stabilizzazione del personale precario?”. Punti sui quali i sindacati attendono risposte chiare e vincolanti “non verso di noi ma verso elettori e cittadini che meritano servizi efficienti e di qualità”.
 

Province: Cgil Cisl Uil al Governo, incontro urgente su servizi e lavoro. Su dl Enti locali grave preoccupazione per Centri impiego e Polizia provinciale

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

 
Roma, 20 maggio 2015
 
“Finora solo tagli e nessun passo avanti su servizi e competenze”. Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl scrivono al sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, per chiedere un incontro urgente sul riordino di Province e Città metropolitane, prima che lo schema di decreto Enti locali entri in Consiglio dei Ministri. “E’ trascorso più di un anno dall’approvazione della L. 56/2014 – scrivono – e mentre sulla ridistribuzione delle funzioni provinciali e sulla mappatura delle competenze abbiamo visto solo rinvii e ritardi, incredibilmente tutti i vincoli finanziari previsti dalla legge di stabilità 2015 sono divenuti immediatamente operativi, generando negli enti una profonda crisi di liquidità che ha messo in pericolo servizi e stipendi ai dipendenti”. “Una situazione del resto facilmente prevedibile”, sottolineano le federazioni di categoria. “Sono mesi che sollecitiamo Governo e Regioni a darsi una mossa. Ora anche la Corte dei Conti ha chiesto un riallineamento tra funzioni e risorse. Fino a quando la politica crede di poter tenere la testa sotto la sabbia?”. Per Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl il riassetto dei servizi alle comunità “si è trasformato in un assurdo percorso ad ostacoli, del quale purtroppo non si vede il traguardo. Ultima tappa la bozza di decreto legge Enti Locali che, invece di sciogliere i nodi critici rischia addirittura di aggravarne la portata”, spiegano i sindacati. “Il problema dei Centri per l’Impiego, accanto a quello della sostenibilità economica dei servizi per il mercato del lavoro, è preoccupante: si sta togliendo ossigeno ad un servizio che per sua natura si sostiene solo attraverso un saldo coordinamento con le politiche attive. Un servizio che invece di essere sostenuto e riprogrammato viene abbandonato alla casualità di esigenze contingenti. Tanto più quando l’Istat certifica 7 milioni di senza lavoro e una durata della disoccupazione che supera i due anni”. I sindacati attaccano poi sulla vicenda della Polizia Provinciale, anche questa ricompresa nel decreto: “La confluenza nell’ambito delle polizie municipali dimostra che poco o nulla si conosca delle funzioni esercitate da entrambi i servizi di polizia e che, soprattutto, non si voglia riconoscere ai circa 2.000 agenti di polizia provinciale la specificità professionale maturata in decenni di servizio. Per questo chiediamo al sottosegretario una convocazione immediata per discutere di proposte concrete di modifica al testo del decreto”, concludono le tre sigle. “E intanto faremo crescere la mobilitazione verso le Regioni: da governatori e candidati presidenti pretendiamo impegni precisi nell’interesse di lavoratori e cittadini”.
 

Cgil Cisl Uil, lavoratori in piazza, salvaguardare servizi e lavoro

 
Roma, 27 maggio
 
Si sono riuniti in assemblea, sono scesi in piazza, hanno inscenato dei flash mob. Informato e sensibilizzato i cittadini. Oggi i lavoratori delle Province e delle Città metropolitana hanno in massa partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e diretta a Governo e Regioni, dietro le parole ‘Ripartiamo dal via’. Un’iniziativa promossa per denunciare il rischio concreto che corrono i servizi offerti ai cittadini, nonché l’occupazione e il salario dei lavoratori coinvolti, alle prese con un caotico processo di riordino. Dopo la grande manifestazione dell’11 aprile scorso, sono scesi così ancora una volta in piazza con l’obiettivo di informare  e sensibilizzare i cittadini del rischio di tenuta dei servizi e dell’occupazione e del reddito dei lavoratori di Province e Città metropolitane. Così come per chiedere a Governo e Regioni di aprire il confronto su un percorso vero di ridisegno delle reti territoriali dei servizi pubblici che coinvolga lavoratori e cittadini.
Hanno denunciato dal nord al sud del paese, nelle piazze reali e virtuali (dietro l’hashtag #SenzaProvince), il rischio concreto che corrono a pochi giorni dal prelievo di un miliardo di euro dalle casse delle province, previsto dalla legge di Stabilità, e delle misure previste ancora ufficiosamente nel decreto enti locali. Per questo motivo hanno oggi messo al centro una chiara rivendicazione: imporre alla politica l’adozione di una serie di impegni vincolanti che mirino alla salvaguardia dei servizi offerti ai cittadini, alla garanzia del lavoro e del reddito per i lavoratori. Il combinato disposto del ‘prelievo’ e le anticipazioni sul dl enti locali stanno determinando una situazione di pre dissesto, cancellando i servizi e compromettendo il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Per questo, hanno rimarcato oggi le federazioni di categoria che continueranno la mobilitazione, serve una riforma seria che riorganizzi le funzioni relative a territorio, cultura, formazione, impiego, manutenzione scolastica, turismo, viabilità, sicurezza, servizi sociali, agricoltura. E un piano di utilizzo e valorizzazione delle professionalità che garantisca tutele salariali e occupazionali per tutti i lavoratori.

 

 
 

 

Province: Cgil Cisl Uil, domani giornata di mobilitazione, tutelare servizi e lavoro

 
Comunicato Stampa FPCGIL CISLFP UILFPL

Con i tagli salari a rischio
Su riordino e bozza dl Enti locali “ripartiamo dal via”

 
Roma, 26 maggio 2015
 
Domani (mercoledì 27 maggio) giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle Province e delle Città metropolitane per difendere servizi e salari messi a rischio dal taglio delle risorse e dal caotico processo di riordino. In tutta Italia, tra presidi in piazza, flash mob, assemblee e iniziative con i candidati alle prossime elezioni, ripartono le proteste dopo la manifestazione nazionale di sabato 11 aprile a Roma. L’obiettivo, a pochi giorni dal prelievo di un miliardo di euro dalle casse delle province, previsto dalla legge di Stabilità, e in attesa del decreto enti locali, è quello di informare e sensibilizzare i cittadini del rischio di tenuta dei servizi, così come dell’occupazione e del reddito dei lavoratori di Province e Città metropolitane. E chiedere a Governo e Regioni di aprire il confronto su un percorso vero di ridisegno delle reti territoriali dei servizi pubblici che coinvolga lavoratori e cittadini. In tutta Italia sono previste tante e diverse iniziative, in tutte le regioni e in tutte le province: dalle assemblee dei lavoratori a iniziative di piazza passando per volantinaggi, presidi e incontri programmati con i candidati nelle regioni al voto. Al centro la priorità di imporre alla politica l’adozione di una serie di impegni vincolanti che mirino alla salvaguardia dei servizi offerti ai cittadini alla garanzia del lavoro e del reddito per i lavoratori. Il sovrapporsi, infatti, dei tagli lineari fissati dal governo con la legge di stabilità 2015 al processo di riordino delle funzioni provinciali, nonché le anticipazioni sul decreto Enti locali, stanno cancellando i servizi e compromettendo il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Lo stato dei fatti dimostra che dopo oltre un anno dall’approvazione della legge Delrio non è stato realizzato alcun trasferimento di funzioni, mentre alle porte il prelievo previsto dalla legge di Stabilità (in ragione di un trasferimento di funzioni non completato) rischia di portare al dissesto gli enti, con gravi ripercussioni su operatori e comunità locali. Con lo slogan “Ripartiamo dal via”, Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl presenteranno in ogni territorio proposte concrete per riorganizzare funzioni e servizi e per costruire, in modo condiviso, veri e propri piani di utilizzo e valorizzazione delle tante professionalità in servizio presso province e città metropolitane.
 

Province: incontro sul decreto mobilità, Cgil Cisl Uil bocciano il dm


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

“Salario accessorio a rischio e nessun rispetto
per competenze e professionalità” 

Roma, 14 luglio 2015

Sonora bocciatura di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl in
merito alla bozza di decreto, presentato oggi dal governo, che dovrebbe
regolare la mobilità dei lavoratori delle province: “Salario accessorio
a rischio, nessuna attenzione alle funzioni e nessun rispetto per le
competenze”.

“Altro che circolo virtuoso del ricollocamento”,
spiegano le federazioni di categoria, “Il dm non è altro che il
coronamento di un percorso sbagliato in cui ad ogni passaggio il caos
non fa che aumentare: dopo l’invenzione di un portale per l’incontro di
domanda e offerta pensato per non funzionare, ora si mettono addirittura
a rischio i livelli salariali e professionali dei lavoratori”.

“E’
l’ennesima dimostrazione dell’incapacità del Governo”, affondano i
sindacati. “Da mesi chiediamo di governare il riordino attraverso la
riorganizzazione delle funzioni e la mappatura delle competenze. E il
governo cosa fa? Mette sul tavolo una normativa farraginosa e
inutilmente complicata, i cui i dipendenti delle province invece di
essere coinvolti per essere reimpiegati nei servizi che servono ai
cittadini, vengono abbandonati ad un destino di mobilità selvaggia
lasciata alla selezione progressiva per “scrematura”. Una procedura da
burocrazia ottocentesca, che denuncia solo approssimazione e
sciatteria”.

Per Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl, la bozza di decreto
contraddice la stessa legge Delrio e gli accordi integrativi che avevano
garantito, per i lavoratori in soprannumero, il salario accessorio in
godimento: “Il DM riduce le garanzie ad una sola parte della
retribuzione, ignorando che, fatte salve le progressioni economiche
orizzontali, ogni indennità di salario accessorio è fortemente connessa
alle competenze e alle responsabilità maturate”.

“Norme distanti
dalla realtà e dalle singole esigenze territoriali”, proseguono i
sindacati, “Distanza che trova il proprio culmine nel trattamento
riservato alla polizia provinciale: ci chiediamo in particolare cosa
possa mai significare l’opzione, riservata agli agenti, relativa al
mantenimento di un profilo che l’attuale Decreto 78/2015 ha smantellato.
Mantenimento in quale sede e in quale veste?”.

“Ci opporremo a
questo decreto in tutte le sedi e con tutti gli strumenti: non
permetteremo che si faccia carta straccia della dignità e del patrimonio
professionale dei lavoratori. E lo faremo a partire dalla conversione
in legge del decreto enti locali. Su questo chiediamo infatti al
Parlamento di intervenire per sanare i diversi problemi emersi e offrire
prime soluzioni positive”, concludono.

 

Province: Corte Conti; Sindacati, servizi al collasso, serve intervento in legge Stabilità


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Roma, 31 luglio 2015

“Il collasso dei servizi è sotto gli occhi di tutti.
Oggi la Corte dei conti lo certifica autorevolmente, a dispetto delle
rassicurazioni, infondate, della ministra della Pa, Marianna Madia.
Serve un impegno del Governo, che vada oltre le parole della ministra,
perché nella prossima legge di Stabilità si riduca il prelievo previsto
per i prossimi anni, così come deciso dalla passata manovra finanziaria,
pari a due miliardi per il 2016 e tre per il 2017, oltre quello già
operato di un miliardo per quest’anno, che ha messo in ginocchio i
servizi ai cittadini”. E’ quanto si legge in una nota di Fp-Cgil Cisl-Fp
Uil-Fpl in merito all’allarme lanciato oggi dalla Corte dei Conti nella
relazione sulla finanza locale.

“Da tempo diciamo – proseguono –
che le reti territoriali di servizi vanno riorganizzate sulla base dei
bisogni delle comunità locali. E che va tutelato il grande patrimonio di
professionalità che ogni giorno assicura, nonostante il caos generato
da una gestione sbagliata del riassetto territoriale, sicurezza,
ambiente, viabilità, scuole, servizi culturali, turistici e formativi.
L’allarme delle magistratura contabile non fa che rafforzare le nostre
preoccupazioni e quelle dei cittadini che rischierebbero di perdere
pezzi importanti di welfare locale. Il governo cambi subito rotta. No ai
tagli, si a un vero ridisegno dei servizi di area vasta, con meno
costi, più qualità e più valorizzazione delle competenze”, concludono
Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl.

 

Province: Cgil Cisl Uil, con mobilità lavoratori a rischio salari, professionalità e bisogni reali del sistema


Comunicato Stampa FP CGIL, CISL FP e UIL FPL 

Mobilità dei lavoratori provinciali, i sindacati dicono no:
“A rischio salari, professionalità e bisogni reali del sistema”

Roma, 17 settembre 2015

“Il decreto contenente i criteri per la
mobilità del personale provinciale è da modificare. Lo schema
attualmente all’esame della Corte dei Conti è gravemente viziato sia
sotto il profilo formale che sostanziale”. Si legge in una nota di Fp
Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

“Questo decreto – spiegano – si presenta
come una rigida architettura di compiti e tempi, quando invece dovrebbe
far perno sulla tutela e sulla valorizzazione delle conoscenze e
competenze del personale, che sono il vero ed unico patrimonio della PA.
Approvandolo così com’è si darà il via ad una mobilità selvaggia”.

“Si
ribadisce al Governo di confermare i principi della Legge 56/2014 per
il mantenimento della retribuzione in godimento di tutti i lavoratori,
sia per le voci fondamentali che per quelle accessorie”.

Ultimo
aspetto preoccupante, “il Governo pare voler recuperare il ritardo
accumulato sul complessivo processo di riordino saltando a piè’ pari il
passaggio in Conferenza Unificata. E dimostra così di considerare una
perdita di tempo non solo il confronto con le organizzazioni sindacali,
ma anche quello con le Regioni, le Province e i Comuni, principali
attori delle procedure di mobilità. Questa mancata condivisione
preventiva rischia di avere effetti tutt’altro che positivi sulla
successiva fase attuativa del percorso”.

“Confidiamo nella
possibilità di intervenire sul testo per correggerne le storture e
puntare di più sulla valorizzazione dei lavoratori e delle loro
conoscenze e competenze professionali”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl.

 
 

 
 

 
 

CRI: Mobilità verso il SSN – A tutti i lavoratori della Croce Rossa

 
A TUTTI I LAVORATORI DELLA CROCE ROSSA               

Da una lettura attenta del
DM 14/09/15 sulla mobilità dei lavoratori delle Province e della CRI
sembrerebbe che ci sia la possibilità per i lavoratori della CRI di poter  presentare la domanda di mobilità anche verso
il SSN.

        
Si tratta della lettura dell’art. 11, comma 1, che prevede
però tempi strettissimi  per la
presentazione delle domande, ovvero 15 gg dalla pubblicazione  del DM in G.U.

        
Fermo restando che metteremo in campo ogni azione possibile
per, qualora questa interpretazione fosse confermata, far prorogare i termini
del DM, invitiamo tutti i lavoratori della CRI interessati, con priorità per le
professionalità sanitarie e/o sociosanitarie, a presentare domanda di mobilità
verso il SSN facendo esplicito riferimento all’art. 6 del 178/11 che stabilisce
che deve essere favorito il passaggio del personale della CRI presso enti e
aziende del SSN.

        
Vi chiediamo pertanto di informare i lavoratori della CRI
con la massima urgenza affinché facciano domanda di mobilità entro e non
oltre il prossimo 15 ottobre.

       
Vi alleghiamo un facsimile di domanda.

        
     

 

                                                         
             Il Segretario Nazionale Fp Cgil            
                    Salvatore Chiaramonte

 

 

 
 
 

Catania – Corso regionale USAR Medium.

16.10.2015 – Catania – Corso regionale USAR Medium – Nota al Comandante.

 

 

Siracusa – Corso di formazione per addetti di sala operativa.

16.10.2015 – Siracusa – Corso di formazione per addetti di sala operativa – Nota unitaria al Comandante.

 

 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto